S. ZAANINELLLII - C. CRRIISSTTIANNII - G . BOONNEELLLLII - P. RIICCCABBONNEE
STORIA
ANTICA
Edizioni 34 56 78 9 10 Certi Car Graf
2 2010 2011 2012 2013
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2009 Cartaria, Cartotecnica, Grafica
Direzione editoriale: Roberto Invernici La casa editrice ATLAS opera con il Si-
Redazione: Luca De Tommasi stema Qualità conforme alla nuova nor-
Progetto grafico: Marco Cattaneo ma UNI EN ISO 9001:2000 certificato da
Videoimpaginazione: Massimiliano Micheletti CISQ CERTICARGRAF.
Cartografia: Vavassori & Vavassori
Disegni: Alessandra Micheletti, Massimiliano Longo
Copertina: Vavassori & Vavassori
Stampa: Castelli Bolis, Cenate Sotto (Bg)
Con la collaborazione della redazione e dei consulenti dell’I.I.E.A
L’editore si impegna a mantenere invariato il contenuto di questo volume, secondo le norme vigenti.
Si ringraziano per la collaborazione prestata nel fornire materiale iconografico e documentario:
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liani; Biblioteca Reale, Bruxelles; Biblioteca Nazionale Austriaca, Vienna; Biblioteca Vaticana; Bibliotèque Nationale, Parigi;
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Vienna; Memory of the World -UNESCO; Ministero per i Beni e le Attività culturali; Musei Capitolini; Musei Vaticani; Museo
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INDICE 5 APPROFONDIMENTI 75
6 78
CAPITOLO 1 La Preistoria STORIA E VITA QUOTIDIANA
9 Il sale: più prezioso dell’oro
1. Il cammino dell’uomo 10
2. Dal Paleolitico alle rivoluzioni del Neolitico 2. La civiltà degli Etruschi
Protagonisti
CAPITOLO 6 La civiltà di Roma
Ötzi, il pastore / guerriero delle Alpi
1. Roma dalle origini alla nascita della Repubblica
Attivazioni didattiche
APPROFONDIMENTI
CAPITOLO 2 Le civiltà della Mezzaluna 82
fertile STORIA, MITO E STORIOGRAFIA
La leggenda delle origini di Roma 83
1. La nascita delle prime civiltà 12 - Gli anni della monarchia 84
2. La Mesopotamia: tanti popoli, una sola civiltà 14 - La nascita della Repubblica e della civiltà romana 86
3. La civiltà egizia 19
Protagonisti 91
Protagonisti 23 Il legionario della repubblica romana
Lo scriba egizio 24 96
Tutankhamon, il faraone ragazzo 26 APPROFONDIMENTI 97
29
4. Gli Ebrei: il “popolo eletto” STORIA E TECNOLOGIA 100
5. I Fenici Le vie di Roma 102
103
CAPITOLO 3 Le civiltà orientali: 2. L’espansione di Roma
India e Cina 108
APPROFONDIMENTI 109
1. Le antiche civiltà dell’India 31
2. La civiltà della Cina 33 STORIA E ARTE MILITARE 110
Le guerre tra Roma e Cartagine: corvi ed elefanti
Attivazioni didattiche 35 STORIA E CULTURA 114
“Conquistati” dal fascino della cultura greca 115
CAPITOLO 4 Le civiltà della Grecia 37 117
40 3. La crisi e la fine della Repubblica 117
1. La civiltà cretese
2. La civiltà micenea 42 APPROFONDIMENTI 118
44 122
Protagonisti 49 STORIA E VITA QUOTIDIANA
Omero e l’Iliade 54 Come vestivano i Romani 124
56 - L’Età di Giulio Cesare e la fine della Repubblica 125
3. Nascita e sviluppo della civiltà greca 58
4. Sparta e Atene: due diversi modelli di pólis Protagonisti 128
5. Le guerre contro l’Impero persiano 60 Caio Giulio Cesare, il conquistatore 130
132
Attivazioni didattiche 62 APPROFONDIMENTI 132
134
6. L’Età di Pericle: l’espansionismo e la democrazia 65 STORIA E VITA QUOTIDIANA 136
66 Il trionfo dei generali vittoriosi 140
Protagonisti
Pericle, signore di Atene 68 Attivazioni didattiche 142
72 143
APPROFONDIMENTI 4. I primi due secoli dell’Impero romano
- L’Età di Ottaviano Augusto
STORIA E VITA QUOTIDIANA
Così vivevano i Greci Protagonisti
STORIA E STORIOGRAFIA Ottaviano Augusto, il principe di Roma
I primi storici: memoria dei fatti e ricerca della verità
- Le prime dinastie ereditarie
7. Alessandro Magno e l’Ellenismo
APPROFONDIMENTI
Protagonisti
Alessandro Magno STORIA E VITA QUOTIDIANA
I giochi nel circo: belve, gladiatori e… navi!
Attivazioni didattiche - Le dinastie adottive e l’inizio della crisi
CAPITOLO 5 Le civiltà europee APPROFONDIMENTI
prima di Roma
STORIA E ARTE
1. I primi popoli dell’Europa e dell’Italia 74 L’urbe e il foro
STORIA E VITA QUOTIDIANA
Le abitazioni dei Romani
5. Il declino e la fine dell’Impero
- La crisi dell’Impero romano
- Il tentativo di riforma di Diocleziano
- La nascita e la diffusione del Cristianesimo
- La fine dell’Impero romano
Protagonisti
Sant’Agostino: alle origini della cultura europea
Attivazioni didattiche
INDICE © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
1 La Preistoria STORIA E PREISTORIA
Fino a non molti anni fa, gli studiosi erano con-
cordi nell’individuare l’inizio della Storia con la
comparsa dei primi documenti scritti, dei quali si
ha traccia a partire dal 3500 a.C. circa in Medio
Oriente e in Egitto. Il lunghissimo periodo che
precede la nascita della scrittura e la comparsa del-
le testimonianze scritte è stato definito “Preisto-
ria”, cioè “prima della Storia”. Il termine riflette la
convinzione che le fonti privilegiate sulle quali
basare le proprie conoscenze storiche fossero quel-
le scritte e che, quindi, solo attraverso di esse fos-
se possibile una ricostruzione accurata degli
eventi che segnarono la storia dell’Umanità.
In realtà, negli studi più avanzati, si preferisce
al termine “Preistoria” la definizione “storia sen-
za documenti scritti”. Infatti, la ricchezza dei
documenti non scritti di cui disponiamo e che
continuano ad essere scoperti (oggetti di vari ma-
teriali, soprattutto in pietra, e resti di scheletri di
uomini e di animali), uniti ai più aggiornati me-
todi di studio dei reperti, permettono di rico-
struire con verosimiglianza anche i millenni più
lontani della vicenda umana.
Di conseguenza, oggi il termine “Preistoria“ è
usato semplicemente per individuare un perio-
do lontanissimo, iniziato con la comparsa dei
primi uomini.
Per ricordare © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
• Perché in passato gli storici hanno ritenuto che la Sto-
ria cominciasse con la comparsa dei primi documenti
scritti?
• Perché, anziché di Preistoria, sarebbe meglio parlare
di “storia senza documenti scritti”?
• Con quale significato viene ancora usato il termine
“Preistoria”?
CAPITOLO 1 - LA PREISTORIA 3
4 CAPITOLO 1 - LA PREISTORIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
1. Il cammino dell’uomo Per ricordare
LA COMPARSA DELL’UOMO SULLA TERRA • Quali erano le caratteristiche
degli ominidi? Perché sono
La storia dell’uomo ebbe inizio circa 5 milioni di anni fa, quando in Africa importanti?
comparvero i primi ominidi, mammiferi dalla postura eretta e dall’andatura bi-
pede. Attraverso un lentissimo processo di trasformazione, conosciuto come evo- • A quali caratteristiche Homo
luzione, dagli ominidi sono discese diverse specie del genere Homo, tra i quali habilis deve il suo nome?
quello cui noi apparteniamo: Homo sapiens.
• Che cosa sapeva fare Homo
Un ominide già molto evoluto apparve circa 2,3 milioni di anni fa ed è stato erectus?
chiamato dagli studiosi Homo habilis, perché si dimostrò in grado di fabbricare
i primi rudimentali strumenti di pietra (choppers), utilizzati per scuoiare anima- • Perché è importante l’Uomo
li o estrarre radici dal terreno. di Neandertal?
Più tardi, intorno a 1,6 milioni di anni fa, comparve Homo erectus, che non so-
lo guadagnò una postura completamente eretta, ma fu anche il primo a utiliz-
zare il fuoco e a raggiungere l’Asia.
Tra 200 000 e 30 000 anni fa, in Asia e in Europa visse l’Uomo di Neandertal
(dal luogo della Germania in cui furono rinvenuti i primi resti), importante per-
ché ad esso sono attribuite le prime sepolture, segno di un grande progresso
che lo differenziava e lo collocava al di sopra di tutti gli altri animali.
Parola chiave
EVOLUZIONE
• La teoria dell’evoluzione venne formulata intorno alla metà dell’Ottocento dal
naturalista inglese Charles Robert Darwin (1809-1882), il quale la espose nel
1859 nella sua opera fondamentale L’origine delle specie per opera della selezio-
ne naturale. Secondo Darwin, le varie specie animali e vegetali sono soggette a
mutazioni, cioè a cambiamenti della struttura fisica, che si compiono nel corso
di millenni. Queste mutazioni generalmente avvengono per favorire un migliore
adattamento all’ambiente, nel quale sopravvivono gli individui che sviluppano
caratteristiche adeguate. Le specie che non si modificano adattandosi all’ambien-
te in cui vivono sono destinate a soccombere, nel corso di un lento processo co-
nosciuto come selezione naturale.
HOMO SAPIENS POPOLA IL PIANETA Scheletro di ominide
risalente a 3,2 milioni
Nel corso dei secoli e dei millenni, tutte le specie umane si estinsero ad eccezio- circa di anni fa.
ne dell’Homo sapiens, comparso circa 100 000 anni fa in Africa. Si tratta della
famosa Lucy,
Dotato di una capacità cranica di circa 1400 cm3, Homo sapiens si era evoluto appartenente alla
sviluppando la sua dote più caratteristica: l’intelligenza (il nome attribuitogli, specie Australopithecus
sapiens, significa “che sa”). Homo sapiens rappresenta l’ultima tappa dell’evolu- afarensis, uno dei
zione umana e da lui discendiamo direttamente anche noi. più antichi antenati
dell’uomo.
Homo sapiens si diffuse su tutta la Terra, diversificandosi e dando origine alle
prime comunità umane organizzate. Dall’Africa, circa 90 000 anni fa si diresse Per ricordare
verso l’Asia occidentale e migrò poi verso l’Europa, dove si insediò circa 40 000-
35 000 anni fa. Popolò il continente asiatico e dall’Oriente partì per insediarsi in • Quando fece la propria com-
Australia (forse già a partire da 60 000 anni fa) e in America (35 000-15 000 an- parsa Homo sapiens?
ni fa), probabilmente attraverso lo Stretto di Bering.
• Qual è la caratteristica princi-
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS pale di Homo sapiens?
• Quanto tempo impiegò Ho-
mo sapiens per diffondersi su
tutto il pianeta?
CAPITOLO 1 - LA PREISTORIA 5
2. Dal Paleolitico alle Per ricordare
• Con quale criterio sono stati
rivoluzioni del Neolitico suddivisi i periodi della Prei-
storia?
I PERIODI DELLA PREISTORIA • Quali sono le Età principali
nelle quali è suddivisa la
La Preistoria viene suddivisa in diversi periodi, a partire da quello a cui risal- Preistoria?
gono le prime pietre lavorate: fu proprio l’abilità nel fabbricare strumenti a di-
stinguere la specie umana dalle altre viventi e a caratterizzare i periodi.
Si è soliti distinguere tre Età principali:
• il Paleolitico (Età della pietra antica): dalla comparsa di Homo habilis a 10 000
anni fa circa;
• il Mesolitico (Età della pietra di mezzo): da 10 000 a 8 000 anni fa circa;
• il Neolitico (Età della pietra nuova): da 8 000 a 5 000 anni fa circa.
5 milioni
di anni fa
2,3 milioni
di anni fa
1,6 milioni
di anni fa
1 milione
di anni fa
200 000
anni fa
100 000 anni fa
30 000 anni fa
10 000 anni fa
N E O L IT I C O
fine IV millennio a.C.
PA L E O L IT I C O
Australopithecus
Homo habilis
Homo erectus
L’UOMO NEL PALEOLITICO Uomo di
Neandertal
Nella lunghissima Età paleolitica (più di due milioni di anni), l’uomo ha impa-
rato ad adattarsi progressivamente all’ambiente in cui viveva e a risolvere i Homo
problemi di sopravvivenza: sapiens
• procurarsi il cibo;
• difendersi dai pericoli naturali; Propulsore in osso
• organizzare la vita familiare e sociale. per la caccia e, sopra,
la visualizzazione
Gli uomini del Paleolitico facevano vita nomade. Si fermavano in una zona fin- del suo utilizzo.
ché c’era abbondanza di cibo, poi cercavano altri territori. Trovavano riparo in
grotte naturali, ma più spesso costruivano capanne. Vivevano della raccolta di
frutti, radici ed erbe spontanee, di caccia e di pesca.
(2)
(1) (3) Per ricordare
• Che cosa ha imparato l’uomo
Probabili tecniche di accensione del fuoco, attraverso sfregamento di due bastoncini (1), durante l’Età paleolitica?
facendo girare un bastoncino su un pezzo di legno (2) e con l’uso del trapano ad arco (3). • Come vivevano gli uomini del
Paleolitico?
6 CAPITOLO 1 - LA PREISTORIA
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
SCOPERTE E INVENZIONI NEL PALEOLITICO L’evoluzione fondamentale
dell’abitazione nel Paleolitico
Nel corso dei millenni, gli uomini del Paleolitico fecero importanti scoperte e in- fu dalla grotta naturale alla
venzioni. Per migliorare le loro attività, fabbricarono strumenti di pietra e di os- capanna circolare.
so: lance e pugnali, propulsori per la caccia. Un passo fondamentale per la costru-
zione della società fu la capacità di utilizzare il fuoco, che permise di migliorare
l’esistenza quotidiana.
È stato inoltre accertato che già nel Paleolitico gli
uomini vivevano in gruppi sociali e utilizzavano il
linguaggio per comunicare tra loro; praticavano la
sepoltura e il culto dei defunti. Manifestazione raf-
finata di queste prime forme di cultura fu la nascita
dell’arte; essa si espresse soprattutto attraverso le
piccole statue delle cosiddette “Veneri”, che attraverso
figure femminili richiamavano la fecondità della na-
tura, e i cicli pittorici e i graffiti delle pareti
delle grotte, come quelle di Altamira (Spa-
gna) e di Lascaux (Francia).
L’arte preistorica rispondeva a un biso-
gno di comunicazione, ma aveva proba-
bilmente anche un significato magico:
evocare situazioni perché si realizzassero.
Per ricordare
• Che cosa fece l’uomo del Paleolitico per miglio-
rare le proprie attività?
• Quali altre caratteristiche erano tipiche degli uo-
mini del Paleolitico?
• Quali significati aveva l’arte preistorica?
La Venere di Willendorf, rinvenuta in Austria e Per ricordare
risalente a circa 20 000 anni fa. • Quale fenomeno rivoluzionario accadde a partire da 10 000 anni fa?
Le “Veneri” sono tipiche statuette paleolitiche di • Quali trasformazioni portarono l’agricoltura e l’allevamento?
divinità femminili, scolpite per propiziare la fecondità. • Dove sorsero i centri abitati più grandi?
L’UOMO NEL NEOLITICO
A partire da 10 000-8 000 anni fa circa, gli uomini non si limi- Ricostruzione del villaggio neolitico e di una casa
tarono più a raccogliere e a cacciare sfruttando le risorse sponta- di Çatal Hüyük, in Anatolia (Turchia).
nee del territorio, ma impararono a produrre il cibo attraverso
l’agricoltura e l’allevamento. Poiché dovevano lavorare i campi
e attendere la maturazione dei frutti, essi divennero sedentari e
si costituirono in villaggi organizzati, in genere composti di
piccoli agglomerati.
Non mancarono, tuttavia, centri di dimensioni notevoli in
zone fertili e luoghi in cui la popolazione cresceva in modo
consistente: Gerico (Palestina), per esempio, nel 7000 a.C. con-
tava circa 4 000 abitanti.
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS CAPITOLO 1 - LA PREISTORIA 7
LA PRIMA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA Per ricordare
Una svolta decisiva nel lavoro agricolo fu dovuta, verso la fine del Neolitico, • Che cosa provocò una svolta de-
all’invenzione dell’aratro, con il quale si rompevano e si rivoltavano le zolle. cisiva nel lavoro agricolo?
