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LEGNO
L’universo costruttivo di un materiale nuovo
Almerico Ribera
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Ristrutturazione di un albergo a Moena (TN)
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Origine fotografie e testi
Anziché riferirmi a interminabili bibliografie di immagini e testi
studiati durante il mio percorso formativo, preferisco ringraziare
in queste pagine tutti coloro dai quali ho appreso ciò che so:
durante le lezioni, i convegni, le fiere settoriali, la direzione
delle riviste della mia casa editrice, che sono state tante.
Ringrazio innanzitutto Georg Binder e lo staff di Promolegno,
persone con cui ho collaborato durante i primi 5 anni di attività
dell’Ente in Italia e che hanno avuto il merito di investire per dif-
fondere la cultura del legno nel settore delle costruzioni del
nostro Paese. Proprio dai lavori di un gruppo di tecnici italiani
ed austriaci – che in quegli anni ha svolto un lavoro di rilievo –
dal loro pensiero, dalle loro emozioni, dai loro appunti, ho tratto
moltissimi spunti per scrivere i testi di questo libro.
Sicuramente dimenticherò qualcuno, o dimenticherò la citazione
di qualche fotografia ( mi scuso in anticipo poiché si tratta di
una raccolta di 50 anni di attività), ma che valeva comunque la
pena di pubblicare, allora scrivetemi, sarà per me un obbligo
rimediare ai miei inevitabili errori, inserendo l’errata corrige e la
ripubblicazione nelle prossime edizioni. Buona lettura.
Almerico Ribera
Editore Ribera legnoformazione
Viale Sempione 21,
Autore 20020 Arese (MI) - Italy
Impaginazione Almerico Ribera
Stampa Adriano Ribera
Grafiche Papa - Arese (MI)
Questa edizione è stata stampa in Milano - Ottobre 2015
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Indice
UNA RISORSA CHE SI RINNOVA pag. 6 Fibra di legno, lana di pecora, vetro cellulare pag. 97
Prefazione pag. 8 Gli isolanti termo riflettenti pag. 100
Le norme europee e nazionali pag. 10
Il valore energetico del legno pag. 11 LA PROGETTAZIONE ENERGETICA pag. 102
Il legno tra passato e futuro pag. 12 Fisica tecnica e acustica pag. 102
Sfasamento termico pag. 104
IL LEGNO MATERIALE NUOVO pag. 22 Prestazioni invernale ed estiva di un edificio pag. 104
Come funziona un albero? pag. 24
La dendrocronologia pag. 26 PROGETTAZIONE ACUSTICA pag. 105
Durabilità e classi di rischio pag. 27 L’isolamento acustico pag. 106
Le caratteristiche meccaniche del legno pag. 28
La moderna segheria pag. 30 L’AZIONE DEL PROGETTISTA pag. 110
Le norme sui controlli di produzione pag. 31 La conoscenza del materiale pag. 112
Termini classificazione a vista pag. 31 Confronto legno – acciaio – cemento armato pag. 114
Il legno da costruzione pag. 32 Il fattore di struttura pag. 116
I compiti del direttore dei lavori pag. 33
Resistenza alle sollecitazioni di carico pag. 34 LA COSTRUZIONE DEGLI EDIFICI DI LEGNO pag. 119
Classi di resistenza EN 338 - tabelle pag. 36 La tecnica del blockbau pag. 120
Le travi Uso Fiume e Uso Trieste pag. 38 I materiali per la costruzione blockbau pag. 124
Le giunzioni di travi U.F e U.T Pag. 39 Costruzioni intelaiate pesanti pag. 127
Le giunzioni legno-legno medioevali pag. 42 La triangolazione e i materiali di base pag. 130
Le giunzioni legno acciaio: il dodecaedro pag. 44 Costruzioni intelaiate leggere pag. 137
Reazione e resistenza al fuoco di una trave pag. 48 Balloon frame e platform frame pag. 138
Gli agenti abiotici: il sole e l’acqua pag. 52 Il telaio europeo pag. 142
Le classi di rischio pag. 55 Gli schemi di montaggio del telaio pag. 145
IL SISTEMA CAPRIATA pag. 56 COSTRUIRE CON IL LEGNO LAMELLARE pag. 166
Le coperture a capriata pag. 57 Caratteristiche e classi di servizio pag. 170
I testi antichi pag. 60 Sollecitazioni a flessione pag. 172
La capriata di San Michele – Roma pag. 61 Le tecniche di connessione pag. 174
La capriata di San Sperato – Reggio Calabria pag. 62 Gli adesivi strutturali epossidici pag. 178
Capriata, forma ed efficienza pag. 64
Progettare la capriata pag. 67 XLAM, MURO STRUTTURALE pag. 180
La struttura del pannello pag. 182
TETTI E COPERTURE pag. 68 Il pannello nei confronti del sisma pag. 186
Il tetto a struttura di legno pag. 70 Scale e balconi pag. 188
Elementi costituenti un tetto pag. 71 La permeabilità all’aria negli edifici di legno pag. 190
La funzione del cordolo perimetrale pag. 72 Gli schemi di montaggio di un edificio Xlam pag. 193
Il tetto piano pag. 74 I sistemi di connessione per pannelli Xlam pag. 198
