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TAZ-1806-Bilancio Sociale 2017-FINALEperWEB

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Published by , 2018-07-12 09:48:42

TAZ-1806-Bilancio Sociale 2017-FINALEperWEB

TAZ-1806-Bilancio Sociale 2017-FINALEperWEB

Confusione, paura e tristezza costituiscono una risposta normale a questi eventi Stazione Mobile
e possono scomparire in breve tempo, grazie anche al supporto e alla vicinanza di donata dal distretto Rotary 2080
persone affettivamente significative, primi fra tutti i genitori.
La tragedia che ha colpito il centro Italia nell’agosto 2016 ne è un chiaro esempio:
il terremoto, come altri eventi traumatici che colpiscono le comunità, riesce
non solo a polverizzare edifici e istituzioni, ma anche a sconvolgere gli affetti,
indebolire le sicurezze e i punti di riferimento degli individui. I bambini e gli
adolescenti, poi, sono doppiamente vittime, non solo perché danneggiate negli
affetti e private del “loro” mondo – fatto di certezze e consuetudini rassicuranti
ma perché devono fare i conti con una realtà più grande di loro, spesso senza
avere gli strumenti psicologici per affrontarla.

Il Team Emergenza di Telefono Azzurro, nato nel 1999 dalla
collaborazione con il Traumatic center dell'Università di Yale, interviene nelle
catastrofi naturali in collaborazione con protezione civile e istituzioni.
Sul campo - Telefono Azzurro, anche nell’emergenza, è vicina ai più piccoli.
L’associazione dal 24 agosto 2016, è presente ad Amatrice, in collaborazione
con la Protezione Civile, per offrire un sostegno a bambini, adolescenti e adulti
attraverso volontari appositamente formati e operatori professionisti, come
già fatto durante emergenze passate come quelle in Emilia Romagna, Abruzzo e
Molise.
Oltre all’intervento diretto sul luogo della catastrofe, Telefono Azzurro mette
a disposizione dei bambini e dei loro genitori l’assistenza telefonica attraverso
le sue linee di ascolto, il 114 Emergenza Infanzia e l’1.96.96, dedicato a bambini
e adolescenti. Attiva anche la chat (www.azzurro.it/chat), dove ogni giorno
persone esperte di bisogni di bambini e ragazzi sono pronte a rispondere alle loro
richieste.

Nel 2017

Dopo l’ennesima forte scossa del gennaio 2017, e le estreme condizioni
meteorologiche (oltre due metri di neve) Telefono Azzurro ha interrotto fino a
marzo l’attività sul campo. Durante la primavera, quando la neve è diminuita ed
è stato possibile accedere facilmente ad Amatrice, è stata smontata e rimossa la
tenda utilizzata in emergenza come spazio child friendly.
Durante l’estate Telefono Azzurro torna pienamente sul campo.
È stata svolta una indagine sociale su tutta l’area del cratere sismico, attraverso
sopralluoghi e incontri con enti locali e rappresentanti istituzionali dei comuni
colpiti dal terremoto (Amatrice, Posta, Acquasanta, Arquata del Tronto) al
fine di indagare i bisogni attuali delle comunità colpite e poter programmare e
progettare interventi mirati e di rete in linea con le esigenze attuali di minori e
famiglie.
Da luglio 2017 a novembre 2017 è stato reso disponibile un camper da Rotary
2080, per permettere agli operatori sul campo di avere una stazione mobile e
offrire uno spazio neutro – child friendly.

Dal sisma del 2016 fino a novembre 2017, Telefono Azzurro ha ascoltato
centinaia di persone, che per diverse ragioni non si sarebbero probabilmente
recate agli sportelli “formali”. Lo spazio child-friendly, assieme alla presenza
costante e continuativa sul territorio è una formula che funziona molto bene e
permette di essere il giusto filtro per l’ascolto dei genitori. Durante l’inverno,
sono state realizzate attività ludico-ricreative per bambini e ragazzi, momenti di
aggregazione per minori e famiglie in collaborazione con l’Associazione Sportiva
Dilettantistica Amatrice (ASD Amatrice) presso il Palazzetto dello Sport e
attualmente si sta supportando la programmazione della rete territoriale dei
servizi socio-sanitari in stretta sinergia con la ASL della Provincia di Rieti e la rete
locale.

In sinergia con le Istituzioni e i principali riferimenti della comunità, Telefono
Azzurro lavora in prima linea ad un complessivo piano di ricostruzione e di
rinascita della Comunità, che coinvolga bambini e adolescenti nel breve, medio

51

UNA STORIA DALL’1.96.96 Fin dal primo giorno sul campo il team di operatori Il M
ha i
“Sono preoccupata per mia figlia Valentina. Dal giorndoidTeelllaefporinmoaAsczozsusarrvoomhaitao,phearpaatuoraindci roieonrtdrainreaimn ecanstao, ecsoinè molto acc
chiusa in se stessa”. La signora Giovanna è la mammaledidVivaelernsteina,guennazbieamimbipneagdni 1a0tea.nni, che chiama Telefono Azzurro
per chiedere un aiuto. L'evento traumatico si sarebbe inserito in una fase del ciclo familiare delicata che vede sullo sfondo la La r
separazione dei genitori e il cambiamento di molte delle abitudini della bambina, e la signora Giovanna teme che la congiuntura d’em
di questi due elementi possano pregiudicare la serenità della figlia: “È un periodo difficile: io e Valentina stiamo risentendo di WLY
tutta la situazione, ed io già non riuscivo ad affrontare con lei la separazione… ed ora anche il terremoto. Valentina è molto
sensibile...”. L’operatrice approfondisce la situazione, cercando di comprendere se Valentina abbia modo di potersi confidare La q
con altri adulti di riferimento. “Valentina si è molto confidata in questo periodo con mia madre, perché io sono stata molto è fo
nervosa… avevo del mio da risolvere. Ho provato a parlarle ma non funziona: quando discutiamo poi lei si chiude e non dice Ma
nulla”. La signora Giovanna afferma poi che Valentina si è chiusa ancora di più dopo il terremoto: “La sera del terremoto
eravamo in casa e dormivamo nello stesso letto, lei ha sentito la scossa per prima… ci siamo allontanate da casa ma adesso
siamo tornate”. Il ritorno a casa è motivo di conflitto con la figlia: “Valentina non voleva tornare… adesso per qualsiasi cosa
reagisce pesantemente… è sofferente, impaurita, non parla… le prende l’ansia e poi vomita… io ho cercato di rassicurarla ma
non funziona... lei mi ha detto anche "io te l'ho detto quello che ho! adesso non ne parliamo più..."... ha detto che ha paura
che venga la notte...". L’operatrice rinforza la scelta della signora Giovanna di chiedere un aiuto, sottolineando quanto ciò sia
segno di forza e non di debolezza e spiega alla signora che i sintomi che la figlia mostra possono essere considerati normali
come prima reazione di fronte ad un evento traumatico come il terremoto. Le spiega che è importante rispettare il desiderio
della figlia di non rientrare in casa, e che occorre lasciare che la figlia parli di quanto sta accadendo quando sarà pronta. È
importante garantirle uno spazio di ascolto quando Valentina desidera parlarne. Nello stesso tempo, l’operatrice propone alla
signora Giovanna di contattare il servizio sociale territoriale, che possa garantire una presa in carico della signora e della figlia.
La signora Giovanna accetta. Alcuni giorni dopo, Giovanna richiama l’Associazione informando l’operatrice di aver intrapreso
ucanspaedrecollarsmo daidrriee,lainbaotrtaezsioancehdeiVqauleannttionsatpaoascscaaddeecnidddLoeaireeAtddemiinaradivetearnritcdsrecaier,Telèteoal,deciifnavosseinaenomctoaeAntazaulzlnaiulafrrimrgiofleai,agra,igmdliloi’etirnrenatstseeofrernerpinoreistridàpt.euelrtptaaalcrlucanoce ogsemiottcuimhnaiitnàe: a

per i bambini e per le famiglie.

e lungo termine, tenendo anche e
soprattutto conto delle richieste
e desideri dei bambini e degli
adolescenti stessi. Gli interventi
mirano a ridurre sintomi post
traumatici e al miglioramento del
benessere dei minori e famiglie
sul piano della realizzazione del
personale del se e del clima sociale,
ovvero ad un empowerment
comunitario, concentrandosi sulla
aggregazione della comunità e
partendo dai giovani. Ricostruzione
che deve, quindi, necessariamente
nascere da processi partecipativi
e di condivisione, che coinvolgano
innanzitutto i minori, in una visione
di rinascita che sia al contempo fisica
(degli ambienti, degli spazi collettivi,
delle città) e psico-sociale (delle
persone e delle Comunità).

La finalità di Telefono Azzurro su

Amatrice è di supportare i minori e le famiglie – quindi la comunità nel complesso – a un ritorno alla normalità.
Il gioco, l’ascolto, l’essere sempre presenti accanto
Ovvero:

• accompagnare la popolazione verso una ripresa, oavi vbearmo cboinnit:rdibaugirlei pasuincoelmogpoi we eorpmeernatocroimdui nTietalerfiono Azzurro

• supportare le fasce più deboli, ovvero i bambini e\gUli aHdP\o[lVe sHcKen HtɈi YVU[HYL PS [YH\TH KLSSH WLYKP[H
• promuovere la (ri)aggregazione sociale

• per raggiungere questi macro obiettivi l’intervento deve

• essere strutturato su due assi in un arco tempworwalwe.adzi zaulmrreon.ito 12 mesi.

52

ecco che cosa abbiamo fatto...

