Lo affianca il soprano Valentina Varriale - napoletana - dal timbro di voce ricco e potente ma pulito e puro allo stesso tempo, vincitrice di numerosi ed importanti premi canori.Inizia e si svolge il concerto: un bel concerto davvero, caratterizzato da interpretazioni di pregio, unite alla sapiente scelta dei brani, orecchiabili e per la maggior parte famosi. Il programma, godibilissimo, è stato scelto sul tema della diffusione del melodramma, oltre il teatro, alla fine del 1800.11 pubblico gradisce applaudendo con calore e chiedendo un irrinunciabile bis. Quello che ha dato particolare valenza alle esecuzioni di questa matineé (proprio in nome di quella chiarezza invocata dal fondatore del Festival e da me citata all’inizio) sono stati gli intermezzi orali esplicativi del maestro Pergolizzi. Queste preziose puntualizzazioni, hanno reso gli astanti edotti e partecipi delle intenzioni dei compositori proposti, delle collocazioni storiche e filologiche dei brani, delle abitudini sociali dell’epoca. In più, sono state espresse precisazioni assai interessanti riguardo alla paternità di alcune canzoni, ancora controversa, alle strutture compositive di determinati brani. Pergolizzi ha citato inoltre, anche in musica, autori poco conosciuti, ma di indubbio valore, che stanno oggi riconquistando la fama che meritano. Appassionante, poi, apprendere che in un periodo come quello di allora in cui non esistevano le grandi vie di diffusione della musica, pur di usufruire del piacere del melodramma, si producevano trascrizioni di vari livelli tecnici e di diversa complessità, in modo che anche gli accompagnatori meno virtuosi potessero eseguirli nei salotti, mettendo a disposizione del pubblico o degli ospiti le romanze più amate e richieste.La parte musicale del concerto ha previsto l’alternanza di arie a pezzi puramente pianistici (come alcune “variazioni” sui temi appena esposti con il canto, uscite dalla penna di sommi musicisti, come Beethoven). Ciò ha saputo creare quella ricchezza di modi e stili che hanno reso l’ascolto completamente fruibile e affatto noioso. Tra gli autori dei brani vocali proposti, nomi del calibro di Rossini, Bellini, Donizetti, Puccini e Verdi, per l’occasione in veste di compositori di arie da salotto. Sono certa che il fondatore del favoloso Festival dei due mondi (ahimè attualmente in triste e rapido declino), il maestro Menotti - se presente - avrebbe condiviso il piacere di essere “insieme” a quegli artisti inarrivabili attraverso questo modo di renderli persone sedute tra noi, pur nella loro grandezza di immensi punti di riferimento per tutto il mondo e per tutti i tempi. Ecco, Antonio Pergolizzi, è stato questa mattina quell’artista che, con chiarezza e semplicità, ha saputo rendere condivisibile le loro “aspirazioni e rivelazioni” con quella piccola parte di umanità presente. Casa Menotti: Alcune Riflessioni Sul Mondo Del Melodramma Ottocentesco di Emanuela Mari centro di documentazione festival dei due mondi L' OPERA IN SALOTTO - LA DIFFUSIONE DEL MELODRAMMA OLTRE IL TEATRO Casa Menotti > Eventi
A.U.G.E. A c c a d e m i a U n i v e r s i t a r i a d e g l i S t u d i G i u r i d i c i E u r o p e i L 'A c c a d e m ia A u g e c o n il R e t t o r e P r o f . G iu s e p p e C a t a p a n o PROMUOVONO LA LEGALITÀ E IL FUTURO DEI GIOVANI ATTRAVERSO LE QUALIFICHE PROFESSIONALI EQF Nell'era moderna, l'istruzione e la formazione professionale svolgono un ruolo cruciale nell'orientare i giovani verso un futuro di successo. L'Accademia Auge, sotto la guida del suo Rettore, il Prof. Giuseppe Catapano, ha preso l'iniziativa di promuovere la legalità e sostenere i giovani studenti delle scuole superiori nell'approccio al mondo del lavoro attraverso la creazione dell'evento "La giornata della legalità”. A partire da gennaio 2024, questa iniziativa offrirà agli studenti del quinto anno l'opportunità di esplorare il mondo delle qualifiche professionali EQF (Quadro Europeo delle Qualifiche - European Qualifications Framework). "La Giornata della Legalità" è un'iniziativa che mira a coinvolgere gli studenti delle scuole superiori nel dibattito sulla legalità e ad aiutarli a comprendere le opportunità e le agevolazioni disponibili nel mondo del lavoro. Il Prof. Giuseppe Catapano, Rettore dell'Accademia Auge, ha riconosciuto l'importanza di educare i giovani sulle questioni legali e professionali sin dalla fase formativa. Qualifiche Professional EQF: Cos'è e Qual è la Sua Validità? Le qualifiche professionali EQF, o Quadro Europeo delle Qualifiche, sono uno strumento chiave nell'armonizzazione delle qualifiche e delle competenze in Europa. Questo quadro è stato creato per facilitare la comprensione e il riconoscimento delle qualifiche in tutti i paesi europei. Il sistema EQF classifica le qualifiche in otto livelli, dal livello 1 (qualifiche di base) al livello 8 (qualifiche avanzate). Questo consente ai cittadini europei di valutare meglio le proprie qualifiche e competenze e agevolare la mobilità all'interno dell'Unione Europea. Le qualifiche EQF hanno una validità e un riconoscimento estesi a livello europeo. Ciò significa che un titolo o una certificazione professionale ottenuta in un paese dell'UE sono generalmente riconosciuti in tutti gli altri paesi membri. Questo favorisce la mobilità dei lavoratori e la flessibilità nella scelta delle opportunità di studio o di lavoro in tutta Europa e altri 11 paesi extraeuropei. Le qualifiche EQF possono riguardare una vasta gamma di settori, inclusi l'istruzione, la formazione professionale e l'istruzione superiore. Pertanto, sono di particolare rilevanza per i giovani che desiderano acquisire competenze e qualifiche per entrare nel mondo del lavoro. L'Accademia Auge e il Rettore Prof. Giuseppe Catapano si sono posti l'obiettivo di promuovere l'importanza delle qualifiche professionali EQF tra i giovani studenti. Questo non solo li aiuterà a comprendere meglio il valore delle loro qualifiche, ma contribuirà anche a prepararli per un futuro di successo, in cui saranno più consapevoli dei loro diritti e delle opportunità disponibili. Attraverso "La Giornata della Legalità", l'Accademia Auge e Rettore il Prof. Giuseppe Catapano dimostrano il loro impegno verso una formazione integrale e l'orientamento professionale dei giovani. Questo evento offre una piattaforma unica per l'educazione, la consapevolezza e la connessione tra studenti, attraverso l'istruzione e il riconoscimento delle qualifiche EQF. Grazie a un'iniziativa come "La Giornata della Legalità", i giovani studenti possono affrontare il futuro con maggiore consapevolezza, sicurezza e opportunità. “Il ruolo della scuola per Seminare legalità evitando l’oscurità, la falsità , il pettegolezzo che ci distoglie dal presente facendoci concentrare sui timori del futuro o le tristezze del passato ” Il Rettore Auge Prof. Giuseppe Catapano Ufficio Stampa Auge Paola Biadetti 195
Cartolina Celebrativa 23 settembre 2023 Chiostro di San Nicolò Spoleto Prem io Internazionale S poleto A rt F estival Letteratura A.U.G.E. A c c a d e m i a U n i v e r s i t a r i a d e g l i S t u d i G iu r id ic i E u r o p e i U n a C a r t o l in a C e l e b r a t iv a p e r l'A c c a d e m ia A u g e a l P r e m io L e t t e r a t u r a 2 0 2 3 d e l S p o l e t o F e s t iv a l A r t Oggi ci immergiamo nel mondo affascinante della letteratura e delle arti, per celebrare un momento speciale nel panorama culturale italiano: il Premio Letteratura 2023 Spoleto Festival Art.Da lungo tempo un faro per gli amanti delle parole e delle storie, un'occasione per riunire scrittori, lettori e amanti dell'arte in un'unica celebrazione della creatività e deN'immaginazione. Quest'anno, il premio si è distinto ancora di più grazie alla collaborazione con l'Accademia Auge. Il Premio Letteratura 2023 Spoleto Festival Art rappresenta un connubio perfetto tra l'Accademia Auge e la sua missione di promuovere la letteratura contemporanea. Quest'anno, il premio ha attirato un numero record di candidatura, dimostrando l'importanza e la risonanza che ha guadagnato nel corso degli anni. L'Accademia Auge ha contribuito in modo significativo a questo successo. Molti dei suoi membri sono stati giudici nella selezione delle opere in concorso, portando la loro vasta esperienza e profonda comprensione della letteratura a guidare il processo di giudizio. Questa sinergia tra l'Accademia Auge e il Premio Letteratura ha reso l'edizione 2023 ancora più significativa, enfatizzando il ruolo cruciale che l'associazione svolge nel supporto e nella promozione della scrittura di qualità in Italia. Il Premio Letteratura 2023 Spoleto Festival Art, in collaborazione con l'Accademia Auge, è un evento che onora e celebra la letteratura italiana nella sua forma più vibrante e dinamica. Questa cartolina celebrativa rappresenta un invito a unirsi a noi in questa celebrazione della creatività, deN'immaginazione e della bellezza delle parole. Ci vediamo il prossimo anno nel 2024 per immersi nell'arte e nella letteratura che rendono la vita così straordinaria. Ufficio Stampa Auge Paola Biadetti www.lanotteonline.it 196
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1= ^ EDIZI0NI&K3Q- Giorgio GaebanoBobbari p UNA SPREMUTA DI ME U G iorg issim am en b e Giorgio ) risk m anager !comunicazioni U n a s p r e m u t a Giorgissimamente Giorgio "Un ingegnere elettronico dalla cultura u/7® éf/ca prestato alle : consulente assicurativo per scelta, dopo une^^m ^ssprénénza nei ca_n dell'informatica. ” Ma prima di questo Giorgio Gaetano, decisamentè^orgogliosamente “giorgista”, è una persona che coltiva una moltitudine di interessi e di passioni, cresciuta con dei valori che l'hanno portata ad avere una particolare cura del prossimo. Valori e passioni trasmessi prima di tutto dai suoi genitori, e dall’avere avuto la fortuna di crescere in una famiglia da sempre unita sotto il segno dell'amore. Giorgio ha seguito dunque la strada tracciata dai suoi genitori, che cammin facendo ha poi arricchito coltivando relazioni forti e variegate. Sempre curioso di scoprire cosa si cela in quell’universo che è in ciascuna persona che incontra, Giorgio riesce a portare avanti il suo stile di vita “aperto” e collaborativo tanto nel privato, nei confronti degli amici conosciuti da anni e degli altri più recenti, quanto in campo professionale. Così quando una persona va da lui, prima ancora di diventare cliente, farà sempre in modo di instaurare una valida comunicazione, e Giorgio farà di tutto per capire come potrà essere di suo aiuto. ‘Una Spremuta di Me’ vuole essere un omaggio prima di tutto alle persone che lo hanno reso la persona che è oggi, e costituisce uno strumento per creare un nuovo legame, o rinsaldarlo se già c'è, con chiunque abbia la fortuna di leggerlo. Per un nuovo incontro o per chi lo conosce da anni, questo libro sarà di aiuto per interpretare il Giorgio d’oggi, l ’ultima versione di chi si presenta di fronte a te, giorgissimamente!" Autore Giorgio Gaetano Bottari Editore Edizioni &100 Data di pubblicazione 15 dicembre 2022 Presto disponibile anche su Amazon 198
1 = 1 = 1 < = c C J D < c D G = contro Franco”, un romanzo storico in cui le vicende umane dei personaggi si intrecciano ripercorrendo la storia di allora, che è la vera protagonista del libro, nelle sue due fasi, quella italiana e quella spagnola.Nel romanzo la protagonista, Aurora, racconta le avventure da lei vissute tra la Grande Guerra e l’alba del secondo conflitto, mossa da un costante amore della libertà che la condurrà dall’Italia in Spagna. Nella prima parte, affascinata dal poeta-soldato Gabriele d’Annunzio, lo segue fino a Fiume. Dopo aver concepito un figlio con Giacomo, alpino del corpo degli Arditi, si allontana da quest'ultimo per l’impossibilità di sposarsi e poi per la decisione del compagno di divenire seguace di Mussolini.Avversa al Fascismo, sceglie così una strada diversa che la porta fino a Barcellona, nel clima effervescente della neo-nata Il Repubblica spagnola, dove vivrà tutte le gioie dell’amore e dell’amicizia, ma anche tutti gli eventi d’una guerra fratricida tra le più feroci che la storia ricordi... G.: «Dunque, Maria Rosa, possiamo definire il suo nuovo lavoro più “storico” che “romanzo” in senso stretto? Lei, cioè, condivide questa definizione?» M.R.: «Certamente. Nel mio racconto i personaggi sono testimoni di eventi più grandi di loro, e rispetto a quegli eventi la loro individualità conta assai meno. Ed è proprio il genere storico quello in cui il mio romanzo s'inserisce presso la collana della Casa editrice». G.: «Sembra che Aurora, la protagonista nonché principale voce narrante, subisca un cambiamento dal punto di vista espressivo nel corso del romanzo. Nella seconda parte, quando si trasferisce in Spagna, mantiene solo in parte i caratteri che l'avevano contraddistinta nella prima, ossia quando conosceva d'Annunzio e lo seguiva a Fiume. Come spiega questa diversità?» M.R. «Si tratta soprattutto di un tentativo di realismo linguistico, ma non solo. Questa donna è esistita veramente e nella parte italiana ho narrativizzato largamente il contenuto delle sue lettere a d'Annunzio. In Spagna, però, Aurora mi ha poi preso la mano e mi ha portata dove ha voluto lei... Coraggiosa, amante della libertà, per il suo tempo anticonformista e trasgressiva, meritava secondo me di continuare a vivere sia pur solo sulla carta. Ad ogni modo lei non tradisce, bensì affina i caratteri fondamentali che già inizialmente l'avevano distinta: l'amore della libertà, della verità o dell'onestà intellettuale, e il coraggio non le verranno mai a mancare». Autore: Maria Rosa Giacon Editore: Ledizioni Sezione: Pubblicazioni dell’Ateneo di Salò Formato: brossura, 248 p. ISBN cartaceo: 9791256000128 199
A lba F ilomena B ove Alba Filomena Bove nasce a Margherita di Savoia nel 1957 e risiede a Trinitapoli, dove ha insegnato per oltre quarant’anni. Fin da piccola è stata affascinata dai colori, e ben presto ha trovato nella pittura quell’amica fedele in grado di esprimere le proprie emozioni. Nonostante questa forma d’arte l’accompagni da tutta la vita, Alba non ha mai smesso di sperimentare, e continua a vivere questa dimensione con estrema dinamicità e cambiamento. Ogni fase della sua vita, ogni emozione e stato d’animo, ritrovano la loro esternazione in uno stile pittorico differente. Le sue ultime opere ritrovano nell’arte astratta la perfetta espressione del suo sé, in quanto questa è in grado, attraverso i suoi colori, di rappresentare pienamente le sfaccettature emotive vissute da questa artista. Per esprimere l’arte nei suoi quadri utilizza come sua musa anche la scrittura. L’inchiostro sulla carta è infatti in grado di mettere ordine ai pensieri caotici vivi nel suo animo, permettendo alla pittura di attingere anche a questa fonte d’ispirazione per manifestarsi all’esterno. Ha scritto numerose poesie e racconti, racchiusi in tre opere da lei pubblicate: “La pelle del cuore” Adda-Bari, “L’alba dei miei sogni” e “Dal profondo deH’anima”. Eppure, nonostante la scrittura si affianchi anche ad altre forme artistiche quali l’arte presepiale e la lavorazione dell’argilla, Alba sente di non aver ancora raggiunto una piena e completa consapevolezza artistica. In questo senso le sue tele prendono vita da una ricerca costante e interminabile, quasi come fossero un viaggio di cui gode ogni singola tappa senza mai guardare alla destinazione finale. LA PELLE DEL CUORE ALBA FILOMENA BOVE Antologia di Racconti 200
