100 Servizio statistico MIUR L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità a.s. 2014-2015 Questo incremento verrà poi confermato nel rapporto presentato dalI’ISTAT sugli alunni con handicap nell’anno scolastico 2015-2016: sono circa 156mila gli alunni con disabilità in Italia (il 3,4% del totale degli alunni), di cui più di 88mila nella scuola primaria (pari al 3,1% del totale degli alunni, erano il 2,1% nell’anno scolastico 2001-2002) e circa 68mila nella scuola secondaria di primo grado (il 3,9% del totale, 2,6% nel 2001- 2002). La percentuale più elevata si riscontra in Abruzzo e in Sicilia per la primaria (3,6%) e ancora in Abruzzo per la secondaria di primo grado (4,8%), mentre la percentuale minore si registra in Basilicata (il 2,3% degli alunni della scuola primaria e 2,7% di quelli della scuola secondaria di primo grado). I maschi rappresentano più del 65% degli alunni con disabilità in entrambi gli ordini scolastici: 217 maschi ogni 100 femmine nella scuola primaria e 188 maschi ogni 100 femmine in quella secondaria di primo grado. 4 Servizio statistico MIUR, L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità a.s.2014- 2015, in http://www.istruzione.it/allegati/2015/L’integrazione_scolastica_degli_alunni_ con_disabilità_as_2014_2015.pdf 2,8 2,6 2,4 2,2 2,0 1,8 1,6 2004/2005 ---- 2008/2009 2009/2010 2010/2011 2011/2012 2012/2013 2013/2014 2014/2015 1,89 2,16 2,50 2,57 2,65 2,24 2,33 2,41 4
101 L’età media si attesta a 8,7 anni nella scuola primaria ed è pari a 12,5 anni per quelli che frequentano la scuola secondaria di primo grado, non evidenziando differenze territoriali apprezzabili rispetto al valore medio nazionale. Il dato sull’età media risente di una maggiore permanenza nella scuola oltre l’età prevista5 . Di seguito si riportano i dati del MIUR con dettaglio regionale che evidenziano una distribuzione disomogenea per totale alunni per regione nell’a.s. 2014-2015. Servizio statistico MIUR. Suddivisione regionale 5 Report ISTAT, in https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili, p. 2. 6 MIUR - DGCASIS - Ufficio Statistica e Studi - Rilevazioni sulle scuole. http://www.istruzione.it/allegati/2015/L’integrazione_scolastica_degli_alunni_con_disabilit%C3%A0_ as_2014_2015.pdf. 7 Rielaborazione grafica vedi https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili. Percentuale di alunni con disabilità sul totale degli alunni per ordine scolastico e anno scolastico. Tabella n. 1. 4,0 3,5 3,0 2,5 1,0 1,5 2,0 0,5 0,0 Piemonte 2,7 Lombardia 3,1 Veneto 2,6 Fiuli V.G. 2,3 Liguria 3,2 Emilia Rom. 2,8 Toscana 2,6 Umbria 2,8 Marche 2,9 Lazio 3,5 Abruzzo 3,5 Molise 2,8 Campania 2,5 Puglia 2,6 Basilicata 2,1 Calabria 2,2 Silicia 2,9 Sardegna 2,7 ITALIA 2,8 6 4,0 3,5 3,0 2,5 1,0 1,5 2,0 0,5 0,0 1989/1990 1,71,9 1990/1991 1,82,0 1991/1992 1,82,1 1992/1993 1,82,2 1993/1994 1,82,2 1994/1995 1,82,3 1995/1996 1,82,3 1996/1997 1,82,3 1997/1998 1,8 2,4 1998/1999 1,92,4 1999/2000 1,9 2,5 2000/2001 2,02,5 2001/2002 2,12,6 2003/2004 2,32,8 2004/2005 2,42,9 2005/2006 2,4 3,1 2006/2007 2,5 3,3 2007/2008 2,5 3,2 2008/2009 2,5 3,3 2009/2010 2,6 3,3 2010/2011 2,8 3,4 2011/2012 2,9 3,5 2012/2013 3,0 3,7 2013/2014 3,0 1,9 2014/2015 3,1 3,8 2015/2016 3,2 3,9 7
102 Alunni con disabilità per ordine scolastico In relazione al genere: i maschi rappresentano più del 65% degli alunni con disabilità in entrambi gli ordini scolastici: 217 maschi ogni 100 femmine nella scuola primaria e 188 maschi ogni 100 femmine in quella secondaria di primo grado. Alunni con disabilità per ordine scolastico e sesso A conferma di quanto già rilevato negli anni precedenti, la tipologia del problema più frequente, in tutte le ripartizioni territoriali, è quella legata alla disabilità intellettiva, che riguarda il 42,5% della popolazione con disabilità nella scuola primaria e il 50,3% di quella della scuola secondaria di I grado. Nella scuola primaria tale problema è seguito dai disturbi dello sviluppo e del linguaggio che riguardano rispettivamente il 24,9% e il 21,8% degli alunni con disabilità. Nella scuola secondaria di primo grado, dopo la disabilità intellettiva i problemi più frequenti sono legati ai disturbi dell’apprendimento e ai disturbi dello sviluppo che riguardano, rispettivamente, 8 Rielaborazione grafica vedi https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili. Alunni con disabilità per ordine scolastico e sesso. A.s. 2015-2016. Valori per 100 alunni con disabilità. Tabella n. 2. Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Femmine Maschi Femmine Maschi 8
