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“Una processione interminabile di gente usciva a gruppi dall’edificio dirimpetto, dove un delegato della Questura esaminava i passaporti. La maggior parte, avendo passato una o
due notti all’aria aperta, accucciati come cani per le strade di Genova, erano stanchi e pieni
di sonno. Operai, contadini, donne con bambini alla mammella, ragazzetti che avevano
ancora attaccata al petto la piastrina di latta
dell’asilo infantile passavano, portando quasi
tutti una seggiola pieghevole sotto il braccio,
sacche e valigie d’ogni forma alla mano o sul
capo, bracciate di materassi e di coperte, e il
biglietto col numero della cuccetta stretto fra
le labbra”. Così Edmondo de Amicis racconta
nel romanzo Sull’oceano la partenza degli italiani verso il nuovo mondo. È il 1884, lo stesso
anno dell’articolo del Chicago Tribune che
apre questo volume, un racconto di centocinquant’anni di migrazioni italiane, dall’esodo
postunitario alle partenze dei nostri giorni,
che non sono solo di giovani cervelli in fuga
ma anche di semplici braccia da fatica. Il tutto
attraverso le fonti giornalistiche dei paesi d’arrivo. Lo sguardo non di chi partiva, insomma,
ma di chi accoglieva quel flusso di essere umani, che negli ultimi ha acquisito un’innegabile
visibilità nel nostro dibattito pubblico.
Che gl’italiani siano stati, e siano ancora,
un popolo di emigranti è un fatto che nessuno
pare più voler nascondere. E che siano spesso
stati accolti da razzismo e ostilità è altrettanto
assodato. Questo volume, però, non è un repertorio delle discriminazioni subite. Perché
se è vero che la sua lettura conferma che le
grandi migrazioni portano con sé tensioni e
conflitti, è altrettanto evidente che – se osservato con attenzione – lo spettro delle opinioni
e dei punti di vista sul fenomeno migratorio è
sempre stato molto ampio. Ci sono articoli che
grondano disprezzo – e che ovviamente vanno
letti con le lenti del loro tempo – ma anche analisi e commenti che cercano di capire e si sforzano di proporre soluzioni. Spesso trasudano
un paternalismo fastidiosamente sussiegoso,
ma sono anche il segno che sul tema un dibattito aperto esisteva già alla fine dell’ottocento,
soprattutto negli Stati Uniti.
In tutti i paesi di destinazione l’atteggiamento verso gli emigranti italiani ha attraversato diverse trasformazioni, legate ai grandi
eventi della storia, alle congiunture economiche e al livello d’integrazione raggiunto. I giornali stranieri hanno raccontato questi cambiamenti con una certa atte

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Published by scuccia, 2019-12-06 10:54:26

Internazionale Storia n. 1 novembre 2020

“Una processione interminabile di gente usciva a gruppi dall’edificio dirimpetto, dove un delegato della Questura esaminava i passaporti. La maggior parte, avendo passato una o
due notti all’aria aperta, accucciati come cani per le strade di Genova, erano stanchi e pieni
di sonno. Operai, contadini, donne con bambini alla mammella, ragazzetti che avevano
ancora attaccata al petto la piastrina di latta
dell’asilo infantile passavano, portando quasi
tutti una seggiola pieghevole sotto il braccio,
sacche e valigie d’ogni forma alla mano o sul
capo, bracciate di materassi e di coperte, e il
biglietto col numero della cuccetta stretto fra
le labbra”. Così Edmondo de Amicis racconta
nel romanzo Sull’oceano la partenza degli italiani verso il nuovo mondo. È il 1884, lo stesso
anno dell’articolo del Chicago Tribune che
apre questo volume, un racconto di centocinquant’anni di migrazioni italiane, dall’esodo
postunitario alle partenze dei nostri giorni,
che non sono solo di giovani cervelli in fuga
ma anche di semplici braccia da fatica. Il tutto
attraverso le fonti giornalistiche dei paesi d’arrivo. Lo sguardo non di chi partiva, insomma,
ma di chi accoglieva quel flusso di essere umani, che negli ultimi ha acquisito un’innegabile
visibilità nel nostro dibattito pubblico.
Che gl’italiani siano stati, e siano ancora,
un popolo di emigranti è un fatto che nessuno
pare più voler nascondere. E che siano spesso
stati accolti da razzismo e ostilità è altrettanto
assodato. Questo volume, però, non è un repertorio delle discriminazioni subite. Perché
se è vero che la sua lettura conferma che le
grandi migrazioni portano con sé tensioni e
conflitti, è altrettanto evidente che – se osservato con attenzione – lo spettro delle opinioni
e dei punti di vista sul fenomeno migratorio è
sempre stato molto ampio. Ci sono articoli che
grondano disprezzo – e che ovviamente vanno
letti con le lenti del loro tempo – ma anche analisi e commenti che cercano di capire e si sforzano di proporre soluzioni. Spesso trasudano
un paternalismo fastidiosamente sussiegoso,
ma sono anche il segno che sul tema un dibattito aperto esisteva già alla fine dell’ottocento,
soprattutto negli Stati Uniti.
In tutti i paesi di destinazione l’atteggiamento verso gli emigranti italiani ha attraversato diverse trasformazioni, legate ai grandi
eventi della storia, alle congiunture economiche e al livello d’integrazione raggiunto. I giornali stranieri hanno raccontato questi cambiamenti con una certa atte

Soldati israeliani
ascoltano una guida
durante la visita
al cardo massimo
- la via principale
delle città romane -
di Gerusalemme. Alle
loro spalle un murale
raffigura la strada
affollata, delimitata
da colonnati così come
doveva apparire in
epoca bizantina, nel VI
secolo (fatta eccezione
per il bambino con il
berretto da baseball
in basso a destra).

GERUSALEMME SOTTERRANEA 7

«È una colonna bizantina», spiega, poi si china parte da un’organizzazione di coloni ebrei, sta in-
per togliere un sacco di sabbia bitorzoluto e mo- tervenendo in un punto particolarmente caldo di
strarmi una superficie bianca levigata. «E que- Gerusalemme Est, la zona della città annessa da
sta è una porzione di un pavimento di marmo». Israele nel 1967 che molti paesi del mondo consi-
derano territorio occupato (per le leggi interna-
In pratica ci troviamo in una chiesa del V se- zionali la maggior parte degli scavi effettuati in
colo costruita per onorare il sito in cui, stando quest’area è illegale). I palestinesi lo chiamano
al Vangelo, Gesù guarì un uomo cieco dalla Wadi Hilweh, per gli ebrei è la Città di David, la
nascita. Col tempo, il santuario fu abbando- prima capitale israelita fondata da re David.
nato, il tetto finì per crollare e l’antico edificio
entrò a far parte del grande tesoro di rovine Attraverso lo stretto passaggio Uziel mi fa strada
sotterranee della città. fino a un segmento già completato della nuova gal-
leria. Il tunnel è rivestito di pannelli d’acciaio lucci-
Per Uziel la chiesa non è solo una scoperta cante e somiglia, anche per forma e dimensioni, a
fantastica, è anche l’ennesima complicazione una metropolitana. Al posto dei binari, però, vedo
di uno dei progetti archeologici più costosi e brillare in lontananza una serie di antichi gradini
controversi del mondo. Obiettivo dello studioso di pietra calcarea. «Alcune di queste pietre sem-
è riportare alla luce la strada lunga 600 metri brano intatte», sottolinea con stupore l’archeologo
che 2.000 anni fa consentiva a pellegrini, mer- mentre saliamo la grande scalinata. «Questa era
canti e altri visitatori di raggiungere una delle la strada principale della Gerusalemme romana.
meraviglie dell’antica Palestina: il Tempio di I pellegrini si purificavano nella piscina e poi
Gerusalemme. Sepolto dalle macerie durante raggiungevano il tempio».
la violenta distruzione della città da parte dei
Romani nell’anno 70, il monumentale accesso La strada ebbe vita breve. Le monete riportate
al Tempio scomparve per sempre.

«La chiesa ci costringe a cambiare direzione»,
afferma Uziel. «È impossibile prevedere cosa
si può trovare lungo il percorso», aggiunge. In
questo caso, in particolare, lo studioso si è già
imbattuto in un antico mikveh (un bagno rituale),
in un edificio di epoca tardo romana e nelle fon-
damenta di un antico palazzo islamico. Ogni ri-
trovamento deve essere registrato e studiato, e
implica la necessità di trovare una deviazione o
aprire un altro percorso.

All’epoca in cui gli archeologi britannici si fe-
cero strada sottoterra fino alla chiesa era normale
scavare delle gallerie. Oggi, fatta eccezione per
alcune circostanze speciali, la pratica è conside-
rata dannosa e poco scientifica. Qui, però, scavare
dall’alto verso il basso è impossibile, perché si la-
vora a pochi metri di profondità rispetto all’area
abitata. Di conseguenza un esercito di ingegneri
e operai, che si alternano in due turni per 16 ore
al giorno, sta costruendo un cunicolo orizzontale
sotto il crinale e, man mano che si procede, Uziel
e il suo team esaminano meticolosamente ogni
sezione recuperando ceramiche, monete e altri
manufatti. Gli esperti hanno pareri discordi sulla
validità scientifica di questo metodo: per alcuni
è rivoluzionario, per altri è decisamente incauto.

Mentre gli operai nel tunnel combattono con-
tro il terreno instabile a rischio crolli, i residenti
dell’area interessata lamentano danni alle abi-
tazioni. L’ambizioso progetto, finanziato in gran

8 NATIONAL GEOGRAPHIC ITALIA

La famiglia Freger,
originaria del Canada,
celebra il bat mitzvah
della figlia Adyson
in una sala sotterranea
vicino al Muro
Occidentale, uno
dei siti più sacri del
giudaismo. La sala
con il soffitto a volta,
costruita dai musulmani
nel XIV secolo per
accogliere le carovane,
è stata trasformata in
uno spazio per eventi
ebraici e collegata
al dedalo di gallerie
del Muro Occidentale.

HADAS PARUSH (ENTRAMBE LE FOTO)

GERUSALEMME SOTTERRANEA 9

10 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A

La folla assiste a un
concerto nella Grotta
di Sedecia, una cava
da cui per millenni è
stata estratta la pietra
calcarea usata per
costruire gli edifici.
La leggenda vuole
che il re Sedecia fuggì
attraverso la grotta
nel VI secolo a.C.
e che re Salomone
sfruttò queste
miniere per costruire
il primo Tempio di
Gerusalemme.

