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Progetto “Percorsi alla ricerca della Bellezza”
GLI ALUNNI DELLA CLASSE 1F
A.S. 2018/2019

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Published by progetti.digitali, 2019-09-27 17:52:01

LA BELLEZZA DELL' AMICIZIA NEL MONDO MEDIEVALE

Progetto “Percorsi alla ricerca della Bellezza”
GLI ALUNNI DELLA CLASSE 1F
A.S. 2018/2019

Lancillotto

Il mio cavaliere si chiama Lancillotto ed è il più forte del suo

regno.
È alto e magro, in guerra indossa un' armatura di ferro con un elmo
con la cresta di colore rosso fiammeggiante.
Il suo scudo è grande e su di esso vi è disegnato lo stendardo del
regno, che è un grande drago di color rosso.
La sua spada di ferro è molto affilata e molto appuntita; la tiene
sempre dietro la sua schiena e la porta sempre con sé.

Edoardo Cognigni

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Sir Luca

Il cavaliere di cui vi parlo si chiama Luca .

Viene dal nord Europa , ha i capelli biondi, gli occhi azzurri , è di
corporatura robusta, è massiccio, forte e ha molte cicatrici che
ricordano le passate battaglie.
Possiede come armi due spade e un arco con frecce.
In guerra indossa un elmo che ricopre la testa , un' armatura in
metallo e sopra di essa uno stemma di maglia.
È calmo e riflette su ciò che fa, ma è spietato contro i nemici che
uccide senza pietà.

Rohit Cardelli

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AMICIZIA PROIBITA

Conoscete già Sabrina e Francesca, le protagoniste di questa storia.
Sabrina è la dama a cui piace combattere, e Franceaca in poche
parole tutto il contrario.
Bene, da qui inizia la nostra storia....
Sabrina era in disaccordo con suo padre, capo di un esercito barbaro,
dato che secondo lui non sarebbe stata pronta per andare in guerra.
Francesca al contrario era molto impaurita, sapendo che i barbari
erano un popolo molto potente e se l' avessero scoperta sarebbe
morta.
Il popolo di Sabrina stava partendo per la guerra e lei, disobbedendo
al divieto del padre, si nascose in un carro in partenza per la
Normandia; nel frattempo Francesca trovò una grotta in cui rifugiarsi.
Dopo svariate ore Sabrina arrivò a destinazione ed assetata e
affamata com' era trovò del cibo nascosto nel carro, Dopo aver
mangiato si addormentò.
Il mattino seguente vide cosa stava accadendo; c' erano guerrieri che
combattevano da ogni parte. Era molto impaurita, perché credeva di
non essere all'altezza per affrontare i nemici. Si allontanò dal campo
di battaglia e corse il più lontano possibile. Il caso volle che si
nascondesse nella stessa caverna dove era arrivata Francesca.
Appena vide la ragazza Francesca fece un sobbalzo e chiese
impaurita: - Chi sei? Che cosa ci fai qui? Sabrina rispose:- Sono la
figlia del capo dei barbari, ma non ho intenzione di farti del male.

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Le due fanciulle dopo un primo momento di esitazione e timore
reciproco iniziarono a conoscersi meglio e scoprirono di avere molte
cose in comune, nonostante appartenessero a popolazioni in guerra
tra loro. Insieme progettarono un modo per tornare al castello di
Francesca durante la notte.
Riuscirono ad arrivare senza essere viste ed entrarono. Francesca
vide sua madre stesa a terra con un pugnale conficcato nel cuore.
Iniziò a piangere disperatamente mentre Sabrina provava a
consolarla. A quel punto comparve il padre di Francesca che le portò
via da lì.
Dopo poco chiese chi fosse la ragazza insieme alla figlia e Sabrina
rispose di essere la figlia del capo dei barbari. Appena sentì queste
parole l' uomo grido: -Bene! Domani ti giustizierò per farla pagare a
tuo padre, che ha ucciso mia moglie! Francesca, udite quelle parole si
fece coraggio, afferrò il pugnale dell' amica e lo conficcò nel cuore
del padre, poi addolorata fuggì con Sabrina. Le ragazze riuscirono a
rubare due cavalli e il giorno dopo raggiunsero l 'accampamento
nemico. Il padre di Sabrina quando vide avvicinarsi la figlia scoppiò
in lacrime, tirando un sospiro di sollievo, perché aveva creduto che
la figlia fosse morta, o in grave pericolo.
Sabrina si svegliò di soprassalto e pensò per un attimo che era stato
tutto un sogno, ma vicino al suo letto vide Francesca che riposava.
Le due ragazze divennero amiche inseparabili, nonostante le diverse
origini. Solo la morte in tarda età le allontanò l' una dall' altra.