Aspetti igrometrici delle coperture pag. 77
Il tetto caldo e il tetto freddo pag. 78 ARCHITETTURA ALPINA pag. 202
Microventilazione pag. 78
Il volano termico pag. 79 LE OPERE MURARIE pag. 204
La ventilazione sotto manto pag. 81 Fondamenta e platea di base pag. 206
La norma UNI 8627 sui 4 sistemi di copertura pag. 82 Vespaio e cordolo di cemento armato pag. 196
Guaine traspiranti, condensa, vapore acqueo pag. 77 Rivestimento delle pareti esterne pag. 209
I segreti del cordolo di rialzo pag. 210
IL SOLAIO pag. 84
Il solaio nella tradizione pag. 84 LE SOPRAELEVAZIONI DI LEGNO pag. 212
Le stratigrafie del solaio oggi pag. 86 La città sulla città pag. 214
Manutenzione, manuale e programmazione pag. 80 Sopraelevazione di due piani in 24 ore pag. 216
Calcolo dei costi di sopraelevazione pag. 217
L’INFLUENZA DEI MATERIALI pag. 92 Le case di minimo impatto ambientale pag. 219
I pannelli ingegnerizzati pag. 94 Il dizionario dei termini tecnici pag. 222
Il KWH pag. 96 Le schede dei legni importati in Italia pag. 226
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Origine delle immagini
Pagina 2-3 - Rasom wood tecnology – Predazzo TN - www.rasom.it
Pagina 10 - Dodecaedro – Prof. Felice Ragazzo – Roma
Pagina 17 - Mosquito – Ribera editore – Il libro internazionale del legno
Pagina 18 - Prof . Franco Laner - IUAV Venezia
Pagina 18 - 4/5 - Rasom wood tecnology – Predazzo TN – www.rasom.it
Pagina 20 – 9 - Ing. Giorgio Bignotti – Holbau Sud – www.holzbausud.it
Pagina 24/25/26/29/29/30/33 - Ribera editore – Il libro internazionale del legno
Pagina 30 - Johann Pabst Holzindustrie GmbH – AT www.pabst-holz.com
Pagina 33 - ILMA Engineering - Magliano Alpi CN - www.ilma-legno.com
Pagina 34 - Ribera editore – foto diffusissime su internet
Pagina 21/36/38 - Segheria Giordano Valsesia – Ribera editore
Pagina 38 - Disegni 6 - Rete di imprese UF. UT. Bolzano
Pagina 39 - foto 5 – Sala Guido Legnami – Besana – www.salaguidolegnami.it
Pagina 41 - foto 3 – Andrea Zenari – Vicenza – www.lazzarizenari.it
Pagina 42/43 - disegni – Ribera – Illustratore Silvio Gatti
Pagina 44/47/52 - Prof. Felice Ragazzo – www.feliceragazzo.it
Pagina 48/49/50 - Ribera - www.riberaformazione.it
Pagina 54 - foto in alto - Ing. Damiano Zennaro – Rovigo – www.zennarolegnami.com
Pagina 52/56/57 - Prof. Felice Ragazzo – Roma - www.feliceragazzo.it
Pagina 59 - Arianna Bosio - Roma
Pagina 61/62/63 - Prof. Felice Ragazzo - Roma
Pagina 40/65 - foto in alto - Rasom wood tecnology – Predazzo TN - www.rasom.it
Pagina 65/66 - foto in basso - Sala Guido Legnami - Besana Brianza MB- www.salaguidolegnami.it
Pagina 66 - Sala Guido Legnami - Besana Brianza MB- www.salaguidolegnami.it
Pagina 67/72 - Rasom wood tecnology – Predazzo TN - www.rasom.it
Pagina 73 - foto in alto - Sala Guido Legnami - Besana Brianza MB- www.salaguidolegnami.it
Pagina 73 - foto in basso – Adriano Dal Prà - Farra di Soligo – www.depraadriano.com
Pagina 74/75 – rendering di ILMA engineering - Magliano Alpi – www.ilma-legno.com
Pagina 74/75 - disegni RoofRox - Novedrate MI – www.roofRox.com
Pagina 77 - Rasom wood tecnology – Predazzo TN - www.rasom.it
Pagina 78/79 - Rothoblaas – Cortaccia BZ - www.rotoblaas.com
Pagina 81/82 - Legno Dolomiti Group Villa Agnedo (TN) – www.legnodolomitigroup.it
Pagina 83 - Rasom wood tecnology – Predazzo TN - www.rasom.it
Pagina 84/85 - Bonelli tecnologie del legno spa - Savigliano CN
Pagina 86/87 - Legno Dolomiti Group Villa Agnedo (TN) – www.legnodolomitigroup.it
Pagina 88 - foto in alto a sinistra - Sistem Costruzioni - Castelvetro MO – www.sistem.it
Pagina 89 - Strutturaclima - Milano – www.strutturaclima.it
Pagina 90 - Rasom wood tecnology – Predazzo TN - www.rasom.it
Pagina 92 - Pabst Holz - www.pabst-holz.com
Pagina 97 - Celenit - Onara di Tombo PD - www.celenit.com
Pagina 98 - INCAS 93 - Cerreto Guidi FI - www.incas93.it
Pagina 98 - Vetro cellulare - J. Reinisch + Co. di Leo Reinisch S.a.S. - Bolzano (BZ) - www.reinisch.it
Pagina 100/101 - Over-all - Milano - www.over-foil.com
Pagina 102/104/107 - Rasom wood tecnology - Predazzo TN - www.rasom.it
Pagina 108/109 - Rothoblaas - Cortaccia BZ - www.rotoblaas.com
Pagina 116 - Promolegno - www.promolegno.com
Pagina 118-119 - Honka Ergon - Bra CN - www.honka.it
Pagina 121/122/123/125 - Vivere nel legno - Sauris di sopra – www.viverenellegno.it
Pagina 124 - in basso - Rothoblaas - Cortaccia BZ - www.rotoblaas.com
Pagina 126/127 - Sala Guido Legnami - Besana Brianza MB- www.salaguidolegnami.it
