effettivamente, 'ciò che causa un ingresso').
Chiarito questo, noi conosciamo benissimo il segno
cuneiforme sumero che rappresentava il termine MU,
rappresetato nelle immagini poco più sopra estratte dai
lavori di Sayce e Prince, ma sappiamo anche bene che gli
scribi accadi e sumeri usavano a volte segni omofoni ma
diversi per scrivere; in sostanza quando volevano
rappresentare graficamente qualcosa che si pronunciava MU,
avevano una serie di segni a disposizione, tra i quali il
classico era quello riportato da Sayce e Prince. A seconda
del segno usato poi, gli scribi potevano avere una duplice
intenzione: 1) usare quel segno con il suo significato
associato, o 2) usare quel segno come equivalente di un altro
che si leggeva alla stessa maniera ma con significato
diverso. Potevano per esempio usare il segno che noi
cataloghiamo MU2 – che significa 'crescere, accendere,
incitare' - per il suo significato implicito, oppure come
omofono di MU, che significava 'nome' o di MU7
('incantesimo'). Tenendo conto di ciò, e guardando le varie
combinazioni che possono comporre SHU-MU e sostituire /
comporre MU, si scoprono delle belle cose, riassunte nella
tabella riportata qui di seguito (non si tenga conto degli
indici 7 e 1 al fianco di MU e Sumu, sono rimandi a note):
101
Attenzione: non sto affermando che questo é il modo in cui
i termini erano composti, sto mostrando che il termine MU e
il termine SHUMU potevano essere scritti con componenti
grafiche i cui significati formano determinati concetti, e
questi concetti sono:
ciò che accende
ciò che si eleva
ciò che procura elevazione
ciò che permette il viaggio
A questo punto possiamo chiederci se sia davvero così
assurdo il fatto che scribi che hanno assistito ad una scena
nella quale persone (i loro Anunnaki) viaggiavano con oggetti
che si elevavano e accendevano potessero esprimere questo
concetto con termini come MU o SHUMU.
Come ci si sarebbe arrivati? Gli scribi avevano i singoli
segni per le parole 'accendere', ' elevazione', 'procurare /
causare', 'viaggio', ed erano tutte pronunciate SHU o MU o U,
avevano vari segni (U5, SHUM2, MU2, MUD6), ma siccome il
risultato fonetico era SHUMU, oppure MU, potevano scegliere
di concatenare i vari segni - magari lunghi o laboriosi da
rappresentare – o potevano invece scegliere di utilizzare,
per rappresetare il tutto, un unico segno: MU, quello
riportato da Prince e Sayce, il quale comunque aveva per loro
il significato di “causare un ingresso”. Dove? Nel cielo,
ovviamente.
Il concetto era quello: loro vedevano persone che
montavano su razzi, i quali si accendevano, e salivano –
effettuavano un ingresso – al cielo. E i loro oggetti, di
fatto, li facevano salire – cioè causavano il loro ingresso –
nel cielo.
102
Questo termine poi passò a rappresentare delle pietre
commemorative che raffiguravano questi oggetti che 'causavano
un ingresso' nel cielo, divennero un simbolo tramite il quale
adorare gli dei, divennero 'ciò per cui loro erano
ricordati'. Il loro 'memoriale', come riporta Sayce. Ciò per
cui erano 'famosi' come riporta la Torah.
103
AN OPEN LETTER TO ZECHARIA SITCHIN
Si tratta di una lettera aperta in 10 punti nei quali
Heiser ha sfidato Sitchin (e i suoi sostenitori) a rispondere
alle sue domande e alle sue asserzioni. Ad alcuni di questi
punti rispose Eric Poltorak, il deceduto webmaster di
Sicthin. Poltorak però produsse un documento a se stante, non
organizzato come risposta alla Open Letter. Per quanto mi
risulta, sono stato l' unico a rispondere alla Open Letter.
In due tempi: Heiser ha pubblicato la mia prima risposta
(scritta originariamente direttamente in inglese in quanto
indirizzata solo a lui e non ideata per una pubblicazione in
Italia) nel suo sito, ha ribattuto, ma non ha mai pubblicato
la mia contro risposta (scritta in italiano e tradotta per
lui in inglese).
Nelle pagine che seguono riporto fedelmente la versione
italiana di tutto il botta e risposta.
DOMANDA 1
Puoi per favore procurarmi le trascrizioni del lavoro
accademico in lingua antica di Sitchin? Gradirei inserire queste
informazioni sul mio sito web, e sarei lieto di poterlo fare.
Zecharia Sitchin non ha mai affermato di avere una
formazione scolastica, era un linguista autodidatta in
accadico e sumero.
In altre parole, noi abbiamo solo le sue
pubblicazioni e la sua parola come prova attestante la
sua totale conoscenza delle lingue antiche. Spiacente,
ma questo non lo proietta nel mondo reale. Io potrei
affermare di essere un medico o avvocato fiscalista
104
autodidatta, ma spero che nessuno sia abbastanza scemo
da venire da me a curarsi
Mi scusi, lei ha chiesto una evidenza per la
formazione accademica di Sitchin, e le é stato
detto che Sitchin non se ne é mai attribuita una.
Cosa sta mettendo in dubbio? Il fatto che un non
accademico possa avere conoscenze specifiche in una
materia? O il fatto che da autodidatta non ci sia
evidenza della conoscenza da parte di Sitchin delle
lingue antiche? Nel primo caso mi spiace ricordarle
che la storia é piena di autodidati meritevoli e
famosi... Leonardo era un totale autodidatta in
fisiologia, latino, anatomia, architettura; Van
Gogh era un totale autodidatta nella sua materia.
Eric Clapton, Steve Ray Vaughan, Wagner, erano dei
completi autodidatti. Nel secondo caso, l' evidenza
della conoscenza di certe materie é da ricercare
nei lavori dell' autore. Finchè non li avrà
dimostrati invalidi, il denigrare la conoscenza
altrui di una materia non ha senso, e la rende il
buffone che é. Pensi che io, anche sapendo che lei
é un MA in lingua ebraica, non sarei mai così scemo
da venire da lei a imparare l' ebraico.
DOMANDA 2
Commento: Heiser suddivide la mia risposta in varie parti,
a mia opinione per un ben determinato motivo: quello di
confondere il lettore su cosa stia commentando, e non far
capire il punto focale della mia risposta, in modo da
eluderla. Qui di seguito riporto la mia risposta in forma
intera, aggiugendo dei numeri nei punti in cui Heiser la
spezzetta. La mia controrisposta é stata invece una unica,
105
che affronta i singoli punti, anche se essi sono strettamente
correlati e quindi sono presenti più ripetizioni di concetti.
Sapreste spiegarmi per quale motivo il lavoro di Sitchin
riguardante la Genesi 1:26-27 trascura cosi tante ovvie
indicazioni grammaticali sul fatto che “Elohim”, in quel
determinato passaggio, viene riferito ad una divinità singolare?
(come dimostrato su questo sito web..)