Cloe Del Prete e Angelica Cannelli

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Dama Francesca

Francesca è una dama, ha quasi vent’ anni. Abita in Normandia

in un castello insieme ai suoi genitori e al suo fratellino Francesco,
con cui ama giocare nonostante la grande differenza di età.
Francesca è bellissima, è magra con un corpo da favola ed è alta. Ha
un viso ovale, i suoi capelli sono castani, morbidi e setosi, ma
sempre raccolti in capigliature stravaganti. Ha gli occhi azzurri come
il cielo d’ estate e talmente belli da sembrare quelli di un cerbiatto
innocente; il suo naso è sottile, piccolo e dritto, le sue labbra sono
molo carnose e sembrano quasi finte.
Francesca ha una buona postura, tiene sempre la schiena dritta e la
pancia in dentro; è una ragazza vivace, gioiosa, dolce, gentile ma un
po’ vanitosa, infatti passa la maggior parte del suo tempo a truccarsi e
a migliorare il suo aspetto utilizzando delle maschere per viso a base
di erbe. Lei va spesso a dare del cibo ai poveri infatti esce circa due o
tre volte alla settimana per portare del cibo, delle coperte o altro ai
meno fortunati di lei.

Cloe Del Prete

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Sabrina

Sabrina è una dama di quasi diciannove anni, è alta, belle e

snella. Ha i capelli castano scuro con delle sfumature bionde, gli
occhi nocciola; il suo sorriso è splendido perché ha i denti bianchi e
le labbra non troppo carnose.
Sabrina non è come tutte le altre dame, a lei piace combattere; infatti
le piacerebbe partecipare ad una guerra, ma suo padre, re di un
regno barbaro, non le permette di farlo.
Non penso che lei obbedirà.

Angelica Cannelli

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L' AMICIZIA TRA IL RE E LO SPEZIALE

Dopo la caduta dell' impero romano d' Occidente ci fu un lungo
periodo di scorrerie il quale però terminò grazie al magnifico
imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo Magno.
Fin dalla nascita aveva creduto in un impero giusto e valoroso che
fosse rimasto nel ricordo di tutte le generazioni future.
Un' organizzazione segreta di banditi che veniva chiamata da tutti
“ADB” però voleva fermare la potenza del re e ucciderlo a sangue
freddo.
Inizialmente cercarono di ostacolarlo in tutti I modi, nelle missioni e
in battaglia; il re, anche se da solo, riuscì a cavarsela in ogni
situazione pericolosa.
Ma quando sembrava che l' “ADB” avesse perso ogni speranza, come
ultimo e disperato tentativo decise di mandare il più richiesto,
geniale e malvagio mai esistito criminale, Pipino.
Appena entrato in città rubò subito le vesti nellla casa di uno speziale;
entrò nelle case di tutti gli altri speziali della città, specialmente i
migliori, e prese le loro spezie, aggiungendo alla corda che teneva a
tracolla il suo veleno letale.
Dopo alcuni giorni il re convocò tutti gli speziali della città per vedere
chi avesse condito meglio il suo pollo.
Grazie alle spezie più buone della città che aveva rubato, Pipino, che
si confondeva tra essi, riuscì facilmente a vincere la gara del miglior
condimento. Il re si congratulò con lo speziale e lo nominò subito

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speziale di corte. Poiché era una calda giornata d' estate, per il nuovo
coinquilino il re fece preprare dai servi il più bel banchetto, al quale
avrebbero partecipato tutti i cittadini.
Il re diede l' onore allo speziale di condire il pollo con pepe e olio; il
criminale però al posto del sale mise il suo veleno letale che era in
granelli.
Portato il pollo a tavola allo speziale venne subito un sorriso beffardo
sotto i baffi; quando il re ingoiò il primo boccone si sentì subito male:
aveva un forte dolore allo stomaco.
Quando Pipino si guardò intorno vide delle persone che stavano
piangendo per la sorte del loro sovrano; inoltre indossavano abiti
umili. A quel punto ripensò al suo errore, e comprese che il re era
una persona buona, molto amata tra i sudditi perché pensava agli
altri. Subito diede al re un antidoto al veleno e lo salvò.
Grazie al suo gesto e al suo pentimento il re lo perdonò e gli conferì il
titolo di principe di un regno dell' impero.

