GIULIA GT, DAL
FIENILE ALLA
PISTA
PARTE 5 – ASSETTO
1
CON LE… RUOTE
PER TERRA
Di Eugenio Mosca
2
Una nota pubblicità recitava che la potenza è nulla senza
controllo. Ed è indubbiamente vero. Perciò l’assetto, ovvia
mente insieme agli pneumatici, riveste un ruolo determi
nante nel pacchetto di un’auto da corsa, perché fungendo
da tramite tra il corpo vettura e l’asfalto è incaricato di tra
smettere a terra la potenza disponibile, garantendo la mi
gliore stabilità e frenata in modo tale che il pilota possa
sfruttare al massimo il potenziale a sua disposizione.
3
La preparazione di una macchina da mento base della ve ura che ha il
corsa è un po’ come quella di una ri‐ compito di supportare tu gli ele‐
ce a. Bisogna cercare di mixare al men e sopportare tu e le sollecita‐
meglio tu a una serie di ingredien , zioni. Quindi siamo passa al motore,
che dovono cercare di combinarsi tra che ovviamente deve garan re la
di loro senza che uno “copra” l’altro, maggiore potenza possibile, e poi alla
avendo ben presente quello che si trasmissione, incaricata di trasme e‐
desidera o enere come risultato re alle ruote la potenza disponibile
finale. E in una macchina da corsa, disperdendone il meno possibile.
così come in una rice a, tu gli
ingredien sono importan , perciò
vanno dosa e tra a con la stessa
cura. Pena, un pia o finale “sbi‐
lanciato”.
Lo “chef” Leo
Non a caso ho fa o l’esempio della
rice a, perché avendo saputo che
Leonardo Ma a (a lto nella foto con
Gian Luigi Picchi), l’artefice (con la
consulenza di Alberto Ponno, a de‐
stra nella foto sopra con Vladimir Pa‐
jevic che ha disegnato la livrea della
ve ura, e di altri specialis quali
Franco e Corrado Monguzzi, oltre
all’aiuto del fido Atonio Parisi, a sini‐
stra nella foto so o) della Giulia GT
protagonista delle nostre puntate, se
la cava bene anche ai fornelli e
avendo visto con quanta me colosità
sta portando avan ai lavori su que‐
sta ve ura, l’abbinamento mi è venu‐
to spontaneo. Fin qui abbiamo
illustrato i lavori alla scocca, prima di
recupero e poi di irrigidimento, ele‐
4
5
Collegamento macchina asfalto
Ora eccoci all’asse o, incaricato (insie‐
me agli pneuma ci che giova ricordarlo
alla fine sono quelli che mantengono, si
spera, il conta o tra automobile e
asfalto) di trasferire a terra la potenza
potendola sfru are a dovere senza che
me a in crisi la guidabilità della ve ura,
così come deve garan re la maggiore
stabilità possibile in curva e nei cambi
di direzione in modo tale che il pilota
non sia costre o a sollevare, o per lo
meno se proprio deve che lo faccia il
meno possibile, il piede dall’accelerato‐
re. Ma anche di frenare, nel modo più
rapido e preciso, la corsa della ve ura
all’approssimarsi di una curva.
Insomma, se si vogliono avere buoni ri‐
sulta niente voli pindarici, meglio
mantenere le… ruote ben piantate a
terra!
6
7
Masse alleggerite nali e dei rela vi pia di alloggia‐
mento sul triangolo inferiore, per un
Il passaggio alla preparazione in totale di 6 kg a ruota, che sos tui
Gruppo 5 ha superato molte delle li‐ con un pia o in ergal e la molla
mitazioni che ci sarebbero state do‐ piccola con spire da 60 mm di diame‐
vendo so ostare al regolamento Gr. tro e lunghezza di 200 mm hanno si‐
2, sopra u o tra andosi di una GT gnificato un risparmio di 4 kg a ruota.
che ha mol meno par colari omolo‐ Decisamente importan , dato che si
ga rispe o alla GTA. Tanto per fare tra a di masse non sospese. Sempre
un esempio, il regolamento Gr. 2 in tema di alleggerimento, sono sta
avrebbe imposto l’u lizzo di molle fora i triangoli inferiori, togliendo
dello stesso diametro di quelle origi‐ altri 110 gr di metallo per parte.
