40 ANNI
DI
AUDI QUATTRO
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AT… TRAZIONE
Compiono 40 anni la trazione integrale Audi e la ve ura che ne ha incarnato
l’essenza tecnica con il nome “Qua ro”. Un’automobile iconica che ne è
diventata la tes monial d’eccezione a livello globale, nelle corse, dove ha
rivoluzionato il mondo dei rally ma non solo, e nella produzione di auto
stradali, dando il via ad una folta s rpe di modelli in casa Audi
immediatamente iden ficabili dalla storica sigla. Ripercorriamone
l’affascinante storia a raverso le varie versioni, stradali e da
corsa.
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E INTEGRALE
di E. Mosca
Quarant’anni di storia e quarant’anni di successi per le ve ure a qua ro ruote motrici
della casa dei qua ro anelli. Infa dal 1980, anno del debu o al Salone dell’Auto di
Ginevra della iconica coupè Audi qua ro, a Ingolstadt sono state prodo e 10.448.406
automobili a trazione integrale, di cui 804.224 solo nel 2019. Insomma, da
quarant’anni la trazione qua ro è una colonna portante del Marchio dei qua ro anelli,
tanto che ad oggi tu i modelli in gamma, tranne quelli della serie 1, sono disponibili
anche con la trazione integrale e sopra u o i modelli con prestazioni elevate riescono
a scaricare la potenza a terra e possono contare su una buona trazione e tenuta di
strada grazie alle qua ro ruote motrici.
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Dai campi di ba aglia alle PS 1978 con il marchio Volkswagen, ma l’anno
prima durante dei test invernali effe ua
Il proge o delle qua ro ruote motrici in Finlandia i tecnici notarono che sui
nasce in Audi by Volkswagen nel 1976 terreni inneva quel mezzo garan va
come studio per un veicolo di trasporto maggiori prestazioni rispe o all’allora
truppe per l’esercito tedesco, che come ve ura top di gamma Audi, la 100. Quindi,
specifiche prevedeva la trazione 4WD, le al rientro a Ingolstadt si accese subito un
qua ro ruote indipenden e il motore, diba to per capire come i clien Audi,
inizialmente qua ro cilindri 1.7 litri, sopra u o quelli che abitavano le nazioni
montato anteriormente. Il mezzo, nordiche, avrebbero risposto all’offerta di
denominato Il s, entrò in produzione nel una ve ura dei qua ro anelli a trazione
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integrale. A spingere in modo par colare proprio la trasmissione della Il s, senza
per il proge o era l’allora responsabile differenziale centrale e cambio modificato
Audi per i telai, Jorg Bensinger. O enuto il per ospitare il differenziale anteriore,
parere posi vo del DT Audi Ferdinand mentre le sospensioni furono derivate da
Piech, che pensando ad un possibile quelle della Audi 200, con schema
impegno agonis co guardava con interesse MacPherson su entrambi gli assi ma
al proge o di trazione integrale, anche a ruotato di 180 gradi al posteriore. Dopo
seguito della decisione FIA di amme ere a alcuni esperimen , per la motorizzazione
par re dal 1979 questa novità tecnica, fu scelto il nuovo motore 5 cilindri 2.144
Besinger realizzò un proto po sulla base di cc, con monoblocco in ghisa e testata in
una Audi 80 alla quale venne applicata lega leggera, iniezione meccanica Bosch K‐
Jetronic e sovralimentazione con turbo‐ centrale che la distribuiva ai due assali, ri‐
compressore KKK‐K26 e intercooler aria‐aria, par ta al 50%, posteriormente all’uscita della
che consen di elevare la potenza oltre i 180 scatola e anteriormente tramite un albero
Cv. L’aspe o più interessante era la trazione coassiale a quello secondario e alloggiato
integrale permanente con tre differenziali. Il dentro di esso. Il differenziale anteriore era
motore era montato longitudinalmente da‐ sempre libero, mentre gli altri due erano
van all’assale anteriore e dal cambio ma‐ bloccabili separatamente tramite comandi
nuale a cinque marce, montato dietro ad sulla console. L’impianto frenante montava
esso, la potenza veniva trasmessa tramite un qua ro dischi, con quelli anteriori autoven ‐
albero cavo lungo 26 cm al differenziale la .
