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Published by , 2018-04-03 06:10:40

diariopontino_marzo_2018 SINGOLE

diariopontino_marzo_2018 SINGOLE

POZZO ESPLOSOFoto dell’archivio di Alfio D’Annibale

l’ipotesi di una subdola e ben ar- sato alle dipendenze della Terni, verso il mare, da Prato di Cop-
chitettata melina istituzionale per dopo l’esperienza con Cimaglia pola, e intervengono i Vigili del
portare all’oblio il sogno termale – nota uno zampillo d’acqua alla Fuoco per cercare di tamponare la
di Fogliano. Il quale continuò a base del tubo prima dei volantini falla. Per completare le operazioni
rimbombare per lustri solo sotto e delle saracinesche di chiusura. è necessario l’ausilio di tecnici e
forma di annunci, promesse e spot Giunge sul posto l’ingegner Con- ingegneri della Centrale che neu-
elettorali. L’invisibile forza contra- forto, della Terni, che ispeziona la tralizzano l’acqua imbrigliandola
ria che vedeva in quell’acqua mira- perdita ma non si fa in tempo ad con una campana e confidando nel
colosa e nello sviluppo di un gran- intervenire rapidamente. fatto che, una volta raccolta e cri-
de impianto di utilizzo della stessa stallizzata dal calcare avrebbe natu-
a fini curativi e turistici un vero e Il fragore dell’esplosione che ralmente funzionato da tampone,
proprio pericolo per gli altri stabi- squarciò il silenzio di quella notte fermando la fuoriuscita. E così
limenti termali, due dei quali già a Capoportiere nessuno dei pre- effettivamente fu. Dopo qualche
presenti nel Lazio ovvero Fiuggi e senti lo ha dimenticato, compreso tempo, quella enorme e ingegnosa
Viterbo, passò come un caterpillar lo stesso Alfio D’Annibale che era stalagmite viene divelta e si prov-
silenzioso su ogni progetto e su diventato gestore della trattoria Zi vede per sempre a cementificare
ogni proposta di riesumazione del Maddalena adiacente al pozzo e il pozzo, di cui praticamente non
pozzo. Oltre ovviamente alla già che fu testimone delle tristi conse- rimane più traccia. Sul punto esat-
citata genuflessione verso la bianca guenze di quel boato. to dove fu costruito oggi insiste
cupola di Sabotino. il parcheggio dell’hotel Tirreno,
L’esplosione. La pietra tomba- La violenta emissione di acqua dove sono ben visibili le vecchie
le sul pozzo, e su ciò che giace a e gas nell’aria provoca seri danni cabine termali, chiaramente ab-
un chilometro di profondità, vie- alle persone, colpite soprattutto bandonate, costruite da Cimaglia.
ne messa nel 1961 quando una all’apparato respiratorio e agli oc- Il silenzio e le schermaglie.
violenta esplosione notturna lo fa chi. Molti vengono ricoverati al Gli anni seguenti la sepoltura del-
letteralmente saltare per aria. Nei Santa Maria Goretti per le con- la fossa termale sono come
giorni precedenti allo scoppio, giuntiviti, tanti anche quelli che detto contraddistinti da un
Giancarlo Tanoni – guardiano pas- hanno problemi nel contatto con volontario silenzio, mentre
quel fortissimo odore acre, che si
espande fino al centro di Latina.
Viene interdetta la circolazione

51

la centrale nucleare comincia a produrre energia, con tutti i suoi pro IERI E OG
e contro. L’unico movimento significativo sull’argomento è la cessio-
ne della Terni alla società Trasimeno Spa (partecipata del Comune
di Roma) del diritto di sfruttamento minerario, che a ben guardare era
tornato ad essere puramente teorico. Per circa un ventennio le Terme di
Fogliano cadono nel dimenticatoio, per riapparire quasi magicamente in
un opuscolo elettorale per le elezioni comunali del 1975, guarda un po’
targato DC, proprio il partito che aveva praticamente monopolizzato tutta
l’attività politica e amministrativa dagli anni Cinquanta, decidendo pri-
orità e interventi in tutta l’area comunale. Come riporta il libro di Luigi
Cardarelli “I giorni di Latina” in quell’anno l’allora assessore Delio Redi
“diede atto alla giunta di aver rispolverato il fascicolo Terme che giaceva
dimenticato in un oblio forse debitamente voluto” e si procedette quindi
alla nomina del CDA della società Terme di Fogliano, all’epoca proprieta-
ria solo dei terreni ma non dello sfruttamento del sottosuolo appannaggio
della Trasimeno, eleggendo Igino Salvezza (DC) Ignazio Balsamo (PSI) e
Nicola Lungo (PCI)
L’anno successivo un altro importante evento dà nuovo fondamentale
impulso alla questione, ossia il passaggio del piano plano-volumetrico rela-
tivo al progetto Terme dalla Regione al Comune, in virtù della nuova legge
che demandava ai Comuni l’esercizio delle funzioni urbanistiche.
Questo aspetto cambiava decisamente le carte in tavola, perché se la
gestione di un impianto pubblico interessava relativamente la rampante
imprenditoria edilizia latinense, molto più stimolante appariva lo sfrutta-
mento del progetto per fini urbanistici privati. In quegli anni si registrano
a Piazza del Popolo le prime divergenze tra Giunta e Commissione urbani-
stica: per la prima doveva essere la Società Terme ad essere autorizzata alla
costruzione dei residences finalizzati però ad uso privato, la seconda pre-
tendeva che i residences fossero strettamente ancorati al servizio Terme per
la recettività alberghiera. I tira e molla intorno alla questione non portaro-
no a nulla se non alla nomina di Almerindo Galardo alla presidenza della
Società Terme di Fogliano, che da sola non bastò a frenare lo scetticismo
del mondo politico e imprenditoriale del capoluogo. L’avvocato Piattella
parlò espressamente di “leggenda terme” associandola a quella della Maga
Circe e utilizzando per la prima volta il termine “fallimento” che oggi suo-
na molto più sinistramente.
Gli anni ‘80 e ‘90. Il giornalista ed ex direttore del ETP Piergiacomo
Giacomo Sottoriva ha sentenziato così sul libro di Iannuccelli i cronici mal
di pancia dell’affare Fogliano: “quando la sorgiva termale divenne centro di
attenzione di società commerciali, cominciò a prendere corpo non l’idea di
realizzare la presunta ricchezza a fini turistici ma di utilizzarla a fini specu-
lativi commerciali”
Ma i mala tempora dovevano ancora correre e si può datare al 1987 l’i-
nizio della seconda fase del sogno termale, quella in cui si gira il cuscino, si
prende aria e si torna a fantasticare.
Ma stavolta invece dei sogni cominciano gli incubi veri. Il 1987 non è un
anno qualsiasi, ma quello in cui un referendum – sulla scia dell’incidente di
Chernobyl - mette fine all’esperienza nucleare in Italia e nel quale si fermano
anche i reattori di Sabotino.
Guarda caso, proprio in quell’anno il Comune di Latina, sempre a guida
DC andreottiana con Delio Redi, acquista l’intero pacchetto azionario della
società Terme di Fogliano Spa dal Comune di Roma che la deteneva pro-
prio attraverso la sua controllata Trasimeno Spa. L’acquisto è comprensivo
di 72 ettari di terreno agricolo con sovrastanti fabbricati rurali. Una sorta di
lasciapassare per avviare finalmente annessi e connessi dell’affaire termale.

GGI

NUOVO Si potrebbe veramente cominciare a fare sul serio e la convenzione che
POZZO la società Terme di Fogliano Spa stipula con la Società Condotte d’Acqua
Spa nel 1990 sembra confermare che gli indugi si sono finalmente rotti,
così come la cessione del 14% delle quote alla Provincia di Latina sem-
bra indicare la volontà di un coinvolgimento ancora più importante. La
Condotte è una società attiva da più di un secolo ed è specializzata nella
realizzazione di imponenti opere idrauliche in Italia e all’estero. Nella con-
venzione la Condotte si impegna nella progettazione e realizzazione delle
strutture termali riservando al Comune di latina il diritto di superficie per
99 anni.

Ovviamente tutte queste belle intenzioni vengono subordinate al ritro-
vamento della falda termale degli Anni Cinquanta, la stessa che era stata
oggetto di analisi più che entusiastiche e che aveva consentito l’apertura
del vecchio stabilimento. In questo caso la logica suggerirebbe di riaprire il
pozzo originario, che garantirebbe il ritrovamento dell’acqua ed eviterebbe
spese per la prospezione e la ricerca delle nuove falde ma accadde esatta-
mente il contrario. Siamo nel 1996 e a Latina, un po’ come in tutta Italia, è
successo di tutto: il ciclone Tangentopoli ha spazzato via la Democrazia Cri-
stiana e le sue correnti ed ha piazzato in Comune Ajmone Finestra, storico
rappresentante del MSI. Da sempre pallino del “federale”, le Terme tornano
prepotentemente di moda sotto il suo mandato, soprattutto quando
viene affiancato nella gestione delle opere pubbliche dal famoso City
Manager Roberto Tana, giunto o inviato da Roma, non si saprà mai.

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Dieci Chi è il politico o la lobby che, dal 1951 al
domande 1993 (anni in cui la Democrazia ha domi-
sulle terme nato politicamente il territorio pontino), è
riuscito/a a influenzare le varie amministra-
Dal blog www.latina5stelle.it zioni comunali al punto da non fare realiz-
di Gianluca Bono
1zare il progetto Terme di Fogliano?
Tra i pochi politici del territorio ad aver 2È un caso che l’interesse verso il progetto
analizzato con spirito critico l’annosa
vicenda delle Terme di Fogliano c’è Terme di Fogliano si sia rivitalizzato solo
dopo il crollo del dominio politico territo-
Gianluca Bono, attualmente candidato riale della DC in seguito all’inchiesta “Mani
al Senato per i Cinque Stelle. pulite” del 1992?

Un suo lungo e dettagliato dossier sulla 3Perché le altre giunte di centro-destra a
storia giudiziaria delle Terme, molto utile
per la nostra ricostruzione, si trova sul blog guida Zaccheo/Di Giorgi, nonostante l’ini-
ziale impulso dato da Ajmone Finestra, si
www.latina5stelle.it, e termina con una sono impantanate sui terreni di Fogliano?
serie di domande che possono essere con-
siderate riassuntive della triste vicenda. Le 4Che interesse aveva la Società Condotte a

riportiamo integralmente. far saltare il contratto con la Società Terme
di Fogliano se i riscontri delle analisi effet-
tuate sulle acque dei pozzi erano positivi
e dunque la stessa società avrebbe potuto
ottenere sia il finanziamento regionale sia
la gestione del futuro impianto termale?

In quell’anno la Terme di autorizzazioni, non si reperiscano i l’acqua calda lascia il posto solo a
Fogliano Spa stipula la con- finanziamenti necessari. docce fredde. L’amministrazione
venzione finale con la società comunale di Latina chiede il rico-
Condotte, quella che la manderà in Delle tre condizioni abbiamo no- noscimento ufficiale delle proprietà
malora. In essa infatti, riconosciuta tizia solo di quella dipendente dalla terapeutiche delle acque termo-mi-
l’inaccessibilità dei vecchi pozzi, si Condotte, che effettivamente nel nerali di Fogliano ma il Consiglio
dà mandato alla Condotte di sca- 1999 fa sapere di aver trovato nuove Superiore di Sanità, invitato dal
varne nuovi e, in caso di riscontri acque termali nei due nuovi pozzi Ministero, richiede ulteriori docu-
positivi e di ritrovamento di acque da essa scavati, a circa cinquecento mentazioni per l’approvazione fina-
compatibili con la creazione di im- metri dalle trivellazioni del 1951. le.
pianti termali, di provvedere anche Le analisi microbiologiche, chimi-
alla progettazione, realizzazione e che e farmatossicologiche delle Uni- Come se le avessero chiesto il
gestione degli stessi. Il tutto al fine versità di Roma e Napoli attestano Santo Graal, Piazza del Popolo si
di ottenere il finanziamento di 10 che l’acqua è microbiologicamente chiude a riccio e non risponde più
milioni di euro già  accantonato pura, minerale ipertermale sulfurea ad alcuna sollecitazione. Finestra,
in Regione. La Condotte, che si fa e priva di effetti tossici, quindi per- che decade dal mandato nel 2002,
carico delle spese iniziali, ottiene fetta per l’uso termale. Insomma, a confida che il successore Vincenzo
l’eventuale riconoscimento di 2,5 distanza di quasi cinquant’anni il Zaccheo prenda a cuore le sorti del-
milioni di euro come tutela nel caso tesoro è ancora nei fondali! le Terme e non le faccia pericolosa-
qualcosa andasse storto: non si tro- Il triste finale. Ma questa è l’ul- mente vegetare. L’ex delfino, che ha
vi l’acqua idonea, la Regione non tima buona scena del film iniziato già messo in naftalina il progetto del
approvi le progettazioni e neghi le la notte dei tempi. Da ora in poi Piano Regolatore Cervellati, proba-
bilmente non fa neanche in tempo a

