The words you are searching are inside this book. To get more targeted content, please make full-text search by clicking here.
Discover the best professional documents and content resources in AnyFlip Document Base.
Search
Published by Litotipo Anaune, 2023-01-19 09:00:13

Volume L'oro bianco 2022

Volume L'oro bianco 2022

149


150 La stazione di arrivo della teleferica con la complessa struttura per l’alloggiamento dei vagoni, metà degli anni trenta del Novecento (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). Pagina a fianco: L’impressionante opera di contenimento, vista da valle, con una squadra di uomini impegnati nelle ultime fasi dei lavori, metà degli anni trenta del Novecento (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


151


152 La costruzione delle opere per le dighe secondarie, metà degli anni trenta del Novecento (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). Pagina a fianco: La diga e il bacino del Càreser, sullo sfondo il Monte Vioz, 1934 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


153


154 Una parte dei cantieri secondari, con le opere costruite attorno alla diga principale, sullo sfondo i ghiacciai e la vetta del Monte Vioz, settembre 1934 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). Pagina a fianco: Veduta della diga e del bacino del Càreser, a lavori conclusi; sullo sfondo il Monte Vioz, 1934 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


155


156 L’uscita della linea elettrica, presso la centrale, settembre 1932 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). Pagina a fianco: La casa di guardia nei pressi della vasca di Malga Mare, sullo sfondo la centrale, settembre 1932 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


157


158 Il cantiere danneggiato durante un’inondazione, 13 settembre 1930 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). La riparazione dei danni del cantiere, verificatisi a seguito dell’inondazione, 19 settembre 1930 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). Pagina a fianco: La sala macchine della centrale, settembre 1932 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


159


160 Getto sul fondo della diga, 13 settembre 1930 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). Il canale per le betoniere, settembre 1930 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


161 Il ritorno degli operai dal lavoro, giugno 1930 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). Piano inclinato per il trasporto della ghiaia e della sabbia, 1930 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


162 Torre e arrivo della teleferica, 1930 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). Operai impegnati nelle fasi di lavoro per il primo getto, 22 agosto 1930 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


163 Squadra di operai al lavoro per la costruzione dell’opera principale (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). Uomini al lavoro, in condizioni estreme, per liberare gli spazi del bacino dalla neve, 5 giugno 1930 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


164 Scavi sul fondo della diga, 1930 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). In posa per una foto di rito, 15 novembre 1929 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


165 Stazione di partenza della teleferica, con il primo sole, mentre le nebbie dischiudono la vista al bacino del Càreser, 15 novembre 1929 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). Stazione della teleferica per il trasporto del cemento, 1929 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


166 Una squadra di operai impegnata nello sgombero della neve, per lo scarico del materiale presso la galleria, 15 maggio 1931 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). Armatura del cunicolo d’ispezione della diga secondaria, 15 luglio 1931 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


167 La costruzione del «muro», durante le fasi più impegnative per la realizzazione dell’opera, ottobre 1931 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). La diga principale vista di lato e da valle, nelle fasi finali dei lavori, settembre 1932 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


168 La diga principale vista da valle, nelle fasi finali dei lavori, settembre 1932 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). Veduta generale della diga dalla sponda sinistra, nelle fasi finali dei lavori, settembre 1932 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


169 La diga nelle fasi finali dei lavori, 1933 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino). Le attività di cantiere con gli operai impegnati in alta quota, 10 settembre 1934 (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


170 Stazione della teleferica Càreser-Malga Mare, sullo sfondo il Palon della Mare (a sinistra) e il Cevedale (a destra), 19 agosto 1928. (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


171


172 Una veduta panoramica di grande suggestione dell’intera area della diga e del bacino, sullo sfondo il Monte Cevedale e il Ghiacciaio del Càreser, 1930. (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


173


174 Una veduta dei cantieri, 1930 circa. (Fondo «Famiglia Laura Moreschini», San Giorgio Canavese, Torino).


175


FOTOGRAFICO “STUDIO ING. CLAUDIO MARCELLO - MILANO”


