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RADAR
ISTITUZIONI
# BUILDING LIFE PROGETTO REHOUSE Edilizia e certificazione
MERCATO
Il mercato delle costruzioni 2022-2027 Ecobonus e Superbonus
Appalti in BIM
Case sempre più smart e sostenibili
NORMATIVA
CAM Edilizia
Macchine per costruzioni UNI-EN 1264
End of waste
SPECIALE ANTISISMICA
APPROFONDIMENTI
Introduzione
Sicurezza e comfort in aula
FOCUS E CASE HISTORY
Tecnologia FRCM - CRM - G & P Intech Fissaggi antisismici - G&B FISSAGGI
Gkb advanced - KNAUF
Rinforzo strutturale - Laterlite Superresina E-PLUS - Bossong Normablok Piu’ S40 MA - Gruppo Danesi
STRUTTURE E INFRASTRUTTURE
L’INTERVENTO
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Dicembre 2022
Incopertina:ilcantiere“Insicurezza”per ilrisanamne- to della facciata della TORRE DEL PARCO
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DISTRIBUZIONE
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Ritorno alla stabilità - Angaisa
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EVENTI
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RADAR / ISTITUZIONI
#BUILDINGLIFE
la rotta per la decarbonizzazione totale del costruito in Italia al 2050
Si è concluso il #BuildingLife National Roadmaps Showcase a Bruxelles. Green Building Council Italia ha presentato insieme ad altri GBCs europei le principali azioni ed innovazioni sviluppate in seno al progetto internazionale.
È stata l’occasione per riaffermare l’impegno nell’attività di advocacy nei confronti dei prin- cipali organi della Commissione Europea, del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo di cui il WorldGBC si farà carico. L’obbiettivo è quel- lo di condividere e diffondere il contenuto delle differenti Roadmap Building Life con le princi- pali autorità politiche europee, per stimolare la stabilizzazione di un quadro normativo chiaro, esaustivo e stabile nel tempo e il raggiungimento dei principali obiettivi del Green Deal Europeo. In questa occasione, Nadia Boschi - Head of Sustai- nability Italy & Continental Europe, Lendlease e Building Life Ambassador - ha dichiarato: “Avere una roadmap italiana è una grande opportunità di trasformazione del mercato dell’edilizia. Forni- sce il senso del timing, coinvolge le aziende e gli enti chiave, fissa obiettivi concreti e permette di
condividere le esperienze e le buone pratiche di tutti gli stakeholder coinvolti. Nessuna azienda, per quanto virtuosa, può raggiungere da sola gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050. È necessa- rio l’impegno di tutti”.
Questo appuntamento europeo ha anticipato di pochi giorni l’apertura del convegno del 15 dicem- bre di GBC Italia, dedicato alla presentazione della prima Roadmap italiana per la decarbonizzazione e la trasformazione sostenibile in edilizia, volto a traguardare con successo gli obiettivi di sostenibi- lità al 2050. La Roadmap per la decarbonizzazione totale degli edifici è il primo documento che viene presentato in Italia e presenta le azioni e politiche indirizzate al settore della pubblica amministra- zione, dell’industria, della ricerca, della progetta- zione e della finanza, tese a consentire all’Italia di perseguire gli obiettivi di sostenibilità e riduzione
delle emissioni degli edifici non solo in fase opera- tiva, ma sull’intero ciclo di vita, a partire dal pros- simo 2025 e con tappe intermedie al 2030 e 2040. L’evento di presentazione della Roadmap Italiana, patrocinato anche dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dal Comune di Roma Capitale, si aprirà in presenza di Edoardo Zanchi- ni - Direttore Ufficio di scopo “Clima” Comune di Roma. Si proseguirà poi con l’intervento di Ange- lo Ciocca - Europarlamentare Membro sostituto Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, Eleonora Evi - Onorevole Camera dei Deputati, Segretario della X Commissione Attività Produt- tive, Commercio e Turismo e Stephen Richardson - Direttore della rete europea del World GBC, che inquadreranno il contesto internazionale ed eu- ropeo, e successivamente con illustri nomi della politica nazionale che tracceranno lo scenario ita- liano in cui si inserisce la tabella di marcia di GBC Italia. Quest’ultima sarà presentata in anteprima a tutti i partecipanti del convegno romano, in cui saranno ripercorse e condivise con il pubblico le principali fasi che ne hanno definito la genesi e saranno presentate le azioni programmatiche che GBC Italia, insieme ai propri Soci, intende per- seguire da qui al 2050 per attuare la completa de- carbonizzazione sull’intero ciclo di vita del costru- ito nel nostro Paese. Il documento integrale potrà essere scaricato su qualsiasi dispositivo attraverso un QR Code reso disponibile durante l’evento. Attraverso la presentazione di questa Roadmap, GBC Italia rinnova fattivamente il suo impegno a lavorare per una leadership trasparente e parteci- pativa, con l’obiettivo di guidare il cambiamento necessario alla definizione di ecosistemi sani, pie- namente capaci di migliorare la qualità della vita delle generazioni presenti e future.
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per l’efficientamento del patrimonio immobiliare europeo
Accelerare l’efficientamento del patrimonio edilizio europeo attraverso soluzioni di risparmio energetico, sicurezza antisismica, comfort abitativo e generazione decentralizzata di energia rinnovabile.
Il progetto europeo REHOUSE, è finanziato con 10 milioni di euro dal programma Horizon Eu- rope e coordinato dal Cartif Technology Centre di Madrid.
Partecipano complessivamente 25 partner, tra cui in Italia ENEA, Università della Basilicata, Rina Consulting, TERA, Steel tech, R.I. e Pedone Working.
Nel corso dei prossimi quattro anni, il progetto svilupperà soluzioni innovative per ristruttura- zioni edilizie sempre più efficienti, economiche e sostenibili, che saranno applicate su quattro edifici situati in altrettanti Paesi europei (Italia, Grecia, Francia e Ungheria).
ENEA si occuperà del dimostrativo italiano, un edificio popolare di Margherita di Savoia in Puglia, in cui verranno applicate le innovazioni tecnologiche sviluppate in collaborazione con gli
altri partner italiani e con la supervisione della Regione Puglia.
ENEA partecipa al progetto con le professiona- lità di due diverse strutture: il dipartimento di Efficienza Energetica, che coordinerà le attività tecniche, si occuperà della diagnosi energetica dell’edificio pilota e fornirà supporto tecnico ad ARCA Capitanata, l’Agenzia Regionale per la Casa e l’Abitare, nella predisposizione dei bandi di gara per la realizzazione dei lavori; il dipar- timento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali, che sarà coinvolto nella valutazione della resistenza del calcestruzzo in opera e del monitoraggio microclimatico indoor e si occu- perà dell’analisi del ciclo di vita delle prestazioni ambientali delle soluzioni progettuali individua- te a livello di edificio e di pacchetto prefabbri- cato. Le soluzioni adottate che si dimostreran-
no efficaci saranno incluse in specifiche linee guida finalizzate alla replicabilità dell’approccio utilizzato per raggiungere due obiettivi euro- pei: raddoppiare nei prossimi 10 anni l’attuale tasso annuale di ristrutturazione (pari a circa l’1%) e centrare il traguardo di ‘zero emissioni’ entro il 2050. Accelerare l’efficientamento del patrimonio edilizio europeo attraverso soluzioni di risparmio energetico, sicurezza antisismica, comfort abitativo e generazione decentraliz- zata di energia rinnovabile. È l’obiettivo del progetto europeo REHOUSE, finanziato con 10 milioni di euro dal programma Horizon Europe e coordinato dal Cartif Technology Centre di Ma- drid, al quale partecipano complessivamente 25 partner, tra cui in Italia ENEA, Università della Basilicata, Rina Consulting, TERA, Steel tech, R.I. e Pedone Working.
8 Specializzata270uDicembre2022
Il telaio
visto da una nuova prospettiva
RADAR / ISTITUZIONI
EDILIZIAECERTIFICAZIONE
espressione di crescita professionale
ICMQ: dati positivi della c ertificazione dei professionisti delle costruzioni
L’accelerazione della transizione ecologi- ca, i bonus edilizi deliberati dal Governo degli ultimi anni (su tutti il Superbonus 110%) ma soprattutto la spinta verso il digitale, hanno avuto un ruolo fonda- mentale nella crescita professionale dei soggetti coinvolti a vario titolo nel mon- do dell’edilizia. Lo dimostra il fatto che nel rapporto 2021 dell’indice di digitaliz- zazione dell’economia e della società in Europa l’Italia è riuscita, scalando 5 posi- zioni ad arrivare al 20esimo posto in Ue. Ultimamente, infatti, il numero di pro- fessionisti certificati, è aumentato espo- nenzialmente.
Scegliere il percorso di certificazione pre- senta importanti vantaggi: distingue sul mercato chi ha scelto di affidare la ve- rifica delle proprie capacità personali e professionali a un organismo di certifica- zione imparziale e indipendente a garan- zia di terzietà, rappresenta un processo che fornisce evidenza dell’esperienza, competenza e costante aggiornamento professionale, consente di qualificare la propria offerta sul mercato distinguen- dosi dai competitor e di acquisire un maggiore punteggio nelle gare d’appalto. Infine, costituisce un riconoscimento ai sensi della legge 4/2013 sulle professioni che non rientrano in particolari Ordini o Albi.
Dati in grande crescita nel 2021/2022
ICMQ ha scommesso sulla certificazione del personale già da diversi anni per- ché crede nel valore delle competenze.
Puntare sulla qualificazione dei profes- sionisti del settore delle costruzioni ha dato i suoi frutti: negli ultimi 5 anni si è registrata una vera e propria impennata di domande di certificazione. Dal 2017 a oggi il dato mostra, a livello generale per le figure principali, un aumento del 202,6%. Non solo: dal 2021 ai primi dieci mesi di quest’anno l’incremento è stato di circa altre mille unità (+ 7,8%).
Sono 14.140 i certificati emessi da ICMQ per quanto riguarda le figure professio- ne del settore delle costruzioni. Di questi ben 13.859 riguardano: gli operatori F-Gas (45,3%), i posatori di cappotto (22,7%), gli esperti BIM (18%), i posatori di ser- ramenti (7,5%) e gli esperti in gestione dell’energia (3,9%). Mentre il 4,6% com- prende altre figure professionali (Project Manager, Valutatori immobiliari, ecc).
Il primato di ICMQ sulle certificazioni BIM
La crescita delle professioni legate al BIM, è testimoniata dal BIM report 2021 di ASSOBIM: a partire dal 2016 l’aumento delle imprese che utilizzano il BIM è sta- to costante e anche nel 2021 è prosegui- to: il 33% del campione ha dichiarato di avere adottato il BIM nei propri progetti sempre (19%) o comunque estesamente (14%) e il 17% parzialmente, mentre solo il 23% lo ha utilizzato in piccola parte. Andando ad approfondire il dato Accre- dia, le professioni emergenti legate al BIM - ormai obbligatorio in quasi tutti cantieri - sono per buona parte (86% del totale) certificate da ICMQ: l’89% di tutti i BIM specialist, l’82% dei BIM coordina- tor, l’81% dei BIM manager e il 77% dei CDE manager.
Aumento delle certificazioni professionali negli ultimi 5 anni
10 Specializzata270uDicembre2022
Le figure professionali premiate dai nuovi CAM Edilizia
Interessante anche il dato - decuplicato dal 2017 a oggi - sui posatori di cappotto termico, professione in ascesa soprat- tutto in seguito al varo del Superbonus 110%. Affidarsi a posatori certificati si- gnifica evitare rischi anche nel tempo. La certificazione è infatti una garanzia su alcune importanti competenze del posa- tore: esperienza nel settore, conoscenze necessarie del processo di preparazione e posa del cappotto, abilità e competen- za per lo svolgimento delle operazioni di posa.
I rischi nell’affidarsi a un’impresa poco qualificata e senza personale certificato sono molteplici e vanno dalla scarsa ef- ficacia dei lavori svolti fino a problema- tiche sostanziali.
Il recente “Decreto CAM-Edilizia” ha stabilito i Criteri Ambientali Minimi per l’affidamento del servizio di progetta- zione, per l’affidamento dei lavori per interventi edilizi e per quello congiunto di progettazione e lavori.
Al centro del testo vi è proprio un fo- cus sulla qualità degli operatori coinvolti nel processo edilizio: vengono definiti dei punteggi premianti per tutte le im- prese che dispongano di personale cer- tificato da un organismo di valutazione della conformità, accreditato secondo la
norma internazionale UNI CEI EN ISO/IEC 17024.
In particolar modo, per i posatori, tra i quali anche i posatori di cappotti e di serramenti, viene premiata l’azienda che si avvale di professionisti esperti nella
posa dei materiali da installare meglio ancora se titolari di un certificato di con- formità alle norme tecniche UNI in quan- to applicabili rilasciato da un Organismo di Certificazione, o Ente titolato, sulla base di quanto previsto dal D.Lgs. n.13 del 16 gennaio 2013, in possesso dell’ac- creditamento secondo la norma inter- nazionale UNI CEI EN ISO/IEC 17024, da parte dell’Organismo Nazionale Italiano di Accreditamento.
Nel prossimo futuro, dunque, sempre più imprese sceglieranno di certificare i pro- pri professionisti per non restare indietro e affermarsi in un settore maggiormente orientato verso la sostenibilità. ICMQ, in- tanto, si conferma la scelta più affidabile per le certificazioni del personale: la sua autorevolezza, supportata da una forte riconoscibilità di competenza tecnica, sono elementi fondamentali per garan- tire l’attendibilità di una certificazione.
Certificati riferiti alla Banca dati di Accredia
Profilo
Certificati Totali
Certificati ICMQ
Certificati ICMQ su totali
BIM specialist
1266
1131
89%
BIM coordinator
434
354
82%
BIM manager
509
410
81%
CDE manager
71
55
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Totale certificati attivi
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1950
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RADAR / MERCATO
ILMERCATODELLECOSTRUZIONI2022/2027
XXXIII rapporto congiunturale e previsionale CRESME
Il XXXIII rapporto congiunturale e previsionale è un documento speciale, perché il CRESME ha compiuto nel 2022 60 anni.
Una storia lunga per un istituto pensato per dire quello che non si poteva dire e che fa della qualità del dato, della cura dell’interpretazione dei fatti basata su più strumenti e punti di osservazione e della tensione verso l’innovazione la sua caratteristica principale. Ma soprattutto il CRESME è un istituto indipendente. I dati del CRESME sono, e sono stati molte volte, non in linea con le letture ufficiali; non poche volte il CRESME ha anticipato temi che sono diventati, in seguito, dei punti di riferimento per le analisi setto- riali: basti pensare alla “riqualificazione edilizia” (il primo studio è del 1975), al dissesto idrogeologico (le importanti ri- cerche realizzate con il Consiglio Nazio- nale dei Geologi nel 2009 e nel 2010 e due anni dopo con ANCE), alla riforma del catasto, alla gestione del patrimo- nio pubblico, al Partenariato Pubblico e Privato, al Facility management, al Buil- ding Information Modeling o al problema della stima del valore reale delle opere pubbliche in Italia. Il CRESME non è un istituto generalista, è un centro di ricerca specializzato in un’area di analisi difficile e complessa come il settore delle costru- zioni e le trasformazioni territoriali che esse producono.