Essendo la società Terme di Fogliano una e Napoli, è stato mai reso pubblico e/o
partecipata di proprietà comunale e pro- consultabile?
vinciale, dunque pubblica, perché le risul- Perché nel programma elettorale dell’at-
tanze sulla bontà delle acque termali non tuale amministrazione civica, presieduta
dal sindaco Coletta, la parola “terme” com-
5sono mai state rese pubbliche sui relativi pare solo due volte e la seconda è associa-

siti istituzionali? 9ta alla parola “irrealizzabili”?
Perché nel programma sindacale del se-
condo mandato di Zaccheo (del 2007- Che fine faranno i 72 ettari di
2010) il progetto Terme di Fogliano non
10terreno, a ridosso del lido
6viene menzionato? di Latina e del Parco di
7Sull’esposto presentato dall’ex sindaco Fogliano, che oggi
custodiscono i due
Zaccheo riguardo la sparizione del decre- pozzi termali che
to ingiuntivo sono mai state fatte reali in- sarebbero dovuti
dagini da parte della Procura? Se sì, a cosa diventare una ri-
hanno condotto? Sono ancora aperte o sorsa per il territo-
sono state definitivamente archiviate? rio e che, invece,
Lo studio menzionato nell’articolo scritto si sono trasformati
il 28 ottobre 2013 dall’attuale assessore in un debito?
all’Ambiente e condotto dalle organizza-
zioni agricole CIA, Coldiretti e Confagri-
coltura, che confuta l’attendibilità delle

8analisi effettuate dalle Università di Roma

decidere perché nel 2003, un anno se davvero cerchiamo un assassino avvoltoi che da allora, senza farsi
dopo il suo insediamento, la società delle Terme questa può essere con- vedere, hanno iniziato ad aleggiare
Condotte fa pervenire al Comune siderata la prima impronta lasciata. sulla testa di una società ormai in
di Latina tramite il Tribunale un liquidazione e il cui fallimento con-
decreto ingiuntivo di 4,5 milioni di A complicare lo scenario c’è an- sentirà di rilevare all’asta i 72 am-
euro, il danno subito (comprensivo che il giallo del riconoscimento del bitissimi ettari di terreno pignorati
di interessi) per aver determinato – debito verso Condotte da parte del nei pressi del Lido di Latina. Con
soprattutto per inerzia - il fallimen- presidente del Cda Terme di Foglia- congrua soddisfazione della società
to del progetto Terme di Fogliano. no Salvatore Apostolico, inspiega- Condotte, che nel 2008 vede nuo-
bilmente di gran lunga superiore a vamente e clamorosamente ignorata
A sensazione, le condizioni per quello definito nella convenzione una proposta transattiva a 4,7 mi-
un’opposizione ci sarebbero tutte, del 1990 e che era di 2,5 milioni di lioni di euro nel frattempo lievitati
ma qui per spiegare quello che av- euro. Un riconoscimento “gonfiato” a 9, e di chi farà l’affare d’acquisto,
viene in seguito bisogna viaggiare per il quale la Corte dei Conti ha probabilmente uno speculatore im-
nel campo dello spionaggio poli- ritenuto colpevole Apostolico con- mobiliare. Quest’ultimo – chiun-
tico: inspiegabilmente, infatti, il dannandolo ad un risarcimento di que esso sia – potrebbe essere l’uni-
decreto ingiuntivo scompare dagli 100 mila euro per danno erariale. co killer a volto scoperto. Tutti gli
uffici comunali ma nessuno dotato Sul fronte penale, il professionista altri si sono nascosti in questi anni,
di senno può credere ad un abbaglio viene invece assolto dalle accuse di colpendo con le armi del silenzio,
così clamoroso. Chi allora ha fatto falso e truffa. del servilismo e del misterioso pro-
sparire volontariamente un docu- fitto. Ma con un po’ di intuito non
mento così pericoloso, rendendo Il masochismo di uomini e ap- è difficile stanarli.
vana l’opposizione tardiva? Perché parati comunali è difficile da spie-
gare, ma di certo fa il gioco degli

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Fall

L’epilogo scontato per P iù di 60 anni di storia e tale silenzio delle forze politiche,
la società Terme Spa, un fallimento che sem- in parte responsabili della fine in-
in liquidazione da 15 brava una storia già gloriosa di quell’illusione feconda-
anni e senza un soldo scritta, dopo  15  anni ta da decenni di chiacchiere e poco
in liquidazione e senza di più sui terreni di Capo Portiere.
in cassa. Non una paro- un soldo in cassa. Il sogno delle Contro il pronunciamento di fal-
la dalle forze politiche Terme di Fogliano è finito con il limento il Comune ha presentato
decreto di default del tribunale di ricorso e l’udienza si discuterà il
che hanno coltivato Latina del dicembre scorso, quello 28 giugno, mentre fin dall’inizio è
quest’illusione a chiac- che ha stabilito che «non vi sono stato precluso l’accesso al concor-
dubbi che il patrimonio della so- dato preventivo. «La domanda di
chiere per anni. cietà sia insufficiente per fronteg- concordato deve essere corredata
giare i debiti». Quasi sette milioni dal versamento di una somma a
di euro (6,9 per la precisione) era garanzia – ha spiegato l’ammini-
il valore attribuito dal Ctu del Tri- strazione di Lbc - che non è nella
bunale al patrimonio delle terme disponibilità della Società Terme
di Fogliano Spa: una cifra non suf- di Fogliano che non può essere
ficiente per fronteggiare il debito versata dai soci pubblici in favore
di 9 milioni di euro di Condotte. della spa, per espressa disposizione
Una notizia accolta nella quasi to- di legge». Ed era stata la stessa am-

limento,

l’ultimo
round

ministrazione pochi giorni prima terreni non è quella giusta, come resto l’amministrazione aveva vo-
del fallimento, a scrivere «Stupisce aveva già sostenuto in fase pre tato a ottobre scorso in Consiglio
l’accelerazione che la vicenda giu- fallimentare. L’ultima valutazione il piano di razionalizzazione e re-
diziaria ha subito in questi ultimi dei beni materiali e immateriali visione straordinarie delle parteci-
mesi dopo lunghi anni di paziente era stata fatta dal professor Ber- pazioni dell’ente. Sia per le Terme
attesa - scriveva nardino Quattro- di Fogliano che per la Slm, l’altro
Coletta - Pro- ciocchi e stimava spreco di lusso legato alle storie
prio ora che ci si Il Comune ha impu- un valore di cir- delle precedneti amministrazioni,
piazza del Popolo aveva fissato il
avvicina alla so- gnato la procedura di ca 30 milioni di termine per la liquidazione al 30
luzione più utile default in tribunale, a euro, di cui 17 settembre, indicando la modalità
per tutti, sembra milioni di euro della cessione delle quote all’asta
paradossale che giugno la tappa finale. solo di terreni. A attraverso la valorizzazione e la
vendita di vari asset legati al pa-
si voglia depau- questa cifra però trimonio di queste due proprietà.
perare un patrimonio di questa andranno detratti i debiti, circa La tegola del fallimento è arrivata
portata. E ciò a scapito degli stes- 7,5 milioni che spa e Comune de- a bloccare ogni ambizione e, ad
si creditori, oltre che della nostra vono a Condotte e i 2,1 milioni di oggi, bisognerà solo aspettare il
comunità». Il Comune porterà euro di Ici non pagati dal 2010 al round in tribunale. Prossima fer-
in aula la tesi che la società non Comune. L’offerta degli arabi am- mata, giugno.
doveva fallire e che la stima fatta montava a 15 milioni ed è su que-
dal tribunale del valore totale dei sto versante che l’ente sperava. Del

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Le bellezz
Dica
Trentatrè

di Fabrizio Giona

La Provincia di Latina, uno dei territori più
belli d’Italia, penalizzata da divisioni

storiche e politiche, dall’incapacità degli
amministratori locali e dalla loro sudditanza

verso gli ordini che arrivano da Roma.

ze Pontine

Q uella di Latina è una delle province più belle e multiformi d’I-
talia. Lo dicono a turnazione i politici in odor di elezioni, ri-
cordandosi improvvisamente di quante potenzialità inespresse
questo territorio abbia. Lo dobbiamo dire anche noi, a gran
voce, con presunzione e orgoglio, senza alcun conto da presen-
tare. Perché effettivamente questa provincia ha davvero un tesoro – nemmeno
nascosto – invidiato e invidiabile dai più: in oltre 2mila chilometri quadrati
sono racchiuse tutte le bellezze che in Italia rappresentano il 4,2% del Pil
nazionale, percentuale che sale al 10.3 se si conta l’indotto del comparto (dati
2017). I numeri servono a niente in questo caso, ma rafforzano l’idea di quel
tesoretto che custodiamo nella nostra provincia e dal quale finora si è attinto
solo per velleità personali e sponsorizzazioni fini a se stesse.

Latina è una delle province più belle d’Italia. Dobbiamo ribadirlo battendo
i piedi a terra, rivendicando tutto ciò che in questi decenni non è stato fatto o
concesso, in nome di quei sogni infranti, delle promesse disattese e di quell’e-
redità lasciata perire in balia del tempo o dello sciacallaggio. Arte, natura, sto-
ria, mitologia, architettura, archeologia, enogastronomia, risorse ugualmente
concentrate nel nostro territorio che sono da sempre sottomesse alla volontà
di un apparato centralizzato che finora non è riuscito (o non ha voluto) a ga-
rantirne lo sviluppo. Complice, non diciamo eresia, dell’incapacità della classe
politica e amministrativa – intesa nella sua accezione più ampia – ma anche dei
poteri forti, di quel Dio denaro che sempre più si rivela, citando Tolstoj,
una “moderna schiavitù”. Senza dimenticare la sudditanza ingiustificata
verso Roma, da intendere come capoluogo di Regione e capitale dello

59

Stato italiano. Una totale sottomissione che si manifesta con la penuria
di finanziamenti e improprio sfruttamento di quelli concessi, una secolare
condizione di servitù su più fronti (si vedano le centrali nucleari di Borgo
Sabotino e del Garigliano, le discariche, le aree militari, i campi profughi, ecc.),
la presenza di infrastrutture oramai obsolete e non rispondenti alle reali esigen-
ze di una provincia che cresce anche solo demograficamente, contestualmente
l’assenza di infrastrutture che incoraggino l’economia
e dunque offrano nuove opportunità di sviluppo (che
Solo un’azione sinergica e una fine hanno fatto i progetti del porto e dell’aeroporto?),
voglia di fare sistema può il progressivo impoverimento economico e industriale
e più in generale il mancato sfruttamento delle infinite
portare tutti i comuni pontini risorse che offre un territorio davvero unico in Italia.

fuori dall’isolamento che l’ha Unico sì! E forse la provincia di Latina sta proprio pa-
gando lo scotto di questa sua unicità.
mortificata dal punto di vista Manca un’azione sinergica e condivisa indistinta-

delle infrastrutture, dei servizi e mente dai 33 Comuni, la forza/volontà/capacità di fare
delle potenzialità economiche. rete e mettere a sistema le risorse. Un handicap dovuto
senz’altro anche alla frammentarietà del territorio, sia
dal punto di vista morfologico che di correnti di pen-
siero. Differenti “mentalità” che si sono palesate fin dagli anni Trenta all’atto
dell’istituzione della Provincia di Latina e che videro Littoria come il nemico
da sconfiggere o semplicemente dal quale stare alla larga. Non una semplice
boutade, ma rivendicazioni vere e proprie. Fosse stato per l’onorevole Carlo De
Angelis di Terracina, la pupilla del Duce sarebbe dovuta essere distrutta all’in-
domani del crollo del regime fascista. Fosse stato per Marcantonio Tibaldi, noto
giornalista e avvocato di SS Cosma e Damiano, il sud pontino sarebbe dovuto
ricadere sotto la giurisdizione di Cassino per la nascita di un nuovo ente pro-
vinciale. Due esempi di un’ostilità decisa, a cui seguirono tanti altri episodi di
rivendicazione dopo la liberazione, tanto da portare qualcuno a pensare di poter
spodestare Latina dal ruolo di portabandiera del territorio – data la sua genesi
non meritava dignità – avanzando le candidature di Gaeta, Terracina e anche
Velletri (che era stato il centro principale della provincia marittima dello Stato
Pontificio). A conferma di questa volontà di sovvertire quanto deciso dal Duce,
un rapporto della Prefettura al Ministero dell’Interno nel dopoguerra, in cui
si da notizia di una riunione del Comitato di Liberazione Nazionale che mise
a votazione la soppressione della Provincia di Littoria, nel frattempo divenuta

