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Published by biraghimg, 2021-01-19 09:32:34

Belletà - Quaderno 1

Belletà - Quaderno 1

Questo periodo sta diventando una bella copia di aprile.
Una bella copia perché c’è più organizzazione ma anche
più libertà e consapevolezza.
La decisione di chiudere le scuole è una decisione saggia
dal mio punto di vista perché anche se non ci sono stati
tanti casi, c’è pur sempre la possibilità di facilitare la via
del contagio, tramite le persone asintomatiche.

Il fatto di lasciare a casa gli studenti e non i lavoratori è
un’ottima idea, ma non se il governo inizia a limitare i
lavoratori. Mio padre ha un ristorante, ma ha dovuto
annullare molte cene private per sottostare al nuovo

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dpcm, ed essendo una micro-impresa rischia davvero

tanto di non uscirne economicamente.

La morale dei periodi di crisi è sempre la stessa: i poveri si

impoveriscono sempre di più e i già ricchi e affermati si

arricchiscono maggiormente, aumentando

esponenzialmente il divario tra classe nobile e classe

povera.

L’idea ben precisa che ho su come ripartire già dal 2

novembre è questa: il giorno venerdì, in cui abbiamo tutte

le sei ore di laboratorio, farei in modo di far andare tutta

la classe a scuola, però sicuramente con la disposizione di

due classi adiacenti. Per cercare di svolgere le altre sei ore

di laboratorio a scuola, sposterei le tre ore del martedì il

sabato, e le ore di studio del sabato le porterei a martedì,

sempre che ci sia la possibilità. Cosicché da riuscire a fare

tutte le dodici ore di laboratorio a scuola e con tutta la

classe in presenza; per cui i giorni dal lunedì al giovedì
sarebbero tutti quanti in video lezione. Un altro problema
è educazione fisica ma non ho idee al riguardo.

M.F.

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In questo momento sono molto confuso e con molti
pensieri per la testa: la scuola così è tutta un’altra cosa e
non so quanto io possa imparare tramite delle lezioni
svolte in questo modo, visto le varie difficoltà che si creano
in ogni videolezione.
Ovviamente bisogna sempre vederla in modo positivo e
infatti penso che per dicembre tutto possa finire e si possa
tornare alla normalità. Ammetto di non aver paura, ma
semplicemente di essermi stufato di tutto ciò, perché alla
fine quelli che ci rimettiamo siamo noi studenti. A volte
risulta anche difficile interagire con i professori che spesso
non hanno pazienza e se la prendono con noi se non
riusciamo ad accendere o far funzionare il microfono.
Secondo me la DAD si potrebbe strutturare molto meglio
di così. Il problema è che i prof non hanno fiducia nei
ragazzi. Si potrebbe fare esattamente come oggi: viene
assegnato un lavoro come questo ed in tranquillità lo si
svolge entro la fine della lezione.
Davanti ad un computer per sei ore di fila di spiegazioni
mi sembra davvero un po’ eccessivo ma, ripeto, a volte
alcuni prof non si fidano o hanno un loro pensiero fisso e
non vogliono muoversi da esso: ecco anche perché questa
DAD non sta funzionando al meglio.

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Spero di essermi espresso nel modo più corretto possibile,
non tanto dicendo le mie emozioni, perché alla fine sono
uno che si adatta alle situazioni e guarda sempre il lato
positivo delle cose, ma semplicemente esponendo

problemi evidenti che potrebbero essere migliorati così da
agevolare molti alunni e rendere questa DAD più
apprezzabile per tutti.

M.M.
154

Le scuole sono state chiuse per un periodo che si sta
allungando sempre di più, portando quindi ad un nuovo
periodo di paure e dubbi nei ragazzi, soprattutto in coloro
che sono obbligati a seguire la didattica a distanza, quelli
che frequentano la scuola superiore.