Pagina 129/132 - Progetto Legno - Prof. Arch. Cristina Benedetti
Pagina 135 – in basso - Ribera editore - www.riberaformazione.it
Pagina 138/139 Ribera editore - www.riberaformazione.it
Pagina 141 - Rothoblaas - Cortaccia BZ - www.rotoblaas.com
Pagina 143 - Rasom wood tecnology - Predazzo TN - www.rasom.it
6
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SCHEMI DI MONTAGGIO
Pagina 145- 165 - Legno Dolomiti Group - Villa Agnedo (TN) - www.legnodolomitigroup.it
Pagina 166 – Rubner Holzbau – Bressanone – www.holbau.rubner.com
Pagina 169 - Sala Guido Legnami - Besana Brianza MB- www.salaguidolegnami.it
Pagina 170 - Ribera editore - Progetto Legno - www.riberaformazione.it
Pagina 172 - in basso a destra – Pollmeier – www.polmeier.com
Pagina 173 - Albertani Corporates – Edolo BS – www.albertani.com
Pagina 174/175 - Euroholz - Villasantina - UD
Pagina 177 - Legnami Barel - Santa Lucia di Piave TV - www.legnamibarel.it
Pagina 178 - foto Rothoblaas - Cortaccia BZ - www.rotoblaas.com
Pagina 179 - Holzbausud - Calitri AV - www.holbausud.it
Pagina 179 - foto Cenci Legno Xepox – www.cenci.com
Pagina 181/181 - Albertani Corporates – Edolo BS – www.albertani.com
Pagina 182 - Gianni Cecchinato - editore – [email protected]
Pagina 183 - foto in alto a destra - Artuso Legnami – Altivole TV- www.artusolegnami.it
Pagina 183 - in alto - Bio-habitat - Folgaria TN – www.bioabitat.it
Pagina 184 - in mezzo - FBE Wood living - Vicenza – www.fbe.it
Pagina 184 - in basso - foto Xlam curvo – Radiusholz Unterrainer – www.radiusholz.net
Pagina 185 - Edizioni promolegno – www.promolegno.com
Pagina 187 - foto in alto - ILMA engineering CN – www.ilma-legno.com
Pagina 187 - foto sotto - Sistem costruzioni - Castelvetro MO – www.sistem.it
Pagina 187 - foto viti - Rothoblaas – Cortaccia BZ - www.rotoblaas.com
Pagina 188 - foto in alto - Sistem costruzioni, Castelvetro MO www.sistem.it
Pagina 188 - foto in basso - www.promolegno.com
Pagina 189 - foto in alto - Wood Beton gruppo Nulli - Iseo BS - www.woodbeton.it
Pagina 189 - rendering - Sistem costruzioni, Castelvetro MO – www.sistem.it
Pagina 189 - in basso - Sala Guido Legnami - Besana Brianza MB - www.salaguidolegnami.it
Pagina 190 - Strutturaclima - Milano – www.strutturaclima.it
Pagina 191/192 - Rasom wood tecnology – Predazzo TN - www.rasom.it
SCHEMI DI MONTAGGIO
Pagina 193/197 - Legno Dolomiti Group - Villa Agnedo (TN) - www.legnodolomitigroup.it
Pagina 198 - Service Legno – Villorba TV
pagina 198 - Rothoblaas Cortaccia BZ - www.rothoblaas.com
Pagina 198/199 primo a destra - Borga Italia – Valdagno VI – www.borgaitalia.it
Pagina 201 - in alto a sinistra - Costantin Tistea - Costyedil Roma - www.costyedil.it
Pagina 201 - staffa a scomparsa - Rothoblaas - Cortaccia BZ - www.rotoblaas.com
Pagina 202 - Rasom wood tecnology – Predazzo TN - www.rasom.it
Pagina 204 - Vivere nel legno - Sauris di sopra – www.viverenellegno.it
Pagina 207/208 - Ubisol Rimini RN - www.ubisol.it
Pagina 209 - Ergodomus – RoofRox - 3therm - Riwega - www.ergodomus.it
Pagina 210 - Ribera editore - www.riberaformazione.it
Pagina 211/216 - Mathurin Hardel Cyrille Le Bihan - wwwhardel-lebihan.fr
Pagina 218 - Strutturaclima - Milano - www.strutturaclima.it
Pagina 217/219 - Dexler Guinand Jauslin Architekten - Frankfurt am Main
CONTRIBUTI
Il legno tra passato e futuro – Prof. Arch. Franco Laner – pag. 14
Legno per costruire - Prof. Felice Ragazzo – pag. 44
Le coperture a capriata – Arch. Arianna Bosio – pag. 58
Capriata: Rispettare le regole – Prof. Arch. Matteo Guadini – pag 67
Aspetti igrometrici delle coperture – Prof. Arch. Gianni Zannoni – pag. 77
La conoscenza del materiale – Prof. Ing. Guglielmo Giordano – 112
Le tecniche di connessione delle strutture – Prof. Ing. Natalino Gattesco – pag. 174
Il rivestimento delle pareti – Ing. Franco Piva – pag. 209
Sistemi di connessione – Ing. Matteo Goggia – pag. 198
Studio Petrillo Contursi – Salerno – www.studiopetrillo.com – tabella – pag. 36/37
Studio Petrillo Contursi – Salerno – www.studiopetrillo.com – tabella – pag. 41
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UNA RISORSA
CHE SI RINNOVA
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Prefazione
Nel maggio del 2015 ho maturato cinquant’anni
di lavoro nel settore del legno. Potrei dire che
con il passare del tempo – iniziai l’attività con
l’iscrizione all’albo dei giornalisti nel 1964 – si
perde lo stimolo giovanile: non è vero, perché il
mondo cambia giorno dopo giorno e non c’è il
tempo di annoiarsi, soprattutto a Milano.