“ACQUA CHETA” di Alba Filomena Bove Tecnica: Acrilico su tela, fluid painting, cm 60x80 L’autrice di quest’opera, Alba Filomena Bove, ha plasmato i colori su questa tela con una tecnica astratta che però è in grado di attingere al suo animo più profondo. Di fatto, nonostante la connotazione priva di confini e immagini reali tipiche di questo stile, il modo che ha di realizzare le sue opere è in grado di far percepire a chi apre gli occhi del cuore, illustrazioni di una realtà ben più concreta. “Acqua cheta” permette di toccare con mano tale concetto, di fatto una moltitudine di colori esprimono la complessità delle Acque che si mescolano quasi all’essenza più intima della Terra. L’azzurro brillante degli oceani, si unisce a quello più chiaro dei fiumi e dei laghi che confluiscono con i colori caldi del nostro pianeta. Acque che da concrete arrivano a simboleggiare i tumulti interiori dell’anima. Che lo scontro di queste acque sia una rappresentazione reale o spirituale, spetta a chi osserva deciderlo. “ORIZZONTI” di Alba Filomena Bove Tecnica: Acrilico su tela fluid painting, cm 50x70 La suggestiva e colorata arte della maliosa autrice Alba Filomena Bove sorge dal suo intenso percorso biografico, che l’ha vista avere a fianco l’Arte come fedele compagna di viaggio. La pittura, infatti, è divenuta quella che Alba (omen nomen) definisce “estensione dell’anima”, che arriva a toccare la linea dell’orizzonte e ad aprire visioni e scenari nuovi. Nell’opera Orizzonti osserviamo la rinascita di un cuore, di una mente e di un’anima che risorge dal profondo. Suggestivamente la rinascita avviene nel colore. Nell’opera, infatti, la terra immobile inizia a muoversi, come placche tettoniche che si agitano e si mescolano, generando terremoti e rivoluzioni nella terra e nell’animo. In una esplosione cromatica si palesa l’avvento di un nuovo Big Bang che dona all’essere e al mondo una nuova chance di esistenza. L’arte diviene, così, quella forza che dona al bruco la forza per spezzare il bozzolo e per rinascere evolvendo in creatura alata e colorata. 201
Il blu d e g li a bissi di A lb a F ilo m e n a Bove A crilico su te la - flu id p a in tin g - cm 80x100 P en sie ri e p o e sie di A lb a F ilo m e n a Bove Padrona della ragione e della follia, mi aggiro tra questi pensieri che appartengono ad un tempo novello, vissuto e vivo di rinnovata energia. "Qui, tutto ciò che e detto, schiudendo appena le labbra dell’anima, scivola inquieto sulla “pelle del cuore''... L’inchiostro di un giorno Si dice che il futuro si scrive solo dopo averlo vissuto. Dapprima è solo un disegno della tua mente che prende i tratti dalle tue più intime aspirazioni. Niente riesce a darti certezze per ciò che sarà. E vaghiamo fiduciosi che forse, in fondo, quando meno ce lo aspettiamo, tutto possa accadere, e il sogno di una notte insonne, trascorsa a volteggiare tra le mille illusioni, possa prendere forma sulla tela dei nostri desideri. Così la penna prende l’inchiostro dalle ore vissute, un calamaio in cui lo stilo intinge negli umori del cuore gocce rosso rubino. In esso trova intense parole, finché tante altre, di nuove troveranno posto in cui abbandonarsi appagate dalle note di un’anima consumata in questo delirio. Ma poi ti accorgi che il futuro, tanto voluto e poi finalmente vissuto, passa su di te come il soffio di un solo momento, l’attimo atteso, che d’un lampo appartiene al passato. Il ricordo infinito, la gioia LA PLLLL DLL CUORE 202
appena sfiorata e sfuggita di mano, l’onda che arriva e batte sulla battigia per poi ritirarsi diversa e dispersa nel mare, portando con sé ciò che le pare: sabbia, conchiglie, sguardi e speranze, sorrisi appena abbozzati, mentre la luna che si abbandona al destino le scivola addosso come donna sul corpo del suo amante. Il futuro arriva implacabile, avanza senza badare ai tuoi innumerevoli dubbi. Ti chiede di nulla il perché. Esso diviene reale per poi divenire tormento quando il tempo ti raschia la pelle in un batter di ciglia. E ti lascia sconcerto, quando non senti più alcun verso gentile, o un gesto d’amore che ti risvegli la carne. Così resti in attesa di un giorno già impresso negli occhi del cuore, di una manciata di ore che scorreranno irrequiete, avide di ciò che non riusciranno a contenere, mai sazie di tenerezze, assetate di parole, spudorate di fronte alla pelle, esitanti di fronte a ciò che la seta a malapena ricopre. Un giorno in cui la notte varrà altre mille, e il risveglio sarà la luce dell’alba di ogni altro giorno, lo specchio dei giorni a venire. Quel velo d’argento della nostra anima sarà l’unica certezza, rifletterà ogni lacrima che cadrà come pioggia d’autunno, seguendo la scorza ormai secca della nostra profonda consapevolezza. Essa contemplerà stupita il portamento spavaldo di chi non si rassegna, di chi continua ancora a macchiarsi le mani d’inchiostro, a versarne ancora per ungere ogni parte di sé. Con la passione di una fiera mostri lo slancio di chi solo ama e d’amore si nutre e non comprende la miseria degli altri. Ostenti così d’abito il ferro mentre continuerà ogni rintocco che tuona nel petto. Così bardato nella tua precaria armatura calpesti il palcoscenico della tua vita. Nel teatro di ognuno di noi la scenografia è già stata montata, corde e sacchi di sabbia reggono i teli, i sipari s’aprono, e prologhi recitano atti d’altri inventati, inscenando infine epiloghi già scritti. Ed anche se la commedia si burla di te non puoi non vestirne la scena. Indossi quei panni per recitare di te la tua vita. Ti svesti quando essi divengono una trama pesante, per poi renderti conto che il fardello fa parte del gioco, e per quanto ne strappi brandelli non riuscirai mai del tutto a liberartene. Eppure le mie unghie al pari d’artigli hanno già strappato parte del male, e la farsa ha già raccolto le tende ai fianchi del palcoscenico. Ora, autrice di ciò che ho già scritto di me, attendo qualcuno che creda in ogni mio verso, regista di mille scene che io ho già provato allo specchio, e colga quel senso che renda l'opera un vero successo. E l'inchiostro quel giorno parrà insufficiente. 203
G ianluca B runoP r e s e n t e Gli uomini come me spaventano perché sono quelli che vivono di emozioni e che danno emozioni. Le persone non sanno assaporare la vita, la vita non è fatta di eternità, non è fatta di momenti eterni sempre tutti uguali. La vita è fatta di momenti. Noi il passato possiamo solo ricordarlo e ci resta nella memoria, ma il passato è passato sono momenti che possiamo o no ricordare a seconda del colore che hanno avuto per noi. Se il nostro passato fosse un gomitolo di lana (come diceva Sartre) molta parte sarebbe in bianco o grigia ogni filo uguale all’altro e molti senza alcun valore, ma i momenti unici, quelli che ricordiamo, quelli sarebbero colorati. Prova a pensare ora un secondo ai tuoi ricordi... non ti ricordi tutti i giorni e le ore della tua vita. I primi che ti arrivano sono quelli più unici per te in bene o male in gioia o dolore e non li ricordi per età o tempo ma li ricordi per l’impatto che hanno avuto per te. Più l’impatto è stato forte (in bene o male ) più te li ricordi subito. Poi arrivano i momenti che devi pensarci e ricordati o che devi farti ricordare e sono molti, perché si sono stati colorati ma non tanto da impressionare il tuo cuore. Poi in ultimo ciò che non ricordi affatto e questi sono il 80 % perché sono giorni tutti uguali. Il passato pertanto è fatto solo di ricordi che o non hai più, quindi si sono persi, oppure che per belli o brutti che siano sono solo amaro che resta in bocca o per il dispiacere che ti hanno dato o per il dispiacere che siano momenti eccezionali che ormai sono passati e non torneranno più. Parimenti il futuro è aleatorio. Il futuro non lo conosco e non posso immaginarlo, perché se lo immagino faccio una previsione che mai, mai sarà come la realtà, pertanto potrà poi essere deludente oppure soddisfacente, ma se mi fisso oggi a pensare e credere o assillarmi o angosciarmi, lo farò solo per cose che non conosco e che non saranno mai per come le penso. Mi assillo e non dormo per i miei figli per il loro futuro, ma che senso ha, mi amargo la vita, invece che fare e attuare per loro. Quini? Quindi mi resta solo il presente. Il presente è l’unico che conosco, il presente è l’unico che vivo e posso vivere e posso imprimere in eterno quelle sensazioni che poi saranno solo ricordi, ma solo ora posso viverli. I sogni., si nel presente posso sognare ed è questo sognare che mi spinge mi spinge a creare poesia, musica opere, lavori invenzioni o che mi spinge a lavorare. Ma se noi viviamo il presente nei ricordi o nell’ansia del futuro, noi perdiamo l’unico momento che conta e che vale e che possiamo gustare. Il passato o il futuro non lo possiamo gustare, non lo possiamo amare, non lo possiamo vivere. La unica cosa che ci appartiamo e che possiamo vivere e gustare è il presente e dobbiamo farlo senza le paure le ansie o i ricordi ad ucciderci. Ora, ecco perché gli uomini come me spaventano, perché noi creiamo la realtà unica ed irripetibile, ma le persona non sanno gustare il momento e vorrebbero che tutto fosse eterno. Ma questo mondo non è eterno, nulla è eterno, nel le stelle né il cielo, né le specie e tanto meno l’uomo e i suoi sentimenti. Noi siamo fabbricanti di sogni reali, noi facciamo della realtà un momento unico e magico e la persona che è con noi o che sono con noi, invece di assaporarlo sulle labbra e sentirlo scorrere nelle vene e viverlo, che fa o fanno? Si preoccupano di domani o vorrebbero imprimerlo fermalo e ripeterlo tutti i giorni. Non si può!! Non è possibile, perché è il momento e il momento va vissuto ora e non domani o per l’eterno. Le persone accusano le persone come me d’averli abbandonati o illusi, ma semplicemente non sanno andare oltre il momento. Ci sono persone a cui ho regalato e lor mi hanno regalato momenti eccezionali, che sono stati vissuti da me con attimi di tale forza e intensità che il filo ha assunto il colore fulgente e per cui vale la pena di essere vissuti. Ma sono momenti e domani ne vivremo degli altri diversi, più o meno intensi ma altri. Non si può cristallizzare la vita e il tempo. Siamo granelli di sabbia. Dobbiamo vivere il presente e non angosciarci o volerci fossilizzare. lo sono un sognatore , sono come il vento del grecale che libera gli stormi di migratori ma passa e va, ma ciò che ho vissuto l’ho vissuto e lo vivo nuovo e imponente. 204
G ianluca B runoBeati voi che avete derrotado Beati voi che avete derrotado Beati voi che avete visto il peggio di Voi stessi Beati Voi che siete caduti non un a più Volte Beati voi che siete morti dentro Beati Voi che avete dovuto fare i conti con il vostro Giudice interiore Beati Voi che avete visto i vostri limiti e la Vostra pochezza Beati Voi che vi guardate negli occhi e non sapete chi siete Beati Voi che avete visto il peggio di Voi Beati Voi che siete caduti in fondo pig in fondo Beati Voi che avete visto dentro la Vostra anima nera Beati voi che avete scoperto il male Perché avete tolto la Vostra maschera Perché vi siete visti nudi Perché avete capito chi siete Perché avete imparato la vostra mediocrità Perché avete appreso a vivere con Voi stessi e non con una immagine Perché siete nudi e spogli Perché siete una parete bianca Perché solo ora potete riscostruire da Voi stessi Perché avete lasciato i sogni dei cassetti e cominciate a costruire Perché nessuno vi può più scalfire Perché ora siete pietra grezza Perché sapete cos’è la verità Perché avete imparato ad amarvi Perché sapete che non siete eroi ma uomini Perché fate dei vostri difetti la virtù Perché nulla più vi incatena Perché ora siete liberi. Bisogna cadere tanto in basso da non sapere dov’è la fine Bisogna perdere ogni fiducia in se Bisogna arrivare ad odiarsi Bisogna perdersi dentro e fuori Bisogna perdere ogni luce Bisogna non credere più in nulla Bisogna sapere che si è spacciati e senza scampo Bisogna piangere non lacrime fuori ma lacrime dentro Bisogna avere a che parlare solo con se stessi Bisogna giudicarsi senza scuse e senza giochi Allora scoprirete voi stessi Allora toglierete le maschere di cera che avete costruito Allora vedrete il Vostro volto Allora scoprirete la vostra piccolezza Allora scoverete nel Vostro essere reale la vostra forza Allora apprezzerete i vostri difetti per virtù Allora saprete che siete uomini Allora Vivrete Allora sarete figli di questa terra e non di un Dio di cartapesta Allora finalmente potrete dire la verità e non nascondervi dietro false illusioni Allora non avrete più scuse ma asserzioni Infine sarete solo Voi Questo è il vero ELDORADO... Trovare il Vostro essere vero che è oro Ma per farlo adorate ciò che via distrutto E ricreato. 205
G ianluca B runoBienaventurado eres tu que has derrotado Bienaventurado eres tu que has derrotado Bienaventurados los que habéis visto lo peor de vosotros mismos Bienaventurado eres tu que has caldo mas de una vez Bienaventurados los que estàis muertos por dentro Bendito eres tu que tuviste que lidiar con tu Juez interior Bienaventurado eres tu que has visto tus limites y tu pequenez Bienaventurados los que se miran a los ojos y no saben quiénes son Bendito eres tu que has visto lo peor de ti Bienaventurado eres tu que has caldo al fondo Bendito eres tu que has visto dentro de tu alma negra Bienaventurado eres tu que has descubierto el mal Porque te quitaste la mascara Porque os habéis visto desnudos Porque entiendes quien eres Porque has aprendido tu mediocridad Porque has aprendido a vivir contigo mismo y no con una imagen. Porque estàs desnudo y desnudo Porque eres una pared en bianco Porque solo ahora puedes reconstruir por ti mismo Porque has dejado los suenos de cajones y te has puesto a construir Porque ya nadie puede lastimarte Porque ahora eres piedra en bruto Porque sabes cuàl es la verdad. Porque has aprendido a amarte a ti mismo Porque saben que no son héroes sino hombres Porque conviertes tus defectos en virtud Porque ya nada te ata Porque ahora eres libre. Tienes que caer tan bajo que no sabes dónde està el final Tienes que perder toda confianza en ti mismo Tienes que Negar a odiarte Tienes que perderte dentro y fuera Debemos perder toda la luz Ya no debemos creer en nada Tienes que saber que estàs condenado y condenado Necesitamos II orar, no làgrimas por fuera, sino làgrimas por dentro. Tienes que tratar solo contigo mismo Debemos juzgarnos sin excusas y sin juegos Entonces lo descubriràs por ti mismo Luego quitaràs las màscaras de cera que has construido Entonces veràs tu cara Entonces descubriràs tu pequenez Entonces encontraràs tu fuerza en tu verdadero ser. Entonces apreciaràs tus defectos por virtudes Entonces sabréis que sois hombres. Entonces viviràs Entonces seréis hijos de està tierra y no de un Dios de papel maché Entonces finalmente podràs decir la verdad y no esconderte detràs de falsas ilusiones. Entonces ya no tendràs excusas sino afirmaciones Finalmente seràs solo tu Este es el verdadero ELDORADO... Encuentra tu verdadero ser que es oro Pero para hacerlo, adora lo que Te destruye Y recreado. 206