178 Il fondo fotografico «Studio Ing. Claudio Marcello» Il fondo fotografico «Studio Ing. Claudio Marcello» di Milano costituisce un patrimonio archivistico di grande valore per la storia dell’industria idroelettrica del secolo scorso in Italia e, segnatamente, per la storia del Trentino e della valli del Noce. Il fondo appartiene alla famiglia Marcello di Milano, titolare per quasi un secolo della Ing. Claudio Marcello Srl, una società di ingegneria che ha progettato e diretto lavori di opere civili: dighe di ritenuta, centrali idroelettriche, impianti di sollevamento, opere di bonifica, opere di sistemazione fluviale, difese ambientali ed ecologiche, acquedotti e fognature. La Ing. Claudio Marcello Srl nacque nel 1973 a Milano a seguito della trasformazione in società dello “Studio ing. Claudio Marcello”. Quest’ultimo, a sua volta, era la continuazione dello studio dell’ingegnere Angelo Omodeo, che progettò opere di ingegneria civile in Italia e all’estero dai primi anni del Novecento fino al 1937. Dopo la scomparsa di Omodeo, Claudio Marcello subentrò nella direzione dello studio, che prese il suo nome. Laureatosi nel 1924 al Politecnico di Pisa, Claudio Marcello entrò subito a far parte dell’ufficio di Omodeo partecipando alla realizzazione di grandi progetti in Italia, in Europa, in Africa, in Asia, in India e in Unione Sovietica. Nel 1937 fu nominato direttore delle Costruzioni impianti idroelettrici del gruppo Edison. In questa veste, e contemporaneamente come professionista autonomo, diresse la realizzazione di molte dighe di ritenuta sia a scopo idraulico sia a scopo irriguo. In tre decenni di attività sono state progettate e costruite sotto la sua guida 44 dighe di ritenuta, 33 in Italia e 11 all’estero. Tra queste, anche la diga di Santa Giustina, in Trentino, diga ad arco alta oltre 150 metri. Dopo la scomparsa di Claudio Marcello, avvenuta nel 1969, il figlio Aldo subentrò alla direzione dello studio di famiglia. Ingegnere, laurea al Politecnico di Milano nel 1962, si specializzò nella progettazione e supervisione di opere idrauliche e di lotti autostradali. In oltre trent’anni di attività seguì la costruzione di importanti lavori in Italia, in Giappone, in Australia, in America Latina e in Asia. Mancato prematuramente nel 2010, viene sostituto dall’ingegnere Carlo, suo figlio, che ha poi proseguito l’attività dello studio di famiglia come amministratore delegato della Ing. C. Marcello Srl. Con oltre un secolo di esperienza nella costruzione


179 e progettazione di grandi opere di ingegneria civile, in modo particolare nel campo dell’idraulica, lo studio della famiglia Marcello è stato depositario di un enorme patrimonio storico, costituito da documentazione tecnica e fotografica. Ottimo esempio di archivio d’impresa, ordinato e ben conservato, tale documentazione rappresenta una fonte preziosa per la ricostruzione della storia dell’industria idroelettrica in Italia, già dalla prima metà del secolo scorso. Per quanto concerne la storia del Trentino, i materiali rappresentano una fonte straordinaria. Infatti, tra gli anni quaranta e sessanta del Novecento l’ingegnere Claudio Marcello progettò alcuni dei maggiori impianti idroelettrici del Trentino. Ad attirare Marcello furono soprattutto i bacini imbriferi dell’asta del Noce e dell’asta del Chiese: nelle valli di Non e Sole le opere di Pian Palù e di Santa Giustina, nella Valle del Chiese gli impianti di Boazzo, Cimego e Storo, sull’asta del Medio Adige la derivazione di Ala nel basso Trentino. Per ciascuna di queste realizzazioni, vennero commissionati dei reportage fotografici circostanziati e assai completi. Composti da decine di centinaia di immagini, furono raccolti da fotografi professionisti come vere e proprie “fotocronache di cantiere”. Non di rado, al piglio tecnico e documentaristico si affiancano espressioni spiccatamente artistiche con inquadrature curate nell’estetica (panorami, dettagli, sfumature). Nell’ambito delle ricerche svolte nel 2007 dalla Fondazione Museo storico del Trentino (finalizzate all’allestimento del percorso espositivo in Valle di Non su Santa Giustina 1951. La più alta d’Europa) e durante i successivi approfondimenti nel 2010 (aventi per scopo lo studio delle trasformazioni e delle permanenze del territorio con attenzione particolare ai cambiamenti di paesaggio dovuti alla costruzione dei bacini artificiali), il Museo storico entrò in contatto con la famiglia Marcello. Grazie alla disponibilità preziosa di Aldo e Carlo Marcello e alla loro non comune sensibilità per la storia e per le operazioni di valorizzazione della stessa, è stato possibile formalizzare un prestito per consentire alla Fondazione Museo storico del Trentino di digitalizzare le immagini e di utilizzarne una parte per percorsi di divulgazione e di restituzione della storia (allestimenti, pubblicazioni, documentari audiovisivi). Specificatamente riguardo alle opere realizzate in Trentino, il fondo fotografico «Studio Ing. Claudio Marcello» si compone di: - 9 album sulle opere di Santa Giustina (asta del Noce) - 6 album sulle opere di Pian Palù (asta del Noce) - 12 album sulle opere di Boazzo-Cimego (asta del Chiese) - 8 album sulle opere di Bissina-Boazzo (asta del Chiese) - 4 album sulle opere di Cimego-Storo (asta del Chiese) - 1 album sulle opere del Medio Adige (asta dell’Adige) Gli album raccolgono complessivamente quasi 3.000 immagini in bianco e nero di grande formato scattate tra gli anni quaranta e gli anni sessanta del Novecento. Conservate nello studio di Milano in ottimo stato, le foto sono state acquisite in formato digitale in alta definizione. La maggior parte delle immagini è corredata da una didascalia puntuale resa a macchina al tempo della conclusione dei lavori della grande opera. A distanza di oltre mezzo secolo da quegli eventi, il fondo fotografico «Studio Ing. Claudio Marcello» apre una finestra sul passato, accompagnandoci dentro la montagna, nelle gallerie, nelle cave, ai piedi delle opere di ritenuta, nei cantieri idroelettrici del Trentino negli anni della costruzione delle grandi opere idrauliche. Gli autori di questo volume, insieme con l’amministrazione di Peio e con la cittadinanza, tengono a sottolineare il sentimento di gratitudine verso la famiglia Marcello, e in particolare verso l’ingegnere Carlo Marcello, nipote di Claudio, per aver consentito di utilizzare le immagini per la stampa di questo volume.