103 il 22,1% e il 21,4% degli alunni con disabilità. Gli alunni multiproblematici rappresentano in media il 45% del totale degli alunni con disabilità con piccole variazioni tra le ripartizioni territoriali: il 25% presenta due problemi e il restante 20% ha tre o più problemi9. Le diverse disabilità Risulta evidente dalla rielaborazione dei dati ISTAT che gli alunni con disabilità intellettiva rappresentano il 25% degli alunni affetti da disabilità. Alla luce di questi dati risulta necessario approfondire il significato di disabilità intellettiva e analizzare le diverse gravità di compromissione sulla popolazione scolastica. Alunni con disabilità per tipologia di problema, ripartizione e ordine scolastico 9 Report ISTAT, in https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili, p. 4. 10 Rielaborazione grafica vedi https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili. Alunni con disabilità per tipologia di problema, ripartizione e ordine scolastico. Anno scolastico 2015- 2016. Valori per 100 alunni con disabilità. Tabella n. 6. 40,0 50,0 60,0 30,0 10,0 20,0 0,0 Cecità Ipovisione Sordità profonda o grave Ipocusia Motoria Apprendimento Linguaggio Sviluppo Disabilità Intellettiva Attenzione e comportamentali Afiettivo relazionale Altro tipo di disabilità Scuola primaria Nord Scuola primaria Centro Scuola primaria Mezzogiorno Scuola primaria Italia Scuola secondaria di I grado Nord Scuola secondaria di I grado Centro Scuola secondaria di I grado Mezzogiorno Scuola secondaria di I grado Italia 10
104 Il ritardo mentale11 (disabilità intellettiva) è un disturbo con esordio in età evolutiva e comprende deficit del funzionamento sia intellettivo che adattivo negli ambiti concettuali, sociali e pratici. Il funzionamento intellettivo si riferisce alle capacità mentali generali, come il ragionamento, il problem solving, la pianificazione, il pensiero astratto, la capacità di giudizio, l’apprendimento scolastico e l’apprendimento dall’esperienza. Il ritardo intellettivo può essere diviso in macro aree: lieve, moderato, grave ed estremo. Nel ritardo mentale lieve, di cui è affetto circa l’83-85% dei bambini, si sviluppano capacità sociali e comunicative negli anni prescolastici e si evidenzia una compromissione minima nelle aree senso-motorie; spesso questi bambini non sono distinguibili da quelli senza disabilità fino all’ingresso nella scuola primaria. Nel ritardo mentale moderato, di cui è affetto circa il 10-14% dei disabili intellettivi, si acquisiscono, per la maggior parte dei casi, il linguaggio e le abilità prescolastiche molto lentamente. Il ritardo intellettivo grave coinvolge il 3-4% dei soggetti che presenta una difficoltà nella comprensione del linguaggio e che mostra comportamenti inadeguati alle situazioni sociali. La disabilità intellettiva di grado profondo coinvolge circa l’1-2% dei soggetti che manifestano una difficile comprensione delle gestualità e dell’eloquio con comportamenti disadattivi nei confronti degli ambienti che li circondano. La distribuzione sul territorio delle certificazioni Dalla rielaborazione grafica si evince senza ombra di dubbio che sul territorio italiano la maggior parte degli alunni disabili presentano «solo certificazione di disabilità» per le scuole primaria dell’86.4 e per la scuola secondaria dell’85.5 e questa non è associata alla «certificazione di invalidità». La certificazione di disabilità è il presupposto per l’attribuzione all’alunno con handicap delle misure di sostegno e di integrazione. Il Decreto del Pre11 Vedi http://studicognitivi.it/disturbo/ritardo-mentale-o-disabilita-intellettiva/.