La presenza sul campo a poche ore dal sisma ha consentito di portare un aiuto concreto

e profeLsasRioetnea. Lleeinateisebeapmartbeinnairiastoi dtitToelsefhoonocAkzzeurarogalisoastdegunlotid.eGllarazie a un iAnZtIeOrNvI:ento coordinato
che ha pPforaopttootlcaoozlilsooendeinIdntitiAersmeaaAdtSraiLcPesruovbinictioa RTieetil(einfiotinneore)A, Pzroztuocrorlloo dci oInmtesea “parte” de••l laCEsoccruosrimsqiuouanlnii/fsiicctaaànmtbi i giovanili

GRAZIE A... 40 EaoaEc(rSCMaLaitlplueulatagesserilzvTtaoouruuipiezafotnpnrfiàolz-eoapacipgfdoSdedsooerera.tenlatAiavRCMP•Q••••aiSrotlon,dztmn op,TroiediGeAoiaooaoulvaectngsoriznrl11acCinttalucrttnzatrgian.,eroiopiuircracini0ccrRrvtzprayro)soodeilqroi,àoci0ozccApoolcioCAptieGiueeoGaIapnIfa0iCènlnhtrermntauieeviarSdyoem,sen2aas2trpduedtaAIiovzl-anCedi0saaa0aprteaitttAnItoinlroean.irtCnenatsvictrirbetToIavecdnsnhaiiSisasanlur,olaveeaa1oeidlrepi.otDlc,eti,’cisMamitaminoilpComV(nianuiroàrioinpaotztcbrnoogiei,eiabccmonflaoieterrMtllcousosiueonaruittDalt,atpsieatnrtaigncaafenuisprieanssreocgImeeitoirrretttca,zcririudse.i,hopraile2,otiiiodè:eeantcIn0ofSa’LrAntt)ogl8o.ito,ioalnnlrtreeo.0EaaSaiarSenznnS,.tiicDetoeveefoir.iocipfAvashrlitsmizetetliaioahqoSlstaosougruGiedtn,umiceecAinloliirlaieTnposrcvlo,teiseitotpAacepolCogaeolmSeocrernoftliLrilronaomaaraipdtnRzbtttaueiiolooloiooarennl’rrirnaAtseeiaiileio,zintuAsCoz“mdmIn(uaocloraruaocoritottohraneg2ieschcte0hRiaa,adii1IennelefbMdcagCfdtcc7ltaoenlunoooeiisieoleonmzr,aaomcomlzltrAnzicon.sheaitimr)atighrrumdevcnrTenoaliodnarlieirsInAalcnesuatd’aipeniulaatethoeatdmmniàltielldfrllefmi,flA’’fuoaoairporAaeaelcdor,omsnetsorgiesagpednucrcoentsclta”ieiiaatopaiet,ctnoatfosaAstoglnprreuielro.tridst:izeco,iniàc,ootabLuzeloreol,antcaauatli,terrlanecoimriaè,tmprrthenleuloepiidebrmseneneaodeliith’ddnssmacpeaai•• A••••bacsaieithlzvrpta laaaZneeetieeadiormancpzIasRdPsSaa1eSSssriitiElvznanOsaactaoiouuvbluuuo.rpiziaevdsreie9tlvoerrecnppceciNutpppdimmfmrnaeeao6ilsrsoiiaafmipfpermipppstitonlIcforo.ueiaeimeogoo:arp9 odoaiooocht-ellorsrra.verrn6ssiarigrrrp.gcziumtcldadlniaitoldrltttepicreaaslronLpeuaoaazizeiooonaaasioun’nmmenuediiorllancemidptilonlztesamn’tsetmorifinpoadeieaioofitcnaxvcmesiegaonpesommnaiacaincropoeetni rdstnbneaetri,dirpdeso.cetpeaooeoigacdrtinaiecsrssisosteeeccs-iTva-oluetamrhcirsoinenoeltastieeecioemcarpeleofeigacvdea-molnifoclztednrep’aondpnoozetruuealshivlfzroiioilooiinoenroplml,aoptcreoeeiadcocneigtinzr ritcanapeionseoitnooefiisiisodahtongteotcoenienee,nrunuivoociee3igagvstcsrdAlptncseoofmlerlr0segoavlouatehav’zoiensiareiokilpaoazmolaevsgapezgtmnlunpeane,iitnnieaeziolrdren2r aazegsnirtriocwtrecioact4itrlliisovhineigpo.eo-denodoaoaeehirnniUùienamtertnrooeeaelaantizpfwsommsolaldaseniocopcrueeoesiirnpecleuceoldcmli2eorotvsclciiiiup4earebalpneeioadt,ant,nacnentnotaarmotdzmir

di volontari di Telefono Azzurro che si sono alle scuole locali nei giorni della ripresa delle lezioni. La collaborazione c

alternati sul posto, da Milano, Reggio Emilia, le società sportive per le iscrizioni dei ragazzi al nuovo anno di attività. Co

Roma, Lavagna, Padova, Rovigo, Massa, Prato, con sensibilità e professionalità Telefono Azzurro è stato da subito una pr

Torino, Pescara. senza che continua a dare i suoi frutti anche oggi, con la fase dell’emerge

za finalmente lasciata alle spalle.

www.azzurro

53

3.3 A SCUOLA CON TELEFONO AZZURRO

L’Associazione SOS Il Telefono Azzurro Onlus è Ente accreditato dal Ministero
dell’Istruzione come referente per la scuola e propone, tramite il progetto
Educazione, laboratori interattivi di sensibilizzazione e di prevenzione primaria.
Il Protocollo MIUR – Telefono Azzurro siglato in data 8 febbraio 2017 rinnova
l’impegno di Telefono Azzurro a collaborare con il sistema educativo e formativo
per lo studio e l’attuazione di metodologie e buone pratiche finalizzate alla
prevenzione, riduzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di
discriminazione ed esclusione, del disagio giovanile nelle sue diverse forme di
manifestazione ed espressione.

Il progetto Educazione coinvolge direttamente i volontari di Telefono Azzurro
che realizzano i laboratori affrontando i temi della multiculturalità, del bullismo
e cyberbullismo, della sicurezza in rete (internet sicuro), nonché dei diritti dei
bambini e degli adolescenti e della linea di emergenza 114 e 116 000.

Nel corso del 2017 il progetto Educazione ha visto impegnati quest’anno 155
volontari di Telefono Azzurro su tutto il territorio nazionale che hanno erogato
formazione a 17.694 alunni della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I
Grado.

Risultati complessivi raggiunti Settore Educazione 2017 526
Laboratori + Peer Education + Plenarie 17694
Bambini e ragazzi coinvolti 95
Incontri formativi Docenti e Genitor 1569
Adulti coinvolti

Double-click to edit

Adulti coinvolti 1.569

Tematiche formative richieste

60 38 Bambini e ragazzi coinvolti 17.694

60 60 38 Adulti coinvolti Bambini e ragazzi coinvolti
50 Internet
40 10 22
30
20 10 altro
10 Diritti
0

Bullismo

54

edit I laboratori sono stati realizzati da volontari appositamente formati. La Double-click to edit
formazione prevede approfondimenti specifici e affiancamento degli operatori
sul territorio, oltreché la supervisione e la rendicontazione delle attività
svolte. L’obiettivo perseguito dal progetto è stato quello di promuovere la
consapevolezza della problematica e far acquisire ai ragazzi le strategie per
affrontare situazioni critiche. Laboratori appositi e più formali sono stati erogati
anche a genitori ed insegnanti. Inoltre, i volontari, sono attivi anche nella
formazione e coordinamento della peer education.
La Peer Education - o educazione tra pari - è un approccio educativo che
punta fare dei ragazzi i soggetti attivi della propria formazione, coinvolgendoli
in un modo di operare diverso rispetto ai tradizionali metodi di formazione-
prevenzione frontale. Attraverso la Peer Education, a seguito di una prima

formazione dei peer educaDtoorudba plear-tcelidcekll’otopeeradtoitre di Telefono Azzurro, sono

i ragazzi stessi a confrontarsi fra loro, scambiandosi punti di vista, ricostruendo
problemi ed immaginando autonomamente soluzioni. In questo modo saranno i
ragazzi a poter riflettere sui loro diritti e si assumeranno l’impegno - dovere - di
promuovere tra i coetanei la conoscenza delle risorse e dei rischi.

INTERVENTI NELLE SCUOLE

6.145

6000

5000

4.072

4000

3000

2000

1000 914
0
191 45 4 0 82 189 0
4 0
Multiculturalità Rete
Bullismo Diritti Bambini/Ragazzi

Laboratori Peer Education

Progetto Educazione

15,32% Progetto Uno A Uno

84,68% Anche per il 2017, a Milano, è stato portato avanti con successo il progetto
Interventi diretti a Genitori e Insegnanti UNO a UNO, che consiste nell’assegnazione a ciascun volontario che si è reso
disponibile di un bambino con cui instaurare un rapporto e portarlo avanti per
Interventi diretti a Bambini e Ragazzi tutto l’anno scolastico. I bambini coinvolti, sono “bambini adultizzati”, ovvero
Download data abituati a prendersi cura di se stessi e dei loro fratellini da soli. Il rapporto che si
instaura con il volontario è un rapporto di fiducia: alla base c’è la sicurezza di un
appuntamento fisso (il mercoledì pomeriggio di ogni settimana), con la stessa
persona (sempre lo stesso volontario per tutto l’anno scolastico). I volontari
coinvolti nel progetto sono stati 5, pari a 5 bambini aiutati nell’arco dell’intero
anno

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INTERVENTI IN CLASSE
I LABORATORI DI SENSIBILIZZAZIONE E PREVENZIONE NELLE CLASSI

IL FENOMENO BULLISMO

Il laboratorio, proposto alle classi III, IV e V di Scuola Primaria e alle classi
di Scuola Secondaria di primo grado, intende promuovere un processo di
cambiamento che interessi l’intero gruppo classe. Si rivolge pertanto non solo
ai ragazzi direttamente coinvolti in episodi di prepotenza - in posizione di bulli o
vittime - ma anche agli altri compagni quali “agenti di cambiamento”.

LA SICUREZZA E L’USO CONSAPEVOLE DI INTERNET

Il modello di attività, proposto alle classi III, IV e V di Scuola Primaria e alle
classi di Scuola Secondaria di primo grado, intende promuovere nei bambini e
nei ragazzi la consapevolezza delle potenzialità e delle insidie della rete, per un
utilizzo consapevole e sicuro di Internet e delle nuove tecnologie.
Per la Scuola Secondaria di II grado il percorso può svilupparsi anche tramite un
intervento di peer education, in cui la classe verrà formata per poter riproporre il
laboratorio nelle altre classi del proprio Istituto.

