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Gli editoriali che hanno fatto la soria della rivista

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Published by Valter Zuliani, 2017-03-07 13:29:40

Io CARROZZIERE Editoriali 2015-2016

Gli editoriali che hanno fatto la soria della rivista

Keywords: Carrozzieri,rivista,auto,riparazione auto, carrozzeria,automotive

EDITORIALE

C he gli italiani siano cambiati in questi ultimi anni, è un dato
di fatto, così scontato da risultare stucchevole e ripetitivo,
ma se il cambiamento di abitudini riguarda il tema della
mobilità, preferendo all’automobile di proprietà, modalità
di trasporto alternative, allora il mutamento diventa interessante
anche per gli operatori che si dedicano al settore dell’automotive.
Il cliente com’era visto qualche anno fa non esiste quasi più, sta diventando
sempre più raro, una specie in via di estinzione. È sempre più dificile per un
autoriparatore mantenere la idelizzazione con i clienti abituali proprio in virtù
del fatto che gli stessi non hanno più gli interessi di prima, ma che vengono
sempre più condizionati da scelte originate da un mercato che a sua volta evolve
nelle offerte e nelle soluzioni.

Leggevo alcune statistiche circa la vendita di auto nuove che evidenziava
come vi sia stato un incremento notevole di ricorso al car sharing e al noleggio a
lungo termine, considerati più ecologici, economici ed esenti da imprevisti. Nel
2015 2.400 Pubbliche Amministrazioni e 65.000 Aziende Private lo hanno scelto,
ma sta crescendo anche il numero dei privati.

Il noleggio a lungo termine consente di utilizzare un’automobile come
se fosse di proprietà scegliendola come se la si acquistasse, ma a un costo
complessivo inferiore. Il canone mensile, infatti, è comprensivo di costo
dell’acquisto, assicurazione, bollo, manutenzione ordinaria e straordinaria, consulenza
e assistenza costante.

Secondo Luigi Elia, AD di Arearenting, il noleggio a lungo termine
è economicamente più vantaggioso rispetto all’acquisto. Ad esempio, nel caso
di una city car, il risparmio medio è di circa il 28%, mentre per le auto di lusso
o i SUV è del 13%. Oltre all’aspetto puramente economico, un altro vantaggio
è rappresentato dalla possibilità di cambiare con maggiore frequenza l’automobile,
avendo così l’opportunità di guidare veicoli di ultima generazione, con sistemi
di sicurTeuzzttaoseqmuepsrteoppiùeraòvacnozmatpi eorctoancmheinsoiarileamlioststiaonoil’daisCsiOcu2r.azione, a seconda
dei casi, a scegliere dove fare la manutenzione o la riparazione presso propri
autoriparatori convenzionati, per cui la quota di utenti privati liberi di
scegliere scende sempre di più e quasi esclusivamente per lavori poco
remunerativi. L’autoriparatore che ha scelto l’indipendenza assoluta vede
sempre più assottigliarsi le proprie possibilità espansive e a questo punto -
forse – vale la pena riconsiderare le proprie scelte: guadagnare un po’ meno,
ma mantenere in essere la propria attività.

Il direttore
Valter Giorgio Zuliani

SCRIVETE IMPRESSIONI, N.5 2015
OPINIONI E SUGGERIMENTI A
[email protected] 07/09/15 17:00