Circa 8 500 anni fa, poi, l’uomo scoprì che l’argilla, impastata e poi cotta, si • Come si otteneva la ceramica? A
trasformava in un nuovo materiale, la ceramica, utile a costruire recipienti di che cosa serviva?
forme e di grandezze diverse, adatti a contenere tutti i tipi di alimenti, anche
quelli liquidi. • Come si arrivò all’invenzione del-
la ruota? Perché fu importante?
Fu proprio nell’ambiente dei vasai che fece la sua comparsa la ruota (IV millen-
nio a.C.), in quanto la ceramica veniva modellata dalle mani del vasaio su un per- • A che cosa serviva il telaio?
no fissato su un disco di pietra girevole, il tornio. Forse osservando il tornio, • Quali metalli venivano lavorati
l’uomo ebbe l’intuizione di applicare la ruota girevole alla slitta, ottenendo il car-
ro. Questa invenzione segnò l’inizio della rivoluzione nei trasporti, nel commer- nel Neolitico?
cio e in campo militare.
L’invenzione del telaio, poi, permise di sviluppare la tecnica della filatura e
della tessitura del lino e della lana, che si producevano grazie all’agricoltura e al-
l’allevamento.
Gli uomini del Neolitico impararono inoltre a lavorare e a modellare i metalli:
prima il rame, poi il bronzo e infine il ferro.
ARTE E RELIGIONE Lavorazione al tornio.
Durante il Neolitico si moltiplicarono anche le manifestazioni artistiche e religiose, sempre legate
tra loro. Significato religioso dovevano avere i grandiosi monumenti in pietra, i megaliti, rinvenuti
in varie parti d’Europa. Il complesso megalitico più famoso è quello di Stonehenge, in Gran Bretagna.
Anche in Italia si sono trovati importanti siti archeologici dell’Età neolitica. Conosciuti in tutto il
mondo e patrimonio dell’UNESCO sono le incisioni rupestri della Valcamonica (Brescia): le più
antiche risalgono al Neolitico; poi, per secoli, i Camuni hanno continuato a tracciare sulle pietre
della valle figure sacre, uomini, animali, carri, attrezzi, armi e mappe dei loro insediamenti.
Quando all’alba il Sole attraversava i triliti allineati, Quando all’alba il Sole attraversava i due triliti agli Per ricordare
colpendo la Heel Stone, era l’inizio dell’estate estremi del semicerchio interno era l’inizio dell’inverno
(Solstizio d’estate, 21 giugno).
(Solstizio d’inverno, 21 dicembre).
Per mezzo di una pietra • Quali altre caratteristi-
inserita nelle buche e che sono legate al pe-
spostata ogni anno, riodo Neolitico?
era possibile
prevedere quanti anni • Dove sono state ritro-
mancassero all’eclissi. vate, in Italia, impor-
tanti testimonianze
dell’arte neolitica?
Heel Stone (pietra
del calcagno):
il menhir
posto all’inizio
del viale
d’accesso.
L’area sacra, forse Ricostruzione
accessibile solo ai sacerdoti, del complesso
era delimitata da un argine e da un fossato. monumentale
di Stonehenge
8 CAPITOLO 1 - LA PREISTORIA
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
PPrroottaaggoonniissttii
ÖTZI, IL PASTORE/GUERRIERO DELLE ALPI
IL RITROVAMENTO
Il 19 settembre 1991 due alpinisti tedeschi, percorrendo il ghiacciaio del Similaun,
a 3 278 m di quota, scoprirono una mummia che giaceva in una pozza di ghiaccio
semidisciolto. Le basse temperature del ghiacciaio ne avevano favorito la conser-
vazione.
La notizia del ritrovamento suscitò scalpore, perché mai a quell’altitudine e nel-
la zona alpina si erano trovati reperti umani tanto integri. La mummia fu porta-
ta ad Innsbruck e fu chiamata dagli Austriaci Ötzi, dal nome della valle vicina
al Similaun (valle di Ötzal). Per sei anni fu studiata da circa 150 scienziati di
undici Paesi diversi. Grazie ad analisi mediche, chimiche, radiologiche e al-
l’ausilio di molte scienze si poté giungere ad alcune conclusioni sicure sul
tempo, sul modo di vivere e sulle cause della morte dell’uomo del Similaun.
CHI ERA ÖTZI?
Ötzi era un uomo di 35-40 anni, alto circa 1 m e 60 cm; aveva i capel-
li castani e gli occhi grigio-blu, come rivelano le pupille, che si sono con-
servate. Le analisi al carbonio 14 hanno stabilito che il guerriero visse in
un tempo compreso tra il 3325 e il 3108 a.C.
La scoperta di una punta di freccia conficcata nella spalla sinistra ha
spinto gli studiosi a modificare la prima ipotesi che fosse un pastore. Ora
si ritiene che Ötzi fosse un guerriero di alto rango e che sia stato colpito
alle spalle da un nemico. Ferito e inseguito, avrebbe cercato di scappare
portandosi in alta quota. Qui, ormai sfinito, sarebbe morto per dissangua-
mento. Indagini recenti avanzano inoltre l’ipotesi che, dopo essere stato fe-
rito con la freccia, Ötzi sia stato colpito con forza alla testa dai suoi insegui-
tori. Caduto all’indietro, sarebbe poi stato girato sulla schiena per togliergli
la freccia (forse per impedire che venisse identificato il clan che lo aveva uc-
ciso). Ciò spiegherebbe la posizione in cui è stato rinvenuto, con il viso ri-
volto verso il basso e il braccio sinistro sotto il corpo.
Morì a fine estate, come si deduce da due susine mature che sono state
trovate vicino al suo corpo e da foglie di platano che dovevano essere an-
cora verdi, secondo l’indagine chimica.
L’AMBIENTE E LE ATTIVITÀ
I vestiti, le calzature e numerosi oggetti che gli appartenevano hanno
rivelato la sua condizione di vita. Ötzi viveva in un villaggio di agricoltori
e di allevatori del fondovalle, dove crescevano alberi di tasso, noccio-
lo, larice e betulla. Egli, infatti, aveva presso di sé un arco di le-
gno di tasso, portava una gerla di legno di nocciolo; anche
la faretra (il contenitore delle frecce) era di pelle, rinfor-
zata da stecche di nocciolo. Alla cintura Ötzi aveva un
barattolo di corteccia di betulla. Nel villaggio si alleva-
vano animali, come si nota dalle scarpe di vitello,
dai gambali, dal cappello; portava un giubbetto di
pelli di cervo, materiale fornito dalla caccia.
Delle dodici frecce che aveva nella faretra so-
lo due sono rifinite, le altre sono prive di
punta e anche l’arco non è del tutto lavorato.
L’ ascia di rame conferma che fosse un uomo
di rango elevato.
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS CAPITOLO 1 - LA PREISTORIA 9
Anche noi storici
ttivazioniA didatticheConoscere eventi e fenomeni storici VF
1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a. La Preistoria è il periodo che precede la nascita della scrittura.
b. Gli ominidi erano mammiferi dalla postura eretta e dall’andatura bipede.
c. L’Homo habilis era in grado di fabbricare i primi strumenti in pietra.
d. L’Homo erectus fu il primo a raggiungere l’Asia.
e. I primi resti dell’Uomo di Neandertal sono stati trovati in Spagna.
f. L’Homo sapiens è l’antenato diretto dell’uomo attuale.
g. L’Homo sapiens restò confinato nel territorio africano.
h. Lucy è lo scheletro di Homo sapiens.
Orientarsi nel tempo
2. Inserisci le informazioni mancanti.
a. Il Paleolitico si estende da ................................ a ................................
b. Il Mesolitico si estende da ................................ a ................................
c. Il Neoltico si estende da ................................ a ................................
[5 000 anni fa - 10 000 anni fa - comparsa di Homo habilis - 8 000 anni fa]
Conoscere eventi e fenomeni storici
3. Completa il testo con le informazioni mancanti.
L’Età paleolitica durò ……………......……….; l’uomo ha imparato progressivamente ad …………….....……., escogitando le so-
luzioni ai problemi della …………….....…….: procurarsi il …….....……., difendersi da …………….....……., organizzare la
…………….....……. e sociale. Gli uomini del Paleolitico conducevano una vita …………….....……., alla ricerca di territori con
abbondanza di cibo, riparandosi in grotte naturali o costruendo …………….....……. e vivendo di …………….....…….,
…………….....……. e della …………….....……. di frutti, radici ed erbe spontanee.
[a. sopravvivenza - b. vita familiare - c. pesca - d. adattarsi all’ambiente - e. capanne - f. più di due milioni di anni -
g. caccia - h. i pericoli naturali - i. raccolta - l. nomade - m. cibo]
Conoscere eventi e fenomeni storici © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
4. Indica con X la risposta corretta tra quelle proposte.
a. Per migliorare le loro attività, gli uomini del Paleolitico fabbricarono
1. strumenti in bronzo.
2. strumenti di pietra e ossa.
b. Nel Paleolitico, il fuoco
1. non era stato ancora scoperto.
2. migliorò la vita quotidiana.
c. Le “Veneri” erano
1. piccole statue raffiguranti figure femminili.
2. rudimentali ritratti su pietra.
d. I cicli pittorici e i graffiti erano vergati
1. su lunghi pannelli di legno.
2. sulle pareti delle grotte.
10 CAPITOLO 1 - LA PREISTORIA
Conoscere eventi e fenomeni storici Attivazioni didattiche
5. Completa il testo con le informazioni mancanti.
Nel Neolitico, l’uomo imparò a ……………......………. attraverso l’ ……………......…… e l’ ……………......……….: questo portò
alla costituzione in ……………......………. e a un tipo di vita ……………......………., necessaria per poter lavorare i campi e at-
tendere la maturazione dei frutti. Nonostante i villaggi fossero composti da ……………......……, presso le zone più
……………......………. sorgevano centri di ……………......………. e densamente popolati, come ……………......………..
[a. produrre il cibo - b. allevamento - c. agricoltura - d. villaggi organizzati - e. sedentaria/stanziale - f. piccoli agglomerati -
g. fertili - h. notevoli dimensioni - i. Gerico]
Conoscere eventi e fenomeni storici
6. Indica con X la risposta corretta tra quelle proposte.
a. Verso la fine del Neolitico, il lavoro agricolo conobbe una svolta a causa
1. dell’introduzione dell’aratro. 2. di radicali mutamenti climatici.
b. L’argilla impastata e cotta veniva usata per 2. costruire abitazioni.
1. costruire recipienti in ceramica.
c. L’invenzione della ruota derivò da 2. l’imitazione delle forme della natura.
1. l’osservazione del tornio usato dai vasai.
d. L’inizio della rivoluzione dei trasporti è segnata da
1. il carro. 2. un capillare sistema stradale.
Ricavare informazioni da un documento iconografico
7. Osserva attentamente l’immagine e rispondi alle domande.
1. Che cosa sono i megaliti? .......................................................................................................................................................................
2. Dove si trova il complesso di Stonehenge? .........................................................................................................................................
3. Per quale ragione i triliti sono allineati? ...............................................................................................................................................
4. Che cosa delimita il fossato? ..................................................................................................................................................................
5. Per quale scopo venivano utilizzate le buche? ...................................................................................................................................
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS CAPITOLO 1 - LA PREISTORIA 11
Le civiltà della
2 Mezzaluna fertile
1. La nascita delle prime civiltà Per ricordare
L’INIZIO DELLA STORIA E DELLA CIVILTÀ • Che cosa determinò la fi-
ne dell’Età della pietra?
Le nuove invenzioni e le nuove forme di organizzazione fiorite
durante il periodo Neolitico determinarono trasformazioni decisive • Che cosa si intende con il
nella vita dell’uomo, tanto che esse, tradizionalmente, segnano la fine termine “civiltà”?
dell’Età della pietra e l’inizio della Storia propriamente detta.
Con l’inizio della Storia, per la prima volta ci troviamo dinanzi a
quell’insieme complesso di realizzazioni politiche, culturali e mate-
riali che siamo soliti chiamare civiltà.
Parola chiave Tavoletta con scrittura cuneiforme, fatta di segni semplificati e
impressi nella tavoletta a forma di cunei.
CIVILTÀ I segni sono fonogrammi, indicano cioè il suono di una parola.
• Questo termine indica l’insieme degli
aspetti che caratterizzano la vita materia-
le, sociale, culturale e spirituale di un po-
polo, di un periodo o di un’area geogra-
fica. La parola civiltà è legata a città, che
deriva dal latino civitas e significa “citta-
dinanza”.
Proprio a partire dalle grandi civiltà urba-
ne della Mesopotamia e dell’Egitto, in-
fatti, nacquero le prime organizzazioni
politiche e sociali, nelle quali si ricono-
scevano i popoli, con le loro caratteristi-
che religiose, culturali ecc. Per questo le
civiltà dei popoli sono legate alla storia
delle loro città, che diventano centri di
potere, di organizzazione e controllo del
territorio e sede dell’autorità.
LE CIVILTÀ URBANE E FLUVIALI DELLA MEZZALUNA FERTILE Per ricordare
• Da quali regioni era for-
Le prime grandi civiltà della storia si svilupparono nella regione del mata l’area della Mezzalu-
cosiddetto Medio o Vicino Oriente, o area della Mezzaluna fertile, na fertile?
comprendente la Mesopotamia, l’Anatolia, la Palestina, la Siria e
l’Egitto. Qui sono nate le prime grandi civiltà. • Che cosa accadde in que-
st’area a partire dal 3500
In questa regione, infatti, è possibile ritrovare, a partire dal 3500 a.C. circa?
a.C. circa, le manifestazioni tipiche di una comunità organizzata:
1. si svilupparono forme più complesse di vita associata, come le città; • Come sono definite le ci-
2. fu inventata la scrittura; viltà sviluppatesi nell’area
3. venne scoperta la fusione dei metalli e iniziò, quindi, la metallurgia. della Mezzaluna fertile?
Perché?
Tutte le civiltà che si svilupparono in questa area sono definite “ur-
bane” – a motivo dell’importanza che in esse assunse il ruolo della
città – ma anche anche “fluviali”, perché sorsero lungo i grandi fiumi
come il Nilo, il Giordano, il Tigri e l’Eufrate.
12 CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
LO SVILUPPO DELLE CITTÀ E LE PRIME ORGANIZZAZIONI POLITICHE Per ricordare
Le prime città sorsero a partire dai villaggi del Neolitico e si svilupparono, a livello • Come si svilupparono le
urbanistico, intorno a due grandi costruzioni: il tempio dedicato a un dio o a più divi- prime città?
nità e il palazzo del re. Ogni città era indipendente e formava un piccolo regno auto-
nomo, tanto da essere definita in seguito con il nome di “città-stato”. • Che cosa caratterizzava le
prime città?
Ciò che caratterizzava le città, oltre al loro aspetto urbanistico e all’organizzazione po-
litica, era una nuova divisione dei compiti all’interno della comunità. Nei centri ur- • Quali importanti gruppi
bani il lavoro diventò sempre più “specializzato”, in modo da permettere la produzio- sociali si andarono for-
ne su vasta scala di ciò che era necessario a tutti. mando nelle città?
In seguito alla divisione del lavoro si formarono gruppi sociali differenziati per ric-
chezza, prestigio e potere. All’interno di questi gruppi divennero sempre più importanti
i capi dei sacerdoti e dei guerrieri, perché capaci di difendere la comunità e di inter-
pretare il volere divino: fra essi le città avrebbero scelto i primi monarchi.
L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA Per ricordare
Nelle città si produsse e diffuse l’invenzione della scrittura. Gli uomini iniziarono a • Perché gli uomini iniziaro-
scrivere per soddisfare bisogni concreti e pratici, come conteggiare e registrare i de- no a esprimersi attraverso
positi di cereali deposti nei magazzini; molto sentito era anche il bisogno di fissare e la scrittura?
trasmettere riti e miti.
• Perché è importante la
Con la scrittura gli uomini poterono comunicare e conservare in modo durevole il presenza di documenti
proprio pensiero. Ebbe così inizio l’elaborazione di documenti scritti, di fondamenta- scritti?
le interesse per lo storico nella ricostruzione del passato.
LE TRE ETÀ DEI METALLI
La capacità di lavorare i metalli da parte dell’uomo, cioè l’inizio della metallurgia, Per ricordare
rappresenta un’altra delle rivoluzioni fondamentali nella storia dell’umanità, tanto che
la prima fase dell’Età antica coincide con l’inizio della lavorazione dei metalli: per que- • Qual è l’importanza attri-
sto viene detta anche Età dei metalli, a sua volta suddivisa in diversi periodi. buita alla metallurgia?