G E R U S A L E M M E S O T T E R R A N E A 11

alla luce fanno ipotizzare che la monumentale
scalinata fu fatta costruire intorno all’anno 30
(solo 40 anni prima della distruzione) da un
prefetto romano passato alla storia per aver or-
dinato la crocifissione di Cristo: Ponzio Pilato.

“LA VERITÀ GERMOGLIERÀ DALLA TERRA”, recitano i è anche vero che nel conflitto arabo-israeliano
Salmi, ma qui a Gerusalemme il problema è stabi- l’archeologia viene usata come un’arma politica.
lire di chi sia questa verità. In una città che occupa Qui politica, religione e archeologia sono sempre
un posto speciale nelle tre grandi fedi monoteiste, state intrecciate. Intorno all’anno 327 l’imperatrice
anche conficcare una vanga nel terreno provoca Elena presiedette alla demolizione di un tempio
conseguenze immediate e di vasta portata. Sono romano. Secondo una fonte quasi coeva, “scavò
pochi i luoghi in cui uno scavo archeologico sca- nella terra e trovò tre croci dissestate”. L’anziana
tena subito una sommossa, minaccia una guerra madre di Costantino dichiarò che su uno di quei
locale o mette tutto il mondo in allarme. pezzi di legno era stato crocifisso Gesù. Quella
che fu denominata la Vera Croce, il più famoso dei
Quando, nel 1996, le autorità israeliane aprirono reperti cristiani, contribuì ad accendere l’interesse
un nuovo varco d’uscita di un tunnel sotterraneo nelle reliquie sacre. Di lì a poco sul sito fu eretta la
in un punto del Muro Occidentale che si trova nel basilica del Santo Sepolcro.
quartiere musulmano della Città Vecchia, circa
120 persone morirono nelle violente proteste che All’incirca 1.500 anni dopo, uno studioso e
infiammarono la regione. La successiva contro- politico francese di nome Louis-Félicien Joseph
versia su chi dovesse detenere il controllo su ciò Caignart de Saulcy intraprese i primi scavi archeo-
che si trova sotto la spianata sacra, che gli ebrei logici nella città. Nel 1863 riportò alla luce una ne-
chiamano Har Ha- Bayit (Monte del Tempio) e che cropoli con sepolture decorate, facendo infuriare
per gli arabi è Haram al Sharif (Nobile Santuario), gli ebrei del posto che di notte cominciarono a ri-
ha contribuito al fallimento degli accordi di pace coprire di terra le buche scavate di giorno. Niente
di Oslo. Anche la recente costruzione del Museo affatto scoraggiato dalla reazione, de Saulcy spedì
della Tolleranza è stata contestata perché ha com- al Louvre un antico sarcofago contenente i resti
portato la distruzione di tombe musulmane.

«Le ricerche e le scoperte archeologiche effet-
tuate a Gerusalemme sono una questione spinosa
che finisce con l’interessare non solo gli studiosi
ma anche i politici e l’opinione pubblica», ricono-
sce Yuval Baruch, della Israel Antiquities Autho-
rity (Iaa, l’ente per il controllo dei beni culturali).
E questo è uno dei siti archeologici più attivi del
mondo, in cui si eseguono circa 100 scavi all’anno.

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese
Mahmoud Abbas ha protestato, sostenendo che
le continue ricerche sono in realtà parte di una
campagna intesa a distruggere 1.400 anni di pa-
trimonio culturale musulmano in nome di reperti
giudaici. «Qui l’archeologia non è solo una que-
stione di conoscenza scientifica, è anche scienza
politica», aggiunge Yusuf Natsheh, direttore del
Dipartimento di archeologia islamica del Jeru-
salem Islamic Waqf, la fondazione religiosa che
gestisce i siti sacri musulmani di Gerusalemme.

Baruch nega con forza che gli scavi siano im-
prontati a parzialità. Che si tratti dei Cananei o
dei Crociati, ogni epoca riceve la stessa atten-
zione, ribadisce. Effettivamente gli archeologi
israeliani sono tra i più preparati al mondo. Ma

12 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A

Schizzi e risate
concludono l’escursione
attraverso il Tunnel
di Ezechia, un canale
lungo circa 533 metri
che convoglia fin qui
l’acqua della sorgente
di Gihon. Secondo
la Bibbia, il re Ezechia
fece costruire il tunnel
per proteggere
la principale risorsa
idrica della città
dagli invasori.

HADAS PARUSH

di quella che secondo lui era una regina giudaica. della Basilica Nea (Santa Maria nuova) che era
Altri studiosi europei arrivarono in città alla stata costruita 500 anni più tardi, ed era seconda
per importanza solo al Santo Sepolcro, così come
ricerca di tesori biblici. Nel 1867 i britannici in- le rovine di un enorme complesso costruito dai
caricarono un giovane gallese di esplorare la Ge- primi governanti musulmani.
rusalemme sotterranea. Charles Warren assoldò
manodopera locale per scavare buche profonde e Alcune ricerche venivano svolte a fini dichiara-
gallerie in modo da nascondere il proprio lavoro ai tamente religiosi. I segmenti visibili del Muro Oc-
funzionari ottomani che all’epoca controllavano cidentale sono in realtà solo una parte del Tempio
Gerusalemme. Le mappe sorprendentemente pre- di Erode, il sito più sacro del giudaismo, e dunque
cise di Warren destano meraviglia ancora oggi. Ma dopo la Guerra dei sei giorni il ministro della reli-
su un altro versante i suoi interventi generarono la gione ordinò di scavare dei tunnel per riportarlo
diffidenza dei musulmani della città nei confronti alla luce in tutta la sua lunghezza. Il muro, lungo
degli archeologi, un sentimento che resiste tuttora. 488 metri, è coperto per metà della sua estensione
da edifici costruiti successivamente. Per quasi
Un secolo dopo, quando Israele occupò Geru- vent’anni questi lavori furono eseguiti senza la
salemme Est (inclusa la Città Vecchia) durante la supervisione degli archeologi. Molti dati utili an-
Guerra dei sei giorni del 1967, gli archeologi ebrei darono così perduti, spiega lo studioso israeliano
avviarono importanti scavi scientifici destinati a Dan Bahtat, il quale chiese e ottenne un controllo
diventare il fulcro degli sforzi del giovane paese di archeologico degli scavi. L’intervento, inoltre, ali-
attestare e celebrare le proprie antiche radici. Fu- mentò i sospetti dei musulmani sul fatto che il vero
rono portate alla luce eleganti ville giudaiche del obiettivo degli israeliani fosse penetrare il muro,
I secolo, con raffinati mosaici e pareti affrescate. creando un accesso alla spianata sacra.
Allo stesso tempo, però, furono ritrovate sezioni

G E R U S A L E M M E S O T T E R R A N E A 13

SACRA PER EBREI, CRISTIANI E MUSULMANI,
LA GERUSALEMME DI OGGI È STATA FOGGIATA

DA 3.000 ANNI DI DEVOZIONE, CONQUISTE,
DEVASTAZIONI E RICOSTRUZIONI.

DI ALBERTO LUCAS LÓPEZ
E MATTHEW W. CHWAST YK

EUROPA A
I
AREA S
INGRANDITA
A Confine rivendicato dalla Siria
AFRICA GIORDANIA
LIBANO

SIRIA

Lago di
Tiberiade

Una città, molti nomi Gerusalemme Mar Territori contesi
Morto
Questa città di devozione AREA Durante la Guerra dei sei giorni
e conflitto è stata INGRANDITA del 1967, Israele conquistò
chiamata Hierosolyma, Cisgiordania e Gerusalemme Est
Yerushalayim, Città di SOTTO (Città vecchia compresa) dalla
Davide, Città del Grande Giordania, la Striscia di Gaza
Re, Aelia Capitolina, dall’Egitto e Le Alture del Golan
Al Quds, Gerusalemme. dalla Siria.

ISRAELE

EGITTO

CISGIORDANIA Territorio
comunale di

Gerusalemme

ISRAELE GERUSALEMME
EST

Controversia capitale CITTÀ VECCHIA

Dopo la nascita di Israele nel 1948, GERUSALEMME OVEST
lo Stato nominò Gerusalemme
capitale. I palestinesi rivendicano Linea Verde ,
Gerusalemme Est come propria Armistizio del 1949
futura capitale. La Linea verde
(tratteggiata) rappresenta
il confine prima della Guerra
dei sei giorni.

TERRE

LA POPOLAZIONE POPOLAZIONE LE STRUTTURE

La lunghezza della barra indica il picco Oggi Le scritte arancioni indicano
degli abitanti stimati di Gerusalemme gli edifici o le strutture principali
per ogni epoca; l’altezza indica 1500 D.C. negli anni in cui furono inaugurati
la durata. o aperti al pubblico.
1000 D.C.
Gerusalemme oggi 1967 Guerra dei sei giorni
1948 Nascita dello
34.000 abitanti Stato di Israele
nella Città Vecchia 1917 Truppe guidate dai britannici conquistano
Gerusalemme durante la I Guerra mondiale
Ottomana 20.000 1543 MURA OTTOMANE
1537 Il sultano ottomano
Mamelucca 10.000 Solimano ricostruisce la città
1300 I Mamelucchi sottraggono
Crociata e Ayyubida 7.000 ai Mongoli il controllo della città
1187 Saladino conquista
Islamica 10.000 Gerusalemme
1099 I crociati conquistano
Bizantina 15.000 500 D.C. la città
1 D.C.
Romana 4.000 500 A.C. 715 MOSCHEA DI AL AQSA
691 CUPOLA DELLA ROCCIA
Aelia Capitolina 638 Conquista musulmana
543 NEA BASILICA
Regno di Erode 30.000
335 BASILICA
Regno cliente romano DEL SANTO SEPOLCRO
135 Costruzione delle strade
Dinastia degli Asmonei 8.000 70 D.C. I Romani saccheggiano la città
Greca 3.000
10 A.C. TEMPIO DI ERODE
Persiana 1.000
Babilonese 1.000 516 A.C. SECONDO TEMPIO
538 A.C. Ciro il Grande di
Età del ferro: periodo israelita 3.000 1000 A.C. Persia consente agli ebrei
Età del bronzo: periodo cananeo 700 di tornare a Gerusalemme
586 A.C. I babilonesi
conquistano il Regno di Giuda

930 A.C. circa Il regno israelita
si divide in Regno
di Israele e Regno di Giuda
960 A.C. TEMPIO DI SALOMONE
1010-970 A.C. Regno
di re David; Gerusalemme
conquistata e nominata
capitale.