Nicolas Isopi e Alessandro Leonetti

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Pipino

Il mio personaggio si chiama Pipino, ha 35 anni, 2 figli di 10

anni e una moglie di 30 anni. Lui è molto bravo con la sua famiglia
soprattutto con i suoi figli. Come lavoro fa lo speziale, un lavoro
molto acclamato in quel tempo. Oltre a preparare delle pozioni e
droghe per gente che sta male, usa le sue spezie per conservare il
cibo e dargli più sapore. Lui con la sua famiglia vive in Francia nel
Regno dei Franchi, in una cittadina circondata da boschi, dove si
pratica la caccia. Essendo una famiglia benestante la loro casa è
molto bella, a due piani, la facciata dà sulla strada principale ed è
protetta da un porticato. Al pianterreno si trovava la cucina con il
camino in fondo, al primo piano vi sono le camere da letto, ben
curate negli arredi.
Pipino indossa sempre un cappello marrone che nasconde una
chioma nera e folta che arriva sotto alle orecchie, sopracciglia e baffi

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anche essi neri corvini, due occhi grandi un po' allungati di colore
azzurro, un naso non molto grande quasi all' insù e una bocca
pronunciata e carnosa. Indossa spesso una casacca bianca abbinata
quasi sempre con dei pantaloni scuri e sopra un mantello largo,
pesante e marrone. Nonostante il suo aspetto austero, poco
sorridente di poche parole, è un uomo molto buono, sempre attento
alle necessità altrui, soprattutto dei più deboli e poveri Infatti,
terminata la messa mattutina delle sei alla quale non manca mai,
aiuta i mendicanti e i bisognosi che stanno fuori dalla chiesa, dando
loro qualche moneta per comprare da mangiare. A tracolla porta
sempre una cintura, alla quale sono appese spezie, pozioni e
unguenti che servono per aiutare qualche povero che incontra per
strada e non ha possibilità di curarsi. Pipino è un uomo che ha
caratteristiche simili ai suoi compaesani di quel periodo, ma il fattore
che colpisce particolarmente è la sua estrema bontà e il suo sguardo
compassionevole nei confronti dei bisognosi, che a quel tempo sono
davvero tanti, un uomo simile agli altri, ma anche molto diverso.

Nicolas Isopi

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Carlo Magno

Carlo Magno, il re del Sacro Romano Impero.

Lui conduce una vita come molte altre persone anche se è un re e
vive a PARIGI, nella casa più reggia e decorata dell’ impero.
Il personaggio è molto alto e snello per via della sua quotidiana
caccia nella quale cattura conigli e lepri che sono animali difficili da
catturare.
In genere, dopo la caccia ed il pranzo, si allena sia con le mani che
con la spada con un sacchetto riempito di paglia e sabbia rialzato;
grazie ai suoi corposi e stancanti allenamenti, ha gambe e braccia
muscolosissime proprio come i suoi pettorali molto marcati. Questo
re ha capelli lunghi, lisci come se appena passati alla piastra; il colore
dei capelli va dal castano, in alcuni punti , il nero per la maggior
parte della capigliatura. La sua pelle è abbastanza scura per via del
sole che prende ogni giorno a mezzogiorno. Il suo volto, a prima
vista, sembra assonnato e dall’ espressione triste; ha una grande