OLTRE I TUOI OCCHI LA FORZA DELL'AMORE PORSENNA GALMIERO La sindrorr e di Rett è una malattia genetica rara, che colpisce il modo in cui il cervello si che interessa quasi esclusivamente le ragazze. Dopo la nascita, molte bambine con la Rett sembrano svilupparsi normalmente, ma i sintomi superficiali appaiono già dopo 6 m Nel tempo i bambini che sviluppano la sindrome di Rett iniziano ad avere problemi progr movimenti, la coordinazione e la comunicazione, che possono influenzare la loro capacità sviluppa e sindrome di i di età. essivi con i di muovere le mani, parlare e camminare. Anche se attualmente non esiste una cura per la sindrome di Rett, potenziali trattamenti vengono sottoposti a numerosi studi. Le attuali strategie terapeutiche sono focalizzate nel tentativo di migliorare i movimenti e la comunicazione, in modo da fornire supporto ai bambini e alle loro famiglie. Questo breve racconto è la narrazione che l’occhio di un poeta fa di una grande forza d’amore. La capacità di una madre di superare le barriere che la dividono dal sua figlia, per portare una luce che non è una speranza di guarigione, ma di poter sviluppare il contatto dell’anima con un mondo chiuso e dare quell’amore e quel affetto che la malattia frena. Portare fuori la figlia dall’isolamento della sua esistenza e donarle la vita dell’anima. Porsenna Galmiero 207
C _ D □a “SCATTI DI STILE”: u n o s p a c c a to di B e lle E p o q u e f ir m a t o A m b r a C e n c i di Emanuela Mari Ambra Cenci: una donna fuori dall’ordinario, icona di stile ed eleganza, modello di cultura e professionalità capace di catturare le platee con il suo eloquio spigliato, esaustivo, competente, ricco di inesauribile conoscenza. L’ho conosciuta circa due anni fa, in occasione del mio trasferimento a Foligno e ne sono rimasta affascinata. Sì, conquistata: da donna a donna, senza malizia, senza invidia, senza opportunismo. Pura ammirazione. Ambra Cenci - laurea in lettere, conduttrice e relatrice di eventi culturali- ha dedicato questo ultimo anno alle presentazioni del suo terzo libro “SCATTI DI STILE”. Ne ha già realizzate sette, tutte sul territorio umbro, e ne restano (per ora) altre tre, già programmate. A la fine dello scorso Settembre questa pubblicazione ha ricevuto il premio per la letteratura al “Menotti Art Festival Spoleto”, come suggello al primo, ufficiale successo per il lodevole lavoro dell’autrice. “SCATTI DI STILE” è un compendio di antiche fotografie scattate, tra la fine dll’800 e i primi anni del 900, dal fotografo montefalchese Rinaldo Laurentini. Esse hanno come protagonisti abitanti folignati di diversa estrazione sociale, dei quali l’autrice (esperta di moda e del costume) ha voluto evidenziarg^J^gliam ento. Il libro è stato realizzato con una grafica estremamente elegante e di pregio, tale da - renderlo - al di là del piccolo territorio di riferimento - un vero gioiello di testimonianza sulla moda della Belle Epoque. 208
“SCATTI DI STILE”: u n o s p a c c a to di B e lle E p o q u e f ir m a t o A m b r a C e n c i di Emanuela Mari Per parlarne più approfonditamente, ho incontrato Ambra in uno dei caffè più rinomati di Foligno, suo luogo preferito per incontri di lavoro o di semplice svago: la pasticceria Muzzi, chiedendole di illustrarci opportunamente riguardo al come e al perché di quest’opera. Ecco quanto mi ha spiegato: “Il libro nasce durante il lockdown quando, nel sistemare i cassetti di casa, ritrovai alcune foto di gente comune, scattate tra il 1890 e il 1914 da Rinaldo Laurentini, un fotografo nato a Monte Falco nel 1870. Egli aprì due studi fotografici a Foligno, divenendo il più importante ritrattista della zona. Si tratta di immagini di borghesi, di popolani e di contadini di cui non conosciamo le generalità, non sappiamo come vissero e quanto vissero. Di sicuro tutti avevano la volontà di apparire e di essere ricordati attraverso quel nuovissimo modo di rappresentazione della realtà: la fotografia, appunto. Osservando quelle fotografie, vivevo di colpo la straordinaria avventura di un cercatore di testi. Era come calarmi in una romantica miniera: ai miei occhi comparivano luoghi, personaggi, abiti che mi suggerivano storie ed emozioni. Erano quelli gli “amici” che segnavano il passaggio dall’800 al 900 quando, costituito il Regno d’Italia, si era sicuri che, dopo tante guerre, fossero stati finalmente raggiunti la pace, la sicurezza e il benessere. Stavamo tutti vivendo il momento della pandemia, tutti eravamo sgomenti e disorientati, a me sembrò utilissimo quel ripasso del passato, soprattutto per convincere me stessa che, dopo la tempesta, sarebbe tornato l’arcobaleno! Così inizio la mia “Recherche du temps perdu” perché il tempo passato non è perduto ma da approfondire e da studiare al fine di cercare le radici dell’oggi nel tempo di ieri. E’una galleria particolare quella che si svela al lettore di “Scatti di stile”. Forse ci potrebbe per un attimo far pensare all’antologia di “Spoon River” o alla Commedia dantesca, ma non è nulla di tutto ciò. Se, infatti, i personaggi di Dante non perdono occasione per lanciare un ultimo messaggio e quelli di Petersburg raccontano la loro vita con i rancori e i peccati commessi, le figure di questa raccolta ci fissano mute, in atteggiamento di estremo rigore. Esse lasciano parlare gli abiti e gli accessori che completano gli outfit e ci dicono come desiderassero apparire e come volessero essere ricordati, niente di più. E’ evidente quanto le nostre trisavole subissero, anche in provincia, le lusinghe dell’eleganza e della vanità. Queste signore si abbigliavano secondo i canoni della moda internazionale, le cui direttive erano diramate da Parigi, attraverso i sarti Worth e Poiret. In città le cerimonie e gli spettacoli a teatro offrivano occasione per sfoggiare abiti eleganti, e allora la nostra immaginazione corre alle belle donne di Foligno che si aggirano per le piazze, che percorrono le logge per ritrovarsi nei caffè, luoghi ideali per incontri galanti. Insomma con “Scatti di stile” Foligno si guarda allo specchio, indietro di oltre un secolo e mezzo e noi, folignati di oggi, ci stupiamo nel constatare quanto fossero diversi i nostri antenati”.Chiedo ad Ambra il motivo per cui sulla copertina del libro appare la Contessa di Castiglione - sulla quale furono prodotte in seguito due pellicole cinematografiche e una fiction televisiva - considerato che ella non era originaria di Foligno, né ebbe mai a che fare con questa cittadina. Mi risponde Ambra: C _ D i ■ i L J □a 209
A mbra C enci “SCATTI DI STILE”: u n o s p a c c a to di B e lle E p o q u e f ir m a t o A m b r a C e n c i di Emanuela Mari “E’vero, lei non era folignate ma l’ho scelta come emblema di quell’epoca, in quanto fu icona della moda e, soprattutto, fu appassionata di fotografia. Da donna di grande intelligenza, aveva compreso l’importanza di questo nuovissimo mezzo per propagandare la propria immagine pubblica. Per la propria pubblicità aveva scelto lo studio fotografico parigino Mayer et Pierson e si era fatta scattare oltre 400 foto, scegliendo gli abiti, le inquadrature, le scene. Fu davvero un mito! Da proverbiale amante di se stessa, in occasione dell’Esposizione universale di Parigi del 1900 scelse una location speciale per esporre le foto più belle della sua giovinezza. Fece stampare per l’occasione una striscia enorme con su scritto “La donna più bella del secolo”. Purtroppo una prematura morte la colse nel Novembre del 1899, impedendole di realizzare il suo sogno. Sic transit gloria mundi... Per quanto riguarda, invece, l’eleganza maschile, il personaggio di riferimento era il Principe di Galles. Lui fece realizzare giacche in tessuto omonimo e paletot in tweed, tutti realizzati nel Galles e che fecero importante tendenza di moda. Proponeva inoltre camicie con collo morbido, giacche sciancrate, calze colorate e scarpe bicolori. Le sue proposte, però, non trovarono a Foligno grande successo. I nostri trisavoli preferivano completi neri con giacche a sacco, panciotti a sette bottoni, colli inamidati combinati a cappelli di feltro o pagliette, da indossare nella stagione estiva. Indispensabile il bastone di nocciolo e, d’inverno, i guanti glacée. Infine parliamo della moda-bimbi, come oggi si direbbe. Per loro era d’obbligo la “marinara”. Anche nella versione femminile si copiava ancora una volta la moda inglese, che aveva visto indossare a Edoardo VII un completo simile a quello dei militari della Marina inglese perché lui, che doveva salire al trono e diventare Re, doveva ricordare che l’Impero britannico era stato conquistato dalla Marina di sua Maestà. Scorrendo le pagine di “Scatti di Stile” è chiaro come gli abiti offrano occasione per ricordare episodi di cronaca locale: dall’avvento del Re Umberto I per le grandi manovre negli anni 1882 e 1892, all’erezione della statua di Garibaldi nell’omonima piazza, poi alle serate al Teatro Piermarini (purtroppo fatalmente distrutto dal bombardamento del 1944) poi ancora alle gite fuori porta, infine alla Caserma allora dedicata a Vittorio Emanuele, che da sempre ha avuto un rapporto simbiotico con la città”. Alla mia domanda su quali fossero i colori più emblematici della moda di allora, l’autrice risponde: “Sicuramente il bianco e il nero. Il bianco degli abiti femminili, evanescenti, ricchi di gale, di volant, di merletti realizzati in mussola, piquet o eolienne, un leggerissimo chiffon. Per quanto riguarda il nero si pensa invece al rigore degli abiti maschili che, solo d’estate e per pochi eletti, si mutavano in completi di lino bianco. Purtroppo tutta questa bellezza e la “joie de vivre” di un’epoca straordinaria vennero letteralmente spazzate via da due tragici eventi: nel 1912 il terribile e scioccante affondamento del “favoloso” Titanio, e poi, nel 1915, lo scoppio della prima guerra mondiale. Le meraviglie della sognante Belle Epoque erano scomparse per sempre”. “SCATTI DI STILE” di AMBRA CENCI, FABRIZIO FABBRI editore è in vendita anche online 210
O I9 H J 4 DO RVP O I9 H J 4 00 RVP elle Idee g GecTflm restivai Il Cinema degli Elementi Con il patrocinio di GeCff Quarta Edizione del Premio Internazionale di Cinematografico "Golden Earth" e "Targa Cinit - Cineforum Italiano" dedicato alle tem atiche am bientali diretto dal regista Rocco Cosentino La Citta' Murata Capitale Del Mondo Green Grazie Al Cittadella GeoFilmFestival (GeOFF) Dal 28 settembre 2023 al 26 settembre 2024, Sala Auditorium Torre di Malta di Via Stradella del Cristo, a Cittadella (PD) le mura medioevali della città saranno l'epicentro delle proiezioni. Dal 28 settembre 2023 al 26 settem bre 2024, la Quarta Edizione del CittadellaGeoFilmFestival - GeOFF - torna ad essere presentata nella città murata dopo quasi due anni di ferm o forzato. Infatti, questa edizione del festival che assegna il Premio Internazionale di Cinematografia "The Golden Earth" e organizzato da Associazione Officina delle Idee con la direzione del regista da Rocco Cosentino, è inserita a pieno tito lo nelle m anifestazioni di grande interesse turistico, culturale e sociale della città murata. Proprio per questo tu tte le serate di proiezione, a partire da quella Inaugurale di giovedì 28 settembre 2023, si terranno presso la Sala A uditorium TORRE DI MALTA in Via Stradella del Cristo 41 a Cittadella (PD), facendo diventare le mura medioevali vero epicentro della manifestazione nell'ultim o giovedì di mese, con il GeOFF direttam ente inserito nel cuore della città. 211
La Citta’ Murata Capitale Del Mondo Green Grazie Al Cittadella GeoFilmFestival (GeOFF Dal 28 settembre 2023 al 26 settembre 2024, la Quarta Edizione del CittadellaGeoFilmFestival - GeOFF - torna ad essere presentata nella città murata dopo quasi due anni di fermo forzato. Infatti, questa edizione del festival che assegna il Premio Internazionale di Cinematografia “The Golden Earth” e organizzato da Associazione Officina delle Idee con la direzione del regista da Rocco Cosentino, è inserita a pieno titolo nelle manifestazioni di grande interesse turistico, culturale e sociale della città murata. Proprio per questo tutte le serate di proiezione, a partire da quella Inaugurale di giovedì 28 settembre 2023, si terranno presso la Sala Auditorium TORRE DI MALTA in Via Stradella del Cristo 41 a Cittadella (PD), facendo diventare le mura medioevali vero epicentro della manifestazione nell’ultimo giovedì di mese, con il GeOFF direttamente inserito nel cuore della città. La Quarta Edizione del CittadellaGeoFilmFestival - racconta il Direttore artistico Rocco Cosentino - consacra, se mai ce ne fosse ancora necessità, una manifestazione che ha certo colpito e guadagnato un posto di rilievo nei festival a tematica ambientale di livello internazionale. Nonostante un restringimento notevole dei parametri per l’iscrizione alla manifestazione - anche per questa edizione siamo stati letteralmente sommersi dai film arrivati da cinquanta paesi del mondo - siamo riusciti a scegliere i quaranta da proiettare. Le aspettative della città, dell’amministrazione comunale, le possibilità di divulgazione di un messaggio così importante come quello contenuto nei temi stessi - Ambiente, territorio, Energie rinnovabili, i Quattro Elementi, l’Alimentazione, la Sostenibilità - hanno certamente indicato il percorso per rinnovare l’appuntamento con il mondo. E questa Quarta Edizione si inserisce, a pieno titolo, tra le manifestazione di maggior prestigio per la divulgazione storica e turistica delle nostre mura medioevali. Proprio nel rispetto di questo importante evento, come l’anniversario della costruzione della storica cinta difensiva, il CittadellaGeoFilmFestival rende omaggio alle mura realizzando le proiezione all’interno della nobile e antica Torre di Malta, in Borgo Padova. Citata anche dal Sommo Poeta, ora ospiterà il Cinema. Arte che si fonde con l’Arte. Passato che diventa Futuro per comprendere, indicare, scambiare e condividere un percorso che possa aiutare ad avere una Terra migliore, un Pianeta più vivibile. Il Premio Internazionale di Cinematografia Golden Earth e Targa Cinit - Cineforum Italiano quindi, non solo per premiare ma per confermare un incontro internazionale legato ai più importanti temi ambientali e di vita. Mura medioevali che ricordano un passato lontano, ma che prospettano un Futuro migliore. E ci auguriamo, più Sostenibile. Di particolare interesse la partnership con il Menotti Art Festival di Spoleto (PG), rappresentato dal suo presidente prof. Luca Filipponi, che ha voluto gemellare le due città per la loro versatilità artistica, culturale e la propensione al turismo.”