GERUSALEMME NEI SECOLI

MOSAICO SACRO

Cinta da mura, la Città Vecchia di Gerusalemme è cresciuta nei secoli
fino a diventare un mosaico di architetture che riflettono gli stili, le
fedi e le priorità dei vari sovrani che l’hanno conquistata, ricostruendo
e riconvertendo le strutture del centro urbano. Testimonianze che
resistono ancora, tanto in superficie quanto nel sottosuolo della città.

STRATEGIE
MUTEVOLI

Le fortificazioni sono state erette e
abbattute molte volte. Gli Ayyubidi
distrussero le mura nel 1219 per
riconquistare la città nel caso
di un’altra invasione dei Crociati;
oggi i bastioni ottomani delimitano
circa 100 ettari della Città Vecchia.





IL PALAZZO DI RE DAVID?

Il quartiere palestinese di Siloam si estende
sopra quello che potrebbe essere il sito del
palazzo di re David, risalente al X secolo a.C.
Le abitazioni sorgono sullo stesso terreno
collinare degli scavi (il parco archeologico
City of David). Un nuovo itinerario
sotterraneo segue il tracciato di un antico
canale e una scalinata che conducevano
dalla Piscina di Siloe alla Città Vecchia.

CITTÀ HARAM AL SHARIF

(MONTE DEL TEMPIO)

VECCHIA

CUPOLA
DELLA ROCCIA

Grande
Mare

MURO OCCIDENTALE

MOSCHEA
AL AQSA

OPHEL
scavi

GERUSALEMME

Scavi del parcheggio City of David
Givati centro visitatori

Antico Pozzi
tunnel di Warren
di drenaggio
Fonte Gihon

Strada CITY Torre
a gradini OF cananea

romana D AV I D Tunnel
(WADI HILWEH) di Siloe
(canale II)
S
I
L

Tunnel O A

di Ezekia

Piscina di M
Siloe

Piscina N
inferiore
di Siloe

0 metri 100

I QUARTIERI ALBERTO LUCAS LÓPEZ, MATTHEW W. CHWASTYK E KAYA BERNE, NGM;
PATRICIA HEALY; GURA BERGER. ILLUSTRAZIONI 3D: ARIEL ROLDÁN
La Città Vecchia è divisa in quartieri con confini FONTI: ARCHIVIO RIWAQ, TERRITORI PALESTINESI (PERIODI DI
e nomi che sono cambiati nel tempo. Il quartiere COSTRUZIONE); JOE UZIEL, IAA; WENDY PULLAN, UNIVERSITY OF
cristiano, per esempio, era chiamato quartiere CAMBRIDGE, INGHILTERRA; JODI MAGNESS, UNIVERSITY OF NORTH
del patriarca; i nomi attuali entrarono nell’uso CAROLINA AT CHAPEL HILL; JERUSALEM INSTITUTE FOR POLICY
comune nell’Ottocento. La Città Vecchia conta RESEARCH; JERUSALEM STATISTICAL YEARBOOK; HEBREW UNIVERSITY
più di 34.000 abitanti (più migliaia non registrati), OF JERUSALEM GIS LAB; STRADE © OPENSTREETMAP CONTRIBUTORS,
gran parte dei quali vive nel quartiere musulmano. DISPONIBILE SU LICENZA OPEN DATABASE: OPENSTREETMAP. ORG/

COPYRIGHT

20 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A

Un muro coperto
di fotografie nasconde
un vecchio parcheggio
in cui gli archeologi
hanno portato alla
luce un sigillo d’argilla
associato al re Giosia,
citato nella Bibbia.
Per qualcuno questa
è un’altra evidenza
delle radici ebraiche di
Gerusalemme. Alcuni
palestinesi sostengono
che l’archeologia viene
utilizzata come arma
di occupazione.

HADAS PARUSH

G E R U S A L E M M E S O T T E R R A N E A 21

Una mattina d’estate del 1981 quei sospetti tro- Arafat Hamad seduto
varono conferma. Alcune guardie del Waqf sor- tra le macerie della
presero un rabbino mentre buttava giù un muro, cucina all’aperto che
risalente all’epoca delle Crociate, che chiudeva dice sia crollata a causa
un antico varco sotterraneo alla spianata sacra. del tunnel scavato
Il rabbino era convinto che sotto la Cupola della sotto la sua casa.
Roccia, uno dei santuari più antichi e sacri dell’I- Hamad e i suoi vicini
slam, si trovasse l’Arca dell’Alleanza. Scoppiò palestinesi lamentano
una rissa e il primo ministro israeliano Mena- danni gravi, ma i
chem Begin si affrettò a ordinare la chiusura del costruttori del tunnel
varco per evitare che il conflitto si trasformasse sostengono che i lavori
in una crisi internazionale in piena regola. vengono eseguiti
con grande precisione
Quindici anni più tardi furono gli ebrei a in- ingegneristica.
dignarsi. Nel 1996 il Waqf decise di convertire
uno degli spazi sotterranei più impressionanti di MOLTI
Gerusalemme, un’immensa sala colonnata sotto PALESTINESI
l’estremità sudorientale della spianata nota come CREDONO CHE
le Stalle di Salomone, nella grande moschea di Al GLI SCAVI E I
Marwani. Tre anni dopo, l’ufficio del primo mi- TENTATIVI DI
nistro israeliano accolse la richiesta del Waqf di ALLONTANARLI
aprire una nuova uscita per garantire la sicurezza DALL’AREA SIANO
della folla - la sicurezza della spianata è di perti- STRETTAMENTE
nenza di Israele - senza però informare l’Iaa.

In brevissimo tempo pesanti macchinari
scavarono un’ampia fossa senza alcuna super-
visione archeologica ufficiale. «Dal momento
in cui abbiamo avuto notizia dei lavori a quello
in cui siamo riusciti a bloccarli sono stati fatti
danni enormi», ricorda Jon Seligman, all’epoca
direttore del dipartimento di Gerusalemme
dell’Iaa. Nazmi Al Jubeh, storico e archeologo
palestinese della Birzeit University, non con-
corda con questa versione dei fatti. «Non è stato
distrutto niente», afferma. «Ero presente e con-
trollavo che le macchine non rovinassero aree di
interesse archeologico. Se lo avessero fatto avrei
urlato Khalas! [“Basta!” in arabo] per fermarli».

In seguito la polizia israeliana sequestrò le ton-
nellate di terra che erano state asportate durante i
lavori. Nel 2004 si è cominciato a passare al setaccio
quel materiale di risulta: fino a oggi sono stati recu-
perati più di 500 mila manufatti antichi.

IN UNA PIOVIGGINOSA MATTINA D’INVERNO

mi dirigo verso l’entrata delle gallerie del Muro
Occidentale, poco distante dalla piazza piena di
uomini con cappelli e cappotti neri. Mi ritrovo in
un groviglio di sale di ricevimento, sale di pre-
ghiera e scavi archeologici. Una sinagoga in vetro
e acciaio si protende verso una scuola religiosa
islamica d’età medievale e poco più oltre ci sono
delle latrine e un piccolo teatro di epoca romana
- il primo scoperto nell’antica Gerusalemme - che

22 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A



è stato portato alla luce di recente ed era stato co-
struito nel II secolo nell’ambito del rinnovamento
di quella che allora si chiamava Aelia Capitolina.

Qui incontro Shlomit Weksler-Bdolah. L’arche-
ologa dell’Iaa parla e si muove velocemente. «Mi
segua, devo tornare giù», dice mentre scende in
fretta una scala. Nell’umida camera sottostante
tre giovani arabi manovrano con disinvoltura
un masso di due tonnellate sorretto da catene
di ferro. Weksler-Bdolah mi spiega che lo stanno
spostando per consentire ai turisti di accedere
a quelle che secondo lei erano sale da banchetti
costruite durante il regno di Erode il Grande.

«Adesso ci troviamo nel triclinio occiden-
tale», aggiunge, continuando a tenere d’occhio
il masso che oscilla. Stando alla sua ricerca,
l’elegante complesso fu costruito nel I secolo
a.C. per accogliere in grande stile gli ospiti più
importanti. L’ambiente era reso ancora più gra-
devole dagli zampilli d’acqua, convogliata fin
lì attraverso una tubatura di piombo nascosta.

Weksler-Bdolah si scusa per l’interruzione
quando un ingegnere la chiama a gran voce dal
livello superiore. I due hanno un’accesa discus-
sione riguardo a una sezione di intonaco che
l’uomo vuole rimuovere per collocare una scala
di metallo per i turisti. «È un intonaco di epoca
romana ed è molto insolito», mi spiega. È questo il
tenore delle discussioni che si svolgono continua-
mente sotto le strade di Gerusalemme. Che cosa si
deve salvare e cosa invece può essere sacrificato?