DIRITTI CHE FAVOLA!

I destinatari del progetto sono i bambini delle Scuole dell’Infanzia e della Scuola
Primaria. Telefono Azzurro propone di realizzare, all’interno delle classi, un
incontro in cui poter introdurre la tematica relativa ai diritti dei bambini sanciti
nella Convenzione ONU del 1989.
Grazie a delle specifiche favole vengono sviluppati dei giochi al fine di focalizzare
l’attenzione sul tema trattato, elaborandone il significato.

114: BAMBINI E EMERGENZA

Il percorso proposto per le classi IV e V di Scuola Primaria e per le classi della
Scuola Secondaria di primo grado, si propone di indagare la percezione dei
bambini e dei ragazzi rispetto alle situazioni in cui la loro vita, così come quella
di altri bambini o adolescenti, può essere in pericolo o a rischio di trauma. Cosa
si prova in queste situazioni? Come ci si comporta di fronte alla paura e alla
richiesta di aiuto? Un percorso verso la conoscenza e il corretto utilizzo del
Servizio 114 Emergenza Infanzia.

MULTICULTURALITÀ

Laboratorio di integrazione multiculturale che intende valorizzare le diversità
come possibilità di arricchimento interculturale. Le attività hanno l’obiettivo di
rafforzare il gruppo classe, prevenendo fenomeni di esclusione sociale.

MINORI E SICUREZZA

Questo percorso educativo riguarda le classi IV e V di Scuola Primaria e le classi
di Scuola Secondaria di primo grado, e intende promuovere, attraverso un
incontro con le classi, l’utilizzo delle regole di sicurezza per prevenire il fenomeno
e diffondere una corretta conoscenza del servizio 116 000 minori scomparsi.

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LA SENSIBILIZZAZIONE E FORMAZIONE PER GLI ADULTI

Posto che le agenzie educative, Scuola e Famiglia, rivestono un ruolo decisivo • IL FENOMENO
nella crescita e nel processo di socializzazione dei bambini e dei ragazzi, è di
sostanziale importanza valorizzare il ruolo di questi attori coinvolti tanto nella DEL BULLISMO
prevenzione, quanto nella rilevazione e nella gestione quotidiana di situazioni di
disagio. • SICUREZZA E USO

Gli incontri di formazione sono tenuti da professionisti esperti sulla tematica di CONSAPEVOLE DI
interesse. INTERNET

I corsi di aggiornamento vertono su alcune delle problematiche concernenti • PREVENZIONE
l’infanzia e l’adolescenza: abuso e maltrattamento, disagio del minore straniero,
bullismo e rischi della navigazione in Internet. DELL’ABUSO E DEL
I corsi sono destinati agli insegnanti di Scuola Primaria e Secondaria e ai genitori. MALTRATTAMENTO
ALL’INFANZIA

• LA COSTRUZIONE

D’IDENTITÀ
NELL’ADOLESCENZA

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2017: I PROGETTI NAZIONALI

Telefono Azzurro propone alle Scuole del territorio i propri laboratori
sviluppando anche i progetti educativi Europei, Nazionali e regionali promossi
dall’Ente in collaborazione con vari partner. Nello specifico il Settore Educazione
di Telefono Azzurro ha sviluppato e realizzato le attività educative relative ai
seguenti progetti Europei, Nazionali e Locali:

Safer Internet Generazioni Connesse
Progetto Europeo sulla promozione dell’uso corretto della rete rivolto a studenti,
insegnanti e docenti. Le attività si declinano in laboratori, peer education e lezioni
in plenaria, con il coinvolgimento diretto di genitori ed insegnanti.

Insieme nella rete
Progetto di peer education in collaborazione con Lions Host Imola rivolto alle
Scuole Secondarie del Comune di Imola.

Progetto contro il bullismo in collaborazione con il MIUR
Nell’ambito della Convenzione tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca e Telefono Azzurro, siglata a Roma in data 18 dicembre 2014,
nel 2015 è stato dato avvio al primo progetto di sinergie tra MIUR e Telefono
Azzurro “Il Bullismo: proposta integrata di ascolto e intervento attraverso una
linea telefonica e una chat dedicate”.

Non stiamo zitti: proposta integrata tra ascolto e azione contro
il bullismo – a livello nazionale in collaborazione con il MIUR
Il progetto "Non stiamo zitti: proposta integrata tra ascolto e azione contro
il bullismo" si propone come obiettivo generale e fondamentale quello di
promuovere la prevenzione e la formazione quali strumenti di diffusione di una
cultura orientata al rispetto dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

“Non Stiamo Zitti - Emilia Romagna”
L’Istituto Comprensivo 7 Orsini di Imola si è aggiudicato come Ente Capofila
il finanziamento tramite bando MIUR del progetto “non stiamo zitti” per la
prevenzione al bullismo. I 39 Istituti coinvolti tra Parma e Imola hanno condiviso
percorsi di formazione e prevenzione al bullismo diretti ad alunni e docenti
realizzati dagli esperti di Telefono Azzurro in partenariato con l’Università di
Bologna.

Parole e idee contro il bullismo – Lazio
L’Istituto Comprensivo “Alfieri-Lante della Rovere” di Roma si è aggiudicato come
Ente capofila il finanziamento tramite bando MIUR del progetto “Parole e idee
contro il bullismo” per la prevenzione al bullismo. Il progetto si è posto la finalità
di offrire ai docenti, ai ragazzi e alle famiglie una serie di strumenti formativi e
spazi di confronto e di collaborazione. Obiettivo ultimo del progetto è coinvolgere
attivamente i ragazzi in quanto protagonisti di attività di Peer Education nelle
scuole e di una grande Online Community.

Billy non è bullo - Abruzzo
Il Liceo Scientifico Statale “Marco Vitruvio Pollione” è scuola capofila nel progetto
“Billy non è bullo” (ex L. 440) finalizzato alla prevenzione del fenomeno del
bullismo e il cyberbullismo attraverso attività, convergenza di sforzi, strategie ed
iniziative contro tali fenomeni. Il Progetto si propone di realizzare un approccio
ecosistemico, complesso e reticolare al problema, coinvolgendo e formando gli
attori chiave del processo educativo, ma anche mobilitando la società civile.

Bacio experience
Telefono Azzurro sostiene il progetto “Un Bacio experience”. Attraverso la
proiezione del film di Ivan Cotroneo si favorisce il dibattito con i ragazzi delle
Superiori su tematiche come bullismo, omofobia, amicizia e violenza tra pari.

58

3.4 PROGETTO BAMBINI E CARCERE

Dal 1993 Telefono Azzurro promuove e realizza, senza alcun finanziamento Oltre 200 volontari
pubblico, il Progetto “Bambini e Carcere”, rivolto alla tutela di quei bambini di cui in 17 istituti
uno o entrambi i genitori sono detenuti. penitenziari in 17
città e 10 regioni
Il minore che entra in carcere si trova a gestire una situazione complessa e
delicata che spesso non è chiara e non viene spiegata. Anzi, il più delle volte viene
celata dai genitori stessi per timore di essere stigmatizzati.

Il progetto si declina attraverso due diverse azioni:

• Il progetto “Nido/ICAM”, destinato ai bambini (0-6 anni) che vivono negli
Istituti penitenziari e negli Istituti a Custodia Attenuata per Madri detenute
(ICAM), persegue lo scopo di aiutare questi minori a trascorrere i primi anni
della loro vita in una situazione affettiva, logistica e organizzativa a misura di
bambino.

• Il Progetto “Ludoteca”, finalizzato a creare un clima sereno e accogliente
per il minore che accede nell’istituto penitenziario per far visita al proprio
genitore o parente detenuto, in modo da facilitare la relazione del nucleo
famigliare, in un contesto spesso difficile da comprendere come la realtà
carceraria.

Il progetto, coordinato a livello nazionale, è gestito a livello locale dai volontari,
opportunamente formati e periodicamente aggiornati, che svolgono la propria
missione in stretta e costante collaborazione con tutti gli operatori penitenziari.

Il Progetto “Bambini e Carcere” di Telefono Azzurro è complessivamente
attivo in 17 Istituti penitenziari su un totale
di 19 Istituti di prevenzione e pena
in 17 città e 10 regioni italiane.
Le ludoteche in cui i volontari di
Telefono Azzurro prestano servizio
sono 18.
I volontari di Telefono Azzurro,
inoltre, prestano servizio anche in
2 ICAM, 2 nidi e 10 aree verdi (di
cui 1 sospesa a Trapani) mentre è
prevista l’attivazione di un’area
verde a Pescara.
I volontari di Telefono Azzurro
impegnati nel progetto sono oltre
200, e si prevede l’incremento di
almeno circa 50 nuovi volontari,
mentre 18 volontari in Servizio
Civile sono entrati in data 11
dicembre 2017, all’interno del
piano del Servizio Civile Nazionale
2017 presso le sedi di Telefono
Azzurro di Bologna, Massa, Milano,
Padova e Roma

59

Servizio Civile Complessivamente, nell’anno 2017 i volontari di Telefono Azzurro, attraverso il
per il progetto Bambini e servizio svolto all’interno delle ludoteche, delle sezioni nido e degli ICAM degli
Carcere dall’ 11 dicembre II.PP. con cui l’Associazione collabora, hanno accolto più di 6.500 bambini circa.
2017
Alcune iniziative realizzate all’interno del progetto Bambini e Carcere nell’anno
In data 11 dicembre 2017 si è 2017:
avviato l’anno di Servizio Civile
per 18 volontari all’interno del • Creazione del gruppo di volontari di Livorno che ha iniziato a svolgere le
progetto Bambini e Carcere, attività nella ludoteca della locale Casa Circondariale.
presso le sedi di Telefono Azzurro
di Bologna, Massa, Milano, Roma • Inaugurazione della nuova ludoteca presso la Casa Circondariale a Prato.
e Padova. L’obiettivo generale è
quello di migliorare la situazione dei • Avvio della collaborazione con la Direzione del reparto sex offender a
minori che vivono indirettamente Napoli-Secondigliano, permettendo la partecipazione al progetto di 8
la condizione di detenzione di un detenuti e circa 15 bambini in un solo ingresso mensile, con l’assistenza dei
loro genitore detenuto negli Istituti volontari di Telefono Azzurro.
penitenziari impegnati nel progetto,
e quindi, da un lato, aumentare il • Partecipazione alla campagna “Not my crime, still my sentence”
numero di ore di colloquio dedicate indetta dalla Children of Prisoners Europe (COPE) Foundation, allo scopo
all’incontro tra i genitori detenuti e di dar voce ai minori che si trovano a vivere la condizione detentiva dei loro
i loro figli all’interno delle ludoteche genitori.
di Telefono Azzurro, e, dall’altro,
sensibilizzare e promuovere • Nel 2017 Telefono Azzurro ha ricevuto il Premio per il progetto
le tematiche legate al mondo “A Green Space for Children and Their Detained Parents”,
dell’infanzia e del carcere selezionato dalla King Baudoin Foundation e da Timberland nel concorso “My
PlayGreen Milano”, volto a creare un’area verde presso la C.C. Milano-San
Vittore a favore dei figli minori dei detenuti.