Il fatto che Zecharia Sitchin “trascura cosi tante
indicazioni” è una sua asserzione. Zecharia non affronta mai
il problema di stabilire se ci sono indicazioni sul plurale o
sul singolare e mai ha detto che “Elhohim” debba sempre
essere considerato come plurale. Se la pensa diversamente, la
prego di segnalarmi la frase esatta dove lo ha affermato.[1]
Il punto nella discussione di Sitchin riguarda il momento
in cui gli scrittori della Genesi copiarono dalle tavolette
sumere. Loro dovevano ricondurre le forme plurali e le azioni
ad una sola divinità. Ma nello stesso tempo nella Genesi ci
sono tracce di una molteplicità di esseri, il che alla fine è
la stessa cosa che dici tu nel tuo sito web. Compariamo un
estratto dal libri di Sitchin ”Il 12 Pianeta” con il
contenuto del tuo sito web:
Sitchin:
Nelle versioni sumere, la decisione di creare l’Uomo fu
adottata dagli dei nella loro Assemblea. Significativamente,
il libro della Genesi, presumibilmente per esaltare i
risultati di un’unica divinità – utilizza il plurale Elohim
(letteralmente “Le divinità”) per indicare “Dio” e riporta un
commento stupefacente…
“E disse Elohim: “Lasciateci fare l’uomo a nostra
immagine, e a nostra somiglianza.” [2]
Chi era l’Unica ma plurale divinità e chi era il “noi” a
106
cui il plurale immagine e il plurale somiglianza si stava
riferendo? Il libro della Genesi non offre la risposta. [3]
Fin dalla storia biblica della Creazione, come le altre
storie sull’inizio nella Genesi, vi sono origini sumere, la
risposta è ovvia. Condensando molti “Dei” in una sola
divinità Suprema, la storia Biblica è una versione modificata
dei rapporti sumeri sulle discussioni nell’Assemblea degli
Dei.[4]
Heiser:
Genesi 1:26: e gli dei dissero: “Permetteteci di fare
l’uomo a nostra immagine, e a nostra somiglianza”
Perché i pronomi plurali “noi” e “nostro”? Sa, io ritengo
che questa frase fu detta alla presenza del divino consiglio.
Lei lo chiama consiglio supremo, Sitchin lo chiama
riunione degli dei. [5]
Lei ha fatto una lunga analisi sui significati della
parola Elohim, ma è un lavoro inutile dal momento che lei ha
torto sul punto principale.
No, io credo che lei abbia scelto di spostare
l’attenzione su un’altra questione, affermando che Zecharia
sostenese che Elohim fosse sempre plurale, cosa che Sitchin
non scrisse mai. [6]
Come per la genesi 1:26, lei avrebbe dovuto investire del
tempo per leggere i passi in cui Sitchin identifica questo
passaggio con la parte corrispondente dell’Atra Hasis e i
miti di Enki & Nimah. Nei testi abbiamo corrispondenze
perfette con la bibbia. [7]
In entrambi i miti noi abbiamo una divinità (Mami
nell’Atra Hasis ed Enki nell’Enki e Nimah) che parla con una
molteplicità di divinità, precisamente come nella genesi 1:26
dove una sola divinità parla con una molteplicità di divinità
[8]
107
COMMENTO: La presente traduzione é estratta dal sito
Eclisseforum, un forum di discussione contro la teoria di
Sitchin e contro il lavoro del sottoscritto, ed é purtroppo
fatta fatta con i piedi... probabilmente é stato utilizzato
Google Translate. In alcuni punti il senso delle frasi viene
a mancare a causa della traduzione, esempio, il pezzo:
Fin dalla storia biblica della Creazione, come le altre
storie sull’inizio nella Genesi, vi sono origini sumere, la
risposta è ovvia.
Che nella mia risposta (in inglese) é questo:
Since the biblical story of Creation, like the other
tales of beginnings in Genesis, stems from Sumerian origins,
the answer is obvious.
Si traduce:
Siccome la storia biblica della Creazione, come le altre
storie degli origini nella Genesi, nasce da testi sumeri, la
risposta é ovvia.
La differenza? La versione maltradotta presente su
Eclisseforum fa perdere la consequenzialità della mia
risposta (che ricordiamo, non sono parole mie ma una
citazione di un passaggio di Sitchin). Chi legge la loro
versione é portato a credere che la 'risposta ovvia' sia che
“Fin dalla storia della creazione […] vi sono origini
sumere”, mentre ripristinando la traduzione corretta la
'risposta ovvia' nell' estratto di Sitchin é la frase
successiva:
Condensing the many gods into a single Supreme Deity, the
biblical tale is but an edited version of the Sumerian
reports of the discussions in the Assembly of the Gods.
108
Condensando i tanti dei in una sola suprema divinità, la
storia biblica non è altro che una versione editata dei
report sumeri delle discussioni nell' Assemblea degli Dei.
Altri esempi di traduzione sbagliata sono:
No, io credo che lei abbia scelto...
il cui originale é:
Nay, i believe you BY CHOICE decided
da tradurre con:
Anzi, io credo che lei PER SCELTA abbia deciso (nel senso
di 'deliberatamente' – 'consapevolmente')
e anche il pezzo:
Come per la genesi 1:26,
il cui originale:
As for Genesis 1:26 itself
é da tradurre:
Per quanto riguarda Genesi 1:26
Un altro punto tradotto male é:
Chi era l’Unica ma plurale divinità e chi era il “noi” a
cui il plurale immagine e il plurale somiglianza si stava
109
riferendo?
il cui originale inglese di Sitchin é:
Whom did the sole but plural Deity address, and who were
the "us" in whose plural image and plural likeness Man was to
be made
Traducibile con:
A chi si rivolgeva questa unica ma plurale divinità, e
chi erano i 'noi' nella cui immagine e somiglianza l' Uomo
andava creato.
[1] Mi piacerebbe vedere qualche passaggio in cui
Sitchin riconosce che Elohim debba intendersi come unica
divinità singola, senza molteplicità. Ciò che segue in
questa risposta è un nonsense
[2] Commento: Si, Sitchin l’ha inteso come “divinità”
(nell’originale scrive Deities – forma plurale NdT) – e
questo è ciò che si chiama “plurale”. Chi risponde ha
proseguito questa lettera con un tentativo piuttosto
inefficace di districare Sitchin dalle sue stesse parole.
Continuate a leggere.
[3] Cos’è questa sciocchezza? “Unica ma plurale”
divinità. Questo non ha senso ed è un’invenzione. In
altre parole, in questo modo si schiva il problema. Per
Zecharia Sitchin, l’umanità è il risultato del lavoro
degli Anunnaki, o di uno, e solamente uno, dio Anunnaki?
Nel caso in cui i lettori se lo stessero chiedendo,
questo non è come il trinitarismo cristiano articola la
Trinità. Dio non è plurale nell’essenza del
Cristianesimo. La trinità non è “tre distinti nell’uno”.
C’è una sola divinità essenziale, ma tre persone. Ad ogni
110
modo, questo non è quello che sostiene Sitchin (lui era
ebreo; e non sta tentando di aiutare il Cristianesimo
trinitario)
[4] Questo non è ciò che si delinea nella bibbia
ebraica. Come lo so? Perchè il Dio della Bibbia ha
oppositori divini e nemici. Lui non è “auto-contrastato”;
la molteplicità del Concilio Divino o Assemblea, non vede
tutti gli Dei sussunti in uno solo con l’eliminazione
della molteplicità originale. Anche il pantheon sumero
contraddice questa visione. Forse chi risponde sta
pensando a Marduk che nell’Enuma Elish incorporà le
divinità in sè stesso. Questo concetto non funziona,
finchè ci sono altre divinità (specialmente Dee) le quali
non sono incorporate dentro Marduk. Anche la teologia di
Marduk ha un Concilio plurale.
