STELLA DEL
TRICOLORE
di E. Mosca
Vediamo com’è fatta nei dettagli l’ultima evoluzione
della MercedesAMG GT3 schierata dal team
Antonelli Motorsport nel Campionato Italiano Gran
Turismo.
1
La MercedesAMG GT3
schierata nel Campionato
Italiano Gran Turismo dal
team Antonelli Motorsport è
l’ultima evoluzione della gran
turismo denominata SLS, che
rappresentava una
rivisitazione in chiave
moderna della mitica 300 SL
“Ali di gabbiano” degli anni
Cinquanta, tanto che nella
prima versione una delle
caratteristiche che balzavano
subito all’occhio era proprio
la particolare apertura delle
portiere incernierate nella parte alta del tettuccio. La vettura schierata questa
stagione dalla squadra emiliana rappresenta l’ultimo upgrade effettuato dai
tecnici del reparto motorsport Mercedes nel 2017, dato che per regolamento una
volta omologate le vetture GT3 devono mantenere le stesse caratteristiche
tecniche principali per un minimo di tre stagioni. L’attuale GT3 della Stella
mantiene l’impostazione stilistica e meccanica della SLS, con schema transaxle
che prevede il motore montato in posizione anteriore e il gruppo cambio
differenziale al posteriore per ottenere una distribuzione dei pesi ottimale, ma nei
due step evolutivi succeduti alla prima versione, datata 2011, sono state
apportate importanti migliorie sia per quanto riguarda la parte telaistica e
aerodinamica, con l’evidente modifica dell’apertura delle portiere convenzionale,
sia alla meccanica. Peraltro la MercedesAMG GT3, che dal 2014 ha preso il
testimone dalla SLS, ha sempre giocato un ruolo da protagonista in vari
campionati internazionali, ma finora nessuna squadra italiana aveva deciso di
schierarla in modo continuativo nel Tricolore GT. Marco Antonelli, titolare
dell’omonima squadra che detiene il titolo tricolore GT conquistato con la
Lamborghini Huracàn ci ha motivato così questa scelta: “dopo avere vinto l’anno
scorso il campionato con la Huracàn volevamo nuovi stimoli. Il marchio
Mercedes era
particolarmente
interessante e la
macchina si è rivelata
interessante sia per
l’ottimo rapporto
qualitàprezzo sia per
le caratteristiche
tecniche, perché è
molto bilanciata.
Infatti, su ogni ruota
grava esattamente lo
stesso peso, perciò
offre una buona
guidabilità soprattutto
sulla distanza.
Caratteristiche che
2
contribuiscono a contenere la forbice di prestazione tra il gentleman driver e il
professionista”. Nel programma sono stati coinvolti due giovani piloti con un
palmarès decisamente importante: Alessio Rovera, che vanta i titoli tricolori F.
Abarth 2017 e Porsche Carrera Cup Italia 2017, e Riccardo Agostini.
3
Amarcord
Prima di scoprire nei particolari com’è fatta l’ultima versione della GT3 della
Stella, vediamo com’è nato l’affascinante progetto della Mercedes SLS GT3.
Tutto ha inizio con lo storico divorzio tra Daimler AG e McLaren, dopo una stretta
collaborazione in Formula 1 ma anche nel settore delle GT stradali che aveva
portato alla realizzazione della SLR McLaren. Dopo vari attriti su entrambi i
fronti, con l’apice toccato nel 2007 a seguito della condanna della McLaren per
la “spy story” ai danni della Ferrari, i vertici Daimler decisero di porre
definitivamente fine alla collaborazione, anche per la netta divergenza tra le due
Case sulla filosofia del futuro progetto per l’erede della SLR. Infatti la casa
inglese realizzò una sportiva dal design decisamente moderno, mentre i
designer tedeschi pensarono ad una rivisitazione in chiave moderna della
iconica 300 SL “Ali di gabbiano”.
4
Stella da Formula 1
La nuova gran turismo fu presentata ufficialmente al Salone dell’Automobile di
Francoforte nel settembre 2009 con il nome SLS AMG, dove la prima sigla è
l’acronimo di “Sport Leicht Super” mentre la seconda indica il reparto sportivo
della Stella, ma fu commercializzata solo sei mesi dopo, precisamente il 27
marzo 2010, lo stesso giorno delle qualifiche del GP di Australia di Formula 1
dove la SLS AMG debuttò in veste di Safety Car ufficiale. Stilisticamente la SLS
AMG evoca la progenitrie che l’ha preceduta di oltre mezzo secolo. A partire
dalla scenografica soluzione delle portiere cosiddette ad “ala di gabbiano”
incernierate sul tetto e che si aprono verso l’alto, ma anche per le forme e
proporzioni del corpo vettura, con il lungo cofano anteriore, l’abitacolo arretrato,
gli sfoghi dell’aria calda laterali e la coda corta e tondeggiante.
5
Telaio in alluminio
La SLS AMG è la prima
vettura stradale della
casa tedesca con la
scocca quasi interamente
realizzata in alluminio.