2023/2024: l’inizio di una nuova fase di mercato
La pandemia ha lasciato alle costruzioni molte cose: l’euforia per avercela fatta, per chi ce l’ha fatta, per essere usciti dal- la fase più drammatica e avere voglia di
vivere, di spendere dopo la quarantena; ha lasciato una grande liquidità privata (i consumi si sono ridotti più dei redditi e il risparmio è enormemente cresciuto nel 2020 e nel 2021); una forte doman- da di case, la casa è tornata di moda e il mercato immobiliare è tornato vicino ai picchi del 2006 ( in molti territori li ha superati); il cambiamento delle po- litica economica europea con il Next Generation EU e con il PNRR, che si è trasformata in un eccezionale program- ma di investimenti e modernizzazione infrastrutturale del Paese con al centro le costruzioni; nuovi eccezionali, fuori scala, incentivi fiscali per gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio. Il mix di queste azioni ha portato ad una crescita rapidissima e dalle dimensioni sorprendenti in poco tempo, troppo in troppo poco tempo, possiamo dire.
Con il 2023 e il 2024 le cose sono desti- nate a cambiare: la spinta alla crescita si sta riducendo, come la propensione al risparmio e la capacità di spesa; nel pros- simo anno se non sarà recessione sarà stagnazione; l’inflazione avrà bisogno di più tempo per tornare ai livelli obiettivo (il rischio vero in questo caso è l’esito di una triste formula, inflazione + recessio- ne = stagflazione); gli incentivi sono stati (e saranno) rivisti al ribasso frenandone la spinta; il mercato immobiliare comin- cia a ridurre il numero di compravendite e i costi di costruzione rendono difficili modelli di offerta rispetto all’usato di- sponibile, mentre l’inflazione incide più
che sui prezzi delle abitazioni usate su quelle in locazione generando tensioni di domanda sul mercato. Allo stesso tem- po l’onda delle opere pubbliche tirerà il mercato i prossimi anni (se saremo in grado di fare quello che si deve fare). “Scendere per cambiare treno” fa riferi- mento al fatto che le opere pubbliche, sia di rete che di edilizia, saranno il mo- tore del mercato nei prossimi quattro/ cinque anni; è un ambito di attività che ha regole diverse da quelle del mercato privato all’interno del quale molta parte dell’offerta guarda. Ma vuole anche dire che il mercato, pubblico e privato (la ri- qualificazione del patrimonio edilizio si ridurrà ma resterà il principale mercato delle costruzioni) non soddisferà tutti i modelli di offerta e che i modelli di of- ferta che vinceranno saranno guidati da efficienza, qualità e innovazione, più che da magazzino e prezzo.
Raggiunti i picchi 2006/2007 del su- per sesto ciclo edilizio
Che il picco raggiunto nel 2022 fos- se qualcosa a cui nessuno avrebbe mai pensato, soprattutto in così poco tem- po, è un dato di fatto. I picchi espansivi 2006/2007, quelli del sesto ciclo edilizio dal secondo dopoguerra, sono quelli a cui è seguita una crisi drammatica delle costruzioni durata poi sino al 2014, una crisi che ha lasciato sul terreno 650.000 occupati e visto sparire 100.000 impre- se; quei picchi sembravano irraggiungi- bili. Nel 2022 sono quasi stati raggiunti.
12 Specializzata270uDicembre2022
A valori costanti 2015 gli investimenti in costruzioni nel 2022, secondo le nostre stime, hanno toccato i 178 miliardi di euro, nella media tra 2006 e 2007 erano stati 186 miliardi di euro: manca solo il 4,5%. Nel 2014 gli investimenti in costru- zioni erano stati 126 miliardi, un terzo in meno; nel 2019 gli investimenti supera- vano di poco i 136 miliardi di euro e nel 2020 si era scesi a 130. Tra 2022 e il 2020 il mercato delle costruzioni, in quantità, è cresciuto del 37%.
La crescita dell’occupazione e il con- tributo alla crescita del PIL
Forse il dato che spiega meglio quello che sta succedendo è quello occupazio- nale. L’analisi dei dati forniti dall’ISTAT sugli occupati in Italia, mostra come nel 2021, rispetto all’anno pre-pandemico gli occupati in costruzioni sono cresciuti di 111.000 unità e nel II Trimestre del 2022, quindi a metà anno, rispetto alla media 2021 si registra una ulteriore crescita di altre 182.000 unità. Nel 2022 rispetto al 2019 le costruzioni registrano una cre- scita di 293.000 occupati, i servizi una perdita di 163.000, l’industria una cresci- ta di 1.000 unità e l’agricoltura di 11.000. In Italia rispetto al 2019 gli occupati nel complesso sono cresciuti di 144.000 unità. Insomma, le costruzioni trainano la crescita occupazionale del Paese. Ma le cose oggi sono ancora più evidenti. I recenti dati del sistema statistico della CNCE (Commissione Paritetica Nazionale delle Casse Edili) che misura l’andamen- to dell’occupazione sui cantieri edili del sistema ANCE – una parte molto impor- tante delle costruzioni, quella che usa l’impegnativo contratto degli edili, ma comunque una parte - ci dimostra che nel 2022 gli occupati in costruzioni rispetto al 2020 sono cresciuti del 35%, passando da 460.815 unità a 621.320, mentre le ore lavorate sono cresciute del 56,7%. Non solo gli operai sono molto cresciuti , ma sono cresciute moltissimo le ore lavora- te. Se la crescita del sistema CNCE fosse rappresentativa dell’intero settore delle
costruzioni misurato dall’ISTAT la crescita occupazione sarebbe di 460.000 unità. La crescita del settore delle costruzioni ha rappresentato anche una voce impor- tante della crescita economica del nostro Paese nel biennio 2021-2022, biennio che come è descritto nel Capitolo 1 vede l’I- talia tra le economie avanzate che han- no registrato le migliori performance di crescita. Partendo dai dati contenuti nei Nadef di ottobre e novembre, l’a- nalisi del contributo delle costruzioni alla crescita del PIL è pari al 22,3% se si considerano gli investimenti al netto dei Trasferimenti immobiliari e al 26,8% se compresi; mentre sale rispettivamente al 31,9% e al 35,6%
Valutare il settore delle costruzioni considerando il valore della produ- zione, la manutenzione ordinaria e i valori correnti
Per avere però una piena comprensione del valore delle costruzioni e per capire cosa è successo in questi due anni è ne- cessario considerare non solo gli investi- menti, ma anche la manutenzione ordi- naria, e quindi il valore della produzione, e affiancare all’analisi delle quantità le partite correnti, così avremo modo di affrontare il tema dell’inflazione. Le nostre stime ci dicono che in un anno il mercato delle costruzioni, misurato nel valore della produzione, è cresciuto più di un terzo: nel 2020 il mercato del- le costruzioni valeva, a valori correnti, 172,5 miliardi di euro, nel 2021 è salito a 227,7 miliardi: 55,2 miliardi di euro in più. Per quanto riguarda il 2022, per capire cosa è successo e sta succedendo, tra i vari indicatori di cui disponiamo, forse il più interessante, aggiornato al primo semestre 2022, è l’andamento dell’im- ponibile IVA derivante dalle fatturazioni elettroniche B2B dell’economia italiana: le fatturazioni nelle costruzioni nel 2020 erano diminuite solo del 2,4% nel dram- matico 2020, per aumentare del 37,5% nel 2021 sul 2020 (ma del 34,2% sul 2019). Nei primi sei mesi del 2022, rispetto ai primi
sei mesi del 2021 le costruzioni hanno re- gistrato una crescita del 30,1%. Un altro dato eccezionale, un altro anno eccezio- nale.
La stima del CRESME per l’intero 2022 è di una crescita del valore della produzione delle costruzioni a valori correnti rispet- to al 2021 del 23,6%. Nel 2022 il valore della produzione delle costruzioni secon- do le nostre stime è pari a 281,5 miliardi di euro (memo: nel 2007 il valore della produzione a valori correnti era pari a 196 miliardi di euro). In sostanza, a valori correnti tra 2020 e 2022 il mercato delle costruzioni è cresciuto di 108.925 milioni di euro; possiamo dirlo in un altro modo: nel 2022 il mercato delle costruzioni è più grande di quello del 2020 del 63%. Si dirà, certo, nel 2020 c’era la pandemia e l’economia era crollata, vero, ma non per le costruzioni; la contrazione nel 2020 c’è stata ma è molto contenuta rispetto alla crescita del 2021: a valori correnti -4,1% per il CRESME, -5,8% per l’ISTAT.
La ripresa post pandemica, le difficoltà dell’offerta di rispondere alla domanda, la crisi di prodotto, la crisi energetica e poi la guerra in Ucraina portano sul ter- reno il tema dimenticato dell’inflazione, della variazione prezzi, una variazione importante che ha portato, di nuovo, a un cambiamento della politica economi- ca e a mettere in discussione interi seg- menti di mercato.
Il caso del Superbonus nella deter- minazione dell’inflazione
I provvedimenti di incentivazione degli interventi di riqualificazione, dall’intro- duzione del “bonus Facciate” al Super- bonus del Decreto Rilancio, insieme alle norme, regolamenti, circolari che hanno inciso sul corso degli eventi, hanno in parte causato, in parte incoraggiato, un aumento dei costi degli interventi di ri- qualificazione. In particolare ci sembra che l’assenza di limiti di spesa per gli interventi di rinnovo delle facciate degli immobili e l’aliquota elevata (90% fino al 2021) abbiano consentito fenomeni
Specializzata 270 uDicembre 2022 13
RADAR /MERCATO
di aumento dei prezzi, anche speculati-
vi, importanti. L’aliquota del 110% per il Superbonus ha certo scoraggiato l’utente finale dell’intervento a vigilare sui costi delle operazioni che, almeno a tutto il 2021, erano considerati “chiavi in mano e gratuiti”. A questi vanno certo aggiunte le problematiche insorte con lo Sconto in fattura e la Cessione del credito d’impo- sta in termini di maggiori costi. In defi- nitiva, i prezzi dell’attività di riqualifica- zione dettati dal fornitore, sono lievitati grazie a quattro ambiti di componenti: la variazione prezzi dei materiali da co- struzione determinata dalla domanda internazionale; il costo dell’aumento dell’energia; l’esuberanza della doman- da rispetto alla capacità produttiva del sistema edilizio; la remunerazione dei soggetti necessari agli adempimenti nor- mativi, nella quasi totalità esterni al si- stema delle costruzioni: facilitatori, studi legali, commercialisti, organismi di con- sulenza, amministratori, assicurazioni, istituti di credito, ecc.; la remunerazione del rischio d’impresa, in caso di sconto in fattura, aumentata nel momento in cui si sono messi i primi paletti alla numerosità e ai criteri delle operazioni di cessione. Nel Focus 8.2 è descritta la distribuzione delle risorse del Superbonus tra gli attori
coinvolti nella filiera produttiva, com- presa la quota di risorse che (in parte) ri- tornano alle Casse dello Stato in termini di prelievo fiscale (IVA, Ires e Irpef) e di oneri sociali. In parte, poiché il perime- tro degli oneri trascura IRAP, tassazione e oneri dei cessionari del credito d’im- posta. Per scelta si è anche trascurato il ritorno fiscale generato dai consumi aggiuntivi che scaturiscono dai redditi prodotti. Pertanto, fatto 100 la spesa pubblica delle detrazioni relative ai la- vori asseverati fino al 31 ottobre 2022, risulta che: almeno il 34% della spesa rientra allo Stato in forma di IVA, Ires, Irpef lavoratori, contributi previdenziali e assicurativi; l’11,6% remunera le Banche e le Multiutilities per le cessioni del cre- dito (tasso di sconto medio); il 12,9%, al netto di tasse e contributi, va a tecnici professionisti, intermediari e consulenti; al settore dell’edilizia e impianti resta quindi per fare i lavori, al netto degli oneri fiscali e contributivi, il restante 41,8% della spesa. Non solo i materia- li hanno inciso sull’inflazione, anche il meccanismo ha introdotto nuovi costi nel processo. Nel 2021 con il Superbonus sono stati asseverati 16 miliardi di euro, mente nel 2022 sono stati 47 miliardi. Analizzando a valori correnti la crescita
del PIL italiano, e facendo riferimento ai conti economici nazionali contenuti nella Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2022 (NADEF) pre- sentata dal Governo Draghi a Settembre 2022, e la Versione Rivista e Aggiornata del NADEF presentata dal Governo Melo- ni a Novembre 2022, si può notare come il contributo alla crescita del PIL degli in- vestimenti in Superbonus, misurati sulla base dei dati MISE e ENEA, e stimati per il 2022 in 47 miliardi di euro, sia pari al 23% della crescita nel primo caso e al 21,6% nel secondo caso. (Come è noto il Pil italiano del 2022 è stato rivisto al rial- zo sulla base dell nuove stime ISTAT rese pubbliche tra settembre e novembre passando, nelle due versioni del NADEF, a valori correnti, da 1.896,2 miliardi di euro a 1.903,3).
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ECOBONUS E SUPERBONUS
gli effetti economici, fiscali, occupazionali, di sostenibilità ambientale
I 55 miliardi investiti fino a oggi per Super ecobonus hanno attivato un valore della produzione totale pari ad almeno 115 miliardi di euro, coinvolgendo 900.000 unità di lavoro dirette e indirette.
Gli effetti economici del
Superecobonus
Il Censis stima che i 55 miliardi di euro di in- vestimenti certificati dall’Enea per il periodo compreso tra agosto 2020 e ottobre 2022 legati all’utilizzo del Super ecobonus hanno attivato un valore della produzione nella filiera delle co- struzioni e dei servizi tecnici connessi pari a 79,7 miliardi di euro (effetto diretto), cui si sommano 36 miliardi di euro di produzione attivata in al- tri settori del sistema economico connesso alle componenti dell’indotto (effetto indiretto), per un totale di almeno 115 miliardi di euro. È quan- to emerge da uno studio del Censis realizzato in collaborazione con Harley&Dikkinson e la Filiera delle Costruzioni.
Gli effetti fiscali
Si può stimare che una spesa così consistente abbia generato un gettito fiscale altrettanto rilevante. Attivando il Super ecobonus una produzione consistente per via degli effetti moltiplicativi sul sistema economico, il gettito fiscale derivante da tale produzione aggiun- tiva si stima possa ripagare circa il 70% della spesa a carico dello Stato per le opere di ef- ficientamento sugli edifici. Ciò significa che 100 euro di spesa per Super ecobonus coste- rebbero effettivamente allo Stato 30 euro, ri- dimensionando in questo modo il valore reale del disavanzo generato dall’incentivo. Il Mef ha registrato tra gennaio e settembre 2022 un incremento del gettito dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ed è ve- rosimile pensare che proprio il comparto edile abbia considerevolmente contribuito a questa dinamica espansiva delle entrate tributarie.
Gli effetti occupazionali
Nel 2021 il valore aggiunto delle costruzioni è aumentato del 21,3% rispetto all’anno prece- dente. Nel Mezzogiorno la crescita è stata pari al 25,9% e nel Nord-Ovest al 22,8%. Più conte- nuta al Centro (16,3%) e nel Nord-Est (18,5%). Si stima che l’impatto occupazionale del Super ecobonus per l’intero periodo agosto 2020-ot- tobre 2022 sia stato pari a 900.000 unità di lavoro, tra dirette e indirette. Particolarmente rilevante l’impatto del solo periodo compreso tra gennaio e ottobre 2022, in cui si stima che i lavori di efficientamento energetico degli edifici abbiano attivato 411.000 occupati diretti (nel settore edile, dei servizi tecnici e dell’indotto) e altre 225.000 unità indirette.