6 IO CARROZZIERE

IOCAR_Editoriale.indd 6





EDITORIALE

SCRIVETE IMPRESSIONI, P apà, papà, guarda, vieni a vedere!
OPINIONI E SUGGERIMENTI A La voce insistente e urlata del iglio
[email protected] distolse l’attenzione di Giuseppe
dall’animata discussione che stava
6 IO CARROZZIERE tenendo con l’amico Mario su come
meglio affrontare la crisi che attanagliava già ormai
da tanto, troppo tempo il settore dell’autoriparazione.
Girò la testa per vedere che cosa avesse tanto attirato
l’attenzione del iglio. Luca stava incollato alla vetrina di
un negozio dove, fra indumenti vari, era stata messa come
richiamo una sfavillante automobilina a pedali di epoca retrò.
Bella non c’è che dire, ma era sorpreso che nell’epoca del digitale, dove era possibile
“giocare” virtualmente con tante supercars, come d’altronde era solito fare il iglio
con il PC della carrozzeria, Luca provasse tanto interesse per quel vecchio giocattolo.
Salutò in fretta l’amico e si diresse dal iglio: “Ma ti piace così tanto?” disse alludendo
all’auto in vetrina. Il bambino lo guardò con occhi luccicanti e speranzosi limitandosi
ad annuire con la testa. La cosa ini lì, ma Giuseppe non riusciva a togliersi dalla
mente l’espressione entusiasta del iglio. Camminarono in silenzio verso casa e
all’improvviso gli venne in mente che nel magazzino, abbandonata da anni, doveva
esserci un’automobilina a pedali lasciatagli per una riverniciatura da un cliente che
poi, a causa della sua morte improvvisa, non era stata più ritirata.

La sera stessa aspettò che anche l’ultimo degli operai fosse uscito e si recò
nel magazzino. La trovò subito coperta da cianfrusaglie e ovattata dalla polvere,
la macchinina era ancora lì, sembrava stesse aspettando l’occasione per risorgere
e, forse, era giunto il suo momento.

Giuseppe la portò in oficina per dargli una “sofiata” con l’aria compressa
liberandola dalla polvere. L’aspetto non era certamente dei migliori: qua
e là apparivano ammaccature e la vernice era in buona parte scrostata,
ma nel complesso pareva ancora funzionante. Aveva deciso! Quello sarebbe stato
il regalo di Natale per il iglio Luca.

Si mise subito all’opera con entusiasmo e, di nascosto anche dalla moglie,
rubando alcune ore di sonno, chiuso nella sua oficina, in poco tempo riuscì
a riportare all’antico splendore la vetturetta che ora si presentava perfettamente
in ordine e funzionante, di un bel colore rosso. Già che c’era, aveva voluto strafare
e, adoperando una parte di vernice che era avanzata da una precedente riparazione,
la verniciò in metallizzato a grana grossa, doppio strato brillante. Sul cofano anteriore
disegnò e verniciò in bianco il numero 7, che corrispondeva agli anni del iglio
poi, soddisfatto del lavoro compiuto, la incartò e la nascose per la sera di Natale.

Il giorno fatidico arrivò e lui, emozionato come non mai, era preoccupato
che il regalo fosse ben accetto, magari il iglio si era nel frattempo dimenticato di
quel particolare giocattolo. L’involucro ingombrante faceva bella mostra di se sotto
l’albero assieme ad altri pacchetti e pacchettini. Aveva cercato di nasconderne
la forma in modo da mantenere la suspense ino all’ultimo istante. Quando giunse
il momento, Luca corse ad aprire i regali e, ovviamente, quello che liberò per
primo era il più grande. Il bimbo scostò con frenesia la carta e stette per un istante
immobile a guardare l’auto, che sotto le luci a Led che addobbavano l’albero,
emanava una lucentezza incredibile, un’esplosione fantasmagorica di luci ed effetti
colorati da lasciare sbalorditi. Il ragazzo, incredulo, si girò verso i genitori che
lo guardavano trepidanti e due grossi lacrimoni cominciarono a scendergli sulle
guance. Tanta era la gioia e l’emozione che non riusciva neanche a parlare.
Corse ad abbracciare il padre. “Grazie papi, che bella… che bella…”. Riuscì a
malapena a balbettare tra i singhiozzi. Giuseppe con gli occhi lucidi lo accarezzò.
“Vai, montaci sopra …è la tua macchina”. Disse sorridendo felice per la scelta fatta
e per la gioia dimostrata dal iglio. Quello sicuramente sarebbe stato un Natale
che entrambi non avrebbero mai più dimenticato.