Una struttura reticolare
che utilizza solo il 4% di
acciai ad alta resistenza,
per i due montanti
anteriori, ma nonostante
questo e la non usuale
apertura delle portiere
assicura elevati valori di
rigidezza a livello di
torsione e flessione. Il
tutto con un peso limitato
di 241 kg e un baricentro basso. Inoltre, grazie allo schema transaxle, con
motore anteriore e cambio al posteriore, i tecnici tedeschi hanno ottenuto una
ripartizione dei pesi ottimale: 47% all’anteriore e 53% al posteriore. Il motore
M159 è un’evoluzione del V8 M156 di 6.208 cc per 571 cv a 6.800 giri/min (591
sulla versione GT e 631 sulla “Black Series), abbinato a un cambio robotizzato a
doppia frizione a 7 rapporti. Le sospensioni hanno schema, sia all’anteriore che
al posteriore, a doppi bracci in alluminio forgiato, così come montanti e giunti,
mentre l’impianto frenante monta dischi autoventilati in materiale composito, con
diametro da 390 mm all’anteriore e 360 al posteriore abbinati a pinze
rispettivamente a sei e quattro pompanti. Caratteristiche e cifre che ne fanno
un’ottima base per l’allestimento della versione GT3 da competizione. La
Mercedes SLS GT3 è stata poi sostituita nel 2014 dalla AMG GT3, che
cambiando in modo sensibile le caratteristiche del modello iniziale rinuncia alla
sigla SLS, che a sua volta nel 2017 è sottoposta ad un primo upgrade che
determina l’attuale configurazione.
6
Leggera e rigida
Nella versione GT3 il telaio in
alluminio è stato
opportunamente rinforzato
nelle parti strutturali più
soggette a sforzo, ma in
generale tutta la struttura è
stata irrigidita tramite
l’applicazione della gabbia di
sicurezza, imbullonata, che in
particolare va a legare la
parte posteriore con la cellula
centrale. Le sospensioni
mantengono lo schema
originale, a doppi triangoli
sovrapposti, mentre sono
stati modificati i punti di
attacco sia al telaio sia ai montanti, questi realizzati ex novo dal pieno di ergal,
per ottimizzare le geometrie all’impiego racing. Inoltre, per effettuare
rapidamente la variazione dell’angolo di camber, nei punti di attacco tra il
triangolo superiore e il montante sono state realizzate delle piastre che
alloggiano appositi spessori intercambiabili. Gli ammortizzatori Ohlins, un solo
modello omologato in fiche, sono regolabili a quattro vie, in estensione e
compressione alle alte e basse velocità, inoltre sono disponibili molle con cinque
tipi di carico differenti sia all’anteriore che al posteriore e barre antirollio di due
diametri differenti al
posteriore mentre
all’anteriore la regolazione
avviene ruotando i coltelli.
L’impianto frenante monta
doppie pompe racing con
ripartitore di frenata tra i due
assi, il tutto ottimizzato
dall’abbinamento con il
sistema ABS racing
regolabile su 9 posizioni, e
dischi autoventilati da 382
mm, il massimo alloggiabile
all’interno dei cerchi da 18”,
accoppiati a pinze a sei
pompanti all’anteriore e
quattro a posteriore.
7
8
9
Aerodinamica… variabile
Date le dimensioni
generose del corpo
vettura, oltre alla
particolare
conformazione delle
linee della carrozzeria,
la parte aerodinamica è
stata oggetto di uno
studio approfondito,
tramite il sistema
computerizzato CFD e
successiva verifica in
galleria del vento, in
modo tale da ottenere
un adeguato carico
senza però penalizzare
eccessivamente
l’avanzamento (Drag). Il
voluminoso splitter
anteriore si raccorda al fondo piatto centrale che termina con un ampio diffusore
al posteriore, dove nella parte superiore c’è una voluminosa ala regolabile a
profilo singolo. Occorre sottolineare che uno dei parametri fondamentali che
determinano la migliore efficienza aerodinamica riguarda l’altezza da terra della
vettura, che però insieme a peso e bride all’aspirazione è uno dei parametri sui
quali interviene il bureau tecnico, prima internazionale e poi a livello dei vari
campionati nazionali, per determinare il BOP (Balance of performance) tramite il
quale si cerca di bilanciare le prestazioni tra le varie vetture, perciò in fase di
studio aerodinamico va tenuto presente il comportamento aerodinamico a varie
altezze in modo tale da non subire eccessivamente la penalizzazione. La
carrozzeria, con gli allargamenti dei passaruota per contenere le carreggiate
maggiorate, è realizzata in materiale composito.
10
11
Motore di serie
Il V8 Mercedes da 6.3 litri rimane di serie per quanto riguarda le componenti
interne, dato che sempre in funzione del BOP che impone due bride da 36 mm
(misura fissata per il Campionato Italiano e GT Open) per ciascuno dei due
condotti che portano aria al cassoncino di aspirazione la potenza scende rispetto
a quella del motore di serie. I valori indicati in fiche sono di 520 cv a 7.000 giri/
min con una coppia di 600 Nm a 4.500 giri/min, tale da garantire una corposa
spinta fin dai bassi regimi. Naturalmente in fase di preparazione, a fronte di
queste limitazioni è stata ottimizzata la resa in funzione dell’utilizzo racing
lavorando sulla gestione elettronica tramite un’apposita mappatura della
centralina Bosch Motorsport, così come sono stati ottimizzati gli elementi
dell’aspirazione e l’impianto di scarico con le uscite laterali per ciascuna
bancata. Inoltre, l’erogazione della potenza può essere gestita tramite il traction
control regolabile dal pilota su 11 differenti posizioni, più altre due eventuali
appositamente studiate per l’utilizzo sul tracciato Nordschleife del Nurburgring. Il
cambio è un Hewland sequenziale a 6 rapporti con comando tramite paddle al
volante e attuazione elettropneumatica, grazie ad un compressore che tiene in
pressione il circuito mentre la gestione delle cambiate è elettronica, con blip
automatico in scalata e sistema di protezione che non accetta la marcia inferiore
se non in linea con il corretto regime di giri. Il differenziale è meccanico a frizioni,
con regolazione del precarico sia in rilascio che accelerazione, e diverse rampe
per stabilire il grado di intervento.
12
13