C a r l o E m il io G a d d a e It a l o C a l v in o : d u e r it r a t t i l e t t e r a r i a c o n f r o n t o Il 2023 celebra, nella letteratura italiana e mondiale, il L’anniversario della morte di Carlo Emilio Gadda ( 1893-1973) e il C anniversario della nascita d’italo Calvino (1923-1985). Entrambi gli scrittori, pur nelle oggettive diversità, propongono un iter letterario ove s’innestano l’uno e l’altro nel comune riferimento di un realismo , risolto poi in esiti ad esso trascesi. Carlo Emilio Gadda , nato a Milano ove si laureò presso il Politecnico, esercitò la professione d’ingegnere elettro-tecnico in Italia , in Francia, in Germania, in Belgio e in Argentina. Tra le sue opere più celebri : La Madonna dei filosofi ( 1931); Il castello di Udine ( 1934); Le meraviglie d’Italia e Gli anni ( 1939); L’Adalgisa ( 1944); Il primo libro delle favole ( 1952); Novelle del Ducato in fiamme ( 1953); Giornale di guerra e di prigionia e I sogni e la folgore ( 1955); Quer pasticciaccio brutto de via Merulana ( 1957); I viaggi- La morte ( 1958); Verso la Certosa ( 1961); Accompagnamenti giudiziosi e La cognizione del dolore ( 1963); I Luigi di Francia ( 1964); I racconti ( 1965); Eros e Priapo ( da Furore e cenere, 1967); e infine per il teatro ( Il Guerriero, l’Amazzone , lo Spirito della poesia nel verso immortale del Foscolo in Paragone , 1959 ( voi. 1967). Il linguaggio letterario di Carlo Emilio Gadda è profondamente strutturato, oggi si direbbe sincretista, in quanto equilibra in un armonizzato contrappunto vocaboli tecnico-scientifici, “grassi” termini tratti dai vernacoli, la parola aulica e classicheggiante, bislacche storture di gerghi mondani infetti d’esotismo. Una contaminazione linguistica così ben elaborata da risolvere il profondo salto di contrapposti registri emotivi : dalle sonorità più ilari a quelle più disperate, dagli echi più capricciosi a quelli più rigorosi, equilibrismi fonici così raffinati da svanire sull’ultima corda che si spezza perfetta. Sono sopra elencati i titoli fondamentali C _ D della cospicua e copiosa produzione letteraria dello scrittore , tra i quali è doveroso fermarsi , pur brevemente, su due opere fortemente iconiche. La prima di esse è ovviamente il Pasticciaccio : romanzo giallo dai tratti fortemente neorealisti che descrive la borghesia italiana degli anni '50 del secolo XX. Ambientato in un condominio romano , oltre al predominante vernacolo romanesco vi confluiscono anche altri vernacoli (l’abruzzese, il campano e il laziale). L’altra fatica letteraria da citare è La cognizione del dolore , che con II giornale di guerra e di prigionia (Gadda partito volontario per la I guerra mondiale verrà imprigionato dai tedeschi), condivide il fatto di essere un’opera autobiografica. Ne La cognizione viene 213
Carlo Emilio Gadda e Italo Calvind di Sandro Cdstanzi C a r l o E m il io G a d d a e It a l o C a l v in o :d u e r it r a t t i l e t t e r a r i a c o n f r o n t o descritto il complesso rapporto con la madre , affidata alla propria solitudine; il linguaggio ivi impiegato è contaminato in un vernacolo milanese associato a iberismi. Ma la svolta centrale di questo romanzo è il linguaggio che si assottiglia, riducendo il sincretismo barocco del Gadda, e introducendo un nuovo ed essenziale vocabolario interiore. Alleggerirsi : sembra il moto sostanziale che da Carlo Emilio Gadda conduce fino a Italo Calvino , scrittore italiano nato a Santiago de Las Vegas ( Cuba) : Il sentiero dei nidi di ragno ( 1947); Ultimo viene il corvo ( 1949); Gli avanguardisti a Mentone ( 1953);Il visconte dimezzato ( 1952); Il barone rampante (1957); Il cavaliere inesistente (1959); Fiabe italiane ( 1956); I racconti ( 1958);Giornata di uno scrutatore ( 1963); Le cosmicomiche ( 1965); Ti con zero (1967); Le città invisibili (1972); Il castello dei destini incrociati (1973); Se una notte d’inverno un viaggiatore (1979);Palomar ( 1983); Lezioni americane. Sei proposte per il nuovo millennio ( 1985-86); Sotto il segno del giaguaro ( 1986); e infine la produzione saggistica : Una pietra sopra ( 1980); Collezione di sabbia ( 1984). A questo nutrito elenco di opere d’italo Calvino si aggiunga la raccolta delle sue interviste a cura di Luca Baranelli e di Mario Berenghi : Sono nato in America. Interviste 1951-85. Quello di Calvino è sicuramente un corpus operistico al quanto dovizioso e sfumato, ove il linguaggio non conosce contraddizioni tra resoconto realistico e racconto fantastico. Una duplice correità congiunge la razionalità all’emotività, offrendo alla stessa ragione il coefficiente della fantasia. Calvino affida, in un antico linguaggio aulico, al suo Barone rampante in un convegno d’amore la seguente massima : ogni cosa a farla ragionando aumenta il suo potere. In quest’ottica si spiegano molte tendenze e convergenze presenti nella scrittura d’italo Calvino : I) la spavalda allegria , la natura schietta e confidenziale del suo commercio con le idee; II) la naturale disposizione alla favola , ove signoreggia una eticità universale ; Ili) l’atteggiamento descrittivo e indicizzante delle cose , poste in un rapporto di contiguità; IV) di conseguenza una coerente logica dei contrasti che contrappone alla ragione il male, l’ignoranza e il nulla. E’ questo l’esito finale di un lungo e complesso cammino che trae le origini dalla stessa coscienza storica connessa alla resistenza ( Il sentiero dei nidi di ragno, Ultimo viene il corvo ) e che attraversa l’antropologia scissa del XX secolo come testimonia la trilogia de I nostri antenati ( 1960). L’uomo diviso e irrecuperabile in un mondo di due verità ( Il visconte dimezzato) è costretto a simulare l’evasione nella natura e nell’avventura ( Il barone rampante ):tutto ciò perché la vita si riduce a finzione esistenziale ( Il cavaliere inesistente ). Questa fragilità esistenziale che non si scoraggia di perseguire e custodire la propria innocenza alla fin fine è finalizzata ad una esperienza del Sé nell’universo ( Cosmicomiche, Ti con zero e il racconto La spirale ove si racconta la nascita e concrescenza della materia). Ultimo epilogo di Calvino, quale testamento per il XXI secolo, sono le sue Lezioni americane ove rimodella il linguaggio e la visione sul mondo basandosi sui principi di leggerezza, di rapidità, di esattezza, di visibilità e di molteplicità. Pur nella diversità precipua, Carlo Emilio Gadda e Italo Calvino hanno delle specularità reciproche originate da diversi poli . La coscienza storica in costoro ( Gadda volontario alla I guerra mondiale e Italo Calvino partigiano e comunista per un sostanziale periodo della sua vita ) ha generato una riflessione matura sulle cose del mondo per poi convergere sulla dimensione del sé nel dolore intimista ( Gadda) e nella percezione del cosmo ( Calvino). Il linguaggio , per quanto opposto, barocco e contaminato in Gadda ma essenziale e pulito in Calvino, converge nella comune ricerca della essenza delle cose, sempre interconnesse nella definizione del mondo. 214
La F ie r a L e t t e r a r ia e B e n e d e t t o C r o c e : p r o t a g o n is t i e d in a m ic h e SOCIO-CULTURALI IN ITALIA : DAL FASCISMO ALLA NASCITA DELLA REPUBBLICA ( 1 9 1 9 -5 2 ) Il settimanale La Fiera Letteraria , nato a Milano nel 1925, fu diretto da Umberto Fracchia fino al 1929, poi con il nome L’Italia letteraria , spostato a Roma, lo diressero fino al 1936 Giovanni Battista Angioletti e Curzio Malaparte. Dopo una sospensione decennale , la nota rivista riprese l’originaria testata La Fiera Letteraria e venne diretta da un comitato nazionale che includeva Corrado Alvaro, Giovanni Battista Angioletti, Emilio Cecchi, Gianfranco Contini e Giuseppe Ungaretti. Nel 1948 la dirige Pietro Paolo Trompeo, per poi venir presieduta da Vincenzo Cardarelli dal 1949 al 1959, da Diego Fabbri dal 1960 al 1967, e da Manlio Cancogni nel 1967. Seguono tre anni di sospensione. Dal 1971 al 1977 la dirige Giuseppe Giardina. Seguono altri nove anni di sospensione dell’attività letteraria, per poi tornare attiva nel 1986. Ne La Fiera Letteraria scrissero anche : Sibilla Aleramo, Corrado Alvaro, Riccardo Bacchelli, Attilio Bertolucci, Carlo Betocchi, Libero Biagiaretti, Giuseppe Bonaviri, Libero De Libero, Luce D’Eramo, Enrico Falqui, Adriano Grande, Aldo Palazzeschi, Mario Pomilio, Lalla Romano, Leonardo Sciascia, Sergio Solmi, Giovanni Titta Rosa, Giorgio Vigolo, Elio Vittorini. La Fiera Letteraria, nata nel ventennio compreso tra le due guerre mondiali, ereditò da La Ronda, mensile letterario pubblicato a Roma tra il 1919 e 11 1923 ove scrissero i già citati Vincenzo Cardarelli, Emilio Cecchi oltre anche a Carlo Carrà, Alberto Savinio e Ardengo Soffici, una equilibrata visione ove, oltre alla cultura italiana, vi confluì anche la cultura europea. La Fiera Letteraria dimostrò , nonostante le difficoltà, una vivacità editoriale che non conobbe lo sconforto negli anni del silenzio, perchè sempre elaborò nuove strategie comunicative e inedite rinascite culturali. Ivi vi scrisse pure Benedetto Croce (L’ Aquila 1866- Napoli 1952) : L’arte come empiria , scritto a quattro mani con Giovanni Titta Rosa nel dicembre 1928, Dialogo su psicoanalisi e poesia ( 1946), affidato al confronto tra Benedetto Croce ( scettico nei confronti di Freud) e Umberto Saba ( invece convinto seguace della psicoanalisi nella vita e nella poesia). La Fiera Letteraria del 15 febbraio 1953 e del 21 aprile 1966 in entrambe le edizioni omaggerà poi il poliedrico carisma di Benedetto Croce. 215 Z/3 1 = 1 L J d o
S andrd C dstanzi La F ie r a L e t t e r a r ia e B e n e d e t t o C r o c e : p r o t a g o n is t i e d in a m ic h e SOCIO-CULTURALI IN ITALIA : DAL FASCISMO ALLA NASCITA DELLA REPUBBLICA ( 1 9 1 9 -5 2 ) Benedetto Croce , rimasto orfano dei genitori e figlio unico, avendo perso i genitori e la sorella nel terremoto di Casamicciola nel 1883, venne adottato e cresciuto dallo zio Silvio Spaventa. Filosofo, saggista e uomo politico , fu ministro dell’Istruzione nel 1920 nel governo Giolitti. Nel 1926, in seguito alla pubblicazione del celebre Manifesto degli intellettuali antifascisti ( 1925) ,fu costretto al silenzio e si ritirò a vita privata. In seguito all’8 settembre 1943 fu” posto in salvo” a Capri. Ritornato in auge nel 1944 prima come ministro del governo Badoglio, poi del governo Bonomi, fu quindi membro della Consulta e infine della Costituente. Aderì al PLI, fu senatore a vita. In collaborazione con il banchiere Raffaele Mattioli , a Napoli fondò nel 1947 l’Istituto italiano per gli studi storici, cui donò la sua ingente biblioteca e un’ala del proprio palazzo. Tra le più eccelse creazioni editoriali di Benedetto Croce, spicca sicuramente il bimestrale La Critica, uscito a Bari tra il 1903 e il 1944. Fino al 1906 venne pubblicato a spese dello stesso Benedetto Croce, stampato da Valderamo Donnino Vecchi e quindi per i tipi di Giovanni Laterza. La Critica uscì in quattro serie : fra il 1903 e il 1914; dal 1915 al 1926; tra il 1927 e il 1938;dal 1939 e fino al 1944, anno in cui il fondatore decise di terminarne le pubblicazioni. Dal 1945 al 1951 uscì il trimestrale Quaderni della Critica, redatto interamente dallo stesso Benedetto Croce, il quale raccolse poi ne La letteratura della nuova Italia e nella Storia della storiografia italiana il frutto di così tanto sudato ed eccelso lavoro intellettuale. Fino al 1923 Benedetto Croce ebbe tra i suoi più assidui collaboratori Giovanni Gentile, il quale curava i saggi filosofici de La Critica, mentre le Note sulla letteratura della nuova Italia erano affidate allo stesso Croce. Ovviamente tale sodalizio culturale s’interruppe nel 1925 in seguito alla pubblicazione del Manifesto degli intellettuali antifascisti.