• Attraverso la campagna “Let’s Play for Change”, Ikea Pisa ha collaborato
con Telefono Azzurro al fine di raccogliere i fondi necessari per rinnovare la
ludoteca e gli spazi interni della C.C. di Livorno. La campagna ha consentito a
Ikea Pisa di donare 1€ per ogni peluche venduto presso la propria filiale.

• Nel corso dell’anno è inoltre stato avviato il Servizio Civile all’interno del
progetto Bambini e Carcere, presso le sedi di Telefono Azzurro di Bologna,
Massa, Milano, Roma e Padova.

60

3.5 I CENTRI TERRITORIALI

Dal 1987 a oggi, all’ascolto telefonico si è affiancato un costante lavoro
territoriale grazie alle sedi operative e di volontariato dislocate in tutta
Italia, che lavorano quotidianamente promuovendo attività di prevenzione e
sensibilizzazione per la tutela dei diritti dei minori.
Sulla base della lunga esperienza nella gestione e nella prevenzione del disagio,
Telefono Azzurro svolge le proprie attività attraverso i Centri Territoriali con
l’obiettivo di garantire una presenza e un intervento più capillare consapevole
che, solo tenendo presente le caratteristiche ed i bisogni specifici del territorio, è
possibile agire in maniera sempre efficace e puntuale a tutela dei bambini e degli
adolescenti italiani e stranieri.
Tali centri sono funzionali sia alle attività di intervento, di formazione e di
sensibilizzazione nel territorio come nel caso di Milano, Torino, Treviso, Firenze,
Roma, Napoli, Palermo sia alle attività di gestione necessarie alla Associazione,
come ad esempio Modena.

Attività svolte in alcuni Centri Territoriali Coinvolti
nel 2017 2.121 bambini e
adolescenti
CAMPANIA - SEDE DI NAPOLI 151 insegnanti
115 genitori
Nel Centro, attivo dal 2009, si svolgono attività educative di sensibilizzazione e di sui temi del bullismo,
formazione nelle scuole e nell’extrascuola oltre a realizzare il progetto “Bambini cyberbullismo,
e carcere”. diritti dell’infanzia,
Obiettivo generale è lo sviluppo di progetti ai bambini e agli adolescenti secondo sicurezza in rete.
un modello multidisciplinare ed integrato di intervento.
61
NAPOLI - Scuola Educazione
Nel corso del 2017 attraverso il Centro si sono
realizzati percorsi di prevenzione – anche
attraverso la peer education - che hanno coinvolto
complessivamente 2121 tra bambini e adolescenti,
151 insegnanti e 115 genitori sui temi del bullismo,
cyberbullismo, diritti dell’infanzia, sicurezza in rete.
Nel corso dell’anno scolastico 16/17 la sede operativa
di Napoli ha realizzato laboratori e incontri di
formazione sulla tematica della sicurezza in rete anche

nell’ambito del progetto SIC (Safer Internet Centre) – Generazioni Connesse,
coordinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e co-
finanziato dalla Commissione Europea.

NAPOLI - “Bambini e Carcere”
A Napoli il Progetto Bambini e Carcere è attivo presso il Centro Penitenziario
“Secondigliano – Pasquale Mandato” dal giugno del 2008, si rivolge ai bambini
e agli adolescenti che entrano in carcere per far visita al padre, e ha previsto
l’allestimento di uno spazio al chiuso (ludoteca) e uno all’aperto (area verde)
idonei alle esigenze dei bambini.
Il gruppo di volontari coordina e realizza circa 4 incontri mensili con i nuclei
familiari coinvolti al fine di creare il clima il più possibile familiare, allentando
eventuali tensioni, incentivando il rapporto padre-figlio-madre e garantendo
continuità nelle interazioni. Inoltre, il gruppo si riunisce una volta al mese per
discutere sull’andamento del progetto, sulla qualità delle interazioni genitori –
figli negli incontri settimanali e sulle proposte di volta in volta elaborate.

Durante il Giffoni Al fine di coinvolgere i papà, come protagonisti attivi e responsabili del
Experience progetto, i volontari hanno realizzato, in collaborazione con il corpo docente
Telefono Azzurro ha del penitenziario, un laboratorio di arte e cucito. Tale laboratorio ha portato alla
realizzato con i suoi realizzazione di materiali che sono stati poi distribuiti nell’ambito di eventi di
esperti 2 dibattiti sul raccolta fondi nel periodo natalizio per sostenere il progetto.
tema del bullismo con Il progetto è stato implementato su proposta del gruppo dei volontari della sede
circa 1.200 bambini di Napoli con l’avvio del servizio di preaccoglienza: uno spazio di gioco gestito dai
volontari di Telefono Azzurro, destinato ai bambini che giungono per far visita al
62 papà detenuto, potrebbe permettere loro di trascorrere l'attesa in un clima più
sereno e aiutarli così ad allentare la tensione prima di giungere al colloquio.

NAPOLI - Attività trasversali ed attività extrascolastiche
Sono state realizzate in diversi momenti durante l’anno campagne di
reclutamento volontari locali e mirate, utilizzando anche la pagina Facebook del
gruppo locale di Napoli. È stato svolto 1 percorso di orientamento e formazione
per i nuovi volontari.
I volontari hanno realizzato le due campagne nazionali di raccolta fondi.
Nel mese di aprile, in occasione dei Movie Days, iniziative realizzate dal Giffoni
Experience, Telefono Azzurro ha realizzato con i suoi esperti 2 dibattiti sul tema
del bullismo con circa 1200 bambini di alcune scuole primarie della Campania.
A luglio 2017, nella cornice del Giffoni Experience, Telefono Azzurro ha
incontrato centinaia di bambini e ragazzi dai 3 ai 18 anni, programmando e
realizzando per loro attività mirate e diversificate per classe d'età. Telefono
Azzurro con esperti e volontari, appositamente formati, ha focalizzato
l’attenzione sul tema del bullismo. Giffoni ha ospitato anche uno delle diverse
tappe di “Un bacio experience”, progetto di sensibilizzazione sul tema del
bullismo. Un formatore esperto di Telefono Azzurro ha gestito il dibattito con
circa 500 ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado della Campania.

Attività coordinate e realizzate dalla sede di Napoli in diverse
regioni
Telefono Azzurro ha preso parte all’evento Teen parade a Bologna 6/7 settembre
realizzando attività laboratoriali con 100 ragazzi sul tema del bullismo e cyber
bullismo.
Nell’ambito di progetti di prevenzione al bullismo, “Billy non è bullo”, “Parole e
idee contro il bullismo” e “Non stiamo zitti” e del progetto SIC (Safer Internet

Centre) – Generazioni Connesse, la sede di Napoli ha partecipato, realizzando
nelle scuole in Abruzzo, Lazio e Puglia diverse attività laboratoriali, dibattiti e
incontri formativi con bambini, ragazzi, genitori e docenti.

VENETO – SEDE DI TREVISO 104 laboratori per
1.888 alunni + 127 alunni
In Veneto nel corso del 2017 si sono gestiti e coordinati anche il progetto Scuola coinvolti attraverso
ed Educazione e progetto “Bambini e carcere di Padova”, che da dicembre ha peer educator
potuto essere integrato con l’attivazione di un nuovo progetto del Servizio Civile
Nazionale, che terminerà a dicembre 2018. 63

Scuola Educazione
I laboratori sono rivolti alla Scuola Primaria e/o alla Scuola Secondaria di
primo grado e sono differenziati per fasce d’età, nel rispetto delle esigenze che
caratterizzano i destinatari nelle diverse fasi dello sviluppo.
Le attività proposte, distinte in laboratori ed incontri di informazione, sviluppano
le seguenti tematiche:

• Sensibilizzazione e Prevenzione del fenomeno del Bullismo
• La Sicurezza e l’uso consapevole di Internet
• Educazione ai Diritti di Cittadinanza del minore

Laboratori educativi in Veneto nel 2017
104 laboratori: 36 bullismo, 54 sicurezza in rete, 9 diritti dei minori, 5 peer
education
1.888 alunni coinvolti nei laboratori + 127 alunni coinvolti attraverso peer
educator.

Servizio Civile Nazionale
Si è concluso a settembre 2017 il Progetto del Servizio Civile Nazionale “Con le
maglie nella rete” a Treviso.
Lo scopo del progetto è stato il coinvolgimento attivo degli adolescenti su alcune
tematiche fondamentali per le giovani generazioni, quali il fenomeno del bullismo
e il tema della sicurezza e dell’uso consapevole di Internet.
L’intento è stato quello di mettere in atto una sperimentazione nelle scuole con
attività finalizzate a far diventare i giovani esperti internauti e testimonial delle
potenzialità di una Rete sicura per i ragazzi di tutte le età.
Le 6 volontarie del servizio civile, con la supervisione della referente territoriale e
il supporto di tirocinanti e studenti del progetto alternanza scuola-lavoro, hanno
coinvolto gli adolescenti della Regione Veneto in una sperimentazione educativa
in varie attività dell’Associazione.
L’attività centrale del progetto ha riguardato i laboratori di peer education svolti
nelle scuole secondarie di secondo grado in cui sono stati formati i ragazzi sulla
sicurezza in rete tramite la metodologia della peer education. L’obiettivo è stato
di rendere i giovani dei formatori attivi per i loro compagni. Le volontarie hanno
realizzato il progetto di peer education di Telefono Azzurro, da intendere come
un progetto pilota da esportare a livello nazionale.