CENTOCINQUANT’ANNI di scoperte archeologiche Mazar, della Hebrew University of Jerusalem, di-
hanno smentito antiche credenze. Molti studiosi chiara persino di aver trovato il sito del palazzo di
oggi rifiutano la versione biblica della scintil- David, il primo re israelita di Gerusalemme.
lante capitale del vasto impero di re Salomone.
Il celebre sovrano non è citato in neanche uno In un tranquillo sabato mattina, il giorno in cui
dei reperti dell’epoca. È più probabile, invece, gli ebrei celebrano lo Shabbat, incontro per caso
che in origine Gerusalemme fosse una cittadella Mazar all’interno del parco archeologico City of
fortificata di secondaria importanza. E non è David, altrimenti deserto. Esplorando l’estremità
vero che l’arrivo dell’Islam nel VII secolo spode- nordorientale dello stretto crinale, la studiosa ha
stò all’improvviso il Cristianesimo, come molti scoperto un edificio con muri massicci che rin-
storici hanno a lungo ritenuto. Sono numerosi gli forza il ripido pendio. In base alle ceramiche rin-
scavi che dimostrano che la vita quotidiana dei venute, Mazar fa risalire l’edificio al 1000 a.C., la
cristiani non subì cambiamenti rilevanti. data tradizionalmente assegnata alla conquista
israelita della Gerusalemme gebusita.
D’altra parte però le ricerche hanno portato alla
luce sigilli d’argilla su cui è impresso il nome di La studiosa è talmente assorta che devo chia-
cortigiani menzionati nella Bibbia, che dunque marla per nome due volte prima di attirare la sua
sarebbero davvero esistiti. Le scoperte archeologi- attenzione. Mi fa cenno di seguirla giù per alcuni
che, inoltre, vanno a supportare quanto sostenuto gradini che portano a una passerella di metallo
dall’imperatrice Elena, e cioè che Gesù fu croci- montata sui suoi famosi scavi, si sporge dalla
fisso e sepolto in un terreno che si trova nell’attuale ringhiera e mi indica un punto delle rovine sot-
perimetro della basilica del Santo Sepolcro. Eilat tostanti. «Questo è un ampliamento dell’antico

24 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A

All’interno della
moschea di Al Marwani,
uomini musulmani
aspettano l’inizio delle
preghiere del venerdì.
Nel 1999 gli operai
usarono i bulldozer
per aprire una nuova
grande entrata, facendo
temere che strati
storici della spianata
sacra fossero stati
danneggiati.

FAIZ ABU RMELEH

palazzo cananeo, ma è espressione di qualcosa lazzo di Salomone, figlio di David. «Sono sicura
di nuovo: un re con una visione propria che si che sia lì», mi dice con improvvisa risolutezza.
affidò ad artigiani qualificati per costruire un «Dobbiamo riportarlo alla luce!».
edificio grande e imponente». Secondo Mazar,
quel sovrano non può essere che re David. «Tutto L’archeologa si appresta a presentare una richie-
corrisponde alla storia raccontata nella Bibbia». sta di autorizzazione per gli scavi, anche se non è
detto che l’Iaa gliela conceda. «Oggi sono necessa-
Nel 2005 la sua scoperta fece notizia in tutto il rie prove solide per ottenere il permesso, non solo
mondo, ma tanti suoi colleghi rimangono scet- monete o ceramiche, ma anche risultati scientifici
tici al riguardo. La studiosa ha datato le rovine basati sulla fisica e sulla biologia», afferma Baruch
basandosi in gran parte sulle ceramiche, anziché dell’Iaa. «Eilat Mazar non ha dati sufficienti».
su tecniche più moderne come il radiocarbonio, e
la sua interpretazione letterale della Bibbia è vista D A L L’A LT R A P A R T E D E L L A S T R A D A rispetto al
da molti come un errore metodologico. presunto palazzo di David trovo Yuval Gadot, che
incarna alla perfezione l’approccio moderno alla
«Io mi baso sui fatti», risponde con una punta di ricerca archeologica. In passato l’alto e affabile
irritazione nella voce quando le riporto le obiezioni studioso della Tel Aviv University si era opposto
di altri studiosi. «La gente ha opinioni diverse. So agli scavi israeliani in questo quartiere a preva-
che ci vuole tempo per accettare le novità, ma io lenza palestinese, ma l’opportunità di dirigere
non posso rimanere ferma ad aspettare». una nuova grande campagna era troppo allet-
tante per essere rifiutata. Quello che prima era
Mazar non vede l’ora di iniziare a scavare
poco più a nord, dove crede si trovi il famoso pa-

G E R U S A L E M M E S O T T E R R A N E A 25

26 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A

Da questo punto
sovrastante la piazza
del Muro Occidentale
non si può fare a meno
di notare la scintillante
Cupola della Roccia,
un santuario islamico
costruito nel VII secolo.
I visori di realtà virtuale
trasportano i turisti
nella Gerusalemme
ebraica del I secolo,
eliminando il santuario
e molti altri strati
storici della città.

G E R U S A L E M M E S O T T E R R A N E A 27

un terreno sterrato adibito a parcheggio oggi è CIÒ CHE ERA
un’enorme fossa a cielo aperto in cui sono rac- UN PARCHEGGIO
chiusi gli ultimi 2.600 anni di storia della città, OGGI È UNA
con antiche botteghe islamiche, una villa romana FOSSA A CIELO
e una serie di impressionanti edifici dell’Età del APERTO IN CUI
Ferro, anteriori alla distruzione operata dai Babi- SONO RACCHIUSI
lonesi nel 586 a.C. Gran parte del lavoro di ricerca, GLI ULTIMI 2.600
tuttavia, viene eseguito nei laboratori in cui gli ANNI DI STORIA
esperti analizzano tanto i parassiti rinvenuti nelle DELLA CITTÀ:
fogne di epoca islamica, quanto i raffinati gioielli BOTTEGHE
risalenti al periodo del dominio greco. ISLAMICHE, UNA
VILLA ROMANA,
Presto gli scavi saranno aperti al pubblico, che EDIFICI DELL’ETÀ
accederà al sito attraverso il grande centro per
visitatori costruito di recente a questo scopo.
Gadot, Mazar e Uziel hanno contribuito a tra-
sformare questo tranquillo villaggio arabo in una
delle attrazioni più popolari di Israele, all’interno
di una città che sta rapidamente diventando una
delle mete turistiche più gettonate del mondo. Di
notte questi siti archeologici sono illuminati da
spettacolari giochi di luci laser.

«Qui è cominciato e qui continua», tuona una
voce narrante in un crescendo di musica e colori.
«Il ritorno a Sion!».

L’organizzazione che sta dietro a tutto questo è
la City of David Foundation. Istituita negli anni
Ottanta da un ex comandante dell’esercito israe-
liano di nome David Be’eri per rafforzare la pre-
senza ebraica nel sito, la fondazione è sostenuta
da donatori israeliani e stranieri e vanta anche
ottimi agganci politici. Durante una fastosa ceri-
monia avvenuta lo scorso giugno, l’ambasciatore
Usa David Friedman ha impugnato un martello
per rompere un muro, inaugurando il primo seg-
mento della galleria di cui è responsabile Uziel.
Quando ho intervistato il vice presidente della
fondazione Doron Spielman, lui si è mostrato
ottimista riguardo al futuro. «Se i prossimi
dieci anni saranno come gli ultimi dieci, questo
diventerà il più importante parco archeologico
del mondo», ha dichiarato. Spielman, ebreo nato
nella periferia di Detroit, si aspetta un aumento
vertiginoso del numero di turisti. Secondo lui
nell’arco di un decennio il sito potrebbe arrivare
a due milioni di visitatori all’anno.

A sentir lui, lo sviluppo dell’area andrà a van-
taggio di tutti. «La gente compra ghiaccioli e
bibite nei negozi arabi», afferma. «E il rigoroso
sistema di sicurezza va a beneficio di arabi ed
ebrei». Spielman si dice fiducioso anche riguardo
alla presenza dei residenti ebrei, attualmente
uno su dieci abitanti, che vivono in complessi
sorvegliati da guardie armate. «Vedrete, questo

28 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A

diventerà un modello di convivenza pacifica. La più evidenti negli ultimi 18 mesi», spiega. Quando
gente vivrà insieme in un sito archeologico attivo la saluto davanti al cancello di casa, Bashir mi sor-
che offre molte opportunità». ride per la prima volta. «Mi piacerebbe raccontarle
la nostra storia in modo chiaro e onesto. Siamo
A B D Y U S U F , un corpulento negoziante locale, persone pacifiche e continueremo a vivere qui
non è dello stesso parere. «Gli affari vanno ma- malgrado le difficoltà».
lissimo!», dice, seduto in mezzo ai souvenir di
Gerusalemme. «Prima avevamo un sacco di tu- Durante l’intervista Spielman aveva mini-
risti, adesso non viene nessuno. I turisti vengono mizzato le preoccupazioni dei residenti arabi.
portati direttamente nei loro negozi», aggiunge, «È vero, stiamo lavorando sotto le case, ma il
riferendosi alle concessioni della City of David. nostro intervento è stato studiato con estrema
Poi mi indica alcune crepe nella parete della sua precisione tecnica e non creerà problemi».
bottega. «Ho dovuto sostituire la porta tre volte
perché la terra trema continuamente». Tre giorni dopo la mia visita ai palestinesi,
Spielman mi ha mandato un’email gelida in cui
Poco più avanti nella stessa via, vado a trovare mi diffidava dal dare spazio «alle rivendicazioni
Sahar Abbasi, un’insegnante inglese che è anche di gruppi di interesse anti-israeliani e politica-
vice direttrice del Wadi Hilweh Information Cen- mente strumentalizzati». Mi chiedeva inoltre di
ter, un’associazione palestinese che ha sede in un fornirgli prima della pubblicazione dell’articolo
modesto locale affacciato sulla strada. «Gli scavi i particolari di «tutte le dichiarazioni scellerate»
creano parecchi problemi», afferma. «Danneg- da me raccolte. I miei ripetuti tentativi di par-
giano le nostre case, a volte le distruggono per- lare di nuovo con lui o con altri dirigenti di City
sino». Stando ai suoi calcoli, 40 abitazioni sono of David sono stati ignorati. Natsheh del Awqf,
state danneggiate, metà delle quali in modo grave, invece, non è reticente. Secondo lui gli scavi e
e cinque famiglie sono state costrette ad abban- i tentativi di allontanare dall’area i palestinesi
donare le loro abitazioni per motivi di sicurezza. sono strettamente collegati. «L’archeologia non
dovrebbe essere usata come strumento per giu-
«Non riescono a controllarci in superficie, così stificare l’occupazione», afferma.
hanno iniziato a farlo dal basso», sostiene Abbasi.
Ciò che si trova sotto Gerusalemme dimostra
Una mattina percorro un vicoletto sopra il che la storia della città è troppo ricca e complicata
tunnel di Uziel e raggiungo Arafat Hamad, che per essere raccontata da un’unica prospettiva, che
mi fa entrare nel suo bel cortile con tanti alberi sia ebrea, cristiana o musulmana. Elena non riuscì
di limone. Barbiere in pensione, Hamad ha i ca- a cancellare il passato pagano, così come i Romani
pelli grigi corti e un sorriso sereno che svanisce non riuscirono a distruggere del tutto la capitale
di lì a breve. «Ho costruito questa casa nel 1964 giudaica né i musulmani poterono eliminare tutte
con solide fondamenta di cemento, ma guardi le tracce dell’occupazione degli odiati Crociati. A
che cos’è accaduto negli ultimi due anni», rac- prescindere da chi governi questa città, tra le più
conta indicandomi le grosse crepe che si sono contese al mondo, le testimonianze del passato
aperte sotto le finestre del piano terra. Poi mi continueranno a riemergere, mettendo in discus-
fa strada su un lato della casa per mostrarmi sione qualsiasi storia adattata alle ambizioni di un
diversi cumuli di macerie. «Una sera, lo scorso solo gruppo politico o religioso.
agosto, eravamo seduti in veranda quando la casa
ha cominciato a tremare», ricorda. «Sentivamo il «I popoli che si sono succeduti al governo di
rumore dei pesanti macchinari che lavoravano Gerusalemme hanno fatto tutti la stessa cosa:
sotto i nostri piedi. Se poggia una mano sul pavi- hanno costruito una loro torre, da cui fare sven-
mento può sentire le vibrazioni. Quella sera siamo tolare la loro bandiera», afferma ridendo Wek-
scappati e ci siamo rifugiati dai nostri vicini. Poco sler-Bdolah, che guarda con la giusta distanza
dopo abbiamo sentito un boato e abbiamo visto alla storia di questo luogo venerabile e violento.
una nuvola di polvere sollevarsi dal punto dove «Ma secondo me la città è più forte di chi tenta
prima c’era la nostra cucina all’aperto». di dominarla. Nessuno può cancellare del tutto
ciò che è accaduto prima». j
Dall’altra parte della strada, una vicina di Ha-
mad, una donna di nome Miriam Bashir, non sem- Andrew Lawler ha firmato l’articolo sulla colonia
bra felice di vedermi. Ma poi accetta di mostrarmi perduta di Roanoke pubblicato sul numero di
i danni sulle pareti interne della sua casa. «Le giugno 2018 di National Geographic. Il fotografo
crepe sono apparse tre anni fa ma sono diventate Simon Norfolk si è occupato di molte zone di
conflitto del mondo.