G O Roberto Croce, avvocato del Foro di Roma, cassazionista e Solicitor of England and Wales, esprime da sempre la sua poliedrica personalità anche nel campo artistico della musica, della poesia e della narrativa, soprattutto nel settore delle emozioni e delle relazioni di coppia, dove ha già pubblicato La libertà di amare, romanzo emozionale in chiave poetica (Ciampi Editore - Discendo Agitur, Nov. 2019), Parole di Favole e Favole di Parole (Porto Seguro Editore, Mag. 2022) e L’illusionista (Affiori/G iulio Perrone Editore, Sett.2023), partecipando inoltre all’Antologia di Poesia Contemporanea - Le tue parole (Pagine Editore, 2019), all’Antologia Diario in coronavirus con grani di scrittura (edizioni Fuis - marzo aprile 2020), a numerose edizioni de “ Le pagine della poesia” di Voce Romana, risultando finalista al Premio di poesia Venere Lavinia 2020 e menzione speciale nel 2021, finalista al Premio Lago Gerundo edizione 2020, Primo classificato nel settore poesia crepuscolare e poesia onirica al Premio Nazionale Poesia Edita Leandro Polverini 2021 e 2022, nonché vincitore (prima con La libertà di amare e poi con Parole di favole e favole di parole) del Premio Internazionale Spoleto ArtFestival Letteratura 2022 e 2023. R o be rto C roce (C.F. C R C R R T 5 8T 0 9 H 5 01 R ), nato a R om a il 9 .1 2 .1 9 5 8 , re s id e n te in R om a a V ia di C a sal S e lc e 2 69 (00166), a vvoca to con s tu d io p ro fe s s io n a le in R om a a V ia F la m in ia 322 (00196), tel. 3 3 5 .5 6 2 5 3 2 7 - 0 6 .3 9 7 3 4 3 6 3 E m a il c ro c e @ s tu d io le g a le c ro c e .it P ec ro b e rto c ro c e @ o rd in e a w o c a tiro m a .o rg ROBERTO CROCE PAROLE DI FAVOLE E FAVOLE DI PAROLE Cartolina Celebrativa 23 settembre 2023 Chiostro di San Nicolò Spoleto P rem io In te rn a zio n a le S p o leto A rt F e s tiv a l L etteratu ra Menotti Art Festival Spoleto — Alt il fé Ctj dal 22 al 25 salenti; 2323 Roberto Croce PORTO SEGURO
“PAROLE DI FAVOLE e FAVOLE DI PAROLE” di Roberto Croce (PORTO SEGURO EDITORE, 2022) Recensione di Luciana Vasile Sempre, quando prendo un testo in mano, mi soffermo sulla illustrazione di copertina e sul titolo. Cosa mi comunicano di quanto è contenuto nelle pagine, in pochi attimi, ad un primo sguardo? Cosa incartano e raccolgono di intimo e prezioso? Nella copertina, l’immagine raffigura lo sfogliare le pagine di un libro aperto, come una porta finestra spalancata su uno spazio vuoto tutto da costruire pieno di luce accecante dove volano farfalle: sogni, speranze. Una bambina, di spalle, suggerisce stupore. Nel titolo, PAROLE, complesso di suoni che rappresentano manifestazione o trasmissione di un pensiero o di un sentimento, di un messaggio o di una opinione. FAVOLE da “fabula” in latino dal verbo “for, faris, fatus sum, fari’ - dire, raccontare. Narrazione di fatti inventati di natura leggendaria e/o mitica, con personaggi e ambienti realistici, che contengono una morale, ossia un insegnamento relativo a un principio etico o a un comportamento. Apro il libro. Il susseguirsi dei versi, incalzanti ma in armonia e musicalità, suggerisce un unico tema, un esclusivo tendere, un solo approdo: LA LUCE, che lega insieme le tre sezioni nelle quali è divisa la silloge: Esistere, Amare, Sognare. Il lume della vita. Il raggio dell’amore. Il barbaglio del sogno. Batte forte la poesia in Roberto Croce, sempre sintonizzato sulle sue emozioni che, come tali, non raccontano bugie. Nelle favole, nella moltitudine delle metafore (Ti amavo,/come l’acqua di un torrente/ama l’acqua che lo/riempie di vita),esempi rubati alla natura e ai suoi eventi (buio, luna, stelle, mare, vento e... tanto sole) confida sempre nella speranza, nella positività della gioia, come del dolore. Tutto, nonostante la reiterazione del tema, si presenta sempre nuovo e ficcante.L’autore illumina il sentiero della ricerca cambiando in ogni lirica il punto di vista, ma orientato, come si diceva, verso un peculiare scopo, GUARDARE AVANTI, con sulle spalle il fardello di bei ricordi come di laceranti vissuti, quindi non lieti ma resi leggeri dall’esperienza che insegna, fa crescere, porta alla conoscenza.Si dice che il lettore attento, colui che si lascia coinvolgere, e che il narratore - qui di favole in poesia - riesce a coinvolgere, abbracciandolo, includendolo nel suo sentire, diventi automaticamente co-autore. Questo succede leggendo Roberto Croce. Le pagine parlano di noi, dei nostri sentimenti. Ce ne appropriamo in una danza collettiva dell’esistere, dell’amare, del sognare. Perché, se ci pensiamo bene, cosa c’è di più costruttivo nella vita che essere capaci di volgere il negativo in positivo? Saper vedere che nella morte (dei sentimenti) si può riconoscere la rinascita, e che nulla è perduto, sprecato. Dal piangersi addosso non nasce nulla. Per sintetizzare, non per ridurre, tutto ciò è l’ottimismo che ci aiuta ad “essere”. Del resto, un giorno qualcuno mi disse: - Il pessimista?... un ottimista ben informato -. Penso che ben si addica al nostro autore la risposta di Stephen King alla domanda: - Ma cos’è, dunque, la poesia? -. “E’ telepatia, naturalmente”. Un modo per mettersi in contatto con il proprio lettore e chiedergli se si vedono le stesse cose, o magari aprire gli occhi su di esse. 218 ,
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IL brano è tratto dalla prefazione al libro redatta dall'Autore “ Un amore altro” di Enzo Dall'Ara Maretti Editore, 2023 pp. 164, euro 24 “Quando l'anima s'arroventa d'amore, ardono le membra al brivido dell'estasi''. L’amore è un dialogo di anime e di sensi, un parlare muto o sottovoce per non ledere la magia di un’intimità pervasa di sussurri e di sospiri. L’amore è l’unico ed eletto sentimento che porge significato alla vita di ogni essere umano e ne dà compimento. Senza amore non c’è vita! Senza amore non c’è desiderio! Ho quindi cercato di dare voce a questo eterno ed ineludibile senso del vivere, interpretato in diverse sue sfaccettature, senza scivolare in giudizio alcuno, se non quello della totale comprensione e condivisione. Non si può essere giudici di un sentimento assoluto che travalica ogni coordinata spazio-temporale e ogni logica di razionale sostanza. Ho composto, dunque, una trilogia, raccolta nel titolo Un amore altro, in in cui il termine “altro” non significa affatto “diverso” in senso critico e benpensante, bensì “diverso” dalla massificazione anaffettiva che sovente impera nella nostra società. Ho dato contenuto, infatti, a tre forme di sentimento amoroso, differenti negli attori, ma simili nella profondità di un amore puro. Lacrima e Addio, titolo della prima parte, s’incentra sull’infinita elevazione amorosa di Dante Alighieri e Beatrice Portinari, ascesi a simbolo universale dell’amore uomo-donna. Composta da salienti ed avvincenti momenti di vita, la narrazione non si svolge su dati biografici certi, ma su un’illusione d’amore in cui i due protagonisti, così ardenti in animo e membra, vibrano e parlano di se stessi e con se stessi, fino all’epilogo sublime dell’estasi. Lungi da una forma d’amore prettamente o solamente spirituale e angelicata, Dante e Beatrice vivono nella realtà di un amore vero e assoluto, diverso da quello tramandato storicamente nel tempo e nello spazio, eppur sempre immortale e, pertanto, “altro". Pensiero e Parola, che denomina la seconda parte, è una narrazione immaginaria dell’amore fra l'imperatore Adriano e Antinoo, un amore supremo, complesso, ma ineluttabile. 220
E nzo D all' A raIL brano è tratto dalla prefazione al libro redatta dall'Autore “ Un amore altro” di Enzo Dall'Ara Maretti Editore, 2023 pp. 164, euro 24 Nella verità di luce ed ombra, propria di ogni grande passione, il loro sentimento si eleva sempre nella dignità, nel rispetto e nella tenerezza di una fremente vibrazione fra due essenze maschili, che alla materialità donano soltanto attimi d’universo. Il loro è un sentimento pervicace, quasi predestinato, che non ammette abbandoni o tradimenti. Alle due voci narranti si coniuga, poi, quella di Mnemòsine, la memoria, avvertita come corifèa di una tragedia greca. Adriano e Antinoo vivono un amore puro, inconsueto, che si propone al di fuori di ogni giudizio e nella tenerezza della verità. È un amore totalizzante, quindi “altro”. Spirito e Voce, titolo della terza parte, narra un amore allegorico, astratto, eppur veritiero, vibrante di una realtà che è verità di vita. È un amore fra due entità meravigliose, Armonia e Onda, due essenze femminili che si elevano, come persone, a parametro di un sentimento umano, gioioso o geloso, benevolo o struggente. Qui impera un’astrazione di membra che dà vita alle pure pulsioni dell’anima, ma l’ardore erotico e passionale freme con lo stesso impeto di una fisicità vera. Questo rovente amore è, comunque, sempre pervaso di assoluta delicatezza e dolcezza, di estrema meraviglia e stupore d’estasi. È un amore fra Cielo e Terra, quindi “altro”. Le tre parti, nella loro specifica autonomia di concetto e forma, costituiscono, tuttavia, un universo d’amore in cui si possono ricercare e ritrovare bagliori di ogni sentimento amoroso. Nell’indiscutibile individualità di ogni vibrazione di anima e membra, sussiste, comunque, un parametro assiomatico dell’amore, aggettivato come “cosmico”, “universale”, “immortale”, “eterno”. Ma questi attributi si possono sintetizzare in un solo termine, “altro”, perché ogni amore è a sé stante e per sé stante. Dare voce scritta all’amore è impresa ardua, perché ad esso si possono attribuire tutti gli aggettivi di una lingua parlata, tutte le sfumature di ritmi e toni, tutti gli aspetti dell’essere e dell’apparire. Questo può essere però condensato nella sostanza vera della vita e della creazione, una creazione intesa in senso lato, ossia laica o divina. Da Adriano e Antinoo Da Armonia e Onda Da Dante e Beatrice