Ventotene

Ninfa

Latina, ottenendo la maggioranza dei consensi. Soltanto l’intervento e la media-
zione di influenti personaggi del periodo, uniti alle considerazioni sui benefici
evidentemente apportati a tutto il territorio dalla nascita di Littoria (miglio-
ramenti infrastrutturali ed economici non indifferenti) evitò il ribaltamento,
lasciando a Latina il titolo di capoluogo di Provincia.
Questi esempi non mirano a portare lustro e supremazia alla seconda città
del Lazio a discapito degli altri 32 Comuni del comprensorio provinciale, ma
servono a rafforzare il pensiero che per far sorgere questa provincia, per vestirla
di nuova dignità nell’ottica di una piena valorizzazione delle sue ricchezze, è
necessario abbandonare la strada della discordia, della sopraffazione intellettuale
ed economica, in favore di un cammino condiviso, di una unicità di intenti e
posizioni.
Ripetiamolo. Latina è una delle province più belle d’Italia. Una “colpa” che
ha espiato e che ora dovrebbe essere soppiantata da una presa di coscienza gene-
rale. Se non capiamo che siamo un unico grande multiforme territorio, se non
sviluppiamo un senso di appartenenza, come possiamo pensare che politici e
amministratori possano farsi portavoce delle istanze del territorio? Come pos-
siamo noi cittadini rivendicare il diritto a poter sfruttare – nel senso nobile del
termine – ciò che abbiamo, tutelandolo, promuo-
vendolo e capitalizzandolo?
La responsabilità è anche nostra, probabilmente Da Latina deve partire la riscossa

dobbiamo essere noi i primi sovvertitori del siste- ma prima deve ricucire l’annosa
ma. Iniziamo a conoscere il territorio in cui vivia-
mo, a viaggiare per la nostra provincia, a diffon- distanza con le altre città, creare
dere nelle nuove generazione “l’amor di patria”,
il senso del bello che ci circonda; valorizziamo i una vera identità pontina e farsi

luoghi di questa terra, sviluppando turismo ed promotrice di una nuova
economia; consumiamo e proteggiamo i nostri
prodotti (perché non creare marchi ad hoc anche a stagione di rivendicazioni.

tutela della produzione locale?); battiamoci affin-
ché le nostre risorse e potenzialità vengano riconosciute e apprezzate (possibile
che l’Unesco non trovi qui luoghi da annoverare tra i suoi patrimoni?). Solo
l’affermazione di una vera e inscindibile “identità pontina”, che comprenda e
coinvolga tutti i 33 Comuni della provincia, potrà consentire al nostro territo-
rio di esprimersi al meglio e palesare la sua magnificenza. Far ciò non fa di noi
dei visionari, bensì cittadini liberi di vivere e amare la propria terra.

61

C ome tutelare e promuovere il nostro territorio se non lo si cono-
sce? È da questo interrogativo che la Esseci Cooperativa Editoriale
ha ideato e realizzato insieme al quotidiano Latina Editoriale Oggi
“Alla ricerca dei tesori pontini”, un progetto di promozione territo-
riale rivolto alle scuole primarie della provincia di Latina, finalizzato
a portare nel contesto scolastico e nelle famiglie, la conoscenza dello splendido e
inimitabile patrimonio naturale, storico, culturale e artistico del territorio pontino.
Un tour illustrato e guidato dall’esploratore Enea e dal suo fido amico Orazio,
i quali prendono per mano ogni bambino e lo accompagnano in questa grande
caccia al tesoro per la terra pontina, da nord a sud, dai rilievi montuosi al mare fino
alle isole, passando per la palude redenta e le città secolari.
Attraverso l’intramontabile gioco delle figurine – chiave di volta della mission
del progetto – i bambini possono sin dalla tenera età entrare in contatto con le
risorse della provincia, conoscendole e apprezzandole, gettando così le basi per
una futura consapevolezza di ciò che questa terra può offrire in tutti i sensi, qualità
della vita e risorse economiche in primis. Insegnanti e genitori sono figure centrali
in questo processo di conoscenza e rappresentano uno stimolo importante per il
bambino. Parimenti sono essi stessi destinatari di informazioni che l’alunno/figlio,
attraverso il progetto, saprà fornire, in linea con quel processo che sociologi e pe-
dagoghi chiamano “socializzazione alla rovescia”.
Le nuovissime generazioni diventano così non solo “target” di un progetto,
ma anche protagonisti attivi nella sua divulgazione, offrendo al progetto stesso
un respiro e degli obiettivi più ampi rispetto a quelli formalizzati su carta. Il tutto
giocando e divertendosi.
Come stanno facendo da qualche mese grazie agli incontri che la Esseci Co-
operativa Editoriale ha organizzato nelle scuole: i realizzatori dell’album, infatti,
hanno deciso di abbandonare scrivania e pc per recarsi nei diversi istituti com-
prensivi della provincia per dialogare con i bambini alla ricerca dei tesori pontini.

UN TESORO
PER I
BAMBINI

Il grande successo del
progetto SIT: l’album di
figurine che aiuta gli alunni
delle scuole primarie a
conoscere le ricchezze del territorio.

Giochi di squadra, quiz, racconti sono il cuore pulsante delle diverse mattinate,
arricchite da tante risate e dal piacere di condividere tutti insieme le meraviglie
di questa terra. Lo stupore è negli occhi dei bambini quando apprendono le
leggende e le storie mitologiche legate al maga Circe, al Tempio di Giove, alla
mano del turco e così via. Lo stupore è negli occhi degli adulti quando spesso
queste storie, quegli stessi bambini già le conoscono perché le hanno lette
sull’album.

Ma questi incontri servono anche a prepararsi al grande contest fi-
nale del progetto, che si terrà il prossimo 15 aprile al Museo di Piana
delle Orme, luogo magico che ben si sposa con lo spirito e la mis-
sion progettuale. Le rappresentanze di tuti gli Istituti comprensivi
aderenti all’iniziativa si sfideranno per la conquista del podio e
dei relativi premi. Per le scuole vincitrici buoni acquisto per
materiali scolastici e affini, un piccolo supporto volto a sop-
perire alle carenze in cui gli Istituti scolastici oggigiorno si
trovano sempre più ad operare.

Ma c’è di più. Grazie alla disponibilità del quotidia-
no locale Latina Editoriale Oggi, partner del progetto,
i bambini stanno avendo la possibilità di vestire i pan-
ni del cronista e di raccontare, di loro pugno, la città
e il territorio in cui vivono. Ogni giorno, sul giornale,
un inserto di due pagine con tutti i loro racconti. Un altro modo
per coinvolgerli direttamente e farli sentire i veri protagonisti dell’iniziativa.

“Alla ricerca dei tesori pontini” è un primo passo sicuramente ambizioso e per
certi versi visionario nel processo di promozione della Provincia di Latina, un pas-
so che oggi più che mai appare indispensabile. Seminare per raccogliere, imparare
per tramandare, conoscere per apprezzare, e quindi tutelare e valorizzare. Il futuro
è nelle mani dei nostri bambini.

63

A pa
di lum

Autovelox Flacc

Limiti assurdi, autovelox e semafori.
Il calvario per arrivare da Latina a Gaeta.

L a discussione sembra es- dopodichè sono affari romani. congruenze che il “percorso dei vacan-
sere tutta sull’Autostra- Scendendo a sud invece sono do- zieri” lascia sul groppo a questi ultimi.
da o per i geografi sulla
Roma-Latina. Insomma lori, e per tutti i pontini motorizzati. La prova che ci aspetta al volante è
sulla vecchia e maledet- Considerata l’Appia, dritta quanto di quelle che mettono a repentaglio te-
ta Pontina. Ma delle restanti strade, stretta e pericolosa, una soluzione nuta di nervi e di gambe. Almeno per
statali o regionali, che attraversano la poco consigliabile per chi vuol lasciare gli animali da strada in cattività, quelli
residua parte del territorio provinciale andare il gas, non rimane che l’alter- che hanno sempre fretta e rabbia. Noi
interessa a qualcuno? nativa quasi obbligata della drastica invece sappiamo già che il test che ci
Perché se è vero che sua maestà la accoppiata Mediana (o Pontina bis) – viene chiesto è quello di percorrere la
Pontina – quella propriamente detta Flacca per raggiungere le mete del Sud strada che da Latina porta a Gaeta ri-
che arriva fino a Borgo Piave - è la via Pontino. spettando alla lettera, anzi al numero, i
di comunicazione più battuta della limiti di velocità. Che, come vedremo,
provincia medesima è anche quella Quantunque una discussione sulle schizzano su e giù come un elettrocar-
che interessa solo un ridotto numero criticità del tracciato si possa descri- diogramma impazzito.
di comuni: Latina, Cisterna e Aprilia, vere a memoria, conviene salire in
macchina per rendersi effettivamente La sfida è di sabato, verso mez-
conto delle tante, impressionanti in- zogiorno. Un sabato invernale, con i

asso vacanzieri in letargo. Insomma per strada non c’è un’anima. Ma ci sono i cartelli
stradali e gli autovelox, tutti i deterrenti per la corsa. Dovremo ossequiarli come
non abbiamo fatto mai.

Partiamo da Latina all’altezza di Borgo Isonzo alle 12.53 e all’inizio del viaggio
c’è spazio per qualche sensazione positiva: non c’è nessuno per la via e il limite è
un confortante 90 km/h.
E’ una tragica illusione: dopo qualche chilometro iniziano le prime magagne,
maca soprattutto in prossimità delle rotonde, quando l’ordine proveniente dai cartelli
scende drasticamente. Abbiamo l’input di rispettare tutto, anche le cose palese-
mente assurde

E le peggiori devono ancora arrivare. Ad esempio passato il bivio per Montene-
ro, dopo una mezzoretta al piccolo trotto, il limite di velocità indica un tragico 40
all’ora. Ma la strada è dritta! Non ci azzardiamo a contraddire le indicazioni, ma
dietro di noi scorgiamo un paio di automobilisti incazzati. Siamo a Borgo Vodice
e sono le 13.21, fatevi il conto di quanto ci abbiamo messo
A Borgo Hermada altro sussulto, si può viaggiare a 90 all’ora anche se alcu-
ni indiani in bicicletta sulla strada ci inibiscono.
Il test: Non lo sappiamo ancora ma quest’andatura
la saluteremo per tutto il resto del percorso. Si
quanto ci si impiega a scende infatti progressivamente prima a 70 all’o-
ra, poi ad un mortificante 50 all’ora fino a Ter-
raggiungere il sud pontino racina. Si, avete capito bene e d’ora in poi fateci
il callo: da Borgo Hermada a Terracina il limite,
non oltrepassando mai la con la strada tutta dritta, è di 50 all’ora, con pic-
chiate a 40 all’ora in prossimità della rotonda del
velocità massima consentita. McDonalds. Noi li rispettiamo tutti, ma dietro
ci fanno i fari: vaglielo a spiegare che è tutto fin-
to, che è una specie di candid camera itinerante.
Arriviamo a Terracina dopo 45’ di passeggiata e il limite rimane sempre quello:
50. Almeno fino allo svincolo per l’appia, direzione Formia. Lì nel giro di pochi
cca metri, si sale a 60, poi si scende a 40, infine saliti sull’Appia ci si accomoda a 80
all’ora.

E’ il momento del tunnel e, occhio al tutor, quell’aggeggio che controlla la tua
andatura di crociera per tutta la galleria: che non può essere superiore a 80 km/h,
onesta. Usciti dal buio, ci si immette sulla Flacca dove la velocità consentita è di
70 km, ma solo all’inizio perché poi non sarà più così. Arrivano rotonde (dove il
limite è 40 km/h) e semafori, che troviamo sempre rossi. Sono quelli che d’estate
col traffico producono code chilometriche e il bagno te lo fai in macchina.
Man mano che ci avviciniamo a Sperlonga il limite scende a 60 km e iniziano
i primi autovelox, quelli che qualche amministratore bisogno di soldi ha fatto co-
struire in serie (se ne contano tre nel giro di 4 chilometri) e posizionato nei punti
più assurdi, collegandolo direttamente con le casse comunali. Il più bastardo di
tutti, quello ha fregato almeno una volta almeno il 90% degli automobilisti, si
trova subito dopo una breve galleria posizionato in discesa con il limite di velocità
che qualche metro prima è passato da 70 a 60 km/h. Un fuorilegge. Per rispettarlo,
bisogna praticamente inchiodare. E’ soprattutto per lui, che su tripadvisor è nato
un gruppo nazionale “Mai più a Gaeta”. Lo hanno creato i vacanzieri venuti da
tutta Italia nel sud pontino e tornati con decine di verbali come cartoline d’arri-
vederci. Che invece sarà un Addio.
Il limite di 60 all’ora non ci abbandonerà mai più, neanche nella piana di
Sant’Agostino dove la strada tende a scendere. Mentre anche verso Gaeta gli auto-
velox sono più numerosi degli ambulanti in spiaggia, il limite scende a 50 all’ora.
E così alla chetichella si arriva nel gioiello del Golfo dopo un’ora un quarto di cam-
mino ossequioso dei limiti. Per un totale di 70 chilometri percorsi. Sono le 14.08.
Si d’accordo, il paesaggio è meraviglioso, da lontano si vedono Ischia e il Vesu-
vio. O forse è solo un miraggio.