Triangoli, puntoni di reazione e
8
montan restano originali, mentre i con taratura definita dallo stesso
bracci superiori sono sta modifica tecnico‐pilota cremonese. Il pas‐
per poter variare la regolazione del saggio in Gr. 5 ha pure lasciato libertà
camber. Tu gli snodi sono su uni‐ sulle dimensioni dei cerchi da u ‐
ball, compresi gli a acchi della barra lizzare, optato per un diametro da
an rollio mantenuta originale da 24 15”, in modo tale da poter montare
mm data la leggerezza della ve ura, dischi freno di maggiore diametro,
così da garan re la massima precisio‐ fa appositamente realizzare da
ne sia per le regolazioni sia nella gui‐ NTM in versione scomponibile, con
da. Al posteriore, invece, le molle canale da 8 pollici, così da o enere la
sono coassiali agli ammor zzatori. Gli misura di ET desiderata.
ammor zzatori sono di costruzione
ar gianale, realizza da Monguzzi,
9
zione in CNC. Questo perché il
problema viene accentuato so‐
pra u o sulle ve ure da corsa, dove
la scatola è so oposta ad ulteriore
stress dovuto al maggiore grip degli
pneuma ci. La scatola ZF, invece, è
stru uralmente meno delicata,
inoltre essendo del po a cremaglie‐
ra richiede meno movimento sul vo‐
lante durante la guida. Per contro, il
montaggio richiede modifiche ai
suppor e una notevole cura negli
allineamen per evitare problemi di
corre o funzionamento. Infine, è ve‐
ro che grazie al meccanismo della
cremagliera sui tra re linei il vo‐
lante è pra camente privo di gioco,
ma è altre anto vero che un certo
gioco si verifica invece nella fase di
inizio curva, annullandosi quando la
ruota esterna alla curva va in
appoggio. Per evitare possibili pro‐
blemi di allineamento, ma so‐
pra u o perché Leonardo Ma a è
un profondo conoscitore della scatola
guida Burman, della quale negli anni
è diventato un auten co specialista
nella revisione e messa a punto, ha
Scelta “sensibile” optato per il montaggio di quest’ul ‐
Sulle Alfa Romeo GT da corsa la ma. Il tecnico romano infa non
scatola guida è un argomento molto dubbi sulle qualità della scatola
“sensibile”, nel vero senso della paro‐ Burman, perché eliminando i giochi
la. Normalmente la GT monta una di tolleranze all’interno della scatola,
scatola guida Burman, mentre alcune la circolazione delle sfere garan sce
GTA e GTAm montano la ZF. Le due una uguale precisione su tu i 360
scatole guida hanno differenze so‐ gradi della rotazione dello sterzo.
stanziali, ciascuna con dei pro e dei Ancora meglio quando il calore pro‐
contro. La prima è una scatola a veniente dai colle ori di scarico
circolazione di sfere (54), piu osto rende più fluido l’olio W85‐140 u ‐
delicata dal punto di vista stru urale. lizzato all’interno, rendendo ancora
Infa , anche sulle ve ure stradali, la più dolce la reazione sul volante.
scatola in alluminio che con ene le Naturalmente per o enere e mante‐
sfere e la vite senza fine tende a nere questo risultato o male la
rompersi con una certa facilità nei scatola guida Burman va revisionata
pun di a acco. Non a caso, alcune con cura, eseguendo a entamente
aziende che producono ricambi per tu e le registrazioni e la chiusura, e
Alfa Romeo storiche realizzano, per controllata con una certa frequenza.
u lizzo spor vo, delle repliche rica‐ Così come deve essere accurato il
vate dal pieno di Ergal tramite lavora‐ montaggio sulla ve ura, controllando
l’allineamento tra la parte anteriore
10
del longherone sinistro e la parte del piantone dello sterzo interna all’abita‐
colo, so o il crusco o, perché in caso contrario durante la fase di sterzata si
creerebbe uno sforzo anomalo che andrebbe a ripercuotersi sulla vite senza
fine all’interno della scatola e, di conseguenza, anche sulla stru ura esterna
della stessa.
11
Freni maggiora Ate non hanno un’apertura
sufficiente ad ospitare un disco
La scelta di montare i cerchi da 15” è autoven lato. Perciò, si è cercato di
stata fa a per poter ado are dischi sfru are al massimo l’alloggiamento
freno di diametro maggiore che, garan to dalla parte interna dei
accoppia alle pinze Porsche 911 a cerchi da 15” studiando con molta
doppi pompan , dovrebbero cura lo spazio necessario per disco e
rappresentare, insieme al peso di 800 pinza freno. In pra ca Leonardo
kg, uno dei pun di forza della Ma a ha dovuto proge are
“nostra” GT 1600. Anche perché globalmente tu o il blocco, rilevando
grazie al regolamento Gruppo 5 è le quote esa e, partendo dal fusello
stato possibile montare il classico della GT 1300, che ha nella parte
castelle o con le doppie pompe posteriore i due fori di fissaggio della
racing e il bilanciere per la pinza Porsche con interasse di 90 mm
regolazione della ripar zione di in modo tale da poter centrare
frenata sui due assi, oltre al radialmente la stessa, valutando che
regolatore di frenata al posteriore si sarebbe potu arrivare a 288 mm
montato internamente all’abitacolo e di diametro massimo per il disco
azionabile dire amente dal pilota. Il freno autoven lato, studiare una
circuito è completato dai tube flangia di fissaggio della pinza in
metallici nel vano motore e che acciaio ricavata dal pieno e quindi
vanno al posteriore, con la parte definire anche le dimensioni interne
flessibile in treccia metallica ad alta del cerchio ruota. Al posteriore,
tenuta. Il regolamento Gr. 2 avrebbe invece, sono sta mantenu dischi e
invece obbligato l’u lizzo di cerchi pinze originali, sia per una ques one
del diametro di 13”, che a loro volta di cos sia perché la frenata
avrebbero limitato il diametro posteriore risulta adeguata
massimo del disco freno a 250 mm, ado ando pas glie racing di mescola
peraltro non ven lato perché le pinze media.