D a Le poesie di A n n a De F ulviis non si le g g o n o . Si a sco lta no , si to c c a n o ,s i a n n u s a n o . Le p a ro le so n o im m a g in i ch e cre a n o m elodie. '— In un c o n tin u o rich ia m o sin e ste tico , i su o i versi risve g lia n o tu tti i sensi. La n a tu ra le z z a d e lla s u a poesia, c h e s e m b ra n a sce re non ta n to d a lla pe n na , m a d ire tta m e n te dal su o | anim o, arriva con fo rz a al le tto re . Ed è la ca p a cità di fa r im m e d e s im a re chi le g g e in s e n tim e n ti così intim i e p e rso n a li ch e ren d e ta n to im p o rta n te la p o e sia di A n n a De Fulviis. Il p o te re di rich ia m a re un ricordo, un a s e n s a z io n e so p ita , crea un a c o n n e s s io n e e s s e n z ia le con l’autrice. E poi c ’è la fo rz a d e g li e le m e n ti ch e u tiliz z a e c h e co m p o n e a s u o p ia cim en to . La natura, la b e lle zza , la m orte, la passio n e. E a n c h e il dolore. Q u a n to di più fo rte e d iro m p e n te e sista n e lla vita. Il filo c h e le g a tu tto è ce rta m e n te l’am ore. Un a m o re a sso lu to , non per fo rz a per u n ’a ltra p e rsona. Un s e n tim e n to rivolto a tu tto il crea to com e a e ste ssi a lla ricerca, se m p re , di arm onia. A n c h e n e lla più p ro fo n d a s o ffe re n z a si p e rc e p is c e l’in te n sità con cui l’a u tric e rice rca e ritrova la p ro p ria arm onia. A rm o n ia è a n c h e il tito lo di u n a d e lle po e sie c o n te n u te in q u e s ta raccolta, fo rs e q u e lla c h e ho a m a to di più. Vi so n o co n d e n sa ti tu tti i tem i, tu tta la p o ten za , la ritm ica, i colo ri e l’a b ilità d e ll’a u tric e di sco va re l’esse n za. A ttra v e rs o le im m a g in i ci rip orta a lla p e rfe z io n e m a te m a tica ch e s o tto s tà al creato. L e g g e re le p o e sie di A n n a De F ulviis non è u n ’e s p e rie n z a ch e pu ò la scia re in d iffe re n ti. Il le tto re si p re p a ri a rivivere e m ozioni, a ria ffro n ta re ricordi, a rig u a rd a re in se ste s s o e in ciò ch e lo circ o n d a e a se n tire di n u o vo e m e rg e re il s e n s o ste s s o d e lla Vita. È q u e s to il p o te re d e lla poesia di A n n a De F ulviis, e a tu tti noi non resta ch e e sse re gra ti ch e a b b ia ritro va to la p ro p ria voce e a b b ia v o lu to co n d ivid e re i p ro p ri versi. O n .le P in o B icch ie lli Anna è nata in Abruzzo, in una famiglia credente e praticante, che le ha trasmesso i valori dell’amore verso il creato, la bellezza, il perdono, la compassione e la mancanza di avidità e di egoismi. Fin da bambina, ha mostrato una grande passione per la poesia, tanto che le sue insegnanti delle elementari la paragonavano a .Jacques Prevert. 1 la vissuto in campagna, sulla collina teramana, circondata dai panorami della montagna: il maestoso Gran Sasso, il mare all'orizzonte e i suoni della natura. La poesia era il suo modo di liberarsi e di esprimersi, sempre scritta di getto e senza farsi influenzare da altri autori, cercava e cerca la sua identità letteraria. Alla fine degli anni novanta, ebbe l'opportunità di pubblicare un libro di poesie, ma per varie vicissitudini non andò in porto, e il tutto la portò a chiudersi e a distruggere le sue I la avuto modo di partecipare a diversi concorsi di poesia locali, ottenendo dei riconoscimenti e delle segnalazioni di merito. Tra questi, si ricordano: • Premio "Simpatia sotto l'albero" indetto dal periodico Piramide In a Roma nel 1990 • Premiata al II Festival della Poesia indetto da Radio /àrnica nel 1991 • Intervista radiofonica da Roberpel Castelnuovo nel 1998 • Segnalazione di merito al premio poesia “Oltre Aniene” 1998 - Roma • Pubblicazione nell'antologia "Raccolta di poesie per la città di Teramo” nel 2003 Dopo un lungo periodo di silenzio e di buio, Anna ha ritrovato il desiderio e la luce di al risveglio. O ra scrive di nuovo le sue emozioni e le sue sensazioni: l’Amore è l'asse portante della sua Vita ed Essenza. 222 9788894576467
A nna de F ulviis Armonia A rm onia è il colore dei fiori, della natura che colora con il suo pennello il cam po dalle m ille sfum ature com e un quadro di Monet. A rm onia è la m usica che vibra n e ll’aria nella bellezza interiore, universale e che si arm onizza nel num ero prim ordiale. A rm onia è la struttu ra sequenziale sim m etrica, frattale di ogni essere vivente. A rm onia che si trasform a, nasce e m uore in un ordine segreto dalle m ille com binazioni. Tutto q u e st’arm onia cosm ica è l ’arte della regola aurea: Fibonacci, grande m aestro del numero. Num ero che regola la creazione della Vita nel soffio vitale d e ll’eternità. Il silenzio della terra Il silenzio della terra diventa: m elodia, suono nella dim ensione stellare tutto assum e u n ’ordine. Il pianeta si risveglia si unisce al canto antico delle Leggi Universali. Il silenzio delle stelle diventa: luce, vita. Il cielo si popola di im m agini: sem brano sog ni nella dim ensione stellare. Il silenzio della m ente guarda l'invisibile, l ’ignoto. Il silenzio del cuore sente il palpito d e ll’universo. Il silenzio della psiche partecipa ad un sistem a stellare occulto ancora ignoto ai molti. 223
Fiumi di sangue Ascolto: il boato del cielo e della terra. Vedo: il buio che trem a nel silenzio. Osservo: cieli grigi che ondeggiano. Il sole fatica a brillare. Si sgretolano m ontagne sotto la forte azione tellurica della terra. Le case com e cartoni collassano, im plodono volano al vento. G rande spazio si crea: lesioni, crepe fium i e fium i di sangue. A leggia la morte... oltre il proprio lim ite oltre il confine della vita. M ari ululano. R am m entano la forza devastatrice della natura. O nde travolgono vite oltre il lim ite d e ll’ignoto.
| | Il Soprano Tania Di Giorgio racconta la sua Musica = 1 = 1 C J D c 5 TEATRO ANTONIO CAGNONI Godiasco Salice Terme (P V ) DOMENICA n DICEMBRE 2023 ORE 17,00 lC A ’R W M A R I À T C À I ÌI K S j Puccini, Callas,Menotti e il jazz Il 2 dicembre 1923 nasceva a Manhattan Maria, Anna, Cecilia, Sofia, Kalos (contrazione del cognome originario Kalogheropoulous) destinata a diventare la grande Maria Callas. A 100 anni dalla sua nascita il “ Menotti Art Festival” non poteva che ricordare “La Divina” partecipando ad un concerto a Lei dedicato presso il teatro ANTONIO CAGNONI Godiasco Saloice Terme(PD) il 17 dicembre 2023 diretto dall’artista Giovanni Nocetti che mi ha voluto per questa occasione in veste di soprano. Ricorderemo Maria attraverso highlights per la maggiore inediti messi a disposizione dall’architetto e collezionista Assia Gilardi: Q uest’ultimi si alterneranno alle arie d’opera da lei preferite 225 DIRTTORE ARTISTICO Pianoforte Walter Bagnato GIOVANNA NOCETTI Ricerca Video Assia Gilardi kiccomusic'rr yahoo.com Info: 334 9496098 Ricerca Video Assia Gilardi «usMxoior*ousan»v, DIRTTORE MUSICALE WALTER BAGNATO
Q u e s t’anno p ro p rio per q uesto m o tiv o il p re m io In te rn a zio n a le T h o m a s S c h ip p e r che si te rrà a se tte m b re avrà un p re m io sp e cia le a lei d e d ica to P re m io C a lla s G io va n i Talenti. Un po' di s to ria !!!! G ia n c a rlo M enotti aveva p ro p o sto a M aria C a lla s la parte del T he C o n su l m a lei pe r suoi m otivi p e rso n a li d o ve tte rin un cia re . Il d ire tto re T h o m a s S c h ip p e r fu più fo rtu n a to , d iresse la C a lla s in dive rse o cca sio n i in dive rse o ccasioni. E cco a lc u n e fo to insie m e Il Soprano Tania Di Giorgio racconta la sua Musica UN 2024 R IC C H IS S IM O Il 29 N o ve m b re 1924 m o riv a a B ruxe lle s dei c o m p o s ito ri più a p p re zza ti dal m a e stro G ia n c a rl M enotti; G ia c o m o P uccini. Q u a n to agli a u tori che h anno e se rcita to m a g g io re in flu e n za sul m io m od o di co m p o rre , ho un debito con P u ccin i che m i ha in se g n ato il “ p a rla r c a n ta n d o ” cio è a non d ivid e re l’o pera in re cita tivi e are b lo cca n d o l’azio n e sce n ica ... G ia n c a rlo M enotti 226
C J D II Soprano Tania Di Giorgio racconta la sua Musica E ’ pe r q u e s to d o p o il g ra n d e s u c c e s s o d e lla p ro d u z io n e d e ll’o pera il T h e T e le p h o n e di G ia n c a rlo M enotti ho p e n s a to d ’a cco rd o con il p re sid e n te L.F. di p ro d u rre u n 'a ltra o p era lirica “T osca” di G. P u ccin i visto a n ch e il le g a m e tra i 2 co m p o sito ri Il M enotti a rt fe stiva l m usica q u e s t’a nno sa rà p re sente a Los A n g e le s con il th è te le p h o n e e a B ru xelles al p a rla m e n to euro p e o dove porte rà u n ’o pera p rim a “ I lo ve ” sto ria d ’a m o re con m u s ic h e da S c a rla tti fini ai m u s ic is ti più c o n te m p o ra n e i: E nnio M orricone. T ante le c o lla b o ra z io n i con a s s o c iazioni di g ra n d is s im a im p o rta n za quali la fo n d a z io n e B ruson l’A s s o c ia z io n e R ug g e ro Leonca va llo . Nella Foto il Presidente Elena Sabatino con la soprano Tania Di Giorgio. L’A s s o c ia z io n e M usica le “ R ug g e ro L e o n c a v a llo ” nasce nel 2 0 0 3 d a lla v o lo n tà di un g ru p p o di m u sicisti, c a n ta n ti d ’o p era ed a m a n ti della m u sica c o n c e rtis tic a da s e m p re a ttivi sul te rrito rio locale, n a zio n ale ed in te rn a zio n a le in a m b ito o rch e stra le , d id a ttic o e s o listico . L’a s s o cia zio n e si fa p ro m o tric e della m u sica lirica e del bel canto e del te n ta tiv o di fa r rin a sce re a ltre sì l’in te re sse e la c u rio s ità ve rso la m u sica cla s s ic a con l’o rg a n izza zio n e di m a n ife s ta z io n i cu ltu ra li, m u sica li, rasse g n e e conce rti, sp e sso fru ib ili con in g re sso g ra tu ito o c o n trib u ti vo lo n ta ri. L’a sso c ia z io n e è a tte n ta s o p ra ttu tto ai giovani, rip o rta n d o in p rim o piano la fo rm a z io n e e la se n s ib ilità ve rso la n o b ile a rte della m usica. A ta l p ro p o sito , l’A s s o c ia z io n e o rg a n izza ogni a nno una M a ste rC la ss di lirica per g io va n i ta le n ti che stu d ia n d o il bel ca n to v o g lio n o p e rfe zio n a rsi g ra zie al c o n trib u to dei più g ra n d i in se g n an ti di canto lirico, celebri m ae stri d ’o rch e stra ed arte scenica. In p a rtico la re , l’A s s o c ia z io n e ha a vu to il m e rito di fo n d a re a P otenza il C o n co rso L irico In te rn a zio n a le “ R ug g e ro L e o n c a v a llo ” , g iu n to a lla IX edizione, che nel co rso degli anni ha v is to la p a rte cip a zio n e di ta le n ti lucani, n a zio n ali ed in te rn a zio n a li. M issio n d e ll’A s s o c ia z io n e è s o p ra ttu tto q u e lla di v a lo riz z a re i g io va n i m u s ic is ti e di e vid e n zia re il loro ta le n to , la loro arte e l'isp irazio n e , a ttra ve rso c o n co rsi e co n ce rti loro dedica ti. Si tra tta di in izia tive rivo lte ai g io va n i m u sicisti, co m e il C o n co rso N a zio n a le “ M ario P ila ti” , che h anno co m e o b ie ttivo q u e llo di u tilizza re la m u sica co m e o cca sio n e per fa v o rire lo sc a m b io di esp e rie n ze e il co n fro n to tra gio va n i, d a n do loro la p o s s ib ilità di e sib irsi e fa rsi a scoltare. WJrÌ)Btft:TìO*<V-5A«JDOt/ l IIHCVCi-Ci IACPSA 8V5™(iPVCC.INI Q-RKPRM&C tWWI 227
T ania D i G iorgioII Soprano Tania Di Giorgio racconta la sua Musica T antissim i novità: il P rem io In te rn a z io n a le T h o m a s S c h ip p e rs q u e s t’a n n o v e d rà la p re s e n z a di nom i s te lla ri ne sve lia m o s o lo u n o p re m io a lla carrie ra al b a sso R o b e rto S ca n - d iu zzi ch e si esib irà a R om a p re sso la s a la del C a m p id o g lio in un o m a g g io alla ste ssa c ittà il 18 a p rile 2024. Ha s tu d ia to c a n to a T reviso, s u a città natale, so tto la g u id a d e lla fu tu ra m o g lie A n n a M aria B icciato, d e b u tta n d o il 31 lu g lio 1981 al T eatro P o lizia n o di M o n te p u lc ia n o co m e Re B asso n e lla p rim a a s s o lu ta di La fig lia del m ago di L o re n zo F errerò e nel 1982 al Teatro alla S ca la di M ilano con Le n o zze di F ig a ro d ire tte da R icca rd o M uti. La s u a in te rp re ta z io n e del p e rs o n a g g io di F iesco in S im on B o c c a n e g ra al C o ve n t G a rd e n , so tto la d ire zio n e di Sir G e o rg Solti, gli ha a s s ic u ra to il s u c c e s s o in te rn a zio n a le . C a n ta re g o la rm e n te in a lcu n i dei te a tri lirici più im p o rta n ti del m ondo: il M etro p o lita n O p e ra di N e w York, l'O p é ra B astili e a P arigi, la R oyal O p e ra H o u se (C o ve n t G a rd e n ), la W ie n e r S ta a tso p er, la B a ye risch e S taatsoper. Il s u o re p e rto rio in c lu d e s o p ra ttu tto i ruoli di b a sso del m e lo d ra m m a ita lia n o d e ll'O tto c e n to , in p a rtico la re b e llin ia n i (R o d o lfo n e lla S o n n a m b u la , G io rg io nei P u ritani, O rove so n e lla N orm a) e d o n iz e ttia n i (B a ld a s s a rre n e lla Favorita), a cui si so n o a g g iu n ti i g ra n d i ruoli v e rd ia n i di F ilip p o II (D on C arlo), F iesco (S im o n B o cca n e g ra ), S ilva (E m a n i), Z a cca ria (N a b u cco ), P a d re G u a rd ia n o (La fo rz a del d e stin o ), A ttila, R o g e r (Jé ru sa le m ). N on m a n ca n o i ruoli della sca p ig lia tu ra , con M e fisto fe le di B o ito e La G io c o n d a di P o n ch ie lli, no n ché quelli del re p e rto rio fran ce se : F au st di C h a rles G o u no d , Don Q u ic h o tte di Ju le s M assenet, P e llé a s et M élisa nd e (A rkel), R o m èo et J u lie tte (F rè re L aurent). Nel rep e rto rio russo si è c im e n ta to con B oris G odunov, D osifej in K ova n cin a , G re m in n e ll'E u g e nio O negin. T ra i c o m p o sito ri del X X secolo, ha a ffro n ta to S tra v in s k ij con O e d ip u s rex. Infine non sono m a n c a te a lcu n e p rim e m o n d ia li di o p ere c o n te m p o ra n e e di Lorenzo F errerò (La fig lia del m ago, M are nostro, S a lv a to re G iu lia n o , C h a rlo tte C o rda y). P er il C o n ce rto di C a p o d a n n o di V enezia 2006, il T eatro la F enice lo ha v o lu to in sie m e a F iore n za C e d o lin s e Jose p h C a lle ja con la d ire zio n e di K u rt M asur. Nel g e n na io 2 0 0 7 S ca n d iu zzi ha fe s te g g ia to i suoi 25 anni di c a rrie ra in te rn a zio n a le , con la fig lia D iletta R izzo M arin, ed è sta to in sig n ito del tito lo di a m b a s c ia to re U N IC E F per l'Italia. 228