Il direttore

Valter Giorgio Zuliani

N.8 2015

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EDITORIALE

I n attesa dell’emanazione deinitiva del DDL concorrenza in discussione
al Senato, tutte le parti in causa (assicurazioni e carrozzieri) si danno
da fare per lanciare proclami in difesa dei propri interessi. I carrozzieri
attendono iduciosi che siano ratiicate le modiiche apportate alla Camera,
mentre l’Ania, attraverso vari media, dichiara “proposte inaccettabili”,
riferendosi agli emendamenti che prevedono il mantenimento della cessione
del credito e limitazioni al risarcimento in forma speciica, minacciando rincari
sulle polizze RCA. Lasciare, però, che le compagnie assicurative continuino
a monopolizzare le riparazioni dei veicoli danneggiati per il solo fatto che devono
rispondere di una garanzia RCA, intervenendo sul processo riparativo, sui
parametri di calcolo del costo (tariffa di mano d’opera, materiali di consumo)
e anche sulla fornitura dei ricambi, è fuori da ogni prassi commerciale e tecnica
corretta che regola i rapporti tra fornitore di servizi e committente.

Dove ha sbagliato e continua a sbagliare il mercato assicurativo nei rapporti
con il mondo dell’autoriparazione? Certamente nel pretendere di dettare
unilateralmente le regole economiche e anche tecniche che sono da sempre
prerogativa esclusiva dell’artigiano carrozziere. Non c’è, quindi, da stupirsi se
in alcuni emendamenti, del succitato DDL concorrenza, il carrozziere è deinito
“prestatore d’opera”.

Affermazione alquanto infelice, dettata probabilmente dalla distorta
consuetudine di vedere nell’assicurazione chi detiene il potere (economico)
d’imporre dove, da chi, quanto e in che modo fare la riparazione dei veicoli
incidentati. Mancanza di cultura? Supericialità nel deinire questa categoria
che è riconosciuta a livello internazionale come tra i più abili artigiani al mondo
nel riparare i veicoli, mentre qui da noi sono relegati a semplici prestatori d’opera,
per giunta delle assicurazioni? Quello che lascia perplessi è che questo modo
di vedere la categoria provenga da chi deve contribuire a scrivere una legge
che invece dovrebbe difendere la libera imprenditorialità.

Un conlitto che dura da anni, quello tra carrozzieri e assicurazioni
con azioni e reazioni. I carrozzieri hanno reagito alle strategie monopolistiche
e impositive delle assicurazioni, predisponendo strumenti legali e organizzativi
per continuare a gestire la propria attività in completa autonomia come hanno
sempre fatto. Se poi alcuni di questi strumenti forzano un po’ la mano, si tratta
solo di un piccolo ritorno nei confronti di chi li ha obbligati a sottostare a regole
coercitive. L’attesa di quello che uscirà deinitivamente dal DDL concorrenza
è grande e c’è da augurarsi che all’infelice deinizione di “prestatore d’opera”
si sostituisca “carrozziere, libero artigiano”.

SCRIVETE IMPRESSIONI, N.2 2016
OPINIONI E SUGGERIMENTI A
[email protected] 22/02/16 20:13

6 IO CARROZZIERE

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X Z CMY M 20 M 40 M 80 B C M Y X Z slurC slurM B C M Y X Z 0 Y 20 Y 40 Y 80 B C M Y X Z CMY CMY CMY CMY B C M Y X Z X 20 X 40 X 80 B C M Y X Z slurY slurX B C M Y X Z 0 Z 20 Z 40 Z 80 B C M Y X Z CMY CMY CMY C