Sembra di star tornando indietro nel tempo; invece di
progredire ed evitare gli errori commessi in precedenza si
cade sempre su quelli, tornando al lockdown di marzo.
Sono convinta che la principale causa di questo aumento
dei contagi, tra i più giovani, sia causato principalmente
dai mezzi pubblici e non dalla scuola in sè. Si sono avuti a
disposizione un bel po’ di mesi prima di riaprire la scuola
e si è pensato ai banchi con le rotelle e non a questioni più
importanti come ai mezzi di trasporto e a molti altri
problemi; o forse sono anche state pensate ma non ci sono
state azioni che hanno cercato di risolvere questo
problema.
La paura più grande dei giovani, anche la mia, è che si
ritorni ad una completa chiusura e che quindi non sia più
consentito uscire e vedere, anche semplicemente, gli amici.
Un’altra cosa che mi fa riflettere molto è il fatto che,
secondo me, hanno ricominciato la didattica a distanza per
gli studenti più grandi perché loro possono stare casa da
soli e non vincolare i genitori e così i lavoratori avrebbero

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potuto continuare a lavorare e non sarebbero stati
obbligati a rimanere a casa.
Questo è quello che ho pensato all’inizio, ma poi hanno
iniziato a chiudere anche i negozi e i ristoranti, adesso solo
da un certo orario in poi, ma tra poco, probabilmente, li
chiuderanno definitivamente e quindi sono convinta che
tra poco si ritornerà alla situazione di marzo.
In conclusione spero che, per lo meno, per Natale si ritorni
alla situazione di settembre e spero che si capisca che il
vero problema non è la scuola ma bensì a come ci si arriva
e alle uscite, anche se credo che alcune cose bisogna
sistemare anche in quest’ultima.

R.G.

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Oramai il covid è entrato a far parte delle nostre vite: è un
virus che viviamo, vediamo e con cui, magari, entriamo in
contatto giorno per giorno senza rendercene conto.
Ha portato a grossi cambiamenti nella nostra vita, come ad
esempio l'uso della mascherina, oggetto che
personalmente odio, perchè ogni respiro che faccio mi si
appannano gli occhiali e devo camminare senza poter
guardare. Inoltre me la dimentico sempre e mi dà anche
fastidio.
Ciò che mi fa paura di questa situazione è il non poter
tornare più alla vita che facevamo prima senza
mascherine, senza distanziamento sociale, senza potersi
abbracciare oppure potendo uscire: questo mi fa paura,
ma in realtà sono molto positivo e spero in una risoluzione
di questo problema.
Il “covid” si sta facendo sempre più grande in questo
ultimo mese e ci sta mettendo tanta preoccupazione.
L’emozione più bella da quando è accaduto tutto questo,
è stato poter rivedere i miei amici alla fine della
quarantena di marzo e poter tornare per quei pochi mesi a
fare ciò che facevamo prima, però con delle restrizioni che
ti facevano capire di non essere liberi ancora del tutto.

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È stato stupendo poter tornare a fare sport, un bagno in
piscina o al mare, poter tornare a fare festa a viaggiare. Per
fortuna si è riuscita a fare l’estate, il periodo dell’anno che
la maggior parte dei ragazzi ama.

R.S.

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Sinceramente sono delusa e triste dal fatto che abbiamo
rincominciato a fare lezione da casa. A casa ci sono tutte le
comodità ma andare a scuola è diverso, puoi parlare con
gli amici e avere più rapporti sociali, mentre così sei da
solo e tutto il tempo che occupano le lezioni davanti ad un
computer o al telefono mi esaurisce, e questo a volte mi fa
perdere un po' la concentrazione.

A volte sono più stanca alla fine delle lezioni che si fanno
da casa che quelle da scuola.

A parer mio il sistema scolastico era organizzato bene,
l’unico problema sono i trasporti. Sul pullman o sui
trasporti pubblici in generale c’è un alto rischio di
prendere il covid, più che a scuola secondo me. Il governo
parlava di aggiungere corse e pullman ma non si è mai
fatto niente.

Mi spaventa il ritorno di un secondo look down, al quale
forse si arriverà ma spero proprio di no. Mi spaventa il
fatto di tornare a vedere i miei amici in video-chiamata e
non più in giro, uscendo e parlando normalmente.
Spero di tornare alla vita normale, quella spensierata,
quella prima del virus in cui non c’era il problema di stare
distanziati, uscire normalmente: al periodo senza la
mascherina. Anche se so che ci vorrà ancora molto tempo.

R.S.

159

Penso che la situazione che stiamo passando in questo
momento sia molto simile a quella che abbiamo passato
nei mesi in cui c’è stato il lock down, tranne per il fatto che
questa volta abbiamo più distrazioni, perché lo stato ci ha
dato la possibilità di uscire al pomeriggio e per chi come
me è a livelli abbastanza alti nello sport di non fermarsi, e
di avere una sorta di divertimento o sfogo.
Comunque il fatto che la scuola, che è il luogo con più
scambi sociali, sia chiusa e sia iniziata di nuovo la didattica
a distanza mi fa pensare che questa è certamente una
soluzione per continuare a fare lezione, ma non potrà mai
sostituire le lezioni in presenza, che sono totalmente
un'altra cosa.
Mi piacerebbe proprio che questa situazione si placasse
abbastanza velocemente, perché vorrei tornare alla mia
vita normale di tutti i giorni.