| | Il Soprano Tania Di Giorgio racconta la sua Musica E5 ^ PREMIO INTERNAZIONALE Q D THOMAS SCHIPPERS T h o m a s S ch ip p e rs, n a sce il 9 m arzo 1930 n e lla p icco la città di P o rta g e nel M ich ig an . A s o li sei anni d ie d e il s u o prim o, p icco lo recital. Nel 1948 o tte n n e il s e c o n d o p re m io ad un co n -c o rs o per giovani d iretto ri p re sso la P h ila d e lp h ia O rch e stra . A c c o m p a g n a n d o un c a n ta n te a u n 'a u d iz io n e , e b b e m odo di co n o s c e re il co m p o sito re G ian C a rlo M enotti. In sie m e a M e-notti, del q u a le d iresse m olte opere, a vre b b e poi fo n d a to il F e-stival dei D ue M ondi. Nel 1955 fu n o m in a to d ire tto re s ta b ile al M etro p o lita n O p e ra H ouse di N e w York, Nel 1964 d irig e la p rim a ra p p re s e n ta z io n e nel Teatro C aio M elisso del R o senka-valier. A lla S ca la nel 1958 d irig e d u e co n ce rti con M au rizio P ollini, nel 1961 M edea di C h e ru b in i con M aria C a lla s, la S i-m io n a to e N icolaj G hiaurov, nel 1962 la p rim a a s s o lu ta di A tla n tid a di M anuel de F alla con la S im io n a to e la S tratas, nel 1969 L 'a sse d io di C o rin to con M arilyn H o rne e la S ills e nel 1976 sei co n ce rti ed II b a rb ie re di S iviglia con E n zo Dara, F re -d e rica von S ta d e e H e rm a n n Prey. M orì il 16 d ic e m b re 1977. Le s u e ce neri so n o tu m u la te in p ia zza D u o m o a S p o le to , in un m uro ch e si a ffa ccia s u lla p ia zza d ove S c h ip p e rs d ire sse n u m e ro si c o n ce rti di c h iu s u ra del F estival dei D ue M ondi e ch e il p u b b lic o ch ia m a va "la s u a p iazza" . 229
1 = 1 = 1 = 1 = Marina Flocco, nata nel borgo medievale di Atessa, cresciuta a Pescara, vive e lavora nella Città Eterna. Svolge la professione di avvocato da quasi 30 anni, é fortemente impegnata nel sociale e lavora molto prò bono. Coordina l’osservatorio del Centro Studi Giuridici del Sindacato Nazionale Antiusura, é stata docente e formatore e collabora con numerose associazioni di volontariato. Rotariana del Club Roma Centenario ha partecipato a molti progetti di Service ed iniziative in favore dei più deboli. Ha la passione per i cani e, per questo, é diventata operatrice cinofila, partecipando con Harlock al progetto “ Prenditi cura di me” organizzato con la Uisp all’interno delle carceri. Attenta osservatrice del mondo, ha sempre amato viaggiare. Collabora abitualmente con importanti testate di informazione giuridica. E’ riuscita a coniugare egregiamente l’intensa attività professionale col ruolo di moglie e di madre di tre splendidi ragazzi. Ha scritto alcuni racconti e sta lavorando ad un altro romanzo. La fuorilegge è il suo romanzo d’esordio che quest’anno ha ricevuto il Premio Internazionale Letteratura Spoleto Festival Art 2022 “In virtù di quanto sta accadendo nelle aule dei tribunali, m a non solo pe r questo, ho scritto un rom anzo dove ho im m aginato, e im m agino un m ondo senza avvocati, le gg etelo ! Il rom anzo intitolato “la fuo rile gge“ è disponibile su A m azon e apre uno spaccato veritiero, e aderente a quanto sta accadendo nella giurisdizione italiana". 230
Cartolina Celebrativa 23 settembre 2023 Chiostro di San Nicolò Spoleto Premio Internazionale Spoleto Art Festival Letteratura { J f GEKO GOLD Cartolina celebrativa edizione 2023 Menotti Art Festival Spoleto In collaborazione con Accademia Auge Accademia Universitaria Studi Giuridici Europei e Poste Italiane in occasione dell'annullo filatelico del 23 settembre 2023 SSINIO SULL’OMNIBUS 3 III Giovani * J. m&ÈL- —e— HI ^ 0©OQ5P «M E =^~- m jS □ i O O Lu c a s V V 231
GEKO GOLD “ C o lu i c h e h a dell'Oro fa e realizza tutto ciò che vuole al mondo e a lla fin e lo u s a p e r m a n d a r e d e lle anime in paradiso” Cristoforo Colombo Geko G old è un Banco M etalli autorizzato da Banca d'Italia, im p e g n a to nella p ro d u zio n e e co m m e rcio di Oro fisico da in ve stim e n to , il bene rifu g io per eccellenza, grazie alla sua peculiarità unica di conservare il valore nel te m p o anche in p e rio d i di incertezza, com e crisi e co n om ich e o inflazione. T ra ttia m o lin g o tti d 'oro , lin g o tti d 'a rg e n to e m on e te preziose, o ffre n d o al clie n te servizi di consulenza, tra sp o rto e custodia dei m etalli preziosi nei nostri caveau a lta m e n te te c n o lo g ic i e sicuri. L'arte è un via g g io senza fine, così com e la ricerca della qualità e dell'eccellenza. Geko G old è felice di partecipare al M e n o tti A rt Festival e di sostenere l'inizia tiva nella m eravigliosa città di S poleto che per qualche g io rn o si trasform a in un ce n tro cu ltu ra le di espressione dell'arte, un la b o ra to rio a cielo a p e rto di sperim e n ta zio ne della tra d izio n e e d e ll'in n o va zio n e artistica, n u tre n d o m e n ti e anim e, riuscendo n e ll'in te n to di ricreare un'atm osfera unica che celebra il c o n n u b io tra passato e presente. Per scoprire il bene rifu g io d'eccellenza non esitare a co n tatta rci. Sito w e b : w w w .g e ko g o ld .co m M ail: info@ gekogold.com Telefono: 0549 954077 Geko G old Italia SpA Via Ausa 89, Fraz. Cerasolo, 47853 - C oriano (RN) Iscrizione a Banca d'Italia - Cod. O peratore n. 5008420
Geko Gold is a Banco Metalli authorized by the Bank of Italy, engaged in the production and trade of physical investment gold, the safe haven asset par excellence, thanks to its unique peculiarity of preserving value over time even in periods of uncertainty, such as economic crises or inflation.We deal in gold bars, silver bars and precious coins, offering the customer consultancy services, transport and custody of precious metals in our highly technological and secure vaults.Art is an endless journey, as is the pursuit of quality and excellence.Geko Gold is happy to participate in the Menotti Art Festival and to support the initiative in the wonderful city of Spoleto which for a few days is transformed into a cultural center of art expression, an open-air laboratory for experimenting with tradition and innovation artistic, nourishing minds and souls, succeeding in recreating a unique atmosphere that celebrates the union between past and present. To discover the refuge par excellence, do not hesitate to contact us.Contacts Sito web: www.gekogold.com Mail: [email protected] Telefono: 0549 954077 Geko Gold Italia SpA Via Ausa 89, Fraz. Cerasolo, 47853 - Coriano (RN) Iscrizione a Banca d'Italia - Cod. Operatore n. 5008420 (J^G E K O GOLD
( J f GEKO GOLD GEKO GOLD 234
A ngela P rocaccini Il s ile n z io d e i ra g a z z i: il filo c o n d u tto r e d i q u e s ti ra c c o n ti, in c u i si in tre c c ia n o p ro fili e m o tiv i s in g o la ri, u n ic i, c h e tr o v a n o la fo rz a d i re a g ire a lle a n s ie d e lla v ita , lib e ra n d o s i d a lle p ro p r ie p a u re . Le s to rie ra c c o n ta te o ffro n o s p a c c a ti d i re a ltà q u o tid ia n e , e s o tto lin e a n o il p ia c e re e la sicu rezza c h e tr a s m e tto n o i lu o g h i d 'o r ig in e , m a a n c h e i lim iti le g a ti a v ite d i s a c rific i, c h e d iv e n ta n o p e s a n ti z a v o rre . D a q u i n a sce il d e s id e rio d i e v a d e re , d i a s c o lta re le v o c i d e lla n a tu ra c h e s tim o la l'im m a g in a z io n e . C o sì, a d e s e m p io , G ia n n i im p a ra a p re n d e rs i cu ra d e g li a ltri e q u in d i a n c h e d i se s te s s o , M im m o a s s a g g ia il s a p o re d e lla s p e ra n z a a ttra v e rs o il fa s c in o d e lla m u s ic a , F a tim a in c a rn a la n o s ta lg ia p e r le p ro p r ie o rig in i e l'im p o rta n z a d e lla c u ltu ra c h e re n d e lib e ri, S ib illa e s p rim e il v u o to in te rio re c h e la c e ra d o p o u n a s c o m p a rs a . T u tti i p e rs o n a g g i s o n o p a rtic o la ri: a ttra v e rs o le e m o z io n i rie s c o n o a d a n d a re o ltre c iò c h e g li è c o n c e s s o . A n g e la P ro c a c c in i ra c c o n ta l'im p o rta n z a d e l s o g n o , d e lla s p e ra n z a in q u a lc o s a d i n u o v o c h e p o s s a fa r d im e n tic a re la s o ffe re n z a . Il silenzio degli adolescenti è la v o c e d e g li a d o le s c e n ti a ttra v e rs o le p a ro le d i A n g e la . La ve ra n a tu ra d i A n g e la P ro ca ccin i è q u e lla d i d o c e n te : la u re a ta s i in L e tte re cla ssich e , ha a m p lia to le sue e s p e rie n z e la v o ra tiv e , c o lla b o ra n d o c o n la C o m m is s io n e p e r le A d o z io n i In te rn a z io n a li e il C o m u n e d i N a p o li. D irig e n te d i Is titu ti n a u tic i, d a l M a re ha tr a tto l'e sse n za p e r p e rc o rre re a n c o ra le ro tte d e lla v ita . In fa tti il M a re , i G io v a n i, la C u ltu ra s o n o s ta ti d a s e m p re il n u trim e n to d e lla sua a n im a , la g u id a p e r a n d a re a v a n ti, il c o n fo r to p e r la p e rd ita d i S im o n e tta , l'a m a ta fig lia uccisa p e r m a n o d e lla c a m o rra . N o m in a ta U ffic ia le d e lla R e p u b b lic a , p re fe ris c e c o m u n q u e s e n tirs i la "P a rtig ia n a d e i ra g a z z i", c o m e è s ta ta d e fin ita p e r la sua p ro p e n s io n e a ra g io n a re c o n i g io v a n i, e a c re a re in lo ro il "n u c le o c a ld o " d i v a lo ri e s e n tim e n ti. S c rittric e s e n s ib ile e ra ffin a ta , o g g i d irig e l'Is titu to B ia n ch i, c o n lo s g u a rd o s e m p re fis s o a ll'o riz z o n te lo n ta n o . Ha p u b b lic a to p e r G u id a E d ito ri e p e rG r a u s E d iz io n i n u m e ro s i lib ri d i p o e s ia e n a rra tiva . grausedizionì 235
Romanzi di Francesco Testa
Francesco Testa Esperienze traumatiche, ingiuste o inspiegabili sono sempre in agguato, pronte a tracciare solchi profondi nell’anima dei personaggi. Allo stesso modo, però, la condivisione, la comprensione e l’instaurarsi di forti legami personali possono salvare un’esistenza tutelandola da derive distruttive. in sacrestia Il ritratto di un sacerdote fuori dagli schemi in una Napoli noir. col tuppo Una storia avvincente di dedizione filiale, passioni sfrenate e contorsioni dell’inconscio. Una storia al di fuori dei luoghi comuni e dei moralismi che ammorbano tanta letteratura edificante dei nostri giorni”.