105 sidente del Consiglio dei Ministri 23/02/2006 n. 185 Regolamento recante modalità e criteri per l’individuazione dell’alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell’art. n. 35, comma 7, della Legge 27 dicembre 2002, n. 289, all’art. n. 1 individua per la certificazione dell’alunno con disabilità un «organismo collegiale» appartenente al Servizio Sanitario Nazionale. Da sottolineare inoltre l’art. n. 2 del D.P.C.M. in questione, ove si prescrive che le diagnosi funzionali siano realizzate secondo le classificazioni internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che, tra l’altro, devono indicare l’eventuale particolare gravità della patologia12. Alunni con disabilità per tipologia di certificazione L’alunno con disabilità è assegnato alla classe comune in cui si realizza il processo di integrazione. Pertanto la presa in carico e la responsabilità educativa dell’alunno con disabilità spettano a tutto il consiglio di classe, di cui fa parte il docente per le attività di sostegno. Non a caso, il D.P.R. 12 MIUR: Alunni con disabilità. http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/famiglie/alunni_disabili. 13 Rielaborazione grafica vedi https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili. Alunni con disabilità per tipologia di certificazione, ordine scolastico e ripartizione geografica. Anno scolastico 2015-2016. Valori per 100 alunni con disabilità. Vedi tabella n. 7. 80,0 100,0 120,0 60,0 20,0 40,0 0,0 Primaria Nord Centro Italia Mezzogiorno Scuola secondaria di I grado Nord Centro Mezzogiorno Italia Solo certificazione di disabilità Solo certificazione di invalidità Entrambe le certificazioni Nessuna certificazione Non indicato Totale 13
106 970/1975 con cui è stata istituita giuridicamente tale figura professionale (poi meglio caratterizzata nella Legge 517/77) lo definisce un insegnante «specialista», dunque fornito di formazione specifica, che, insieme ai docenti curricolari, sulla base del Piano Educativo Individualizzato, definisce le modalità di integrazione dei singoli alunni con disabilità, partecipandovi attivamente. L’insegnante per le attività di sostegno viene richiesto all’Ufficio Scolastico Regionale dal Dirigente Scolastico sulla base delle iscrizioni degli alunni con disabilità; la quantificazione delle ore per ogni alunno viene individuata tenendo conto della Diagnosi Funzionale, del Profilo Dinamico Funzionale e del conseguente Piano Educativo Individualizzato, di cui alla Legge 104/92, e dei vincoli di legge vigenti. L’art. n. 40 della Legge 449/1997 prevedeva l’attivazione di un posto in organico per il sostegno ogni 138 alunni frequentanti le scuole pubbliche della Provincia. La L. 296/2006 e la L. 244/2007 (Finanziaria 2008) hanno abrogato il predetto criterio per la formazione dell’organico di diritto dei posti di sostegno, individuando un nuovo parametro che, a livello nazionale, non può superare il rapporto medio di un insegnante ogni due alunni con disabilità. L’art. n. 2 del D.P.R. 122/2009, Regolamento per il coordinamento delle norme sulla valutazione degli alunni, prevede che i docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipino alla valutazione di tutti gli alunni. Inoltre, qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto14. L’insegnante di sostegno in rapporto con gli alunni Rimane in assoluto agli insegnanti di sostegno la funzione di mediatore didattico. L’insegnante di sostegno non è soltanto l’insegnante dell’alunno disabile bensì un docente di sostegno all’intera classe, che ha il compito di favorire l’apprendimento e creare occasioni didattiche, formative e relazionali, mirate a realizzare il processo di integrazione in piena contitolarità con gli insegnanti curricolari. 14 MIUR: Organico dei docenti per le attività di sostegno. http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/famiglie/alunni_disabili
107 Alunni con disabilità per ordine scolastico, tipo di attività prevalente svolta dall’insegnante di sostegno L’intero complesso normativo in materia di handicap ribadisce con chiarezza, a partire dagli anni ‘80, la responsabilità collegiale del progetto educativo per il disabile e la Legge-quadro sull’handicap stabilisce che «gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità […] delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e all’elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse e di classe e dei collegi dei docenti»16. 15 Rielaborazione grafica vedi https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili. Alunni con disabilità per ordine scolastico, tipo di attività prevalente svolta dall’insegnante di sostegno e ripartizione geografica. Anno scolastico 2015-2016. Valori per 100 alunni con disabilità. Tabella n. 10. 16 Trisciuzzi L., Manuale di didattica per l handicap, Bari, Laterza, 2005, p. 253. 80,0 90,0 60,0 70,0 20,0 30,0 10,0 40,0 50,0 0,0 Attività didattica Attività assistenziale Attività di mediazione Altro tipo di attività Attività didattica Attività assistenziale Attività di mediazione Altro tipo di attività Nord 78,1 3,0 17,4 1,5 83,0 3,6 12,2 1,2 Centro 79,9 4,0 15,2 0,9 81,3 3,1 14,5 1,1 Mezzagiorno 83,9 1,2 13,5 1,4 83,2 3,0 13,1 0,6 Italia 80,6 2,5 15,6 1,4 82,8 3,3 12,9 1,0 SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO 15