Arrivando in città, in treno o in automobile, dal
parcheggio della stazione Garibaldi salite a
piazza Gae Aulenti, entrerete fra i grattacieli del
centro direzionale del capoluogo lombardo: Porta
Nuova.
Vi sembrerà di trovarvi sul palcoscenico di una
delle tante città del mondo moderno, un format
diffuso, globale.
Ci vado spesso e spesso mi chiedo quali siano,
oggi, i simboli della mia identità. Quali sono le
cose che mi legano a questa città, nuova, bellis-
sima, però così diversa dal passato, dove non
c’è più neppure la nebbia.
E’ a Porta Nuova che mi accorgo che i simboli di
quello che ero cinquant’anni fa, sono ormai po-
chissimi. Un libro è fra questi.
Ho inserito, nelle prime pagine del volume, la fo-
tografia dei grattacieli, perché il loro profilo severo
e metallico, è ingentilito dalla presenza dell’Au-
ditorium di legno, un padiglione in orizzontale
che sa cambiare l’atmosfera con il suo colore. Il
simbolo di un materiale che torna.
Cinquant’anni di lavoro in un settore che mi ha
obbligato ad osservare tanto, a studiare ancora
di più, nel quale ho avuto la fortuna di avere dei
compagni di viaggio meravigliosi a partire dal
Prof. Ing. Guglielmo Giordano, per me un grande
maestro, il mio maestro, l’Ing. Mario Bermani in-
ventore del pannello truciolare italiano, ma anche
altri numerosi insegnanti come il Prof. Arch.
Franco Laner dell’Università di Venezia, il Prof.
Ing. Ario Ceccotti, Direttore del CNR Ivalsa che
proprio Guglielmo Giordano aveva fondato a Fi-
renze, Il Prof. Ing. Pierre Marie Desclos che mi
introdusse per primo nel settore degli edifici di
legno canadesi, il Dott. Angelo Funes Nova il più
grande italiano esperto di entomologia e difetti
del legno, la Prof. Arch. Cristina Benedetti, di La
Sapienza di Roma, Felice Ragazzo, professore
di chiara fama presso la Sapienza di Roma e,
non ultimi, Gianfranco e Paolo Corà, numeri uno
degli importatori di legno, ai quali il nascente
settore del mobile italiano del secolo scorso deve
molto. A tutti loro devo qualcosa.
Ma anche a tantissimi altri esperti che non posso
qui nominare ai quali esprimo la mia gratitudine,
10
Libro Legno Rib_Layout 1 23/09/15 12:24 Pagina 30 Tronchi di grandi
dimensioni
IL MATERIALE NUOVO
Tronchi di piccole
Le moderna segheria dimensioni
Uno dei lavori antichi, ma anche dei Tronchi Tropicali
più difficili, che richiede grande abilità La riduzione
e velocità nelle decisioni è quello del- dei tronchi
l’operatore addetto alla sega alternativa in segati
dal cui giudizio (ed esperienza) dipende secondo
la conversione del tronco di un albero la specie
in segati per ottenere il massimo risul- legnosa e la
tato sia in quantità, sia in qualità. dimensione
La moderna segheria integrata è una
miscela originale di tecniche antiche
e di tecnologia avanzata, dato che il
lavoro dell’operatore è reso più sem-
plice ed efficace dai sistemi di controllo
computerizzato dei macchinari, i quali
consentono di movimentare tronchi del
peso di diverse tonnellate con la stessa
facilità con la quale si getta in aria una
monetina. Ma tutto ciò non basta al
segantino seduto ai suoi comandi in
posizione più elevata – un tecnico
esperto – che deve continuamente ri-
vedere i suoi piani di taglio a mano a
mano che, sotto la sega a nastro verti-
cale, si presenta la struttura interna
del tronco. Deve inoltre essere bravo
ad evitare i nodi, le spaccature e i
difetti della crescita più evidenti.
Il tronco fissato sul carro alternativo è
convogliato verso il nastro della sega
verticale per il primo taglio che stacca
uno sciavero, cioè il primo pezzo curvo
a D nella sua parte esterna, che sarà
destinato alla riduzione in trucioli.
I tagli successivi sui 4 lati liberano una
serie di tavole di circa 2,5 cm di spes-
sore, talvolta nette da nodi.
Quando però i nodi iniziano a comparire
il segantino continuerà a farà ruotare il
tronco di 90° o di 180° dando origine
alla produzione di travi e di legno da
lavoro.
Ogni tavola, ogni trave, ogni dormiente,
ogni correntino, sarà fatto cadere in
apposite vasche di raccolta e selezio-
nate da operatori specializzati secondo
le regole della classificazione a vista.
I segati saranno poi trasferiti negli es-
siccatoi per la stagionatura artificiale
e per renderli stabili nell’uso e infine
impaccati per la movimentazione, men-
tre le travi saranno inviate alla com-
mercializzazione dopo breve stagio-
natura.