Il primo metallo lavorato fu il rame e il periodo compreso fra il 6000 a.C. e il 3000 • Quale fu il primo metallo a
a.C. circa si chiama, appunto, Età del rame. essere lavorato? Quando?
Nel 3000 circa a.C. si scoprì come più resistente la lega del bronzo, formata da ra- • Quando e perché nacque-
me e stagno. Iniziò così l’Età del bronzo, che si prolungò fin verso il 1500 a.C. Fu la ro le prime attività com-
ricerca dello stagno a spingere i popoli in zone molto lontane da quelle in cui avevano i merciali?
loro insediamenti e a portare alla fioritura delle prime attività commerciali.
• Quando iniziò l’Età del
L’Età del ferro ebbe inizio a partire dal 1500 a.C. circa e segnò tutta la successiva ferro?
storia antica.
Romani
Celti
Fenici
Civiltà greca
Civiltà minoica Persiani
Ittiti
Civiltà dell’Indo Civiltà degli Arii
Civiltà cinese
Civiltà egizia
Civiltà mesopotamiche
8000 a.C. 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 1000 d.C.
millenni VIII VII VI V IV III II I I II
rame rame
bronzo ferro
(martellato a freddo) (fuso)
ETÀ DEI METALLI
NEOLITICO 3500 a.C. ETÀ ANTICA 476 d.C.
PREISTORIA circa
STORIA
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE 13
2. La Mesopotamia:
tanti popoli,
una sola civiltà
LA “TERRA TRA I FIUMI”
Le prime civiltà a noi note si svilupparono in Mesopota-
mia, una regione che oggi è compresa in gran parte nel-
l’Iraq. Il termine, di origine greca, significa “terra tra i
fiumi”: essa, infatti, è posta fra il Tigri e l’Eufrate, due
fiumi che corrono per un lungo tratto pressoché paralleli,
prima di sfociare nel Golfo Persico.
La posizione geografica della regione, situata al centro
del Medio Oriente e priva di barriere naturali, favoriva gli
scambi (resi del resto necessari dalla povertà di materie
prime) e le comunicazioni tra i popoli. Questi elementi,
di per sé positivi, fecerò però anche della Mesopotamia
un’area sottoposta a continue invasioni.
I regni e le città-stato che vi sorsero non ebbero lunga
durata e si succedettero l’uno all’altro nel volgere di alcu-
ni secoli.
Per ricordare
• Tra quali fiumi era compresa la Mesopotamia?
• Perché la Mesopotamia fu soggetta a continue invasioni?
• Che cosa accadde ai regni e alle città-stato sorti in Mesopotamia?
POPOLI E REGNI DELLA MESOPOTAMIA Per ricordare
I Sumeri • Quale fu il primo popolo a
Il primo popolo che, a partire dal IV millennio a.C., si stanziò nella parte meridio- occupare la parte meridio-
nale della Mesopotamia?
nale della Mesopotamia, fu quello dei Sumeri. Non abbiamo notizie precise circa la lo-
ro origine, ma i ritrovamenti archeologici rivelano che essi fondarono numerose città- • A che cosa diedero vita i
stato indipendenti. Sumeri in Mesopotamia?
Ai Sumeri, in effetti, si deve la creazione della prima civiltà urbana. Uruk fu uno dei • Chi erano gli Accadi? Do-
più importanti e grandi centri urbani e arrivò a contare da 20 000 a 50 000 abitanti. A ve estesero il proprio do-
Uruk sono stati rinvenuti i più antichi documenti scritti a noi noti (3200 a.C.-3100 minio?
a.C.), compilati con i caratteri cuneiformi.
• Come si comportarono gli
Gli Accadi Accadi nei confronti della
A Nord della Mesopotamia si insediarono invece gli Accadi, i quali, verso la fine del civiltà dei Sumeri?
III millennio, conquistarono rapidamente tutte le città libere della Mesopotamia. In A lato: il codice di Hammurabi,
seguito, grazie all’impiego di un esercito numeroso e ben preparato, essi si spinsero fi- giuntoci inciso su una stele
no alle coste del Mediterraneo. in pietra di diorite.
Gli Accadi crearono un grande impero, che comprendeva diversi popoli. Pur avendo La stele è a forma di dito-indice,
sottomesso i Sumeri, gli Accadi ne assimilarono in pieno la civiltà, contribuendo a con la parte alta a forma
sviluppare e a diffonderne la scrittura, l’organizzazione sociale, l’arte e la religione. di unghia:
Amorrei e Babilonesi il suo significato simbolico è forse
Agli inizi del II millennio a.C., un altro popolo iniziò a esercitare la propria suprema- quello di un dito puntato come
per imporre un “ordine”.
zia sulle città della Mesopotamia: erano gli Amorrei. Il più celebre sovrano amorreo fu
14 CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
Hammurabi (circa 1792-1750 a.C.), il quale, attraverso una serie di battaglie Per ricordare
vittoriose, conquistò molte città e fondò il primo Impero babilonese, dal nome
della capitale, Babilonia. • Chi era Hammurabi? Che
cosa fece?
Hammurabi deve comunque la sua fama soprattutto a una
raccolta di leggi scritte, nota come il “codice di Hammura- • Che cos’è il “codice di
bi”. Le norme contenute nel codice riguardavano i diversi Hammurabi”?
aspetti della vita quotidiana ed erano valide per tutti i • Quali furono le vicende
sudditi del regno; inoltre, esse prevedevano anche le san- che segnarono la storia
zioni da applicare in caso di violazione delle regole. dell’Impero babilonese?
Due secoli dopo la morte di Hammurabi, l’Impero babi- Codice
lonese fu conquistato da altri popoli e rinacque, dopo Raccolta di leggi scritte.
quasi un millennio (nel 604 a.C.), per opera di un altro Sanzione
grande sovrano, Nabucodonosor II. Egli restituì a Babi- Punizione che viene inflitta
lonia l’antica supremazia, ma il nuovo impero non durò nel caso di violazione di una
a lungo, perché fu conquistato dai Persiani nel 539 a.C. legge. Può comportare il
pagamento di una somma
Gli Ittiti di denaro, oppure il carcere,
fino alla condanna a morte.
Gli Ittiti erano un popolo stanziato sull’altopiano del-
l’Anatolia (l’attuale Turchia), da dove iniziò a espan- Per ricordare
dersi in Siria e nella regione mesopotamica. Nel XVII
secolo a.C., le città-stato ittite si unirono dando vita a • Da dove provenivano gli
un potente impero, che in breve tempo conquistò Babi- Ittiti? Dove si estese il lo-
lonia e arrivò a scontrarsi persino con il regno degli ro impero?
Egizi.
• Di quali armi erano dotati
Gli Ittiti erano guerrieri forti e coraggiosi e usavano gli Ittiti?
carri leggeri da combattimento trainati da cavalli,
con i quali assalivano rapidamente gli eserciti nemici. • Quando l’Impero ittita
Erano anche noti perché disponevano di robustissime raggiunse il massimo
armi in ferro, metallo di cui tennero a lungo segrete splendore?
le tecniche di lavorazione.
L’Impero ittita raggiunse il massimo splendore ver-
so la fine del XIII secolo a.C., ma poi iniziò a decli-
nare rapidamente, fino al crollo definitivo nel XII se-
colo a.C.
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Gli Assiri Per ricordare
Gli Assiri erano un altro grande popolo di guerrieri, dotato di un formidabile eser- • Chi erano gli Assiri?
cito, con il quale, nel XIII secolo a.C., diede inizio a una rapida espansione. Dal IX
secolo a.C. gli Assiri sottomisero l’Impero babilonese, affermando la loro supremazia • Dove si estendeva
militare con spietata energia. l’Impero degli Assiri?
L’Impero assiro raggiunse la sua massima espansione nel VII secolo a.C., con la con- • Perché cadde l’Impero
quista delle terre affacciate sul Mediterraneo orientale, fino all’Egitto. La capitale era assiro?
la città di Ninive, resa splendida da palazzi, giardini e fontane.
Nonostante la buona organizzazione politica, i popoli sottomessi si ribellarono e gli
Assiri furono attaccati e vinti dai Medi nel 612 a.C. Anche Ninive fu rasa al suolo.
Medi e Persiani Per ricordare
I Medi e i Persiani abitavano un vasto altopiano nella regione corrispondente all’at- • Dove erano insediati origi-
tuale Iran: nella parte settentrionale erano insediati i Medi, più a Sud i Persiani. Nel nariamente i Medi? Dove
VII secolo a.C. i Medi fondarono un regno grande e potente, che comprendeva an- estesero il loro regno?
che le terre dei Persiani e parte del regno degli Assiri, che sconfissero nel 612 a.C.
• Chi era Ciro il Grande?
Nel 550 a.C. i Persiani si ribellarono al dominio dei Medi e durante il regno di Che cosa fece?
Ciro, detto “il Grande”, ne conquistarono i territori. Ciro e i suoi successori continua-
rono ad ampliare i confini dell’impero, che giunse ad avere un’eccezionale • Come si comportarono i
estensione: dall’India all’Egitto, fino alle coste mediterranee dell’Asia Minore. sovrani persiani?
L’Impero persiano rappresentò uno straordinario modello di organizzazione politi- • Come era organizzato
ca e amministrativa. I sovrani, che si fregiavano del titolo di “Re dei Re”, avevano un l’Impero persiano?
potere illimitato, ma si mostrarono sempre tolleranti verso le diverse civiltà delle
popolazioni sottomesse. Intorno ad un cortile sono
poste le abitazioni
Il vasto territorio era diviso in province (satrapie), collegate da un’efficiente rete stra- private del re.
dale che favoriva le comunicazioni e il passaggio dei funzionari imperiali e degli eserciti.
Ricostruzione di La città ha forma rettangolare. È circondata da mura munite di robuste torri.
una città sumera e Anche la cittadella, con il palazzo e la ziqqurat,è circondata da mura.
dell’area della ziqqurat
Il cortile quadrato
è al centro
di un’area sacra
formata da più templi.
Un’ampia piazza © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
fronteggia la cittadella.
La porta della cittadella è fiancheggiata
da due torri abbellite da immagini
di tori con testa d’uomo.
Il modulo costruttivo della città
è l’abitazione sumera, composta
da piccoli locali aperti su ampi cortili.
16 CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE
LE CARATTERISTICHE DELLA CIVILTÀ MESOPOTAMICA Per ricordare
Il tempio e la religione • Che cosa accomunò i po-
poli che nei secoli domi-
Tutti i popoli che nel corso dei secoli si avvicendarono nel dominio della Mesopo- narono la Mesopotamia?
tamia adottarono la civiltà dei Sumeri, naturalmente accentuandone alcune caratte-
ristiche, a seconda delle tradizioni proprie delle diverse popolazioni. • Quale valore era attribuito
al tempio nelle città me-
Uno degli aspetti fondamentali della civiltà mesopotamica era l’importanza attri- sopotamiche?
buita al tempio, centro della vita religiosa, politica ed economica. Esso era posto in
cima alla ziqqurat, una gigantesca costruzione a gradoni che si innalzava al centro • Perché i sacerdoti gode-
delle città mesopotamiche. Esso costituiva il simbolo del legame tra la terra e il vano di un grande presti-
cielo: una specie di montagna sacra che permetteva agli dèi, signori e protettori, di gio presso i popoli meso-
scendere sulla Terra. potamici?
L’imponenza e la posizione della ziqqurat testimoniano il ruolo centrale svolto Funzionario
dalla religione, che pervadeva ogni aspetto della vita dei popoli mesopotamici. Di Persone al servizio del re che
conseguenza, i sacerdoti godevano di grande prestigio e, in origine, ad essi era at- svolgevano incarichi utili al-
tribuito anche il potere politico. l’amministrazione politica ed
economica del regno.
Il palazzo del sovrano e l’organizzazione della società
Scriba
A partire dal III millennio a.C., la massima autorità politica iniziò a essere esercita- Persona specializzata nell’ar-
ta da un sovrano, che era comunque considerato il rappresentante della divinità e te della scrittura.
la cui funzione principale era quella di comandante dell’esercito.
Per ricordare
Oltre ai sacerdoti, godevano di una posizione di privilegio i funzionari e gli scribi; • Quali funzioni svolgeva il
seguivano i mercanti e gli artigiani, mentre scarso peso sociale avevano operai e sovrano nelle città meso-
contadini. I cittadini vivevano in una certa prosperità generale, anche se esistevano potamiche?
notevoli differenze sociali. All’ultimo gradino stavano gli schiavi, per lo più prigio- • Come era organizzata la
nieri di guerra o per debiti. società?
Sulla sommità della ziqqurat stava il tempio
vero e proprio del dio della città.
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE 17
Letteratura e arte Per ricordare
Lo sviluppo della letteratura e delle scienze fu per secoli strettamente legato • A che cosa fu legato lo
alla religione. Il Poema di Gilgamesh, per esempio, ripreso e rielaborato dalle sviluppo della letteratura
successive civiltà mesopotamiche, costituisce uno dei capolavori della letteratura e delle scienze?
antica, la cui influenza si avverte in opere successive. In esso si trova una versione
del racconto del diluvio universale per molti versi simile a quello che appare an- • Perché si suppone che la
che nella Bibbia. musica fosse importante?
Le numerose raffigurazioni e il ritrovamento di parecchi strumenti musicali • Dove furono rinvenute te-
(arpe, flauti, tamburi...) rivelano che la musica era assai diffusa e accompagnava stimonianze dell’arte ora-
molte manifestazioni della vita collettiva, dalle feste, ai riti, alle battaglie. fa mesopotamica?
Splendidi e raffinati sono i gioielli in oro e in pietre preziose, rinvenuti nelle
tombe di Ur, così come nei sepolcri reali sotto il palazzo imperiale assiro di
Nimrud.
Lo stendardo di Ur, una scatola di legno formata da quattro pannelli ornati ad intarsio da figure di conchiglie su uno sfondo di
lapislazzuli. I due pannelli maggiori rappresentano scene di guerra e di pace. Qui è rappresentato il pannello della guerra.
Scienza e tecnica Per ricordare
I Sumeri coltivarono in modo particolare la matematica, l’astronomia e l’astro- • A quali scienze si dedica-
logia, principalmente per esigenze di carattere religioso. Essi idearono un ca- rono in modo particolare i
lendario, che divideva l’anno in 12 mesi, secondo il ciclo lunare; poiché que- Sumeri?
st’ultimo non coincide con quello del Sole, si aggiungeva periodicamente un altro
mese. • Quale sistema venne
adottato per la misurazio-
Il giorno fu diviso in 24 ore di 60 minuti: venne cioè adottato il sistema ses- ne del tempo?
sagesimale (numerazione a base 60), in uso ancora oggi per la misurazione del
tempo e il calcolo degli angoli. • Qual era il materiale usato
per fabbricare gli edifici e
In campo architettonico, il materiale da costruzione più usato fu sempre l’argil- i monumenti?
la, di cui la regione era ricca; con essa venivano fabbricati mattoni per lo più
crudi – vista la scarsità del legname da usare come combustibile dei forni – che • Perché era importante
però erano estremamente fragili: ciò spiega perché quasi tutti gli edifici costruiti controllare le acque dei
dai popoli mesopotamici siano andati completamente perduti. fiumi?
L’esigenza di controllare le acque e di bonificare (cioè di rendere coltivabile) il © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
terreno diede notevole impulso allo sviluppo delle tecniche per la canalizzazio-
ne e la costruzione di dighe, che servivano ad arginare le piene impetuose del
Tigri e dell’Eufrate così da sfruttarne al meglio le acque.
18 CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE
3. La civiltà egizia Per ricordare
UNO STRETTO RAPPORTO FRA STORIA E AMBIENTE • Dove nacque la civiltà de-
gli antichi Egizi?
La civiltà egizia si è sviluppata lungo il corso del Nilo, il fiume africano che na-
sce dai laghi degli altopiani equatoriali e, dopo un lungo percorso, sfocia nel Me- • Perché il territorio era par-
diterraneo formando un ampio delta. ticolarmente adatto per la
sopravvivenza?
Gli antichi definivano l’Egitto un “dono del Nilo” e in effetti, fin dai primordi
dell’umanità, le regioni poste lungo il corso del fiume avevano offerto un ambien- • Perché il Nilo era importa-
te adatto per la sopravvivenza, grazie alla folta vegetazione e alla ricca fauna. ne anche come via di co-
La fecondità della terra era garantita dalle periodiche piene del fiume, che inon- municazione?
dava i territori circostanti. Quando, sul finire dell’estate, le acque si ritiravano e il
fiume rientrava nel suo letto, sul terreno rimaneva uno strato di limo (fango), ric-
co di sostanze fertilizzanti.