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Coupé “pompata”
Dopo i necessari sviluppi anche della parte
trasmissione, volta sia ad alleggerire tu o
l’insieme sia ad o mizzarne il
funzionamento, si arrivò all’autunno 1979
quando a testare un proto po ancora con
la carrozzeria della Audi 80 fu chiamato
Hannu Mikkola, che restò posi vamente
impressionato al punto da firmare un
contra o con la casa di Ingolstadt per
l’anno successivo. Intanto stavano
prendendo forma anche le linee defini ve
della ve ura, che anche per limi di
budget ricalcarono in gran parte quelle
dell’Audi Coupé, comunemente definita ur‐
qua ro che in lingua tedesca sta tra
primordiale e originale, disegnata poco
tempo prima da Giugiaro. In pra ca
furono allarga i passaruota, per poter
alloggiare le ruote dato l’allargamento
delle carreggiate dovuto all’adozione delle
sospensioni derivate dall’Audi 200,
ridisegna con un aspe o più aggressivo i
paraur , realizza in poliuretano come lo
spoiler posteriore sopra il luno o. La Audi
“Qua ro”, così denominata per
so olineare la pologia di trasmissione
che avrebbe dato una svolta in casa Audi
ma anche in generale nel se ore
automobilis co, fu presentata al salone
dell’Automobile di Ginevra 1980,
riscuotendo enorme interesse sia da parte
di adde ai lavori e della stampa sia da
parte della clientela, tanto che nonostante
il prezzo non certo popolare di 50.000
marchi invece delle preven vate 400
ve ure necessarie per l’omologazione
spor va ne furono realizzate quasi 2.000.
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Evoluzione della specie
Per far fronte all’aumentata compe vità
degli avversari, che a loro volta avevano
realizzato ve ure a qua ro ruote motrici
appositamente pensate per contrastare il
dominio Audi nei rally, fra tu e la Peugeot
205 T16, nel 1984 la casa di Ingolstadt
presenta la Sport Qua ro. Per ovviare a
uno dei pun deboli della “Qua ro”, la
poca agilità, la nuova ve ura innanzitu o
aveva il passo accorciato di ben 320 mm,
o enuto tagliando il telaio nella parte che
va dal montante centrale al posteriore,
inoltre montava una evoluzione del
motore 5 cilindri, qua ro valvole per
cilindro con distribuzione bialbero e
monoblocco e testata in lega leggera, con
cilindrata rido a a 2.133 per rientrare
nella categoria con peso minimo inferiore
ma più performante del precedente, in
grado di erogare 306 CV a 6.700 giri/min
sulla ve ura stradale per un’accelerazione
0‐100 km/h in 4,8 secondi e una velocità
massma di 250 km/h. Proprio in funzione
di questa scelta la carrozzeria era
realizzata, sempre dalla Baur, in materiale
composito tranne le por ere, limitando il
peso a 1.298 kg. Invaria il cambio a
cinque rappor e la trasmissione integrale
con tre differenziali, di cui il centrale e il
posteriore bloccabili, i cerchi in lega da 15”
e i dischi freno anteriori autoven la da
280 mm con pinze a qua ro pistoncini e
ABS. La Sport Qua ro non sos tuì la
Qua ro a passo lungo, dato che era stata
concepita appositamente per essere
des nata alle compe zioni, infa ne
furono realizza solo 224 esemplari, poco
più dei 200 necessari ad o enere
l’omologazione spor va, e la produzione
terminò nel 1986, mentre la Qua ro restò
in produzione fino al 1991.