Francesco Testa SUGGESTIONI e VERITÀ SUGGESTIONI e VERITÀ offre, in dieci racconti, una compiuta riflessione sulla memoria dei sensi e sul permanere del vissuto, capaci di unire in maniera armoniosa e indissolubile luoghi e tempi apparentemente lontani. Per quanto cambino i secoli e le generazioni, infatti, certi valori resistono immutati, fungendo da punto di riferimento imprescindibile per ogni essere umano. Il paesaggio in cui si muove l'uomo è quello napoletano, con le sue bellezze e la sua atemporalità, muto contraltare all'effimera vita dei singoli e dell'umanità intera. Ogni luogo non è, però, mai realmente separato dalle emozioni umane, ma di esse è sempre proiezione e completamento. Il confine tra reale e immaginario è labile e, nel regno dell'onirico, si assottiglia fino a scomparire come magistralmente sottolineato dalla preziosa illustrazione ad acquarello su carta, realizzata in copertina dall'artista internazionale Federica Rampazzo. “Voglio ricordare a tutti cosa significhi vivere, rischiare, soffrire e gioire, impedendo che ciò che è stato venga dimenticato. Voglio che tutti sappiano comera la mia terra e come sono state le persone con cui l’ho condivisa”. © 23SJizioni
Francesco Testa Alessandro Ruffo A QUATTRO MANI 1Cesco Teste ,Sand ro R uff( Dopo una notte di sogni agitati e a tratti profetici, un uomo si reca a un funerale incontrandovi qualcuno di cui non aveva notizie da anni. È l’inizio di un viaggio nella memoria che condurrà i lettori a varcare i cancelli arrugginiti di un liceo di periferia. A far loro da guida due estranei le cui vite stanno per intrecciarsi: l’ultrasessantenne professore Bruno Luongo e il suo alunno Luigi Caputo. Il primo, ormai prossimo alla pensione, è tormentato dal pensiero di cosa ne sarà di lui quando, dopo una vita dedicata aH’insegnamento, sarà costretto a un “forzato riposo”. Il secondo, dopo un anno di vessazioni subite terminato con la bocciatura, si trova a fare i conti con i propri fantasmi e con un’onnipresente pulsione di morte in una casa vuota. Si tratta di due mondi che faticano a comprendersi ma che tanto possono dare l’uno all’altro: solo amalgamando l’esperienza dell’età e la creatività della giovinezza, infatti, diventa possibile abbracciare nuove prospettive. Il passaggio da una generazione alla successiva avviene dunque attraverso un costruttivo dialogo che, tenendo conto degli errori del passato ma anche delle sue eccellenze, porta a un presente migliore, fatto di apprendimento reciproco, e a un futuro di innovazione e di unione tra vecchio e nuovo. Simbolo di questa produttiva fusione sono quattro mani che s’intrecciano per sostenersi e scrivere insieme un altro capitolo delle rispettive esistenze. Due mani giovani e salde dotate di forza e originalità, pronte a farsi carico di ogni incombenza, e due mani segnate dalle rughe, ricche di conoscenza e di idee coltivate pazientemente nel tempo, ancora in grado di indicare alle altre la via. g r a u s 23d i z i o m
Vnlpmtina T a r r h i EDITRICE E DIRETTRICE RESPONSABILE DEL GIORNALE IL FARO Il giornale “Il Faro” è un free Press a carattere sociale e culturale che viene d istrib u ito su Roma dal 2005. Si può seguire a livello nazionale/internazionale su www.ilfaroinrete.it e sui SOCIAL com e ilfaroinrete. O gni Realtà del Faro è collegata ed ha visibilità al suo interno. La Mission è creare Sinergie um ane e professionali FACENDO RETE! Uno dei p unti di forza del Giornale è il suo Circuito. Una C o m m u n ity che si è sviluppata in oltre 18 anni di attività tra la Redazione, gli Sponsor, i suoi m olteplici Canali di Distribuzione, le stru ttu re pubbliche e private. La scelta editoriale è rivolta, infatti, allo sviluppo di una Rete um ana e professionale, creando Sinergie con Professionisti, im prenditori, Gruppi, Circuiti, Associazioni, Accadem ie, Radio, Edicole, realtà del m ondo dello Spettacolo e Portali del Lavoro. La C om unicazione del Faro è potenziata anche dagli incontri di Business G io n n l« di infflrta&wM«r. c o » n « iK */lo n r In r c tr cd e v m li Il ,'JFàro N etw orking tra im prenditori, professionisti, tra m ite il Salotto C ulturale dell'EUR, gli Eventi pubblici, privati e le M anifestazioni cittadine. Il Faro è poi l’Ufficio S tam pa esterno dei Vigili del Fuoco a livello nazionale e cura la loro Com unicazione con una rassegna stam pa dedicata ed un inserto speciale. T ram ite il G iornale In terattivo si realizzano C am p ag n e P ubblicitarie con Spazi Personalizzati che prom uovono brand, professionalità ed aziende, in particolare, operando anche d ire tta m e n te sul territo rio di Roma. È prorogato il BONUS PUBBLICITÀ per avere d iritto ad un credito d'im posta sugli investim enti sugli investim enti pubb licitari e ffe ttu a ti solo sui giornali. L’OCCASIONE PER ESSERE COINVOLTI DAI NUOVI PROGETTI editoriali del Faro dal 2023! IL FARO SI ILLUMINA....ILLUMINANDOO! Si fidelizzano i nostri Sponsor negli anni, grazie a grazie a quei "Pacchetti Unici" ed ai m olteplici stru m e n ti di C om unicazione del Faro (il Giornale, le Interviste, il Portale internet, i Social, gli Eventi, le P ubbliche Relazioni, gli incontri di Business N etw orking, TV e Radio). Si diventa il R iferim ento della C o m m u n ity a livello nazionale anche con il supporto del Portale internet! Editrice e D irettrice responsabile de “Il Faro", Giornalista, Business N etw o rker e Brand A m bassador Dott.ssa V alentina Tacchi Tel 347 8521307 direzione@ ilfaroinrete.it Social: ilfaroinrete A I M M U l l - l I T A D I I T A N T I I A T . S 24QI 2 I1 2 T P I Ù l . A T U A V IS IB IL IT À !
“ Le storie possibili" nascono dall'intento di raccontare storie di successo e riscatto che possano essere incoraggianti per ogni lettore. Valentina Tacchi, donna dalla personalità brillante e solare, è Editrice e Direttrice del suo giornale free press 11 Faro dal 2005, oltre ad esser Giornalista, Brand Ambassador e Business Networker in oltre quindici Circuiti! €20 ^ E D IZ IO N I& IO O ' "Il Faro si illum ina...illum inando" tra legami del cuore U na B iografia, le s u e M orali d e lla F av o la ...la sto ria di u n a rinascita! Top 1 A m a zo n B e s ts e lle r e In te rn a tio n a l B e s te llin g Q u e s to lib ro è il m io ra cco n to di vita tra c o rto m e tra g g i e volti, q uei respiri racco lti nel c u o re fin o al 10 a g o s to 2022, d a ta d e lle s te lle e dei desid e ri, q u e lla ch e s e g n a con l’in ch io stro , un n u o vo c a p ito lo d e lla m ia vita. C osì p re n d e fo rz a “ la m o ra le d e lla fa v o la ” ...tra e s p e rie n z e e s ig n ifica ti, valori ed in s e g n a m e n ti c h e ho d e s id e ra to co n d ivid e re , co m e un d o n o p re zio so d ’am ore, con chi le g g e n d o la a c c o glierà. A n c h e s o lo un a p a ro la p u ò a volte, sch ia rire un perco rso , sc o p rire un se g n o, risvegliare u n ’a n im a o tra s m e tte re co ra g g io ! Q u e s to è s u c c e s s o a m e. Un ce rch io v irtu a le lu m in o s o del te m p o dove tu tto ha u n o scopo. Il F aro si illu m in a ... illu m in a n d o ! Q u e s to avverrà q u a n d o le p a ro le si tra s fo rm e ra n n o in carezze! Q u a n d o le p a g in e tra s m e tte ra n n o un d is e g n o o ltre le rig he o fa v o rira n n o u n a c o n o s c e n z a più p ro fo n d a ! D opo o g n i in c o n tro n u lla è più com e prim a ... u n a le ttu ra p u ò e sse re un in c o n tro di anim e, q u e lle che, a n c h e da lo n ta n o , si rifle tto n o ! Il F aro è così s e m p re p re se n te , o g g i com e ieri o ltre q u e ll'e n e rg ia del g io rn a le ... d e n tro o fu o ri m e ste s s a e p e r gli altri... e non si in c o n tra ca su a lm e n te . Si illu m in a q u a n d o un n u o vo s o g n o si a c c e n d e ed u n a n uova s tra d a ha inizio! V a le n tin a Tacchi (P e r info. Tel. 347 852 13 0 7 - d ire z io n e ilfa ro @ g m a il.c o m - w w w .ilfa ro in re te .it) Il lib ro è d is p o n ib ile a n c h e s u ll'e -c o m m e rc e d e lla C asa E d itrice & 100 in ve rs io n e e-book, al s e g u e n te link: h ttp s ://e d iz io n ie 100.c o m /lib ro /s c a ric a -o ra -il-fa ro -s iillu m in a -illu m in a n d o -v a le n tin a -ta c c h i-v e rs io n e -e -b o o k / 9791280486387
La nascita di Venere di Botticelli di F ra n co Leone A (in m e m o ria di F ab rizio B orghini, A e d o della B ellezza) U na dea di s tra o rd in a ria innocenza, so sp in ta da A u ra e Z e firo a b b ra ccia ti, o ste nta ig n u d a u n ’in n a ta a w e n e n z a che co p re con i suoi crin i dorati. U n ’a n ce lla d a lla d o lce m ove n za p orge un d ra p p o con fio ri rica m a ti a lei che a p p ro d a a lle c ip rio te sponde, su una c o n c h ig lia so sp e sa s u ll’onde. In q u e lla bella V enere pagana d a lla sp u m a del m are ap p en a nata, è ce la ta l’im m a g in e cris tia n a d e ll’a n im a che v ie n e battezzata. Vi è la purezza m is tic a e m a ria n a che dal suo v is o pu r v ie n e irra d ia ta . B o ttice lli col suo ta le n to e l’arte unì due m on d i un te m p o in disparte. O tta ve in e n d e ca silla b i con rim a A B A B A B C C U n c a r o p e n s ie r o p e r Fa b r iz io B o r g h in i, A e d o d e l l a B e l l e z z a Q u e s to articolo, a n o m e del dott. F ra n co Leone, del dott. L uca F ilip p o n i, d e lla d o tt.s s a P a o la B ia d e tti e d e lla d o tt.s s a S te fa n ia M ontori, in te n d e re n d e re o n o re e o m a g g ia re la m em o ria del dott. F ab rizio B o rg h in i, g io rnalista, s a g g is ta e d o c u m e n ta ris ta , id e a to re e p re s id e n te del p re s tig io s o P re m io P onte V ecch io di F irenze, sc o m p a rs o il 15 o tto bre 2 023 nel c a p o lu o g o to sca n o . V o g lia m o ric o rd a rlo q u i con le fo to relative al co n fe rim e n to del P rem io P o n te V ecchio 2 022 a L uca F ilip p o n i e a F ra n co L eone p re sso V illa B a rd in i a F irenze. B o rg h in i era n ato nel 1947 a F irenze, d ove si era la u re a to in L e ttere con u n a tesi su l reg ista M ario M on ice lli. Tra le s u e p u b b lic a z io n i ram m e n tia m o le b io g ra fie di F osco G ia ch e tti, M ario M onicelli, O d o a rd o S p a d a ro e i v o lu m i d e d ica ti a lle città del cinem a, in p a rtico la re alle su e a d o ra te F irenze, P rato, A rezzo, Livorno, Lucca, P istoia. In sig n ito d e ll'o n o rific e n z a di C avaliere d e lla R e p u b b lic a , F a b rizio B o rg h in i aveva d e d ic a to dive rse s u e p u b b lic a z io n i a llo sport. Tra i n u m e ro si rico n o scim e n ti ricevuti ricord ia m o il P re m io D o n a te llo (2016), il P rem io G io tto (2016), il P rem io In te rn a z io n a le C o m u n ica re l'E u ro p a (2017), il P re m io In te rn a z io n a le S p o le to A rt F estival L e tte ra tu ra (2018). Q u e sto u ltim i d u e prem i gli e ra n o sta ti co n feriti da L uca F ilip p on i. In m em o ria di B o rg h in i p u b b lic h ia m o la poesia s u lla N a scita di V enere del B o ttice lli a lui d e d ic a ta da F ra n co Leone, in o cca sio n e del P re m io P o n te V ecchio 2022. È un p e n sie ro do ve ro so pe r lui ch e a b uon rig u a rd o p otrà esse re rico rd a to com e "A e d o d e lla B e lle zza ". La B e lle zza in sita n e lla s u a a n im a e s u g g e lla ta n e lle s u e o p e re reste rà e te rn a su q u e s ta Terra, b a g n a tÉ ^ ll^ lftìie L d à B ’.A iltì^ p re s s o il P onte
IL RATTO DI PROSERPINA DI GIAN LORENZO BERNINI (di F ranco Leone) C on q u e s t’o p e ra B e rn in i ci fa a ssiste re al ra p im e n to di P ro se rpina, fig lia di C e rere dea d e lle m essi, da p a rte di P lu to n e dio d e ll’O ltre to m b a . La rag a zza ce rca di d ivin co la rsi da q u e ll’a b b ra c c io p o sse n te e nel fra tte m p o B e rn in i m ette in ca m p o le s u e doti di e c ce lso scu lto re . C osì n o tia m o l’a b b ra c c io p o sse n te di P lu to n e c h e a ffo n d a le ve n o se m ani s u lle m o rb id e co sce e sui fia n c h i di P ro se rp in a , re n d e n d o d u ttile un e le m e n to n a tu ra le d u ris sim o: il m arm o. Lo s c u lto re d is e g n a a n c h e ogni m u s c o lo di P lu to n e nei m inim i d e tta g li. Q ui le tre d im e n s io n i d e llo sp a z io v e n g o n o a n c h e s c a n d ite d a lle le tre te s te di C erbero, il cane d e ll’o ltre to m b a , o rie n ta te in tre d ire zio n i d iffe re n ti. Infine, u ltim o s u b lim e d e tta g lio , so n o le la crim e di P ro se rp in a s ta m p a te sul viso. IL RATTO D I P R O S E R P IN A D I B E R N IN I (poesia di Franco Leone) Nella vertigine ardita e sospesa di una fanciulla che viene rapita dal dio dellA de, è scolpita la presa che affonda sui m o lli fianchi le dita e su una coscia n e ll’aria protesa. In quell’istante è sconvolta una vita. Lei con un braccio allontana quel volto: lu i ha i suoi sogni di donna travolto. Si libra in alto lei non rassegnata ad un abbraccio d ’im m ensa potenza da cui g ia m m a i sarà più svincolata. M ostra Plutone vigore e imponenza. P er tutti i m uscoli fu disegnata con gran perizia ogni lo r prom inenza. Scandisce Cèrbero tre dim ensioni con le tre teste in tre posizioni. Piange P roserpina lacrim e am are che m ai nessuno potrà più asciugare. O ttave in endecasillabi in rim a A B A BABC C e con distico finale