108 Alunni con disabilità in rapporto ai posti di sostegno La normativa prevede la condivisione del progetto didattico ed educativo del singolo alunno con le famiglie degli studenti. Tale condivisione è importante perché la famiglia non solo fornisce informazioni preziose, ma garantisce la continuità fra educazione formale e il percorso al di fuori dell’ambiente scolastico. La maggior parte delle famiglie incontra gli insegnanti curricolari, al di fuori degli incontri del Gruppo di Lavoro sull’Handicap (GLH) d’Istituto, meno di una volta al mese (40,4% nella scuola primaria, 48,0% nella scuola secondaria di primo grado); più di un terzo delle famiglie (38,1% nella scuola primaria, 33,8% nella scuola secondaria di primo grado) ha un colloquio al mese. Nelle scuole primarie i colloqui più frequenti tra familiari e insegnanti (più di una volta al mese) si registrano solo per il 16,2% delle famiglie, mentre nelle scuole secondarie la percentuale scende al 12,5%. Infine si rileva una quota di famiglie che non hanno colloqui con gli insegnanti curricolari oltre a quelli dei GLH: tale circostanza si verifica per il 5,2% delle famiglie nella scuola primaria e per il 5,6% in quelle della scuola secondaria di primo grado. Nelle regioni del Mezzogiorno la collaborazione tra famiglie e insegnanti curricolari è più frequente rispetto alle altre aree del Paese: la quota di famiglie che ha almeno un 17 MIUR. Sono inclusi gli spezzoni orari. Fonte: MIUR - DGCASIS - Organico di Fatto. Alunni con disabilità in rapporto ai posti di sostegno - a.s. 2014-2015. http://www.istruzione.it/allegati/2015/L’integrazione_scolastica_degli_alunni_con_disabilit%C3%A0_as_2014_2015.pdf. 1,6 1,9 2,2 1,3 1,0 Molise 1,38 Calabria 1,49 Campania 1,56 Puglia 1,63 Basilicata 1,65 Sicilia 1,70 Sardegna 1,73 Piemonte 1,86 Lazio 1,87 Umbria 1,92 F.V.Giulia 1,95 Toscana 1,99 E. Romagna 2,05 Abruzzo 2,05 Marche 2,06 Lombardia 2,07 Liguria 2,09 Veneto 2,10 17
109 colloquio con gli insegnanti nel corso del mese si attesta al 62,2% contro il 51,9% del Nord e il 45,4% del Centro. La stessa circostanza si registra nelle scuole secondarie di primo grado, dove il 58,2% delle famiglie del Mezzogiorno ha almeno un incontro al mese con gli insegnanti, contro circa il 42,4% del Centro e il 38,5% del Nord18. Numero medio di ore settimanali di sostegno per alunno Nonostante le ore erogate dagli uffici competenti si segnala anche la percentuale in ricorsi per il riconoscimento dell’aumento delle ore di sostegno. 18 Vedi report in https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili, pp. 8-9. 19 Rielaborazione grafica vedi https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili. Numero medio di ore settimanali di sostegno per alunno per ordine scolastico e ripartizione geografica. Anno scolastico 2014-2015. Tabella n. 9. Italia Centro Nord Mezzogiorno 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0 18,0 Scuola secondaria di I grado Scuola primaria 12,5 14,8 16,1 14,2 10,1 11,7 13,2 11,5 Nord Centro Mezzogiorno Italia 19
110 Alunni con disabilità per presentazione del ricorso al fine di ottenere un aumento delle ore di sostegno Se infatti le famiglie vogliono «la coeducazione e l’istruzione dei propri figli con disabilità con i compagni nelle sezioni e nelle classi ordinarie delle scuole di ogni ordine e grado», come prevede la 104, devono rendersi conto che avere un insegnante per il sostegno per tutta la durata dell’orario scolastico «spesso provoca l’esclusione del figlio proprio da quell’integrazione con i compagni che la legge ha voluto garantire». Ricorrendo alle ore di sostegno come unica risorsa per l’inclusione scolastica si rischia di scaricare di ogni responsabilità i docenti curricolari. Eppure è vero che, come scrive Nocera, «la cultura e la prassi dell’inclusione scolastica, sin dalle origini hanno puntato, come risorsa primaria, sulla presa in carico da parte dei docenti curricolari che venivano aggiornati continuamente sulle didattiche inclusive, ‘sostenuti’ da insegnanti specializzati per il sostegno 20 Rielaborazione grafica vedi https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili. Alunni con disabilità per presentazione del ricorso al fine di ottenere un aumento delle ore di sostegno, ordine scolastico e ripartizione geografica. Anno scolastico 2015-2016. Valori per 100 alunni con disabilità. Tabella n. 10. 80,0 100,0 120,0 60,0 20,0 40,0 0,0 Scuola Primaria Nord Centro Italia Mezzogiorno Scuola secondaria di I grado Nord Centro Mezzogiorno Italia Si No Non so Non indicato Totale 20