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Rivoluzione nei rally
La Volkswagen Il s, il fuoristrada per il
quale era par to lo studio della trazione
integrale che poi aveva dato lo spunto al
proge o Qua ro, conquistò una doppie a
nella Dakar 1980, proprio due mesi prima
della presentazione a Ginevra della Audi
Qua ro stradale. Nello stesso anno la
Qua ro da compe zione, con un motore
da 305 CV, debu ò in gara nel Janner
Rally. Il suo debu o nel Mondiale Rally
avvenne invece nel gennaio 1981 al Rally
di Montecarlo, con Hannu Mikkola e
Michele Mouton, condiziona però da
alcuni problemi tecnici. La musica cambiò
ne amente già dalla gara successiva in
Svezia, dove Mikkola firmò la prima
vi oria iridata della Qua ro, replicando al
RAC a fine stagione mentre l’equipaggio
tu o “rosa” Mouton‐Pons conquistarono
la prima, e ad oggi unica, storica vi oria
tu a al femminile nel Mondiale Rally a
Sanremo. In quell’anno tu realizzarono
che il mondo dei rally era ormai cambiato
e da lì in avan per poter puntare alla
vi oria assoluta sarebbe stato necessario
tu o un altro approccio, con ve ure
appositamente studiate per la specialità e
non più semplicemente derivate dalla
serie. Nel 1982, potenziata la squadra con
l’ingaggio di S g Blonqvist, Audi schierò la
Qua ro ancora in versione Gruppo 4, che
venne però affiancata in alcune occasioni
dalla Gr. B, ulteriormente alleggerita e con
il motore potenziato fino a quasi 340 CV Arriva il Gruppo B
nelle gare su asfalto. Nonostante questo
potenziale, Mouton, Mikkola e Blonqvist, Con l’introduzione del nuovo regolamento
furono beffa per il tolo pilo da Walter Gr. B, nel 1983, l’Audi realizzò la versione
Rohrl con la Opel, terminando nell’ordine A1 della Qua ro, con cilindrata rido a da
alle sue spalle, ma grazie alle se e vi orie 2.144 a 2.109 cc, tramite un albero
complessive l’Audi si aggiudicò il tolo motore con manovelle leggermente più
Costru ori.
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corte, per esigenze di cofano aveva preso posto un nuovo motore
omologazione, ma grazie ad con monoblocco in alluminio e cilindrata
ulteriori evoluzioni la potenza portata da 2.144 a 2.135 cc, tramite
crebbe di una ven na di cavalli. riduzione dell’alesaggio da 86,4 a 85,5 mm,
In funzione del nuovo in modo tale da rientrare, in funzione del
regolamento la Qua ro A1 aveva coefficiente di 1,4 applicato ai motori
passaruota più larghi e un cambio turbo, entro i 3.0 litri che consen vano di
con differen rapportature. Inoltre in scendere con il peso minimo a 960 kg.
alcune gare fu montato uno spoiler Nonostante questo, l’ulteriore sviluppo del
posteriore maggiorato nel quale era cinque cilindri in linea consen di o enere
inserito il radiatore olio. La Qua ro A1 potenze che potevano variare tra i 360 e
disputò solo le prime qua ro gare della 400 Cv in funzione della pologia di gara.
stagione prima di essere sos tuita dalla A2, Grazie ad altre due vi orie conquistate con
vincendone due con Mikkola. L’evoluzione questa ve ura Mikkola si aggiudicò il tolo
A2 esteriormente differiva solo per mondiale pilo , mentre quello Costru ori
l’introduzione di prese d’aria per i freni sfuggì per soli due pun a favore della
poste su entrambi i la tra le por ere ed i Lancia. Bis iridato che arrivò l’anno
passaruota posteriori, mentre so o il successivo grazie a o o successi, uno dei
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quali o enu con la nuova Sport Qua ro
a passo corto da Blonqvist, che si laureò
campione del mondo. Nella prima
variante da compe zione, la Qua ro
Sport era stata ulteriormente alleggerita
facendo largo uso di kevlar e alluminio e il
motore potenziato a 450 CV poteva
essere sfru ato ancora meglio grazie al
cambio a 6 rappor . Tu avia questa
ve ura, che aveva affiancato la A2 a
par re adl Tour de Corse, conquistò una
sola vi oria, al Rally Costa d’Avorio con
Blomqvist.