G E R U S A L E M M E S O T T E R R A N E A 29

COME SIAMO DIVENTATI

DIPENDENTI

DALLA

PLASTICA

I COMODI OGGETTI MONOUSO DOMINANO ORMAI
L A NOSTR A VITA QUOTIDIANA , M A CA MBIARE ABITUDINI

PER IL BENE DEL PIANETA È POSSIBILE.

FOTO G R A FI E D I HANNAH WHITAKER
30

MILIARDI

sono gli utensili di plastica
buttati ogni anno in tutto
il mondo. Come abbiamo

potuto vivere senza di
essi, e saremmo di nuovo

in grado di farlo?

I n comune, a prima vista, spazzolini, pneumatici, 1
sigarette e scarpe sembrano avere ben poco.
MILIONE
Se guardate più da vicino, però, scoprirete che,
come tanti oggetti della nostra vita, sono spesso sono le bottiglie
fabbricati, in misura più o meno consistente, con di plastica per bibite
un materiale miracoloso: la plastica. comprate ogni minuto
nel mondo. I tassi
Oggi questa sostanza rappresenta un problema di riciclaggio, tuttavia,
planetario. A volte, essendo mescolata con altri restano bassi.
materiali - per esempio nelle scarpe - è difficile o
impossibile da riciclare. In molti posti il riciclag- Pianeta o plastica?
gio, l’incenerimento o lo smaltimento in discarica
non è praticabile, per non parlare di tutti i rifiuti National Geographic
che si vanno a depositare nei fiumi e nei mari. E è impegnato a ridurre
così, spesso, dopo aver svolto la loro funzione per l’inquinamento
un brevissimo arco vitale, gli oggetti di plastica si da plastica. Potete
imbarcano in quella che potrebbe essere una se- trovare informazioni
colare vita postuma come spazzatura. sulle nostre attività
non profit all’indirizzo
Una volta finiti in mare si sgretolano in minu- natgeo.org/plastics.
scoli pezzi chiamati microplastiche, particelle Questo servizio fa
mangiate da creature marine grandi e piccole. parte di Planet or
I frammenti si mischiano al sale marino e finiamo Plastic?, una campagna
per mangiarli anche noi, con effetti ancora sco- per diffondere
nosciuti. Con il respiro, assorbiamo particelle la consapevolezza
ancora più piccole, le nanoplastiche: di recente gli sull’emergenza globale
scienziati le hanno trovate sulla cima di montagne dei rifiuti di plastica.
remote, portate da venti, piogge e neve.
Trovate informazioni
Il miracolo ha ormai assunto i contorni dell’in- sui prodotti di plastica
cubo. La sfida è sempre di più liberarsi del secondo qui menzionati in video
senza perdere il primo. “Ridurre, riutilizzare e e articoli alla pagina
riciclare” è da mezzo secolo la risposta degli am- natgeo.com/plastic.
bientalisti. I negozi che vendono prodotti o con-
fezioni di plastica, però, hanno pochi incentivi
che li incoraggino a ridurre e riutilizzare, mentre
riciclare - considerato un tempo una panacea - può
essere complicato e costoso. Ma oggi che l’inqui-
namento da plastica è un problema globale, la
posta in gioco si è alzata, e lo stesso si può dire
della sensibilità del pubblico sull’argomento.

Sembra che sia in atto un vero e proprio cam-
biamento culturale. I rifiuti di plastica hanno
iniziato a preoccuparci. Gli imprenditori inven-
tano nuove alternative per evitarli. Il punto non è
demonizzare oggetti ideati per buone ragioni e
con buone intenzioni, il punto è trovare un modo
per tenerci la plastica senza finire per mangiarla.

Ogni lato della nostra vita che sia stato sfiorato
dalla plastica ci presenta una sfida diversa. Ogni
oggetto ha una storia. Ecco alcune di queste storie,
insieme a qualche possibile soluzione.

— LORI CUTHBERT

La non profit National Geographic Society
ha contribuito a finanziare questo articolo.

32 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A STYLING DEGLI OGGETTI: HEATHER GREENE



24,2

MILIARDI

sono le paia di scarpe
fabbricate nel 2018
nel mondo. Le scarpe
sono difficili da riciclare
perché diversi tipi
di plastica e altri
materiali sono incollati
e modellati insieme.

1

MILIARDO

sono gli spazzolini smaltiti
quest’anno solo negli Stati

Uniti. Ci sono alternative
biodegradabili, ma i

modelli in plastica vanno
ancora per la maggiore.

60

MILIONI

sono gli pneumatici
che marciscono nelle
discariche degli Stati
Uniti. Prima, perdono
molta della loro
plastica percorrendo
le strade.

SPAZZOLINI

L A P L A S T I C A S I È TA L M E N T E imposta buoni le truppe non potevano mangiare le razioni
secche che passava la mensa. I militari «avevano
LA PLASTICA nel design degli spazzolini al punto uno standard, piuttosto spartano: tieniti sei denti
I N T R O D O T TA in bocca in modo da poter masticare», racconta la
storica Alyssa Picard.
NEGLI ANNI che attualmente è quasi impossibile
pulirsi i denti evitando questo ma- I soldati tornati dalla Seconda guerra mondiale
’30 portarono con loro gli spazzolini forniti dall’esercito,
e la plastica economica e modellabile consentì a
teriale. I manici di solito sono fatti tutti gli americani di abbracciare una più corretta
igiene dentale. Nel 2003 in un sondaggio del Mit lo
di polietilene o polipropilene, le setole di nylon. E spazzolino si è classificato più in alto di automobili,
personal computer e telefoni cellulari come oggetto
poiché la plastica impiega tanto tempo a deterio- senza cui gli intervistati non potevano vivere.

rarsi, quasi ogni spazzolino fabbricato dagli anni Alcuni designer stanno già assemblando mate-
riali naturali. I manici possono essere realizzati in
’30 sopravvive ancora da qualche parte nel mondo, metallo o bambù; le testine di setole possono essere
sostituite e le setole montate più fitte per una mag-
in forma di rifiuto. giore durata. Forse gli spazzolini del futuro use-
ranno ancora la plastica, ma in quantità molto
Il lavaggio dei denti è un’abitudine antica e uni- minori. — ALEJANDRA BORUNDA

versale. Gli archeologi hanno trovato “bastoncini

IN UN SONDAGGIO DEL 2003
LO SPAZZOLINO SI È PIAZZATO
PIÙ IN ALTO DI CELLULARI
E AU TO TR A LE INNOVA ZIONI
IRRINUNCIABILI.

per i denti” nelle tombe dei faraoni egizi; in tutta RIDURRE I RIFIUTI
l’Asia e il Medio Oriente le persone masticavano
bastoncini fino a renderli spugnette sfilacciate. Alla 1. Evitate di usare gli spazzolini di plastica.
fine del Quattrocento un semplice modello emerse 2. Provate quelli di bambù, e gettate il manico
dalla Cina e durò, praticamente immutato, per se-
coli: un insieme corto e fitto di setole ricavate dal nell’organico dopo averlo separato dalle
collo di un maiale, montate su un manico di osso o setole di plastica.
di legno. In Europa fino all’Ottocento inoltrato sol- 3. Scegliete uno spazzolino con la testina
tanto i ricchi potevano permettersi una meraviglia sostituibile.
del genere.

L’esercito americano ha contribuito a diffondere
la cura dei denti tra le masse. I soldati che combat-
tevano la Guerra Civile dovevano mordere la carta
spessa che avvolgeva le pallottole, e senza denti

riciclare. I nostri piedi sarà facile. Alcune aziende

rappresentano solo una le stanno fabbricando con RIDURRE I RIFIUTI

breve fase nel lungo la plastica riciclata, 1. Riparate le vostre scarpe
ogni volta che la cosa
ciclo di vita delle LA PLASTICA o materiali naturali è possibile.
calzature, che si I N T R O D O T TA come il legno.
svolge per lo più NEGLI ANNI Anche il cuoio è 2. Comprate meno paia
di scarpe.
nelle discariche e nei ’50 naturale, ma alcune
3. Donate le scarpe vecchie
corsi d’acqua. persone hanno invece di gettarle.