111 didattico». Tutto ciò viene così dimenticato: il ‘problema disabile’ si delega all’insegnante di sostegno, e i docenti curricolari continuano a occuparsi degli studenti ‘normali’21. Alunni con disabilità che hanno cambiato l’insegnante di sostegno nel corso dell’anno scolastico Un altro tema molto importante è l’avvicendamento dell’insegnate di sostegno nel corso dell’anno scolastico. Dal grafico si evince che in Italia nel 15,9% dei casi si verifica questa situazione e il restante 84% si trova in una condizione di continuità educativa. Si legge nel D.Lgs. 66 del 2017 art. n. 14 punto 3: «al fine di agevolare la continuità educativa e didattica di cui al comma 1 e valutati, da parte del dirigente scolastico, l’interesse della bambina o del bambino, dell’alunna o dell’alunno, della studentessa o dello studente e l’eventuale richiesta della famiglia, ai docenti con contratto a tempo determinato per i posti di sostegno didattico possono essere proposti, non prima dell’avvio delle lezioni, ulteriori contratti a tempo determinato nell’anno scolastico successivo, 21 G. Meroni, Sostegno negato: sicuri che convenga far causa alla scuola? in http://www. vita.it (6 febbraio 2014). 22 Rielaborazione grafica vedi https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili. Alunni con disabilità che hanno cambiato l’insegnante di sostegno nel corso dell’anno scolastico, ordine scolastico e ripartizione geografica. Anno scolastico 2015-2016. Valori per 100 alunni con disabilità. Tabella n. 13. Totale No Si Non risponde Scuola primaria Scuola secondaria di I livello 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0 Totale No Si Non risponde Italia Mezzogiorno Centro Nord 22
112 ferma restando la disponibilità dei posti e le operazioni relative al personale a tempo indeterminato, nonché quanto previsto dall’articolo 1, comma 131, della citata Legge n. 107 del 2015»23. Questo strumento se attuato potrebbe migliorare e stabilizzare non soltanto la continuità didattica all’interno dell’anno scolastico ma anche un’organizzazione pluriennale della continuità educativa dell’istituzione scolastica. Alunni con disabilità per cambiamento dell’insegnante di sostegno rispetto all’anno scolastico precedente Il rapporto con le famiglie Altro tema interessante che afferisce al patto educativo sono gli incontri tra famiglia e insegnanti curricolari, dove il dato «Sì, raramente» si attesta 48% su base nazionale. Facendo una ricerca in rete è facile incontrare tantissimi modelli costruiti dalle scuole che definiscono la regola base per un proficuo incontro tra scuola e famiglia con alunno disabile. Nei PTOF delle scuole sono molto spesso presenti anche vademecum per l’acco23 Gazzetta Ufficiale, vedi http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/05/16/17G00074/sg 24 Rielaborazione grafica vedi https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili. Alunni con disabilità per cambiamento dell’insegnante di sostegno rispetto all’anno scolastico precedente, ordine scolastico e ripartizione geografica. Anno scolastico 2015-2016. Valori per 100 alunni con disabilità. Tabella n. 14. Totale No Si Non risponde Scuola primaria Scuola secondaria di I livello 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0 Totale No Si Non risponde Italia Mezzogiorno Centro Nord 24
113 glienza dove vengono ben descritte i compiti e i doveri di tutti i soggetti coinvolti in altri invece si limita a segnalare che: «nella scuola è presente il Gruppo di studio e di lavoro per l’handicap». Alunni con disabilità per frequenza incontri tra famiglia e insegnanti curriculari Nella legge quadro sulla disabilità la 104 del 1992 si definisce che: «[…] La partecipazione alle famiglie degli alunni con disabilità al processo di integrazione avviene mediante una serie di adempimenti previsti dalla legge. Infatti ai sensi dell’art 12 comma 5 della L. n. 104/92, la famiglia ha diritto di partecipare alla formulazione del Profilo Dinamico Funzionale e del PEI, nonché alle loro verifiche. Inoltre, una sempre più ampia partecipazione delle famiglie al sistema di istruzione caratterizza gli orientamenti normativi degli ultimi anni, dall’istituzione del Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori della Scuola, previsto dal D.P.R. 567/96, al rilievo posto dalla 25 Rielaborazione grafica vedi https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili. Alunni con disabilità per frequenza incontri tra famiglia e insegnanti curriculari, ordine scolastico e ripartizione geografica. Anno scolastico 2015-2016. Valori per 100 alunni con disabilità. Tabella n. 16. 80,0 100,0 120,0 60,0 20,0 40,0 0,0 Scuola Primaria Nord Centro Italia Mezzogiorno Scuola secondaria di I grado Nord Centro Mezzogiorno Italia No, mai Si, raramente Si, solo una volta al mese So, più volte al mese Non indicato Totale 25