180 Sul cantiere della diga di Pian Palù, a inizio dei lavori, la costruzione dei ponteggi per i binari dei vagoni per il trasporto dei materiali, 11 ottobre 1947 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»). Pagina a fianco: Imbocco galleria di derivazione superiore posta in destra orografica, 11 ottobre 1947 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»).


181


182 Una squadra di operai al lavoro, 15 settembre 1948 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»). Pagina a fianco: In galleria, nella pancia della montagna, 28 luglio 1949 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»).


183


184 In galleria, nella pancia della montagna, 28 luglio 1949 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»). Pagina a fianco: Un particolare del cantiere, 28 luglio 1949 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»).


185


186 La centrale di Cogolo, inizi anni cinquanta del Novecento (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»). Pagina a fianco: Camera valvole derivazione di Pian Palù, 13 luglio 1950 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»).


187


188 Una squadra di operai impegnati nei primi scavi, nella zona di Pian Palù, nel luogo in cui stava per essere collocato il serbatoio della diga, 19 settembre 1950 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»). Pagina a fianco: I baraccamenti costruiti nella zona di Pian Palù, con i materiali e i macchinari per la realizzazione dei lavori e degli scavi, 19 settembre 1950 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»).


189


190 In galleria, le condizioni estreme a cui erano sottoposti gli operai duranti i turni di lavoro, 19 settembre 1950 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»). Pagina a fianco: Centrale di Cogolo, sala macchine, 14 aprile 1951 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»).


191


192 Le fasi di montaggio dell’alternatore, 14 aprile 1951 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»). Pagina a fianco: Centrale di Cogolo, sala macchine, 14 aprile 1951 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»).


193


194 Veduta del bacino della diga da valle, poco dopo l’inizio dei lavori, 1 agosto 1951 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»). Pagina a fianco: L’arrivo delle condotte, presso la centrale, 1 agosto 1951 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»).


195


196 Nei pressi dell’opera di sbarramento, un vero e proprio “arcipelago di cantieri” mutava il volto al territorio, 17 luglio 1951 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»). Pagina a fianco: La sala macchine delle centrale con gli alternatori, 17 luglio 1951 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»).


197


198 Una veduta del cantiere con gli edifici per le attività di lavoro, vitto e alloggio degli operai, 10 agosto 1954 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»). Pagina a fianco: L’edificio di una delle officine presenti sul cantiere, 10 agosto 1954 (Fondo «Studio Ing. Claudio Marcello, Milano»).


Click to View FlipBook Version