La plastica ha reso da obiettare sulla P L A S T I C A 37

le scarpe più economiche e sua provenienza animale.

comode; ridurne l’uso non — ALEJANDRA BORUNDA

ILLUSTRAZIONI DI PABLO AMARGO

SIGARETTE

PNEUMATICI O G N I A N N O nel mondo si

LA PLASTICA vendono migliaia di miliardi
I N T R O D O T TA di sigarette. Eppure solo
NEGLI ANNI

’50 circa un terzo dei mozziconi

Molti di noi usano DuPont aveva finisce nel cestino. Il resto
pneumatici ogni industrializzato
giorno, ma forse non la produzione della viene buttato per strada e nei corsi d’acqua
ci rendiamo conto di gomma sintetica.
e arriva fino al mare, dove rilascia nicotina

quanto contribuiscano Oggi gli pneumatici e catrame nell’ambiente, oltre alla plastica,

all’inquinamento. sono fatti al 19 per di cui sono fatti i filtri: acetato di cellulosa,

LA PLASTICA Lungo cento circa di gomma lo stesso materiale delle pellicole fotogra-
I N T R O D O T TA la strada naturale e al 24 per fiche. Nell’oceano si disgrega in micropla-
perdono cento di gomma stiche. Ma, prima, spesso gli animali ma-
NEL pezzi di sintetica. Il resto rini scambiano i mozziconi per prede.
gomma sono metalli e altri
1909

sintetica, composti. Negli ultimi «Sulla superficie del mare assomigliano

un polimero derivato tempi c’è stata la molto a resti di cibo», dice Cindy Zipf, di-

dal petrolio. spinta a sviluppare rettrice di Clean Ocean Action.
La pioggia trasporta opzioni più sostenibili. Nella prima metà del Novecento il nu-
questi residui nei corsi I ricercatori guidati
d’acqua. Secondo una dall’Università del mero di fumatori negli Stati Uniti è
stima, gli pneumatici Minnesota, per esploso, insieme all’incidenza del cancro
potrebbero esempio, hanno al polmone e degli altri problemi di salute

rappresentare il 28 trovato un modo legati al fumo.

per cento delle di produrre un I FILTRI SEMBRA NON Le aziende
microplastiche che ingrediente chiave RIDUCANO I RISCHI hanno svilup-
finiscono negli oceani. della gomma DI CANCRO, MA FANNO pato i filtri negli
sintetica con alberi, DA N N I A L L’A M BI E N T E . anni Cin-
Tanto tempo fa erba e grano. quanta, in teo-
la gomma veniva solo ria per ridurre le
dagli alberi. Ma poi L’anno scorso
più persone hanno la Goodyear

cominciato a guidare, ha presentato sostanze cance-
e il mondo ha avuto un prototipo rogene nel fumo. L’ironia è che non sem-
bisogno di più gomma di pneumatico fatto brano aver ridotto le morti per cancro; è
di quanta la natura di gomma riciclata probabile che non deriviamo nessun be-
potesse offrirne. con muschio vivo

Nel 1909 il chimico sui fianchi. Il muschio neficio reale dai filtri prima

tedesco Fritz Hofmann dovrebbe assorbire di gettarli in modo così

ha inventato la prima l’anidride carbonica. sventato.
gomma sintetica Ma niente di tutto Oggi le spiagge iniziano a
commerciale. Poco ciò impedisce
dopo, questa è stata a un copertone essere colpite dall’ultima
incorporata nelle ruote di diffondere tecnologia per fumatori: le

delle auto. Entro il 1931 microplastiche. Forse sigarette elettroniche. Più di

il manto stradale 10 milioni di fumatori sta-

RIDURRE I RIFIUTI potrebbe essere reso tunitensi le usano, e molti le
meno abrasivo senza trattano come sigarette con
1. Riducete l’uso che per questo diventi il filtro e le buttano via senza
dell’auto con i viaggi più scivoloso. Forse pensarci. —TIK ROOT
condivisi. le microplastiche
potrebbero essere

2. Se sostituite le catturate prima RIDURRE I RIFIUTI
gomme, assicuratevi di finire negli oceani.
che le vecchie 1. Smaltite in modo corretto i mozziconi di
vengano riciclate. Il problema degli sigaretta.
pneumatici è stato
riconosciuto solo

3. Prendete i mezzi di recente, quindi 2. Rollatevi le sigarette da soli, senza filtro.

pubblici ogni volta la ricerca di soluzioni 3. Non usate le sigarette elettroniche a
che potete. è appena iniziata. meno che non possano essere riciclate.

— TIK ROOT

38 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A

ASSORBENTI IGIENICI

LA PLASTICA PERVADE gli aspetti più tampone moderno, e per decenni il suo design
non è cambiato quasi per niente, ino alla
intimi della vita moderna, com- rivoluzione della plastica.
«Negli anni Sessanta, la scienza dei ma-
prese le mestruazioni. Molte teriali era in pieno boom», dice la storica
Sharra Vostral. «I chimici e i produttori
donne hanno il ciclo per circa cercavano di escogitare nuove applica-
zioni per le sostanze superassorbenti che
40 anni, perdendo sangue da avevano scoperto».
Poche tra le donne che usano gli assorbenti
due a 10 anni in totale. Tutti
vorrebbero tornare all’era precedente alla plastica.
questi liquidi devono inire da I tamponi interni sono un’altra storia. In Europa,
possono essere avvolti nella plastica e con stringhe
qualche parte. Per le donne sta- di poliestere, ma di solito le donne non usano gli
applicatori di plastica per inserirli, mentre negli
tunitensi, di solito si tratta di un Stati Uniti il loro uso è molto frequente. È un buon
esempio di un principio generale: il nostro uso della
tampone o di un assorbente esterno, plastica è per gran parte determinato dalla cultura.
Non è un imperativo tecnologico.
circa 10 mila per donna. La maggior parte
— ALEJANDRA BORUNDA
dei tamponi è avvolta nella plastica e munita di
RIDURRE I RIFIUTI
applicatore di plastica; gli assorbenti ne hanno
1. Usare coppe mestruali o gli assorbenti riutilizzabili.
un contenuto ancora maggiore, dalla base imper-
2. Preferire tamponi senza applicatore.
meabile alle sostanze sintetiche che assorbono il
3. Provare la biancheria mestruale riutilizzabile.
liquido, ino alla confezione.

Non è sempre stato così: esistono archivi vecchi

di secoli su prototamponi costruiti con materiali

naturali come erba, carta, cotone o lana. I primi

assorbenti mestruali di qualche successo com-

merciale, a marca Kotex, uscirono sul mercato nel

1921. L’azienda Kimberly-Clark li produceva con il

cellucotton, un materiale assorbente

L A PL A STI C A ricavato dalla pasta di legno, che era

I N T R O D O T TA stato elaborato durante la Prima
NEGLI ANNI

‘50 guerra mondiale per le bende. Circa

15 anni dopo diventò disponibile il

PELLICOLE

La pellicola che usiamo dopo un solo impiego. I erano fabbricate con Poi questi pezzetti
per conservare il cibo di plastica contaminata
è nata con un colpo soli americani consumano il cloruro di polivinile, danneggiano gli animali
di fortuna chimico, che li scambiano per cibo.
un residuo rimasto milioni di rotoli di o PVC. Questi
tenacemente attaccato al — SARAH GIBBENS
fondo dell’ampolla in un pellicola l’anno. L A P L A S T I C A composti creano
laboratorio degli anni ’30. RIDURRE I RIFIUTI
Negli anni ’40 il materiale È economica e I N T R O D O T TA sottoprodotti
era usato per produrre leggera, e tiene NEGLI ANNI tossici durante 1. Passate alla pellicola
i rivestimenti dei sedili il cibo in fresco. l’incenerimento, di cera d’api
delle auto e dei treni. ’30 riutilizzabile.
Oggi i consumatori di
tutto il mondo, così come Questo aiuta a per cui molte 2. Chiudete gli avanzi
i negozi, usano pellicole in contenitori di
impermeabili in plastica ridurre lo spreco aziende sono passate vetro.
per proteggere i cibi,
e di solito l’incarto viene alimentare, un problema al polietilene. 3. Evitate di comprare
gettato nella spazzatura cibo avvolto nella
altrettanto grave Di solito riciclare la plastica.

dell’inquinamento. pellicola di plastica non

Il materiale scoperto è conveniente, e può

originariamente al essere difficile. Quando

laboratorio della Dow finisce nei mari e nei fiumi,

Chemical Company era la pellicola si disgrega

polivinildencloruro, o in microplastiche, che

PVDC, ed era commerciato raccolgono microbi e

come saran. Altre pellicole composti metallici.

P L A S T I C A 39

60

MILIONI

sono gli pneumatici
che marciscono nelle
discariche degli Stati
Uniti. Prima, perdono
molta della loro
plastica percorrendo
le strade.

3.000

MILIARDI

sono i mozziconi di
sigaretta gettati ogni
anno. I loro filtri sono di
plastica, e questo li rende

una fonte prioritaria
di inquinamento.

ALCUNE VIVONO IN PICCOLI ZOO PRIVATI ,
ALTRE COME ANIM ALI DOME STIC I , MOLTE SONO

M A L T R A T T A T E : L E T I G R I I N C AT T I V I TÀ

NEGLI USA SONO PIÙ NUMEROSE DI QUELLE
IN NATUR A E MET TONO SIA GLI UOMINI CHE GLI ANIM ALI

IN PERICOLO.

42 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A

La tigre della porta accanto

DI SHARON GUYNUP
FOTOGRAFIE DI STEVE WINTER

T I G R I I N A M E R I C A 43

44 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A

Bhagavan Antle,
detto Doc (primo
da destra), posa con
i suoi collaboratori
(da sinistra: Kody
Antle, Moksha Bybee
e China York) in una
piscina usata nel suo
spettacolo con le tigri
al Myrtle Beach Safari
della South Carolina.
I cuccioli sono un
elemento essenziale
dell’attività: i pacchetti
offerti per giocare e
farsi fotografare con
loro costano dai 339 ai
689 dollari a persona.