65

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info 339.4067060Prntecaaeoatltcole3and,rziarcpczaiaioaiazmnznoeiaeoncprotnaeae.mnrd4ncrea.eaorlcanllseoooaitmmgtsgogogpPiliiocaouarornnsnenttto.ioav2aaddnbicagaco:oglnilncmoiaraicneptotoiitzsnutztuanai/rgzrabliiio,aponlboceeasotgpbninegaeolrg,iolnese,oebsaccatmoolacnnpnodiznoaoeemppe,piipazaioornninoombaaiolnollctpicveoiaiarnnl--eeg

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67

INTE
GRA
ZIO

NE

E Siamo
A uomini
O o immigrati?
E
di Alessio Mele

Le storie di otto “S uccedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa e la
ragazzi africani vedeva… Eravamo più di mille su quella nave, eppure c’era
approdati a Latina sempre uno, uno solo, che per primo la vedeva… magari era
dopo un burrascoso li che stava passeggiando sul ponte, alzava la testa un attimo,
viaggio della speranza. buttava un occhio verso il mare e la vedeva... si inchiodava
Nel capoluogo li dov’era… gli batteva il cuore a mille, si girava verso di noi, verso la nave, verso
imparano l’italiano e tutti, e gridava: “America!””, un istante di silenzio lungo un’eternità e poi i cap-
cercano una difficile pelli lanciati al vento e l’urlo di gioia della terza classe. All’orizzonte, avvolta
integrazione, tra nella nebbia, diventava sempre più nitida la fiaccola di marmo simbolo del
diffidenza e pregiudizi. nuovo mondo. Giuseppe Tornatore ci ha emozionato con queste immagini
ne “La leggenda del pianista sull’oceano”. Il film ci racconta poi la storia di No-
vecento, il talento musicale che non scende mai dalla nave e che non conosce
il mondo, ma per tutti gli altri passeggeri del piroscafo Virginian si sarebbe
aperto invece il purgatorio di Ellis Island, l’ultima frontiera da superare prima
che fossero aperti una volta per tutte i cancelli del sogno americano. Per loro
c’era ancora da sottoporsi a una serie di controlli fisici e mentali con le dram-
matiche procedure di rimpatrio se i risultati fossero stati negativi.
La terra promessa era ad un passo ma ancora lontana. Così probabilmente
dovrà sembrare l’Italia mentre si guarda verso nord da una costa libica. Pochi
lunghissimi chilometri. Da quelle coste inizia il viaggio di tutti i ragazzi oggi
ospitati dalle cooperative del territorio e che incontriamo passeggiare sempre
più spesso lungo le vie del centro. Ognuno ha la sua storia, tutte diverse,
ma tutte legate dallo stesso filo. Storie che ad un certo punto si intrec-
ciano e creano un nodo impossibile da sciogliere, come quello che tiene

69

uniti 8 ragazzi della Cooperativa AID, 8 perfetti sconosciuti che strin-
gono amicizia in mare e che condividono ora lo stesso appartamento nel
centro di Latina.
Adama ha 19 anni, è un ragazzo del 99 - come quelli ricordati da Matta-
rella nel discorso di fine anno rimarcandone il differente destino da quelli nati
un secolo prima - e viene dal Mali. Nel 2013 le truppe di Al Qaeda, in con-
flitto con il governo centrale, occupano il suo villaggio nei pressi di Diabal ed
è costretto a trasferirsi con la famiglia a Macina, cittadina ancora libera dalla
presenza jihadista. Nel 2017 il padre, segretario locale del partito di centro
sinistra ADEMA, viene assassinato e lui decide a quel punto di prendere la via
del nord.
Terrorismo e Anche Mahamadu ha preparato

lo zaino per paura della guerra, an-
che lui viene dal Mali, territorio oggi
tra i più a rischio del pianeta con
drammi gruppi affiliati all’Isis, a Boko Ha-
ram e ad Al Qaeda che ne occupano
la parte settentrionale. Frequenti gli
famigliari attentati contro l’esercito nazionale
hanno segnato e contro le strutture dell’ONU, pre-
sente con 13000 caschi blu nell’am-
bito dell’operazione

“Minusma“. Lamin, Sabuya,
Ndarri e Ebrima vengono invece dal
Ghana, una terra tra le più piccole
le loro vite dell’intero continente abbracciata
dal più grande Senegal e dall’im-
Adama ha perso il mensità dell’Atlantico. Il più giova-
ne ha 19 anni, il più anziano 25 e
padre assassinato, per tutti la ricerca di un nuovo pun-
to di partenza lontano da casa nasce
Sabuya è scappato da irrimediabili drammi familiari,
improvvise orfanità che costringono
dai carcerieri in Libia a crescere in fretta.
Moses viene dal Ghana e di anni
ne ha 28 anni. Kassè con i suoi 29
anni è invece il più anziano del gruppo e viene dal Senegal dove ha una figlia
di 10 mesi.
Otto differenti storie che camminano ora legate diventandone una comu-
ne. Quando gli si chiede di raccontare il viaggio, per alcuni di loro durato
anche 24 mesi, la voce si spezza per tutti sugli stessi episodi, vissuti separa-
tamente da ognuno: la traversata del deserto e la drammatica attesa in Libia.
Quante persone possono salire sul vano di carico di un Pick Up Toyota? I traf-
ficanti di uomini ne caricavano 40, stretti come sardine e incapaci di muoversi
per 7 interminabili giorni, quelli necessari per attraversare il Sahara. Vengono
costretti a salire sotto le minacce di un fucile puntato e ad ammassarsi l’uno
all’altro. Quando non ci sono più passeggeri da caricare coprono il vano con
un telo e mettono in moto. La notte, tra le dune, la temperatura scende di
molto e il freddo attanaglia i corpi e non permette di prendere sonno. Ognuno
ha la sua scorta di cibo recuperata prima di partire e quando viene mandato
giù l’ultimo boccone non resta che sperare che il viaggio si concluda in fretta
perché altrimenti non c’è altra possibilità per mangiare. I corpi di chi non
resiste vengono buttati fuori dal pick up, e tutti assicurano di aver perso il
conto di quanti ne hanno visti lanciati sull’aia. Eppure - continuano a rac-
contare - quel gelo notturno sulla pelle e gli amici caduti dalla fame non sono
niente rispetto a ciò che avrebbero poi patito una volta arrivati in Libia. Qui

Vengono
da Ghana,
Mali e Sengal:

per tutti
l’Italia è la
nuova America,
tutti vogliono
rinascere con le
proprie forze

si viene derubati di tutto dalle forze riuscito a scappare e ad imbarcarsi. na dove gli 8 ragazzi sono stati tra-
dell’ordine e arrestati senza ragione. Esperienze che mettono a dura pro- sferiti - a seguito del piano di riparto
Le prigioni sono stanze con decine va la forza di volontà di ognuno. stabilito dal Ministero dell’Interno -
e decine di ragazzi in una kafkiana per essere ammessi in un CAS (Cen-
attesa. Violenze gratuite subite da Brutti ricordi lasciati alle spalle tro di Accoglienza Straordinaria).
improvvisati giustizieri in divisa o ma tenuti ben stretti nella memo- L’addio da casa, il deserto, la Libia,
in borghese. Le bastonate e le sevi- ria. Adama, Mahamadu, Lamin, il Mediterraneo e poi, finalmente, il
zie con cavi elettrici per chi non è in Sabuya, Ndarri, Ebrima, Moses e risveglio in una nuova città.
grado di pagare sono all’ordine del Kassè si imbarcano intorno a mez-
giorno. Viene servito solo un pasto zogiorno del 12 luglio 2017 dal Le giornate a Latina trascorro-
ogni 24 ore e per molti le pareti delle porto di Zabrata. Sul loro barcone no tra il corso di italiano e i primi
prigioni libiche sono l’ultimo posto ci sono 130 passeggeri. Dopo 3 ore tentativi della ricerca di un lavoro.
in cui vengono chiusi per sempre gli di paura e silenzio escono dal mar Alcuni, mentre si esercitano nella
occhi. territoriale libico per entrare nelle costruzione del passato prossimo e
acque internazionali dove vengono nella coniugazione dei verbi irrego-
La corruzione è tra le più alte soccorsi dalla “Rehin”, nave della lari, si affacciano nei terreni agricoli
dell’intero pianeta; nella classifica di marina militare tedesca. Saliti a bor- della campagna circostante o bussa-
Trasparency International la Libia do assistono al salvataggio di altre 5 no a qualche bancone del mercato
occupa la 170° posizione (su 176 piccole imbarcazioni cariche di mi- del martedì. Altri partecipano inve-
Paesi monitorati). Si rimane quindi granti che salgono a bordo e con i ce ai corsi di inserimento lavorativo
dentro fin quando non si riesce in quali condividono il viaggio fino organizzati dalla propria cooperativa
qualche modo a trovare i dinar per alle coste italiane. Dopo 2 giorni di riferimento, come quello di sarto-
pagare i carcerieri e l’attesa può du- di navigazione, arrivano al porto di ria o di olivicoltura. Sono consape-
rare molto a lungo. Sabuya è stato Corigliano Calabro. Probabilmente voli che solo il lavoro può garantire
un anno in carcere, dopodiché – ac- nessuno avrà urlato: “Europa!”, l’in- una reale ed effettiva integrazione.
certato che non aveva modo di paga- tensità di quei momenti non poteva Tutti confermano che non è facile
re per la sua libertà - è stato portato che essere vissuta senza alcun grido stringere amicizia con i coetanei ita-
via da uno dei suoi carcerieri e uti- di gioia, in un silenzio divenuto però liani, diffidenti ad ogni tentativo di
lizzato per i propri lavori privati. Ha ora rassicurante. Altri 3 giorni di at- avvicinamento, erroneamente con-
lavorato, senza alcuna retribuzione, tesa sulla nave e poi la discesa, prima vinti –raccontano gli 8 ragazzi- che
per tre mesi come muratore e come delle donne e dei bambini, poi degli si nasconda una richiesta di denaro.
addetto alla nutrizione del bestiame uomini.
del nuovo “padrone”, fin quando Soltanto Kassè è fiero del-
approfittando della sua distrazione è Un’amicizia nata sulla nave e poi la sua amicizia con Pietro, un
consolidata nel pullman verso Lati- infermiere 50enne conosciuto

71

Come Dallo

L’funziona sbarco

il sistema al pro-
di accoglienza gramma

din Italia. Sprar.

nel parco di Piazza Moro e mi in movimento arrivano da Lam-
che non ha avuto problemi ad pedusa, rivivendo il film già visto
aprire la propria porta di casa del primo controllo e della prima
al giovane senegalese. Ma è un’ecce- identificazione sul territorio italia-
zione e Kassè ne è consapevole. Tut- no.
ti aspettano di acquisire padronan-
za con la lingua italiana per poter Come avveniva, anche se il pa-
cercare così di rompere quel muro ragone è forzato, un secolo prima
di sospetto che vedono costruito a Ellis Island. L’isolotto di fronte la
intorno. Per il momento la scuola costa di New York ha da tempo or-
di italiano, la ricerca di lavoro, la mai smesso di accogliere immigrati
Moschea nei pressi della stazione ed è diventato un museo dell’immi-
degli autobus il venerdì pomeriggio grazione.
e la frequentazione di appartamenti
abitati da connazionali battono lo I turisti fotografano la minuzio-
scorrere delle giornate. Adama - un sa e fedele ricostruzione delle stanze
ragazzo silenzioso tra i più brillanti dove le attese erano infinite, e si di-
al corso di italiano - confessa, con i vertono a comporre i puzzle che ve-
propri modi garbati, la paura iniziale nivano usati per testare il Quozien-
di camminare senza compagnia per te Intellettivo degli aspiranti nuovi
le strade della città dopo aver subito americani. Al termine dell’itinerario
un tentativo di furto della propria proposto si può assistere alla pro-
bicicletta nei pressi del parcheggio iezione di un documentario in cui
superiore del Centro Commerciale una voce narrante in lingua inglese
Latinafiori, da cui è riuscito però a racconta la storia di quelle pareti e
divincolarsi. le storie nate tra quelle pareti. Nel
Le frequenze di Radio Luna documentario non vi sono filmati,
fanno compagnia ai ragazzi men- ma solamente foto e riproduzioni
tre sono impegnati ai fornelli o audio originali dell’epoca. In una di
nelle pulizie di casa, preferendo i queste si ascoltano le voci dei pas-
momenti in cui vengono trasmesse seggeri che scendono da un piro-
canzoni italiane, usate come stru- scafo appena attraccato al porto di
mento didattico. Dalla televisione New York. E’ una babele colorata di
in salotto si tende invece a guardare suoni indecifrabili. All’improvviso
le notizie dei telegiornali, dilatando una voce si distingue però su tutte,
lo sguardo in silenzio se i fotogram- ed è nella stessa lingua in cui è scrit-
to questo articolo: “Aiuto! Aiuto! C’è
qualcuno che parla italiano?”