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bocca con cui mangia solo grandi quantità di carne: cotta o cruda, è
indifferente, ed infine ha un piccolo, brutto e schiacciato naso a
patata. Ha piedi larghi, corti e stretti, proprio come gambe; le braccia,
le dita e le mani, invece, sono molto lunghe e grandi. Per ultimo ha
dei bellissimi occhi azzurri. I suoi pettorali ben definiti, però, sono il
risultato anche della sua seconda attività segreta, il nuoto.
Carlo Magno adora e stima molto uno sport come il nuoto e, per
questo, ha creato una stanza segreta sotterranea che tiene sempre
chiusa a chiave ed in cui entra solo lui; questa stanza l’ha intitolata
“LA PISCINA”. È costituita da un grande bacino d’acqua delimitato ai
lati e sul fondo da calcestruzzo .
È molto egoista, testardo e viziato ma anche giusto quando serve; il
suo obiettivo nella vita è quello di creare un mondo giusto, bello e
con infinita pace; per questo motivo si è alleato con la chiesa
cristiana.
Alessandro Leonetti

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AMICIZIA O AMORE SEGRETO?

Un giorno il padre di una castellana di nome Carola le chiese di
andare a comprare il pane dal fornaio più vicino, perché in dispensa
era finito ed era il giorno libero delle serve.
Così la dama uscì dal castello e si incamminò. Entrando nella bottega
sentì un invitante odore di pagnotte appena sfornate, e vide il fornaio
che stava sistemando le ultime focacce. Appena i loro occhi si
incrociarono scattò la scintilla d' amore. La fanciulla pensò: “Che
begli occhi, neri come la pece, proprio come piacciono a me! Veste
un abito semplice ma allo stesso tempo grazioso. E poi, svolge questo
lavoro così faticoso, ma sicuramente ha un cuore d' oro!
Il fornaio stava pensando alle stesse cose e aggiunse tra sé che la
giovane aveva degli splendidi occhi azzurri lucenti. Parlando si
presentarono e il fornaio disse che si chiamava Pietro. Poi i idue,
iniziando a parlare, capirono che avevano molte cose in comune e
divennero buoni amici.
Dopo qualche mese rivelarono l' attrazione l' uno per l 'altra e quella
sera stessa la dama raccontò tutto al padre, il quale non permise alla
figlia di frequentare più Pietro, perhé una nobildonna come lei non
poteva amare un giovane come il fornaio.
Sentendo quelle parole Carola si arrabbiò e se ne andò in camera
sua, piangendo e mandando all' inferno tra sé suo padre.
Il giorno seguente il fornaio, giù di morale, andò di nascosto dalla
fanciulla e le comunicò che sarebbe dovuto partire per lavoro,

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chiedendole di andare con lui. La ragazza rispose che non poteva
andare da nessuna parte senza il consenso del padre. Così, quando si
sentì pronta per affrontare il padre, gli disse: - Padre, ti devo dire una
cosa... tra qualche giorno il mio vero amore partirà per un viaggio di
lavoro e mi ha chiesto di accompagnarlo, ti prego fammi andare con
Pietro, sarebbe una della cose più buone che tu possa fare per me.
Il padre, sentendo quelle parole si emozionò e capì che stava facendo
soffrire la ragazza:; così acconsentì a farla partire, cosa molto
inusuale a quei tempi. Era però anche molto preoccupato per lei, ma
Carola lo rassicurò e gli disse che con lui, nonostante la sua severità,
era cresciuta forte e lo abbracciò.
Carola corse a dare la notizia a Pietro e i due partirono.
Tornati, dama e fornaio decisero di sposarsi e il padre in quel
momento ebbe la certezza che la sua bambina era ormai diventata
una donna.

Gloria Neroni e Maria Riedling

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Pietro

Il mio personaggio si chiama Pietro ed è un fornaio. I suoi

occhi sono castani ed ha delle sopracciglia inarcate. Ha un naso
piccolo e labbra carnose e corte.
I capelli sono neri come la pece, ma non li mostra mai perché
indossa una cuffia per tenerli indietro. È di bassa statura e robusto.
Veste una maglia in lino a maniche lunghe e un soprabito bianco. I
pantaloni sono di un verde appariscente e le scarpe sono appuntite e
beige. Ha un'aria allegra al lavoro, ma non è sempre tutto rose e fiori
nella sua vita.
Vive da solo in una casa non curata, in Sicilia. È da solo perché non
ha trovato l'amore giusto e i suoi genitori purtroppo se ne sono
andati. Non parla molto della sua vita privata. Trova la felicità nel suo
lavoro perché la maggior parte delle volte incontra persone allegre
con cui parlare. Con loro è spiritoso, simpatico e gentile, infatti ai
clienti abituali fa sconti. Vede sempre il buono nelle persone e riesce
a tirarglielo fuori, anche se sono testarde e arroganti.
È un degno fornaio e ogni mese riesce a portare a casa qualcosa da
mangiare.
Di certo non fa la vita lussuosa di un re, ma si accontenta di quel
poco che ha, cosa che noi non facciamo molte volte.
Maria Riedling