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Controlli di produzione faccia dell'elemento”), quindi la mar-
Le Norme Tecniche per le Costruzioni catura CE è cogente per tutti i produt-
richiedono che ogni elemento di legno tori.
strutturale sia classificato secondo la Lo strumento operativo attraverso il
resistenza prima della sua messa in quale un produttore provvede ad affi-
opera. Infatti la Direttiva prodotti da dare ad un segato una determinata
costruzione (89/196/EEC) richiede la classe di resistenza è duplice:
marcatura CE del legno strutturale la- 1. Classificazione secondo la resistenza
mellare (dicembre 2011) e massiccio con metodi a vista;
(settembre 2012) per attribuire ad ogni 2. Classificazione secondo la resistenza
singolo segato, ad ogni singola trave, con metodi a macchina.
valori di resistenza, moduli elastici, e
massa volumica, al fine di fornire allo Classificazione a vista
strutturista valori caratteristici certi. La classificazione eseguita con metodi
a vista, assegna a ciascun segato una
Norma EN 14081-1: classificazione determinata classe di resistenza sulla
secondo la resistenza del legno base di alcune caratteristiche facilmente
massiccio a sezione rettangolare rilevabili (ad es. ampiezza media degli
La norma armonizzata di riferimento anelli di accrescimento, numero e di-
per il legno massiccio a sezione ret- mensione dei nodi, inclinazione della
tangolare è la UNI EN 14081-1 (“legno fibratura, ecc.). Questo metodo di clas-
massiccio classificato secondo la re- sificazione richiede personale esperto
sistenza la cui ampiezza di smusso e qualificato e comporta generalmente
non eccede 1/3 della larghezza della una sottostima delle caratteristiche
Dizionario termini e definizioni della classificazione a vista
1 - trave Uso Fiume: trave a sezione quadrata o rettangolare ottenuta da un tronco mediante squadra-
tura meccanica, continua e parallela dal calcio alla punta su quattro facce a spessore costante con
smussi e contenente il midollo.
2 - trave Uso Trieste: trave a sezione quadrata o rettangolare ottenuta da tronco mediante squadratura
meccanica, continua dal calcio alla punta su quattro facce seguendo la rastremazione del tronco, con
smussi e contenente il midollo.
3 - legno massiccio strutturale: elemento di legno massiccio classificato secondo la resistenza mec-
canica.
4 - spessore: distanza tra due piani definiti da due facce opposte, in corrispondenza della sezione
considerata.
5 - sezione massima: sezione che presenta spessore massimo.
6 - sezione nominale: sezione del rettangolo circoscritto dell’elemento ligneo a metà della lunghezza,
alla quale sono riferiti i valori caratteristici predeterminati
7 - categoria: insieme cui viene assegnato il legname classificato a vista secondo la resistenza mec-
canica in base alle regole contenute nella norma 11035-3.
8 - smusso: superficie arrotondata originale del tronco, con o senza corteccia, eventualmente regola-
rizzata tramite lavorazione meccanica con l’asportazione di non più di 5 mm sotto corteccia, che rac-
corda due facce contigue dell’elemento ligneo.
9 - deformazioni: variazioni della forma geometrica dell'elemento ligneo a causa di arcuatura, falcatu-
ra o svergolamento.
10 - eccentricità: distanza tra il centro geometrico del rettangolo circoscritto dell’elemento ligneo e il
suo midollo in una determinata sezione.
11 - rastremazione: Rapporto fra la differenza massima degli spessori delle sezioni alle estremità
dell’elemento ligneo e la lunghezza del tronco
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IL MATERIALE NUOVO
meccaniche (quindi a favore della si- Legno da costruzione
curezza). Le regole di classificazione
(specificate solitamente in standard La classificazione a vista del legno da costruzione è esegui-
nazionali – ad es. UNI 11035-1/-2) ta secondo criteri precisi:
sono diverse nei vari paesi in funzione • numero dei nodi
della specie legnosa e delle tradizioni • larghezza degli anelli annuali di accrescimento
nella lavorazione, ma seguono neces- • inclinazione delle fibre
sariamente gli stessi principi contenuti • torsione delle fibre
nell'allegato A della UNI EN 14081-1. • legno da compressione
• fenditure
Classificazione a macchina • danni da insetti e funghi
La classificazione eseguita con metodi
a macchina invece si basa su criteri Classificazione Classificazione Classificazione
tecnologici come il laser e l’infrarosso. a vista a macchina EN 338
La macchina misura uno o più parametri
non distruttivi (generalmente il modulo S7 MS7 C16
elastico “locale” a flessione in vari S10 MS10 C24
punti del segato) attribuendo ad ogni S13 C30
elemento controllato la classe di resi- MS13 C35
stenza. MS17 C40
L'affidabilità statistica della correlazione
deve essere verificata attraverso un'am- Si stima che la maggior parte dei lavori di carpenteria si ese-
pia serie di prove sperimentali su un gua con legname da costruzione S10 che corrisponde alle
campione rappresentativo della popo- norme EN 338 con il C24.
lazione in esame. Un controllo visivo Le suddette classi sono valide sia per il legno squadrato, sia
finale (“visual override” secondo UNI per i listelli porta tegola, sia per i pali, sia per le tavole.
EN 14081-1) del segato consente poi Oltre alla classificazione con i criteri descritti, anche l’umidità
di individuare quei difetti (quali ad es. ha la sua influenza. Di norma la posa in opera si esegue con
attacchi di funghi, insetti, fessurazioni legno asciutto che non dovrebbe mai superare il 18% di umi-
o legno di reazione) dei quali la mac- dità.
china non ha rilevato l'importanza.
