LA CAMPIONESSA
di E. Mosca
Ecco com’è fa a la Hyundai i30 N TCR che ha conquistato il tolo iridato
2018 WTCR. Sviluppata in contemporanea con la sorella stradale i30 N, così
da massimizzare le scelte tecniche su entrambe le versioni, vanta soluzioni
cura ssime ed estreme in ogni area, tanto da rappresentare lo stato dell’arte
della categoria.
1
Normalmente una ve ura Turismo da corsa deriva dal modello di serie. Magari quello
più spor vo nella gamma, in alcuni casi concepito con alcune soluzioni ideali per un
u lizzo racing. In questo caso la divisione spor va Hyunday ha estremizzato il conce o
realizzando le due versioni della i30, stradale e TCR, in contemporanea. Come dire, due
piccioni con una fava. E l’idea ha pagato, dato che dalla Hyundai Motorsport di Alzenau
è uscita la prima vera spor va della casa coreana, griffata con la le era N che da qui in
avan segnalerà la declinazione “ca va” dei vari modelli Hyundai, e che la rela va
versione TCR ha vinto al primo colpo la prima edizione del WTCR, il Mondiale Turismo
corso con la categoria TCR che ha defini vamente pensionato le ormai anacronis che e
costosissime TC1. Questo proprio grazie ad un regolamento tecnico che mirando al
contenimento dei cos , oltre a porre un te o massimo al prezzo d’acquisto (intorno ai
130.000 euro) limita molto anche le possibilità di intervento rispe o alla ve ura di
serie. Da qui l’esigenza di poter disporre di una buona base di partenza, cioè il modello
di ve ura stradale di grande serie, da cui par re per la preparazione della ve ura da
corsa TCR.
2
Orgoglio tricolore
Peraltro, con ulteriore
soddisfazione per i
nostri colori, perché
nonostante a vincere
sia stata una ve ura
ufficialmente coreana,
il proge o è nato ed è
stato portato avan
da un gruppo italiano,
che aveva già lavorato
insieme anni fa so o i
marchi del “Biscione”
e dello “Scorpione” e
che una volta ri‐
composto si è messo a
funzionare come un
meccanismo perfe o.
A par re dall’ingegnere Andrea Adamo, recentemente promosso al ver ce di Hyundai
Motorsport, che per portare avan lo sviluppo della nuova ve ura si è avvalso del team
BRC Racing, con Gabriele Rizzo in qualità di responsabile tecnico e Gabriele Palmitesta
DS, entrambi con “preceden ” in Abarth e in Alfa Corse ai tempi del Superturismo, co‐
me il pilota di riferimento Gabriele “Cinghio” Tarquini, che alla bella età di 57 anni si è
preso la soddisfazione di portare a casa il secondo tolo iridato Turismo. Squadra
vincente non si cambia, perciò il team di Cherasco, capitanato da Massimiliano Fissore,
oltre ad essere diventato l’esclusivista in Italia per la vendita della Hyundai i30 N TCR
(costo 128.000 euro + tasse) e assistenza ricambi, nella stagione 2019 ges rà tu e e
qua ro le ve ure schierate con i colori ufficiali del Costru ore corea‐
no.
3
Proge paralleli
NFin dal suo concepimento il proge o Hyundai i30 N TCR è stato studiato nei minimi
de agli e, pur nello spirito regolamentare, estremizzato per o enere il massimo
risultato. Infa dato che uno dei capisaldi che ha guidato la nascita della categoria TCR
è quello del contenimento dei cos di acquisto e ges one della ve ura visto che è
indirizzata a clien priva , per o enere una TCR compe va senza poter stravolgere la
ve ura di serie è necessario poter contare su un’o ma base di partenza. De o fa o. In
Hyundai hanno pensato bene di procedere con un programma pra camente parallelo
per la realizzazione della i30 N stradale, dove N sta per la versione più spor va dei
modelli del marchio così come avviene con M per BMW, S per Audi e Amg per Mercedes
tanto per fare degli esempi, e la rela va versione da corsa TCR. Così da massimizzare il
risultato sia in termini di prestazioni sia come rapporto qualità‐prezzo. Questo sviluppo
in parallelo ha guidato alcune scelte tecniche determinan , sia a livello di sospensioni
sia per quanto riguarda la motorizzazione 2.0 litri turbo a iniezione dire a, come
prescrive il regolamento, che già nella versione stradale eroga 285 cv. Quindi, in
defini va la versione stradale ha beneficiato di alcune soluzioni tecniche scelte in
previsione dell’u lizzo nelle corse, potendo così vantare o me performance sia a livello
di dinamica sia di brillantezza del motore, così come la versione TCR, come vedremo, ha
potuto beneficiare di queste o me soluzioni tecniche di base per approntare la
versione da corsa.