FOTO PRECEDENTE

Clay, Daniel ed Enzo,
tre delle 39 tigri
salvate in uno zooparco
dell’Oklahoma,
ritratte nel Wild
Animal Sanctuary
di Keenesburg,
in Colorado. Questi
felini resteranno
qui tutta la vita,
adeguatamente
nutriti e forniti
di cure veterinarie.

T I G R I I N A M E R I C A 45

46 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A

Lori Ensign-Scroggins
dà un boccone a
Langley, il suo tiligre
di quasi 125 kg (figlio
di un maschio di tigre
e una femmina nata
dall’incrocio tra un
leone e una tigre),
nella cucina della sua
abitazione a Broken
Arrow, in Oklahoma,
sotto lo sguardo
di Amanda Badinger.
Langley soffre
dalla nascita di zoppia
e cecità parziale,
possibili conseguenze
dell’ibridazione.

T I G R I I N A M E R I C A 47

ANIMALI A RISCHIO

Li abbiamo
sentiti prima
di vederli.

Gli schiamazzi che echeggiavano nella bella Un cucciolo di tigre
casa in stile ranch facevano pensare più a pap- gioca sotto lo sguardo
pagalli che a cuccioli di tigre. Poi James Garret- divertito di un gruppo
son ha portato Hulk in soggiorno, dove la fami- di turisti durante
glia McCabe lo stava aspettando seduta sul di- un incontro a base
vano. Quando Garretson ha deposto il suo di coccole e fotografie
amato cucciolo irrequieto sulle ginocchia di al Myrtle Beach
Ariel, nove anni, e gli ha infilato in bocca un Safari. Può capitare
biberon, la bambina e suo fratello sono scoppiati che i visitatori siano
a ridere. «Tienilo così il biberon, intesi?». ignari delle pratiche
riproduttive necessarie
Sotto lo sguardo vigile di Garretson, tutti per far venire al mondo
hanno accarezzato raggianti il ruvido manto a questi cuccioli, o di ciò
strisce di Hulk, il tigrotto di 12 settimane grande che accade a molte
quanto un cocker spaniel che teneva stretto il tigri in cattività quando
biberon fra le zampe enormi, succhiando con diventano troppo
entusiasmo sfrenato. Alla fine il cucciolo è sceso, grandi per interagire
si è avvicinato al tavolino e ha dato una zampata con il pubblico e,
da adulte, non possono
essere usate come
animali da monta
o da esposizione.

48 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A

alla nostra attrezzatura fotografica. Garretson lo peso, ma apparentemente felici nei loro recinti
ha adescato con un altro biberon, perché era ar- lindi e puliti.
rivato il turno di James, il fratellino di Ariel. Alla
fine il turbolento cucciolone è saltato giù dal Questo succedeva nel settembre del 2018. In
divano, mi ha stretto le gambe da dietro con forza seguito sono venuta a sapere che nel 2003 sette
sorprendente e mi ha affondato gli artigli nelle tigri accudite da Garretson in un’altra struttura
cosce, procurandomi graffi lunghi una decina di avevano ucciso una donna. Nei verbali giudi-
centimetri. Ed è rimasto così. Me lo ha staccato ziari si leggeva che i felini erano “oltremodo
di dosso Garretson e tutti hanno minimizzato affamati” e che, non trattenuti dalla recinzione
con qualche risatina nervosa. Il cucciolo giocava, poco solida, avevano staccato un braccio alla
come fanno i gattini. donna con “furia famelica”. La trentacinquenne
Lynda Brackett, che lavorava nella struttura da
In Oklahoma abbiamo conosciuto altri due volontaria, era morta dissanguata. L’Usda, il
cuccioli di tigre in un locale privato del Ringling ministero dell’Agricoltura statunitense, aveva
Animal Care Center (che non ha alcun legame comminato a Garretson una sanzione di 32.560
col famoso circo storico dei fratelli Ringling).
Fuori c’erano sei tigri adulte che si intrattene- Questo servizio è stato in parte finanziato
vano in acqua o si facevano la posta: sovrap- dalla National Geographic Society.

T I G R I I N A M E R I C A 49

dollari, vietandogli permanentemente di i conflitti con la popolazione umana e il brac-

esporre, allevare o vendere animali - fra cui le conaggio hanno quasi spazzato via questa spe-

tigri - per i quali era richiesta una licenza fede- cie maestosa di cui oggi restano in natura sì e

rale. Ma nel 2017 Garretson stava lavorando con no 3.900 individui, molto più vicini all’estin-

un nuovo gruppo di felini al Ringling Center, zione di qualsiasi altro grande felino.

avviato con una licenza dell’Usda concessa alla Dopo anni di inchieste sul commercio illegale

fidanzata Brittany Medina. di fauna selvatica in Asia, ho deciso di occu-

Quattro mesi dopo la mia visita, Garretson è parmi delle tigri in America spronata da una

stato sfrattato dalla proprietà affittata a suo nome conferenza di Carson Barylak, esperta di poli-

e dall’Arkansas è arrivata una squadra del Turpen- tiche pubbliche presso l’International Fund for

tine Creek Wildlife Refuge per mettere in salvo le Animal Welfare.

sei tigri adulte. Quattro giorni dopo, Diesel una Secondo Barylak, negli Stati Uniti potrebbero

delle sei, è morta di una batteriemia curabile, essere tenute in cattività dalle 5 alle 10 mila tigri;

spiega la veterinaria Kellyn Sweeley che se ne è nessuno sa quante siano esattamente, neppure

occupata. Hulk e gli altri due cuccioli erano spariti. le autorità competenti, e non esiste una legge

La mia visita al centro di Ringling insieme al federale onnicomprensiva che regolamenti il

fotografo Steve Winter era una tappa di un’in- possesso dei grandi felini.

chiesta durata due anni, nata per capire perché L’esperta ha mostrato al pubblico una mappa

ci sono probabilmente più tigri in cattività negli multicolore che illustrava un’accozzaglia ca-

suale di leggi statali. Alcuni Stati Usa

I PI CCO LI ZOO PR IVATI vietano la proprietà privata dei felini,
altri impongono un’autorizzazione,

DOVE SI FANNO COCCOLE E FOTO quattro sono privi di legislazione in

CON I CUCCIOLI DI TIGRE GENERANO merito. Esistono posti in cui è più fa-
cile comprare una tigre che adottare

UN CIRCOLO VIZIOSO un gattino.
Si può richiedere una licenza alla

PER CUI I CUCCIOLI VENGONO Usda per esporre o allevare gerbilli e

SCARTATI QUANDO DIVENTANO INUTILI. poi esporre o allevare gli animali che
si vuole, grandi felini compresi. Gli

allevatori commerciali garantiscono

Stati Uniti di quante ne restino in natura. Vole- una fornitura costante di piccoli di tigre. In al-

vamo sapere chi erano i loro proprietari, in quali cuni Stati queste attività commerciali sono le-

condizioni vivono, in che modo una legge per- gali se debitamente autorizzate dall’Usda, che

missiva ne ha consentito la proliferazione e ha il compito di far osservare standard minimi

come ne avviene il commercio nel paese. di cura in base alla vigente legge sul benessere

Tra le tante cose abbiamo scoperto che negli degli animali. Ma in molte delle strutture visi-

Stati Uniti la maggior parte delle tigri vive in tate abbiamo scoperto animali maltrattati e una

piccoli zoo e parchi divertimenti, generalmente serie di attività illecite, fra cui il traffico illegale

noti nel settore come “roadside” zoo, ovvero zoo di fauna selvatica.

“sulla strada”, in sostanza strutture private, I cuccioli di tigre, soprattutto se di tigre

talvolta a conduzione familiare, in cui lo stan- bianca, sono una miniera d’oro. Nei piccoli zoo

dard delle cure riservate agli animali può va- privati, alle fiere e negli zoosafari i turisti li ab-

riare sensibilmente e in qualche caso mettere bracciano, danno loro il biberon e si fanno ri-

in pericolo sia gli animali stessi che i visitatori. trarre con loro. I prezzi per qualche scatto veloce

o cinque minuti di coccole vanno dai 10 ai 100

L E T I G R I S O N O I N C R I S I . A cavallo tra Otto- dollari; una visita di tre ore allo zoo completa
cento e Novecento, l’epoca in cui Rudyard di contatto diretto con gli adorabili tigrotti può
Kipling scrisse Il libro della giungla, ne arrivare ai 700 dollari a persona. I visitatori si
vivevano in Asia circa 100.000. Ma i cac- sentono dire spesso che in questo modo contri-

ciatori in cerca di trofei, la moda ameri- buiscono alla salvaguardia della tigre selvatica.

cana ed europea della pelliccia negli anni Quasi tutti questi individui nascono in vere

Sessanta, la progressiva riduzione dell’habitat, e proprie “fabbriche di tigri” in cui le femmine

50 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A

scodellano due o tre cucciolate all’anno, laddove Joseph Maldonado- commerciante prolifico
in natura partoriscono una volta ogni due anni. Passage, noto come di tigri e ibridi, oggi
Come racconta Jennifer Conrad, veterinaria Joe Exotic, posa con è in carcere dopo
esperta in materia, i cuccioli vengono strappati Lightning, un cucciolo una condanna per due
alla madre poco dopo la nascita; molti sono mal- bianco di quattro mesi, accuse di istigazione
nutriti, e un numero imprecisato di tigrotti al G.W. Exotic Animal all’omicidio e 17 reati
muore. Alcuni vengono venduti prima ancora Park in Oklahoma. federali contro la fauna
che abbiano aperto gli occhi. Già allevatore e selvatica.