Il Nilo costituiva anche un’importante via di comunicazione, attraverso la qua-
le gli abitanti dei villaggi venivano a contatto tra loro, scambiandosi prodotti,
esperienze, conoscenze e idee.
LE CONDIZIONI AMBIENTALI
Le piene del Nilo, importanti per la fertili-
tà del suolo, rischiavano però anche di tra-
volgere e distruggere i villaggi collocati
lungo le sue rive. Esse esigevano perciò di
essere regolate con la costruzione di canali,
dighe e argini. Questi lavori, lunghi e com-
plessi, spinsero i gruppi di popolazioni che
vivevano nella fertile vallata del fiume a col-
laborare tra loro.
La collaborazione si accompagnò anche ad
aspre contese per il controllo delle acque e
dei territori; ciò determinò la nascita di alle-
anze tra le città, fino alla formazione di
due grandi regni: il regno del Basso Egitto
(nella regione del delta) e il regno dell’Alto
Egitto (nella valle del fiume).
Per ricordare CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE 19
• Perché gli abitanti dei vil-
laggi lungo le rive del Ni-
lo dovettero collaborare
tra loro?
• Quali regni si formarono
lungo il corso del Nilo?
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LA STORIA DELL’IMPERO EGIZIO Per ricordare
Verso il 3000 a.C. i due regni del Basso e dell’Alto Egitto vennero unificati e iniziò • Quando furono unificati i
così la millenaria storia del Regno egizio. regni dell’Alto e del Basso
Egitto?
La civiltà egizia iniziò ad assumere caratteristiche particolari durante il periodo
dell’Antico Regno: 3000-2200 a.C. circa. In questo periodo iniziarono a essere innalza- • Quando la civiltà egizia
te grandiose piramidi, tombe monumentali costruite per i sovrani egizi, tra le quali le iniziò ad assumere carat-
più imponenti sono quelle di Cheope, Chefren e Micerino. teristiche particolari?
Tra il 2200 e il 2050 a.C. il regno fu sconvolto da lotte interne e da invasioni esterne, • Che cosa accadde durante
finché, nel 2050 a.C. circa, ebbe inizio il Medio Regno. Durante questo periodo venne- il Medio Regno?
ro eseguiti lavori di bonifica, che estesero la superficie coltivabile, e venne assogget-
tata la Nubia, ricca di miniere d’oro. • Perché durante il Nuovo
Regno furono costruiti
Verso il 1730 a.C. l’Egitto fu invaso da tribù nomadi provenienti dall’Asia, gli monumenti colossali?
Hyksos, che per due secoli vi imposero il proprio dominio. Quando gli Hyksos furono
cacciati, l’Egitto si riorganizzò nel Nuovo Regno. Il potente esercito conquistò i terri- • Quando l’Impero egizio
tori confinanti e immense ricchezze affluirono nelle casse dell’impero. Furono eretti cominciò a declinare?
monumenti colossali, che dovevano celebrare la magnificenza del regno e dei sovra-
ni che lo governavano.
Dall’XI secolo a.C. la grande civiltà egizia cominciò a decadere. Nella cosiddetta Età
tarda si formarono piccoli regni indipendenti, che non ebbero la forza di opporsi alle
invasioni e alla conquista di popoli più forti (Assiri, Persiani, Macedoni, Romani).
IL FARAONE: UN RE-DIO Per ricordare
Nel Regno egizio il potere era esercitato da un sovrano, chiamato faraone. Egli era • Perché il faraone godeva
considerato il padrone di tutto l’impero e delle sue ricchezze, aveva potere di vita e di di un potere illimitato?
morte sui suoi sudditi e a lui spettava, in tempo di guerra, il comando dell’esercito.
Tutti questi poteri, però, gli erano attribuiti in quanto gli Egizi erano convinti che egli • Quali erano i segni della
fosse dio vivente: il faraone rappresentava la forza vitale del Nilo, del Sole, della natura potenza del faraone?
e, come tale, la sua presenza garantiva la vita stessa dell’Egitto.
Veduta aerea del complesso
Segno visibile della potenza sovrumana e immortale del faraone era la grandiosità monumentale di El Giza,
delle sue dimore e delle sue raffigurazioni: il palazzo reale, le piramidi, le colossali realizzato nel III millennio a.C.,
statue e le sfingi (statue con il corpo di leone e il capo di un sovrano). con la piramidi di Cheope,
Chefren e Micerino.
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L’ORGANIZZAZIONE POLITICA E SOCIALE Per ricordare
La società dell’antico Egitto era divisa in diverse categorie di persone. Un posto • Quali erano le persone più
di primo piano era occupato dai funzionari incaricati dal faraone di amministrare importanti nell’organizza-
il regno. Altrettanto potenti erano i sacerdoti, i quali si curavano di celebrare i ri- zione sociale dell’antico
ti religiosi e dell’amministrazione dei templi, che erano centri religiosi, culturali e Egitto?
anche economici, in quanto vi si raccoglievano le offerte fatte dalla popolazione.
• Perché gli scribi erano
Grande prestigio era riconosciuto anche agli scribi, cioè esperti nella scrittura, importanti?
che essi apprendevano frequentando apposite scuole. Gli scribi provvedevano a
fare i conti, a misurare i terreni, ad annotare ogni avvenimento e persino a de- • Quali altri gruppi sociali
corare le tombe dei faraoni. Il loro contributo era perciò ritenuto molto importan- godevano di un certo be-
te ed essi potevano arrivare anche ad accumulare grandi ricchezze. nessere?
Di un certo benessere godevano anche i più abili artigiani e, quando il regno • Quali erano i sudditi
aveva bisogno di difendersi o di espandersi, acquistavano importanza e peso so- più poveri?
ciale i militari.
• Chi erano gli schiavi in
I più poveri tra i sudditi erano i contadini, che costituivano la maggioranza Egitto?
della popolazione. Essi dovevano pagare pesanti tasse, sotto forma di prodotti
in natura, soprattutto grano, che serviva al sostentamento del faraone e della sua
corte, dei funzionari e dei sacerdoti.
Infine, vi erano gli schiavi, comparsi in Egitto con le prime guerre di conquista:
molti erano, infatti, prigionieri di guerra. Ad essi venivano assegnati i lavori più
gravosi.
Agricoltura Allevamento Artigianato
Spulatura del grano. Un giovane bovaro con la sua mandria. Orafi che preparano gli stampi.
LE ATTIVITÀ ECONOMICHE Per ricordare
Nell’antico Egitto la base dell’economia era costituita essenzialmente dall’agri- • Su che cosa si basava
coltura. Sul terreno fecondato dal Nilo, gli Egizi svilupparono la coltivazione del l’economia dell’antico
grano, dell’orzo, dei prodotti orticoli, degli alberi da frutto; nella zona del delta Egitto?
vi erano vigneti ed era diffusa la coltivazione del lino. Anche l’allevamento del
bestiame era molto praticato. • Quali erano le attività arti-
gianali più diffuse?
Le attività artigianali erano assai diversificate. Gli artigiani tessevano vestiti;
lavoravano con abilità i metalli; edificavano case per i vivi e tombe per i morti; • Da dove provenivano le
modellavano vasi; costruivano veicoli e navi. materie prime che non si
trovavano in Egitto?
Per realizzare una tale varietà di prodotti, anche di lusso, erano necessarie ma-
terie prime e quelle che non si trovavano sul posto venivano importate da Paesi Materia prima
lontani. Per esempio, il legno proveniva dal Libano, il rame da Cipro, l’oro dalla Sostanza fornita dalla natura
Nubia. Il commercio divenne sempre più intenso e iniziò ad estendersi su lun- che serve da base per
ghe distanze. successive lavorazioni.
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LA RELIGIONE E IL CULTO DEI MORTI Per ricordare
Gli Egizi erano politeisti, cioè adoravano molti dèi, che essi raffiguravano con sem- • In che modo gli Egizi raffi-
bianze animali o, più spesso, con la testa di animale e il corpo umano. Ogni divinità guravano le loro divinità?
presiedeva a un particolare aspetto della vita umana e veniva pregata in particolari si-
tuazioni. • Quali erano le divinità più
importanti?
Tra gli dèi più venerati c’erano Ra, il dio-Sole, considerato il creatore del mondo;
Geb, la dea-Terra; Nut, la dea-cielo; Osiride, dio della fecondità e re dell’oltretomba; • Che cosa pensavano gli
Anubi, dio che presiedeva ai riti funebri, con la testa di sciacallo. Egizi a proposito della vi-
ta dopo la morte?
Gli Egizi credevano fermamente nella vita ultraterrena. Essi pensavano che, come la
natura muore e rinasce ogni anno, così dopo la morte la vita dell’uomo sarebbe con- • A che cosa serviva la
tinuata, in modo simile a quella terrena, nel regno dei morti. mummificazione?
Per continuare a vivere nell’aldilà, tuttavia, era necessario conservare il corpo intatto Anubi, l’imbalsamatore divino,
attraverso la mummificazione: il corpo del defunto veniva trattato con aromi, sale, re- mentre esercita la sua arte
sine e avvolto in bende, affinché potesse conservarsi. sul corpo di un defunto.
Dalla tomba di Sennegem.
storia viaggio
p42
CULTURA, ARTE, SCIENZA E TECNICA
Gli Egizi svilupparono una cultura varia e raffinata. Furono loro a elaborare una Per ricordare
delle prime forme di scrittura, risalente circa al 3400-3200 a.C.: i geroglifici, cioè “se-
gni sacri incisi”, così chiamati perché incisi sulle pareti di tombe e templi. • Come si chiamava la più
antica forma di scrittura
Oltre ai geroglifici, gli Egizi usavano altri due i tipi di scrittura più semplici e veloci: degli Egizi?
la ieratica (usata dai sacerdoti) e la demotica (diffusa tra il popolo). Essi utilizzarono
come supporto di scrittura un materiale originale: i fogli di papiro, una pianta che cre- • Quali altri tipi di scrittura
sceva in grande quantità lungo il Nilo. conoscevano gli Egizi?
Gli Egizi raggiunsero livelli elevatissimi in tutti i campi della tecnica. Come dimostra- • Che cosa ci fa pensare che
no i grandiosi templi e le maestose piramidi, essi possedevano notevoli conoscenze gli Egizi avessero cono-
matematiche, geometriche e astronomiche. Per le opere di canalizzazione studiava- scenze profonde in campo
no in modo approfondito il territorio e fenomeni fisici anche complessi, che richiedeva- tecnico e scientifico?
no il possesso di conoscenze scientifiche e di tecniche avanzate.
• Che cosa sappiamo a pro-
Gli Egizi raggiunsero buone competenze anche in medicina, come dimostrano numerosi posito delle conoscenze
testi medici su papiro e la perfezione di alcuni strumenti chirurgici ritrovati negli scavi. mediche degli Egizi?
22 CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
PPrroottaaggoonniissttii
LO SCRIBA EGIZIO
UNA BIBLIOTECA DAL DESERTO
Tre erano i tipi di Dalle aree archeologiche e dalle sabbie del deserto egiziano sono riemersi e continuano a riaffiora-
scrittura usati dagli re innumerevoli scritti. Sono testi letterari e amministrativi, conti, elenchi, lettere e documenti
scribi sui papiri: la di vita quotidiana. Per esempio, ci sono resoconti di giornate di lavoro in cantieri edili: sono anno-
geroglifica (quella tati gli assenti e le opere compiute nella giornata. Altri elenchi riguardano le spese, i compensi dei
ufficiale) e due più lavoratori, i manufatti consegnati. Ci sono anche racconti di campagne militari.
semplici e veloci,
la ieratica e Si può dedurre che molti in Egitto sapessero scrivere e che ci fosse l’abitudine di registrare ogni
la demotica. evento. Tuttavia, non tutti quelli che scrivevano potevano essere definiti “scribi”. Uno scriba dove-
va avere compiuto gli studi superiori e occupava posti di una certa responsabilità, se non
addirittura di prestigio, nell’amministrazione del regno o nell’esercito.
LA FORMAZIONE DELLO SCRIBA
Nei tempi più antichi, erano i figli degli scribi a continuarne la professione. In seguito, an-
che altri giovani furono ammessi alle scuole superiori.
Ogni mattino i bambini si recavano alla casa del maestro, portando qualche papiro, la ta-
volozza con i pennelli, il sacchetto dei cibi. In una stanza, il maestro stava seduto su una
stuoia, tenendo presso di sé i testi e gli utensili. Attorno a lui sedevano i ragazzi, che im-
paravano nozioni a memoria e copiavano brani di testi antichi, nella più sempli-
ce scrittura corsiva (solo negli studi superiori avrebbero imparato la ieratica).
Gli alunni dovevano stare attenti e lavorare, perché la disciplina era rigida ed era
convinzione che un ragazzo “fa attenzione solo quando viene energicamente basto-
nato”.
Nei tempi più antichi, per gli studi superiori, c’era la Scuola del Palazzo,
nella capitale; poi ci furono altre scuole nelle città e presso i templi.
Sono rimasti anche “testi scolastici”. Uno in particolare, la “Kemit”, del
2000 circa a.C., contiene formule ed espressioni utili per scrivere atti am-
ministrativi, ed era usato da chi doveva assumere incarichi di medio livello.
Chi proseguiva gli studi fino al grado più elevato, frequentava la Casa
della Vita e studiava: legislazioni, ragioneria, matematica, ingegneria, geo-
grafia. Erano considerati studi religiosi la medicina e l’astronomia, i testi sa-
cri e gli elenchi dei nomi dei re.
Demotica Ieratica Geroglifica GLI STRUMENTI DELLA SCRITTURA
Gli strumenti erano un segno distintivo, tanto che solo chi era scriba po-
teva essere effigiato con essi. La “materia prima” erano i fogli di papiro,
che venivano utilizzati completamente. Se non erano scritti del tutto veni-
vano tagliati; se il testo era lungo, venivano incollati in strisce, anche di de-
cine di metri, come si vedono tuttora al Museo di Torino (un “libro dei
morti” è lungo 15 metri, e non è neppure il più lungo!).
Oltre a portarsi i fogli in una sacca, ogni scriba aveva con sé lo stilo (una
specie di penna), pennelli molto sottili, ricavati da giunchi, che teneva in
un astuccio, inchiostri neri e rossi per la scrittura e di vari altri colori per
le miniature; aveva una tavolozza di legno o di pietra, con due incavi per
l’inchiostro, nero e rosso, un mortaio e un pestello per polverizzare le
mattonelle di colore vegetale e una vaschetta d’acqua per diluire le tinte.
Questi strumenti furono usati dai tempi più antichi fino al IV secolo d.C.
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE 23
PPrroottaaggoonniissttii
TUTANKHAMON, IL FARAONE RAGAZZO
IL FARAONE PIÙ FAMOSO
Ben trenta dinastie di faraoni si sono succedute sul trono d’Egitto dal 3000 a.C. al
332 a.C., quando la “Terra del Nilo” fu conquistata da Alessandro Magno. I nomi dei fa-
raoni più importanti sono legati alle piramidi (Zoser, Chefren, Cheope, Micerino) o sono
incisi sui bassorilievi dei grandi templi di Karnak, Luxor, Abu Simbel, come quelli di Ram-
ses (o Ramesse) I e II.
Ma fra tutti, quello più noto è il nome di un faraone-ragazzo, Tutankhamon, la cui tom-
ba, una delle poche salvatesi dai saccheggi, ci ha riservato la scoperta di un vero tesoro.
UN RAGAZZO SUL TRONO D’EGITTO
Ben poco sappiamo della vita di Tutankhamon; si è accertato, studiandone la mummia,
che morì in giovane età, a 16 o 17 anni, probabilmente a seguito di una caduta da caval-
lo. Un’iscrizione rinvenuta nel sito di El-Asmunein conferma che era figlio del faraone
Amenofi IV Akhenaton (o Ekhneton, 1375-1358 a.C.), e che era nato probabilmente ne-
gli ultimi anni di regno da una delle mogli, la regina Kiya. Giovanissimo sposò la sorel-
lastra Ankhesenamon, figlia di Akhenaton e della regina Nefertiti.
Tutankhamon regnò negli anni 1358-1350 a.C. e quindi salì al trono in giovanis-
sima età, intorno ai 10 anni; è lecito, perciò, pensare che un reggente facesse le sue
veci. Probabilmente tale reggente fu il sacerdote Ey (o Eje), che prese il potere dopo
la morte di Tutankhamon nel 1350 a.C.; egli spinse il faraone-fanciullo ad abolire il
culto monoteista di Aton (il Sole) introdotto dal padre e a reintrodurre quello di Amon
e degli dèi tradizionali egizi. Proprio in onore di Amon il faraone mutò anche il suo nome da Tutan-
khaton (“perfetto di vita è Aton”) in Tutankhamon.