Gli effetti in termini di efficienza energe- tica e sostenibilità ambientale
È la stima dell’impatto del Super ecobonus in termini di risparmio energetico realizzabile il primo dei parametri di cui tenere conto per avviare un dibattito sull’efficacia di tale stru- mento. L’incremento medio del valore immobi- liare delle unità abitative che hanno beneficiato della riqualificazione energetica è stimato tra il 3% e il 5%, a seguito di un salto di classe ener- getica dell’immobile. Il Censis stima che, sulla base dei dati disponibili, la spesa di 55 miliardi di euro generi un risparmio di 11.700 Gwh/anno, che corrispondono a 1,1 miliardi di metri cubi di gas, pari al 40% del risparmio energetico che il Piano emergenziale di riduzione dei consumi del settore domestico si prefigge di realizzare nell’autunno-inverno 2022-2023 (2,7 miliardi di metri cubi di gas). Per avere ancora un ordine di grandezza dei costi e dei benefici del Super
ecobonus, considerando gli interventi finanzia- ti dagli ecobonus ordinari fino al 2020 insieme a quelli finanziati attraverso il superbonus, si arriverebbe a un risparmio stimabile in circa 2 miliardi di metri cubi di gas, pari a oltre due ter- zi di tutti i risparmi di gas previsti in Italia dalle ultime misure di riduzione dei consumi per il settore domestico. La riduzione nelle emissioni di CO2 dovuta agli interventi con il superbonus è stimabile in 1,4 milioni di tonnellate di man- cate emissioni, che contribuiscono alla riduzione dell’impronta ecologica del patrimonio edilizio italiano e permettono di conseguire risultati importanti nel processo di transizione ecologica del Paese.
Gli incentivi per una politica industriale di lungo periodo
Tipologia e durata degli interventi a favore dell’edilizia hanno creato le condizioni per una decisa ripresa dell’economia, rendendo percor- ribile la strada verso la transizione ecologica ed energetica e ponendo le basi per una nuova fase della politica industriale del Paese. Per riformare e rimodulare gli incentivi per l’edilizia, in parti- colare il Super ecobonus, occorrerebbe tenere conto dell’impatto economico e sociale delle misure in senso più ampio. Poiché gli ecobonus rispondono a due obiettivi strategici di me- dio-lungo periodo, cioè il risparmio energetico e il contrasto al riscaldamento globale, le decisioni su come proseguire in materia di Superbonus andrebbero prese considerando l’impatto della spesa pubblica in termini di risorse economiche attivate, di occupazione aggiuntiva, di risparmio energetico assicurato e di gettito fiscale che co- pre una parte della spesa dello Stato.
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RADAR / MERCATO
APPALTIINBIM
in crescita costante secondo l’osservatorio ASSOBIM
Pubblicati i dati dell’approfondimento sull’addozione del BIM emersi dall’osservatorio Niiprogetti
Un settore in crescita non solo nume- rica, che diversifica i suoi ambiti d’a- zione e si rivela un sempre più prezioso strumento di governo e controllo dei processi edilizi. Queste le risultanze dei dati emersi dall’ultimo Osservatorio sugli appalti BIM in Italia promosso da ASSOBIM.
Due i fattori principali: da un lato, la crescente diffusione della metodologia BIM e delle relative piattaforme digi- tali; dall’altro, l’accelerazione della ro- admap per l’introduzione obbligatoria del BIM negli appalti pubblici. Vi è una maggiore consapevolezza dei vantaggi economici, operativi e gestionali che questo approccio al progetto è in gra- do di offrire. ASSOBIM ha affidato un monitoraggio specifico all’Osservatorio NiiProgetti che monitora gli interventi edili in corso di realizzazione in Italia, sia di nuova costruzione che in ristrut-
turazione, dalla fase di programmazio- ne a quella di esecuzione.
In termini assoluti, le rilevazioni dell’Os- servatorio parlano innanzitutto di un numero di interventi edilizi passato dai circa 18.000 del 2018 agli oltre 25.000 del 2022, per un valore complessivo cre- sciuto da 97,5 a oltre 173 miliardi di euro. Promossi in maniera pressoché paritaria da soggetti pubblici e privati (52% con- tro 48%) e costituiti per il 59% da opere di nuova realizzazione contro il 41% di interventi di riqualificazione, gli inter- venti monitorati vedono una prevalen- za del settore terziario (38% sul totale) seguito dai servizi (30%) e dalle opere di ingegneria (28%), con a breve distan- za il residenziale (26%) e a chiudere la classifica l’industria (12%). Il 27% dei progetti è risultato plurisettore, incor- porando al suo interno opere destinate a diversi utilizzi. Nella classifica degli
interventi per stato di avanzamento la- vori, il valore degli stessi è risultato di 77,4 miliardi di euro per la fase di pro- grammazione, 59,3 miliardi per quella di progettazione e 36,7 miliardi per quella di esecuzione.
Per quanto riguarda in particolare i pro- getti BIM, l’osservatorio ha registrato un totale di 448 interventi, il 74% dei quali di iniziativa pubblica mentre il restante 26% promosso da una committenza pri- vata; il 53% ha riguardato interventi di riqualificazione, mentre il restante 47% ha coinvolto nuove costruzioni. Importante il valore assoluto dei pro- getti, oltre 9 miliardi di euro, e ancor più interessante la sua distribuzione per settore tipologico. Ad accaparrarsi la fetta più importante sono anche in questo caso gli interventi nel settore terziario (31%) e servizi (28%), seguiti dalle opere di ingegneria (22%) e dall’e- dilizia residenziale (17%), mentre solo il 2% degli interventi afferisce al settore industriale.
La distribuzione tipologica degli inter- venti vede una classifica guidata dagli edifici pubblici, seguiti in ordine nu- merico da edilizia residenziale, edifici militari, scuole, uffici, impianti sporti- vi, ospedali e centri direzionali. La fase maggiormente impattata dall’utilizzo della metodologia BIM è anche in que- sto caso quella della progettazione (49% del campione), con programma- zione ed esecuzione a suddividersi qua- si equamente la restante quota.
18 Specializzata270uDicembre2022
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RADAR / NORMATIVA
CAMEDILIZIA
in vigore i nuovi obblighi per progettazione e lavori
Sono in vigore i CAM edilizia. I nuovi Criteri Ambientali Minimi, introdotti dal DM 256 del 23 giugno 2022. Si applicano alle gare per l’affidamento della progettazione e dei lavori e per l’affidamento congiunto di progettazione e lavori.
L’obiettivo dei nuovi CAM edilizia è indi- viduare la migliore soluzione progettuale per ridurre l’impatto ambientale delle opere durante tutto il loro ciclo di vita. Rispetto al CAM del 2017 (DM 11 gennaio 2017), il nuovo decreto pone infatti l’at- tenzione sul ciclo di vita delle opere se- condo il modello dell’economia circolare.
CAM edilizia, ambito di applicazione
I CAM edilizia si applicano alle gare per l’affidamento della progettazione e dei lavori di costruzione, demolizione, re- cupero, ristrutturazione urbanistica ed
edilizia, sostituzione, restauro, manuten- zione di opere, manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria.
I CAM edilizia si applicano anche agli edi- fici tutelati ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e a quelli di valore storico-culturale e testimoniale, a meno che i CAM non siano compatibi- li con gli interventi di conservazione da realizzare. In generale, se i CAM sono in contrasto con normative tecniche di set- tore, il progettista, nella relazione tecnica di progetto, deve motivare la non appli- cabilità del CAM e i riferimenti normativi.
CAM edilizia ed economia circolare
I CAM edilizia mirano ad avere una pro- gettazione attenta a tutto il ciclo di vita del prodotto o dell’edificio, secondo il concetto del Life Cicle Assestment (LCA). Per raggiungere l’obiettivo della sosteni- bilità, non sono sufficienti accorgimenti progettuali e tecnologie che garantiscano l’efficientamento energetico, ma è neces- sario prendere in considerazioni diver- si aspetti, come il citato ciclo di vita, la sfera ambientale, economica e sociale del prodotto o dell’edificio.
La riduzione dell’impatto ambientale
20 Specializzata270uDicembre2022
degli edifici passa quindi attraverso un utilizzo efficiente e circolare delle risorse, con l’utilizzo di materiali riciclati, mate- riali in grado di immagazzinare il carbonio e la promozione di infrastrutture verdi.
CAM edilizia, la struttura del decreto
I CAM edilizia sono articolati in tre parti, a seconda della tipologia di appalto:
● CAM per l’affidamento della proget-
tazione;
● CAM per l’affidamento dei lavori;
● CAM per l’affidamento congiunto di
progettazione e lavori.
Ogni macrogruppo contiene i criteri spe- cifici da applicare nell’appalto, come clausole contrattuali, selezione dei pro- gettisti, specifiche tecniche del contesto in cui saranno realizzate le opere e dei materiali.
Per ogni macrogruppo sono poi indicati i criteri premianti, cioè non obbligatori, che danno diritto a punteggi aggiuntivi. Tra questi c’è la progettazione BIM: nei bandi di progettazione in cui si richiede il BIM, attribuito un punteggio premiante
all’operatore economico che si impegna a implementare la base dati del BIM con le informazioni ambientali relative alle specifiche tecniche relative agli aspetti progettuali, dei materiali e del cantiere.
CAM edilizia, appalto integrato e BIM
Guardando la struttura dei CAM edilizia, si nota che tra i macrogruppi cui appli- care i criteri ambientali minimi c’è l’affi- damento congiunto della progettazione e dell’esecuzione delle opere.
Si tratta dell’appalto integrato che, se- condo lo spirito che ha orientato la ste- sura del Codice Appalti del 2016, attual- mente vigente, dovrebbe essere vietato. L’appalto integrato è al momento utiliz- zato sulla base di norme che hanno intro- dotto deroghe temporanee, poi progres- sivamente prorogate.
Ad ogni modo, l’appalto integrato sarà presente nel nuovo Codice Appalti, che sarà a breve all’esame del Consiglio dei Ministri. I nuovi CAM, adottati a giugno e pubblicati ad agosto, si pongono quindi in questa scia di rinnovamento.
Per quanto riguarda la progettazione in
BIM, bisogna poi sottolineare che sarà sempre meno un criterio premiante dal momento che diventerà progressivamen- te obbligatoria per un numero sempre maggiore di appalti.
La tempistica del BIM è definita dal DM 312/2021, in base al quale l’utilizzo del BIM è obbligatorio:
- per le opere di nuova costruzione ed interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria manu- tenzione di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro a decorrere dal 1° gennaio 2022;
- per le opere di nuova costruzione, ed interventi su costruzioni esistenti, fat- ta eccezione per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all’articolo 35 del codice dei contratti pubblici a decorrere dal 1° gennaio 2023; - per le opere di nuova costruzione, ed interventi su costruzioni esistenti, fat- ta eccezione per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore a 1 milione di euro, a decorrere dal 1° gennaio 2025.
Specializzata 270 uDicembre 2022 21
RADAR / NORMATIVA
MACCHINEPERCOSTRUZIONI
nel 2022 cresce il mercato italiano
Nei primi nove mesi del 2022 sono state immesse sul mercato
italiano 17.163 macchine per costruzioni, con una crescita del
21% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo dell’anno
scorso dalla Unione italiana macchine per costruzioni
Più in dettaglio, sono 16.626 le macchine movimento terra (+22%) e 537 le macchi- ne stradali (-4%) vendute. Tuttavia, da un confronto tra il terzo trimestre del 2022 e quello del 2021, la crescita risul- ta essere più contenuta nel settore del movimento terra (17%), mentre risulta ancora più marcato il calo nel comparto delle macchine stradali (-24%). D’altra parte, sebbene la crescita a doppia cifra continui ancora a interessare il segmen- to delle macchine compatte, altre linee di prodotto iniziano a mostrare i primi segni di flessione.
“Continua la crescita del mercato italia- no anche nel terzo trimestre, sebbene inizino a vedersi le prime contrazioni - ha dichiarato Michele Vitulano, pre- sidente di Unacea - Gli effetti espan- sivi delle azioni intraprese dal governo dopo la fase acuta della pandemia con- tinueranno infatti a influenzare posi- tivamente il mercato almeno fino alla fine dell’anno. D’altra parte, la difficile situazione internazionale, le tensioni sui mercati energetici e le forti spinte inflazionistiche aprono scenari di gran- de incertezza per i mesi a venire”.
Questi i risultati del mercato italiano di settore elaborati da Unacea sulla base delle vendite delle aziende di produzio- ne e di importazione e diffusi in occa- sione dell’inaugurazione di Bauma, tra le più importanti fiere per il settore nel mondo.
(GEN - SET 2022)
MERCATO ITALIANO ( L U G - S E T 2 0 2 2 )
Mercato Italiano (LUG - SET 2022)
Dozer Escavatori cingolati Escavatori gommati Pale gommate Terne 4 ruote sterzanti Terne rigide Miniescavatori Minipale compatte Minipale compatte cingolate Dumper articolati
Tot. Macchine movimento terra
Rulli Frese stradali Vibrofinitrici
Tot. Macchine stradali
lug - set 2021 lug - set 2022
11 10 -9% 1041 991 -5% 75 81 8% 430 465 8% 31 26 -16% 19 31 63% 2616 3358 28% 266 271 2% 251 296 18% 9 13 44%
4.749 5.542 17%
147 101 -31% * 19 * 55 52 -5%
202 153 -24%
MERCATO ITALIANO
Macchine per le costruzioni 4.951 5.695 15%
Mercato Italiano (GEN - SET 2022)
Dozer Escavatori cingolati Escavatori gommati Pale gommate Terne 4 ruote sterzanti Terne rigide Miniescavatori Minipale compatte Minipale compatte cingolate Dumper articolati
Tot. Macchine movimento terra
Rulli Frese stradali Vibrofinitrici
Tot. Macchine stradali Macchine per le costruzioni
gen - set 2021 gen - set 2022
45 30 -33% 2820 3187 13% 231 255 10% 1077 1298 21% 72 74 3% 62 84 35% 7849 9953 27% 743 837 13% 642 864 35% 42 44 5%
13.583 16.626 22%
382 351 -8% * 71 * 176 186 6%
558 537 -4%
14.141 17.163 21%
22 Specializzata270uDicembre2022
RADAR / NORMATIVA
UNI-EN1264
per sistemi radianti a regola d’arte
UNI, l’ente italiano di normazione, ha da poco recepito grazie al CTI – Comitato Termotecnico Italiano – tre norme europee per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti.