12
13
Fa su misura ne, quando il regolamento lo consente, le
fasce frena possono essere abbinate a
Definito il diametro massimo dei dischi mozzi in lega speciale di alluminio, anche
freno anteriori, si tra ava di trovare l’a‐ flo an . I dischi sono compa bili con
zienda in grado di produrne solo una co‐ tu e le mescole di pas glie sul mercato:
pia, a cos acce abili, secondo le dalle organiche alle sinterizzate. La rea‐
specifiche richieste: oltre alle dimensioni i lizzazione prevede uno studio proge uale
dischi dovevano essere monoblocco, come ed ingegneris co da parte dell’ufficio
richiesto dal regolamento che invece tecnico Tar‐Ox, che è in grado di sviluppare
amme e baffatura e foratura, e di un peso un disegno costru vo semplicemente dal
contenuto. In questo senso è stato provvi‐ campione o dalla compilazione di uno
denziale l’incontro con la Tar‐Ox di schema complessivo di parametri. Il tu o
Galbiate (LC), che nel corso di tan anni di chiavi in mano ed in brevissimo tempo. E’
ricerca e collaudo ha perfezionato una stato il caso della “nostra” GT, dove “Leo”
tecnica unica ed esclusiva per realizzare ha richiesto le dimensioni dei dischi mono‐
dischi freno, anche la singola coppia, che blocco in modo tale che si ada assero alle
possono spaziare dai 200 fino ai 400 mm pinze e ai fuselli, oltre alle cara eris che
di diametro a disegno o su campione delle fasce frenan , con fori e baffature,
fornito dal cliente. Così non è più necessa‐ insistendo anche sul contenimento del pe‐
rio inves re cifre ingen in stampi e rea‐ so. Il conta o dire o tra Leonardo Ma a
lizzare serie di grandi numeri per e il disegnatore dell’azienda lecchese ha
ammor zzarle, ma dal pieno di un blocco portato in breve alla realizzazione del disco
di ghisa speciale si possono ricavare la con le cara eris che richieste, pra ca‐
singola coppia di dischi, persino un unico mente uniche per dimensioni e prestazioni
esemplare. L’ideale per collezionis di au‐ finali. Peraltro è stato ampiamente
to d’epoca e aziende che realizzano ve u‐ centrato l’obbie vo leggerezza, dato che
re da compe zioni o applicazioni speciali. la coppia disco‐pinza (Porsche 911 in allu‐
Peraltro, in linea di principio, la durata di minio) ha un peso simile a quello della
un disco realizzato con questa tecnologia coppia originale, disco pieno da 272 mm
ha una vita media di tre volte superiore ad con pinza in ghisa. Risultato o mo, tenuto
un disco so oposto alle medesime solleci‐ presente che nello specifico si tra a di un
tazioni ma realizzato in ghisa tradizionale disco autoven lato e con diametro
per dischi freno. I materiali impiega spa‐ maggiore di 16 mm. Il disegno realizzato
ziano tra molteplici cara eris che chimico per la produzione del disco speciale viene
fisiche: dalle leghe più leggere per le mantenuto nell’archivio Tar‐Ox, con un co‐
compe zioni brevi, alle più resisten per dice univoco, in modo tale da poter essere
gli u lizzi industriali, dando la priorità alla u lizzato per una nuova richiesta. Ma so‐
resistenza e alla durata oppure alla legge‐ pra u o va so olineato che tu e le par
rezza e alle prestazioni. Le varie fasi di la‐ proge ate e realizzate sono andate
vorazione comprendono la sfacciatura , perfe amente al loro posto, come peraltro
ripetu e differen tra amen termici fino potete vedere dalle immagini, e il primo
all’ul ma fase di lappatura di precisione collaudo funzionale è stato superato senza
prossima allo zero. Nel caso di kit di alcun inconveniente.
maggiorazione o di dischi da compe zio‐
14
15
[email protected]
www.facebook.com/motorstyletvchannel
h ps://www.instagram.com/motor_style_tv/
20