4
Leggera e resistente
La scocca è stata rinforzata
risaldando l’accoppia‐
mento dei lamiera con
cordoncini di saldatura e
applicando la gabbia di si‐
curezza, realizzata apposi‐
tamente con molta
a enzione nell’u lizzo del
diametro ideale dei tubi
(tranne quelli impos dal
regolamento, ndr.) in modo
tale da massimizzare la ri‐
gidezza senza gravare
eccessivamente sul peso,
che saldata alla scocca va a
legare il pianale con i pun
delle qua ro sospensioni.
Molta cura è stata posta
per o enere la migliore distribuzione dei pesi possibile, arrivando a una buona, per una
“tu o avan ”, percentuale del 60% anteriore e 40% al posteriore. Per o enere un ri‐
sultato del genere è stata centrata il più possibile la posizione del pilota, “scavando” una
buona parte del tunnel centrale, quindi è stata o mizzata la posizione del motore per
quanto concesso dal regolamento: abbassato e arretrato potendosi muovere entro
un’area cilindrica di 20 mm dall’asse dell’albero motore e ruotato all’indietro di
25°.
5
6
7
Equilibrio aerodinamico
L’aerodinamica, date le
limitazioni regolamentari, è
stata studiata, prima con si‐
mulazioni di calcolo col si‐
stema CFD e poi verificata
in galleria del vento, con
molta cura per o enere la
migliore integrazione tra i
vari elemen al fine di
raggiungere l’equilibrio
ideale tra deportanza e pe‐
netrazione, oltre che una
sensibilità alle regolazioni
dell’ala posteriore. Infa ,
nonostante lo spli er ante‐
riore sia definito per regola‐
mento come dimensioni e
forma, diventa importante
integrarlo al meglio nella parte frontale come profondità e inclinazione. Sempre nella
parte frontale è importante lo studio dello scudo anteriore, in modo tale che si raccordi
al meglio con i parafanghi maggiora ma sopra u o per adeguare le bocche di ingresso
dell’aria indirizzata a radiatore e intercooler, oltre che per la presa dinamica ed i convo‐
gliatori di raffreddamento dei freni. Allo stesso tempo è importante la fluidodinamica
interna al vano motore, per limitare dannosi vor ci e un effe o portante sull’asse ante‐
riore, e di evacuazione dell’aria calda dal cofano motore tramite le apposite aperture
laterali. L’allargamento dei passaruota, fino al limite massimo di larghezza di 1.950 mm,
è realizzato in vetroresina, con apertura posteriore per lo sfogo dell’aria calda prove‐
niente dai freni. Nella parte alta la linea è orizzontale, per agevolare un flusso d’aria pu‐
lito, mentre nella parte inferiore si raccordano perfe amente alle bandelle laterali,
semicurve verso l’interno, che lasciano spazio ad uno scivolo che termina all’esterno con
una pinna piu osto pro‐
nunciata incaricata di inca‐
nalare il flusso di aria
laterale inferiore. Per rego‐
lamento le ve ure TCR non
possono avere fondo pia o
e neppure un “vero”
estra ore al posteriore,
dove nella parte alta c’è
un’ala regolabile, con profi‐
lo unico definito per rego‐
lamento. Molto importante
la posizione di questa ala,
entro un’area ben definita
dal regolamento, che non
deve disturbare il flusso
posteriore ma al tempo
stesso garan re una de‐
8
portanza necessaria a stabilizzare la ve ura a seconda delle cara eris che delle piste.
L’o mo risultato o enuto in casa Hyundai è evidenziato dalla sensibilità alle regolazio‐
ni.