Laboratori educativi nell’arco dell’anno di svolgimento del Progetto “Con le
maglie nella rete” (settembre 2016 – settembre 2017):
Totale alunni raggiunti: 3333
Adulti: 229

Presentazione del Progetto del Servizio Civile Regionale “Non
stiamo zitti: Stop al bullismo”
Telefono Azzurro ha partecipato a un Bando per il Servizio Civile Regionale, in
partnership con Università, Comuni, Enti e Associazioni del territorio. Il Progetto
si propone di contrastare il bullismo e il cyberbullismo tra i giovani del Trevigiano,
attraverso l’attivazione di un complesso di interventi sul territorio, di servizi di

Risultati raggiunti assistenza e di processi di comunicazione con l’intento di attivare i più giovani nel
contrasto ai comportamenti devianti, nella conoscenza dei rischi insiti nell’utilizzo
• 60 volontari degli strumenti web, nella possibilità di segnalare i casi di bullismo e violenza.
• 3 ludoteche (due nella Casa Particolare importanza sarà data al coinvolgimento degli operatori giovanili
attraverso strumenti di community, corsi di formazione, anche in modalità
circondariale e una nella Casa di F.A.D. , per poter riconoscere fin dai primi segnali eventuali casi di abuso e
reclusione) intervenire nella maniera più corretta. Il progetto prenderà avvio nel 2018.

Numero di minori che accedono VENETO BAMBINI E CARCERE
alla ludoteca Da Dicembre 2017 è stato attivato a Padova il Servizio Civile per il progetto
“Bambini e Carcere” con quattro nuove risorse che sono entrati a far parte del
• 60 bambini mese gruppo volontari preesistente.
• 600 bambini all’anno
Risultati raggiunti
Ore di colloqui con le famiglie
• 60 volontari
• 25 ore a settimana • 3 ludoteche (due nella Casa circondariale e una nella Casa di reclusione)
• 100 ore al mese
Numero di minori che accedono alla ludoteca

• 60 bambini mese
• 600 bambini all’anno

Ore di colloqui con le famiglie

• 25 ore a settimana
• 100 ore al mese

VENETO - Progetto “SIC – Generazioni connesse”
Generazioni Connesse è il progetto coordinato dal Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca, dedicato ad un uso sicuro e consapevole di
Internet e tecnologie digitali
Nel 2017 sono state svolte giornate formative in 3 Istituti che hanno
coinvolto 411 ragazzi, 58 genitori e 41 docenti.

VENETO - Le altre attività:
• gestione del sito per ragazzi www.giovaniprotagonisti.it, un portale web

che tratta di alcune tematiche centrali della vita dei giovani con lo scopo di
contribuire al loro benessere
• gestione dei relativi profili Facebook e Twitter attraverso l’inserimento di
nuovi contenuti e la condivisione di materiali prodotti dai ragazzi
• stipulata la convenzione con l’Università degli Studi di Padova, Facoltà di
Psicologia, per l’attivazione di tirocini curricolari
• stipulata la convenzione con il Liceo delle Scienze Umane Duca degli Abruzzi
di Treviso nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro.

64

SICILIA – SEDE DI PALERMO

Presso il Centro Territoriale di Palermo gli Operatori e i Volontari svolgono
interventi di prevenzione dell’abuso e del maltrattamento all’infanzia e azioni
di promozione della tutela dei diritti dei minori in un’ottica di collaborazione
e di integrazione tra i servizi assistenziali e le istituzioni locali (politiche,
amministrative, giudiziarie e formative).

Obiettivo principale è stato quello di organizzare le attività del Volontariato
locale territoriale in modo sistematico e attraverso metodi di pianificazione per
il reclutamento e per la formazione. In particolare, sono state svolte le seguenti
attività:

• Reclutamento volontari;
• Colloqui di selezione volontari;
• Incontri di orientamento al volontariato;
• Riunioni organizzative dei volontari;
• Supervisione attività dei volontari;
• Organizzazione Formazione Progetto Carcere per nuovi Volontari.

Il centro territoriale regionale nell’anno 2017 ha accolto 76 volontari (20 a Palermo, 11 a Trapani, 5 a Catania, 11 a Patti, 11 a
Ragusa, 5 ad Enna, 6 a Messina, 7 a Caltanissetta) le cui principali attività sono state: progetto Bambini e Carcere, attività di
raccolta fondi e sensibilizzazione, attività del settore educazione.

Obiettivo delle attività di volontariato, comunicazione e sensibilizzazione sul 650 bambini e 200
territorio siciliano è stato quello di promuovere i temi legati alla prevenzione famiglie coinvolte
dell’abuso e del maltrattamento all’infanzia e sensibilizzare la cittadinanza sui
diritti dei bambini e degli adolescenti facendo conoscere le attività e i progetti di
Telefono Azzurro sia a livello nazionale che locale.
Il Centro territoriale di Palermo, nell’anno 2017, ha svolto attività di
comunicazione e sensibilizzazione partecipando a manifestazioni a carattere
nazionale, locale e regionale promuovendo anche attività di raccolta fondi.
Come nelle altre sedi dell’associazione anche presso la sede di Palermo si
sono svolte le attività di sensibilizzazione e raccolta fondi realizzate grazie al
contributo dei Volontari dell’Associazione, in particolare, nel mese di novembre
2017, in occasione della campagna nazionale, “Accendi l’Azzurro”, e nel mese di
aprile 2017, in occasione della campagna nazionale, “Aprile Azzurro”.
Tra le molteplici attività di sensibilizzazione e raccolta fondi sul territorio locale si
elencano:

• Festa di Carnevale a Trapani
• Campagna 5x1000
• Festa del papà e della mamma presso il Carcere Pagliarelli di Palermo
• PalermoBimbiday e Family Village
• Promozione e Sensibilizzazione ai laboratori educativi del Settore

educazione del Telefono Azzurro della sede di Palermo, Trapani e Catania.

SICILIA - A SCUOLA
Nell’anno scolastico 2016/2017, nei territori di Palermo, Trapani e Catania,
presso scuole secondarie di primo e secondo grado e presso scuole secondarie
di secondo grado, sono stati realizzati i seguenti laboratori di prevenzione e
sensibilizzazione che hanno coinvolto 470 bambini e 32 insegnanti.

SICILIA - PROGETTO BAMBINI E CARCERE
Il Progetto è attivo a Palermo presso la Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo
mediante attività svolte dai Volontari nelle seguenti aree: Attività in sala colloqui,
Area Verde, Ludoteca.
Presso la C.C. Pagliarelli, nell’anno 2017, le attività dei volontari si sono svolte
con una frequenza settimanale. Il servizio in un anno è stato erogato a circa 650
bambini, coinvolgendo circa 200 famiglie.

65

A Palermo, nel 2017 è stata realizzata la festa di Natale e la festa del papà e della
mamma durante le quali sono stati regalati dei doni ai figli dei detenuti e si sono
svolte attività di sensibilizzazione sul progetto Bambini e Carcere. Durante l’anno
i volontari hanno svolto con i bambini ed i genitori laboratori ludico-creativi e
tematici sui diritti dei bambini.
Durante il periodo estivo, si sono strutturati accordi con la Casa circondariale di
Messina “Gazzi” e, attraverso la visita alla struttura, la formazione di un gruppo
di volontari dedicati al Progetto Bambini e Carcere e la firma di un protocollo di
intesa, si è concordato di iniziare le attività del progetto presso la sala colloqui e
presso l’area Verde già allestita dal carcere.
Palermo, nel mese di dicembre 2017, ha ricevuto anche la richiesta di strutturare
le attività del progetto anche presso il Carcere Ucciardone a partire dal 2018 per
attuare il servizio nella Ludoteca e nell’area verde già presenti presso la struttura.

66

Nelle pagine seguenti i problemi e le paure di bambini
e adolescenti oggi, attraverso le loro parole ascoltate
da Telefono Azzurro

Per tutelare la privacy delle persone coinvolte nomi e dati sono stati abbreviati, cambiati o coperti da XXX