INFORMAZIONI PER L’ACQUISTO
UNI EN 1264-3:2021
“Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento e il raffrescamento integrati nelle strutture - Parte 3: Dimensionamento” Euro 60,00 + iva - PDF
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UNI EN 1264-4:2021
“Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento e il raffrescamento integrati nelle strutture - Parte 4: Installazione”
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UNI EN 1264-5:2021
“Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento e il raffrescamento integrati nelle strutture - Parte 5: Determinazione della potenza termica di riscaldamento per pareti e soffitti e di raffrescamento per pa- vimenti, pareti e soffitti”
Euro 60,00 + iva - PDF Euro 65,00 + iva - Cartaceo
La prima, UNI EN 1264 parte 3, si applica ai sistemi radianti alimentati ad acqua inte- grati nelle strutture, destinati al riscalda- mento e al raffrescamento degli ambien- ti. Descrive l’utilizzo dei risultati ottenuti dalle UNI EN 1264-2 e UNI EN 1264-5 ai fini del dimensionamento dell’impianto. La norma si applica ai sistemi a pavimento, a soffitto e a parete.
La seconda, UNI EN 1264 parte 4, anch’essa si applica ai sistemi radianti alimentati ad acqua integrati nelle strutture, destinati al riscaldamento e al raffrescamento degli ambienti. In particolare specifica i requisi- ti per la progettazione e la realizzazione di sistemi riscaldanti/raffrescanti a pavi- mento, a soffitto e a parete, per garantire che tali sistemi siano idonei alla specifica applicazione. La norma si applica sola- mente ai componenti che costituiscono il sistema radiante di riscaldamento/raf- frescamento; non è applicabile agli altri elementi che compongono la struttura di pavimenti, soffitti e pareti.
La terza, UNI EN 1264 parte 5, come per
le precedenti si applica ai sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento e il raffrescamento integrati nelle strutture degli ambienti. Il metodo di ricalcolo de- scritto nella norma consente di ricavare, partendo dai calcoli e dai risultati di prova della parte 2, i risultati per le altre super- fici quali soffitti e pareti e per le applica- zioni in raffrescamento come pavimenti, soffitti e pareti.
La serie EN 1264, quindi, fornisce linee guida per i sistemi di riscaldamento e raffrescamento integrati nelle superfici installati in edifici, residenziali e non re- sidenziali (come ad esempio uffici, edifici pubblici, commerciali e industriali) e si fo- calizza sui sistemi installati allo scopo di garantire il comfort termico.
Fornisce, inoltre, linee guida per i sistemi di riscaldamento e raffreddamento idro- nici integrati nelle superfici dell’involucro degli ambienti da riscaldare o da raffre- scare e specifica anche l’uso di altri fluidi termovettori in alternativa all’acqua, a seconda dei casi.
Specializzata 270 uDicembre 2022 23
RADAR / MERCATO
CASESEMPREPIÙSMARTESOSTENIBILI
crescono domotica ed efficienza energetica
I dati dello Smart Building Report 2022, pubblicata la ricerca a cura del team dall’Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano.
Dopo un 2020 in deciso calo, sono ripar- titi gli investimenti del comparto edilizio per migliorare l’efficienza degli edifici, in primo luogo energetica, e garantire l’elettrificazione dei consumi: circa 9,5 miliardi di euro il giro d’affari nel 2021 (+25% rispetto al 2020, al contrario in di- minuzione dell’11%), a cui vanno aggiunti i 38,560 miliardi tra superfici opache (i cosiddetti “cappotti”) e vetrate spinti dal Superbonus e dall’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia dovuto all’insta- bilità geopolitica. Sono alcuni dei dati messi in evidenza dallo Smart Building Report 2022, redatto dall’Energy&Strate- gy della School of Management del Poli- tecnico di Milano.
“Alcuni incentivi, in particolare il Super- bonus, hanno avuto il merito di riporta- re l’attenzione sull’efficienza energetica degli edifici e di dare una forte spinta al mercato - commenta Federico Frat- tini, responsabile dell’Osservatorio e vicedirettore dell’Energy&Strategy - ma hanno anche generato dinamiche inge- stibili, a partire dall’aumento smisura- to dei prezzi. Crediamo che gli incenti- vi siano determinanti per centrare gli obiettivi europei di decarbonizzazione (che non possono fare a meno dell’ef- ficientamento del comparto edilizio, responsabile in Europa di circa il 40% dei consumi energetici) ma l’analisi che abbiamo condotto indica che dovreb- bero essere strutturali, avere procedure più snelle e rendere il cittadino co-par-
tecipe dei costi almeno per il 10-15%”. Questo infatti è quanto emerge da una survey condotta tra gli operatori del settore, con cui sempre l’Osservatorio si confronta per la stesura del Report. “Ma di pari passo con gli incentivi, da estendere anche alla parte tecnologica e digitale degli edifici, cioè quella più pro- priamente smart, andrebbero introdotti come nel resto d’Europa obblighi strin- genti per migliorare progressivamente il patrimonio edilizio, particolarmente da- tato - continua Frattini - le performan- ce degli edifici dovrebbero essere tutte misurate, dando un senso alle tante certificazioni che al momento risultano frammentate e non cogenti”.
Il parco edilizio italiano, per il 92% co- stituito da edifici residenziali, è in gran parte vecchio e trarrebbe grande gio- vamento dalle ristrutturazioni: il 62,3% del patrimonio abitativo e il 37,8% di quello destinato ad altri usi, infatti, ri- cade in classi energetiche molto basse, F o G, nonostante negli ultimi tre anni gli immobili in Italia abbiano consuma- to complessivamente meno della media europea, con un calo del 6,8% tra il 2017 e il 2020.
Al momento il tasso annuo di ristruttu- razione profonda in Italia è dello 0,85% e permette di tagliare i consumi tra i 4 e i 5,5 TWh all’anno (e le emissioni tra 0,8 e 1,1 MtonCO2 ). Sommando questi risultati con quelli ottenibili dalle nuove costru- zioni maggiormente efficienti, in corso
di realizzazione o in progetto, al 2030 gli edifici in classe energetica A o superiore arriverebbero al 12,8% contro l’attuale 5,1%, con una riduzione dei consumi com- presa tra il -6% e il -8% kWh/mq, cioè dagli attuali 611 TWh a un range che va da 628 a 640. Tuttavia, non sarebbe an- cora sufficiente: per centrare gli obiettivi europei di -55% emissioni a fine decen- nio, il tasso di ristrutturazione profonda dovrebbe aumentare del 50%. L’edilizia è responsabile di una quota molto rilevan- te di emissioni (36%) e consumi (40%) a livello europeo, dunque rappresenta una sfida delicata e complicata.
La Renovation Wave Strategy ha imposto al settore una serie di tagli consistenti entro il 2030: -60% emissioni, -14% con- sumi di energia, -18% consumi per riscal- damento e raffrescamento rispetto al 2015 e un raddoppio del tasso di ristrut- turazione edilizia. Obiettivi ulteriormen- te inaspriti dal piano di affrancamento dal gas russo (REPowerEU) che ha au- mentato del 13% il target di efficienza energetica e del 45% la quota da energia rinnovabile dei consumi complessivi al 2030, con un raddoppio del tasso di in- stallazione di solare fotovoltaico. A que- sto si è aggiunta la proposta di revisione della Energy Performance of Building Directive (EPBD), che ha introdotto ulte- riori vincoli per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni: dall’1 gennaio 2027 tutti gli edifici nuovi utilizzati o di proprietà di enti pubblici dovranno essere «a emis-
24 Specializzata270uDicembre2022
sioni zero», dal 2030 la stessa cosa verrà richiesta a tutte le nuove costruzioni e alle ristrutturazioni profonde, mentre gli edifici già esistenti dovranno migliorare le loro prestazioni energetiche raggiun- gendo almeno la classe E tra il 2030 e il 2033.
Gli incentivi sono tutti utili? Quali potenziare e quali abbandonare?
Il sistema di bonus edilizi introdotti ne- gli ultimi anni ha accelerato la ricostru- zione di un parco edilizio più efficiente, ma sono tutti ugualmente utili? Su quali puntare e quali invece eliminare? Lo si è chiesto agli operatori di mercato at- traverso una survey, da cui è uscito un risultato in qualche modo sorprendente: andrebbero mantenuti Ecobonus, Sisma- bonus, Bonus ristrutturazione, Bonus verde e Bonus idrico, fermo restando che per migliorarne l’efficacia bisognerebbe pubblicizzarli meglio, ampliare la platea dei beneficiari, chiarire le regole e dare maggior stabilità al processo, legando gli interventi ammessi a un effettivo rispar- mio energetico.
Bocciati invece il Bonus facciate e quello per mobili ed elettrodomestici. Quanto al Superbonus 110%, avrebbe bisogno di una profonda revisione: il meccanismo infatti ha avuto il merito di riaccendere i riflettori sul tema dell’efficienza energe- tica degli edifici, prevedendo il salto di almeno due classi energetiche per acce- dere alla detrazione sugli interventi, e ha portato grandi risultati in termini econo-
mici e occupazionali. Tuttavia, il blocco della cessione dei crediti dovuto alla saturazione di capacità delle banche e l’annullamento dei benefici di concorren- za causato dall’aliquota al 110% hanno di fatto creato importanti inefficienze di mercato, tra cui l’aumento esponenziale dei costi di personale e materie prime. Il suggerimento è dunque quello di modi- ficarlo, ad esempio riducendo l’aliquota all’85-90% e rendendolo uno strumento stabile, con regole di ingaggio chiare.
Gli italiani e lo smart building: ap- pena il 9% si ritiene bene informato
Uno smart building non è semplicemente un edificio con accorgimenti di risparmio energetico, ma una costruzione in cui gli impianti sono gestiti in maniera intelli- gente e automatizzata da un’infrastrut- tura di controllo, in modo da minimiz- zare i consumi e garantire il comfort, la sicurezza e la salute degli occupanti (ad esempio ottimizzando i sistemi di con- dizionamento e di ventilazione o ridu- cendo la rumorosità, tutti temi divenuti centrali con il lockdown), oltre ad assi- curare l’integrazione con il sistema elet- trico. La sensoristica installata permette non solo di gestire l’utilizzo di energia, ma anche di monitorare le prestazioni di un impianto e di intervenire in caso di malfunzionamento prima ancora che il guasto si verifichi.
Ma quante persone lo sanno? Molto poche, stando a un’indagine condot-
ta su circa 2500 individui (un campione strutturato in modo da essere rappre- sentativo della popolazione italiana) per capire la conoscenza e l’esperienza delle famiglie in fatto di smart building e dei benefici che rappresenta. Appena il 9% si ritiene bene informato - in particolare giovani (generazioni Y e Z) che abitano in grandi comuni del Nord Italia - e tutta- via la grande maggioranza del campione (85,7%) ha avuto almeno una volta espe- rienza diretta di tecnologie di gestione intelligente, ormai piuttosto diffuse e distribuite sul territorio, in genere però utilizzate in ambito energetico e non fru- ite in maniera integrata.
Gli elevati costi di installazione restano la barriera principale alla diffusione di tecnologie smart, lasciando intuire come chi li adotta sia spinto più da motivi eco- nomici che da una reale consapevolezza di tutti i benefici ottenibili, mentre l’o- biettivo primario degli edifici intelligenti è proprio quello di accrescere il benes- sere degli occupanti, focalizzandosi sulle loro reali necessità attraverso l’utilizzo di interfacce semplici.
Il volume d’affari del settore edilizio in Italia nel 2021: stato dell’arte e prospet- tive
Escludendo le superfici opache (il cosid- detto “cappotto”) e le chiusure vetrate, che insieme hanno generato nel 2021 un giro d’affari rispettivamente di 36 e 2,56 miliardi di euro, nell’ultimo anno gli investimenti del comparto edilizio per migliorare l’efficienza degli edifici
Specializzata 270 uDicembre 2022 25
RADAR / MERCATO
e garantire l’elettrificazione dei consu- mi hanno raggiunto circa 9,5 miliardi di euro, segnando un +25% rispetto al 2020, al contrario in calo dell’11% sul 2019. Nel dettaglio, i Building Devices and Solu- tions hanno registrato circa 6,5 miliardi di euro di investimenti (+ 44% rispetto al 2020, una cifra superiore anche ai ri- sultati pre-pandemici), di cui 4 solo nel comparto Energy, seguiti dalle soluzioni per la sicurezza di asset e persone (1,1 miliardi) e dal comfort abitativo (1 mi- liardo).
La crescita delle soluzioni di efficienza energetica e di elettrificazione dei con- sumi finali, come pompe di calore e foto- voltaico, è stata dettata principalmente dagli incentivi e dall’aumento dei prezzi energetici. Gli investimenti in Automa- tion technologies e in Piattaforme di
gestione e controllo nel comparto edili- zio a fine 2021 ammontavano a circa 2,4 miliardi di euro (+2,2% rispetto al 2020): la quota più consistente è ancora quella della componente sensoristica (circa 818 milioni di euro, 65% del totale). In gene- rale, il mercato delle tecnologie digitali risulta cresciuto meno rispetto a quello dei Building Devices and Solutions , la- sciando ipotizzare che il peso della com- ponente smart all’interno degli edifici sia calata nel 2021.
Scenari futuri
Questo lo stato dell’arte. Ma quali sono le prospettive di sviluppo da qui al 2026, tenendo conto della maturità tecnologi- ca e di mercato, dei prezzi, del quadro normativo-regolatorio, della disponibi- lità di materie prime e di manodopera?
Sono stati ipotizzati tre scenari: uno base, o peggiorativo; uno moderato, in cui i vari trend procederebbero come negli ultimi 4-5 anni; uno accelerato, in cui a prevalere sarebbero invece gli ef- fetti positivi derivanti dalle variabili considerate. Complessivamente, al 2026 gli investimenti nelle macro-famiglie di tecnologie analizzate (escluse superfici opache e chiusure vetrate) andrebbero dai 10,7 miliardi di euro dello scenario base ai 21 di quello accelerato.
Per quanto riguarda ad esempio il com- parto Building Devices and Solutions (sempre escludendo le superfici opache e vetrate) nello scenario tendenziale, dopo il rallentamento del 2020, gli in- vestimenti continuerebbero a salire fino a raggiungere nel 2026 gli 8,7 miliardi di euro dagli attuali 6,5.
26 Specializzata270uDicembre2022
RADAR / NORMATIVA
END OF WASTE
pubblicato il decreto sui criteri per i rifiuti da costruzione e demolizione
Con il recupero di tipo meccanico, non si avranno più rifiuti
da costruzione e demolizione bensì aggr
ti da utilizzare per gli scopi specifici previsti dal decreto.
trovano il loro fondamento nel sistema, elaborato in ambito europeo, dell’end of waste, disciplinato dall’articolo 6 della direttiva2008/98/CE,chemiraauntem- po a ridurre le quantità di rifiuti avviati in discarica e a creare nuovi prodotti utili da reimmettere nel ciclo produttivo.
Gli articoli nel dettaglio:
Articolo 1 - Oggetto, finalità, demo- lizione selettiva
Questo articolo stabilisce i criteri speci- fici in base ai quali i rifiuti inerti ces- sano di essere rifiuti e specifica che, in via preferenziale, i rifiuti ammessi alla produzione di aggregati recuperati pro- vengono da manufatti sottoposti a “de- molizione selettiva”. Secondo linee guida dedicate, con questa particolare tecnica di demolizione, sarebbe possibile otte- nere un riciclo di alta qualità di ciò che non può che essere qualificato rifiuto ma comportano un’indagine prelimina- re sulla struttura da demolire, sul sito e sull’area circostante per caratterizzare la
provenienti da demolizione selettiva ri- minerale», rinvia a quelli non identificati
Spediz. abb. post. 45% - art. 2, comma 20/b Spediz. abb. post. - art. 1, comma 1
Legge 23-12-1996, n. 662 - Filiale di Roma Legge 27-02-2004, n. 46 - Filiale di Roma
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SERIE GENERALE
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Sulla Gazzetta Ufficiale del 20 ottobre 2022 246 è stato pubblicato il Decreto Ministeriale 27 settembre 2022, n. 152, che definisce i criteri specifici per il re- cupero dei rifiuti inerti da attività di co- struzione e demolizione nonché per altri r i f i u t i d i o r i g i n e m i n e r a l e .