Relativamente alle macchine che ad
oggi si possono trovare sul mercato è
possibile fare (in via semplicistica) la
seguente schematizzazione:
a. Macchine di classificazione che pro-
cedono a misurare il modulo elastico
locale su più punti del segato.
b. Macchine di tipo “vibrazionale” (che
misurano il modulo elastico dinamico
del segato.
c. Macchine a raggi X (che misurano i
difetti del segato in funzione della den-
sità che questi presentano).
d. Metodi combinati (ad es. macchine
a raggi X combinate a macchine di
tipo “vibrazionale”).
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Legno da costruzione giuntato a pettine Marcatura CE
L’enorme richiesta di legname da costruzione I materiali ad uso strutturale che sono inviati
di lunghezza notevole ha incrementato in cantiere devono essere:
la produzione di travi giuntate a pettine, • Identificati a cura del produttore
disponibili fino a lunghezze di 18 metri. o del centro di lavorazione
La produzione segue standard e norme • Qualificati secondo la responsabilità
ben definite dalla EN 385. del fornitore
Le classi di servizio e di resistenza • Accettati dal Direttore Lavori mediante
sono le medesime del legno massiccio, acquisizione e verifica della documentazione
con una differenza sostanziale: il legno accompagnatoria
giuntato a pettine ha un’umidità controllata.
Anche il problema delle colle non può essere I compiti del direttore dei lavori
trascurato, l’ideale è richiedere giunzioni
con colle PUR. Il Direttore dei Lavori è responsabile del control-
I legname giuntato è prodotto lo e della veridicità della documentazione ac-
quasi esclusivamente in classe C24. compagnatoria dei prodotti di segheria.
Per gli assortimenti giuntati, ad esempio Inoltre deve far sì che il materiale legnoso sia
il legno lamellare, oppure il pannello XLAM, custodito adeguatamente fino al montaggio in
il fabbricante provvede a tenere sotto cantiere.
controllo la qualità dell’incollaggio Deve anche supervisionare le lavorazioni che
(sia sul giunto, sia sui piani di incollaggio) vengono eseguite in loco, al fine di garantire la
attraverso prove distruttive sulle lamelle corrispondenza tra quanto realizzato e quanto
da eseguirsi in stabilimento secondo previsto nel progetto.
le periodicità definite nelle pertinenti Infine i materiali in ingresso, devono essere re-
specifiche tecniche. gistrati sul giornale dei lavori.
La presenza di una opportuna documentazione
accompagnatoria risulta essere condizione ne-
cessaria e sufficiente per definire la conformità
di un prodotto alla specificazione tecnica appli-
cabile.
La documentazione accompagnatoria che il Di-
rettore dei lavori deve controllare appartiene a
due casi distinti:
1. Il Produttore opera in regime di marcatura CE.
2. Il Produttore opera in regime di qualificazione
ministeriale. In questo caso il materiale dovrà
essere accompagnato dall’attestato di denuncia
di inizio lavorazione di elementi strutturali.
In merito alla veridicità della documentazione
accompagnatoria il Direttore dei lavori ha l’ob-
bligo di controllare sul sito del CSLP (Consiglio
superiore lavori pubblici) la permanenza della
validità dell’attestato (produttore e centro di la-
vorazione).
Ogni trave dovrà avere l’etichetta delle presta-
zioni e delle caratteristiche essenziali del pro-
dotto (foto a fianco).
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IL MATERIALE NUOVO
La resistenza delle travi alle sollecitazioni esterne
Resistenza di una trave alle sollecita- Il legno risulta più resistente
zioni da carico: abbiamo già visto che e più rigido per sollecitazioni
il legno è un materiale anisotropo, dato orientate lungo la direzione
che le sue proprietà variano in dipen- dell’asse delle fibre
denza della direzione delle sollecitazioni
esterne rispetto alla direzione delle fi-
bre.
Una trave di legno per usi strutturali,
con una distribuzione dei difetti con-
trollata visivamente, è comunque di-
somogenea e reagisce alle sollecitazioni
esterne in funzione delle seguenti va-
riabili.
Compressione parallelamente Compressione perpendicolare
alle fibre alle fibre
Le travi di legno resistono alla com- Un elemento di legno, sollecitato a
pressione parallela alle fibre e, finché pressione trasversale alle fibre, si com-
si rimane in campo elastico, le defor- porta plasticamente: si deforma e si
mazioni sono proporzionali ai carichi ripiega su se stesso. Il carico perpen-
applicati e facilmente calcolabili me- dicolare alla fibratura si comporta come
diante la formula di resistenza alla un peso su un fascio di tubicini vuoti.
compressione assiale (vedi UNI
2853/57, che tiene conto di variabili Resistenza a trazione parallela alle fibre
tipo direzione della fibratura della trave, Nonostante le elevate caratteristiche
numero dei nodi, temperatura, umidità, di resistenza a trazione di elementi di
ecc.). legno nella direzione della fibratura,
In ogni caso, se si dividesse il carico gli elementi costruttivi sottoposti a tale
di rottura di alcune specie legnose im- sollecitazione sono seriamente osta-
piegate in edilizia per il peso volumico colati da due circostanze:
si riscontrerebbe che il legno, in senso 1. dalla forte diminuzione di resistenza
assiale, per alcune specie legnose, provocata dai nodi e da eventuali frat-
lavora meglio di numerosi metalli. ture non visibili ad occhio nudo
2. dalla enorme difficoltà di realizzare
Carico di punta collegamenti meccanici con l’elemento
Quando la sollecitazione di compres- stesso.
sione assiale è applicata ad una trave
piuttosto lunga rispetto alla sezione
trasversale, è opportuno rapportare la
lunghezza della trave alla minima di-
mensione di tale sezione (cioè al lato
corto del rettangolo, oppure al lato del
quadrato, oppure al diametro del ton-
do).