Di conseguenza, sotto il suo regno, anche la capitale religiosa e politica del regno da Memphis
(Menfi) ritornò a Tebe, dove il giovane faraone fece completare il colonnato del Tempio di Luxor.
Sopra: ritratto su sarcofago del faraone
Tutankhamon, XVIII dinastia,1350 ca. a.C.
in oro massiccio, conservato al Cairo,
nel Museo Nazionale Egizio.
A sinistra: camera sepolcrale della tomba di © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
Tutankhamon, con il sarcofago di pietra che
conteneva i tre sarcofagi, il terzo dei quali
custodiva i resti mummificati del re.
Valle dei Re, Tebe.
Qui è attualmente conservato,
nel sarcofago in quarzite,
il primo sarcofago in legno.
24 CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE
H LA SCOPERTA DELLA TOMBA DI TUTANKHAMON
E
La scoperta della tomba di Tutankhamon si deve a una missione inglese guidata dall’archeologo
D Howard Carter e finanziata da Lord Carnarvon, un appassionato egittologo.
C
La tomba fu trovata nella cosiddetta Valle dei Re, necropoli regale dell’Antica Tebe, sita a circa
5 km ad ovest di Luxor, sulla riva sinistra del Nilo.
Dai diari stilati da Carter sappiamo che la ricerca ebbe inizio nell’autunno del 1917 e, dopo sei
stagioni di scavo senza risultato, il 4 novembre 1922, accanto all’angolo nord-orientale della tom-
ba di Ramses (o Ramesse) IV, venne trovato l’ingresso alla tomba di Tutankhamon.
In tale occasione Carter inviò un concitato telegramma a Carnarvon, ormai preoccupato del co-
sto elevato delle infruttuose spedizioni: “Finalmente abbiamo fatto meravigliosa scoperta nella Valle;
una magnifica tomba con i sigilli dei vani più importanti intatti; l’abbiamo richiusa fino al tuo arrivo; con-
gratulazioni”.
Il 24 novembre vennero rimossi tutti i detriti che ingombravano la scala di accesso; la mattina
del giorno seguente venne demolita una prima porta, dopo aver accuratamente documentato tut-
ti i sigilli. Il 26 novembre Carter si trovò dinanzi ad una seconda porta, del tutto simile alla pri-
ma. Tutto era pronto per aprirla alla presenza di Lord Carnarvon, arrivato in fretta dalla
Gran Bretagna.
Nella porta venne praticato un foro in cui Carter introdusse una sbarra di ferro che ri-
velò l’esistenza di un vuoto al di là di essa. L’archeologo infilò una candela nel varco; dal
F diario di Carter: “Sulle prime non riuscii a distinguere nulla, perché dalla stanza veniva un sof-
fio di aria calda che rendeva la fiamma tremolante; poi man mano i miei occhi si abituavano al
buio, i particolari del locale emersero lentamente dall’oscurità: animali dall’aspetto strano, sta-
G tue d’oro, ovunque il luccichio dell’oro [...]”.
Dopo tremila anni un pezzo dell’antico Egitto si svelò agli occhi di tutti.
B Pianta della tomba di Tutankhamon Ricostruzione della tomba di Tutankhamon
A. scala Il disegno illustra la tomba con gli oggetti
rinvenuti al momento della scoperta.
A B. prima porta
C. corridoio F. Camera del sepolcro
D. seconda porta
E. anticamera
F. camera del sepolcro
G. tesoro
H. annesso
E. Anticamera
H. Annesso
G. Tesoro
D. Seconda porta
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE 25
4. Gli Ebrei: il “popolo eletto” Per ricordare
LA VALLE DEL GIORDANO, CULLA DELLA CIVILTÀ EBRAICA • Dove si trova la Valle del
Giordano?
A metà strada fra l’Egitto e la Mesopotamia, e cioè tra gli imperi più potenti del tem-
po, si estendeva la “Terra di Canaan”. Essa occupava un’area nella quale si trovava la • Che cosa accadde nella
Valle del Giordano, il fiume che la percorre trasversalmente e che, prima di sfociare Terra di Canaan?
nel Mar Morto, forma un lago, oggi chiamato Lago di Tiberiade.
• Che cos’è la Bibbia? Per-
In questa regione sorse uno dei primi villaggi-città della storia dell’uomo, Gerico, e ché è importante?
sempre lungo le rive del Giordano nacque e si sviluppò la civiltà degli Ebrei.
• Qual era la particolarità
La storia degli Ebrei e la loro cultura religiosa sono contenute nel testo sacro della del popolo ebraico?
Bibbia, il libro che contiene diversi scritti raccolti tra il V e IV secolo a.C. Fra questi,
ve ne sono alcuni di carattere storico che, pur offrendo una lettura particolare degli Monoteismo
eventi (una lettura religiosa), tuttavia contengono notizie importanti, che sono state Termine derivante dal greco
confermate anche dalle indagini degli storici. mónos, “unico”, e theós,
“dio”, usato per indicare le
Alla base di tutta la storia ebraica vi è una concezione religiosa diversa da quella di religioni nelle quali è vene-
tutti gli altri popoli antichi. Gli Ebrei infatti erano monoteisti, cioè credevano nel- rata una sola divinità.
l’esistenza di un unico Dio, Jahvè. La storia del popolo ebraico è anche e soprattutto la
storia del suo rapporto con Jahvè, che strinse con
gli Ebrei un’alleanza e fece di essi il “po-
polo eletto”.
LA NASCITA DEL POPOLO EBRAICO Per ricordare
Gli Ebrei derivarono il loro nome da • Quali furono le origini del
“Habiru”, termine con il quale venivano popolo ebraico?
chiamate le tribù nomadi che, intorno al
2000 a.C., si muovevano tra la Mesopota- • Con quale nome è cono-
mia, la Siria e l’Egitto. Secondo il raccon- sciuto il popolo ebraico?
to della Bibbia, una di queste tribù di pa- Da dove deriva?
stori, guidata dal “patriarca” Abramo, arri-
vò dalla città mesopotamica di Ur e si sta- • Perché gli Ebrei si trasferi-
bilì nella Terra di Canaan. rono in Egitto? Che cosa
accadde in quella terra?
Il primissimo periodo della storia ebraica
è noto come “Età dei patriarchi”, che furo- Patriarca
no tre: Abramo, Isacco e Giacobbe, chia- Capo di un gruppo familiare
mato anche “Israele”. Il popolo ebraico è allargato, cioè composto dai
infatti conosciuto fino a oggi anche come suoi figli e dalle loro fami-
“popolo di Israele” o “Israeliti”. glie, al quale era riconosciu-
ta un’autorità indiscussa.
La permanenza nella Terra di Canaan do- Il termine è qui attribuito
vette essere interrotta per una grave carestia, per indicare i fondatori del
durante il periodo in cui visse il patriarca popolo ebraico.
Giacobbe (intorno al XIX secolo a.C.). Le tri-
bù ebraiche ripararono in Egitto (XVIII-XIII Antica raffigurazione
sec. a.C.). Qui gli Ebrei vissero per un perio- di una menorah,
do godendo di una certa prosperità, ma poi le il candelabro a sette bracci,
condizioni peggiorarono ed essi si trovarono a che simboleggiano i sette
svolgere duri lavori per sopravvivere, umi- giorni della creazione e
liati e dispersi tra la popolazione egizia. i sette pianeti.
26 CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
LA FUGA DALL’EGITTO E IL RITORNO NELLA TERRA DI CANAAN Per ricordare
Lo sfruttamento cui erano sottoposti da parte degli Egizi spinse gli Ebrei alla ribel- • Chi guidò gli Ebrei nel
lione e al ritorno in Canaan, sotto la guida di Mosè. ritorno verso la Terra di
Canaan?
Entrati nuovamente nella Terra di Canaan (la “Terra promessa”) dopo la morte di
Mosè, il nuovo capo Giosuè riuscì a varcare il Giordano e a conquistare parte della • Quale regione fu conqui-
Palestina, fra cui l’antica città di Gerico. stata dagli Ebrei?
Il territorio fu diviso tra le dodici tribù che componevano il popolo ebraico, ma i • Quali furono i rapporti tra
rapporti con le popolazioni locali, i Filistei, furono per lungo tempo caratterizzati da gli Israeliti e le popolazio-
forti ostilità e le lotte per la conquista e il controllo del territorio si trascinarono per ni che occupavano prima
molti anni. di loro la Terra di Canaan?
L’INIZIO DEL REGNO D’ISRAELE Per ricordare
Per molti anni gli Ebrei non ebbero un re e le tribù rimasero divise. In caso di pe- • Quali rapporti esistevano
ricolo i capi militari – detti “giudici” – godevano di poteri più ampi e le tribù si al- tra le diverse tribù
leavano per far fronte al nemico comune. ebraiche?
Nell’XI secolo a.C. gli Ebrei vollero darsi un unico re e fu designato Saul. Egli, forte • Chi fu il primo re di Israele?
del suo prestigio politico e religioso, istituì nell’XI secolo a.C. una monarchia unica • Che cosa fece il re Davide?
su tutte le tribù e fondò un regno, il Regno d’Israele, in grado di fronteggiare i nu-
merosi nemici. Parte esterna dei resti
del Tempio, il cosiddetto
Il successore di Saul, Davide, riuscì poco dopo il 1000 a.C. a conquistare nuovi Muro del pianto, luogo sacro
territori. La monarchia divenne ereditaria e in una delle città conquistate, Gerusa-
lemme, il sovrano vincitore collocò la sua nuova capitale, che il figlio Salomone rese per gli Ebrei.
splendida con la costruzione di un grande tempio dedicato a Jahvè.
indiretta 1
p104 muro
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE 27
SALOMONE E LA DIVISIONE DEL REGNO Per ricordare
Il figlio di Davide, Salomone, cercò di consolidare l’unità del regno puntando • Che cosa tentò di fare Sa-
soprattutto sulla forte identità religiosa del popolo. Tuttavia, le divisioni esistenti lomone? perché il suo
tra le dodici tribù, le pesanti tasse imposte dal re e la partecipazione forzata del progetto fallì?
popolo ai lavori pubblici finirono per provocare, dopo la sua morte (922 a.C.), la
divisione politica del regno. • Quali furono le vicende
del popolo ebraico dopo
A Nord sorse il Regno di Israele, che presto cadde sotto il dominio degli Assi- la divisione del regno?
ri (721 a.C.), mentre a Sud il Regno di Giuda sopravvisse fino alla conquista di
Nabucodonosor II (586 a.C.). Deportati in Mesopotamia, i Giudei tornarono in • Che cosa accadde agli
patria per volontà di Ciro (539 a.C.), ma le loro terre rimasero di fatto sotto il Ebrei dopo il 70 d.C.?
dominio dell’imperatore persiano.
In seguito, la Palestina divenne parte dell’Impero macedone e poi dell’Impero
romano. Nel 70 d.C. le continue rivolte degli Ebrei spinsero Tito, futuro impera-
tore, a distruggere Gerusalemme. Da quel momento iniziò la diàspora (cioè “di-
spersione”): le tribù si dispersero in ogni direzione e nuclei di Ebrei si stabiliro-
no nel corso del tempo in ogni parte del mondo, anche a migliaia di chilometri
dalla loro patria.
Tempio di Gerusalemme La città di Gerusalemme
al tempo di
È il secondo Tempio, quello ricostruito da Erode a partire dal
48 a.C., più grande e più magnifico di quello di Salomone. Erode il Grande
L’accesso era vietato ai non Ebrei (Gentili). Nel santuario era
Fortezza Antonia custodito il tesoro. Dopo la distruzione e la profanazione dei
Romani, il Tempio non fu più ricostruito.
Costruita da Erode (37 a.C. - 4 a.C.)
a difesa dell’area del Tempio. La “Città di David”
Fu l’ultimo baluardo a cadere È il nucleo più antico di
in mano ai Romani, quando Gerusalemme, nella zona della
presero la città nel 70 d.C. sorgente di Ghihon, l’unica fonte
perenne della città.
Portico Cortile
di Salomone. dei Gentili. Sorgente
di Ghihon.
Palazzo di Erode il Grande Piscina di Siloam
Il grande Palazzo con tre Era alimentata dalle acque della
torri, divenne, in seguito, sorgente di Ghihon, attraverso un
il Palazzo del Governatore tunnel-canale sotterraneo.
romano.
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28 CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE
5. I Fenici Per ricordare
UN POPOLO DI MERCANTI E MARINAI • In quale regione abitavano i
Fenici?
I Fenici abitavano, fin dal 2000 a.C. circa, la regione settentrionale della Terra
di Canaan, conosciuta anche come regione siro-palestinese. Essi occupavano una • Perché dovettero dedicarsi al-
ristretta striscia di terra schiacciata tra il mare e i monti del Libano: un territorio le attività commerciali? Con
fertile, ma troppo piccolo per soddisfare le necessità di coloro che lo abitavano. quale risultato?
Spinti dalla necessità e aiutati dalla loro geniale intraprendenza, i Fenici fin dal • Come erano organizzati poli-
II millennio a.C. fondarono ricche e potenti città costiere e si dedicarono alle at- ticamente i Fenici?
tività commerciali nel Mediterraneo. Con i loro traffici, essi avvicinarono l’Oriente
e l’Occidente, creando una specie di “mercato comune mediterraneo”. Emporio
La parola deriva dal greco em-
I Fenici non fondarono mai un regno, ma vissero sempre in diverse città-stato pórion e significa “scalo”, inte-
indipendenti, spesso in lotta tra loro (Biblo, Tiro, Sidone), che rimasero autonome so come tappa del commercio
fino al VII secolo a.C. circa, quando la Fenicia fu sottomessa dagli Assiri e da altri marittimo per lo scambio di
grandi regni della regione. merci e materie prime. Il suo si-
gnificato si è poi allargato alle
LE COLONIE LUNGO IL MEDITERRANEO città nelle quali i prodotti veni-
vano smistati e venduti.
I Fenici furono i più esperti marinai e costruttori di navi dell’antichità: a loro
dobbiamo l’invenzione della chiglia, che rendeva più stabili le imbarcazioni anche Colonia
in mare aperto, e il perfezionamento dell’ancora. Presso i Fenici e più tardi presso
i Greci, era una città o un inse-
Nelle loro navigazioni i Fenici oltrepassarono lo Stretto di Gibilterra, raggiunse- diamento fondato per favorire i
ro le Isole britanniche e pare certo che abbiano persino circumnavigato l’Africa. commerci o per trasferire una
Lungo tutta la costa mediterranea stabilirono importanti empori commerciali e parte della popolazione.
innumerevoli colonie. Tra queste, ebbero origini fenicie Palermo e Cagliari.
Per ricordare
Una colonia fondata dai Fenici sulla costa africana, Cartagine, divenne a sua vol-
ta il centro di un grande impero commerciale, tanto che a partire dal VI secolo • In che cosa i Fenici si dimo-
a.C. tutte le città di fondazione fenicia passarono sotto il controllo di Cartagine. strarono particolarmente abili?
• Quali rotte percorsero i Fenici?
Elemento
di collana in
pasta vitrea
ritrovato
a Olbia,
IV-III sec.a.C.
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE 29
Per ricordare LE ATTIVITÀ COMMERCIALI E LA DIFFUSIONE DELL’ALFABETO
• Che cosa era la porpora? Per- I Fenici furono soprattutto commercianti. Sulle loro navi trasportavano merci
ché era importante? di ogni genere. Tra queste, particolarmente famosa era la porpora, una sostanza
colorante preziosissima tratta dal murice (un mollusco), con la quale le stoffe ve-
• Perché l’invenzione dell’alfa- nivano tinte di un colore violaceo e rosso. Gli abiti colorati con la porpora erano
beto è stata erroneamente costosissimi e soltanto le persone più ricche e i re potevano permetterseli. I Fe-
attribuita ai Fenici? nici divennero tanto famosi grazie al commercio della porpora che dalla parola
greca phoenix, che significa appunto “porpora”, derivò addirittura il loro nome.
• In che modo l’alfabeto fenicio
fu perfezionato dai Greci? Ai Fenici è stata attribuita anche l’invenzione dell’alfabeto. In effetti, le prime
iscrizioni alfabetiche ci provengono da città fenicie, ma essi probabilmente le
adottarono da altri popoli. I Fenici ebbero solo il merito di diffondere la scrittu-
ra alfabetica, più rapida e facile, quindi più adatta alle loro attività. La riduzione
dell’alfabeto a soli 22 segni grafici, poi, contribuì a semplificare ulteriormente la
scrittura.
L’alfabeto fenicio, che indicava solo le consonanti, fu adottato dai Greci, che lo
perfezionarono, aggiungendovi i segni delle vocali. Dai Greci, poi, l’alfabeto si
diffuse in tutto il Mediterraneo e in Europa, determinando una delle maggiori ri-
voluzioni nella comunicazione fra i popoli.