Sitchin “vuole” esseri umani creati da divinità
multiple (i suoi Anunnaki). Negare la pluralità in questa
idea di “accorpamento” è un’invenzione della fantasia di
chi risponde, perché Sitchin ha sempre parlato di
Anunnaki multipli che partecipano nella creazione
dell’umanità. (per forza, dato che divinità plurali hanno
un ruolo nella creazione dell’umanità – una (Kingu),
viene uccisa, per esempio, per usare il sangue divino)
Non esistono divinità “plurali singolari “ nelle epiche
sumere (la divinità non uccide se stessa prima di
crearsi) e questa idea non è nemmeno nella Bibbia.
[5]“Consiglio supremo” - io non uso questo termine,
Io uso consiglio divino o riunione divina; proviene dal
Salmo 82:1, non da Sitchin.
[6] Io penso che la migliore spiegazione sia che o
lei non ha capito i dati o non li ha esaminati. Se io
stessi tentando di nascondere qualcosa sarebbe una
strategia idiota quella di mettere tutti i dati nel mio
sito web, in modo che altri possano controllarli!!
111
[7] Spelling…
[8] Questo non è ciò che dice Sitchin, ma quello che
tu riporti di lui.
Quindi abbiamo
•Sitchin dice che Elohim significa divnità (plurale)
•L’idea che il dio dell’Antico Testamento sia un
“plurale singolare” (una contraddizione)
•Un solo dio che parla con un gruppo separato di
divinità
Lei ha sposato tre idee diverse in una sola pagina.
Mi creda, lei è confuso.
Ciò che piacerebbe a lei non è importate, é
importante solo il fatto che lei nella sua domanda
si chiede perchè Sitchin ignorerebbe le indicazioni
dell uso al singolare di Elohim, e io le ho fatto
notare che la sua domanda é sbagliata perchè Sitchin
non tratta il tema della possibilità di utilizzo al
singolare o plurale, Sitchin evidenzia che quando si
utilizza il termine Elohim, in quel passaggio
specifico della creazione dell' uomo, ci si trova
davanti a una situazione di pluralità. Se Elohim
(morfologicamente plurale) parla a qualcuno dicendo
“a nostra immagine” significa 1) che non era da solo
2) che l' immagine di riferimento era quella di una
pluralità di individui. Lei inoltre sottintende,
affermando che Sitchin avrebbe “ignorato etc etc”,
che egli sostenga sempre la pluralità degli Elohim
in Genesi. Io le ho chiesto di riportare un
passaggio di Sitchin che evidenzi questa sua
indicazione implicita, cosa che lei non riesce a
fare. Il nonsenso, mi creda, è solo suo.
Lei evidentemente vuole eludere il punto
principale della risposta, che é l' unico da
112
considerare. Io le ho voluto evidenziare che sia
Sitchin che lei sostenete che nel passaggio di
Genesi esaminato, un essere (non voglio utilizzare
il termine 'divinità') sta effettivamente parlando
ad altri esseri. L' unico punto di divergenza tra
voi é il come identificare questi altri esseri.
Utilizzate due termini diversi. Che razza di
commento é dire “e questo é un plurale”? Ma almeno
lei ha mai letto i libri di Sitchin?
E dove sarebbe la sciocchezza dell' “unica ma
plurale”?
Lei che si vanta di essere un docente di lingua
sa benissimo cosa sia questa “unica ma plurale”.
Significa che il nome Elohim é morfologicamente
plurale, ma con un verbo che esprime una azione al
singolare. Lei chiede: “Per Zecharia Sitchin,
l’umanità è il risultato del lavoro degli Anunnaki,
o di uno, e solamente uno, dio Anunnaki?” e qui è
evidente che lei non ha letto il lavoro di Sitchin,
il quale sostiene che l' umanità (o meglio il primo
modello umano) sia stato creato da 2 divinità, Enki
e Ninmah. Ma l' ATTO della creazione lei lo confonde
con il discorso di Genesi dove invece é evidenziata
l' INTENZIONE della creazione, momento in cui un
essere (ecco perchè il verbo al singolare) manifesta
la sua intenzione a un gruppo di esseri (ecco perchè
il plurale di 'nostra immagine e somiglianza' e di
'creiamo').
Per rispondere alla sua domanda (ma le bastava
leggere Sitchin): UN anunnaki manifesta a una
PLURALITA' di anunnaki l' intenzione di creare l'
uomo, azione che poi viene svolta da DUE anunnaki.
Inoltre quando lei dice che non è vero che la
Bibbia condensa molti Dei in un unico perchè Dio
113
nella Bibbia ha divinità nemiche sta commettendo un
grosso errore. La Bibbia non condensa TUTTI gli dei
in Yahweh, ma ne condensa almeno 6 o 7, e Sitchin
mostra questo molto dettagliatamente. Intanto ecco
che l' azione creativa di 2 Anunnaki (Ninmah ed
Enki) viene riassunta in un unico Elohim,
successivamente nell' evento del Diluvio le due
azioni distinte di Enlil (che manda il diluvio) e
Enki (che salva Ziusudra) vengono di nuovo riassunte
in un unico dio; l' evento di Sodoma e Gomorra, in
cui “Il signore fece piovere fuoco”, in cui sono
riassunti gli atti di Erra ed Ishum. Caro Heiser lei
non solo non ha capito il lavoro di Sitchin, ma nega
l' evidenza stessa della Bibbia e il lavoro di
rinomati studiosi che hanno già ampiamente parlato
di come la Bibbia abbia rimodellato i miti
mesopotamici.
E ha ragione, lei utilizza 'Concilio divino' e
non 'consiglio supremo', ma la cosa non cambia
niente. Lei sostiene nel suo articolo che questo
consiglio fosse composto da vari Elohim, quindi
anche lei concorda con Sitchin sull' esistenza di
molti Elohim, semplicemente lei li ritiene essere
Angeli.
Ma francamente cosa é più credibile, un concilio
di angeli, esseri spirituali, o di forme di vita
organica come noi? Si renda conto che il suo punto
di vista é totalmente viziato dalla sua religiosità.
E che commento é “spelliing”? Lei con questa
NON-RISPOSTA liquida miseramente un punto
importante, e lo fa perchè non sa rispondere. Le ho
evidenziato che Genesi 1:26 ha corrispondenze
perfette in 2 miti mesopotamici, e visto che lei
scappa li riporto qui di seguito:
114
Genesi:
rivolto al consiglio di anunnaki/elohim:
“Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla
nostra somiglianza”
Atra Hasis:
rivolto al consiglio di anunnaki /elohim e
parlando di Mami: “lasciate che lei crei i mortali,
creature che siano nostri servitori”
Enki e Ninmah:
rivolto a Sirtur: “Madre, la creazione di cui
parli avrà luogo”
In tutti questi 3 passaggi abbiamo, come già
detto, UN individuo che parla a PIU' individui.