Poi, quando hanno qualche settimana, i cuc- coli di lusso e della medicina tradizionale.
cioli vengono messi al lavoro e passati magari Spesso gli zoosafari e le altre strutture di diver-
di braccia in braccia per 10 ore al giorno. I gua- timento che ospitano nel paese circa 6.000 tigri
dagni possono essere enormi. In base ai docu- portano avanti un’attività parallela di alleva-
menti fiscali di Wildlife in Need, un roadside mento mirato alla vendita di parti di animale.
zoo dell’Indiana ha avuto entrate annuali tra il
milione e il milione e 270 mila dollari. M M O S S I D A L D E S I D E R I O di vedere le ti-
gri in altri contesti, siamo andati in
A tre o quattro mesi d’età, il cucciolo rag- Pennsylvania a conoscere Brunon
giunge quella che equivale alla sua data di sca- Blaszak, domatore di terza genera-
denza: è diventato troppo grande e pericoloso
per poter ricevere coccole. zione che gira il paese con uno dei

Il cub petting per la foto ricordo «alimenta un pochi spettacoli di cui sono protago-
circolo vizioso di riproduzione e di smaltimento
dei cuccioli non appena diventano troppo nisti questi felini. Alla Fayette County Fair Blas-
grandi per essere utili», ha detto Brian Fitzpa-
trick, deputato repubblicano della Pennsylvania zak ha fatto esibire le sue cinque tigri in numeri
che insieme al democratico Mike Quigley dell’Il-
linois si è fatto promotore del disegno di legge da circo tradizionali. Nei due giorni abbondanti
sulla sicurezza pubblica dei grandi felini alla
Camera dei rappresentanti che, tra le altre cose, che abbiamo trascorso alla fiera, gli animali
prevede il divieto di riproduzione a fini com-
merciali dei grandi felini e la loro proprietà sono rimasti quasi sempre in gabbie da viaggio
come fossero animali domestici.
di circa 1,5 per 2,5 metri.
Vari elementi indicano che per ridurre il pro-
prio parco tigri alcuni zoo privati e altre strut- Abbiamo anche conosciuto persone che tene-
ture simili abbattano gli individui in sovrannu-
mero. Le tigri uccise vengono impagliate o vano una tigre come fosse un animale dome-
vendute a pezzi: da una parte le pelli, dall’altra
i denti, gli artigli, gli scheletri. Ma per la legge stico. Lori Ensign-Scroggins, proprietaria di
sulle specie in pericolo di estinzione vendere le
tigri per fini puramente commerciali è illegale.

Eppure i tentacoli di questo traffico statuni-
tense sono arrivati fino in Asia. In un caso re-
cente il newyorkese Arongkron Malasukum,
detto Paul, è stato condannato per traffico ille-
gale di fauna selvatica dopo aver venduto parti
di leone e di tigre; l’uomo ha ammesso di aver
spedito in Thailandia 68 pacchi contenenti parti
di animali selvatici spacciate per ceramiche e
giocattoli.

In Asia i felini allevati in cattività hanno so-
stentato per decenni il commercio di prodotti
di tigre. Il maggior consumatore è la Cina, che
dà impulso a questo business col suo mercato
di prodotti destinati alla realizzazione di arti-

COLLEZIONE DI JOE EXOTIC T I G R I I N A M E R I C A 51

52 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A

Il direttore Pat Craig
col suo cane Little
Bit durante un giro
d’ispezione al The
Refuge. Budah, uno
dei primi arrivati,
si sta ambientando
in un areale di una
quindicina di ettari sui
3.919 ettari complessivi
della struttura, che
insieme al Wild Animal
Sanctuary costituisce
l’area protetta per
animali carnivori più
grande al mondo.

T I G R I I N A M E R I C A 53

Tigri, un business
nazionale

Sono i visitatori a dare impulso alla riproduzione WASHINGTON
di tigri in cattività negli Stati Uniti, dove molti piccoli
zoo privati e altre attività commerciali consentono
il contatto diretto con i cuccioli. Espositori e allevatori
possono incassare migliaia di dollari al giorno grazie
ad animali che talvolta hanno appena un mese di vita.

Le reti principali West Coast 6 OREGON
Game Park
Questa mappa illustra i dati forniti da enti statali e ONG
per la tutela della fauna selvatica sul trasferimento di Tiger IDAHO
tigri fra due delle maggiori strutture del settore e altre Preservation 4
48 entità commerciali. Non sono disponibili dati sulla
totalità delle transazioni commerciali di tigri. Center

Barry R. Kirshner 3
Wildlife Sanctuary
Reti di scambio Trasferimenti di tigri

Serenity Springs 1 Tigri ricevute CALIF. N E VA D A UTAH
1 Tigri consegnate
I dati 1996-2016 indicano 1 Ricevute e consegnate Wild Things Inc. 7
che questa struttura (oggi 6 consegnate, 1 ricevuta
chiusa) ha ricevuto 147 tigri

e ne ha consegnate 7. La cifra indica il numero di tigri trasferite Big Cat Encounters Ranch 3

Greater Wynnewood Numero di transazioni Dirk Arthur Wild Magic 15
12 ricevute, 3 consegnate

I dati del periodo 2010- 1 Hollywood Animals 2
2018 indicano che questa 2–7 2 5
struttura ha consegnato 168
tigri e ne ha ricevute 28. 8 o più Forever Wild Exotic
Animal Sanctuary

PRIMA DEL 2016 GREATER WYNNEWOOD SI CHIAMAVA G.W. EXOTIC Jungle Exotics ARIZONA
ANIMAL PARK O GAROLD WAYNE EXOTIC ANIMAL MEMORIAL PARK. 3 ricevute, 2 consegnate

La proposta di legge per i grandi felini HAWAII ALASKA

Il Big Cat Public Safety Act, attualmente al vaglio del ALASKA E HAWAII
Congresso, vieterebbe la riproduzione a fini commerciali, NON IN SCALA
il contatto con il pubblico e il possesso in tutti gli USA.

Leggi statali sui grandi felini in cattività

Nessuna legge (4 stati)

Permesso richiesto (10 stati)

Divieto (36 stati più Washington, D.C.)

Nonostante i divieti statali, espositori
e allevatori possono comunque ottenere
dal Dipartimento dell’Agricoltura (USDA)
una licenza per il trasferimento e il
mantenimento di un grande felino.

Importazione illegale Areale di Panthera tigris
2 m.
Le prime tigri giunsero negli USA dall’Asia a inizio ’800.
Oggi l’Endangered Species Act vieta l’importazione ASIA
di tigri o di loro parti a fini commerciali. In Cina e
nel Sud-Est asiatico le tigri sono allevate a scopo
alimentare, per le pelli e per le ossa e per produrre
il vino d’osso di tigre e farmaci tradizionali.

RILEY D. CHAMPINE, TAYLOR MAGGIACOMO, NGM; SCOTT ELDER

5.000 3.900 1.659 Un fenomeno americano

TIGRI NEGLI USA TIGRI IN NATUR A TIGRI NEGLI ZOO* Poiché non esiste un censimento
ufficiale non si sa esattamente quante
(STIMA PER DIFETTO) IN ASIA DEL MONDO siano le tigri in cattività negli Stati
Uniti, ma sono comuque più di quelle
presenti in natura: le stime vanno dai
5.000 ai 10.000 individui, la maggior
parte dei quali tenuti in piccoli zoo
privati o come animali domestici.

MAINE

MONTANA N. DAKOTA

MINN. VT.

S. DAKOTA W I S. N.H.

WYO. Tigri a rischio Animal N.Y. MASS.
26 Entertainment
Nel 2016, l’ex proprietario 2 R. I.
Nick Sculac ha venduto CONN.
la struttura che ospitava MICH. N. J.
74 tigri: molte erano W.VA.
in pessime condizioni. IOWA Noah's PA. DEL.
Lost Ark
MO. ILL. 4 D.C.

NEBR. 2 12 IND. OHIO MD.

COLO. Prairie Wind Ibridi per tutti
11 Animal Refuge
Woody's Questo spettacolo

Serenity Springs KANS. 31 Menagerie itinerante pubblicizza
i suoi ligre come i felini
Wildlife Center 29 ric. 3
2 cons. più grandi al mondo. VA.
57 tigri (20
Wildlife KY.
in Need
5 2
Alamo National Tiger N. C.
Tiger OKLA. Sanctuary
Ranch 08–2015) 2 3 Tiger
World
TENN.

N. MEX. Greater Wynnewood ARK. S.C. 5 Doc Antle's
Exotic Animal Park LA. Myrtle Beach Safari
4
Bridgeport Sharkarosa 5 Noah's Ark Espositore famoso
Nature Center 5 6 Wildlife MISS. Animal Sanctuary
ALA. Bhagavan Antle, detto Doc,
Ranch GA. è noto per l’offerta del cub
4 petting e l’allevamento
TEXAS 14 di incroci e tigri bianche
nella sua struttura.

29 Jungle Safari 3 Jungleland Zoo
Noah's 12 ricevute, 2 consegnate 8 5 Animal Adventures
Land
3 consegnate, 2 ricevute

Allevatore dietro le sbarre FLA.

“Joe Exotic”, ex gestore del Greater

2 Wynnewood Exotic Animal Park, era *COMPRENDE SOLO ZOO

un allevatore di tigri di successo prima di ACCREDITATI DALLA

essere condannato per reati contro la fauna ASSOCIATION OF ZOOS AND
AQUARIUMS O DA UN SUO

selvatica e istigazione all’omicidio. Il parco OMOLOGO REGIONALE.

è tuttora diretto dal suo socio Jeff Lowe.

Creazioni innaturali Tigre femmina + leone maschio

Per attirare visitatori, alcuni zoo privati 1,8 m.
fanno riprodurre le tigri con i leoni.
Questi ibridi non esistono in natura Ligre
e non hanno alcun valore conservativo. Il ligre diventa molto più
Spesso soffrono di patologie grande di un leone o una tigre.
neurologiche o di obesità. Eretto sulle zampe posteriori
arriva fino a 3,3 metri d’altezza
e può pesare oltre 450 kg.

FONTI: OKLAHOMA DEPARTMENT OF AGRICULTURE, FOOD, AND FORESTRY; COLORADO PARKS & WILDLIFE; TURPENTINE CREEK WILDLIFE REFUGE; HUMANE SOCIETY OF THE
UNITED STATES; CARNEY ANNE NASSER, MICHIGAN STATE UNIVERSITY COLLEGE OF LAW; ASSOCIATION OF ZOOS AND AQUARIUMS; PETA; SPECIES360; IUCN; PANTHERA; WWF

Finito uno spuntino,
Dozer si aggira
nel suo recinto al
Catty Shack Ranch
Wildlife Sanctuary di
Jacksonville, in Florida,
che si occupa di
recupero di grandi
felini e altri animali
esotici. Questa
struttura non profit
ospita 22 tigri e offre
visite guidate, ma non
consente il contatto
diretto col pubblico
e dichiara di non
esercitare attività di
riproduzione, scambio
o vendita di animali.

56 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A


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