114 Legge di riforma n. 53/2003, art. n. 1, alla collaborazione fra scuola e famiglia. E’ allora necessario che i rapporti fra istituzione scolastica e famiglia avvengano, per quanto possibile, nella logica del supporto alle famiglie medesime in relazione alle attività scolastiche e al processo di sviluppo dell’alunno con disabilità. La famiglia rappresenta infatti un punto di riferimento essenziale per la corretta inclusione scolastica dell’alunno con disabilità, sia in quanto fonte di informazioni preziose sia in quanto luogo in cui avviene la continuità fra educazione formale ed educazione informale. Anche per tali motivi, la documentazione relativa all’alunno con disabilità deve essere sempre disponibile per la famiglia e consegnata dall’istituzione scolastica quando richiesta. Di particolare importanza è l’attività rivolta ad informare la famiglia sul percorso educativo che consente all’alunno con disabilità l’acquisizione dell’attestato di frequenza piuttosto che del diploma di scuola secondaria superiore. Per opportune finalità informative, risulta fondamentale il ricorso al fascicolo personale dell’alunno con disabilità, la cui assenza può incidere negativamente tanto sul diritto di informazione della famiglia quanto sul più generale processo di integrazione. Il Dirigente scolastico dovrà convocare le riunioni in cui sono coinvolti anche i genitori dell’alunno con disabilità, previo opportuno accordo nella definizione dell’orario26. Il digitale al servizio degli apprendimenti Passiamo ora ad esaminare l’importanza dell’utilizzo dei sussidi didattici nelle scuole e la loro distribuzione sul territorio italiano. Nella Legge n. 104 del 1992 viene indicato che «[…] la dotazione alle scuole e alle università di attrezzature tecniche e di sussidi didattici nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico, fermo restando la dotazione individuale di ausili e presìdi funzionali all’effettivo esercizio del diritto allo studio, anche mediante convenzioni con centri specializzati, aventi funzione di consulenza pedagogica, di produzione e adattamento di specifico materiale didattico»27. La tecnologia dovrebbe svolgere una funzione di ‘facilitatore” nel proces26 MIUR, Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Disponibile da https://www.sinpia.eu/atom/allegato/556.pdf.
115 so di inclusione scolastica dell’alunno con disabilità, soprattutto nel caso in cui la postazione informatica è situata all’interno della classe in cui è presente l’alunno e nel caso in cui lo stesso ha a disposizione degli ausili didattici che facilitino lo svolgimento della didattica. Scuole con alunni con disabilità e presenza di postazioni informatiche adattate adibite all’integrazione 27 Gazzetta Ufficiale, Legge 5 febbraio 1992, n. 104 art.13. Disponibile da http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1992/02/17/092G0108/sg. 28 Rielaborazione grafica vedi https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili. Scuole con alunni con disabilità e presenza di postazioni informatiche adattate adibite all’integrazione scolastica per ordine scolastico e regione. Anno scolastico 2015-2016. Valori per 100 scuole della stessa. Tabella n. 19. 80 90 70 60 50 20 30 40 10 0,0 Piemonte Valle d’Aista Lombardia Trentino A.A Veneto F.V. Giulia Liguria Emilia Rom. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado 28
116 Su tutto il territorio nazionale la percentuale di scuole nelle quali nessun insegnante di sostegno ha frequentato corsi specifici in materia di tecnologie educative per gli alunni con disabilità rappresenta il 17,9% nella scuola primaria e il 15,2% nella secondaria di primo grado. Questa quota è particolarmente elevata, per entrambi gli ordini scolastici in Valle d’Aosta dove raggiunge il 42,9% delle scuole primarie e il 29,4% delle scuole secondarie di I grado29. Ausili didattici messi a disposizione dalla scuola per tipo 29 Vedi report in https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili, p. 12. 30 Rielaborazione grafica vedi https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili, ausili didattici messi a disposizione dalla scuola per tipo di ausilio e ordine scolastico. Anno scolastico 2014-2015. Valori per 100 alunni con disabilità. Tabella n. 23. 40,0 50,0 60,0 30,0 10,0 20,0 0,0 Nessun risultato Strumenti braille Sintesi vocale Video-ingranditori Software didattico per apprendimento Sistemi tecnologici per non udenti Sistemi informatici facilitazione di testi Personalizzazione della postazione Sistemi tecnologici per la comunicazione Apparecchiinformatici/multimediali personalizzazione didattica Altro ausilio Scuola Primaria Scuola secondaria di I grado Totale 30