Questo Sitchin lo dice chiaramente, nonostante
lei sostenga che “Questo non è ciò che dice
Sitchin, ma quello che tu riporti di lui”. Il
passaggio esatto in cui Sitchin lo dice é in “La
bibbia degli dei” (originale: Divine Encounters) al
capitolo 1:
Enki, lo scienziato, aveva bell' e pronta una
soluzione “Creiamo un lavoratore primitivo – disse
- che faccia per noi il lavoro pesante”. Gli altri
anunnaki presenti si chiesero stupefatti.
Carissimo Heiser lei credo abbia letto un solo
libro di Sitchin e anche male, e si permette di
criticarne il lavoro senza avere né la competenza
né l' intelligenza né l' onestà necessarie.
115
DOMANDA 3:
Potreste spiegarci perché Zecharia Sitchin (o tu a tua volta)
non ha incluso il materiale linguistico comparativo dai testi di
Amarna che mostrano come anche nella lingua accadica si usa la
parola plurale per “dei” per riferirsi ad una sola divinità o
persona (il quale mina chiaramente l’argomentazione che vede
Elohim come riferimento ad una molteplicità di dei)?
Di nuovo, Sitchin non dice mai alcunchè su ILANU, lui
menziona il termine di ILU, ed il termine ILANI, usato come
“dio” e “del dio”. Lei sposta di nuovo il punto creando false
argomentazioni. Indichi il punto esatto dove Sitchin dice che
ILANU è plurale.
Uh! Io non ho detto che lui mette in discussione il
termine (legga il materiale, per favore!) Lo stavo
utilizzando come un’analogia. Altra cosa che ha
frainteso. E’ piuttosto chiaro come io stia utilizzando
questo argomento per fare una conclusione analoga circa
un termine in forma plurale utilizzato per “esse inteso”
come singolare. (per coloro che non hanno letto, ILANU è
il termine accadico plurale per “dei” e si usa nei
riguardi del Faraone nei testi di Amama come
onorificenza). E mi perdoni se io mi freno dal chiamare
il Pharaoah un essere “Plurale SIingolare”. l’analogia
mostra come il questo sia un chiarimento zoppo e
contradditorio riguardo a Sitchin e non funziona.
Insomma lei praticamente non sapendo che fare
vuole criticare Sitchin per non aver segnalato un
termine. A parte il fatto che questo modo di fare
non ha senso, il problema viene a cadere per quanto
le ho risposto sopra. Sitchin non analizza le
occorrenze plurali e singolari.
116
DOMANDA 4:
commento: anche qui Heiser risponde suddividendo la mia
risposta in 2 parti, ma la mia controrisposta é unica e
riassuntiva.
Potreste spiegarmi come l’interpretazione della parola
“Nephilim” come riferita a “popolo dei razzi fiammeggianti” sia
valida alla luce delle regole della morfologia Ebraica? In altre
parole, potreste tirare fuori un singolo testo antico dove
“naphal” ha questo significato?
Sitchin non afferma mai che “Nephilim” significa “Gente
dei razzi fiammeggianti”, lui dice che i Nephilim ERANO il
popolo dei razzi fiammeggianti identificandoli con i sumeri
Dingir.[1]
A proposito, Lei commette un errore nel Suo testo sul
termine Nephilim e la sua analisi grammaticale. Secondo il
prof. Ronald Hendel (Professore di Ebraico biblico e
letteratura biblica, religione e storia, filologia semitica
e mitologia comparata) dell’università di Berkley, Nephilim
è la forma QATIL del verbo ebraico Naphal (consulti il suo
trattato: “Del semidio ed il diluvio” – immagine alla fine
del documento, nota 46 della sua trattazione)[2]
[1] Questo è un puro sofisma (si veda il termine
nel dizionario). Egli sostiene che il termine abbia
quel significato, puro e semplice. Lui associa
“nephilim” con “coloro che vennero giù (con dei razzi è
“l’idea”).
I lettori hanno bisogno semplicemente di
consultare la sezione Book di Google, inserire nel
campo di ricerca “Sitchin popolo dei razzi ardenti” e
troveranno alcuni capitoli in cui si discute di questo.
[2] No, non è un errore. Questo è il modo in cui
Hendel cerca di spiegare il termine. Ma se Lei gli
manda una mail e gli chiede se la radice di n-p-l si
117
presenta mai nella Bibbia Ebraica come un nome QATIL
lui le dirà che non lo si trova mai.
Ora come la mettiamo?
Inoltre è evidente come Lei non conosce l’ebraico e
quindi non capisce che il concetto di Hendel non
sostiene né Sitchin né esclude i giganti.
Lei ha davvero bisogno di fare meglio di cosi per
essere persuasivo. Le consiglierei di iniziare
imparando l’ebraico
Lei é davvero divertente, mi chiedo come abbia
fatto a prendere un PhD e un MA in lingue
semitiche con questo tipo di ragionamenti. Come le
ho spiegato le regole di morfologia non c'
entrano, Sitchin TRADUCE il termine Nephilim con
“I caduti” o “coloro che sono scesi” ma li
IDENTIFICA in una parte degli Anunnaki, che per
una serie di motivi (si deve leggere la sua
spiegazione della nascita del termine DINGIR) ha
identificato nei 'valorosi delle navicelle'. Lei
sa che questo é il normale percorso di
interpretazione dei testi, così come nei testi
sumeri il termine ME non ha una traduzione, ma
viene interpretato con 'mandati divini'. Lei sta
confondendo volutamente tra traduzione e
identificazione.
Per quanto riguarda il termine Nephilim e il
suo significato, a me non interessa se e quante
volte il termine in forma QATIL compaia in Genesi,
a me interessa che lei scrive testualmente:
Se la parola nephilim venisse dall' ebraico
naphal, non sarebbe scritta come la troviamo. La
forma Nephilim non può significare “caduti”
(sarebbe scritta Nephulim).
118
Mentre è contraddetto da un altro docente che
scrive testualmente:
Nephilim significa letteralmente “caduti”
(nota 46)
e in nota:
E' la forma aggettivale passiva QATIL della
radice NPL ( = cadere)
E a me non interessa studiare o conoscere l'
ebraico, io mi baso su ciò che scrive un docente
che ha molta più esperienza di lei e della cui
onestà non ho motivo di dubitare, al contrario del
suo caso.
DOMANDA 5:
Potreste procurarmi un solo testo in cui si ammette che gli
Anunnaki vengono dal pianeta Nibiru – o che Nibiru sia un pianeta
che si trova oltre Plutone?
Io asserisco che in nessun testo vi sia tale evidenza, e sfido
Voi e i Vostri lettori a studiarvi le occorrenze del
termine“Anunnaki” proprio su questo sito.
Ecco un video dove io mostro ai lettori come condurre una
ricerca on-line nel sito ETCSL.
Ci sono 182 occorrenze del nome divino Anunnaki. Si prega di
mostrarmi qualche prova proveniente dagli stessi testi sumeri che
gli Anunnaki abbiano connessioni con il pianeta Nibiru o qualsiasi
altro pianeta.
Per quanto ne sappia (ma non ho accesso a tutto il
materiale sumero) non esiste alcun testo in cui si afferma
esattamente che gli Annunaki provengono da nibiru, ma c’è un
119
riferimento nell’Enuma Elish in cui si dice che Nibiru sia
un pianeta proveniente dal sistema solare esterno. Nelle
tavola I viene detto che Marduk viene “dal profondo” e che
si tratta di un Invasore, nelle tavole VI e VII si dice che:
“Marduk è Nibiru”. Due più due = 4. Nibiru è un pianeta
proveniente dalle profondità per invadere il sistema solare.