L’assistenza
del rifugiato

Al momento dello sbarco gli immigrati ven- e i servizi dell’asilo. In questo modo, grazie poi al
gono trasferiti negli Hotspot, dove ricevono sostegno delle realtà del terzo settore, attua le di-
le prime necessarie cure mediche, vengono rettive imposte discrezionalmente, tenendo cioè
sottoposti alle proce-
dure di identificazione conto delle esigenze del
e possono presentare territorio.
le domande di richie- Coloro che invece non pre-
sta di asilo politico, in senteranno domanda di
tal caso (entro 48 ore) asilo verranno condotti nei
verranno trasferiti nei CPR (Centri di Permanenza
centri di prima acco- e Rimpatrio) - istituiti dal
glienza. Decreto Minniti -Orlando
Da qui verranno am- divenuto operativo nell’a-
messi al programma gosto 2017 e che prevede la
SPRAR (Sistema di graduale cancellazione dei
protezione per richie- CIE (Centri di Identificazio-
denti asilo e rifugiati ne ed Espulsione) - e da li
– istituito dalla legge rimpatriati.L’aumento degli
Bossi-Fini del 2002), sbarchi e delle conseguenti
in cui, oltre al vitto e domande di asilo, nonché
all’alloggio verranno la mancata disponibilità -
erogati ai richieden- per ragioni politiche - della
ti asilo servizi di me- maggior parte dei Comuni
diazione linguistica e italiani ad offrire il proprio
culturale, corsi di lin- territorio, ha portato alla
gua italiana, percorsi necessità di individuare so-
di formazione profes- luzioni di emergenza, indi-
sionale e assistenza viduate nei CAS (Centri di
legale per un periodo Accoglienza Straordinaria),
di 6 mesi, o comunque strutture temporanee in cui i
fino alla decisione in beneficiari restano in attesa
merito alla domanda di essere ammesse al pro-
di richiesta di asilo. gramma SPRAR.
Il programma SPRAR si attua con la dispo- Anche i CAS, così come lo
nibilità del Comune ospitante che, volonta- SPRAR, vengono finanziati con il Fondo nazionale
riamente, può presentare progetti destinati per le politiche e i servizi dell’asilo e vengono asse-
all’accoglienza dei richiedenti asilo e chie- gnati attraverso gare d’appalto basate su una retta
dere di utilizzare le risorse finanziarie mes- giornaliera per ciascun utente. A differenza dello
se a disposizione dal Ministero dell’Interno SPRAR però le sedi vengono stabilite direttamente
attraverso il Fondo nazionale per le politiche dal Ministero per tramite delle Prefetture, senza nes-
sun accordo con il Comune.

73

Ci vuole
un fisico
integrale

di Enrico Baioni

Latina registra L atina è diventata, già da qualche anno, la città del Fitness per an-
l’evoluzione del pale- tonomasia. Termini come workout, wellness, integrazione sono
strato: duro allenamen- diventati ormai di uso comune rispetto al passato.
In questa città, che sembra esaltare al massimo pregi e difetti dell’i-
to e nutrizione taliano medio, allenarsi in palestra è diventato un must.
sostitutiva con Le palestre storiche del capoluogo sembrano non conoscere crisi e nel frat-
prodotti specifici. tempo proliferano nuove strutture, alcune addirittura low-cost.

Possiamo privarci di tutto, fare a meno di andare a cena fuori, rinunciare
ad una vacanza in più l’anno, persino risparmiare sulla spesa e sui beni pri-
mari di tutti i giorni, oppure lasciare insolute delle bollette arretrate perché
“tanto c’è tempo”. Ma non sappiamo dire “no” alla palestra. L’ossessione nar-
cisistica per il fisico tonico e scolpito, uomo o donna che sia, ha ormai preso
il sopravvento. Anzi, si potrebbe addirittura azzardare che sia diventato uno
status symbol fondamentale. Il latinense più è palestrato e più è socialmente
integrato, affermazione tanto aberrante quanto vicina alla realtà. C’è di più,
l’aristocratico palestrato ormai esibisce con orgoglio il vessillo dei corsi di fun-
zionale e crossfit.

Ma cos’è che più di ogni cosa caratterizza la Latina del fitness? La risposta è
dietro l’angolo: gli integratori. Dunque, abbandoniamo qualsiasi pregiudizio
e cerchiamo di capire, una volta per tutte, cosa si intende per integrazione
alimentare e perché, al giorno d’oggi, è così in voga in città come altrove.

Un’analisi attenta e profonda, lontana da qualunquismo e considerazioni
superficiali, pone l’obbligo di un’indagine alle radici del fenomeno. Un feno-
meno con connotazioni culturali e sociali di cui dobbiamo necessariamente
tenere conto.

Rispetto ad un decennio fa il mondo del fitness, e tutto ciò che gravita
intorno ad esso, viene guardato con occhio diverso. A varcare gli ingressi delle
palestre (sempre più numerose) è gente di tutte le età ed estrazione sociale:
dall’adolescente al pensionato, dall’operaio all’avvocato, dal medico allo stu-
dente universitario. Soprattutto per chi ha praticato per una vita uno sport a

livello agonistico, e ha ormai “appe- che tutto ha generato e continua a ampia da vivere agiatamente. È la
so le scarpette al chiodo”, il fitness generare. Una curva in ascesa, inar- rivoluzione, neanche così silenzio-
rimane l’unica soluzione per rima- restabile al momento. sa, del nuovo millennio. Il mercato
nere in forma e liberarsi dello stress del lavoro che cambia, molte figure
quotidiano. Per rendere meglio l’idea soffer- professionali sono al crepuscolo, al-
miamoci un attimo a pensare alla fi- tre vivono, al contrario, il loro mo-
In ogni dove, a Latina come nel gura del personal trainer. Prima era, mento migliore. È il caso, appunto,
resto del Bel Paese, le strutture han- il più delle volte, un secondo lavoro, dei personal o dei tatuatori, giusto
no registrato un aumento vertigino- un modo per arrotondare lo stipen- per citare un altro esempio. Può
so degli iscritti. Ma ancor di più è dio approfittando di una passione. sembrare un azzardo ma, con le giu-
l’immagine, la considerazione gene- Oggi, invece, è una vera e propria ste proporzioni, potremmo definirli
rale che viene percepita dell’andare professione, oltretutto a tempo pie- la nuova classe borghese. Un
in palestra ad aver acquisito forza no. Un personal trainer qualificato esercito di lavoratori benestan-
positiva. E sarebbe banale e sconsi- e con spiccate doti comunicative ti e soprattutto qualificati. In
derato trascurare l’enorme business può crearsi una clientela abbastanza

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dell’acqua della vasca e la sua
disinfezione, oppure per
svolgere quei lavori che voi per
mancanza di tempo o capacità
non potete svolgere come
l’apertura stagionale, la messa
in funzione dell’impianto o la
chiusura.

questo senso, un punto decisa- estetico, ma attività sportiva che, possono ben capire quanto sia impor-
mente a loro favore, a dispet- in alcuni casi, può avere anche ri- tante una comunicazione efficace in
to di quello che, purtroppo, svolti agonistici. quest’epoca digitale.
le vecchie generazioni continuano
a pensare. “Mentre il fitness è un concetto È in un tale contesto che si inse-
Ma cosa c’è alla base di questo estetico, il Wellness è lo stile del vi- risce, come pilastro fondamentale,
cambiamento? Il fitness ha trova- vere bene in perfetto equilibrio tra la cura e l’osservanza di una corretta
to la propria giustificazione cul- l’aspetto fisico, mentale e sociale”. alimentazione. Un’osservanza quasi
turale nel wellness: è stata questa Questo non vuol dire che la ricerca ortodossa e legata al raggiungimento
la chiave di volta. Cosa significhi della bellezza estetica sia stata abban- di precisi obiettivi, perseguibili con
ce lo dice la parola stessa: “Il Wel- donata o abbia perso il suo ruolo da duro allenamento (WORKOUT) e,
lness è lo stile di vita orientato al protagonista, più semplicemente ha appunto, una corretta alimentazione
miglioramento della qualità della trovato un degno compagno di viag- (PROPER NUTRITION).
vita attraverso l’educazione ad una gio. Quest’ultimo corrisponde ad un
regolare attività fisica, una corret- pensiero più profondo, potremmo E gli integratori cosa hanno a che
ta alimentazione ed un approccio addirittura parlare di “filosofia del fare con tutto questo? Per capirlo
mentale positivo”. benessere”, dove all’aspetto estetico dobbiamo chiarire in maniera defini-
Leggermente diverso il discorso si aggiungono aspetti interiori come tiva cosa si intende per INTEGRA-
riguardante il Fitness, con il qua- la personalità, il talento, l’equilibrio ZIONE ALIMENTARE e sfatare
le si intendeva (e si intende) una psico-fisico. La bellezza intesa quin- così ogni dubbio su cosa siano gli IN-
buona forma fisica, ovvero prati- di come benessere a 360 gradi. TEGRATORI.
care attività sportive che hanno
soprattutto un obiettivo di tipo Ecco allora che veicolare un mes- Il fitness cede il passo al
estetico. Diventa quasi assiomati- saggio del genere nella società civile wellness. La spasmodica
co affermare che Fitness è apparire, è decisamente più facile perché con- ricerca del corpo scolpi-
mentre Wellness è essere! tornato da una innegabile positività. to surrogata dall’azione
Ecco come il Wellness, con il In grado, dunque, di abbracciare un combinata di attività
suo bagaglio culturale, ha permes- più ampio universo di persone, di fisica e corretta alimen-
so al mondo del fitness di superare ogni età ed estrazione sociale. tazione. Per un benesse-
la barriera del pregiudizio e affer- re completo.
marsi come vero e proprio sport. Questo cambiamento concet-
Non più passatempo o mero vezzo tuale ha portato la trasformazione
del fitness al wellness con modelli
comunicativi e pratiche diverse. E le
ultime generazioni, meglio di tutte,

77



La
fabbrica
degli A Latina l’azienda H20 D.A.

li produce e li commercializza
in proprio.

integratori

C osa sono, quindi, gli tivo n°169 del 2004, secondo cui gli di chi legge approfondire in maniera
integratori? Risponde- integratori alimentari sono definiti più dettagliata alcuni aspetti fonda-
re a questa domanda è come “prodotti alimentari destinati mentali in merito alla questione.
tutt’altro che facile, so- ad integrare la comune dieta e che
prattutto per i connotati costituiscono una fonte concentrata Dunque, emerge lapidariamen-
scientifici che assume un argomento di sostanze nutritive, quali le vita- te come un integratore svolga una
di tale rilievo. Tuttavia, proveremo mine e i minerali, o di altre sostanze funzione semplicemente coadiuvan-
a dare una definizione quanto più aventi un effetto nutritivo o fisiolo- te rispetto ad una “comune dieta”.
precisa per poi spostare la nostra at- gico, in particolare, ma non in via D’altronde, ce lo dice la parola stessa,
tenzione sull’uso di integratori nel esclusiva, aminoacidi, acidi grassi occorre a integrare sostanze di cui il
capoluogo. essenziali, fibre ed estratti di origine nostro organismo ha bisogno. E qui
Siamo abituati a vederli in polve- vegetale, sia monocomposti che plu- viene naturale chiedersi il perché non
re o, ancora più spesso, in pasticca. ricomposti, in forme predosate”. ricorrere più semplicemente a una
Li troviamo in farmacia e perfino al dieta mirata e calibrata. Ecco che di-
banco del supermercato. Ma sono i Resta da capire quanto tale defi- venta essenziale capire quali sono le
negozi specializzati a farla da padro- nizione corrisponda alla percezione reali destinazioni d’uso degli integra-
ne. Un business che fa leva su un reale che la maggior parte dei consu- tori. Perché se la definizione sopraci-
numero sempre più elevato di con- matori, in particolar modo a Latina, tata indurrebbe a pensare che a farne
sumatori. A Latina l’azienda H20 hanno degli integratori stessi. uso siano solo individui affetti da ca-
D.A. Sport Food & Supplements renze nutrizionali, la realtà poi è ben
gestisce in proprio la produzione e la L’interesse spasmodico che la no- diversa. È la realtà di cui stiamo par-
gestione degli integratori. stra società rivolge all’integrazione lando e che vogliamo mettere in luce
Cosa spinge i ragazzi di Latina, alimentare è strettamente legato al scongiurando qualsiasi pregiudizio.
e non solo, a ricorrere all’uso di in- mondo del fitness, o “wellness” per Ovvero che dietro l’uso di integrato-
tegratori? È questo il leitmotiv del meglio dire. ri, a Latina come altrove, si nascon-
nostro discorso. Dunque, definia- dono spinte psicologiche ben diverse:
mo anzitutto cosa sono gli INTE- Eppure, una questione così de- migliorare le prestazioni durante l’al-
GRATORI. Per evitare il rischio di licata e con risvolti medici e scien- lenamento in palestra e raggiungere
cadere in un’incauta disinformazio- tifici tutt’altro che trascurabili, non gli obiettivi sperati. Quali obiettivi?
ne, affidiamoci alla legge italiana e a meriterebbe di essere circoscritta in Ovvio, un fisico “palestrato”
quanto riportato dal decreto legisla- un campo d’azione così limitato. e “grosso”. Chi si allena con i
Tuttavia, e con le dovute premesse, pesi sa benissimo di cosa stia-
l’interesse della nostra indagine resta
puramente sociologico. È premura