L’alfabeto fenicio LA SARDEGNA: DALLA CIVILTÀ NURAGICA ALLA COLONIZZAZIONE FENICIA
La tabella illustra i 22 segni
dell’alfabeto fenicio con a fianco Agli inizi del I millennio a.C. i Fenici raggiunsero anche la Sardegna, dove a
i segni dell’alfabeto greco e partire dal II millennio a.C. si era sviluppata la civiltà nuragica, così chiamata
latino da esso derivati. dal nome delle sue tipiche costruzioni, i nuraghi (da nurra, mucchio di pietre),
diffusi in tutta l’isola.
I nuraghi erano vere e proprie case-fortezza, a forma di tronco di cono, nelle
quali si rifugiava la popolazione in caso di pericolo. I villaggi che li circondavano
erano probabilmente formati da capanne, in cui vivevano i guerrieri-pastori.
Oltre all’agricoltura e all’allevamento, i Sardi si dedicavano alla lavorazione dei
metalli, che costituivano merce di scambio con le altre popolazioni mediterranee.
In Sardegna i Fenici fondarono basi commerciali molto importanti sulle coste
sud-occidentali dell’isola, come Caralis (Cagliari), Nora, Bithia, Sulci, Tharros.
Questi centri si trasformarono da empori commerciali in vere e proprie città, con
una civiltà più evoluta di quella
nuragica. Venne incentivata la
coltivazione del grano,
tanto che la Sarde-
gna divenne non
solo una base stra-
tegica per il con-
trollo del Medi-
terraneo, ma an-
che un impor-
tante granaio.
Per ricordare Complesso
nuragico di
• Quale civiltà era presente in Sardegna prima dell’ar- Barumini; ad un
rivo dei Fenici? nuraghe risalente
al XIII sec. a.C. si
• Che cosa erano i nuraghi? aggiunsero, dopo
• Come cambiò la Sardegna dopo l’arrivo dei Fenici? l’VIII sec. a.C., 50 edifici
più piccoli, in modo
30 CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE da formare un villaggio.
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
Le civiltà orientali:
3 India e Cina
1. Le antiche civiltà dell’India Per ricordare
IL “GRAN PADRE” INDO • Chi abitava anticamente lungo le rive del-
l’Indo?
Anche l’Indo, come il Tigri, l’Eufrate, il Giordano e il Nilo, è uno dei
grandi fiumi della Storia. Sulle sue rive, già a partire dal III millennio • Quali erano le caratteristiche dell’antica
a.C., erano insediate, in villaggi, piccole comunità di allevatori e di Civiltà dell’Indo?
agricoltori.
Per ricordare
Verso il 2500 a.C. la Civiltà dell’Indo si fondava su una agricoltura
progredita, su un artigianato di buon livello e un attivo commercio. Era • Quando decadde l’antica Civiltà dell’Indo?
conosciuta la scrittura, che, però, non è ancora stata decifrata. Vi erano • In che cosa la Civiltà degli Arii si differen-
anche città di notevoli dimensioni, come Mohenjo-Daro e Harappa.
ziava da quella precedente?
LA CIVILTÀ DEGLI ARII
Casta
La Civiltà dell’Indo decadde attorno al 1500 a.C., quando il territorio È un gruppo sociale rigidamente chiuso, i
fu invaso dagli Arii, una popolazione di guerrieri, che combattevano su cui appartenenti si devono mantenere
carri leggeri, trainati da cavalli. rigorosamente separati da coloro che
appartengono ad altri gruppi (altre caste),
La Civiltà degli Arii ebbe caratteri diversi dalla precedente: alle città si sulla base di leggi politiche o religiose.
sostituirono piccoli villaggi e scomparve anche la scrittura. Gli Arii
imposero la loro lingua, il sanscrito (che si conservò come lingua sacra)
e la loro religione. La società fu divisa in caste, cioè in gruppi rigida-
mente separati tra loro.
Tutte le di-
vinità del-
l’Induismo
sono trasfor-
mazioni del-
l’unica grande
potenza creatrice;
tre comunque sono le
principali: Brahma
(creatore del mondo),
Visnu (conservatore del
mondo) e Shiva (foto accan-
to, distruttore del mondo).
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS CAPITOLO 3 - LE CIVILTÀ ORIENTALI: INDIA E CINA 31
LA RELIGIONE Per ricordare
Un aspetto importante della Civiltà indiana è quello della religione. La forma • Quali religioni sorsero antica-
primitiva della religione indiana è detta vedica, dal nome dei più antichi libri mente nella regione dell’Indo?
sacri, i Veda, scritti in forma di inni e di poemi epici. La religione vedica si
sviluppò nel Brahmanesimo. Nel corso dei secoli i sacerdoti brahmani fusero • Come era intesa la religione?
insegnamenti religiosi di altri popoli con quelli Veda, in un complesso di dottri-
ne che oggi chiamiamo Induismo. • Quali furono le caratteristiche
del Buddhismo?
L’esperienza religiosa era intesa come un mezzo per la ricerca della verità
dell’uomo e dell’Universo. Importante, a questo fine, era la meditazione,
attraverso la quale l’uomo giungeva a identificarsi con lo spirito universale Il rapporto con l’Islam
e a comprendere gli altri. La cosiddetta Civiltà Indo-islamica si afferma
Un notevole contributo alla dottrina religiosa giunse dal XII secolo all’inizio del XIX. Popolazioni musulmane,
da Gotama Siddharta (566-486 a.C. circa), detto in particolare turche e persiane, invadono
Buddha, “l’illuminato”. Egli perfezionò la tecnica
la penisola indiana, dando avvio ad un lungo dominio.
Sovrani islamici fanno costruire moschee ed edifici privati.
della meditazione interiore e combatté la Alla dinastia Moghul risale lo splendido palazzo ad Agra,
divisione in caste. nell’India settentrionale, detto Taj Mahal (in foto).
Fu fatto costruire dall’imperatore Shah Jahan a memoria
della sua sposa Mumtaz Mahal nella prima metà
del XVII secolo.
32 CAPITOLO 3 - LE CIVILTÀ ORIENTALI: INDIA E CINA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
2. La civiltà della Cina La Grande Muraglia è un’opera
di fortificazione concepita
ALLE ORIGINI DELLA CIVILTÀ CINESE come barriera di difesa
contro possibili invasioni
La civiltà cinese ha avuto origine dalla media valle del di popoli confinanti.
Fiume Giallo. Qui, a partire dal 6000 a.C. circa, si svi-
luppò un’agricoltura di buon livello, favorita dalla ferti-
lità del terreno.
La comunità cinese si organizzò progressivamente, al-
l’inizio del II millennio a.C., in forma di monarchia ere-
ditaria e, nel tempo, si succedettero numerose dinastie
di imperatori.
Nel VI secolo a.C. furono elaborate in Cina due impor-
tanti correnti di pensiero: il Taoismo (fondato da Lao-
Tzu) e il Confucianesimo (dal nome del pensatore Con-
fucio), che caratterizzarono profondamente non solo la
cultura del popolo cinese, ma anche quella di tutto
l’Estremo Oriente.
LA NASCITA DELL’IMPERO CINESE
L’unificazione della Cina fu opera di Ch’in Shi Huangdi (III secolo a.C.), la cui di-
nastia fondò l’Impero cinese (da Ch’in deriva il nome Cina). Questa dinastia gettò
le basi per un’organizzazione politica che durò per oltre duemila anni, fino al 1912,
quando fu deposto l’ultimo imperatore e proclamata la Repubblica.
A partire dal periodo dell’unificazione, gli imperatori attuarono una politica di
espansione e imposero la cultura cinese a tutte le popolazioni sottomesse.
Al III secolo a.C. risalgono anche grandi lavori come le strade, i canali di irriga-
zione e le opere difensive. A nord fu costruita la Grande Muraglia, per difendere il
territorio dagli attacchi dei popoli nomadi.
Per ricordare
• Quando e dove si sviluppò
la prima civiltà cinese?
Da che cosa fu favorita?
Come si organizzò a partire
dal II millennio a.C.?
• Quali correnti di pensiero
furono elaborate in Cina?
Perché sono importanti?
• Quando venne fondato
l’Impero cinese?
• Quale politica adottarono gli
imperatori cinesi?
• Quali importanti lavori furono
intrapresi dopo la fondazione
dell’Impero?
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS CAPITOLO 3 - LE CIVILTÀ ORIENTALI: INDIA E CINA 33
LO SVILUPPO TECNOLOGICO ED ECONOMICO Per ricordare
Uno straordinario sviluppo tecnologico si ebbe sotto la dinastia degli Han, che • In quali attività i Cinesi
governarono dal II secolo a.C. al III secolo d.C. Raggiunsero livelli altissimi la lavo- raggiunsero un grande li-
razione della seta e della porcellana, la metallurgia del bronzo e del ferro. Tutta- vello di sviluppo?
via, l’invenzione più importante, per la Storia e per la trasmissione del sapere, fu
quella della carta, che giunse in Europa grazie agli Arabi, quasi mille anni dopo. • Qual era l’importanza del-
la Via della seta?
Grande importanza assunsero anche le attività commerciali, che fin da tempi an-
tichissimi si snodavano lungo la Via della seta, un’importante pista carovaniera che
dall’Oceano Pacifico, attraversando tutta la Cina, arrivava fino al Mediterraneo, costi-
tuendo un vero e proprio “ponte” tra Oriente e Occidente.
Arciere senza coraz- Ufficiale di fanteria, con Cavaliere con corazza Balestriere con pantaloni,
za, ma solo con una corazza su una veste da gambali e corazza a
lunga veste da com- combattimento e con copri- leggera a scaglie, con ve- placche posta sopra una
battimento e con cin- capo “a doppia coda” (sul- ste da combattimento lunga veste. Ha i capelli
tura di cuoio. le guance). e copricapo fissato raccolti a nodo.
sotto il mento.
Cavallo da tiro, con la criniera L’armata
rasata e con la coda raccolta a di terracotta del
treccia; nella tomba di Xi’an ci primo imperatore
sono 500 cavalli di questo tipo.
Nei pressi di Xi’an fu
34 CAPITOLO 3 - LE CIVILTÀ ORIENTALI: INDIA E CINA scoperta una grande
area, posta a 1,5 km
ad est della tomba del-
l’imperatore Ch’in Shi
Huangdi, formata da
quattro fosse. In esse
si trovavano, schierati
in corridoi paralleli,
ben 7500 soldati e
600 cavalli di terracot-
ta per 100 carri da
guerra in legno.
Ciò che stupisce è la
dimensione gigantesca
del mausoleo (che si
sviluppa con diverse
strutture su una superfi-
cie di 56 km2 circa),
la statura e l’esecuzio-
ne accurata di ciascu-
na delle statue, a
grandezza naturale e
diverse l’una dall’altra.
Cavallo da sella, con coda raccolta
a treccia. La sella riproduce un
modello in cuoio e metallo, con cuscino,
bloccato da cinghie. Le staffe
furono introdotte successivamente.
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Anche noi storici
Conoscere eventi e fenomeni storici Attivazioni didattiche
1. Completa il testo con le informazioni mancanti.
Le civiltà sono l’insieme complesso di ……………................................……. . Le prime grandi civiltà sono nate nell’area della
…………….....……. : queste sono caratterizzate da forme più complesse di vita associata, come le …………….....……., dall’in-
venzione della …………….....……. e dalla scoperta della …………….....……. dei metalli. Le civiltà sviluppate in quest’area so-
no definite sia …………….....……. che …………….....……., per ribadire l’importanza che in esse assunse la città e perché sor-
sero lungo importanti fiumi come il …………….....……., il …………….....……., il Tigri e l’…………….....……. .
[a. Giordano - b. città - c. fusione - d. urbane - e. realizzazioni politiche, culturali e materiali - f. fluviali - g. Nilo -
h. Eufrate - i. Mezzaluna fertile - l. scrittura]
Stabilire relazioni - Orientarsi nel tempo
2. Opera i collegamenti corretti.
1. Età del rame a. 1500 a.C. – 476 d.C.
2. Età del bronzo b. 6000 – 3000 a.C.
3. Età del ferro c. 3000 – 1500 a.C.
Conoscere eventi e fenomeni storici VF
3. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a. Il termine Mesopotamia significa “terra tra i due mari”.
b. I regni mesopotamici ebbero vita breve e si succedettero nel volgere di pochi secoli.
c. Ai Sumeri si deve la creazione della prima civiltà urbana.
d. Gli Accadi cancellarono in pieno la civiltà sumera.
e. Gli Amorrei fondarono il primo Impero babilonese.
f. Gli Ittiti possedevano un esercito debole e male attrezzato.
g. Capitale dell’impero assiro era Ninive.
h. Medi e Persiani vivevano in reciproco rispetto e autonomia.
i. L’Impero persiano rappresentò un modello di organizzazione politica e amministrativa.
Comprendere e utilizzare il linguaggio della storia
4. Rispondi alle seguenti domande sulla Civiltà mesopotamica.
a. Cos’è una ziqqurat? .................................................................................................................................................................................
b. Chi era lo scriba? ......................................................................................................................................................................................
c. Quale ruolo ricopriva il sovrano? ..........................................................................................................................................................
Conoscere eventi e fenomeni storici
5. Indica con X la risposta corretta tra quelle proposte.
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS a. La civiltà egizia si è sviluppata 2. lungo la costa mediterranea.
1. lungo il corso del Nilo.
b. I due regni del Basso e dell’Alto Egitto vennero unificati
1. verso il 3000 a.C. 2. nell’XI secolo.
c. I colossali monumenti delle piramidi furono edificati
1. a scopo militare e di difesa. 2. per celebrare i sovrani del regno.
d. Gli Egizi erano 2. politeisti.
1. monoteisti.
CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE / CAPITOLO 3 - LE CIVILTÀ ORIENTALI: INDIA E CINA 35
Conoscere eventi e fenomeni storici VF
6. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a. Abramo guidò la sua tribù dalla Mesopotamia alla Terra di Canaan.
b. Il popolo ebraico, in seguito a una carestia, rimase per secoli in Egitto.
c. Mosè riportò il popolo ebraico nella “terra promessa”, conquistando Gerico.
d. Giosuè fu un capo dei Filistei che si oppose a Mosè.
e. Il popolo ebraico era diviso in dodici tribù.
f. Saul fu il primo re del popolo ebraico.
g. Davide pose la capitale del regno a Betlemme.
h. Dopo la morte di Salomone il regno si divise in due parti indipendenti tra loro.
i. Il re Nabucodonosor portò gli Ebrei vinti in Mesopotamia.
l. Nel 539 a.C. gli Ebrei poterono ritornare dall’esilio grazie ai Romani.
m. La storia, la religione e le tradizioni del popolo ebraico sono racchiuse nella Bibbia.
n. La diaspora fu la dispersione delle tribù di Ebrei in ogni parte del mondo.
ttivazioniA didattiche
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Conoscere eventi e fenomeni storici.
7. Completa il testo con le informazioni mancanti.
Spinti dalla necessità, i Fenici fondarono ricche e potenti ……………......………., dando vita, grazie alle proprie attività
……………......………., a una sorta di ……………......………. ; la colonia di ……………......………., in particolare, divenne il cen-
tro di un vasto impero commerciale, che i Fenici svilupparono grazie alle loro abilità nella ……………......………. .
Tra le merci, famosa è la ……………......………., dalla cui parola greca presero il nome i Fenici. Questi ebbero inoltre il
grande merito di aver diffuso l’ ……………......………. . I Fenici raggiunsero anche la ……………......………., dove si era svilup-
pata la civiltà ……………......………., fondandovi importanti ……………......………. .
[a. navigazione - b. Sardegna - c. commerciali - d. “mercato comune mediterraneo” - e. porpora - f. alfabeto - g. nuragica -
h. basi commerciali - i. Cartagine - l. città costiere]
Riconoscere relazioni - Comprendere e utilizzare il linguaggio della storia
8. Scrivi accanto a ogni definizione il termine corrispondente, scegliendo tra quelli sotto elencati.
a. .........................................: gruppo sociale rigidamente chiuso, sulla base di leggi politiche o religiose.
b. .........................................: libri sacri scritti in forma di inni e poemi epici.
c. .........................................: Gotama Siddharta (566-486 a.C.), detto “l’illuminato”.
d. .........................................: popolazione di guerrieri che combattevano
su carri leggeri trainati da cavalli.
[Veda - Buddha - Arii - casta]
Conoscere eventi e fenomeni storici - Ricavare informazioni
da un documento iconografico
9. Completa correttamente le seguenti affermazioni.
a. Nel VI secolo furono elaborate in Cina due importanti correnti di
pensiero: il …………......………. e il …………......………. .
b. Tra le più imponenti opere difensive edificate spicca la …………......……….