Per saperne di più su questo argomento si dovrebbe vedere il
mio articolo sull’Enuma Elish (dopo aver studiato
l’italiano) al seguente indirizzo:
http://gizidda.altervista.org/down/ENUMA-ELISH.pdf
Per quanto riguarda la provenienza degli Annunaki, si
dice nell’Enuma Elish che essi provengono dal cielo, alcuni
di loro vennero sulla terra ed altri rimasero in cielo. Si
fa inoltre riferimento a Nibiru come la “Stella di Anu”.
Grazie per l’onestà nella prima parte, ma poi si va
fuori strada. I testi astronomici mesopotamici non
fanno di Nibiru un mistero, e certamente non riportano
nessun pianeta oltre Saturno (Ho notato che ha saltato
quella parte nella sua replica). Nibiru è identificato
con tre cose: Giove, Mercurio ed una stella. A meno che
non fossero idioti astronomici, i mesopotamici non
pensavano a Nibiru come ad un pianeta (avrebbero dovuto
pensare che due pianeti erano uno solo o che i pianeti
si scambiavano di posto, ed avevano una conoscenza
astronomica molto migliore di questa…) Piuttosto, come
faccio notare nel mio lavoro, è probabile che abbiano
usato “Nibiru” per contrassegnare un evento astronomico
(“attraversamento” di un certo punto nel cielo) in
relazione a VARI corpi celesti.
A pagina 4 del pdf linkato sotto, si fornisce ai
lettori una lista dei punti in cui nei testi
mesopotamici si fa riferimento a Nibiru.
http://www.sitchiniswrong.com/nibirunew.pdf
A pagina 12 dello stesso PDF si fa un elenco dei
120
nomi di dei Mesopotamici associati ai pianeti
conosciuti (di nuovo, nulla al di là di Saturno nella
lista) . Questa è la lista che chi ha risposto mi
sfidava a produrre (vedi domanda 8 – NdT). Credo che se
la sia persa.
La sua analisi di Nibiru, molto dettagliata,
la porta molto vicino alla soluzione, ma le manca
un 'salto' di ragionamento. Nibiru era un termine
usato qui e li per descrivere appunto almeno 3
oggetti. Non solo, negli ultimi anni ci si é
avvicinati a un' altra interpretazione che
identifica in Nibiru una “zona” (già per esempio a
inizio del secolo scorso di propose che fosse un
punto di attraversamento sulla linea dell'
equinozio di primavera) e non un oggetto. La mia
opinione (ci tengo a precisare MIA e non
dichiarata espressamente da Sitchin) é che il nome
Nibiru indicasse una particolare zona in cui
passava il pianeta aggiuntivo chiamato Marduk. Per
accettare ciò bisogna accettare la lettura
astrologica dell' Enuma Elish, l' identificazione
dei vari personaggi con corpi celesti, e il fatto
che Marduk diventi 'Nibiru' quando passa nel luogo
della 'Battaglia Celeste'. Se lei non è
disponibile ad accettare questa lettura dell'
Enuma Elish non si può trovare un punto di
contatto. Del resto la teoria di Sitchin é proprio
una teoria, che parte dal presupposto che si
accetti questo genere di lettura interpretativa.
DOMANDA 6:
Potreste spiegare per quale motivo il simbolo del presunto
sole sul cilindro del sigillo VA 243 non è il simbolo del sole
121
normale o il simbolo del dio sole Shamash?
Questo è il Suo più grande errore. Ci sono almeno 5
diverse rappresentazioni del sole, a seconda del periodo e
del luogo. Il più noto sigillo di Shamash è questo (del
museo del Louvre a Parigi)
Ecco un altro sigillo famoso
Il suo errore è duplice:
A quanto pare non sa che cosa si intenda con la
parola “normale (cioè io non ho mai detto che il
simbolo era quello esclusivamente utilizzato) e non
produce un segno del sole che assomigli a quello che
122
chiedevo sul VA 243. Oops (quello a sinistra si
avvicina ma manca un cerchio centrale).
E potrei anche aggiungere un terzo problema.
Ha contato i punti intorno ai simboli che ha
proposto? Credo di no. Il più grande ne ha sette – sono
le Pleiadi. Non so quale associazione abbiano con il
sole! Questo rafforza in realtà il punto che ho
evidenziato nel paper, e cioè che questi punti sono
associati alle stelle e non ai pianeti. Ed i tuoi altri
“soli” non hanno punti…hmmmm
E quello sulla pagina successiva (il secondo – ndT)
ha i raggi multipli di cui stavo parlando. Nessuno di
questi sono come quello sul VA243
E un altro problema: Perché il testo sul sigillo
VA243 non conferma niente di tutto questo? Hai ignorato
questa difficoltà.
Scommetto che lei non ha saputo leggere i
sigilli e il loro significato. Glieli ho inseriti
per farle vedere che esistevano almeno 5 tipi di
rappresentazione diversa del Sole e assocciate a
Shamash/Utu. Quindi quando lei chiede: “perchè
quello del VA243 non è il normale simbolo del
sole?” la risposta é “perchè non esisteva una
'normale' rappresentazione”. Ne esisteva una più
diffusa, ma ne esistevano altre. Potrei chiederle:
perchè nel sigilo del Louvre non c' é la classica
rappresentazione a cui lei fa riferimento? Non si
sa, non ha importanza, semplicemente l' incisore
ne ha scelta un' altra.
Inoltre nel primo sigillo che le ho riportato
lei confonde completamente: non gliel' ho
incollato per l' oggetto a 7 puntini, ma per
notare questa rappresentazione del sole:
123
Lei chiede: perchè il testo del sigillo VA243
non conferma niente di tutto ciò? E perchè
dovrebbe confermarlo? Il sigillo non é un sigillo
astronomico, é un sigillo votivo che rappresenta
la scena in cui un dio (seduto) dona l' aratro
all' uomo, con un altro dio (in piedi al centro)
come intermediario. Sitchin indica chiaramente lo
scopo di questo sigillo in un suo libro. I sigilli
di questo tipo sono centinaia, sigilli che
presentano una scena principale, con un testo ad
essa collegato, e dettagli non inerenti, per
esempio i sigilli di bevute di gruppo in cui sono
presenti pianeti e altri oggetti celesti, ma il
testo presente é un semplice tributo a Ninkasi.
Insomma, a lei le cose non tornano per due
motivi: 1) non conosce il contenuto dei libri di
Sitchin 2) si aspetta illogicamente di trovare nel
materiale analitico cose che non é obbligatorio ci
siano
DOMANDA 7:
Commento: anche qui Heiser ha suddiviso la mia risposta in più
punti, io però ho dato una unica controrisposta.
124
Potete spiegare perché le vostre equivalenze dio=pianeta non
corrispondono nelle liste di corrispondenza dei testi astronomici
in cuneiforme? Recentemente ho bloggato su questo tema ed ho
fornito un recente articolo scientifico sui pianeti in letteratura
mesopotamica da esperti in cuneiforme come prova che Sitchin ha
commesso un errore in questo senso.