R.G.

160

Io penso che la paura più grande adesso sia un possibile
ritorno ad un lokdown simile a quello di marzo e aprile.
Adesso si stanno attuando delle restrizioni che riguardano
in particolare gli adolescenti, proprio perchè la maggior
parte della gente pensa che la causa di questa crescita sia
data dalle scuole.
Il fatto di iniziare di nuovo la didattica a distanza è una
cosa che incute paura e tristezza in noi studenti. Paura
perché rispetto a come l’ho vissuta l’anno scorso, i
professori ti caricavano di verifiche e interrogazioni
riducendo gli studenti in uno stato di ansia continuo;
mentre tristezza perché non sei insieme ai tuoi compagni
e quindi ti senti solo.

161

La strategia che abbiamo attuato fino a due giorni fa
secondo me era funzionale e fattibile, bastava mantenere
le giuste distanze indossando la mascherina mentre
adesso per noi è troppo restrittiva.
La speranza è che questa precauzione, che il governo ha
preso nei confronti di noi studenti, finisca presto e che non
venga prolungata proprio per non cadere nella stessa
situazione passata e che comunque i professori si mettano
nei confronti di noi studenti e non ci carichino di verifiche
e interrogazioni.

S.L.

162

A seguito di questi eventi è come essere stata catapultata
nel passato, ovviamente con maggiore libertà ma sempre
nella stessa prigionia.

La mia paura più grande, come penso per la maggior parte
delle persone, è quella di un secondo lockdown che possa
portare a vari problemi tra le famiglie.
Per quanto riguarda la scuola nessun alunno avrebbe mai
il desiderio di passare tutte le numerose ore di lezione in
casa propria dietro ad uno schermo. A causa di tali eventi,
però, è stato reso obbligatorio. Penso che, di fatto, il
problema principale non sia la sicurezza nelle scuole, ma
la poca responsabilità della maggior parte della
popolazione (spesso non giovane). Anche la
inadeguatezza dei mezzi pubblici, che non riescono a

163

garantire un adeguato distanziamento sociale ha
contribuito a peggiorare la situazione.
Il problema principale delle lezioni online è la difficile
comprensibilità delle lezioni e anche i numerosi danni che
può causare la sosta davanti ad uno schermo per diverse
ore consecutive. Rilevante è anche il problema della
concentrazione, già difficile in classe.

T.A.

164

La situazione attuale non è troppo grave dal punto di vista
medico, tuttavia è parecchio complicata in quanto la
nazione sta agendo secondo il principio di “prevenire è
meglio di curare” chiudendo molte attività a scopo sociale
e di svago e di istruzione.
Posso capire che la situazione attuale richieda parecchia
prudenza e caparbietà, per evitare che la pandemia
mondiale peggiori ulteriormente, tuttavia penso anche che
la nazione stia sottovalutando molto l’aspetto psicologico

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sugli italiani e gli effetti che potrebbe avere un secondo
lockdown. In particolare sugli adolescenti dei quali già
molti hanno a che fare con problemi come depressione,
ansia, attacchi di panico e, addirittura, pensieri suicidi.
Posso capire l’argomento tabù che viene ignorato dalla
nazione, ma ritengo che l’aspetto sociale, soprattutto per i
giovani sia fondamentale. Conosco persone che in caso di
un altro lockdown farebbero parecchia fatica e sono
sinceramente preoccupato per la loro salute.

Per quanto riguarda l’organizzazione DAD credo
che sia una cosa positiva piuttosto che la sospensione
completa delle scuole. Tuttavia è anch’esso un aspetto
complicato e in molti casi la giusta riuscita del programma
dipenderà dal comportamento singolo dei prof e dalle loro
capacità con gli strumenti forniti, anche se, dopo un primo
lockdown mi aspetto che saremo tutti maggiormente
preparati per una situazione del genere.

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È un paradosso come stare dentro casa a volte ti faccia sentire
come se stessi “cadendo fuori dal mondo”

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La musica in situazioni del genere aiuta molto la sanità mentale,
diminuisce lo stress e l’ansia e può migliorare lo stato d’animo
di una persona.

V.F.

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