79

mo parlando: l’aumento della quivalente di 100 g di proteine in la conferma definitiva sugli effetti
massa muscolare (senza tra- polvere con confezioni di petto di benefici degli integratori se assunti
scurare la “definizione” natu- pollo e rimarrete stupiti nel consta- con consapevolezza.
ralmente). L’affermazione “voglio tare la convenienza in termini eco-
diventare grosso” si insinua silenzio- nomici delle prime. Consapevolezza, per l’appun-
sa nelle menti della maggior parte to. Quella che non tutti hanno in
dei ragazzi diventando così il fine Vanno poi tenuti in considera- questa città e spesso sostituita, se
ultimo dell’allenamento. Certo, non zione i ritmi psichedelici della so- non travolta, dall’onda anomala del
sempre è così e le eccezioni al caso cietà di oggi che ci impediscono, fin conformismo. È risaputo un fatto, il
sono numerose, ma qui è d’altro che troppo spesso, di trovare il tempo latinense medio è mosso da un an-
si parla. La nostra attenzione è diret- per preparare un pasto genuino e cestrale bisogno: l’apparire, sempre
ta ad un fenomeno sociale che negli consumarlo comodamente a tavola. e comunque. Anzi, è oramai proiet-
ultimi anni sta acquisendo sempre Pura utopia per alcuni, forse molti. tato oltre il semplice bisogno fino a
più rilevanza. La convinzione che Ci ricaviamo quegli angoli di tempo giungere alla più grottesca delle pa-
l’utilizzo di integratori specifici sia la da dedicare al nostro corpo, per an- tologie.
conditio sine qua non per ottenere i dare in palestra, quando il lavoro, lo
giusti risultati con l’allenamento in studio e altri impegni ce lo permet- Conformarsi ad uno status sym-
palestra. tono. E questo significa, il più delle bol diviene così una prerogativa in-
E allora diventa doveroso ricor- volte, farlo vicino ai pasti. Ecco che, derogabile. Badate bene, questo non
dare un particolare: “gli integratori come è facile intuire, un pasto veloce vuole essere un attacco frontale agli
vengono consigliati nei casi in cui e completo diventa la soluzione ide- usi e costumi di questa città. Tutti
l’organismo abbia carenza di deter- ale. In questo senso, bisogna dirlo, noi ne siamo affetti, e a prenderne
minati alimenti: non hanno dunque gli integratori se ben dosati svolgono coscienza sicuramente non si fa dan-
proprietà curative, ma servono a in- a pieno la loro funzione. Ci aiutano no.
tegrare una normale dieta, comple- ad assumere quei nutrienti che altri-
tandola”. menti rischieremmo inevitabilmen- Dunque, l’elevazione sociale da
E allora perché in così tanti ne te di trascurare, perché impossibili- “secco” a “palestrato” è accompagna-
fanno uso? Mancata conoscenza tati a seguire una dieta equilibrata. ta da vari fattori: scelta della palestra
dell’argomento? Oppure c’è dell’al- E tutto questo sembra più che mai più rinomata, condivisione sui social
tro? Sicuramente, le motivazioni giustificato. e, rullo di tamburi, INTEGRAZIO-
variano da caso a caso ma possono NE (non per tutti è così s’intende).
essere ricondotte, sommariamente, Ma c’è dell’altro, e in questo rag-
a due. giungiamo il punto focale della que- Il fitness e la ricerca del benes-
Anzitutto, l’integratore costa re- stione. Sebbene quanto detto finora sere fisico sono senz’altro preroga-
lativamente poco, è dosato e veloce sia in linea di massima vero, non ba- tive lodevoli, non potrebbe essere
da assumere. Provate a sostituire l’e- sta a giustificare il così alto numero altrimenti. Rischiano, tuttavia, di
di consumatori. Semmai riesce a for- confondersi spesso con una vanità
nirci, se ce ne fosse ancora bisogno, senza freni. Ci convinciamo che la
ricerca dell’approvazione altrui, il
piacersi e il piacere facciano parte

Economicità,
praticità,
certezza

nutrizionale
I vantaggi della
dieta sostitutiva,

sempre più
utilizzata nel

capoluogo.

di un benessere psichico generale. anatomiche e ancor prima genetiche di integratori. Ma questo è un altro
Benessere fisico e benessere psichico (patologie, carenze, punti di forza discorso e trascende quanto detto
vivono una simbiosi tale da non po- non sono uguali per tutti). Perciò finora.
ter esistere l’uno senza l’altro. E non non esiste una dieta universalmente
ci basta entrare in palestra e svolgere valida e, soprattutto, un istruttore Riassumendo, gli integratori in
il compitino per sentirci bene con o personal trainer in palestra non virtù delle loro proprietà nutrizionali,
noi stessi, non ci basta raggiungere possiede mezzi e strumenti per for- vanno assunti entro limiti di sicurezza
un peso-forma ideale. Migliorare la nirci una tabella alimentare adatta al (upper safe level: UL) e tenendo con-
performance, spingere fino a rag- nostro organismo. Per questo esisto- to delle RDA (recommended dietary
giungere i nostri limiti: è questo il no nutrizionisti e dietisti, medici in allowances), ossia le raccomandazioni
mantra nella nostra mente. E per sostanza (tuttavia, esistono rari casi degli specialisti (medici, nutrizionisti,
farlo abbiamo bisogno di tutto l’a- in cui le figure di personal trainer e dietisti).
iuto necessario, di tutte le cure del nutrizionista coincidono). Sono loro
caso. Da qui il passo fino all’INTE- a stabilire, dopo tutte le analisi del Detto questo, sostituire alcuni ali-
GRAZIONE è breve. caso, quale dieta seguire, come do- menti “naturali” con gli integratori
sare i nutrienti fondamentali, in re- in molti casi può essere utile e conve-
Può accadere che un neofita della lazione anche al tipo di allenamento niente (economicamente, in termini
palestra si lasci convincere dal fatto a cui sottoponiamo il nostro corpo e di tempo e dosaggio corretto dei nu-
che integrare è necessario. La clas- l’obiettivo che desideriamo raggiun- trienti). Anzi, non c’è nulla di male e
sica frase “se non prendi nulla non gere. questo va sottolineato. Alla domanda
cresci” è vera a metà. È scontato che “gli integratori sono utili?” la risposta
per ottenere risultati, un buon alle- In questo caso l’integratore in- è senz’altro positiva, ma con le condi-
namento deve essere coadiuvato da tegra, appunto, la dieta di deter- zioni del caso. Ovvero quando ne ab-
un’alimentazione equilibrata altri- minati nutrienti nel caso ne fosse biamo davvero bisogno e quando i do-
menti ogni sforzo è vano. Alimenta- sprovvista o carente. Appare quindi saggi sono stabiliti da un professionista
zione equilibrata vuol dire completa logico che “in un regime alimenta- sulla base del nostro regime alimentare
di tutti i nutrienti essenziali al nostro re equilibrato, in funzione anche e di eventuali controindicazioni.
organismo, volta quindi a soddisfare dell’allenamento con i pesi, qualsiasi
il fabbisogno nutrizionale di ogni in- integratore non porterebbe nessun Il conformismo e il sentito dire
dividuo. È proprio il concetto di in- beneficio”. Esistono poi casi, come non fanno bene al corpo, tanto-
dividuo a fare la differenza: ognuno il raggiungimento del fabbisogno vi- meno alla mente. E condannano il
di noi è differente per caratteristiche taminico, subordinati all’assunzione cittadino comune di questa città ad
una modestia intellettuale difficil-
mente emancipabile.

81

La leggenda
del bibitone

Troppo La speranza è che quanto ridurre al minimo le com-
spesso confuse detto finora possa esse- ponenti più caloriche degli
re servito ad abbattere un alimenti è una regola orto-
conpratiche pregiudizio che fino a qual- dossa.
dopanti. che anno fa sembrava in- Perciò, al di là del conformi-
crollabile. Gli integratori, le- smo di massa di cui abbia-
Ma che sono tutta gati al mondo del fitness e mo parlato prima, va detto
un’altra cosa. non solo, non hanno effetti che se l’integrazione nel
negativi! Sempre a condi- mondo del fitness continua
zione che vengano assunti a fare proseliti, ciò è anche
con consapevolezza, sotto dovuto ai suoi benefici. Che
consiglio di uno specialista non ci soffermeremo oltre
e come coadiuvante ad una ad elencare per non ad-
dieta equilibrata. dentrarci in un sentiero così
Soprattutto, c’è da dire che insidioso com’è il dibattito
l’integrazione non è do- alimentare.
ping, nel senso più asso- Nello slang latinense, più
luto! Anche quando viene romano probabilmente,
utilizzata col dubbio fine molto spesso abbiamo sen-
di migliorare le prestazioni tito parlare di “bibitone”.
fisiche e non per ottempe- Va da sé che il termine fac-
rare a carenze nutrizionali. cia alquanto ridere, ma è
La linea di confine è quan- da sottolineare come fino
to mai netta e potremmo a qualche anno fa venisse
sintetizzare il tutto con una utilizzato per apostrofare,
semplice e mai banale af- con sfumature negative,
fermazione: nonostante il semplici e banali frullati
duro e costante allenamen- proteici. Magari assunti nel-
to, nonostante il pedisse- lo spogliatoio della palestra
quo utilizzo di ogni tipo di a fine allenamento, altre
integratori, il nostro corpo volte sostituiti da pasticche
è impossibilitato a superare di amminoacidi (“te prendi
i limiti imposti dalla gene- le bombe”, altra afferma-
tica. Certo, integrare aiuta zione intrisa di errori e pre-
a raggiungere determinati giudizi).
livelli, quantomeno per il Insomma, una volta chi inte-
fatto che in tal modo pos- grava era automaticamente
siamo dosare con maggio- un “bombato”, un “pompa-
re precisione la quantità di to”, nei casi più estremi “un
nutrienti che corrisponde al dopato”. Niente di più sba-
nostro fabbisogno (anche gliato e fuorviante.
e soprattutto in funzione Oggi le cose sono drasti-
dell’allenamento in pale-
stra). E per chi ha cuore la
linea e un fisico scolpito,

Errori e pregiudizi sulle
bevande usate in palestra
e nel mondo del fitness.