117 Scuole accessibili Nel 43% delle scuole mancano posti auto dedicati nel cortile o nel parcheggio interno. Oltre a ciò, raggiungere l’ingresso della scuola non sempre risulta agevole per una persona in carrozzina o con problemi deambulatori per l’assenza di un marciapiede (18% dei casi) o, quando questo c’è, per il fatto che il percorso non è sempre praticabile (30%). L’accesso a scuola è reso difficile dalla presenza di scalini all’ingresso nell’11% degli edifici monitorati. Solo il 23% degli edifici scolastici su più piani dispone di un ascensore.. Anche quando è presente, in una scuola su quattro non è funzionante. A livello di servizi didattici, le barriere architettoniche sono particolarmente diffuse nelle biblioteche (35%), nei bagni (28%), nelle aule computer (27%) e nei laboratori (24%). Inaccessibili ai disabili anche il 17% delle palestre, il 16% delle aule, il 14% delle mense e il 9% dei cortili. In particolare, nella gran parte delle aule (78%) in cui sono presenti studenti con disabilità motoria, non c’è spazio sufficiente per consentire il movimento della carrozzina. Nel 73% non ci sono attrezzature didattiche o tecnologiche per facilitare la partecipazione alle lezioni degli studenti con disabilità. Dai dati nazionali resi noti dal Miur, risulta che il 71% delle scuole si è dotato di accorgimenti per il superamento delle barriere architettoniche, mentre il 29% ne è ancora privo31. Di seguito la situazione su base regionale. 31 Cittadinanza Attiva, XVI rapporto. Sicurezza, qualità e accessibilità a scuola, 2016.
118 Scuole per lavori effettuati per migliorare l’accessibilità dell’edificio Regione Suola primaria Scuola secondaria di I grado Si No, ma l’edificio è accessibile No, ma ce ne sarebbe bisogno Si No, ma l’edificio è accessibile No, ma ce ne sarebbe bisogno Piemonte 11,1 62,8 18,2 13,2 61,5 14,8 Valle d’aosta Vallée d’Aoste 3,6 73,8 10,7 4,8 81,0 4,8 Lombardia 11,6 64,0 17,5 11,8 65,5 16,1 Trentino-Alto Adige 3,1 29,9 18,8 7,5 32,4 1,2 P.A. Bolzano - Bozen . . . . . . P. A. Trento 7,7 74,2 4,5 15,3 65,9 2,4 Veneto 8,1 66,9 16,9 8,8 66,6 16,6 Friuli Venezia Giulia 7,5 69,3 15,2 11,3 71,4 11,9 Liguria 10,6 56,4 26,3 12,9 46,8 32,8 Emilia-Romagna 9,3 70,9 14,0 10,8 70,9 12,0 Toscana 14,0 54,7 22,1 14,5 58,5 18,6 Umbria 10,4 67,9 18,1 8,9 58,9 27,4 Marche 10,1 64,4 15,8 12,8 59,4 16,7 Lazio 11,9 45,9 27,7 11,4 47,7 27,8 Abruzzo 16,7 54,8 20,7 16,4 49,1 26,5 Molise 9,3 58,9 25,6 11,7 58,4 26,0 Campania 23,6 44,2 20,0 28,2 42,2 21,4
119 Puglia 20,1 51,3 22,7 24,4 48,7 22,3 Basilicata 11,9 64,9 21,3 20,6 58,2 20,6 Calabria 25,2 44,3 20,8 31,0 37,7 23,0 Sicilia 19,5 48,5 24,3 22,6 45,2 26,1 Sardegna 11,7 54,9 26,4 10,1 56,7 25,9 Italia 14,0 55,9 19,7 16,1 55,1 20,0 In Europa Di seguito si riporta una sintesi del sul sistema scolastico dei principali paesi europei una rielaborazione in tabella, per punti, sui paesi europei presi in considerazione dal MIUR nel rapporto statistico 201533. Spagna In Spagna, in via generale, l’inclusione scolastica avviene con la scolarizzazione degli alunni con disabilità nelle scuole comuni. L’inserimento in scuole di educazione speciale, invece, avviene solo quando insegnanti e operatori sanitari ritengono che l’inserimento in classi comuni comporterebbe risposte non sufficientemente adeguate alle necessità dell’alunno. Germania Vige un “sistema con distinzione” in cui l’istruzione degli alunni con disabilità avviene prevalentemente in scuole speciali (Sonderschulen, Förderschulen). Recentemente, sono stati tuttavia introdotti programmi per incoraggiare l’integrazione nell’istruzione ordinaria di coloro i quali vengono ritenuti in grado di seguire l’insegnamento con profitto. 32 Vedi https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili. Scuole per lavori effettuati per migliorare l’accessibilità dell’edificio, ordine scolastico e regione. Anno scolastico 2015-2016. Valori 100 scuole della stessa regione. Tabella n. 19. 33 MIUR, Servizio statistico, L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità a.s. 2014/2015, F. Salvini (cur.), 2015, pp. 34-38. Disponibile da http://www.istruzione.it. 32