…………......………. .
c. Le principali attività commerciali si snodavano lungo la …………......……….
…………......………. .
d. La figura a lato ritrae alcuni cavalieri dell’armata di ……......………. ,
enorme …………......………. dell’imperatore Ch’in Shi Huangdi,
che conta ben …………......………. soldati.
36 CAPITOLO 2 - LE CIVILTÀ DELLA MEZZALUNA FERTILE / CAPITOLO 3 - LE CIVILTÀ ORIENTALI: INDIA E CINA
Le civiltà
4 della Grecia
1. La civiltà cretese Per ricordare
ALLE RADICI DELLA CIVILTÀ GRECA • Quali furono le civiltà
da cui si sviluppò quella
Alle radici della civiltà greca stanno sia la civiltà minoica dell’isola greca?
di Creta sia quella micenea sviluppatasi nel Peloponneso, la penisola
posta nel sud della Grecia. • Perché la civiltà cretese è
detta anche “minoica”?
A partire dal III millennio a.C., nel Mediterraneo orientale, nacque
e si consolidò la potenza marittima di Creta, la più grande delle isole • Che importanza rivestiva il
egee. Qui si sviluppò la civiltà minoica, dal nome del leggendario commercio per i Cretesi?
re Minosse.
Brocchetta di Gurnià, I Cretesi erano ottimi navigatori e Egemonia
in ceramica dipinta, abili commercianti e con i loro Supremazia, spesso imposta
risalente al traffici esercitarono una vera con la forza, di un popolo o
1450 a.C. circa. egemonia sul Mediterraneo di uno Stato rispetto ad altri
orientale. Esportavano i mate- più deboli.
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS riali di cui era ricca la loro Anche se solitamente con
terra (rame e legname) e ven- questo termine si intende
devano prodotti come olio, un primato di carattere poli-
vino, vasellame, argenteria, tico, l’egemonia può essere
stoffe. Allo stesso tempo, im- esercitata anche sul piano
portavano le materie prime ne- economico o culturale.
cessarie agli artigiani, come oro, ar-
gento, avorio e marmo.
CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA 37
LA CIVILTÀ DEI PALAZZI Per ricordare
A partire dal 2000 a.C. sorsero nell’isola di Creta alcune città, ciascuna delle quali • Quando iniziarono a
era indipendente e governata da un re che esercitava anche le funzioni di sacerdo- sorgere le prime città
te e di giudice. cretesi? Quali erano le
funzioni del re?
L’ aspetto più particolare delle città cretesi era dato dal fatto che esse erano organiz-
zate in grandissimi palazzi che, oltre alla residenza del sovrano, ospitavano al pro- • Perché le città cretesi
prio interno anche abitazioni, templi, magazzini, laboratori artigiani... possono essere definite
Si trattava, insomma, di città-palazzo intorno alle quali si stendevano i campi coltiva- “città-palazzo”?
ti dai contadini.
• Quali importanti città
Tra le più importanti riportate alla luce dagli scavi archeologici, oggi possiamo ammi- cretesi sono state riportate
rare i resti di Cnosso, Festo e Haghia Triada. Tutte queste città erano prive di fortifi- alla luce? Perché si può
cazioni, il che porta a pensare che la civiltà cretese fosse fondamentalmente pacifica. pensare che vivessero in
pace fra loro?
UN ELEVATO TENORE DI VITA
La grande quantità di reperti archeologici ci permette di affermare che la civiltà
cretese, nel suo periodo di maggiore splendore, raggiunse livelli elevati di benesse-
re, di sviluppo tecnologico, di espressione artistica.
38 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
A Creta veniva usata una scrittura nella quale erano già presenti vocali e conso- Per ricordare
nanti; nei calcoli era utilizzato il sistema metrico decimale; le città-palazzo ave-
vano adottato soluzioni avanzate negli impianti idraulici per l’acqua corrente, • Che cosa è possibile de-
nei servizi igienici e nei sistemi di riscaldamento. durre dai reperti archeo-
logici ritrovati?
I sontuosi palazzi, gli affreschi, la ceramica a disegni naturalistici e colorati,
i raffinati oggetti manifestano un senso molto gioioso della vita. • Quali erano le conoscen-
ze già in possesso dei
SPLENDORE E DECLINO DELLA CIVILTÀ CRETESE Cretesi?
La civiltà cretese visse il momento di massimo splendore tra il 1700 e il 1450 • Perché possiamo dire che
a.C. circa. In seguito conobbe un’improvvisa decadenza e i meravigliosi palazzi i Cretesi avevano un sen-
vennero distrutti. so gioioso della vita?
Le cause dell’improvvisa distruzione delle città-palazzo non sono certe: alcuni Per ricordare
studiosi pensano a un maremoto che colpì Creta, provocato da un’eruzione del
vulcano dell’isola di Thera (oggi Santorini); altri ritegono che le distruzioni siano • In quale periodo Creta
state opera dei Micenei, provenienti dalla penisola greca, che sottomisero Creta conobbe il momento di
intorno al 1450 a.C. Forse la causa è da ricercarsi in entrambi i fenomeni: ecce- massimo splendore?
zionali e drammatici eventi naturali indebolirono l’isola, creando le condizioni per
una sua conquista da parte dei Micenei. • Quali potrebbero essere
state le cause della fine
della civiltà dei palazzi?
Sarcofago dipinto
di Haghia Triada,
1450-1400 a.C.
Il palazzo di Cnosso
Tra i palazzi cretesi, il più vasto era quello di Cnosso. Intorno a esso sorse la leggenda del fero-
ce Minotauro – una mostruosa creatura con il corpo di uomo e la testa di toro – figlio del re
Minosse. Per lui il sovrano avrebbe fatto costruire un edificio, chiamato “labirinto”, nel quale
venivano mandati a morire, in pasto al Minotauro, i fanciulli che ogni anno la città di Atene era
tenuta a inviare in segno di sottomissione.
Il racconto, sebbene leggendario, si riferirebbe al fatto storicamente accertato che per un certo
tempo Atene fu veramente sottomessa a Creta, alla quale doveva tributi. Ma non vi furono mai
sacrifici umani. È vero che per i Cretesi il toro era un animale sacro e uno dei simboli della loro
civiltà, ma ovviamente il Minotauro non esistette mai! Inoltre, il termine “labirinto”, nella lingua
cretese, era generalmente usato proprio per indicare il palazzo: quello di Cnosso presentava
una struttura talmente complessa da fare pensare a un luogo nel quale era facile perdersi, pro-
prio come noi oggi intendiamo il significato della parola “labirnto”.
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA 39
2. La civiltà micenea
GLI ACHEI
Mentre fioriva la civiltà cretese, nella penisola greca giungeva-
no popolazioni provenienti dalle steppe dell’Asia. Tra queste,
la più importante era quella degli Achei, un popolo di guerrieri
che si stabilì a sud, nel Peloponneso, dove fondò molte impor-
tanti città, come Argo, Tirinto, Pilo e soprattutto Micene, che
diede nome alla loro civiltà.
A partire dal XVI-XV secolo a.C., i Micenei invasero e sotto-
misero Creta, che era ormai in declino, e si sostituirono ad essa
nella supremazia su tutto il Mar Egeo. In seguito, gli Achei crea-
rono nuovi insediamenti anche sulle coste dell’Asia Minore e
si spinsero verso il Mar Nero.
Nella loro espansione verso Oriente i Micenei incontrarono la
resistenza di una città ricca e potente: Troia, situata in una po-
sizione strategica sullo stretto dei
Dardanelli, che dava accesso al
PMar Nero. Secondo la leggenda, i
er ricordare
Micenei combatterono per dieci an-
ni contro Troia prima di distrugger-
la nel XIII sec. a.C. Questi avveni- • Da dove provenivano gli
menti sono narrati in due poemi, Achei? Dove si stabilirono?
tra i più belli e celebri di tutte le
• Quali furono le tappe del-
l’espansione degli Achei?
letterature: l’Iliade e l’Odissea, at- • Perché Troia era una città
tribuiti al poeta greco Omero (VIII importante?
Veduta aerea della rocca di Micene. secolo a.C.).
La Porta dei Leoni, a Micene.
CITTÀ INDIPENDENTI GOVERNATE DA RE-SACERDOTI
40 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA
Il territorio abitato dai Micenei era diviso in piccoli regni, au-
tonomi dal punto di vista politico ed economico, ma uniti dal-
la comune origine, dalla cultura e dalla lingua. A capo di
ogni regno vi era un re, che esercitava l’autorità civile e reli-
giosa.
Le città micenee erano città-fortezze circondate da possenti
mura, all’interno delle quali il palazzo del re era situato nella
parte più elevata, detta acropoli.
Tra i Micenei, grande importanza era attribuita ai nobili-guer-
rieri, che affiancavano il re nel governo delle città. Molto consi-
derati erano anche i ricchi proprie-
Ptari terrieri e gli artigiani: tra que-er ricordare
sti, di particolare stima erano cir-
condati i fabbri, che forgiavano il
bronzo e fabbricavano le armi. Vi • Che cosa univa le città dei
erano poi le persone appartenenti Micenei?
agli strati più umili della popolazio-
ne, obbligate a versare parte dei • Come erano strutturate le
prodotti agricoli o a prestare lavoro città dei Micenei?
• Come era organizzata la
società micenea?
e, infine, gli schiavi.
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
UNA CIVILTÀ RICCA
E RAFFINATA
Le testimonianze archeolo-
giche della civiltà micenea so-
no assai ricche e numerose: re-
sti di mura, tombe, oggetti di
bronzo e d’oro. Ci è quindi
possibile avere una conoscenza
piuttosto completa e appro-
fondita della cultura e dei co-
stumi degli Achei.
Dalle opere d’arte giunte fino
a noi emerge che i temi prefe-
riti dagli artisti erano la guerra
e la caccia. I dipinti su vasi rap-
presentano spesso scene di combat-
timenti; nelle tombe, accanto ai de-
funti venivano depositati pugnali,
Per ricordare spade, elmi e
corazze.
Le persone potenti
• Qual è la nostra conoscen- amavano circondarsi di una
za della civiltà micenea? grande quantità di materiali pre-
• Quali erano i temi preferi- ziosi, d’argento e d’oro. D’oro erano La Micenea. Parte di affresco
ti degli artisti micenei? anche le maschere funebri che rico- dalla Casa del Sommo Sacerdote
privano il volto dei re morti, come usavano fare anche i
• Che cosa amavano fare le faraoni d’Egitto. nel centro religioso dell’Acropoli
persone più potenti? di Micene. XIII sec. a.C.
Lama di pugnale in bronzo decorato con lamine l’oro e d’argento,
rinvenuta in una tomba reale a Micene, 1600-1500 a.C.
IL DECLINO DELLA POTENZA MICENEA Per ricordare
A partire dal XII secolo a.C. la civiltà micenea subì un rapido declino, proba- • Quando iniziò il declino della
bilmente dovuto a migrazioni di popoli che interessarono anche la Grecia: i co- civiltà micenea? Perché?
siddetti “Popoli del Mare” e i Dori, provenienti dall’area del Danubio.
• Perché la cultura micenea
La cultura dei Micenei, però, non scomparve: i Greci li considerarono sempre non scomparve?
come loro antenati e ritennero la civiltà micenea fondamento di quella greca. I
Micenei, infatti, percorrendo con le loro navi il Mediterraneo orientale, avevano
unito culturalmente il Peloponneso, le isole greche e l’Italia meridionale.
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA 41
PPrroottaaggoonniissttii
OMERO E L’ILIADE
IL POEMA DELLA GUERRA DI TROIA
Di Omero, autore dell’Iliade e dell’Odissea, non si sa nulla di preciso, e
qualcuno mette persino in dubbio la sua esistenza. Secondo le notizie di cui
disponiamo, Omero proveniva da una città greca dell’Asia Minore e scrisse i
suoi poemi nell’VIII sec. a.C. I fatti narrati risalgono al XIII sec. a.C. e furo-
no tramandati per secoli.
Nell’Iliade (da Ilio, nome greco di Troia), in particolare, viene raccontato l’ultimo
anno della guerra di Troia, che, secondo la tradizione, durò dieci anni e alla qua-
le parteciparono i prìncipi achei, guidati dal re Agamennone. Causa leggendaria
della guerra sarebbe stato il rapimento di Elena, moglie del re acheo Menelao, da
parte di Paride, figlio del re di Troia, Priamo.
Il poema descrive principalmente le gesta eroiche di tanti guerrieri, tra cui
eccellono Achille, acheo, ed Ettore, troiano.
I RACCONTI OMERICI SONO VERI?
Gli studiosi hanno cercato di distinguere le notizie di carattere stori-
co contenute nei poemi omerici da quelle fantastiche. Secondo le ulti-
me ricerche archeologiche e storiografiche, la guerra di Troia non fu
certo uno scontro causato dal rapimento di una donna; si trattò invece
di una sorta di “guerra mondiale”, che si estese dal Mediterraneo fino
alla Mesopotamia.
Da una parte combatterono i Greci (cioè gli Achei), alleati con gli It-
titi e con gli Egizi; dall’altra i Troiani, alleati con gli Assiri. Ciò che era
in questione era il controllo dello Stretto dell’Ellesponto (oggi Darda-
nelli) e quindi del commercio delle materie prime e dei prodotti agrico-
li in transito dalle regioni del Mar Nero.
Per i contemporanei di Omero, tuttavia, conservare il ricordo di que-
gli eventi non significava semplicemente “fare storia” di fatti da tra-
smettere ai posteri, affinché fossero conosciuti con esattezza e precisio-
ne. Si trattava so-
prattutto di salva-
re e tramandare i
valori della tra-
dizione eroica
dei loro antenati,
i Micenei, con
tutto il suo patri-
monio di miti re-
ligiosi.
Sulla base di dati
archeologici certi,
il computer ricostruisce,
in modo virtuale,
le successive trasforma-
zioni della rocca
di Troia.
42 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
TROIA IX
(85 a.C. - 500 d.C. circa).
Dominio romano.
TROIA VIII
(800 - 85 a.C. circa).
Troia diventa la città greca chiamata Ilio.
Apogeo di Atene e della civiltà greca.
Circa la provenienza dei TROIA VII
contingenti achei (carta nella (1250 - 1020 a.C. circa).
pagina accanto), dal racconto Età del ferro. Distruzione delle fortezze
omerico emerge che le regioni e le micenee e migrazione dorica.
città più importanti della Grecia
micenea non sono le stesse TROIA VI
dell’Età classica (VI sec. a.C.), (1700 - 1250 a.C. circa).
quando si trascrissero per Epoca micenea. Guerra di Troia
la prima volta i poemi omerici; e nuova distruzione della città.
il ruolo della futura “grande”
Atene, ad esempio, nella guerra TROIA V
di Troia fu del tutto trascurabile. (2000 - 1700 a.C. circa).
Apogeo della Civiltà cretese.
TROIA IV
(2200 - 2000 a.C. circa).
Prima distruzione di Troia.
LE TANTE STORIE DI TROIA
Sono ancora molte le domande storiche aperte TROIA III
riguardo alla realtà di Troia, la città dell’Iliade e di (2390 - 2200 a.C. circa).
Si sviluppa la città bassa.
Heinrich Schliemann (1822-1890), l’archeologo tede-
sco, ex uomo d’affari, che tentò l’impresa “disperata” di TROIA II
cercare il fondamento storico del poema omerico. (2600 - 2450 a.C. circa).
Epoca del Tesoro di Priamo.
Scavando sulla collina di Hissarlik, in Turchia, riportò
alla luce i resti di quella che lui identificò con la Troia ome-
rica. Qui, 5000 anni fa, si era sviluppato un piccolo insedia-
mento dell’Età del bronzo, cinto di mura: Troia I.
Nel 2600 a.C. circa i suoi abitanti sembrano essersi divisi in
due classi sociali: mentre la classe più umile resta fedele all’anti-
ca cultura di Troia I, i nobili costruiscono una fortezza sfarzosa,
Troia II.
Proprio tra i resti di quest’epoca Schliemann trovò il cosiddetto “tesoro di Priamo”, com-
posto da quasi 10000 pezzi. Eppure la città-rocca intorno a cui venne combattuta la guerra TROIA I
descritta da Omero risale a circa mille anni dopo (Troia VI) e si trova addirittura 7,5 m sopra (2920-2600 a.C. ca).
i resti di Troia II. Età del bronzo.
Di nuovo rasa al suolo, la città venne ricostruita, ma senza raggiungere l’antico splendore
(Troia VII). Infine, i Romani vi costruirono un tempio e un teatro (Troia IX).
Poiché Troia è stata distrutta e sempre ricostruita, sulla collina di Hissarlik è cresciuto, nel tempo, uno
strato di macerie alto 22 m.