Questa nuova disciplina si inserisce in un quadro regolamentare più vasto e com- plesso volto alla massima attuazione dei principidell’economiacircolareedell’at-
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per gestire eventuali criticità, ma anche Articolo 2 - Ambito di applicazione e per valorizzare le parti direttamente ri- definizioni
PARTE PRIMA Roma - Giovedì, 20 ottobre 2022
utilizzabili, come infissi, porte, strutture La lettera a) «rifiuti inerti dalle attività
DIREZIONE E REDAZIONE PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA - UFFICIO PUBBLICAZIONE LEGGI E
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La demolizione selettiva permette di a quelli identificati al capitolo 17 dell’e-
La Gazzetta Ufficiale, Parte Prima, oltre alla Serie Generale, pubblica cinque S
da autonoma numerazione:
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La Gazzetta Ufficiale, Parte Seconda, “Foglio delle inserzioni”, è pubblicata il martedì spetto a quelli da demolizione indiffe- nel capitolo 17.
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DIREZIONE E REDAZIONE PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA - UFFICIO PUBBLICAZIONE LEGGI E DECRETI - VIA ARENULA 70 - 00186 ROMA AMMINISTRAZIONE PRESSO L’ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO - VIA SALARIA, 691 - 00138 ROMA - CENTRALINO 06-85081 - LIBRERIA DELLO STATO
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4a Serie speciale: Concorsi ed esami (pubblicata il martedì e il venerdì) SERIE GENERALE
5a Serie speciale: Contratti pubblici (pubblicata il lunedì, il mercoledì e il venerdì)
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La Gazzetta Ufficiale, Parte Seconda, “Foglio delle inserzioni”, è pubblicata il martedì, il giovedì e il sabato
Anno 163° - Numero 246
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anche copia telematica dei medesimi (in formato word) al seguente indirizzo di posta elettronica certificata: [email protected], curando che, nella nota cartacea di trasmissione, siano chiaramente riportati gli estremi dell’invio telemDatEicoL(mLitteAnte, oRggEettoPe UdatBa). BLICA ITALIANA
DIREZIONE E REDAZIONE PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA - UFFICIO PUBBLICAZIONE LEGGI E DECRETI - VIA ARENULA, 70 - 00186 ROMA
DIREZIONE E REDAZIONE PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA - UFFICIO PUBBLICAZIONE LEGGI E DECRETI
AMMINISTRAZIONE PRESSO L’ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO - VIA SALARIA, 691 - 00138 ROMA - CENTRALINO 06-85081 - LIBRERIA DELLO STATO
RENULA 70 AMMINISTRAZIONE PRESSO L'ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO - LIBRERIA DELLO STATO - PIAZZA G. VERDI 10 - 00198 ROMA - CENTRALINO 06-85081
SOMMARIO
Modalità e termini per assicurare il trasferi- rie, destinate ad incentivare le imprese autorizza-
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Pag. 24 1
Ministero Ministero dell’economia della transizione ecologica e delle finanze
DECRETO 27 settembre 2022, n. 152. DECRETO 13 settembre 2022.
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origine minerale, ai sensi dell’articolo 184-ter,
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DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI
DECRETO 15 luglio
MINISTRI 1° settembre 2022.
Ministero delle infrastrutture
lamente alla trasmissione su carta, come da norma,
Nel caso non si disponga ancora di PEC, e fino all’adozione della stessa, sarà possibile trasmettere gli atti a:
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La Gazzetta Ufficiale, Parte Prima, oltre alla Serie Generale, pubblica cinque Serie speciali, ciascuna contraddistinta da autonoma numerazione:
1a Serie speciale: Corte costituzionale (pubblicata il mercoledì)
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origine minerale, ai sensi dell’articolo 184-ter, re dei comuni italiani di confine, per gli anni
sono pregate di inviare, contemporaneamente e parallelamente alla trasmissione su carta, come da norma, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, 2020-2021. Modifica dei criteri di utilizzazio- anchecopiatelematicadeimedesimi(informatoword)nea.l(s2e2gAu0e5n91te4)in.d..ir.iz.z.o...d.i.p.o.s..ta..e.l.e.t.tr.o.n.i.c.a.cePrtaifigc.a2ta3:
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4a Serie speciale: CoMncinoirstieerdo esami (pubblicata il martedì e il venerdì) Ministero dell’economia
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La Gazzetta Ufficiale, Parte Seconda, “Foglio delle inserzioni”, è pubblicata il martedì, il giovedì e il sabato
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DECRETI PRESIDENZIALI
e della mobilità sostenibili
Modalità di erogaz
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RADAR / NORMATIVA
scono alcuna trasformazione fisica, chi-
mica o biologica significativa; i rifiuti inerti non si dissolvono, non bruciano né sono soggetti ad altre reazioni fisiche o chimiche, non sono biodegradabili e, in caso di contatto con altre materie, non comportano effetti nocivi tali da provo- care inquinamento ambientale o danno alla salute umana».
Articolo 3 - I criteri di qualificazione
Per individuare i criteri specifici che per- mettono ai rifiuti inerti da C&D e di ori- gine minerale di perdere la qualifica di rifiuto e diventare «aggregato recupera- to», l’articolo 3 rimanda all’allegato 1 al D.M. n. 152/2022, a sua volta suddiviso in cinque sezioni.
La natura tassativa non riguarda solo l’elenco dei rifiuti recuperabili ma anche gli specifici utilizzi ai quali può essere destinato l’aggregato recuperato. L’articolo 3 descrive inoltre il processo di lavorazione minimo dei rifiuti e il succes- sivo deposito dell’aggregato recuperato, prima e dopo la verifica di conformità.
Articolo 4 - Impieghi ammissibili
L’art. 4 del D.M. n. 152/2022 stabilisce che l’aggregato recuperato può essere utiliz- zato soltanto per i seguenti utilizzi:
● la realizzazione del corpo dei rilevati
di opere in terra dell’ingegneria ci-
vile;
● la realizzazione di sottofondi stra-
dali, ferroviari, aeroportuali e di
piazzali civili ed industriali;
● la realizzazione di strati di fondazio- ne delle infrastrutture di trasporto e
di piazzali civili e industriali;
● la realizzazione di recuperi ambien-
tali, riempimenti e colmate;
● la realizzazione di strati accessori aventi, a titolo esemplificativo, fun- zione anticapillare, antigelo, drenan-
te;
● il confezionamento di calcestruzzi e
miscele legate con leganti idraulici quali, a titolo esemplificativo, misti cementati, miscele betonabili.
L’utilizzo deve avvenire nel rispetto delle norme tecniche elencate nella tabella 5.
Articolo 5 - Dichiarazione di confor- mità e modalità di detenzione L’articolo 5 del decreto è incentrato sul- la documentazione necessaria al fine di at- testare il rispetto dei requisiti dell’aggregato recuperato (la “dichiara- zione di conformità”) e sulle modalità di conservazio- ne della stessa e dei cam- pioni analitici effettuati sul materiale, ma fornisce anche importanti spunti sulle responsabilità dei soggetti coinvolti nella “filiera” di gestione del rifiuto re- cuperato.
Articolo 6 - Sistema di gestione cer- tificato
Tra i requisiti più impattanti dal punto di vista organizzativo e operativo per l’impianto di produzione dell’aggregato recu- perato vi è, senza dubbio, quello di dotar- si di un «sistema di gestione della qualità secondo la norma Uni En Iso 9001 certificato da un’organizzazione accreditata» che sia finalizzato a dimo- strare il rispetto dei criteri di produzione dell’aggregato previsti dal regolamento. L’articolo 6, di- rettiva 2008/98/Ce, come modificato dalla direttiva 851/2018/Ue, individua, infatti, i sistemi di gestione ambientale tra le condizioni per l’ado- zione delle disposizioni in tema di ces- sazione della qualifica di rifiuto, in quan- to ritenuti strumenti di autocontrollo e meccanismi di garanzia della qualità del prodotto recuperato
Articolo 7 - Monitoraggio ed even- tuale revisione dei criteri
L’art. 7 prevede la facoltà, per il ministe- ro, di rivedere i criteri all’esito di un mo- nitoraggio sull’attuazione della durata di cen- tottanta giorni decorrenti dalla en- trata in vigore del decreto. Occorre però considerare che il termine di cui sopra per monitorare l’attuazione pratica delle nuove norme e valutare eventuali modi- fiche, coincide con quello entro il quale i
recuperatori dovranno presentare la do- manda di adeguamento per conformarsi alle nuove disposizioni (vedere l’art. 8). È, pertanto, corretto ritenere che nei centottanta giorni dall’entrata in vigore del decreto pochi o pochissimi saranno i recuperatori che avranno preso a opera- re in conformità alle nuove disposizioni, il che finisce per svuotare la norma di portata concreta, il che, però, non impe- dirà al ministero, in futuro, di adottare un nuovo regolamento o modificare l’e- sistente.
Articolo 8 - Regime transitorio
In conformità a quanto previsto dalla normativa di settore e in coerenza con i precedenti decreti Eow23, l’articolo 8, comma 1 del decreto in commento pre- vede che entro 180 giorni dall’entrata in vigore del nuovo regolamento (4 novem- bre 2022) e quindi entro il 3 maggio 2023, ogni gestore (autorizzato in via semplifi- cata, sperimentale, integrata o ordinaria, compresi gli impianti mobili) presenti all’autorità competente un’istanza di ag- giornamento della propria autorizzazio- ne ai criteri descritti nel nuovo decreto. La mancata presentazione dell’istanza di aggiornamento entro il termine indicato può comportare la sospensione dell’at- tività oggetto di autorizzazione ai sensi dell’art. 14-bis, comma 7, ultimo periodo del D.L. 101/2019, convertito con modifi- cazioni dalla legge n 128/201924.
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“A che cosa gioverebbe la previsione del terremoto quando tutte le nostre case
e tutti i nostri beni, dovessero andare ogni volta in malora? Non è forse meglio trovare il modo sicuro di prevenire gli effetti piuttosto che prevederli soltanto?” Guido Alfani, “I terremoti e le case”, Firenze 1905 “Anche predetto il terremoto, dovremmo assistere alla caduta di case,
e rimanere senza tetto, dopo una fuga, chi sa se scevra di disastri, sotto l’incubo della prossima rovina! Si pensi dunque
a rendere solide le case e a metterle in condizioni di resistere sotto tutti i rispetti all’intensità degli urti sismici.”
Giovanni Battista Alfano, “Sismologia Moderna”, Milano 1910
SPECIALE ANTISISMICA / INTRODUZIONE
INTRODUZIONE
Il panorama normativo
Ing. Silvia Bonetti, Consigliere Associazione ISI – Ingegneria Sismica Italiana
Fanno riflettere le due brevi citazioni che risalgono oramai ad oltre un secolo fa, del resto nonostante la storia sismica del nostro paese sia tutt’altro che trascurabile, ancora oggi si pensa che il problema del rischio sismico possa essere risolto con la previsio- ne degli eventi e di fatto poco si faccia in termini di politiche a medio e lungo termine sulla sicurezza del costruito. Senza andare troppo lontano nel tempo, sappiamo bene come nel nostro paese, mediamen- te ogni 10/12 anni, si assista a importanti emergenze sismiche, con perdite di vite umane, danni al patri- monio storico, interruzione delle attività produttive cui poi seguono anni e anni di immobilità, di vite so- spese, per il lento e talvolta poco virtuoso processo di ricostruzione.
Così avvenne nella Valle del Belice nel 1968, in Friuli nel 1976, in Irpinia nel 1980, a Colfiorito nel 1997, all’A- quila del 2009, fino all’Emilia nel 2012 e all’Appen- nino centrale del 2016 solo per citare gli eventi più recenti di maggiore intensità. Eppure scorrendo le foto scattate nella zona epicentrale di eventi sismici
quasi presi a caso colpisce come l’impatto macrosi- smico sul costruito sia del tutto identico. Il Belice del 1968 come Amatrice nel 2016. L’Irpinia del 1980 come L’Aquila del 2009. Edifici similari per tecnica costrut- tiva e vulnerabilità, posti in zone ad alta pericolosità sismica e mai messi in sicurezza, quasi che in oltre 50 anni si fosse fatto poco o nulla.
Perché? Facciamo qualche passo indietro e vediamo come si è evoluta la normativa sismica del nostro pa- ese. Di fatto il primo codice edilizio improntato alla sicurezza sismica venne redatto dopo il terremoto di Calabro del 1783. Conteneva dettagli tecnici per l’edilizia, oggi è ricordato come famoso “codice Bor- bonico”. Interessante e di estrema attualità è il codi- ce seguito al terremoto di Casamicciola del 1883 cui collaborò anche il sismologo Giuseppe Mercalli con precise descrizioni sulla allarmante vulnerabilità del tessuto urbanistico dell’isola di Ischia (noto è il volu- me Giuseppe Mercalli, “L’isola d’ischia ed il terremoto del 28 luglio 1883. Memoria”).
È indubbio che il codice edilizio isolano venne poco consultato e applicato, se si pensa all’impatto macro- sismico del terremoto del 2017 (Ml 3.7, Md 4.0) in cui perirono due persone e vi furono decine e decine di edifici inagibili.
La prima normativa strutturata sulle tematiche si- smiche dello stato unitario è il Regio Decreto 193 del 1909 “Norme tecniche per la riparazione e ricostru- zione di edifici danneggiati dal sisma e per la rico- struzione di nuovi edifici” seguito al disastroso ter- remoto di Messina e Reggio Calabria del dicembre 1908. Ad esse seguì il R.D. 542/1909 contenente di fatto una prima classificazione sismica del territorio. Nonostante la comunità scientifica del tempo aves- se elaborato numerosi studi e mappe sulla sismicità del territorio italiano, redatte sulla base dei numerosi studi sismici seguiti a importanti sequenze telluriche (come l’interessante testo del Baratta “il terremoto Veronese del 7 giugno 1891 riferito ad un territorio dichiarato come privo di sismicità per tutto il ‘900), con quel testo normativo di fatto si stabilì che le zone
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sismiche del territorio italiano, quelle zone appunto in cui andavano applicate le prescrizioni “sismiche” di edilizia e urbanistica, sarebbero state definite in quei comuni che avrebbero subito nel tempo crisi si- smiche. La norma quindi nel 1909 limitava la sismici- tà italiana a circoscritti territori della Calabria e della Sicilia e solo nei decenni successivi, all’accadere di nuovi terremoti procedeva ad aggiornarsi. Di fatto quindi il nostro paese ha visto un secolo di sviluppo edilizio, si pensi ad esempio alla crescita dei centri urbani nel secondo dopoguerra, in totale assenza di una mappatura organica delle zone sismiche se non in parti limitate del territorio. Il tutto nonostante le conoscenze in termini di sismologia fossero decisa- mente avanzate, si veda la carta sismica dei primi del secolo scorso, che, fatta salva la vetustà del tratto e dei colori, l’assenza al regno italico di alcuni territori del sud Tirolo e la presenza della penisola istriana, non appare tanto diversa delle mappe di pericolosità attuali.