E’ necessario fornire la prova di questo errore. [1]
Tutto ciò che hai fatto nel tuo blog è il collegamento ad
un pdf in cui scrivi questa frase…
L’elenco dei pianeti e dei loro nomi di divinità. Notate
qualcosa? Contateli. Secondo fonti sumere, i sumeri non
conoscevano dodici pianeti, contrariamente a quanto sostiene
Sitchin.
Se lei avesse letto i libri di Sitchin, saprebbe che il
problema con le liste planetarie è relativo alle traduzioni
dei nostri assiriologi, fatte con la convinzione che i popoli
antichi conoscessero solo un certo numero di pianeti. In
questo modo hanno collegato i nomi dei pianeti/divinità ai
pianeti che loro pensavano che i sumeri potessero conoscere.
[2]
Questo metodo ha dato luogo a due o più pianeti che
condividono lo stesso nome accadico o sumerico e li ha
portati ad essere associati con lo stesso Dio. Un esempio
tipico è MUL.BABBAR che viene attribuito sia al sole (dato
che Babbar era un nome per Shamash) e Giove (perchè Giove
doveva essere Marduk, e Marduk sarebbe dovuto essere chiamato
MUL2. BABBAR)
Un altro esempio è il Nibiru, che gli studiosi spiegano
essere un nome sia per Mercurio che per Giove, preferendo non
spiegare per quale motivo si assuma questa tesi.[3]
[1] Guardate sopra (domanda 5 – NdT), hai la lista,
ora vai a vedere nel dramma divino di Sitchin e guarda
125
se ci sono delle correlazioni.
[2] Questo è assolutamente falso. Loro sanno qual è
il significato delle parole di questi testi (perché, vi
chiederete? – Perchè il vocabolario è conosciuto dagli
elenchi lessicali – dizionari bilingue – creati dagli
stessi Mesopotamici).
Questa risposta mostra ai lettori come i
Sitchiniani, come chi risponde, si rifanno realmente a
frasi tipo: “I cattivi Assiriologi li fuori non sono
ancora stati illuminati dal nostro eroe– se loro
avessero letto i suoi libri, saprebbero tradurre questa
roba!”
Si. Giusto.
[3] Allora ritorni sui testi e mostri a tutti dove
sono i pianeti oltre Saturno nei testi, che sono stati
persi. Sto trattenendo il fiato!
COMMENTO: la tabella a cui Heiser fa riferimento é
contenuta nel documento “Understanding planets in
ancient mesopotamia”, uno splendido documento di Kasak
& Veede che da tempo e più volte ho usato proprio per
dimostrare come studiosi abbiano segnalato lo stesso
problema della 'multipla identificazione' dei pianeti
come fa Sitchin. Riporto il link a fine della mia
risposta.
Prima di tutto bisogna far chiarezza su due
cose: 1) i nomi dei pianeti sono (quasi sempre)
sumeri ma da epoca babilonese, niente possiamo
dunque dire se i sumeri utilizzassero (anche)
altri nomi per i pianeti, né tantomeno possiamo
escluderlo 2) per identificare i 12 pianeti
Sitchin utilizza i nomi presenti nell' Enuma
Elish. Bisogna capire che l' enuma elish
rappresenta una 'Battaglia celeste' PRECEDENTE la
nascita degli dei e dei pianeti con i quali
126
successivamente questi sono identificati dagli
studiosi. L' Enuma Elish presenta i 12 pianeti
come diverse generazioni di dei/pianeti
utilizzando i nomi degli dei come compaiono nelle
antiche liste (per esempio la An:Anum) dai più
'vecchi' ai più 'giovani' (Anu, Ea, e Gaga che poi
diventa Bel – Enlil). Solo dopo l' evento della
'Battaglia', vengono nominati gli altri dei delle
generazioni successive, come per esempio Nanna (la
luna) e Utu (il sole). Tutte le liste babilonesi
segnalano i pianeti con i nomi degli dei dalle
generazioni successive a quella di Enlil – Ea. E'
normale quindi trovare nomi diversi.
Parliamo adesso del numero. Nella mia risposta
io segnalavo chiaramente il problema, e cioè che
nello tradurre i nomi delle liste di pianeti (che
sono tante e con nomi diversi) e nell'
identificarli gli studiosi ragionavano con un
preconcetto: che gli antichi conoscessero solo un
tot di pianeti. Dunque, sapendo per esempio dai
testi babilonesi o greci (in cui si era persa
memoria dei 12 pianeti) che esistevano, ad
esempio, 7 pianeti, quando finivano i 'pianeti
disponibili' ma trovavano ancora nomi di divinità
li attribuivano a pianeti già identificati.
Questo ha prodotto come risultato il fenomeno
che ho segnalato. L' ipotesi ufficiale degli
studiosi é che questo sia avvenuto perchè in
determinati periodi e determinati luoghi si
scegliesse di attribuire un dio diverso a un dato
corpo celeste, possibilità che Sitchin non scarta.
Ma Sitchin sostiene anche che alcuni nomi di
divinità fossero da cercare in altri pianeti.
Mettetevi nei panni di uno studioso che ormai, per
127
un motivo o per l' altro, pensa che in antichità
si conoscessero solo 5 pianeti. Cosa farebbe
quando trova 12 nomi? Sarebbe o no condizionato
dalla sua idea, attribuendo quindi a un unico
corpo celeste più nomi per 'far quadrare'?
Così Babbar viene attribuito sia a Marduk che
a Utu (quindi il sole) che a Marte, Nibiru viene
attribuito a Giove e Mercurio; d' altra parte a
Marte secondo il documento di Veede vengono
attribuiti i nomi degli dei Gibil e Nergal, Giove
viene chiamato in accadico Dapinu, attributo di
Marduk, che condivide però con altri dei quali
Adan, Sara e Nabu.
Insomma lei vuole cercare di far credere che i
nomi dei pianeti e le loro corrispondenze siano
perfettamente conosciuti e accertati, ma il
documento stesso che lei fornisce la smentisce
evidenziando (non bisogna solo guardare la tabella
riassuntiva, ma leggere tutte le descrizioni dei
singoli corpi esaminati) le multiple attribuzioni
e l' impossibilità di un match esatto DIO =
PIANETA
Link:
http://www.sitchiniswrong.com/Sumerian
%20Planets.pdf
DOMANDA 8
Potete spiegare perchè molti dei significati/traduzioni dati
da Sitchin a parole Sumere e Mesopotamiche non sono coerenti con i
cuneiformi dei dizionari bilingue mesopotamici prodotti da scribi
accadici?
128
Questa è un’affermazione falsa. Nessuna risposta può
essere data, a meno che non venga fornita una lista. Sfido a
scrivere una lista di 20 termini sumeri con la traduzione di
Sitchin e confrontarla con quelle degli studiosi.
Non accetto compitini da “fanatici” dell’Antico
Astronauta. E’ tuo compito mostrare a tutti noi che
questo uomo ha gestito correttamente i testi, non mio. Si
può iniziare con la mia ultima domanda qua sopra – “fammi
vedere dove sono gli altri pianeti – che sono stati
dimenticati dagli esperti semplicemente perchè non
avevano ancora letto Sitchin”
Se riesci a fare questo, prometto di fornirti le 20
parole. In generale, hai dato risposte scarse. Ma hai
fatto meglio del tuo eroe, che non si è mai disturbato a
farlo.