Nel caso in cui il rapporto tra la lun-
ghezza “L” della trave e la dimensione
minima “d” fosse maggiore di 11 non
ci si può riferire alla formula di com-
pressione assiale semplice.
La trave si fletterebbe anche se il
carico fosse perfettamente centrato
nella sezione trasversale.
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Il legno è molto meno ficazioni. Il comportamento di una trave
efficiente per sollecitazioni di legno sollecitata a flessione è invece
diverso: ha tre punti di contatto (gli ap-
ortogonali alla direzione poggi e il punto di applicazione della
delle fibre (soprattutto forza spingente) in cui si esercita la
compressione trasversale.
per tensioni di trazione) Intanto osserviamo che le componenti
delle sollecitazioni in senso longitudinale
(parallele all’asse della trave) sono di
segno opposto:
1. di compressione delle fibre nel lato
concavo
2. di trazione delle fibre nel lato con-
vesso
3. in posizione intermedia vi sarà con-
venzionalmente una superficie priva
di sollecitazioni.
Invece per i materiali con uguale resi-
stenza alle due sollecitazioni la distri-
buzioni delle tensioni (ma anche delle
deformazioni) sarà identica verso i
bordi della trave.
Ma sappiamo che per il legno non è
così, essendovi una forte differenza
fra i valori di compressione e di trazione
assiale. Pertanto l’asse neutro di sim-
metria della trave si sposterà verso il
basso, cioè verso il bordo teso della
trave. Superando il campo delle de-
formazioni elastiche si aprono fenditure
sul perimetro laterale alla trave e pur
iniziando sul lato teso le prime spac-
cature, sarà sul lato compresso che
avvengono i cedimenti che portano a
rottura.
Resistenza a trazione trasversale Resistenza a taglio
alle fibre la determinazione dei valori di resi-
Gli elementi di legno presentano valori stenza a taglio presenta notevoli diffi-
bassi di resistenza a trazione in senso coltà a causa dell’intervento di nume-
perpendicolare alle fibre, ammesso rose sollecitazioni collaterali, per esem-
che in pratica sia utile e applicabile pio le tensioni torsionali.
tale procedimento. Pertanto per la progettazione è op-
portuno riferirsi all’Eurocodice 5.
Resistenza a flessione statica
Si definisce elasticità la proprietà pos-
seduta da alcuni corpi solidi i quali, al
termine di sollecitazioni al di sotto di
una certa entità, riprendono esatta-
mente le dimensioni iniziali, le quali,
per effetto delle forze applicate tem-
poraneamente, avevano subito modi-
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IL MATERIALE NUOVO
Le classi di resistenza
secondo la norma En 338
Il sistema delle classi di resistenza mica/resistenza simile alle Conifere,
pubblicato nella En 338 “Legno strut- ecco perché compare nelle tabelle di
turale – Classi di resistenza” consiste queste ultime.
in 9 classi per i legni di conifere (C) e
per il pioppo e 6 classi di resistenza
per le Latifoglie (D). La norma En 338
indica per ciascuna classe le resistenze,
la rigidezza e la massa volumica ca-
ratteristiche delle specie legnose.
Ciò è possibile dato che tutte (o quasi)
le specie legnose di Conifera e quelle
di Latifoglia, disponibili in commercio,
mostrano caratteristiche di resistenza
e rigidezza che possono essere cal-
colate in funzione della resistenza a
flessione, del modulo di elasticità (E)
e della massa volumica.
Le Latifoglie hanno caratteristiche di-
verse dalle conifere: la struttura ana-
tomica e la massa volumica sono più
alte, ma non corrispondono a resistenze
e rigidezza più elevate.
Ecco il motivo del doppio valore.
Il Pioppo, pur essendo una latifoglia,
possiede un rapporto massa volu-
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IL MATERIALE NUOVO
Le travi di legno massiccio Uso Fiume
e Uso Trieste
Qui di seguito sono riportate alcune
definizioni di travi di legno massiccio
introdotte dalla norma UNI 11035-3:
“Uso Fiume: trave a sezione quadrata o Travi di larice asciate a mano per installazione su tetto
rettangolare ottenuta da un tronco me- di una casa Walser in Valsesia
diante squadratura meccanica continua
e parallela dal calcio alla punta su quattro Sopra: Trave Uso Fiume. Trave massiccia piallata, con spigoli arrotondati,
facce a spessore costante, con smussi avente il medesimo diametro regolare sia in testa che in coda.
e contenente il midollo”. Il tratteggio indica la parte eccedente lavorata a macchina.
La travatura Uso Fiume è utilizzata per Trave Uso Trieste: trave semplicemente rastremata
lavori di restauro oppure dove siano con spigoli arrotondati con diametro al piede maggiore del diametro di testa
richiesti risultati estetici particolari come Lettera identificativa del legno massiccio che si antepone al numero
le case Walser delle nostre Alpi. Le che indica la resistenza meccanica:
sezioni delle travi squadrate U.F. vanno C per le conifere
da 12 x 12cm fino a 24 x 24cm e le D per le latifoglie
lunghezze da 4 m a 8m.
“Uso Trieste: trave a sezione quadrata o
rettangolare ottenuta da un tronco me-
diante squadratura meccanica continua
e parallela dal calcio alla punta su quattro
facce seguendo la rastremazione del
tronco con smussi e contenente il mi-
dollo”.