storie
ed

esperienze

67

4.1 BULLISMO E CYBERBULLISMO

storie Per bullismo si intendono quelle azioni di sistematica prevaricazione e
ed sopruso messe in atto da parte di un singolo (o di un gruppo) nei confronti
di una persona percepita come più debole o “differente” dai pari. Tali
esperienze prevaricazioni avvengono negli ambienti frequentati tutti i giorni dai ragazzi,
online ed offline. Affinché sia configurabile una situazione di bullismo è
“l’altro giorno in mensa mi necessario che siano soddisfatti alcuni requisiti. Gli atti devono essere
hanno minacciato” intenzionali, ovvero agiti con l’intento di procurare danno alla vittima e devono
essere persistenti, ovvero ripetuti nel tempo: il singolo episodio non costituisce
“Sono stanco di essere provocato, bullismo. Infine, la relazione vittima/bullo dev’essere asimmetrica, ovvero
vi prego aiutatemi a capire come mi dev’essere presente un disequilibrio di potere o popolarità, percepito come tale,
devo comportare. So che reagire male tra il bullo e la vittima.
è sbagliato ma non ce la faccio davvero È fondamentale tenere in considerazione tali requisiti per distinguere il bullismo
più”. Emanuele è un ragazzo di quindici da un semplice scherzo, il cui intento è il divertimento comune, ed il conflitto tra
anni che chatta con Telefono Azzurro per coetanei, episodico e normale nella relazione paritaria tra ragazzi.
raccontare la propria situazione. Descrive Con il termine cyberbullismo ci si riferisce, invece, ai comportamenti che abbiano
le continue prevaricazioni subite da due la stessa finalità di prevaricazione e sopruso, anche solo per il divertimento dei
ragazzi che, come lui, frequentano un cyberbulli, ma che avvengono in Rete. Il cyberbullismo ha alcune caratteristiche
collegio per studenti fuori sede: “entrano specifiche, in ragione del mezzo attraverso il quale le dinamiche di prevaricazione
in camera mia, senza il mio permesso e si esprimono e si diffondono. Il cyberbullismo è pervasivo, può avvenire in
anche se ci sono io dentro, aprono gli qualsiasi momento e luogo ed ha un intrinseco rischio di maggior diffusione, in
armadietti, mangiano le mie cose, come termini di raggio e velocità, dei contenuti. Quest’ultimi, una volta diffusi in Rete,
se fossi trasparente…lo fanno soprattutto sono persistenti, infatti, rischiano di rimanere online per sempre. Infine, la Rete
di sera quando dovremmo essere tutti a garantisce molto spesso l’anonimato, favorendo la creazione di una distanza che
dormire nelle stanze”. Emanuele racconta riduce l’empatia, ovvero la capacità di comprendere lo stato d’animo della vittima.
spaventato “sono mesi che lo fanno, l’altro
giorno in mensa mi hanno minacciato con scuola del suo paese aveva partecipato alcuni episodi avvenuti nei mesi precedenti
una forchetta di non dirlo agli educatori. ad un vostro laboratorio. Ho anche ma di non averne compreso il perdurare
Ho trovato il coraggio di scrivere perché paura che gli educatori e il Preside se e l’impatto così negativo su Emanuele. Di
negli ultimi giorni sta succedendo più la prendano con me perché ho cercato concerto con il MIUR e il Collegio, Telefono
spesso, ieri uno di loro mi ha sputato aiuto fuori”. L’operatrice tranquillizza Azzurro propone attività educative di
ed io mi sono sentito una nullità. Non Emanuele spiegandogli che l’obiettivo di sensibilizzazione al fenomeno del bullismo
mi sento al sicuro qui”. L’operatrice Telefono Azzurro non è quello di attribuire nelle classi interessate, raccogliendo una
rinforza la scelta di Emanuele di chiedere delle responsabilità bensì di lavorare in grande partecipazione da parte dei ragazzi
un aiuto, sottolineando quanto ciò sia sinergia con il collegio per favorire un che hanno contribuito con molta positività
segno di forza e non di debolezza “ne ho clima positivo e di rispetto reciproco tra i ed attenzione. La maggior parte di loro si è
parlato con l’educatore del mio piano, ragazzi. Questo affinché la scuola torni ad messa in gioco con interventi appropriati
sono stati richiamati più volte ma il loro essere, per Emanuele e i compagni, non ed esprimendo i propri vissuti; le attività
sguardo beffardo non cambia quando ci solo un luogo di formazione ma anche di proposte hanno fatto emergere la capacità
incontriamo…sembra che mi vogliano dire condivisione di esperienze positive tra dei ragazzi di confrontarsi ed esprimere le
che non ho scampo”. Si approfondisce il pari. Si propone quindi al ragazzo che sia proprie opinioni, e di rispettare al contempo
contesto classe di Emanuele che racconta Telefono Azzurro a contattare il Preside i punti di vista e le emozioni dei compagni.
“per fortuna siamo in classi diverse. Nella del collegio frequentato, attraverso A detta dei ragazzi, gli interventi proposti li
mia mi trovo bene, tutto succede negli ed in collaborazione con il MIUR, per hanno aiutati a comprendere meglio come
spazi comuni come la mensa o la sera condividere la situazione raccontata da gestire le relazioni, anche quelle più difficili,
quando siamo in stanza al piano. Mi sono Emanuele, gli episodi, il suo disagio ed con rispetto e tolleranza. A distanza di
confidato con il mio compagno di banco i suoi timori e per riuscire a far sì che la qualche tempo, anche il Preside del Collegio
che mi vedeva pensieroso e triste ed è scuola e il collegio possano costituire per ci informa che il clima di classe è diventato
lui che mi ha consigliato di chiamarvi Emanuele e l’intera classe un’esperienza più sereno e che il senso delle attività
perché quando faceva le medie nella non soltanto formativa ma anche educativa proposte è stato elaborato -seppur in tempi
in cui sperimentare relazioni improntate diversi- dalla maggior parte dei ragazzi”.
68 all’amicizia, rispetto e collaborazione. Il
Preside conferma di essere a conoscenza di

4.2 SEXTING, ADESCAMENTO E ABUSO SESSUALE

“Lucia, 15 anni, chiama l’1.96.96 di Telefono Azzurro. Riferisce di ricevere minacce di diffusione storie
di proprie fotografie intime, da parte del signor T. attraverso WhatsApp. La ragazza, per ed
timore delle minacce di diffusione delle sue foto, si è recata presso l’abitazione del signor T. per
avere un rapporto sessuale con lui, come lo stesso l’aveva ricattata; attualmente quest’ultimo esperienze
continuerebbe a minacciare la ragazza chiedendole ulteriori incontri sessuali.
Si accoglie e si contiene l’emotività della ragazzina che appare, dalla modalità dell’eloquio, molto “riceve minacce di
agitata e timorosa. diffusione di proprie
Lucia riferisce di aver conosciuto il signor T., su Facebook “un anno fa”; a tal proposito riporta: fotografie intime, da parte
“ho accettato la sua richiesta di amicizia su Facebook perché pensavo conoscesse mio fratello del signor T. attraverso
(maggiore, non convive con la minore)… poi abbiamo iniziato a parlare su WhatsApp e dopo un WhatsApp”
po’ mi ha chiesto di inviargli delle mie foto… sconce… pensavo scherzasse e sono stata al
gioco ma poi ho capito che faceva sul serio… mi sono decisa ad inviargliele e anche lui mi emerso dalle sue parole: “di solito non sono
ha inviato le sue... lui sapeva che io avevo 14 anni…”. Le foto che il ragazzo minaccerebbe di una ragazza che si caccia nei guai… mi sento
diffondere pubblicamente sarebbero state prodotte dalla minore stessa che però, dopo l’invio, all’estremo… sono agitatissima… non so
le avrebbe cancellate dal proprio cellulare; in queste foto Lucia sarebbe ritratta in atteggiamenti cosa fare…”.
intimi, di cui la minore durante la chiamata non riesce a fornire ulteriori dettagli perché molto Lucia dunque, seppur molto timorosa
imbarazzata e a disagio. e preoccupata per le conseguenze che
Da quanto riferito, dopo circa un anno, il signor T., sebbene la comunicazione con Lucia si fosse potrebbero scaturire dall’intervento di
interrotta, avrebbe improvvisamente scritto su WhatsApp alla minore, intimandole di avere aiuto proposto da Telefono Azzurro - “ho
rapporti sessuali con lui per evitare che le foto in suo possesso, prodotte dalla ragazzina un anno paura perché i miei genitori non sanno
prima, fossero pubblicamente diffuse. Lucia a fatica riporta: “verso fine novembre mi ha scritto nulla, non saprei come dirglielo… non
di andare a casa sua per fare sesso oppure avrebbe sparso in giro le mie foto che si era tenuto sapevo con chi parlare e ho pensato che
sul cellulare... ho pensato che avrebbe distrutto la mia vita... mi sono spaventata e ho deciso di Telefono Azzurro fosse l’unico che potesse
andare a casa sua… abbiamo avuto un rapporto... pensavo fosse finita invece ieri mi ha scritto di aiutarmi… forse ne parlerò con mio fratello
nuovo ‘allora quando ci vediamo?’… gli ho scritto che non volevo più andarci, anche perché sono o con la nonna…” – lo accetta ed a tal fine
fidanzata, e gli ho proposto di incontrare una mia amica… l’ho fatto solo per prendere tempo… fornisce tutti i riferimenti riportati all’inizio
lui ha scritto che va bene, che gli interessa solo qualcuno da scopare…”. della presente relazione.
Dopo aver valorizzato la richiesta di aiuto da parte di Lucia e tranquillizzato la stessa circa In considerazione del forte timore espresso
l’evoluzione della situazione riportata, l’operatrice introduce il percorso di aiuto che Telefono dalla minore in relazione al rischio che il
Azzurro potrebbe offrirle, condividendo i contenuti riferiti con le Forze dell’Ordine al fine sia materiale in cui la stessa è ritratta venga
di evitare la diffusione del materiale in oggetto sia di proteggerla dalle minacce subite che le pubblicamente diffuso nonché delle
farebbero sperimentare una condizione personale di profonda preoccupazione e fragilità, come minacce e delle insistenti richieste a sfondo
sessuale che le verrebbero poste dal
signor T., si ritiene opportuno e necessario
informare del caso la III sezione della
Squadra Mobile della Questura”.