No caro Heiser, tu sostieni che le traduzioni di
Sitchin siano sbagliate, e tu devi dimostrarlo. Non
solo, ora tu usi l' espressione “ha gestito
correttamente i testi”, il chè ha un valore
completamente diverso. Perchè una cosa sono i
dizionari contenenti singole parole e il significato
che viene dato di quella parola, altro é invece l'
analisi di un termime attraverso i due o più segni che
la formano. Per esempio un dizionario riporterebbe
LUGAL = SARRU = RE, mentre l' analisi del termine
mostra GAL+LU2 = Grande Uomo. Così come la traduzione
di DILGAN (che i dizionari indicavano come le
costellazioni 'Cetus + Aries' – coerentemente con i
lavori di Weidner e Kugler) é da DIL+GAN2 con il
significato di 'Uno' + 'campo, fermata, porzione di
terra').
In generale, le tue domande erano già sbagiate e
senza senso, derivate dalla tua mancanza di conoscenza
129
sia del lavoro di Sitchin sia della glittica e
letteratura mesopotamiche, e le tue risposte adesso
sono state ancora peggiori e forse facevi meglio a non
rispondere.
NOTA:
La Open Letter originale, presente nella vecchia versione del
sito di Heiser, ancora online e reperibile cercando su Google,
constava di 10 punti; successivamente nel rifare la grafica al
sito, Heiser riunì alcuni dei punti e ne eliminò uno, producendo
la versione attuale in 8 punti. Ecco perchè nel botta e risposta
trovate solo 8 domande.
La versione originale é disponibile a questo link:
http://www.sitchiniswrong.com/open_letter.htm
La versione attuale é disponibile a questo link:
http://www.sitchiniswrong.com/letter/letter.htm
130
CONCLUSIONI
Michael Heiser ha sempre rappresentato, nell' ambiente della
critica alla teoria di Sitchin e alle sue derive proposte da vari
autori, un riferimento costante e autorevole, il cui lavoro é
stato preso per oro colato e ritenuto per principio valido e
corretto. Il suo lavoro su altri argomenti, per esempio quando si
é trattato di sbufalare autori New Age e le loro strane
interpretazioni, ha trovato più volte il consenso del
sottoscritto, abituato a discernere e valutare caso per caso le
competenze di ogni autore con il quale si é confrontato: non mi
sono mai trattenuto dal dire che in molte delle sue analisi il
lavoro di Heiser si é dimostrato impeccabile, come già anni fa
sostenni la stessa cosa per quanto riguardava Ian Lawton, altro
critico di Sitchin ma ricercatore serio e meticoloso che su altri
temi ha dato importanti contributi.
Quando si giunge alla teoria di Sitchin, però, questa
attendibilità e questa serietà (nel metodo e nella sostanza)
stranamente son venute a cadere sia in Lawton che in Heiser.
Perchè? In ambo i casi, le tracce sono evidenti: si tratta di due
autori che avevano una propria teoria, spirituale e religiosa, che
non potevano permettere di vedere intaccata dalle scoperte e dalle
proposte di Sitchin. Così Lawton, uno storico valente per hobby,
ha alterato la storia secondo i suoi scopi per cercare di smentire
Sitchin, servendosi (tra l' altro) di materiale di Heiser,
linguista il quale ha alterato la linguistica secondo i suoi scopi
sempre per smentire Sitchin.
Il sottoscritto ritiene che un atteggiamento simile non sia
sano, e si mostri controproducente non solo per il lettore, ma
anche per l' autore che così si comporta. Negli anni di studio
dedicati alla teoria di Sitchin ho affrontato in pubblico e in
privato ogni sorta di critico, dai più specializzati ai più
aleatori, meri papagalli di materiale altrui. Tutti, senza
131
eccezione alcuna, prima o poi sono ricorsi al riferimento Heiser
per sostenere le loro critiche. L' aver dunque analizzato e
mostrato come fallace il materiale di Heiser ha una conseguenza
che non dovrebbe essere sottovalutata né ignorata: vengono così a
cadere i pilastri fermi di una critica ripetuta e propagandata da
decine, centinaia di altri critici. Questo terzo volume segna,
secondo me, la chiusura concettuale alla possibilità di criticare
e liquidare come 'fantasia' la teoria di Sitchin. Lo affermo
perchè in questo libro abbiamo stabilito numerosi ed importati
punti fermi, che qui vado a elencare:
L' identificazione di Nibiru come pianeta dell'
attraversamento è corretta e giustificata dai testi e lessici
(CAD)
L' identificazione di Nibiru come pianeta a se state é
giustificata da testi (MUL.APIN) e supera il problema della
triplice interpretazione di Nibiru (Mercurio, Giove, o l'
equinozio vernale) mai chiarito dagli studiosi
Gli Aunnaki sono collegati al pianeta Nibiru tramite testi
(Enuma Elish e altri)
La traduzione di Sitchin del termine Anunnaki é gustificata
dai testi, dai lessici, e dalla pratica usuale di lettura
fonetica; tutte le componenti del termine hanno un significato che
riscontra la sua traduzione / interpretazione
Gli Anunnaki corrispondoo ai biblici Nefilim
L' interpretazione del termine Nefilim proposta da Sitchin é
valida linguisticamente ed attestata / giustificata dai lessici
(Strong) e da docenti (Hendel)
L' interpretazione di Sitchin del termine Nefilim ha eguale
valore delle varie proposte nel corso dei secoli da altri studiosi
ed esegeti i quali si trovavano in disaccordo
La traduzione del termine Elohim fatta da Sitchin é corretta
dal punto di vista della sua FORMA e del suo SIGNIFICATO, e
132
Sitchin stesso cita (giustificandolo) il suo utilizzo sia plurale
che singolare. Contrariamente a quanto sostenuto da Heiser,
Sitchin non ha mai affermato che il termie Elohim sia sempre usato
come plurale
La traduzione del termine SHEM fatta da Sitchin é valida
quanto le altre teoria proposte da studiosi del passato, essa é
legata d un complesso meccanismo associativo mentale intercorso
durante i secoli, e la ricostruzione del suo significato come
'nome – fama' é coerente con i lessici e i testi (Langdon)
L' interpretazione fatta da Sitchin dei termini MU / SHUMU /
SHEM come di un qualcosa capace di volare é coerente con le rese
sillabiche del termine e con i singoli significati dei segni
utilizzabili.
Oltre a questi punti fermi, abbiamo chiarito, lungo tutto lo
svilupparsi del libro, che molte delle critiche mosse sono state
affrontate con argomenti viziati, con falsificazioni dei contenuti
di Sitchin, e con riferimenti puramente personali non
giustificati. Altresì abbiamo mostrato come la letteratura
classica (MUL.APIN) sia nel corso del tempo stata fraintesa da
studiosi a cui Heiser fa riferimento, nonostante altri studiosi
(King, Foxvog) abbiano fornito chiavi di lettura importanti.
Sitchin, nella sua interpretazione, si mostra più accurato avendo
fatto deduzioni e supposizioni che tenevano conto di queste chiavi
di lettura.
Consideriamo dunque chiuso definitivamente il capitolo Michael
Heiser.