Qui si sta ancora giocando la sfida archeologica di capire la storia di una città e, in particolare, se sia que-
sta effettivamente la Troia di cui parla Omero.
© ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA 43
3. Nascita e sviluppo della civiltà greca Per ricordare
DAL 1200 AL 750 A.C.: • Che cosa si intende con
l’espressione “secoli bui”
QUATTRO SECOLI DI PROFONDE TRASFORMAZIONI della storia greca?
In seguito al declino della civiltà micenea, tra il 1200 e il 750 a.C., la Grecia co- • Che cosa accadde in real-
nobbe un periodo di decadenza. Per molto tempo gli storici si sono riferiti a questo tà durante quel periodo?
periodo parlando di “secoli bui”, perché di esso si hanno poche notizie: quasi inesi-
stenti sono le testimonianze scritte e, di fatto, pochissimo si conosce. Per ricordare
In realtà, in quei secoli avvennero profonde trasformazioni politiche e culturali • Che cosa accadde duran-
che i Greci delle epoche successive considereranno fondamentali per l’elaborazione te la “prima colonizzazio-
della civiltà greca. ne”?
LA PRIMA COLONIZZAZIONE • Quali altre ragioni, oltre
all’invasione dorica, inco-
La calata dei Dori nella penisola greca provocò la fuga di molta parte della popola- raggiarono la fondazione
zione verso le isole del Mar Egeo e poi alla volta delle coste dell’Asia Minore, do- delle colonie?
ve vennero fondate nuove colonie. Un fenomeno analogo si era già verificato nell’Età
micenea, ma verso i secoli XI e X a.C. esso assunse dimensioni maggiori. Questo
massiccio movimento migratorio è conosciuto come “prima colonizzazione”.
Accanto all’invasione dorica, che fu probabilmente la causa principale della crescita
di tale migrazione, altre ragioni, ugualmente importanti,
spinsero molti abitanti della penisola greca a spostarsi altrove:
• la necessità di terre fertili da sfruttare per una popolazio-
ne sempre più numerosa;
• la ricerca delle materie prime indispensabili allo sviluppo
dell’artigianato e del commercio;
• l’interesse ad aprire nuovi mercati, in cui vendere i propri
prodotti.
Coppa attica raffigurante una nave mercantile greca
attaccata da nave pirata, VI sec. a.C.
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LA NASCITA DELLA PÓLIS Per ricordare
L’altro grande fenomeno che caratterizzò questa lunga epoca di cambiamenti fu il pas- • Quale fenomeno partico-
saggio dalla monarchia tipica dei regni micenei e dai governi aristocratici delle città larmente importante si
doriche alla formazione della pólis. verificò durante i “secoli
bui” della storia greca?
La pólis (al plurale póleis) fu una creazione politica tipica della civiltà greca, con al-
cune caratteristiche comuni fondamentali: • Quali erano le caratteristi-
1. ogni città era autonoma e si governava da sola: per questo le póleis greche si trova- che fondamentali comuni
a tutte le póleis greche?
rono sovente nella condizione di scontrarsi fra loro per far valere interessi particolari
e per assicurarsi il predominio su un territorio; Monarchia
2. la pólis, come entità geografica, comprendeva sia il centro urbano che il territorio Parola derivante dal greco
di campagna circostante (Atene, per esempio, si estendeva su un territorio di 2500 mónos, “uno”, e arché, “po-
km2, all’incirca pari all’attuale provincia di Venezia); tere”. È una forma di gover-
3. i Greci concepirono la pólis, più che come area territoriale, soprattutto come una co- no nella quale il potere è
munità di uomini liberi, capaci di governarsi con proprie leggi e propri magistrati. esercitato da una sola per-
sona; può essere ereditaria,
L’AGORÁ: CUORE DELLA PÓLIS quando il potere si trasmet-
te di padre in figlio, oppure
Con la pólis apparve in Grecia un nuovo tipo di città: tramontarono definitivamente i elettiva, se il monarca (cioè
modelli della città-rocca, della città-fortezza, della città-palazzo e nacque la città della il re) viene scelto o eletto.
piazza (in greco, agorá). Fu proprio l’agorá il centro politico ed economico intorno al
quale si costruì e si estese la pólis. Aristocrazia
Termine derivante dal greco
Simbolicamente l’agorá diventò il cuore della vita stessa della città, il luogo delle riu- áristoi, “i migliori”, e krátos,
nioni, dei dibattiti, del confronto, delle decisioni. Essa era infatti la sede delle assem- “dominio”. Indica una forma
blee dei cittadini. di governo nella quale il po-
tere è esercitato da un
Il termine “cittadino” inizialmente designò soltanto una piccola parte degli abitanti gruppo ristretto di persone
della pólis: gli aristocratici, i nobili e i militari. Solo queste categorie di persone, in- appartenenti a un ceto rite-
fatti, avevano il diritto di partecipare alle assemblee, di avere proprietà terriere e di rap- nuto “nobile” (aristocratico)
presentare la pólis nelle guerre. Erano esclusi da questi diritti una larga parte di abitanti: per motivi derivanti dalla
artigiani, lavoratori agricoli, marinai, stranieri (detti meteci), oltre a tutti gli “uomini ricchezza o dalla discenden-
non liberi”. za da famiglie di antico pre-
stigio.
Solo più tardi, con l’estensione di questo “diritto di essere cittadini”, si svilupperà
una forma di partecipazione alla vita politica nota a noi con il nome di democrazia. Magistrato
Persona che ricopre una ca-
rica pubblica, come i giudi-
ci, i comandanti militari e
coloro che ricoprivano un
ruolo amministrativo nella
pólis.
Parola chiave Per ricordare
DEMOCRAZIA • Quale nuovo tipo di città
• Democrazia è un termine di origine greca, formato dalle parole démos, “popolo”, e nacque con la pólis greca?
krátos, “dominio”, e indica una forma di governo nella quale il potere è esercitato dal • Perché l’agorá rappresen-
popolo. La democrazia nacque in Grecia intorno al V secolo a.C. e nell’età contempo- tò il cuore della vita citta-
ranea fu perfezionata e si estese a molti Paesi, soprattutto in Occidente. dina?
Anticamente la democrazia era molto imperfetta rispetto a come siamo abituati a con-
siderarla oggi, perché di fatto erano assai pochi i cittadini che avevano il diritto di par- • Chi, inizialmente, era con-
tecipare alla vita politica e che, proprio in ragione del numero esiguo, intervenivano di- siderato un “cittadino”
rettamente con il loro voto quando si trattava di decidere se promulgare una nuova leg- nelle póleis greche?
ge o adottare un altro provvedimento: per questo si parla di “democrazia diretta”.
Negli Stati moderni la democrazia diretta è impossibile da realizzare, perché quasi • Che cosa accadde in un
ovunque tutti i cittadini hanno diritto a partecipare alla vita politica del Paese. Accade secondo momento?
così che la popolazione elegge propri rappresentanti, che insieme costituiscono il Par-
lamento, nel quale vengono fatte le leggi. Si tratta della “democrazia rappresentati-
va”: i cittadini agiscono attraverso il voto dei rappresentanti che hanno eletto. Ogni re-
gime democratico si basa su una Costituzione che fissa i criteri necessari per la realiz-
zazione e la conservazione della democrazia.
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Lastra in terracotta
con figura
di Gorgone,
proveniente
dal recinto del
Tempio di Atena
di Siracusa,
570-550 a.C.
LA SECONDA COLONIZZAZIONE GRECA
Il periodo di formazione della pólis fu accompagnato da un nuo- Per ricordare
vo vasto movimento di migrazione, che fu chiamato seconda
colonizzazione (VIII-VI sec. a.C.). • Quando avvenne la “seconda colonizza-
zione”?
I motivi di questa nuova ondata migratoria furono diversi:
• Quali furono i motivi che spinsero alla
1. anzitutto, un forte incremento della popolazione, che rese seconda colonizzazione?
insufficienti le poche risorse presenti sul territorio della Grecia,
caratterizzato da vaste zone montuose difficilmente coltivabili; • Quali furono le regioni scelte per fonda-
re le nuove colonie?
2. i ceti sociali più intraprendenti, come quello degli artigiani,
vollero sottrarsi al controllo esercitato dagli aristocratici, • Quale fu il successo delle nuove colonie
contrari a ogni cambiamento, e lasciarono le loro città per fondare nuove fondate dai Greci?
colonie, dove diedero vita a forme di governo meno oppressive;
3. la ricerca di nuovi mercati su cui collocare i prodotti artigianali.
A partire dall’VIII e fino al VI secolo a.C. circa, migliaia di Greci si diresse-
ro verso le coste dell’Italia meridionale (detta in seguito Magna Grecia),
della Sicilia, della Gallia (Francia), dell’Iberia (Spagna), del Mar Nero e de-
gli Stretti.
Il successo delle comunità greche in Sicilia e nella Magna Grecia fu incre-
dibile. Le colonie diedero un contributo straordinario alla civiltà greca e
mediterranea e in esse venne creata un’architettura monumentale che an-
cora oggi sbalordisce per grandiosità e bellezza.
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LA CIVILTÀ GRECA SI FONDA SU UNA RELIGIONE E UNA CULTURA COMUNI Per ricordare
Nei secoli che videro la fioritura della sua grande civiltà, la Grecia non fu mai unita • Perché la Grecia antica
politicamente: ogni pólis era del tutto autonoma e si governava da sola. Anche nel pe- non fu mai politicamente
riodo in cui alcune città più forti si imposero su altre più deboli, l’indipendenza delle unita?
città sottomesse venne sempre, almeno formalmente, salvaguardata.
• Che cosa ci permette di
Gli elementi di unità che ci permettono di parlare di un’unica civiltà greca furono parlare di una cultura gre-
quelli religioso e culturale. La cultura greca, di fatto, costituì un patrimonio di ideali e ca unitaria?
di princìpi che si consolidò nei secoli e si conservò intatto fino alla fine della storia greca.
GLI DÈI DELL’OLIMPO
I Greci erano politeisti: veneravano numerosissime divinità, ognuna delle quali pre- Per ricordare
siedeva un particolare aspetto della natura e della vita. Ogni città, poi, aveva un pro-
prio dio protettore e non c’erano luoghi dove non si vedessero templi e altari, o sor- • Di che tipo era la religio-
genti e boschi ritenuti sacri. ne dei Greci?
Gli dèi erano immaginati in modo antropomorfo, cioè con aspetto e sentimenti si- • In che modo i Greci im-
mili a quelli degli uomini. Naturalmente differivano dagli uomini perché più potenti maginavano i loro dèi?
e, soprattutto, immortali.
• In quali luoghi dimorava-
I Greci pensavano che gli dèi più importanti abitassero sul monte Olimpo, dove si no le divinità greche?
svolgevano le loro riunioni e i loro banchetti, e sul quale regnava Zeus, sovrano delle
divinità. Numerose altre divinità minori si pensava che abitassero sulla terra, nei bo-
schi, nei fiumi, nelle grotte.
ZEUS ERA AFRODITE ARES APOLLO ATENA POSIDONE
dio del cielo, moglie di Zeus, dea dio della guerra, dio del Sole nata dalla testa dio degli oceani,
dei fenomeni e dell’armonia,
protettrice della bellezza impersona di Zeus, dei terremoti e
naturali dell’amore e dell’amore, la forza e protettore dea dell’intelligen- dei maremoti
e del fulmine coniugale la crudeltà degli delle arti
e dei figli nata dalla scontri bellici e della musica za pratica,
schiuma che ispira le arti
del mare
e le tecniche
ARTEMIDE EFESTO ERMES ASCLEPIO PLUTONE DIONISO DEMETRA
dea della Luna, dio del fuoco messaggero dio della dio del regno dio del vino e dea della Terra,
ma soprattutto e della tecnica medicina, dei morti o Ade
di forgiatura degli dèi, dell’estasi del grano
della caccia protettore cui erano sacri e del mondo
dei metalli dei viaggiatori, il gallo
dei mercanti agricolo
e dei ladri e il serpente
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L’IMPORTANZA DEI SANTUARI E DELLE FESTE RELIGIOSE Per ricordare
Dall’VIII secolo a.C. cominciarono a diventare importanti alcuni santuari, luoghi par- • Che cosa erano i santuari?
ticolari nei quali sorgevano edifici monumentali consacrati a una divinità e considerati Quali erano i santuari più
centri di riferimento religioso, culturale e politico per la Grecia intera. Particolar- importanti?
mente importanti erano i santuari di Delfi e Delo, dedicati al dio Apollo, e quello di
Olimpia, dedicato a Zeus. • Che cosa accadeva nella
città di Olimpia ogni
Presso il santuario di Zeus a Olimpia si affermò, da parte di tutte le città, la consue- quattro anni?
tudine di riunirsi periodicamente per i giochi delle Olimpiadi, segno di unità culturale
e religiosa. Si trattava di gare di atletica che si ripetevano ogni quattro anni e che costi- • Quale fu il criterio di da-
tuivano l’evento centrale di una grandiosa festa religiosa, per la quale veniva proclamata tazione usato dai Greci?
una tregua tra tutte le città greche, che in quell’occasione sospendevano qualsiasi
guerra.
Le Olimpiadi furono così importanti da diventare per i Greci il criterio di datazione
della loro storia: essi misuravano il tempo in base alla scadenza quadriennale della va-
rie Olimpiadi, a partire dalla prima, che, secondo la tradizione, avvenne nel 776 a.C.
Resti del santuario di Zeus ad Olimpia. Corsa di fondo (dolico) di 4440 metri.
IL TEATRO E LA FILOSOFIA Per ricordare
Il teatro, come lo conosciamo anche oggi, fu inventato dai Greci e costituì un altro • In quale contesto nacque
importante elemento che favorì la loro unità culturale. Durante le grandi feste religio- il teatro?
se, infatti, venivano rappresentate opere teatrali, come tragedie e commedie, cui assi-
steva tutto il popolo. • Quali erano i temi trattati
nelle tragedie e nelle
Gli argomenti delle tragedie erano le forti passioni dell’animo umano vissute da commedie?
eroi e personaggi leggendari; i temi delle commedie erano tratti dalla vita quotidiana,
raccontata, nella sua varietà e imprevedibilità, in modo giocoso. I più grandi scrittori • Dove nacque la filosofia?
di teatro (Eschilo, Sofocle, Euripide, Aristofane) vissero nel V e nel IV secolo a.C. Perché fu importante?
La filosofia – cioè la riflessione condotta da alcuni pensatori sugli aspetti più diversi
della realtà, sul senso della vita umana e sulla politica – nacque nel vivace mondo
delle colonie. Secondo la tradizione, i primi pensatori erano originari di Mileto, la più
importante delle città dell’Asia Minore. I successivi sviluppi della filosofia avvennero
anche nelle città dell’Italia meridionale e della Sicilia. A Elea visse Parmenide, Empe-
docle ad Agrigento, Pitagora di Samo dimorò e insegnò a Crotone. Anche la filosofia
costituì un importante elemento unificatore della cultura greca e rappresentò il fonda-
mento della storia del pensiero occidentale fino a oggi.
48 CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
4. Sparta e Atene:
due diversi modelli di pólis
Tra tutte le póleis greche, Sparta e Atene furono le più importanti dal
punto di vista della potenza militare ed economica, tanto che si conte-
sero a lungo il ruolo di città-guida della Grecia. Soprattutto, però, esse
rappresentarono due diversi modelli di sviluppo della struttura politica
della pólis.
Da una parte, Sparta costituisce il modello della
pólis costruita sulla forza militare e su un go-
verno oligarchico, rimasto pressoché immu-
tato per secoli. Atene, invece, rappresenta il
modello della pólis più aperta all’espansio-
ne e al commercio sul mare, all’elaborazio-
ne di forme di governo democratiche e al-
la fioritura culturale.
La storia di Sparta e Atene si intreccerà nei secoli, fino alla fine
della civiltà greca; ma sarà Atene a diventare la città-guida della
cultura classica e della democrazia.
Per ricordare Oligarchia
Parola di origine greca
• Perché Sparta e Atene fu- composta da olígoi, “pochi”,
rono particolarmente im- e arché, “potere”. Indica una
portanti? forma di governo nella quale
il potere è esercitato da una
• In che cosa si differenzia- minoranza più o meno ristret-
vano le due póleis? ta di cittadini, perlopiù ricchi,
che agiscono soprattutto per
• Perché fu Atene a lasciare salvaguardare e promuovere i
un’impronta decisiva nella propri interessi.
storia greca?
Copia romana di un’opera del grande scultore greco CAPITOLO 4 - LE CIVILTÀ DELLA GRECIA 49
Policleto (V sec. a.C.), raffigurante un giovane atleta
nell’atto di cingersi la fronte con la benda della vittoria.
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