In quest’ottica e con riferimento alla sequenza sismi- ca ancora in atto oggi al largo della Costa Marchigia- na, va ricordato il Regio decreto 2125 del 1937 che con un colpo di spugna declassificò definendole come “non sismiche” alcune zone del Terminillo, del Pesa- rese e del territorio di Vittorio Veneto con la finalità di “favorire lo sviluppo”. Come se la sicurezza sismica fosse un grosso limite alla crescita di un territorio!
Si è dovuto attendere il 2003, all’indomani della tra- gedia di san Giuliano di Puglia per vedere applicata al nostro Paese una classificazione sismica coerente con la reale pericolosità del territorio, secondo parametri omogenei, classificazione per altro già proposta nel 1998 dopo gli eventi di Marche e Umbria e mai di- ventata legge. Per comprendere la portata della nuo- va classificazione si pensi che San Giuliano di Puglia, classificato come comune non sismico fino al 2002, sarebbe stato inserito come comune in zona sismica 2 nella proposta del 1998 con quanto avrebbe potuto comportare in termini di prevenzione.
Parimenti si è dovuto attendere l’indomani del ter- remoto dell’Aquila del 2009 per ottenere l’obbligato- rietà di una norma tecnica avanzata, già emanata nel 2003 ma con cogenza rimandata di anno in anno fino appunto al 2009. Nel 2012 dopo gli eventi dell’Emi- lia l’associazione Ingegneria Sismica Italiana istruì un gruppo di lavoro con la finalità di proporre una clas- sificazione della vulnerabilità sismica dei fabbricati e relativa classificazione del rischio, che consentisse di fornire uno strumento idoneo e di semplice lettura
IL TERREMOTO DEL VERONESE DEL 1891
per la definizione del rischio sismico associabile ad ogni edificio. Solo a inizio 2017, nel pieno della crisi simica dell’appennino centrale, con la legge finanzia- ria 2017 e il DM 58 del 28/02/2017, la possibilità di classificare i fabbricati e apportare un miglioramento della sicurezza sismica con passaggio di classe diven- ne legge, associata a benefici fiscali vantaggiosi. Di fatto per i condomini l’incremento della sicurezza si- smica di due classi avrebbe consentito la detrazione dell’85% delle spese (con un tetto di 97.000 euro a unità immobilitare) in 5 anni.
La possibilità di redigere una classificazione sismica del costruito costituisce dal 2017 un passo importan- te per la concretizzazione di una reale politica di pre- venzione rispetto al rischio sismico, soprattutto in un paese come il nostro, caratterizzato da un’alta peri- colosità e da una estrema vulnerabilità del costruito. Lo strumento della classificazione sismica può dav- vero costituire una “svolta” in termini di prevenzione se applicato con rigore e competenza da professio- nisti esperti in un tempo ragionevolmente lungo per
Specializzata 270 u Dicembre 2022
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SPECIALE ANTISISMICA / INTRODUZIONE
vederne gli effetti. In questo panorama normativo nella primavera del 2020 si è inserito il tanto discusso “supersismabonus”, che oltre ad ampliare il tasso dei lavori detraibili da un massimo dell’85% al 110%, ha di fatto eliminato qualsiasi strumento di premialità, equiparando il medesimo beneficio fiscale a migliora- menti sismici con passaggio di una classe, a migliora- mento di due o più classi, a semplici interventi locali privi di miglioramento di classe sismica. Di fatto, al di là della valutazione del ritorno dell’investimento di denaro pubblico, uno strumento fiscale così concepi- to ha forse svuotato il valore tecnico e la potenzialità in termini la prevenzione del rischio sismico origina- riamente associati alla classificazione, così come con- cepita nei disposti normativi di inizio 2017. Occorre ricordare che ogni euro speso nella messa in sicurezza del costruito è a tutti gli effetti un investimento a di- verso moltiplicatore. Facendo anche solo riferimento ai costi di ricostruzione, l’ipotesi della messa in sicu- rezza sarebbe indubbiamente già un vantaggio, ma si aggiungano poi i costi di gestione dell’emergenza, di gestione dell’alloggio di chi si trova con casa inagibi- le, del fermo delle attività produttive e soprattutto all’altissimo e incommensurabile costo della perdita delle vite umane.
CARTA SIMICA DELL’ITALIA, PRIMI ‘900
CHI È ISI, COSA FA:
Riferimento a livello nazionale, Associazione ISI - Ingegneria Sismica Italiana dal 2011 coinvolge aziende e professionisti specializzati nell’ingegneria strutturale e antisismica in un gruppo dinamico e motivato. La mis- sion istituzionale di ISI è quella di divulgare la conoscenza e la cultura della prevenzione del rischio sismico, comunicando con gli organi ufficiali, Istituzioni ed Enti normatori, la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale e quello dei professionisti.
Della realtà fanno parte:
• Associati Sostenitori e Collettivi, aziende d’eccellenza specializzate nell’ingegneria strutturale e nelle tecnologie antisismiche.
• Il Comitato Scientifico, composto da Docenti e Ricercatori, tra i massimi esperti dell’ingegneria sismica a livello internazionale.
• Associati individuali, professionisti altamente qualificati che ogni giorno scendono in campo per progettare ed eseguire interventi
sicuri ed efficaci sul patrimonio esistente o nuove opere.
Le principali attività tecniche dell’Associazione ISI sono in prevalenza organizzate tramite l’attivazione di gruppi di lavoro su tematiche specifiche, costituiti da associati ad ISI, sia individuali che aziendali, provenienti da tutta Italia e con competenze trasversali e comple- mentari tra loro. I gruppi di lavoro vengono attivati qualora l’Associazione individui una tematica tecnica relativa all’ingegneria sismica che necessiti un approfondimento.
Gli obiettivi da perseguire all’interno dei singoli gruppi sono molteplici, ad esempio: aggiornamenti normativi, redazione di documenti tecnici di supporto per le istituzioni pubbliche, organizzazione e divulgazione di eventi culturali relativi all’ingegneria sismica, collabo- razioni con enti o altre associazioni. Attualmente i gruppi di lavoro sono: Edifici e Borghi storici, Diagnostica e Monitoraggio, Elementi non strutturali.
Da settembre 2022 la sede dell’Associazione è stata portata a Roma, nella centralissima posizione di Via Del Colosseo con l’intento di essere più vicini alle istituzioni, intensificare il dialogo con i decisori sulle questioni legate alla sismica, agire da una posizione baricen- trica rispetto al territorio nazionale e consolidare le collaborazioni con enti, università, aziende e professionisti privilegiando relazioni dirette favorite da una maggiore prossimità.
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Le prospettive future
Ing. Luca Zordan, Vide Presidente Associazione ISI – Ingegneria Sismica Italiana
“I terremoti non fanno audience, se non nei giorni immediatamente successivi ad un evento sismico”. Le parole di un noto giornalista televisivo sono a dir poco significative su quanto ci sia da fare per miglio- rare la percezione del rischio, partendo proprio dalla sua conoscenza di base.
La fragilità del nostro territorio, ancor prima delle norme in vigore, ci impone di parlarne e di fare qual- cosa per prevenirne gli effetti. Non si parla solo di terremoti, ma di tutto quanto possa generare dan- no e distruzione. Porre la giusta attenzione su questi temi è in primis un nostro dovere morale per preve- nire la perdita di vite umane, ma più in generale per diminuire i costi sociali che un simile evento porta con sé, dalle analisi degli stati di danno fino alla rico- struzione degli edifici danneggiati.
Ne parliamo troppo poco, soprattutto guardando al futuro. È un argomento quasi costantemente assen- te dai piani della politica che del “domani” si deve preoccupare: questo è accaduto anche in occasione delle ultime elezioni politiche dove solo un partito ha inserito l’argomento nel suo piano elettorale. Forse i terremoti non fanno veramente audience!
Dopo i primi 10 anni di lavoro, creare conoscenza e consapevolezza che un pericolo esiste è e sarà sem- pre di più uno dei compiti primari dell’Associazione Ingegneria Sismica Italiana, attiva con le sue diverse anime interne al fine di sostenere politiche per la ri- duzione del rischio sismico.
Pochi al giorno d’oggi ignorano la classe energetica del proprio immobile, ma pochissimi ne conoscono lo “stato di salute”, a livello statico e perché no... sismi- co. Una grande opportunità in questa direzione ce l’abbiamo con il Superbonus 110% ma ad oggi spesso parliamo di opportunità persa. Togliendo ogni pre- mialità sugli interventi strutturali, infatti, si è andati di fatto a limitare la portata dirompente dell’inter- vento, premiando maggiormente interventi locali di minor entità, oltre, ovviamente, a quelli di efficienta- mento energetico.
Leggendo i risultati raggiunti fino ad oggi all’interno di un quadro mondiale dove si sono inseriti a forza fattori esterni di portata storica (quali la pandemia da Covid19 e la guerra in Ucraina) e i cui effetti hanno avuto ricadute su tutti, è facilmente comprensibile
quantificare l’efficacia di un intervento “eco” rispetto ad uno di adeguamento o miglioramento sismico. Un calo diretto dei costi in bolletta contro una sicurezza di lungo periodo, ma non direttamente toccabile con mano.
Un intervento non escludeva l’altro ma la premialità sugli interventi poteva essere la leva per innalzare il livello delle richieste, riducendo al contempo i possi- bili costi futuri per lo Stato. Proviamo solo a pensare ad un danno post evento sismico su un edificio effi- cientato energeticamente grazie agli incentivi statali: un eventuale costo di ricostruzione sarebbe il mani- festo di un’occasione persa, due volte.
Come Associazione non è nostro obiettivo imporre nuove classificazioni degli edifici, ma è certamente nostro compito far si che se ne parli, fornendo ele- menti utili ai decisori e alle istituzioni per agire sulla base di dati e non solo di sensazioni.
L’obiettivo comune rimane quello di migliorare il no- stro costruito, spesso molto vecchio, ammodernarlo in funzione delle conoscenze e delle tecnologie del momento per creare una maggior sicurezza, massi- mizzando al contempo l’efficienza degli investimenti fatti.
Oggi il PNRR è un’ulteriore enorme opportunità e come tale non va persa e come Associazione faremo di tutto per indicare strategie che, secondo noi, pos- sano massimizzare l’efficacia degli investimenti.
TERREMOTO DELL’AQUILA, 2009
Specializzata 270 u Dicembre 2022
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SPECIALE ANTISISMICA / CASE HISTORY
SICUREZZA E COMFORT IN AULA
per la scuola Sant’Agostino a Salsomaggiore Terme (PR)
La costruzione di
un nuovo edificio di tre livelli, realizzato
in aderenza al fabbricato esistente, ha permesso di aumentare gli
spazi ad uso didattico, tecnico
e gestionale del complesso scolastico “Sant’Agostino” di Salsomaggiore Terme.
Dal punto di vista prettamente architettonico, il nuovo edificio si caratterizza per l’ampio por- tale sul fronte principale, conce- pito come elemento privilegiato ad affermare l’identità di valori tra apertura e parete, mentre il prospetto laterale presenta li- nee inclinate, sia in orizzontale che in verticale, che esprimono variazioni percettive di notevole impatto visivo.
In tutte le nuove aule, le ampie vetrate garantiscono un eccel- lente apporto di luce naturale e consentono di abbattere le bar- riere con l’esterno, facendo così dialogare in modo diretto gli spazi interni con il verde circo-
stante. Oltre agli aspetti antisi- smici, particolare attenzione è dedicata all’isolamento acustico, alla qualità dell’aria interna ed al risparmio energetico: i siste- mi a secco Saint-Gobain Italia garantiscono il perfetto comfort acustico ed un sensibile miglio- ramento della qualità dell’aria interna grazie all’esclusiva tec- nologia Activ’Air, mentre un im- pianto fotovoltaico di ultima generazione posto in copertura assicura il funzionamento auto- nomo delle pompe di calore che producono il riscaldamento ed il raffrescamento necessario al fabbricato.
L’intero processo progettuale ha
www.sg-gallerylive.it
36 Specializzata270uDicembre2022
sviluppato i temi legati alla so- stenibilità ambientale, all’anti- sismica, all’efficienza energetica ed all’utilizzo di materiali rinno- vabili e di nuove tecnologie.
La richiesta progettuale preve- deva la realizzazione di pare- ti esterne leggere, antisismiche e con elevate prestazioni ter- mo-acustiche e di resistenza agli agenti atmosferici. Saint-Gobain Italia è intervenuta con l’instal- lazione di un sistema ad alte prestazioni per i tamponamen- ti esterni Gyproc SAD4 682/150 LA32 GX DG Vapor STD, dello spessore totale di circa 682 mm, e costituito da una parete ester- na e da una controparete inter- na, divise tra loro da un’inter- capedine d’aria e da una lastra Gyproc Wallboard.
La controparete interna è com- posta da una struttura metalli- ca Gyproc Gyprofile da 150 mm, da un doppio pannello isolante in lana minerale Isover Arena32 e da due lastre accoppiate, una in gesso rivestito Gyproc Vapor ed una in gesso fibrato Gyproc DuraGyp Activ’Air.
La parete esterna è invece com-
posta da una struttura metallica Gyproc External Profile Zn- Mg da 150 mm, da un doppio strato di lana minerale Isover Arena32, dal tessuto idrorepellente traspi- rante Tyvek e da una lastra in gesso fibrorinforzato Gyproc Glasroc X, finita con l’adesivo-rasante a basso assorbimento d’acqua Gyproc Glasroc X Skim. All’interno del progetto dove- vano essere realizzate anche pareti interne a secco e contro- soffitti modulari ispezionabili
per assicurare le adeguate pre- stazioni antisismiche ed antin- cendio, un eccellente isolamento acustico ed un sensibile miglio- ramento della qualità dell’aria degli ambienti interni del nuo- vo edificio scolastico. Sono sta- ti pertanto applicati ai siste- mi a secco Saint-Gobain Italia specifici per l’edilizia scolastica e basati sull’abbinamento di strut- ture metalliche Gyproc Gyprofile, pannelli isolanti in lana minerale Isover Arena32 e diverse tipolo- gie di lastre - Gyproc Wallboard, Gyproc DuraGyp Activ’Air, Gyproc DuraGyp A1 Activ’Air e Gyproc Fireline – in grado di ga- rantire flessibilità, comfort acu- stico e compartimentazione al fuoco.
Nelle aule e negli spazi comuxni, sono stati posati controsoffitti modulari ispezionabili in pannel- li rigidi autoportanti Eurocoustic Minerval A22, facili da montare e capaci di riflettere fortemen- te la luce, distribuendola uni- formemente in tutto lo spazio. I controsoffitti sono installati con l’ausilio del kit di sospensione antisismica Gyproc Gyseismic Top.
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SPECIALE ANTISISMICA / FOCUS
TECNOLOGIA FRCM - CRM
per il rinforzo strutturale antisismico
Per scongiurare
il fenomeno di antiribaltamento delle tamponature
è necessario rinforzare localmente gli elementi non strutturali fino a renderli parzialmente portanti.