EDITORIALE

SCRIVETE IMPRESSIONI, U n episodio, apparentemente insigniicante, mi ha offerto lo
OPINIONI E SUGGERIMENTI A spunto per scrivere queste righe. Agosto in città, alla ricerca di un
[email protected] autolavaggio. Dopo lungo peregrinare ne trovai uno aperto nel
piazzale di un distributore di carburante, inavvicinabile per la coda
6 IO CARROZZIERE di auto in attesa. Mi rassegnai e mentre attendevo il mio turno,
chiesi incuriosito al conducente della vettura davanti alla mia il motivo per cui vi
erano tante auto in attesa del lavaggio, in in dei conti si trattava di un modesto
tunnel a rulli di una decina di metri, quindi, nulla di eccezionale.
“Sono bravissimi! Vedrà che pulizia, le rimettono l’automobile come nuova,
dentro e fuori, inoltre, vengono a prenderla e gliela riportano sotto casa, se lo
richiede”, mi rispose il tizio.
Queste parole mi fecero rilettere sul fatto che anche la semplice attività
di un autolavaggio può diventare altamente remunerativa in funzione del tipo
di servizio reso e dal passaparola.
Quindi, se qualità e servizi resi marcano la distinzione, a maggior ragione
chi ha la possibilità di esprimerli al massimo, come per esempio l’attività di
carrozzeria, dove preparazione tecnologica e servizi possono fare la differenza
rispetto alla concorrenza, dovrebbe trarne maggior vantaggio. Di conseguenza,
la preparazione culturale e tecnica del carrozziere (autoriparatore) non può più
limitarsi alle conoscenze settoriali relative alla sua speciica qualiica, ma occorre
acquisire un bagaglio tecnico multidisciplinare che spazi anche nel campo della
meccanica, dell’elettronica (meccatronica) e tutto quello che ruota attorno
all’auto, compresa l’attività di gommista. L’offerta di servizi al di fuori del
proprio core business è ormai imperativo per idelizzare e acquisire clientela,
ma farlo in qualche modo non basta, anche le più semplici attività di assistenza
all’auto si sono evolute e richiedono servizi professionali a tutto campo
altamente specializzati, una volta impensabili per il carrozziere tradizionale.
Le esigenze del consumatore sono mutate notevolmente con il passare degli
anni, egli nel momento del bisogno cerca di minimizzare gli sprechi di tempo,
di denaro e vuole una soluzione per qualunque problema coinvolga la propria
autovettura. La risposta a questa esigenza non può che essere la costituzione
di CENTRI DI AUTORIPARAZIONE, dove all’interno trovino posto tutte
le specialità e i servizi connessi alla riparazione e all’uso dell’auto, con
interventi garantiti secondo le speciiche del costruttore e servizi che spazino
dall’assistenza assicurativa alle problematiche burocratiche e, perché no, iscali
(revisione periodica, bollo, ecc.). Ciò dimostra la limitazione della deinizione
relativa alle tre categorie che attualmente fanno parte della L. n. 224/2012 che
ha modiicato la L. 122/1992 sull’autoriparazione: carrozzeria, meccatronica,
gommista, che appaiono superate e lo saranno sempre di più in futuro con
l’avanzamento tecnologico dei veicoli.
Forse quella prospettata può sembrare una soluzione prematura, certamente
non è azzardata, tenuto conto che nel nostro Paese già esistono realtà (poche)
che sono in grado di offrire un’assistenza a 360° al proprio cliente, riuscendo
anche a trarre proitto diretto da queste operazioni collaterali.
Che cosa occorre? Lungimiranza e soprattutto il coraggio nell’investire in
risorse economiche e umane, poi il resto viene da sé.
Per ritornare a quello che è stato lo spunto iniziale di queste rilessioni, dovetti
costatare come il prelavaggio manuale della mia auto, il lavaggio nel tunnel
e la initura inale degli interni, erano stati svolti in maniera alquanto meticolosa
e, come se non bastasse, è stata veriicata la pressione degli pneumatici.
Fesseria dirà qualcuno, ma sai quanto piacere fa vedere la propria auto riportata
a nuova vita, saniicata e profumata e per di più con il controllo della pressione
degli pneumatici, nota dolente per molti. Ho pagato volentieri qualche
euro di più rispetto al classico lavaggio esterno automatizzato, a fronte di un
servizio completo inappuntabile. Forse è questo il segreto del successo: offrire
prestazioni qualitativamente elevate e servizi d’eccellenza e, se il costo
è proporzionato, sicuramente non costituisce un problema.