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Carola

Il mio personaggio è una dama e si chiama Carola. I suoi

occhi sono celesti e brillanti. La bocca è carnosa con un rossetto d'un
rosa chiaro. Ha un naso regolare e un po' schiacciato. I suoi capelli
hanno un colore marroncino tendente al biondo e come
acconciatura sceglie una treccia che le termina su una spalla. È
abbastanza alta e magra. Come accessori possiede degli orecchini di
perla, una fascia per capelli con una gemma verde smeraldo e una
collana di diamanti tutti colorati i quali hanno una forma
tondeggiante. Indossa una veste molto lunga di un bianco candido
con delle rifiniture dorate e con dei merletti. Sulla vita ha una cintura
sottile d'argento.
Abita in un palazzo insieme ai genitori e alle serve che la aiutano nei
lavori casalinghi che le affida il padre quando lui e la moglie non ci
sono. Il palazzo è siciliano, grande e accogliente. Ha molte stanze e
fuori c'è anche uno splendido giardino con delle aiuole colme di rose
e margherite. Inoltre vi sono due fontane molto grandi che sono
decorate da mosaici che rappresentano ambienti marini.
Carola è molto gentile, solare e altruista con le persone a cui vuole
bene, mentre con le persone false ed egoiste la dama non ha nessun
legame di amicizia.
Gloria Neroni

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TUTTO PER UN' ESPANSIONE

I regni sono in continua espansione territoriale. Arriva il giorno in cui
il regno del re Carlo il Ghiotto di Macedonia e quello della regina
Rosetta di Sardegna si scontrano per conquistare un territorio da
entrambi desiderato.
Essendo tutti e due benevoli decidono di incontrarsi per prendere
una decisione equa; l' incontro si farà presso il regno del re Carlo.
I regnanti saranno accolti con una grande festa perché non capita
spesso un evento così importante.
Nel regno di Sardegna fervono i preparati per la partenza: la dama,
figlia della regina si fa confezionare un abito lussuosissimo, acconcia i
capelli e indossa gioielli preziosissimi.
Nell' attesa dell' arrivo della regina, Victoria la figlia del re Carlo il
Ghiotto si prodiga affinché sia tutto perfetto : dai fiori in giardino fino
agli addobbi all'interno del castello. Victoria a differenza di Maria,
figlia della regina, indossa abiti semplici e decide di lasciare sciolti i
lunghi capelli.
Finalmente arrivano gli attesi ospiti. Victoria accoglie Maria e con
molta gentilezza la accompagna nel grande salone del suo castello e,
per farla riposare, fa suonare ad un servitore una melodia rilassante.
Nel frattempo il re e la regina fanno un bagno nelle terme del
castello.
All'ora di cena si riuniscono tutti intorno alla tavolata lunghissima;
arriva il momento di andare a dormire. Le due ragazze dovrebbero
dormire nella stessa stanza ma l' antipatia che provano l' una verso l'
altra non permette loro di riposare serenamente. Quindi trascorrono
la notte sveglie bisticciando continuamente, anche perché devono
condividere lo stesso letto.
La mattina seguente Victoria porta Maria a fare tiro con l' arco, un'
attività che le piace molto. Maria, costretta, accetta l' invito, ma
provando a tirare con l' arco capisce subito che non è un' attività per