camente cambiate, è cam- rale oltre ad essere sintomo ictus, emorragia cerebrale,
biato l’approccio culturale di salute e benessere è an- cirrosi epatica. Negli uomi-
al mondo del fitness e con che bello da vedere. Invidia ni rischiano di dare impo-
esso, dunque, l’approccio a parte, chi di noi non ha tenza, nelle donne di avere
all’integrazione. mai desiderato avere addo- effetti virilizzanti, con alte-
E il doping allora? Discorso minali scolpiti, spalle larghe razione del ciclo mestruale
assai più complesso e lega- e un petto possente? Si fac- e sterilità, perdita dei ca-
to a dinamiche che sconfi- cia avanti chi dissente. pelli e irsutismo. Vista così
nano nell’illegalità. Tuttavia, può accadere che è un film dell’orrore in piena
Ognuno di noi è program- la nostra bramosia non co- regola. Eppure, c’è chi arri-
mato, biologicamente par- nosca limiti. Che guardar- va ad ignorare tutto questo,
lando, per raggiungere un ci allo specchio così come volontariamente o incon-
livello muscolare oltre il siamo non sia mai soddi- sciamente.
quale è impossibile anda- sfacente, neppure con un Il messaggio è chiaro: se
re, anche con tutte le ac- fisico “perfetto”. E il doping mettere sotto luce positiva
cortezze possibili. A meno in questi casi può apparire gli integratori è stato dove-
che non si faccia ricorso, come la soluzione giusta, roso, demonizzare il doping
per l’appunto, a sostanze la naturale conseguenza di è d’obbligo! Non è sport,
dopanti. Farmaci il cui uti- un processo di crescita fi- non è benessere, non è di-
lizzo per tali scopi è illegale sica al quale non possiamo gnitoso!
e con effetti collaterali de- sottrarci. L’ultimo stadio da Perché lo sport, qualunque
vastanti. raggiungere per sentirci dei esso sia anche il fitness, ha
Ci sarebbe molto da rac- dell’olimpo, tanto per in- una sua dignità. Una digni-
contare sul doping, a livello tenderci. E chissà se anche tà sportiva interiore, una
professionistico così come quello sarebbe sufficiente. sorta di orgoglio che do-
a livello amatoriale pur- E cosa si intende per do- vrebbe indurci a rinnegare
troppo. Ma ciò che più ci ha ping in palestra? Quali so- ogni pratica dopante per
interessato finora è stato il stanze vengono classificate il semplice fatto che alte-
mondo del fitness e il modo come doping? Il più delle ra le nostre reali doti. La
in cui lo viviamo a Latina. E volte sono farmaci la cui competitività, quella pura,
così continuerà ad essere. destinazione d’uso sareb- non accetta compromessi:
Dunque, cosa succede be tutt’altra e che neces- spingere al massimo del-
quando dopo tanti anni sitano, quindi, di prescri- le nostre possibilità, senza
di palestra, di “sacrifici” ci zione medica. Un esempio trucchi e senza inganni.
accorgiamo che il nostro pratico potrebbero essere E questo vale anche quan-
corpo non riesce ad anda- gli STEROIDI ANDROGENI do il fine è puramente
re oltre? Beh, nella maggior ANABOLIZZANTI: ormoni estetico. Perché si sa, la
parte dei casi ci acconten- sessuali maschili come il te- vanità del palestrato è
tiamo di “mantenere” gli stosterone che favoriscono dote assai comune. Ma in
ottimi risultati che abbiamo lo sviluppo muscolare e la fondo, cosa c’è di male?
ottenuto. Perché, diciamo- crescita del tessuto osseo. Cosa c’è di condannabile
lo, un fisico allenato e natu- Nelle pratiche dopanti pos- nel volersi prendere cura
sono risultare canceroge- di sé stessi?
ni o provocare trombosi,

83

RESZIZC

CU Il fortino
Latina
ZA di Andrea Lucidi

Smentito nei numeri D ati alla mano Latina,
l’allarme sicurezza in nell’ultimo anno, è
diventata più sicura.
città: nel 2017 I reati sono diminui-
diminuiti sensibilmente ti passando dai 2150
commessi nel 2016 ai 1200 del
tutti i tipi di reato, 2017. Il tallone d’Achille della
quasi dimezzati i furti. città resta quello dei furti (700
nel 2017) che pure si sono qua-
si dimezzati rispetto al 2016 (ne
erano stati messi a segno 1340).
Gli altri crimini più diffusi sono
le rapine (23 nel 2017, 16 nel
2016) la stragrande maggioranza
delle quali però improprie, 126
truffe (180 nel 2016) e 125 dan-
neggiamenti (280 l’anno passato).

Una città relativamente sicura,
quindi, quella pontina, che conta
più di centomila abitanti. Il
senso di insicurezza, quel-
la che il sindaco Damiano

85

Coletta aveva definito “una sbagliata percezione” però resta e in
alcuni casi è reale. In città infatti esistono delle vere e proprie zone
grigie, difficili da controllare e dove si concentra la commissione
della maggior parte dei reati. Centro nevralgico di questa nube di
illegalità è la zona delle autolinee che, con il vicino quartiere Nicolosi, si
candida come la zona meno vivibile della città.
“Da un punto di vista statistico la città è relativamente sicura – ci
dice il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Vitaglia-
no -. Parliamo di una citta di centomila abitanti, quindi abbiamo oggi
un livello numerico di incidenza di furti
Alcune zone tutto sommato contenuto”. Se i dati par-
del capoluogo lano chiaro è comunque vero che alcu-
restano off-limits: ne zone vengano spesso ritenute poche
sicure, lì vi si concentrino la maggior
Nicolosi e Autolinee parte dei reati e soprattutto queste ven-
gano “evitate” dai cittadini, soprattutto
al calar del sole.
le più pericolose “In alcuni casi questo è vero, pensia-
mo alla zona delle autolinee e del Nico-
losi, dove però ci sono diverse concause
che agiscono. In altre, penso ai giardinetti, davvero l’abbandono dei luo-
ghi non è giustificato – prosegue Vitagliano - e qui però bisogna analiz-
zare il concetto di sicurezza reale e percepita”.
Per il colonnello la sicurezza percepita dai cittadini rappresenta una

NICOLOSI

Il colonnello componente dosare con cura questi elementi,
della sicu- partendo dal presupposto che le
Gabriele Vitagliano rezza reale. forze in campo sono sempre le
“Un citta- stesse”.
dino che si Un equilibrio precario che, so-
smonta anche Il fenomeno sente sicuro prattutto a Latina, sembra dare
comunque i suoi frutti ed è stato
baby gang: “Non esiste” incrementa attuato grazie a un sempre mag-
la vita as- gior coordinamento tra polizia e
sociata, alimentando un circolo carabinieri che a oggi mettono in
virtuoso che migliora la sicurezza rete anche il database di denunce
effettiva. Se un cittadino che si e reati consumati, così da moni-
sente sicuro porta il cane o i figli torare minuto per minuto l’anda-
ai giardinetti, anche di sera, quel mento della criminalità locale. Un
luogo diventa ben frequentato e meccanismo che ha permesso non
l’eventuale malvivente avrà più solo di dividere meglio le forze in
timore di fare borseggi o simili”. campo ed evitare sovrapposizioni
Far coincidere i due elemen- investigative o di monitoraggio di
ti, tuttavia, non è semplice. “Mi obiettivi sensibili ma avrebbe an-
piace fare l’esempio del picco- che permesso uno studio e un’a-
lo paesino di mille abitanti che nalisi più veloce di una situazione
si ritrovano in chiesa la notte di in continua evoluzione.
Natale. Se sono presenti solo due
carabinieri e questi si posizionano Il problema autolinee e Nico-
di fronte alla chiesa la comunità losi però, è reale. Le cronache cit-
si sentirà sicura ma le case rimar- tadine raccontano, per quanto ri-
ranno sguarnite. Al contrario se guarda la prima area, di continue
si organizzano dei servizi mirati, aggressioni, furti e rapine ai danni
magari in borghese, tra le case for- di giovanissimi, perpetrate
se si eviteranno i furti ma la gente da altrettanti giovanissimi,
COL. VITAGLIANO non si sentirà al sicuro. Bisogna spesso di origine egiziana.

87

La Anche il 2017 ha visto le forze di polizia impegnate in
diversi e corposi sequestri di stupefacente. Dall’ha-
shish alla marijuana, passando per la cocaina e le
droghe sintetiche. Stupefacente che per la provincia
pontina, soprattutto per Aprilia, passa, viene stocca-
to e in parte anche venduto. Se il consumo di droga
non viene considerato reato, crimini lo sono lo spac-
cio e il traffico di stupefacenti. Reati fortemente pu-
niti dal legislatore con il consumo di droghe che non
diminuisce, al massimo cambia nel tempo e rappre-
senta un problema sociale troppo spesso sottaciu-
to. Rappresenta però anche un tassello importante
dello scacchiere della criminalità. “Probabilmente la
fonte di reddito diretta più corposa della malavita”

droga
la linfa della malavita che fa poco scalpore

conferma il colonnello Vitagliano. Bloccare una piaz-
za di spaccio poi non significa solo fermare un reato
che il legislatore ritiene gravissimo, significa anche
prevenire altri reati, come i furti”.Il collegamento può
sembrare azzardato ma viene spiegato con cura dal co-
mandante: “Il consumatore spende ad ogni costo. Lo fa-
ceva prima e lo fa anche adesso nonostante il mercato sia
cambiato. Pensiamo all’Lsd o all’eroina. Droghe devastanti
dal punto di vista fisico, che spesso facevano perdere clien-
ti agli spacciatori, perché questi morivano. Oggi si sono dif-
fuse droghe meno direttamente impattanti dal punto di vi-
sta fisico ma che provocano grandi danni cerebrali. Ma al di
là di questo, anche le droghe leggere fanno parte di quella
fonte di reddito che rende vive le organizzazioni criminali
che puntano a riempire un desiderio di parte della popola-
zione non appagato in altro modo. Ebbene quei soldi ven-
gono utilizzati per comprare le armi con cui si effettuano
le rapine, i consumatori spinti dalla dipendenza si possono
trasformare in ladri. Con quei soldi si possono avviare nuovi
traffici come quello di armi o della prostituzione. Insomma
molto parte da lì.

NICOLOSI

Un gruppo coeso che pare si tratta certo di un dato nega-
aver fatto delle autolinee tivo, la bontà della popolazione
una sorta di base operativa. pontina. Spesso si punta più ad
Spaccio, estorsioni, aggressioni abbandonare un luogo, portando
soprattutto ai danni di commer- ai risultati negativi di cui abbia-
cianti e cittadini stranieri, sem- mo parlato prima, piuttosto che
brano essere invece i problemi adottare dei comportamenti che
che attanagliano il quartiere Ni- mettano le stesse persone in una
colosi dove è ancora viva la pia- condizione di maggior sicurezza.
ga delle occupazioni abusive che In città come Napoli, per esem-
colpisce anche altre zone della pio, è ormai abitudine, se si gui-
città come il martoriato Colosseo da nel traffico, mettere l’orologio
di via Bruxelles. al polso destro; se si risponde al
“Per quanto riguarda le au- telefono sul marciapiede farlo
tolinee io non parlerei di baby con il telefono in direzione muro
gang – spiega Vitagliano – non e non strada e così le donne, che
esiste una struttura stabile dedita portano da quel lato la borsetta.
a un’attività malavitosa. Alle au- Si tratta di piccoli accorgimenti
tolinee ci sono una serie di con- che rendono la vita più difficile
cause che trasformano quel luogo ai malviventi. Poi è ovvio che l’a-
in un obiettivo sensibile. Si trat- zione di prevenzione e repressio-
ta di un’area urbanisticamente ne ci deve essere e nel caso delle
difficile da controllare, dove si autolinee questa viene attuata
affollano migliaia di persone in dalla polizia di Stato che ha in-
poche ore, molte delle quali sono stallato lì un presidio fisso e nelle
giovani e quindi prede più faci- ore di maggiore affluenza con-
li da affrontare per il malviven- trolla la zona anche con agenti in
te. C’è poi da segnalare, e non borghese”.

89

FARMACIA FARINA

FARMACIA FARINA
Latina, via A. Doria, 11
Tel. 0773 480856

Il delitto di rapina, inserito dal legislatore tra i reati
contro il patrimonio, secondo l’art. 628 codice pena-
le  è commesso da “chiunque, per procurare a sé o
ad altri un ingiusto profitto, mediante violenza alla
persona o minaccia, s’impossessa della cosa mobile
altrui, sottraendola a chi la detiene” (comma 1) o da
chi “adopera violenza o minaccia immediatamente

dopo la sottrazione, per

Rapina assicurare a sé o ad al-
tri il possesso della cosa
sottratta, o per procurare
a sé o ad altri l’impunità”

propria e (comma 2).
rapina I due commi descrivono

impropria quindi due tipologie di ra-
pina, quella propria (com-
ma 1) e quella impropria
(comma2). Nella rapina
“propria” (di cui al comma 1), la sottrazione si realiz-
za per mezzo della violenza o della minaccia; in quel-
la “impropria” (di cui al comma 2), invece, la violenza
o la minaccia arrivano dopo il furto, per evitare che il
derubato si riprenda ciò che in realtà gli appartiene.
“Elementi costitutivi delle due figure sono il furto e
la violenza privata che insieme costituiscono il reato
complesso (ex art. 84 c.p.) di rapina, realizzato attra-
verso una diversa successione delle condotte che lo-
compongono e da una differente direzione finalistica
della violenza o della minaccia che assumono in en-
trambe un ruolo centrale, precedendo lo spossessa-
mento ed essendo allo stesso funzionali, ovvero se-
guendolo, ma presupponendo sempre che l’agente
non abbia il possesso della res che vuole sottrarre”
(Cass., SS.UU., n. 34952/2012).  
Entrambi i reati sono ritenuti dal legislatore equiva-
lenti sotto il profilo sanzionatorio, essendo puniti con
la reclusione da tre a dieci anni e la multa da 516 a
2.065 euro.