La travatura Uso Trieste, prodotta an-
ch’essa da legno di abete scortecciato,
mostra una sezione in diminuzione con-
tinua dal calcio alla punta, di circa 5
mm per metro. Ciò è dovuto alla squa-
dratura che segue la conicità del legno
ed intacca solo superficialmente le
fibre determinando una più elevata re-
sistenza meccanica della trave.
La travatura Uso Trieste è adatta a lavori
di carpenteria ed è utilizzata per la co-
struzione di tetti e coperture. Le sezioni
vanno da 8 x 8cm fino a 50 x 50cm e le
lunghezze da 3 m a 16 m. Sono travi ri-
cavate da piante intere, i campi di ap-
plicazione risultano essere elementi
strutturali e coperture per edifici.
Il loro classico impiego è negli edifici
storici ed il loro restauro, ma anche
nell’inserimento nell’architettura mo-
derna ha dato risultati sorprendenti.
Le due differenti lavorazioni, assoluta-
mente prive di spigoli vivi, hanno però
in comune lo smusso: superficie arro-
tondata originale del tronco, con o
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senza corteccia, regolarizzata tramite
lavorazione meccanica con l’asporta-
zione di materiale di non più di 5 mm
sotto corteccia. Lo smusso raccorda
due facce contigue dell’elemento ligneo.
L’impiego di travi asciate per la costru-
zione dei tetti è in uso da secoli e tali
lavorazioni manuali resistono ancora in
alcune segherie delle nostre valli alpine.
Le travature “Uso Fiume” ed “Uso Trie-
ste” rientrano negli elementi di legno
massiccio, nel gruppo degli “squadrati”
del legname da lavoro. Le travature di
questo tipo trovano ancora ampio im-
piego come elementi per la costruzione
di solai e tetti, soprattutto nella tradizione
alpina e appenninica. I nomi italiani
del procedimento di taglio derivano
dalle città portuali Fiume (oggi Rijeka,
Croazia) e Trieste (città italiana, prima
del 1918 appartenente all’Austria).
La saggezza con cui un tempo erano
costruiti edifici con il legno strutturale
non deve andare persa per motivi eco-
nomici o di praticità. Anzi è opportuno,
per i nuovi tecnici, rinnovare le cono-
scenze e sfidare con materiali della
tradizione, la monotonia di progetti tutti
uguali.
Generalmente l’interesse per i prodotti
di legno massiccio si è focalizzato in
modo inequivocabile sul segato squa-
drato e più raramente sul legno tondo.
Entrambi i prodotti sono stati da sempre
“regolamentati” dalle rispettive norma-
tive nazionali come la DIN 4074-1 per
il segato da costruzione, la DIN 4074-
2 per il legno tondo da costruzione,
infine tramite le nuove norme europee
EN 14081 e EN 14544.
Dall’alto: il midollo del tronco (il centro)
è spostato verso sinistra. La trave che si otterrà
dalla lavorazione rischia inevitabili spaccature
e tensioni di distorsione
Nelle altre due fotografie, che illustrano
una trave Uso Fiume con una umidità al 30%,
vediamo una giunzione di testa mediante
lavorazione a dardo di giove.
Nelle tre incavature saranno inserite le biette
di legno duro aventi umidità al 10%.
Le biette assumeranno l’umidità della trave
aumentando di volume, mettendo in tensione
il dardo di giove. La trave sarà poi imbullonata.
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IL MATERIALE NUOVO
La classificazione a vista
delle travi secondo la resistenza
Le norme tecniche (dedicate alla clas-
sificazione a vista secondo la resisten-
za), sviluppate all’interno di ciascun
Paese Europeo, indicano le caratteri-
stiche (difetti o peculiarità dei tessuti
legnosi) ammissibili.
I metodi di valutazione di queste ultime
sono generalmente quelli prescritti
dalla EN 1310 “Legno tondo e segati.
Metodo di misurazione delle caratteri-
stiche”, fatto salvo quanto eventual-
mente specificato nelle singole norme
di classificazione.
In particolare le caratteristiche che de- L’unione di due travi Uso Fiume può essere fatta in due modi: con viti a 45°
vono essere valutate sono: oppure lavorando le travi per l’inserimento negli incavi di biette di legno duro
• l’ampiezza media degli anelli di ac- e bulloni passanti. La precisione con cui lavorano le macchine a controllo numerico,
crescimento o, eventualmente, la massa oggi, rendono inutile l’inserimento delle biette di legno duro
volumica del legno;
• la tipologia, posizione, frequenza e Etichetta originale delle
dimensione di alcuni difetti quali: nodi, prestazioni e delle
misurati tramite il rapporto tra il diametro caratteristiche delle travi.
e la sezione di riferimento; Nella circostanza, trave
• la deviazione della fibratura; di castagno, sigla CTST
• il legno di reazione;
• gli attacchi di insetti o agenti di carie
del legno;
• le deformazioni; smussi; fessurazioni
da ritiro; lesioni meccaniche; cipollature;
• altre (inclusioni di corteccia, danni
da vischio ecc.).
Il legno massiccio di importazione per
uso strutturale deve essere classificato
secondo la resistenza meccanica con-
forme alla norma armonizzata UNI EN
14081.
Il legno massiccio di provenienza ita-
liana può essere applicata la norma
UNI 11035.
Questo perché alcuni paesi europei
ed extra europei, hanno pubblicato
norme nazionali per la classificazione
del legname cresciuto all’interno del
proprio territorio. Del resto è evidente
che un abete cresciuto al clima freddo
della Val di Fiemme (TN) è struttural-
mente diverso da un abete cresciuto
nei climi temperati dei monti della Sila
in Calabria.
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