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lei.
Successivamente Victoria la porta al mercato per comprare del pane.
Maria, non volendosi sporcare il vestito preferisce restare al castello.
Trascorrono un' altra notte litigando e il giorno dopo il piano C di
Victoria è di portare Maria dai bambini del villaggio. Stranamente la
ragazza accetta voltentieri l' invito e Victoria rimane stupita dall'
entusiasmo che la sua ospite mostra verso questa attività. Una volta lì
Maria spiega che i bambini sono il suo punto debole, li adora e
desidererebbe avere molti figli. Passano il pomeriggio con loro
facendo giochi e risate.
Arriva di nuovo la fatidica ora di andare a dormire. Questa volta però
la passano diversamente perché decidono di far costruire dal
falegname di corte un nuovo letto. Le ragazze cominciano a
conoscersi e a discutere amichevolmente.
La mattina seguente vogliono tornare dai bambini ma Maria chiede
un abito pratico. Victoria sorridendo apre l' armadio e gliene dà uno
suo. Maria nota che sul fondo dell' armadio c'è qualcosa, l' afferra: è
un piccolo ritratto di un re e una regina molto giovani. I due le
sembrano piuttosto famigliari. Anche lei ha un' immagine simile a
casa dei suoi genitori. Dopo qualche minuto trascorso a riflettere, le
due ragazze si accorgono di avere lo stesso ritratto, capiscono di
avere molto in comune e corrono a chiedere spiegazioni.
Il re e la regina rivelano che sono in realtà marito e moglie e hanno
dovuto separare le due fanciulle sorelle da bambine all' età di un
anno per via di una guerra scoppiata in Puglia, il loro luogo natale.
Le due dame sorelle decidono così di far costruire una nuova
residenza per poter ospitare oltre ai genitori anche i bambini poveri
del villaggio con le loro famiglie.

Sara Vagnoni e Giorgia Mercolini

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Victoria

Victoria è una ragazza di 18 anni, unica figlia del re Carlo il

Ghiotto. La bellezza della dama incanta sempre tutti soprattutto per
la sua solarità.
Ha un viso regolare, labbra carnose ereditate da sua madre e
grandissimi occhi verdi a mandorla, è di corporatura esile.
Non ama indossare abiti particolarmente sfarzosi, preferisce non
acconciare i capelli, ma indossare un copricapo. Veste con una
camicetta bianca, un bustino stringato e una gonna lunga.
Quando le capita di uscire indossa sempre il suo inseparabile
mantello rosso.
Vive in un villaggio della Macedonia.
E' una ragazza diversa dalle altre, perché nonostante la sua fortuna,
non ama vivere nel lusso.
Infatti la mattina, appena sveglia, scende in cucina e aiuta le cuoche

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a preparare la colazione. Per non parlare di quanto adora prendersi
cura delle rose aiutando il giardiniere di corte che giornalmente le
regala il mazzo più bello che lei custodisce nella sua stanza, facendola
profumare.
Inoltre aiuta anche il padre a prendere le decisioni di corte.
A volte nel pomeriggio le capita di uscire fuori dalle mura del castello
e recarsi nella piazza, dove c'è il mercato, di cui apprezza le varietà
delle numerose bancarelle.
La conoscono tutti e lei sorridente ricambia il saluto.
Le capita a volte di ascoltare i problemi che affliggono il suo popolo,
riferendoli al padre. Per trovare una soluzione e per ottenere
consenso gli prepara buonissimi dolci.
Durante il tempo libero le piace andare a cavallo e tirare con l' arco.

Sara Vagnoni

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Maria

Il mio personaggio è una dama, si chiama Maria . Vive nel suo

castello in Sardegna con la sua famiglia e il suo cavaliere. Lei è
magra, ha i capelli castani con delle sfumature bionde, è alta e ha
degli occhi tricolore, marroni, verdi e azzurri, le sopracciglia sono
sottili e i suoi capelli sono molto lunghi e mossi con dei boccoli. La
fanciulla ha delle labbra rosse.
È gentile, buona, generosa, prima pensa agli altri e dopo pensa a se
stessa. Lei non si vanta mai ma si fa rispettare, con chi non la rispetta
è un po' severa. Ama molto i bambini infatti un giorno ha accolto i
bambini dell'orfanotrofio nel suo lussuoso palazzo. Ama molto anche
gli animali .
Si veste sempre con abiti eleganti e indossa gioielli, ha una coroncina
d'oro con al centro un diadema di diversi tipi ,ma alcune volte al
posto della coroncina indossa un cappello strano.