G-NET 251 BA
I sistemi di rinforzo strutturale pro- posti dalla G&P Intech sono basati sull’impiego di malte strutturali a base calce idraulica naturale M15 Limecrete armate con reti in fibra di basalto apprettate alcali resistente B-NET 250 BA e B-NET 450 BA o reti in fibra di vetro AR G-NET 121- 250-251-301 BAL opportunamente connesse alla struttura mediante sistemi innovativi di ancoraggio in fibra unidirezionale di basalto BFIX, di vetro GFIX o in alternativa me- diante l’impiego di barre elicoidali in acciaio inox Steel Anchorfix.
I contesti
Con riferimento ai pannelli murari che compongono un edificio realiz- zato in muratura portante, lo sco- po del rinforzo strutturale FRCM è quello di incrementare la portanza e la duttilità del paramento mu- rario nei confronti di azioni sia nel proprio piano che fuori piano.
B-NET 250 BA
Nella progettazione edilizia le tam- ponature, considerate come l’in- volucro dell’edificio, sono elemen- ti non strutturali che potrebbero presentare, durante un evento si- smico, il fenomeno di espulsione delle stesse fuori dal proprio piano compromettendo la stabilità della struttura con rilevanti ripercussioni sulla salvaguardia della vita uma- na, oltre a causare ingenti perdite economiche. Al fine di scongiurare il fenomeno di antiribaltamento delle tamponature è pertanto ne- cessario rinforzare localmente tali elementi non strutturali fino a ren- derli parzialmente portanti.
Le soluzioni
G&P Intech propone due sistemi di rinforzo costituiti da reti in fibra di basalto alcali resistenti B-NET 250 BA e B-NET 450 BA o reti in vetro AR G-NET 121-250-251-301 BAL an- negate in due soluzioni alternative:
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● malta strutturale a base calce idraulica naturale M15 Limecre- te con spessori pari a circa 15- 20 mm;
● rasante a basso spessore Rase- dil AS Classe R2, della linea STG (Strong Tie Glass) con spessori nell’ordine di 8-10 mm.
L’impiego di entrambi i sistemi hanno la funzione di migliorare la duttilità del paramento murario e
la ripartizione delle sollecitazioni dinamiche. Il tema antiribalta è di particolare importanza nel Sisma- bonus ai sensi del DM 58/2017 per fabbricati pluripiano e condomini. Il rinforzo con CRM System pre- vede sempre la realizzazione di un rinforzo a trazione con la tec- nica dell’intonaco armato, ma si differenzia dai sistemi FRCM per l’impiego di reti rigide preformate in GFRP con fibre di vetro alcali re-
sistenti e malte strutturali aventi spessori non inferiori ai 30 mm. La rete è composta da barre in fibre di vetro lunghe alcalino-resistenti impregnate con resina termoindu- rente di tipo epossidico per siste- mi CRM. RG-NET BA è disponibile in diverse versioni con maglie da 33x33, 66x66, 99x99 mm in Clas- se G 38/600 secondo la linea gui- da Ministeriale CRM 2019. La rete RG-NET BA è utilizzabile, in abbi- namento ai connettori ad L RG-FIX 10 di varie dimensioni e alle malte Concrete Rock S a reattività poz- zolanica e Limecrete in calce idrau- lica per realizzare intonaci armati, migliorando le resistenze al taglio, alla flessione e alla compressione del pannello murario e la capacità portante delle volte.
La Guida
Per maggiori approfondimenti in merito alle possibili applicazioni dei sistemi FRCM e CRM G&P inte- ch ha predisposto una Linea Guida Sismabonus contenente riferimen- ti normativi, dettagli tecnici e co- struttivi, soluzioni e specifiche, per interventi di miglioramento sismico light non invasivi, dall’esterno del fabbricato, senza disagio per i con- domini e di rapidità esecutiva.
Rinforzi strutturali con sistema CRM
Specializzata 270 uDicembre 2022 39
SPECIALE ANTISISMICA / CASE HISTORY
FISSAGGI ANTISISMICI
fissaggi chimici e meccanici certificati SEISMIC
Un traguardo importante nell’ambito della ricerca, è la certificazione
per fissaggi in zona sismica, un requisito particolarmente importante in Italia per interventi strutturali
di consolidamento e ristrutturazione. Il tema dei fissaggi in zona sismica è diventato sempre più importante negli ultimi anni e
il mercato è stato incentivato anche
dalle politiche del governo e dalle relative agevolazioni fiscali (Bonus 110%, Bonus Facciate, Sisma Bonus).
G&B Fissaggi propone una linea articolata di fissaggi meccanici e di ancoranti chimici certificati per applicazioni in zona sismica, che ri- spondono ai più alti requisiti di cer- tificazione Seismic Cat. C1 e Cat. C2. L’azienda ha risposto rapidamente all’invito dell’ETAG e, grazie ai rigo- rosi test sismici effettuati, ha otte- nuto per i suoi prodotti le Certifi- cazioni in Categoria Sismica C1 (per applicazioni non strutturali con li-
velli di bassa sismicità) e in Catego- ria Sismica C2 (per impieghi struttu- rali e non strutturali e variazioni di ampiezza delle fessure).
Gli ancoranti chimici certificati
GEBOFIX PRO SISMIK VE-SF CE Op- zione 1: ancorante vinilestere senza stirene, certificato CE OPZ. 1 per ap- plicazioni su calcestruzzo fessurato e non fessurato, Certificato CE per applicazioni su muratura piena e
www.gebfissaggi.com
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forata e per barre ad aderenza mi- gliorata post-installate.
Oltre alla certificazione Sei- smic Cat. C1, per barre M10-M24, Gebofix ha recentemente ottenu- to la certificazione Seismic Cat. C2, per barre M12-M20. Il prodotto è conforme ai requisiti LEED, può es- sere utilizzato in fori asciutti, umidi e sommersi e ha ottenuto la Cate- goria A+ per i componenti basso emissivi (COV). Certificato per la resistenza al Fuoco R120. È, inoltre, indicato anche per applicazioni su legno. La formulazione Gebofix PRO SISMIK NORDIC VE-SF per ap- plicazioni a basse temperature fino a -20°C, garantisce prestazioni ele- vate anche in condizioni ambientali critiche. Entrambe le versioni sono disponibili nei formati da 410 ml, 300 ml, 345 ml.
EXTREME HYBRID XTR CE Opzione 1: la nuova formulazione Ibrida Vini- lestere (approvata Seismic Cat C1 e C2) presenta la certificazione CE per applicazioni su calcestruzzo fessu- rato e non fessurato, per applicazio- ni su muratura piena e forata e per barre post-installate. È ideale per un utilizzo in fori asciutti, umidi e som- mersi e rientra, inoltre, nella classe A+ che garantisce basse emissioni di Composti Organici Volatili anche per l’utilizzo indoor.
EPO PLUS RE CE Opzione 1: resi-
na epossidica pura 3:1 (Seismic Cat C2, M12- M20), certificata CE OPZ.1 per applicazioni con barre filettate M8-M30 e ferri da ripresa su calce- struzzo fessurato e non fessurato. Certificato per la resistenza al Fuoco R120. La resina epossidica pura vie- ne consigliata in tutte le situazioni ancora più critiche di fissaggio e dove vengono richiesti carichi ecce- zionali.
Fissaggi meccanici certificati
Anche i fissaggi meccanici manten- gono le più alte prestazioni della ca- tegoria per interventi strutturali di consolidamento e ristrutturazione. GETO PLUS SMK CE OPZ 1: la nuova versione dell’ancorante per fissaggi strutturali certificato CE OPZ.1 (Sei- smic Cat. C1 + C2) per installazioni passanti su supporti anche fessu- rati. Certificato per la resistenza al Fuoco R120. Può essere impiegato su pietra, calcestruzzo, CLS fessu- rato e mattone pieno. L’innovativa filettatura assicura maggiore rapidi- tà di installazione e alte performan- ce. Ideale per uso interno a secco o esterno temporaneo, rimovibile e ri- utilizzabile, consente l’installazione vicino ai bordi o con interassi fra an- coranti ridotti. Interessante, inoltre, il diametro di foratura ridotto e il serraggio senza controllo di coppia. ANCORANTI SITA ACCIAIO TTSK TT-
SKS e TTSC, certificati CE OPZIONE 1 e per fissaggio in zona sismica Cat. C1 e C2, nei diversi diametri (M8 - M20), completo di dado e rondella assemblati, per calcestruzzo fessu- rato e non fessurato. Disponibile nei diametri dall’8 al 20, anche in ver- sione acciaio Inox.
ANCORANTI GAMMA ACCIAIO cer- tificati CE OPZIONE 1 e per fissaggio in zona sismica Cat. C1 e C2 diametri M6-M16. Certificato per la resisten- za al Fuoco R120. Disponibili nelle due versioni con vite TE 8.8 e vite con TPS 8.8.
G&B FISSAGGI, azienda italiana produttrice di sistemi di fissaggio da oltre 40 anni presente sul mer- cato nazionale ed europeo, investe costantemente in ricerca e svilup- po per proporre prodotti con alte prestazioni, rispondenti ai più alti standard qualitativi Europei. G&B Group è Made in Italy, simbolo in- ternazionale di qualità e distinti- vità, e la profondità di gamma of- ferta (sistemi di fissaggio, siliconi, sigillanti, schiume poliuretaniche, spray tecnici, rivetti & inserti, fis- saggi speciali, punte & accessori, fissaggi a sparo) copre un ampio spettro di applicazioni nei settori ferramenta, utensileria, edilizia, in- dustria, elettrico.
Linea fissaggi meccanici per zona sismica
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SPECIALE ANTISISMICA / FOCUS
GKB ADVANCED
lastra performante e sostenibile
La lastra GKB Advanced di Knauf è adatta per qualsiasi tipo di realizzazione in interni, soprattutto per esigenze di ridotti pesi quali ristrutturazioni, sopraelevazioni e edilizia antisismica.
GKB Advanced di Knauf è il primo prodotto realizzato con tecnolo- gia Li-Tek, sviluppata da Knauf Italia per garantire maggiori per- formance delle lastre in gesso rivestito a fronte di un peso ri- dotto del prodotto. La tecnologia Li-Tek si basa sull’upgrade di un principio chimico-fisico, carat- teristico della fase di produzio- ne delle lastre, che consente di creare una struttura cristallina del materiale più leggera e più resistente allo stress meccanico e termo-igrometrico, grazie alla modifica delle dinamiche di de- formazione meccanica e di diffu- sione del calore e dell’umidità. GKB Advanced è più performan- te, più leggera e più sostenibile. Il nucleo tecnologico della lastra garantisce le performance eleva- te della categoria a fronte di un peso ridotto e rende GKB Advan- ced performante nell’antincendio e nella sismica. È incredibilmente evoluta in termini di sostenibi- lità, proponendosi al mercato come un prodotto eco-friendly a emissioni di CO2 significativa- mente ridotte a parità di volume prodotto. La lastra, infatti, si ca- ratterizza per il minore impatto
ambientale sull’estrazione della materia prima e il minore volume da smaltire a fine ciclo di vita. Grazie al quantitativo di mate- riale riciclato (se ne garantisce almeno il 5%) con il quale è re- alizzata, la lastra GKB Advanced è conforme ai requisiti CAM (Cri- teri Ambientali Minimi) secondo UNI EN ISO 14021; inoltre la lastra è certificata con Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD). GKB Advanced è adatta per qual- siasi campo di applicazione in interni, soprattutto per esigen- ze di ridotti pesi quali ristruttu- razioni, sopraelevazioni, edilizia antisismica, per la realizzazione di pareti divisorie, contropareti,
controsoffitti e velette. Il peso ridotto della singola lastra si tra- duce anche in un vantaggio tan- gibile per gli applicatori: minor fatica nel lavoro di tutti i giorni e una maggior velocità di esecu- zione.
GKB Advanced è più performan- te:
Maggiore resistenza e isolamen- to al fuoco: si è passati da una classificazione EI60 a EI90 (+30 minuti di resistenza).
Migliore prestazione sismica: l’aumentata leggerezza della la- stra porta alla diminuzione del carico sismico agente sull’edifi- cio, e quello trasmesso alle strut-
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ture di fondazione. Maggior dut- tilità porta a maggiori capacità di incassare fessurazioni prima del collasso della struttura.
GKB Advanced è più leggera: Grazie a GKB Advanced, un ope- raio arriva a movimentare circa 250kg in meno al giorno, che in un anno si traducono in quasi 2 bilici da 30 tonnellate in meno da trasportare.
-12% del peso rispetto una lastra GKB standard.
GKB Advanced è più sostenibile: -16% di emissioni di CO2 nell’in- tero ciclo di vita rispetto una la- stra standard.
Le lastre Advanced sono state pensate per essere sostenibili lungo l’intero ciclo di vita dalla produzione, passando per il tra- sporto in cantiere, fino allo smal- timento.
Produzione: Estrazione a Km 0, gesso 100% naturale, minor im- patto d’estrazione della materia prima, minor calore in fase di produzione.Trasporto: Minor im- patti di trasporto a parità di ca- pienza del mezzo: +14%di lastre per camion.
Smaltimento: meno volume di materia da smaltire.
“La tecnologia Li-Tek è il risultato di una grande ricerca tecnologi- ca dei laboratori Knauf. Questa non è solo alla base della lastra Gkb advanced, ma è anche pun- to di partenza per nuovi sistemi, soluzioni, insomma un qualcosa di veramente unico in termini di performance, leggerezza e so- stenibilità” spiega Damiano Spa- gnuolo, Marketing & Product In- novation Director.
www.knauf.it
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SPECIALE ANTISISMICA / SAPERE TECNICO
RINFORZO STRUTTURALE
con materiali compositi FRCM
Le soluzioni Ruregold, sono le protagoniste di un intervento
di riqualificazione che ha consentito l’accesso agli incentivi fiscali - superbonus 110% - previsti per l’adeguamento sismico degli edifici.
È una situazione caratterizzata da molteplici criticità progettuali ed esecutive quella affrontata dallo Studio dell’Ing. Giuseppe Vitelli nella riqualificazione sismica ed energeti- ca di un condominio sito nel Comune di Taverna, in provincia di Catanzaro, brillantemente risolte grazie all’u- tilizzo delle soluzioni per il rinforzo strutturale Ruregold a base di mate- riali compositi FRCM.
Punto di partenza dell’intervento è stato il vaglio dell’esistenza dei re- quisiti di accesso agli incentivi messi a disposizione dallo Stato al fine di ridurre il coefficiente di rischio sismi- co dello stabile.