91

L’esercito RVLAOO
dei precari

di Andrea Lucidi

È un mondo del lavoro continuamente in movimento quel-
lo pontino, dove le occasioni di essere assunti sembrano non
mancare. Esigue, semmai, paiono essere le garanzie di stipendi
soddisfacenti e di un lavoro stabile. E’ questa la fotografia che
emerge dai dati forniti a Diario Pontino dal centro per l’impie-
go di Latina, l’organismo che si occupa di mettere in contatto l’offerta e la
domanda di lavoro nel territorio.
Le cifre, in realtà, sono semplicemente indicative di ciò che accade nel
territorio latinense. Gli aderenti a molte categorie, soprattutto quelle dei
professionisti, non si servono di tali centri, preferendo ancor oggi il con-
tatto diretto con i datori di lavoro di riferimento, in settori dove la “se-
gnalazione” (cosa ben diversa dalla raccomandazione) sembra ancora
farla da padrone. Manca poi la buona fetta di lavoratori che nelle
statistiche non appaiono, semplicemente perché irregolari: si va dalle

AOO Secondo il centro
per l’impiego
pontino nel 2017
si sono registrate
20.000 assunzioni
nel territorio
comunale

93



Tanti lavori, pochi badanti, alle donne delle puli- di quanto accade nel resto d’Italia.
progetti: meno di zie, alle estetiste e parrucchiere Un mondo del lavoro precario, che
2500 i contratti a a domicilio, fino ad arrivare ai obbliga alla navigazione a vista e al
tempo determinato. tanti lavoratori stranieri occupati rinvio a data da destinarsi dei pro-
nei campi, piuttosto che in aziende getti di vita. Dei ventimila assunti,
Cresce l’offerta operanti nei più disparati settori (e infatti, 15.532 hanno dovuto ac-
“fai da te” tramite qui in soccorso vengono i dati pub- contentarsi di un contratto a tempo
blicati ogni anno dal centro nazio- determinato, 524 di un lavoro in-
social network. nale dell’ispettorato del lavoro). termittente, 267 di un contratto di
Fatta questa doverosa premessa, collaborazione (che spesso significa
tuttavia, l’elemento che maggior- secondo o terzo lavoro o comunque
mente emerge dai dati estrapolati equivale a un’attività poco retribuita
dall’attività del centro per l’impiego e non sufficiente a garantire il più
è quello del precariato: le assunzioni basilare sostentamento). Numerosi
totali nel 2017 sono state 20.887. anche i contratti di tirocinio (1176)
“Ma numero di assunzioni – come e di apprendistato (531) mentre
hanno tenuto a precisare dagli uffici ancora pochi quelli volti alla rego-
di Largo Cavalli – non significa nu- larizzazione di una qualsiasi forma
mero persone assunte. Abbiamo casi di collaborazione domestica (314).
in cui, nel corso dello stesso anno, A firmare un contratto di lavoro a
una persona ha sottoscritto un con- tempo indeterminato sono state co-
tratto anche quattro o cinque volte”. munque 2400 persone anche
Eccolo il mondo del lavoro se, con l’abolizione dell’art.
pontino, paradigmatico peraltro 18 dello Statuto dei lavorato-

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ri, anche questo tipo di contratto (molto garantista sul fronte delle
tutele contributive) non equivale necessariamente a lavoro di lungo
termine. Sempre per rimanere nel campo della statistica, i dati eviden-
ziano una sostanziale parità di genere: 10.645 gli uomini che hanno sotto-
scritto un contratto, 10.242 le donne (267 delle quali hanno trovato lavoro
come collaboratrici domestiche).
Difficile, quasi impossibile, reperire i dati relativi alla tipologia di lavoro
che ha visto il maggior numero di assunzioni. I centri per l’impiego si trovano
da mesi in una fase di complessa transizione verso un registro unico regionale
e non riescono quindi ad estrapolare tali dati. La stessa Istat ha informato la
redazione di Diario Pontino di non aver effettuato un’analisi del genere nel
territorio della provincia di Latina con i dati eventualmente estrapolabili solo
dall’ultimo censimento che risulta però datato.
Se il trend sembra essere quello del precariato, il 2017 può essere con-

siderato culla anche di un’altra ten- di queste moderne agenzie per il la- la maggior parte delle maxi sanzio-
denza, quella dell’ufficio di colloca- voro dove, tuttavia, le brutte sorpre- ni (3.723) subito dopo Campania
mento “social”. Anche in provincia se (come un lavoro senza contratto (6.311) e Puglia (4.440)
di Latina si sono moltiplicati infatti e che difficilmente verrà retribuito)
i gruppi Facebook di ricerca e offer- sono però dietro l’angolo. Significativo anche il dato relati-
ta di lavoro che hanno raggiunto un vo alle attività di ispezione non pro-
numero elevato di iscritti che spesso Paradigmatici, a questo propo- grammate. A Latina su 14 aziende
superano le tremila unità. Tra i post sito, i dati contenuti nel bilancio ispezionate nel 2017, ben 9 sono
si può trovare di tutto: dai lavori nel annuale dell’attività dell’ispettorato risultate irregolari. Di 30 posizioni
campo della ristorazione, al benes- nazionale del lavoro che certifica lavorative verificate 19 sono risul-
sere, passando per il porta a por- come tra le regioni con il maggior tate irregolari; 4 gli illeciti penali
ta. Nessuna mediazione tra utenti, numero di lavoratori irregolari ci accertati e 23 quelli amministrativi
contatti diretti con le attività in cer- sia anche il Lazio (7.897 quelli ri- con il totale delle sanzioni ammi-
ca di manodopera le caratteristiche scontrati) con la regione che figura nistrative irrogate che ammonta a
anche tra quelle che hanno ricevuto 37.500 euro.

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Cosa ci
insegnano
le intitolazioni
delle strade
cittadine.

di Alessio Mele

LE VIE M
Battaglie, ricorrenze, B astano solo curiosità e un paio di scarpe. Lo sguardo in su alla
personaggi storici, ricerca dei cartelli e ad una ad una le inevitabili lacune verran-
città antiche e no colmate. Chi erano questi sconosciuti? Tali Carneadi di cui
tanto altro sapere: ignoriamo fattezze e gesta ma che mirabile ci risulta la memoria.
Altre ragioni per scrivere un nome con caratteri neri su un ret-
tutto è impresso su delle tangolo metallico bianco e issarlo a un palo a futuro ricordo delle generazioni
targhe, ma non nella che verranno?
memoria collettiva.
La soggettività della conoscenza. “Ma dai, non conosci Giovanni Cena?”
“No, però conosco Carlo Romagnoli!” “Chi?”. E dando per scontato cosa
sia il Popolo e cosa la Libertà, partiamo da queste due centrali piazze per un
breve tour sul “Chi o Cosa ricorda la via in cui abiti?”. Innanzitutto la forma
oltre la sostanza: nei nomi geografici composti da un nome proprio e da uno
comune (via, corso, piazza ecc.), quest’ultimo può essere scritto sia con la
maiuscola che con la minuscola. E’ corretto sia “Via Salvatore Tucci” che “via
Salvatore Tucci”. Parola di Crusca. Partiamo.

Benvenuti nel composto labirinto razionalista di Latina, il grande campo
di battaglia navale (“R6 Colpito” “Q4 Colpito” “Q5 Colpito e affondato”)
dove si intrecciano strade e si rincorrono vie. Tutto ebbe inizio un “XVIII
Dicembre”, la prima pietra posta, la prima spiga trebbiata, la nascita di un
nuovo centro urbano in una redenta cornice bucolica. Proprio come avvenne
anni prima, un “XXI Aprile”, qualche chilometro più a nord: un solco sul Pa-
latino, un fratricidio e una lupa, la protezione dei fasti auspici, e la nuova cit-

MAESTRE
tà comincia a far domanda di eter- occupare le vie centrali è tanto più e senza manovalanza proveniente
nità. Ab urbe condida, quella nostra meritato quanto più legato alla sto- dalla Repubblica di Venezia o dal
di federali e sindaci; quella loro, di ria locale: Arrigo Serpieri, padre del Gran Ducato di Ferrara. Probabil-
re, papi, imperatori e numeri 10. concetto di bonifica integrale e An- mente inaspettato il ricordo che si
gelo Celli, combattente mai domo nasconde invece tra gli odori della
Prima l’ingombrante ombra della zanzara anofele. Il sindaco Fi- via dei pub: Via del Lago Ascian-
dei natali capitali, qualche metro nestra negli anni 90 rese omaggio a ghi commemora infatti la vittoria
più avanti quella dei primi fanti il varie personalità legate all’attività di dell’esercito italiano contro uno dei
“XXIV Maggio” , e poi il ricordo bonifica. A Ruggero Piemontesi, ad vari tentativi di resistenza etiope,
della mutilata vittoria del “IV No- esempio, geometra del Consorzio nel periodo delle guerre di colonia-
vembre” e la fine di quelle trincee di Bonifica e successivamente presi- lismo, quando possedere colonie era
di cui si commemora quest’anno il dente dell’Associazione Pionieri del- una questione di rispettabilità inter-
centenario, e possiamo smetterla di la Bonifica -arrivato nei primi anni nazionale. 3000 morti in due giorni
dare i numeri. A patrioti e politici 30 da Mantova - è dedicato un piaz- e un lasciapassare verso l’impero.
della prima ora sono assegnate le vie zale nei pressi della Chiesa del Sacro Viene poi ricordata la memoria di
più centrali, i salotti buoni della cit- Cuore dove passeggiano oggi nipo- Don Giuseppe Morosini, partigiano
tà, e se per chiunque risulta familia- ti e pronipoti. Ma anche chi c’ha italiano fucilato a Forte Bravetta du-
re il nome di Mazzini o Garibaldi, provato e non c’è riuscito merita il rante l’occupazione nazista di Roma
meno scontata è la conoscenza di ringraziamento cittadino: Leone X, e a cui è ispirata la figura di Don
Aurelio Saffi o Romolo Murri, gent- Sisto V e Pio VI, monarchi assolu- Pietro (con il volto di Aldo
leman in doppio petto che legarono ti dello Stato Pontificio che osaro- Fabrizi) in Roma città aperta
i propri nomi alla prima fase della no sfidare la natura senza elettricità di Roberto Rossellini. Spazio
trovata unità nazionale. L’onere di

99

anche ad Andrea Costa, primo deputato socialista della storia d’Italia
ed Enrico Berlinguer, il popolare politico scomparso nel 1984, a cui è
dedicato un parco pubblico a Campo Boario. Fuori dall’anello centrale
onore al merito a Vincenzo Rossetti, medico locale antimalarico e Don Carlo
Torello, primo parroco della città, e poi - con immutato centrifugo piglio-
manteniamo le scarpe allacciate, usciamo dalla circonvallazione, alea iacta est
e varchiamo il Rubicone. Varchiamo poi anche l’Ufente,

Battaglie, ricorrenze,il Cavata, il Tanaro, il Ticino e il Po. Ogni fiume è al
suo posto. Così come ogni scrittore, ogni regione, ogni

personaggi storici,antica popolazione. Doppio destino invece per musici-
sti e pittori: dalle note di Bellini, Vivaldi, Monteverdi

città antiche e tantoe Ponchielli tra il Piccarello e il Campo CONI a quelle
di Respighi, Malipiero e Frescobaldi in piena Q5; stesso

altro sapere:salto inter-rionale per i pittori: dai pennelli di Botticel-

li, Bramante, Leonardo, Giotto, Tiziano dalle parti del
Parco San Marco a quelli di Picasso, Goya e Cambellotti tutto è impresso su delle
li dove c’è il Centro Morbella. Tra gli artisti degnati di
targhe, ma non nella

memoria da segnalare i locali Sebastiano Conca detto memoria collettiva.
il Cavaliere, pittore originario di Gaeta e Girolamo Si-
ciolante da Sermoneta. Bilocalizzazione anche per Tizio, Caio, Sempronio e
tutti i membri delle gentes romanae. Chi si impegnò nella scrittura e nelle
arti oratorie (Cicerone, Virgilio, Ovidio ecc.) trova ora residenza alle spalle
del tribunale, chi invece si dedicò alla gestione della cosa pubblica (Giulio
Cesare, Tiberio, Silla ecc.) dalle parti di Campo Boario. Per i nomi di città le


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