9
Sospensioni evolute
Le sospensioni mantengo‐
no lo schema di quelle ori‐
ginali, MacPherson
all’anteriore e Mul link al
posteriore, ma diverse
componen sono realizzate
ad hoc. All’anteriore sono
sta appositamente rea‐
lizza i triangoli inferiori, in
tubolare di acciaio, ed i
montan , ricava dal pieno
di alluminio, in modo tale
da avere un’ampia gamma
di regolazione muovendosi
entro la finestra dei pun
di a acco, un’area cilindri‐
ca di 20 mm rispe o agli originali, e accoppiarsi al meglio con l’ammor zzatore che su
questo po di ve ure riveste una funzione importante sia per la tenuta laterale sia per
la trazione, dato che uno dei limi maggiori di queste ve ure a trazione anteriore con
potenza e coppia elevate è il so osterzo. L’a acco superiore dell’ammor zzatore sul
duomo è fisso, così come altezza del centro di rollio e an dive, infa la regolazione del
camber avviene tramite spessori tra montante e a acco dell’ammor zzatore, mentre
per variare l’angolo di incidenza si interviene sul puntone regolabile e la convergenza sul
rante dello sterzo. Le traverse anteriori e posteriori, dove sono collega i pun di
a acco interni dei bracci, sono originali, con opportuni interven di rinforzo. Al poste‐
riore sono sta mantenu i bracci longitudinali e montan di serie, modifica negli
a acchi con boccole rigide e nell’accoppiamento per poter variare la convergenza trami‐
te spessori, mentre è stato realizzato ex novo il braccio inferiore con regolazione del
camber. Per gli ammor zzatori vi sono due opzioni in fiche: Ohlins e Extreme Tech,
entrambi regolabili a due vie in estensione e compressione, come prescrive il regola‐
mento, con molle elicoidali coassiali. L’impianto frenante ha doppie pompe racing con
circuito sdoppiato e ripar ‐
tore di frenata sui due assi,
oltre a un regolatore della
frenata posteriore e il freno
a mano che si u lizza nelle
partenze. All’anteriore vi so‐
no dischi autoven la da
380 mm con pinze Brembo
a sei pompan , mentre al
posteriore vi sono dischi da
278 con pinze a doppio
pompante. Per le gare
endurance è disponibile
l’opzione con sistema ABS
racing.
10
11
Motore, quasi, di serie
In base alla filosofia TCR che
punta a limitare i cos , vie‐
tando peraltro anche materiali
“eso ci”, la preparazione del
motore non è estremizzata,
sia per garan re una buona
affidabilità, dato che la cate‐
goria si rivolge a clien priva ,
sia perché avrebbe poco senso
in quanto si correrebbe il “ri‐
schio” di venire poi comunque
“limita ” in fase di BOP (Ba‐
lance of Performance). Questo
sistema, amto e odiato ma
ormai consolidato nelle corse
per ve ure a ruote coperte, a seguito della verifica delle prestazioni delle ve ure, prima
sulla carta in fase di omologazione e successivamente con test dinamico in pista e prove
di potenza al banco e aerodinamica in galleria del vento, interviene con limitazioni di
potenza, aggravio di peso oppure altezza da terra. Inoltre, tu i parametri del motore
sono riporta in fiche di omologazione, così come ogni altro par colare della ve ura
che quindi non può essere modificato, e ogni ve ura è dotata di un data logger che dia‐
loga con la centralina motore e l’acquisizione da incamerando tu i da che possono
essere verifica dai Commissari Tecnici. Gli organi interni del motore sono rimas origi‐
nali, mentre è stato sos tuito il gruppo turbocompressore con uno di serie, come pre‐
scrive il regolamento, di un’altra casa automobilis ca. Il gruppo turbocompressore si
trova nella parte sinistra del vano motore, di conseguenza sono sta modifica i
colle ori di scarico e l’apparato di aspirazione con cassa filtro e presa dinamica che va a
prendere aria “pulita” nella parte frontale. Ovviamente è stata realizzata una ges one
ele ronica dedicata, in modo tale da o enere una adeguata potenza, 340 cv a 6.600 giri/
min, ma sopra u o una erogazione della coppia, 460 Nm a 3.200 giri/min, ideale per
avere una buona guidabilità.
L’intercooler è maggiorato e
montato in posizione alta so‐
pra il radiatore acqua. Il
cambio è un X‐Track se‐
quenziale a 6 rappor , con co‐
mandi al volante e a uazione
pneuma ca, che grazie al cut‐
off non richiede l’u lizzo della
frizione nella cambiata. Una
sola la scala di rappor omo‐
logata, mentre sono 5 le solu‐
zioni differen per quanto
riguarda le rampe del diffe‐
renziale autobloccante a la‐
melle, con il precarico
regolabile esternamente.
12
13