N.9 2016

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B C M Y X Z 0 Z 20 Z 40 Z 80 B C M Y X Z CMY CMY CMY C slurX slurY X 20 X 40 X 80 B C M Y X Z B C M Y X Z 0 Y 20 Y 40 Y 80 B C M Y X Z CMY CMY CMY CMY B C M Y X Z slurM slurC X Z CMY M 20 M 40 M 80 B C M Y X Z

EDITORIALE

Prendiamo spunto dall’articolo che tratta della classi cazione delle
carrozzerie inserito in questo numero della rivista, per fare un
nostro commento in proposito.
A chi non piace essere classi cati come i più bravi e unici nel
proprio settore? Non sfuggono a questa regola i carrozzieri che
cercano di essere superiori alla media e, alcuni, si sforzano di eccellere
acquistando prodotti di qualità,
attrezzature all’avanguardia
e permettono a loro stessi e al
proprio personale di formarsi
adeguatamente. Tutti auspicano
di aumentare il proprio giro d’affari
termomeccanica_Esthetitaly 08/06/15 09:58 Pagina 2

anche migliorando la propria
reputazione in termini di qualità e
capacità professionale, ad esempio
la riparazione dei danni più
complessi sui nuovi materiali, come Augura Buone Feste
l’alluminio, la bra di carbonio
o, ancora, sui veicoli sempre più
connessi. a tutti i suoi clienti e lettori
Come se non bastasse, molti
s’impegnano per misurare elevate
prestazioni in termini di gestione, indici di soddisfazione del cliente, i tempi
di ciclo dei processi e altri indicatori chiave di performance.
Alcuni, investono una grande quantità di denaro e fatica per ottenere
le varie certi cazioni di qualità. Tutto questo, aggiunto alla soddisfazione
nel sapere che si sono riparati i veicoli correttamente, non basta, occorre
che parallelamente si raccolga anche il risultato nanziario dell’investimento
per rimanere in attività.
È frustrante veri care che a fronte di queste capacità tecniche, organizzative
e d’investimento in attrezzature e risorse umane, non corrisponde
una tariffa di mano d’opera adeguata, ma che anzi sia appiattita a livello
di chi questo tipo d’investimento non l’ha fatto.
Viene, quindi, spontaneo chiedere che vi sia una differenziazione tra le
carrozzerie, una classi cazione per il riconoscimento di quelle imprese
di riparazione che hanno migliori attrezzature, formazione, processi
e prestazioni complessive più adeguate agli standard attualmente richiesti.
Distinguere le carrozzerie secondo la qualità, le prestazioni, o altri criteri
è ormai improcrastinabile e necessario per il futuro dell’autoriparazione.
Occorre che le imprese assicuratrici, i consumatori e gli altri operatori siano
messi in condizione di riconoscere inequivocabilmente le differenze tra un
autoriparatore e un altro. Se questo è un processo mentale che aleggia in
tutti noi da un po’ di tempo a questa parte, dobbiamo riscontrare che non
esistono entità nazionali che offrono questa forma di differenziazione se
non a livello privatistico, con protocolli diversi e che, comunque, non hanno
valore se non per chi li ha rilasciati.
Nonostante che alla maggior parte degli autoriparatori non piaccia avere
una maggiore regolamentazione, il desiderio di differenziazione è ormai
così molto forte che se fosse basato su poche e chiare regole imposte a livello
nazionale, ritengo che ci ritroveremmo con un piano di certi cazione
degli autoriparatori universalmente accettato.
Perché allora aspettare che sia l’evoluzione tecnologica e il fallimento
d’iniziative sporadiche e inconcludenti a spingere i nostri governanti a dettare
le regole? Nessuno si augura che vi sia un intervento del governo ed è per
questo motivo che gli autoriparatori devono ricercare al proprio interno un
SCRIVETE IMPRESSIONI, piano univoco, condiviso, credibile, solo così si potrà dimostrare la completa
OPINIONI E SUGGERIMENTI A trasparenza e serietà delle aziende, se si vuole considerare il ritorno
[email protected] degli investimenti fatti e la necessità di offrire riparazioni sicure e complete.

6 IO CARROZZIERE N.10/11 2016


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