120 Inghilterra Il sistema scolastico prevede (Special Education Needs Act and Disability) che gli alunni con disabilità frequentino, finché possibile, scuole comuni; in tal senso vengono personalizzati percorsi di apprendimento e di responsabilizzazione delle scuole nei confronti degli alunni con disabilità, riducendo la frequenza di tali alunni in scuole speciali. Francia Il sistema di inclusione scolastica prevalente è quello dell’integrazione individuale, completa o parziale, in una classe normale, con sostegno pedagogico e psicologico; la scolarizzazione in classe speciale avviene comunque in ambiente scolastico normale, e prevede classi con pochi alunni ed un insegnamento impartito da docenti specializzati. Svezia Vi è un sistema misto di inclusione scolastica in cui supporti per gli alunni con disabilità sono offerti sia nelle scuole comuni sia nelle scuole speciali. L’istruzione obbligatoria prevede che la maggior parte degli alunni con disabilità fisica sia inserita all’interno delle classi comuni, con dei sostegni adeguati alla loro condizione. 34 Vedi Eurybase-Banca Dati sui Sistemi Educativi Europei (2009/10), Rete Eurydice di informazione sull’istruzione in Europa, Special Needs Education Country Data (European Agency for Development in Special Needs Education), 2008, 2010, 2011, 2012. 34
121 Conclusioni Nell’art. n. 3 della Costituzione Italiana, il principio di integrazione scolastica, ribadisce il diritto degli alunni con disabilità a partecipare a viaggi di istruzione e visite guidate, esattamente come tutti gli altri compagni, sancendo il principio di uguaglianza. Ho ritenuto importante nella parte finale di questo percorso di analisi di utilizzare i dati degli alunni con handicap e il loro rapporto nella partecipazione alle gite, perché credo che rappresentino un momento di socializzazione ed una grande occasione di integrazione. Si rileva dai dati ISTAT che le maggiori difficoltà si riscontrano nel momento in cui è previsto un pernottamento. Infatti la partecipazione alle gite di istruzione con pernottamento è meno frequente. Una minore partecipazione si riscontra in particolare nella scuola secondaria di primo grado dove non partecipano il 20,0% degli alunni con sostegno; nella scuola primaria invece le percentuali si attestano all’8,4%. Le differenze territoriali sono rilevanti: nel Mezzogiorno non partecipano alle gite con pernottamento il 12,8% degli alunni della scuola primaria contro il 7,8% del Centro e il 5,1% del Nord. Allo stesso modo nella scuola secondaria di primo grado non partecipano alle gite con pernottamento il 31,3% degli alunni con sostegno nelle scuole del Mezzogiorno contro il 19,3% del Centro e il 11,3% del Nord. Tra i motivi della mancata partecipazione spiccano i problemi legati alla disabilità (24,2% nella primaria e 35,5% nella secondaria) e i problemi economici (rispettivamente 7,2% e 19,6% dei casi)35. 35 Report ISTAT in https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili, p.15.
122 Alunni con disabilità per motivo della mancata partecipazione a gite di istruzione con pernottamento 36 Rielaborazione grafica vedi: https://www.istat.it/it/archivio/alunni+disabili. Alunni con disabilità per motivo della mancata partecipazione a gite di istruzione con pernottamento, ordine scolastico e ripartizione geografica. Anno scolastico 2015-2016. Tabella n.28. 80,0 60,0 70,0 20,0 30,0 10,0 40,0 50,0 0,0 Problemi economici Problemi di salute Problemi legati alle condizione di disabilità Mancanza di un accompagnatore disponibile Altro Problemi economici Problemi di salute Problemi legati alle condizione di disabilità Mancanza di un accompagnatore disponibile Altro SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Nord Centro Mezzogiorno Italia 36
123 Il gruppo può essere uno strumento potentissimo per orientare, in esso, si determina il luogo dove ogni individuo forma la propria personalità e sperimenta le proprie capacità. Per questo motivo il processo d’inclusione scolastica deve prevedere una completa partecipazione dell’alunno con disabilità a tutte le attività scolastiche comprese le gite di istruzione e le uscite didattiche brevi. […] Se mai può esistere una comunità nel mondo degli individui, può essere (ed è necessario che sia) soltanto una comunità intessuta di comune e reciproco interesse; una comunità responsabile, volta a garantire il pari diritto di essere considerati esseri umani e la pari capacità di agire in base a tale diritto37. 37 Z. Bauman, Voglia di comunità, Bari, Laterza, 2003.
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