Massima evoluzione
Il regolamento Gr. B consen va di
realizzare delle evoluzioni della ve ura
omologata a condizione che venissero
prodo ulteriori 20 esemplari del
modello stradale già realizzato in 200
unità. Perciò per fronteggiare l’avanzata
della Peugeot 205 T16 Evo (prima ve ura
appositamente concepita per il Gr. B) la
casa di Ingolstadt sviluppò per la stagione
1985 una evoluzione profonda della Sport
denominata S1. Questa nuova ve ura,
introdo a dal Rally di Argen na, era
cara erizzata esternamente da vistose
appendici aerodinamiche, con
abbondante spoiler anteriore e
voluminoso ale one posteriore, inoltre la
ripar zione dei pesi era stata rivista (52%
all’avantreno e 48% al posteriore)
spostando diversi componen . Il motore
venne ulteriormente potenziato fino a
raggiungere prima 500 CV e con successivi
step 540 CV fino alla soglia dei 600 CV,
o mizzando l’erogazione con un sistema
di iniezione che limitava il turbo‐lag, e in
alcune gare fu u lizzato anche un cambio
semiautoma co. Nonostante queste
evoluzioni la Qua ro S1 non riuscì a
contrastare la concorrenza e nelle sei gare
in cui fu schierata prima del ri ro di Audi
dai rally conquistò una sola vi oria, al
Rally di Sanremo con Walter Rohrl.
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Non solo Rally Michele Mouton e 1986 con Bobby Unser, I
tecnici di Ingolstadt realizzarono la
Dopo l’abolizione del Gr. B, nel 1986 in massima evoluzione della Qua ro Sport,
seguito a numerosi tragici inciden , Audi denominata S1 E2, dotata di grandi ale oni
u lizzò ancora la Qua ro Sport per gare in grado di assicurare un alto carico
speciali come la Pikes Peak. Per l’edizione aerodinamico e motore da 600 CV a 8.000
1987 della salita americana, dove aveva già giri/min, che consen a Rohrl di
trionfato in tre edizioni, 1984 e 1985 con completare il poker di successi stabilendo
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anche il nuovo record della gara, che prima che venisse bandita dai regolamen
infrangeva la barriera degli 11 minu . Si per le gare a ruote coperte. Nel 1988 i toli
chiudeva così in modo brillante la carriera Pilo e Costru ori Trans Am con la 200, nel
spor va ufficiale dell’icona Audi Qua ro, 1990 e 1991 nel DTM con la V8, mentre nel
ma certamente non quella della trazione 1996 le Audi4 SuperTurismo si aggiudicano
integrale marchiata “Qua ro”, che ben se e toli Turismo nazionali.
u lizzata su diversi modelli fa ancora
ince a di successi in diversi campiona
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L’integrale “mista”
Quindi la trazione integrale è stata bandita sono state protagoniste di spot promozio‐
dalle corse, per lo meno quella meccanica nali di forte impa o realizzando imprese
perché di pari passo con l’evoluzione ibrida decisamente speciali: nel 1986 Harald De‐
sulle ve ure di produzione la trazione inte‐ muth ha risalito con un’Audi 100CS il
grale è tornata in pista in forma diversa. trampolino di sci di Kaipola, mentre nel
Nel 2012, infa , sul proto po Audi R18 e‐ 2019 Ma as Ekstrom ha “scalato” il tra o
tron ibrido impegnato nella 24 Ore di Le più ripido della mi ca Streif di Kitzbuhel al
Mans, ha debu ato una trazione integrale volante di un’Audi e‐tron S dotata di tre
che potremmo definire “mista”, con un la motori ele rici. Quarant’anni dopo l’intro‐
trasmissione meccanica che trasme eva la duzione della trazione qua ro, sui proto pi
potenza del V6 TDI sulle ruote posteriori Audi e‐tron S e e‐tron S Sportback debu a
mentre all’avantreno agiva la trazione il torque vectoring ele rico, abbinato alla
ele rica. I risulta furono eclatan : tre trazione qua ro ele rica, che ripar sce la
vi orie alla 24 Ore di Le Mans e due toli coppia tra le ruote posteriori garantendo i
Wec conquista . Ma altre due Audi dotate vantaggi del “classico” differenziale spor ‐
di trazione integrale “non convenzionale” vo Audi. 0
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