Lo stato di fatto
la classe di rischio
L’indagine conoscitiva svolta ha in-
nanzitutto evidenziato una capacità strutturale inferiore alla domanda, dovuta a una resistenza e duttilità disponibili insufficienti a rendere la struttura in grado di sopportare le azioni sismiche di progetto calcolate in accordo con le attuali prescrizio- ni sismiche; è stata inoltre rilevata l’assenza di staffe nei nodi trave-pi- lastro che in caso di eventi sismici espone le strutture a elevati rischi, in particolare la creazione di cerniere plastiche che, se localizzate in punti particolarmente sensibili della strut- tura quali i nodi, causano il collasso repentino e non prevedibile dell’edi- ficio. A questo proposito va ricorda- to che nel caso di strutture in calce- struzzo armato con telai in entrambe le direzioni il rinforzo di tutti i nodi non confinati dell’edificio, abbinato
www.leca.it
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all’utilizzo di presidi antiribaltamen- to delle tamponature di facciata, consente di usufruire delle poten- zialità applicative del metodo sem- plificato per il passaggio alla Classe di Rischio immediatamente supe- riore in accordo a quanto riportato nelle Linee guida di Classificazione di rischio sismico delle costruzioni contenute nel Decreto Ministeriale del 28/02/2017. Sulla base di queste premesse è stata quindi effettuata la classificazione sismica dell’edifi- cio attraverso il metodo semplifica- to, ritenendo valido il passaggio alla Classe di Rischio immediatamente superiore tramite il confinamento di tutti i nodi perimetrali non confina- ti dell’edificio, l’esecuzione di opere volte ad evitare il ribaltamento del- le tamponature compiute su tutte le tamponature perimetrali presenti sulle facciate nonché il ripristino del- le zone danneggiate e degradate.
L’intervento
La scelta è caduta sui sistemi di rin- forzo Ruregold a base di materiali compositi FRCM in quanto partico- larmente idonei all’eliminazione di tutti i meccanismi di rottura fragile, quali ad esempio il collasso per tra- zione dei pannelli di nodo, tipica- mente responsabili di livelli di sicu-
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SPECIALE ANTISISMICA / SAPERE TECNICO
rezza di gran lunga inferiori a quelli richiesti nella progettazione di edifici di nuova realizzazione.
Il confinamento dei nodi
Per il confinamento dei nodi, in particolare, ha trovato impiego un pacchetto composto da PBO-Mesh 70/18, rete bidirezionale in fibra di PBO da 70 g/m2 in ordito e 18 g/m2 in trama disponibile in due altezze (50 e 100 cm), utilizzata in combi- nazione con MX-PBO Calcestruzzo, matrice inorganica fibrata a base cementizia ideale per consentire l’ot- timale trasferimento delle tensioni dall’elemento strutturale alla rete. Il sistema permette di migliorare la re- sistenza a flessione semplice, taglio e pressoflessione di pilastri e travi, incrementare la duttilità dell’ele- mento strutturale rinforzato e delle parti terminali di travi e pilastri, la resistenza dei nodi trave-pilastro, la capacità di dissipazione dell’energia e l’affidabilità delle strutture anche in presenza di sovraccarichi di tipo ciclico come in caso di sisma.
Il presidio anti-ribaltamento
Come accennato, nel fabbricato in oggetto un altro punto di vulnerabi- lità era costituito dai tamponamenti perimetrali in laterizio, i quali non ri- sultavano efficacemente collegati al telaio in calcestruzzo armato e ai so- lai risultando quindi soggetti a mec- canismi di ribaltamento fuori piano in seguito all’azione sismica.
Si è quindi deciso di intervenire attraverso la posa di un presidio antiribaltamento previa rimozio- ne dell’intonaco esistente lungo le fasce perimetrali di ancoraggio, la sigillatura dell’intercapedine tra tamponamento e solaio mediante applicazione di malta reoplastica, e l’applicazione di un sistema com- posto dalla rete bidirezionale PBO Mesh 22/22, dalla matrice inorganica fibrata a base cementizia MX-PBO Muratura, e dal connettore a fiocco
PBO-Joint accompagnato dalla ma- trice inorganica MX-Joint per la sua applicazione.
Il sistema, applicato a cornice e a traliccio o in maniera diffusa sull’in- tero paramento esterno, consente di ridurre il rischio di innesco dei mec- canismi di ribaltamento di tampo- namenti esterni, tramezzature inter- ne e altri elementi non strutturali e si contraddistingue per la facilità di posa garantita dalla maneggevolez- za di tutti i suoi elementi.
Il consolidamento del solaio
il sistema anti-sfondellamento
Il progetto ha previsto, infine, il con- solidamento del solaio del sottotetto del fabbricato che, a seguito dell’in-
dagine condotta attraverso l’ausilio del laboratorio NGT-TEST, è risulta- to soggetto a fenomeni di sfondel- lamento. Tale criticità è stata risolta attraverso il rinforzo a flessione dei travetti con Sistema FRCM con fibra in PBO-Mesh 70/18 e MX-PBO Cal- cestruzzo. Successivamente è stato applicato il sistema antisfondella- mento X Plaster Ruregold, composto dal pannello Stucanet e dalla speci- fica malta da intonaco fibrorinfor- zata Plasterwall, ideale per l’utilizzo su tutti i tipi di solaio sia in interno che in esterno. Il pannello Stucanet è costituito dalla rete metallica elet- trosaldata Stucanet in acciaio gal- vanizzato o inossidabile, disponibile
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nelle versioni “S” e “80”; nella trama della rete è intessuto un foglio di cartone preforato che funge da cas- sero a perdere, ideale per consentire la posa diretta del sottile strato di intonaco Plasterwall (20 mm) favo- rendone l’ottimale aderenza alla rete metallica grazie alla presenza dei fori. La peculiarità del sistema X Plaster rispetto ad altri sistemi è il fissaggio meccanico della rete al solaio, che consente di realizzare una superfi- cie planare pronta all’intonacatu- ra finale senza dover rimuovere o preparare il supporto ammalorato. Questo garantisce sicurezza per gli utilizzatori, semplicità e velocità di posa per l’impresa e riduzione dei costi complessivi per la committen- za. Grazie a una approfondita cam- pagna sperimentale svolta presso laboratori specializzati il sistema ri- sulta completamente certificato dal punto di vista statico fino a un cari- co di sfondellamento di 300 kg/m2 e del comportamento al fuoco, e per la sua versatilità può essere impiegato anche per disegnare superfici com- plesse o rivestimenti architettonici. Una volta completati gli interventi di consolidamento strutturale sarà rea- lizzato un sistema di isolamento ter- mico a cappotto sulle facciate ester- ne per l’efficientamento energetico di tutto l’edificio.
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SPECIALE ANTISISMICA / SAPERE TECNICO
SUPERRESINA E-PLUS
soluzione antisismica, green e amica dell’arte
Bossong presenta E-Plus, una superresina epossidica con caratteristiche di ultima generazione, primo prodotto al mondo ad ottenere la certificazione antisismica C2 per il fisswaggio con barre filettate standard.
Ancorante chimico bi-componen- te epossidico puro senza stirene, questa la descrizione dell’ultimo arrivato in casa Bossong: si chiama E-Plus ed è l’evoluzione del caposti- pite Epox degli anni ‘90. Un nome breve per racchiudere trent’anni di ricerca e sviluppo nel settore degli ancoranti chimici, essenziale abba- stanza da non aver bisogno d’altro, se non di quel “plus” per lasciar in- tuire le sue alte prestazioni.
Una service life di 100 anni, tanto per iniziare: addirittura il doppio rispetto ai 50 anni standard, para- metro che rende questa resina ide- ale per le grandi opere. E poi l’ap- plicazione con foro allagato testata anche sotto acqua, resistenza al fuoco fino ad un massimo di R24, la naturale capacità di penetrare delle porosità e nelle parti cave grazie al mix vincente di fluidità e aderenza raggiungendo anche i due metri e mezzo di profondità di estrusione, l’assenza di espansione e di ritiro, la possibilità di utilizzo su muratu- ra piena, legno e ovviamente calce- struzzo, in una forbice di tempera- tura che ne permette l’applicazione anche a 50°C, l’elevato grip sulle superfici levigate come un foro carotato, rappresentano alcuni dei
principali vantaggi del prodotto.
Risultati e certificazioni
Sono numerose certificazioni otte- nute, che garantiscono risultati ec- cellenti sotto diversi punti di vista: in ambito ambientale, perché tutti gli ancoranti chimici Bossong sono qualificati secondo il protocollo LEED relativo alla certificazione del contenuto di COV (composti orga- nici volatili) ottenendo la massima qualifica Leed e A+ del regolamen- to francese. In ambito EOTA la re- sina è approvata per l’ancoraggio in calcestruzzo in accordo a EAD 330499-01-0601 e EAD 330087-01- 0601. Ma soprattutto in ambito si- smico, dove le prestazioni, raddop- piate rispetto al prodotto attuale fino ad ottenere la massima quali- fica C2 per M12 e M24, rappresen- tano il fiore all’occhiello di questa nuova formula 3:1, in grado di rea- gire al meglio a movimenti tellurici importanti, così anche per i ferri da ripresa Rebar con diametri certifi- cati sismici dal 12 al 32 mm.
E-Plus, così come il precedente Epoxy21, sviluppato in seguito al devastante terremoto de L’Aquila del 2009 e primo prodotto al mon- do ad ottenere la certificazione
antisismica C2 per il fissaggio con barre filettate standard, è la pro- va tangibile del successo di questo approccio. Una scelta vincente, che apre all’azienda nuove opportunità nel mondo dell’edilizia qualificata, ma anche la possibilità di interve- nire nel campo dei beni culturali. La forza degli ancoraggi Bossong, conquistata in sessant’anni d’e- sperienza grazie a una spiccata propensione per l’innovazione e a competenze tecniche di primo li- vello, si mette così al servizio della bellezza universale.
La storia
Nato per completare le esigen- ze degli operatori del settore, nel solco di quella politica di rispetto dell’ambiente, sicurezza e massi- mizzazione degli obiettivi di con- solidamento strutturale che da sempre rappresentano il tratto di- stintivo di Bossong, E-Plus è l’ulti- ma frontiera di un percorso che ha origini lontane. Tra gli anni ‘60 e ’70 l’azienda si distingue per una pro- duzione di chiodi a sparo e chioda- trici per fissaggio su calcestruzzo, poi tasselli e ancoraggi meccanici. La svolta verso l’ancoraggio chimi- co è voluta da Luciano Taddei, fon-
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RESIN MADE IN RESIN MADE IN
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ETA
Qualificato ETA per ancoraggio su calcestruzzo. Prestazioni al top. ETA qualified for fixing in concrete. Increased performance.
Vita utile di 100 anni. Ideale per grandi opere. Service Life of 100 years. Ideal for important structure.
Sismico C2 da M12 a M24. Ideale per alta sismicità. C2 seismic from M12 to M24. Ideal for high seismicity values.
Rebar sismico da ø12-ø32 mm. Rebar seismic from ø12-ø32 mm.
Mixer standard. Facile da miscelare. Standard mixer. Easy to mix.
Qualifica per foro allagato. Qualified for flooded hole.
Qualifica per cls umido e asciutto. Qualified for dry and wet concrete.
1
Resistenza al fuoco R240 per rebar. R240 fire resistance for rebar.
Bassa emissione e contenuto di VOC. Low VOC emission and content.
Qualificato per foro carotato con rebar fino a 2500 mm. Diamond drilling qualified for rebar application up to 2500 mm.
Non cola. Tixotropico. Installazione sopra-testa qualificata. No drip. Thixotropic. Overhead installation qualified.
Riduzione tempi di serraggio. Reduced torquing time.
Max temperatura di lungo periodo qualificata.
Max long service temperature qualified.
Programma di calcolo disponibile. Available design software.
mercato. L’inaugurazione del nuovo centro logistico permette di ridise- gnare completamente la logistica aziendale: al suo interno si è svilup- pato un magazzino completamen- te automatizzato e connesso con tutte le nuove tecnologie più avan- zate, facendo spazio nella sede principale all’incremento delle linee produttive anche queste connesse con tecnologie 4.0. e con robotica di ultima generazione. In ultimo, ma non per importanza, i 1.250 mq. di pannelli fotovoltaici - che fornisco- no all’azienda quasi 200.000 kWh all’anno con una potenza di circa 200 kW – sono la prova concreta dell’impegno dell’azienda per la ri- duzione dell’impatto ambientale, in un’ottica di economia circolare a vantaggio dell’intera comunità. www.bossong.com
Qualificato per foro carotato con barre filettate in opzione 1 ed opzione 7. Diamond drilling qualified for threaded rod for option 1 and option 7.
datore di Bossong SpA Italia e dot- tore in chimica, e segna un cambio di rotta deciso e fortunato. La for- mulazione e il riempimento di que- sti ancoranti chimici bicomponenti per il fissaggio di elementi metallici nel calcestruzzo e nella muratura con resine epossidiche, poliesteri e vinilesteri decreta il successo mon- diale dell’azienda.
Decisivo si rivela il confronto con l’ente di certificazione europea
EOTA nato agli inizi del nuovo mil- lennio, che convalida i prodotti su scala europea e internazionale ma, allo stesso tempo, obbliga l’azien- da a mettersi al passo con standard sempre più alti e a confrontarsi con uno scenario competitivo allargato. Bossong, chiamata a nuove sfide, le affronta puntando tutto su ri- cerca e innovazione, nella consape- volezza che ogni investimento l’av- vicina sempre più alle leadership di
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SPECIALE ANTISISMICA / FOCUS
NORMABLOK PIU’ S40 MA
per la ricostruzione post sisma
Gli edifici che fanno parte del patrimonio storico del nostro paese risultano spesso particolarmente vulnerabili agli
eventi sismici
che ciclicamente caratterizzano la nostra penisola. Le abitazioni storiche, specialmente quelle
in pietra a vista, in caso di sisma, sono soggette ai maggiori danneggiamenti; ne
è una prova quanto accaduto ai borghi del centro Italia colpiti dal sisma del 2016, in cui molti edifici con pietra a vista sono in parte o totalmente crollati.
www.danesilaterizi.it
Ricostruire “come era, dove era” in zone sismiche e a forte rischio-idro- geologico è un obiettivo importante, ma non è semplice, in quanto com- porta la necessità di usare materiali di qualità, tecniche edilizie antisismiche e regole costruttive necessariamente diverse da quelle del passato. L’aspi- razione è però quella di rimanere fe- deli al disegno originario, ricostruen- do in questo caso l’aspetto estetico tipico dei borghi in pietra a vista, ri- creandone il valore storico-architet- tonico e paesaggistico, garantendo al contempo la necessaria sicurezza sismica, la sostenibilità ambientale, la durabilità e non da ultimo il ri- sparmio energetico. Per soddisfare queste importanti esigenze costrut- tive Fornaci Laterizi Danesi propone al mercato il sistema in muratura armata NORMABLOK PIÙ S40 MA. Questa soluzione consiste nell’anco- rare il paramento in pietra a vista alla parete portante mediante una spe- ciale rete in fibra di vetro, generando così una struttura monolitica sicura sismicamente. L’efficacia di questa innovativa soluzione costruttiva è testimoniata dai risultati ottenuti su tavola vibrante di seguito riportati. La parete in muratura armata NOR- MABLOK PIÙ S40 MA rivestita in pietra a vista, opportunamente an- corata con un’apposita rete in fibra di vetro e malta di calce, è in grado di sostenere, senza mostrare segni di
danneggiamento, eventi sismici di intensità doppia rispetto quelli re- gistrati durante la sequenza sismica del terremoto dell’Italia Centrale del 2016.
Realizzato con laterizio Poroton P800, NORMABLOK PIÙ S40 MA coniuga ai ben noti vantaggi della muratura armata le prestazioni del polistirene espanso additivato con grafite, arrivando così a generare un sistema costruttivo dalle eccellen- ti performance termiche. Le pareti, oltre ad essere sicure sismicamente, raggiungono una trasmittanza ter- mica di 0,21 W/m2K, rendendo inutile la posa di un cappotto a lastre, man- tenendo nel tempo le prestazioni.
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