133
134
BIBLIOGRAFIA E RIFERIMENTI USATI
LIBRI, TESTI E DOCUMENTI
HEISER: The Divine Council (tesi dottorato)
SITCHIN: tutti i libri, presentazioni video
LANDSBERGER: The fifth tablet of Enuma Elish
SCHOTT: Marduk und seine sterne
KOSCH: Marduk's star Nibiru
KING: Cuneiform texts from Babylonian tablets at the British
Museum (vol. 33)
HINKEL: A new kudurru of Nebuchednazar I from Nippur
KOCH-WESTENHOLTZ: Mesopotamian Astrology
KASAK & VEEDE: Understanding planets in ancient Mesopotamia
LANGDON: The babylonian Epic of Creation
KIENAST: Igigu and Anunnaku nach den akkadischen quellen
HENDEL: Of demigods and the deluge
ben DAVID: The daus of Noah
CASSUTO: A commentary on the Book of Genesis
DA MILANO: Istituzioni di Linguistica
BERBERA: Instroduzione alla Linguistica Generale
GORDON: Observations on the akkadian tablets of Ugarit
VAN SOLDT: The akkadian of Ugarit – lexicographical aspect
DIZIONARI, GRAMMATICHE E LESSICI
Chicago Assyrian Dictionary (vari volumi)
SAYCE: An elementary grammar with full syllabary and
progressive reading book of the Assyrian Language in the
cuneiform type
FOXVOG: Sumerian Grammar
FOXVOG: Sumerian Glossary
135
HALLORAN: Sumerian Lexicon (versione 3)
DEIMEL: Vocabolarium Sumericum
PRINCE: Material for a Sumerian Lexicon
KAREL: Assyrian sign list
GELB: Old Akkadian writing and grammar
MERCIER: Sumero-Babylonian sign list
Strong Biblical Hebrew Dictionary
T.W.O.T.
136
L' AUTORE
Nato a Sassari nel 1974, diplomato in chimica industriale nel
1992, ha frequentato un anno di Università di Chimica e
successivamente un anno all' Università di Lingue e Letterature
Straniere, ove nacque in lui l' interesse verso le culture e le
lingue del passato grazie alla spinta del professore di
glottologia Massimo Pittau. Abbandonata l' università per svolgere
il servizio civile al museo cittadino G.A. Sanna, questo amore per
le antiche civiltà crebbe ulteriormente. Nel 1997 si specializza
come Tecnico per la Gestione delle Acque e delle Risorse
Ambientali all' Università di Cagliari, dipartimento di Chimica
Inorganica.
Nel corso della sua vita, a partire dalla tenera età di 15
anni, ha studiato esoterismo, occultismo, ritualistica magica, con
particolare attenzione verso il Sistema Enochiano. Da sempre
appassionato di misteri, nel 2001 conosce i libri di Zecharia
Sitchin e rispunta in lui l' amore per le civiltà del passato,
inizia a studiare la civiltà sumera e quella accadica, riscoprendo
un amore per l' archeologia misterica che aveva abbandonato anni
prima. Studia sumero cuneiforme e traslitterato dal 2007 al 2011,
e accadico dal 2009 al 2011; a partire dal 2004 si dedica allo
studio comparato delle religioni e delle civiltà, in particolar
modo i suoi studi riguardano le similitudini linguistiche e
iconografiche, nonché archeologiche ed architettoniche, tra il
Medio Oriente e il Centro/Sud America. A partire dal 2009 ha
studiato i pantheon e le mitologie di svariate religioni tra le
quali, oltre a quelle monoteiste classiche, anche le religioni
animiste africane e afro-caraibiche (Voodoo, Candomble, Umbanda,
Palo Majombe), quelle australiane (DreamTime), la mitologia
nordica norrena, e le mitologie dell' est europeo (Romania e
137
Serbia). Si é occupato approfonditamente della civiltà Etrusca,
sul quale ha scritto uno dei più completi trattati degli ultimi
anni: “La questione etrusca”. Tra il 2012 e il 2014 si é occupato
approfonditamente di archeologia e mitologia della Dacia e della
Tracia, venendo pubblicato in alcuni siti e blog tematici romeni.
Ha tradotto molti dei suoi articoli in lingua romena, e ha scritto
un importante saggio sul sito di osservazione calendariale dacico
Sarmizegetusa Regia, in italiano e in romeno (“Considerazioni su
Sarmizegetusa e sull' archeologia romena” - “Consideratii asupra
Sarmizegetusei si arheologiei romanesti”.
Da sempre un amante delle lingue straniere, a parte la
approfonditissima conoscenza dell' Inglese acquisita in anni di
studio sia scolastico che personale - ha studiato inglese
britannico moderno ed arcaico, americano, slangs americani,
inglese canadese, inglese australiano ed inglese indiano - fin da
ragazzo si é dedicato come totale autodidatta allo studio più o
meno approfondito di svariate lingue naturali ed artificiali. Nel
1986 a soli 12 anni studia Tedesco, nel 1995 all' università
studia iscrizioni etrusche e le basi di lingua Etrusca, nel 2001
le basi di Serbo, tra il 2004 e il 2007 studia Toki Pona,
Talossano, e le basi di Ewe, tra il 2007 e il 2011 studia le
lingue Sumera ed Accadica, tra il 2010 e il 2013 studia Romeno
acquisendo il livello B2 europeo (i suoi appunti di lingua romena
sono stati arrangiati dall' autore sotto forma di libro, mai
pubblicato, ma scaricabile online: “Il romeno per gli italiani”),
nel 2014 riprende lo studio della lingua serba ed apprende le basi
dello Swahili, nel 2015 apprende le basi di Russo e di Polacco
(lingua che sporadicamente studia attualmente). E' co-autore di un
trattato sulla creazione di una lingua artificiale a scopo neuro-
riabilitativo (L.A.U.R.A. Lingua Artificiale ad Uso Riabilitativo
dell' Apprendimento).
Dall' ottobre 2016 studia la lingua nativa di Zecharia
Sitchin, l' azero.
138
Di estrazione tecnica e scientifica, si occupa anche di
Tecnocrazia, Postumanesimo, Chimica e Tecnologie Ambientali,
programmazione VB.NET, Domotica, avendo prodotto su questi temi
decine di articoli e trattati tra cui “Costruire il Postumano pt.1
e pt.2”, “Manifesto per una Tecnocrazia Postumanista”, e il libro
“SMARTYA: un modello per la Smart City”.
Tutti i suoi scritti sono disponibili sul sito Academia.
E' il più grande conoscitore della teoria di Zecharia Sitchin,
riguardo alla quale, oltre ai vari libri, ha pubblicato moltissimi
innovativi articoli in italiano, inglese e romeno, ed ha aiutato,
con il suo materiale, la stesura di almeno 4 libri e svariati
saggi di autori italiani e stranieri, tra i quali Nibiru Hijacked
del team internazionale Ancient Astronaut Archive.
E' autore dei libri:
MILLE COSE NASCOSTE (1. ed: 2008 – 3. ed: 2010)
NIBIRU E GLI ANUNNAKI (1. ed: 2009 – 3. ed: 2010)
TESTI SUMERI TRADOTTI E COMMENTATI (2010)
IL FENOMENO NIBIRU vol. 1 (1. ed: 2011 – 2. ed: 2012)
IL FENOMENO NIBIRU vol. 2 (2012)
DA SUMER AL TRANSUMANESIMO (2013)
SMARTYA: Un modello per la Smart City ( 2015)
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