69

4.3 ADESCAMENTO, BULLISMO E CYBERBULLISMO

storie subito…non pensavo fosse grande…poi mi ha mandato due foto…in una ha una borsetta nera a
ed tracolla…dalla faccia mi sembra uno che potrebbe avere 18-20 anni…adesso è qualche giorno
che non mi contatta ma non so perché”.
esperienze L’operatrice cerca di capire se Matteo si sia confidato con una persona adulta di sua fiducia ed
emerge che qualche giorno prima aveva cercato di parlare con la sua mamma: “ma lei non sa
“una persona mi chiedeva delle cose che ho detto ora a te non sa proprio tutto…le ho solo raccontato di aver dato la mia
delle cose... password a un compagno…non volevo far preoccupare i miei genitori”.
mi ha fatto diventare gay” L’operatrice a questo punto ha la necessità di comprendere meglio quest’ultima dichiarazione:
emerge così che il mese precedente, Matteo aveva dato ad un compagno “amico” la password
Una domenica mattina, Matteo, 13 anni, per poter accedere al suo profilo personale Facebook: “non so perché l’ho fatto…io so che non
chiama Telefono Azzurro riportando si dovrebbe…poi questo compagno ha dato la mia password ad altri…della mia classe ma anche
un profondo disagio, preoccupazione e ad altri compagni di altre classi…sono entrati nel mio profilo…hanno letto le frasi e le cose che
tristezza. ci siamo detti…hanno visto tutto, le chat e le foto che ci siamo scambiati…”. Proprio a motivo
L’operatrice accoglie il ragazzino che fin di questo, un gruppo di ragazzi coetanei che frequentano la stessa scuola di Matteo, avendo
dall’inizio racconta di sentirsi in difficoltà e potuto leggere conversazioni e visto foto, hanno iniziato a mettere in atto comportamenti di
a disagio per quello che sta vivendo: “come esclusione e derisione nei suoi confronti: “adesso mi prendono in giro…mi dicono che sono
faccio a spiegarmi?...chiamo perché una frocio…non mi vogliono più con loro e cercano di mandarmi via…per fortuna ho ancora degli
persona mi ha fatto diventare gay…sono amici di cui mi posso fidare, loro mi hanno dato il numero di Telefono Azzurro e mi hanno
successe delle cose strane…mi chiedeva consigliato di chiamare”. Il ragazzino spiega anche di aver bloccato l’accesso alla sua pagina
di fare delle cose”. Si rassicura Matteo Facebook circa tre settimane fa e di aver creato un altro profilo cambiando la sua password:
sulla piena disponibilità di Telefono Azzurro “adesso non possono più entrare e vedere niente…anche se ormai so che continueranno a fare i
ad ascoltarlo ed aiutarlo nel modo più bulli con me, a fare sorrisetti quando passo vicino a loro…a dirmi che sono un frocio e un gay…”.
opportuno, legittimando e incoraggiando la Matteo si sente impotente ed è imbarazzato per tutta la situazione che sta raccontando;
sua scelta di chiamare e di chiedere aiuto. si dice molto a disagio per il grosso sentimento di vergogna che prova. Mentre è in corso la
Matteo racconta così che due mesi prima conversazione telefonica con il ragazzino, entra nella stanza del figlio la mamma, chiedendogli
una persona lo avrebbe contattato tramite spiegazioni relativamente alla telefonata che comprende non essere con un amico: “con chi stai
Facebook iniziando a parlare con lui e poi parlando?”; Matteo: “sto parlando con Telefono Azzurro”. Restando in linea con l’operatrice
man mano nel corso del tempo a fargli di Telefono Azzurro e continuando a mantenere attivo il contatto telefonico con lei, Matteo
proposte a sfondo sessuale: “mi ha chiesto risponde alla domanda della madre aggiungendo:
l’amicizia…non so come mi ha trovato…
però ho accettato…mi mandava i cuoricini… Conversazione tra Matteo e la madre, mentre l’operatrice è in linea e sta ascoltando:
delle frasi carine…poi mi ha chiesto delle “lo sto chiamando per Facebook” e la madre gli risponde: “Ma non ne avevamo già parlato? Per
cose…mi diceva –fammi vedere il pisello- quale motivo stai contattando anche Telefono Azzurro?”. Matteo non le risponde e la mamma
e io glielo ho fatto vedere…diceva che improvvisamente dice: “Ma sei stato contattato da una persona adulta?”. Matteo conferma
lo faceva anche lui ma poi non l’hai mai spaventato e con voce tremante. La mamma: “Ma perché non ce lo avevi detto?”; Matteo:
fatto…ho fatto delle cose in videochat “Perché non volevo farvi preoccupare…” .
però adesso sto male…mi sono pentito… Matteo chiede a questo punto all’operatrice di poter passare il telefono alla mamma al fine di
mi sento in colpa perché non dovevo farlo”. permettere un confronto anche con lei.
Nell’approfondire l’identità della persona La mamma di Matteo, sopraggiunta al telefono, dopo un primo momento di disorientamento,
che lo ha contattato, Matteo racconta confusione e preoccupazione per quanto appena appreso dal figlio e per l’inaspettato contatto
di pensare che potrebbe trattarsi di una con Telefono Azzurro, riferisce la propria disponibilità a fornire i dati identificativi del nucleo
persona adulta: “solo che non l’ho capito familiare nonché i recapiti telefonici al fine di permettere il contatto con la Polizia Postale da
parte di Telefono Azzurro per la segnalazione del caso.
70
Anche il papà di Matteo è presente in casa; raggiunti moglie e figlio, dopo un primo momento
di grande sconforto, rabbia e incredulità viene invitato dalla moglie a parlare con l’operatrice
di Telefono Azzurro per fornire il proprio cellulare utile per la segnalazione: “Non mi interessa
se ora è in difficoltà, non avrebbe dovuto accettare l’amicizia da parte di una persona adulta”;
mostra una disponibilità solo formale ad accogliere qualsiasi intervento di tutela, supporto e
sostegno a favore del figlio, che sembra essere invece sollevato e alleggerito per aver condiviso
il peso con la madre –meno con il padre che risulta essere troppo scosso e molto arrabbiato per
quanto è accaduto al figlio”.

4.4 ABUSO SESSUALE

“Isabel, 15 anni chiama l’1.96.96 di Telefono Azzurro e riferisce una presunta grave storie
situazione di abusi sessuali e fisici a suo danno da parte del padre. Secondo il suo racconto, ed
anche la madre e i fratelli subirebbero gli stessi abusi fisici da anni. Isabel aveva già contattato
diverse volte Telefono Azzurro raccontando di voler parlare delle esperienze
proprie storie sentimentali. Solo dopo qualche mese però, grazie alla relazione di fiducia
instaurata con l’operatore di Telefono Azzurro, al sentirsi compresa nella propria “mi ha violentata…
sofferenza e nel percepire una reale attenzione da parte di Telefono Azzurro al proprio la mamma era al lavoro…
benessere, la ragazza decide di aprirsi e di confidarsi. io, lui e i fratelli eravamo
L’operatrice accoglie la minore e la rassicura sulla disponibilità di Telefono Azzurro di offrirle in casa…”
l’aiuto per lei più opportuno.
Isabel racconta la propria storia riportando un episodio accaduto circa tre mesi prima: “mi ha 71
violentata…la mamma era al lavoro…io, lui e i fratelli eravamo in casa…mio padre ha detto ai
fratelli di uscire e di andare al parco…io sono rimasta con lui...con una scusa cioè di portargli
l’acqua mi ha fatto andare in camera da letto dove c’era lui…ha iniziato a parlare di sesso…
cose volgari…e poi mi toccava…mi ha spogliata…mi ha violentata…ho cercato di proteggermi
e ho anche urlato ma non mi ha sentito nessuno…io non volevo”. Ascoltando il racconto della
minore, emerge che questi episodi di violenza si verificherebbero da molti anni “da quando ho
sei anni…”.
Attualmente vivrebbe con entrambi i genitori e con i fratelli “io sono anche preoccupata per mia
sorella… adesso lei ha la mia stessa età quando mio padre ha cominciato a fare quelle cose di
sesso con me”.
Si cerca di comprendere se la minore possa temere per le ore successive alla chiamata a
Telefono Azzurro per la propria incolumità psicofisica o per quella della sorellina ed emerge che
tre settimane prima, il padre sarebbe in un altro paese per lavoro.
L’operatrice contiene i vissuti di forte disagio e preoccupazione della minore, legittima la sua
richiesta di aiuto e approfondisce le dinamiche relazionali interne al nucleo familiare allo scopo
di individuare la presenza di eventuali figure adulte protettive. Isabel riferisce di non aver mai
confidato alla madre le violenze sessuali subite “perché ho paura che poi non mi vuole più bene”
ma la donna sarebbe al corrente degli abusi fisici: “sempre quella sera mio padre mi ha picchiata
davanti a tutti quando sono tornati… ho le bruciature sulla pelle perché usa i cavi elettrici…
quelli che trova in giro… fa le stesse cose ai miei fratelli e a volte anche alla mamma”.
Si cerca di comprendere il ruolo materno nei momenti di violenza agiti dal padre e la minore
riferisce che il fratello e la mamma sarebbero intervenuti in più di un’occasione con il preciso
scopo di proteggerla: “non è molto facile perché lui (il padre) è forte però a volte ci riescono…
una sera la mamma è riuscita a chiudermi in una stanza…quando riescono a fermarlo lui si
chiude con la rabbia nella sua camera e beve… beve grappa”.
Relativamente alla decisione di chiamare Telefono Azzurro Isabel spiega di aver seguito il
suggerimento anche della sua insegnante con la quale avrebbe parlato anche la mattina stessa
“mi ha detto di chiamare voi…e anche la mia amica…anche lei lo sa…ho bisogno di tanto aiuto”.
Prima di oggi tuttavia, non ha mai avuto il coraggio di raccontare tutta la sua verità.
Alla luce dei gravissimi elementi di rischio riportati da Isabel nel corso della chiamata effettuata
a Telefono Azzurro; dei frequenti presunti episodi di abuso sessuale che perdurerebbero
da anni nei quali la stessa sarebbe vittima del padre; degli episodi di abuso fisico a proprio
danno, a danno di tutti i fratelli e della madre da parte del padre; della profonda sofferenza
emotiva vissuta e verbalizzata dalla minore chiamante, l’operatrice propone il coinvolgimento
di professionisti del territorio al fine di ricevere l’aiuto più opportuno. La minore accetta la
proposta di aiuto e fornisce a tale scopo i propri dati identificativi. Isabel riferisce che a suo
parere anche la madre accetterebbe di buon grado un intervento di aiuto nei suoi confronti e
nei confronti dei suoi figli.
Si concorda con la minore una chiamata di aggiornamento nei giorni successivi.
Con l’obiettivo di tutela e protezione nei confronti della minore e dei suoi fratelli, si ritiene
necessario e opportuno segnalare con urgenza il caso alla Procura presso il Tribunale per i
Minorenni e presso il tribunale Ordinario di competenza territoriale”.