Giorgia Mercolini

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IL POTERE DELL' AMICIZIA
SIR DAVID E SIR CARL

Tanto tempo fa, nel Sacro romano impero germanico vivevano due
cavalieri, sir David e sir Carl. Sir David aveva una moglie e sei figli,
era molto abile nel cavalcare il suo puledro Fulmine e a maneggiare
la sua spada. Si vestiva indossando un' armatura perché c'era sempre
bisogno di lui per la difesa del castello.
Sir Carl era un cavaliere ben addestrato a combattere, possedeva una
lunga spada affilata, una luccicante e resistente armatura e aveva
anche lui un bellissima moglie e due figli.
I due si conoscevano da quando erano piccoli e da quel momento
affrontarono tutte le loro avventure insieme.
Un giorno partirono per una crociata. Arrivati a Gerusalemme l'
esercito dei crociati fu sconfitto, rimasero in vita solo i due amici e
furono costretti a fuggire. Camminarono tutto il giorno per vaste
pianure sotto il sole cocente. Di notte si rifugiarono in una caverna
per poi riprendere il cammino all' alba. Carl in quei tempi drammatici
e bui contrasse un male oscuro che lo stava portando alla morte e
David cercò in tutti i modi di riaccompagnare il suo amico a casa.
Un giorno, mentre erano in cammino Carl svenne stremato dalla
fatica procuratagli dalla malattia. David, impaurito, si caricò l' amico
sulle spalle e cercò di raggiungere il monastero più vicino.
Quando arrivarono David si buttò a terra dallo sfinimento. I monaci
diedero loro ospitalità e portarono subito Carl nell' ospitale, mentre

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David fu accompagnato in una camera per riposare.
Riprese le forze e migliorate un po' le condizioni di salute di Carl i
due cavalieri continuarono il viaggio, che durò ben due anni. Intanto
la malattia di Carl si aggravava.
Arrivarono presso una città che commerciava con il Sacro romano
impero germanico. Carl e David decisero di salire di nascosto su un
carro che li avrebbe condotti a casa. Ma proprio in quel momento la
città fu attaccata. Carl ormai sfinito svenne ma David lo salvò
facendolo salire sul carro. Quando anche David era pronto per salire
fu colpito da una freccia che gli trapassò il petto. Carl era tristissimo
per la perdita così improvvisa del suo migliore amico, ma doveva
tornare dalla sua famiglia.
Trascorse alcune settimane arrivò nella sua città, fu curato e
inaspettatamente riuscì a guarire dalla malattia. Ebbe un altro figlio
che fu chiamato David, in ricordo del suo migliore amico che gli
aveva salvato la vita sacrificando la sua.

Salvador Salguero Capriotti e Nicolò Curzi

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Sir Carl

Sir Carl è un cavaliere templare che vive all’ epoca delle

crociate. Lui abita in una casa di campagna con sua moglie e i suoi
due figli.
È alto, ha lunghissimi capelli ricci castani, occhi castano scuro, lunghi
baffi folti e una grossa barba. Indossa abitualmente un’armatura in
ferro, grandi stivali, un resistente scudo e una lunghissima e molto
affilata spada.
È molto giocherellone e gli piace scherzare, ha sempre la battuta
pronta ma quando serve è serio e intelligente. È un cavaliere ben
addestrato e con molte missioni da svolgere ma quando ha tempo
libero gli piace stare in famiglia insieme a sua moglie e i suoi
bambini.

Salvador Salguero Capriotti

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Sir David

Sir David è un cavaliere molto abile e vive a Worms, nel Sacro

Romano Impero Germanico, con i suoi sei figli e sua moglie.
Con loro trascorre poco tempo perché c’è sempre bisogno di lui per
organizzare la difesa del castello, ma nonostante questo è un bravo
padre.
È alto e biondo e in guerra indossa un’ armatura, un elmo molto
resistente e una veste con lo stemma della propria casata.
La sua spada preferita è Vittoria, così chiamata per le imprese
compiute e tramandata di padre in figlio.
Il suo destriero si chiama Fulmine, per via della sua velocità. Con lui
ha vinto gran parte delle sue battaglie.

Nicolò Curzi

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