4.5 VIOLENZA DOMESTICA

storie parole, umiliandola, dicendole che deve fare soltanto quello che vuole lui e nient’altro, che lei
ed è una sua cosa e che lei non può avere nessuna iniziativa …”. La coppia litigherebbe in modo
più frequente da circa un anno; secondo la percezione di Marco una delle cause che avrebbe
esperienze acuito la conflittualità tra la mamma e il suo compagno potrebbe essere la situazione economica
diventata precaria: “Prima lui diceva che eravamo ricchi, ma ora siamo poveri… lui ha perso il
“chiedeva il coltello, le lavoro, è disoccupato…secondo me lui beve anche, perché prima non era così …”.
sputava in faccia, urlava, Durante le ultime aggressioni sarebbero stati presenti i due figli della signora F., Marco di 13
le diceva che la voleva anni e Paolo di anni 14. Marco riferisce di aver tentato di intervenire in favore della madre
distruggere, la minacciava ma di non aver sortito nessuna reazione nel compagno come spiegato di seguito: “Ho parlato
di ammazzarla” con lui, ma dice che (la mamma) se lo era meritato… Mia madre gli ha detto che per colpa sua
stavo piangendo, e lui le ha gridato in faccia di smettere di parlarle… (mio fratello) ha cercato di
Perviene la richiesta di aiuto tramite consolarmi e di farmi dimenticare, ma non posso proprio farlo… Sono ancora triste…mi spiace
chat (servizio online di Telefono Azzurro vedere la mamma soffrire, vorrei aiutarla, vorrei che decidessimo di andarcene tutti e tre
riservato a bambini e adolescenti fino lontano da lui … a me non ha mai alzato le mani, sta con la mamma da quando eravamo piccolini
ai 18 anni) da parte di Marco, di anni 13, io e mio fratello, ci ha un po’ fatto da padre, ci ha voluto un po’ bene….ma ora le cose sono
che riporta una situazione di violenza cambiate, lui è diventato violento, cattivo con le parole e con le urla….”. Ciò che avrebbe più
domestica assistita a danno della madre scosso e preoccupato il ragazzino, così come scritto in chat, sarebbero stati “Gli sputi in faccia e
ad opera del padre, avvenuta il giorno le minacce…”. Marco non è a conoscenza di eventuali segni fisici della madre a seguito del litigio
precedente, dinnanzi ai figli. Il ragazzino del giorno precedente.
inoltre esprime il timore che situazioni di Il ragazzino riferisce di aver assunto un ruolo protettivo nei confronti della madre come
questo tipo possano reiterarsi in futuro. testimoniato da alcune delle sue frasi: “le ho detto che farò il possibile per aiutarla… Mi ha
Marco esordisce in chat scrivendo: “vorrei ringraziato…” e la madre, che appare come figura debole e poco capace di prendere in mano
parlare di gravi problemi in famiglia… Ieri la situazione sia in sua tutela che in tutela dei due figli, avrebbe chiesto al figlio di contattare le
pomeriggio… Ho visto il compagno della Forze dell’Ordine qualora si fosse verificato un altro episodio di maltrattamento a suo danno
mamma farle brutte cose, alzava le mani, “mi ha chiesto di chiamare la polizia se dovesse ricapitare”. L’operatrice accoglie l’emotività del
chiedeva il coltello, le sputava in faccia, ragazzino e valorizza il coraggio avuto nel richiedere un aiuto.
urlava le diceva che la voleva distruggere, Si esplora il rapporto del signor R. con i due ragazzi: da quanto riferito, le percosse non
la minacciava di ammazzarla. La cosa mi ha sarebbero un mezzo correttivo utilizzato nei loro confronti, anche se dalle parole di MARCO
fatto piangere. Non so cosa fare”. emergono contenuti riconducibili ad una situazione di abuso psicologico: “Cerca sempre di
Si offre uno spazio di ascolto e consulenza ricattarmi psicologicamente facendomi pessimi scherzi… Come ad esempio quando non vado a
anche con l’obiettivo di comprendere la fare la spesa anche se sto male, lui dice che non gli voglio bene…”.
situazione riportata e la frequenza di tali Nessuno, tra parenti e amici, sarebbe a conoscenza della situazione creatasi in famiglia e Marco
episodi di violenza. Da quanto riferito commenta: “Voi siete i primi a saperlo...”. Da quanto riferito la madre sarebbe informata della
l’aggressione da parte del compagno della richiesta di aiuto a Telefono Azzurro da parte del figlio. Si chiede a MARCO di proporre alla
mamma, avvenuta il giorno precedente, mamma la possibilità di chiamare la Linea di Telefono Azzurro riservata agli adulti affinché
sarebbe uno degli episodi che nell’ultimo possa ricevere uno spazio di ascolto e un aiuto; il ragazzino conferma che lo riferirà alla madre.
periodo accadono, quello più grave: “È già Marco esprime i propri desideri circa l’evoluzione della situazione della propria famiglia
successo in tutto tre quattro volte, tutto come segue: “Vorrei solo che lui non tratti più mia madre in questo modo...”. A tal proposito
tranne la cosa degli sputi in faccia… E lui l’operatrice propone a Marco il coinvolgimento delle Agenzie territorialmente competenti
insultava mia madre dicendole brutte affinché l’intero nucleo familiare possa essere aiutato nella difficile fase del ciclo di vita
affrontata.
72 Il ragazzino accetta immediatamente la proposta, probabilmente sentendosi sollevato da una
grande responsabilità, e fornisce i dati identificativi propri e dei familiari.
In considerazione dei gravi contenuti emersi durante la sessione di chat intercorsa tra
Telefono Azzurro e Marco, degli elementi di rischio riferiti dallo stesso, della possibilità che
possano avvenire nuovi episodi di maltrattamento a danno della madre sia in presenza dei
figli che non, della fragilità della madre, che appare incapace di tutelare sé stessa e i figli, dei
timori e della pervasiva paura verbalizzata dal ragazzino e del suo senso di responsabilità
per la possibilità che si verifichino nuovi episodi di maltrattamento, si ritiene opportuno e
necessario condividere quanto a nostra conoscenza con le competenti Agenzie del territorio
affinché possa essere approfondita la situazione e valutati quali interventi porre in essere al
fine di rispondere all’istanza di aiuto posta dal minore e tutelare il suo benessere psico-fisico e
dell’intero nucleo familiare.


4.6 BAMBINI SCOMPARSI

“La scelta di fuggire “La Sig.ra M. contatta il Servizio 116 000 per segnalare l'allontanamento volontario del figlio,
per G. deve essergli G. di 16 anni. G. da diverso tempo non va più d'accordo con i suoi genitori e ha deciso per
sembrata l’unica tale motivo di trasferirsi dai nonni per trovare una maggiore serenità. La Sig.ra riferisce di
alternativa possibile” averlo incontrato durante la mattina e di avergli offerto un passaggio, ma G., come tante altre
volte ha già fatto, non ha accettato e ha evitato ogni tipo di contatto con lei. Dopo poche ore,
però la Sig.ra M. riceve una telefonata da parte della ex fidanzata del figlio che le dice di aver
ricevuto un sms in cui G. le confessa di voler scappare di casa. La preoccupazione della Sig.
ra M. inizia allora a salire, anche dopo aver saputo che G. ha preso dei soldi dall'abitazione dei
nonni. Durante la telefonata emerge il momento di crisi che sta attraversando il ragazzo, anche
per la delusione d'amore che sta vivendo per essersi lasciato da poco con la sua fidanzata. La
sig.ra M. vedendolo stare così male, gli ha anche consigliato di farsi seguire da uno psicologo,
ma lui non ha voluto accettare alcun tipo di supporto. La scelta di fuggire per G. deve essergli
sembrata l'unica alternativa possibile. In emergenza, l'operatrice di Telefono Azzurro contatta
immediatamente le Forze dell'Ordine che, dopo poche ore, rintracciano il minore grazie alla
segnalazione di alcuni amici che si mettono in contatto con la madre del ragazzo. G. si trovava
presso una stazione ferroviaria, pronto a scappare, credendo che la fuga potesse essere l'unico
modo per potersi mettere tutto alle spalle”.

“Sara, 17 anni, nata in un paese dell’Est Europa ed adottata da una famiglia italiana circa 10 “Durante la mattinata
anni fa, contatta il Servizio 116 000 di Telefono Azzurro riferendo di essersi allontanata da si sarebbe allontanata
casa durante la mattinata e di non aver la minima intenzione di rientrare. da casa”
Durante la telefonata, la storia raccontata dalla minore inizia a definirsi non come una semplice
fuga da casa dovuta ad un capriccio, ma derivante da un disagio ben più grave, la ragazzina
accusa il padre di maltrattamenti.
Racconta di non aver mai sporto denuncia contro di lui per paura delle conseguenze, ma di
essere arrivata ad un livello di esasperazione tale da non riuscire più a vivere presso la propria
abitazione. Durante la mattinata si sarebbe allontanata da casa, rifugiandosi presso il negozio di
una amica, Francesca, ma non saprebbe esattamente dove poter trascorrere la notte.
L’operatrice del 116 000 accoglie la ragazzina rassicurandola, spiegando di aver contattato il
servizio giusto, insieme troveranno la soluzione migliore affinché Sara possa sentirsi al sicuro.
La ragazza racconta di essere già stata ospite di un Istituto, negli anni passati, e di essersi
trovata meglio rispetto a casa, ma di essere fuggita anche da lì in un’unica occasione; parla
anche di un rapporto inesistente con la madre, in quanto la stessa non oserebbe contraddire il
marito per paura di perdere lo status sociale che avrebbe acquisito col matrimonio.
L’operatrice del 116 000 spiega a Sara che non può trascorrere la notte da sola oppure ospite
dell’amica maggiorenne e chiede a Sara di poter parlare con Francesca. L’amica concorda con
l’operatrice sul fatto di non poterla ospitare e racconta ulteriori episodi durante i quali Sara
sarebbe stata umiliata e picchiata dal padre.
Durante la telefonata, Sara e l’operatrice di Telefono Azzurro decidono insieme sull’opportunità
di avvisare le Forze dell’Ordine e chiedere aiuto a loro, incontrandoli in un punto vicino al
negozio dell’amica, dove al momento si trovano. Sara, però, afferma di aver spento il proprio
cellulare dalla mattina, per paura di essere raggiunta dai genitori, allora l’operatrice chiede
all’amica di rendersi disponibile per un eventuale contatto con le Forze dell’Ordine, Francesca
accetta. Il Servizio 116 000 contatta, perciò, le Forze dell’Ordine spiegando loro la situazione;
gli stessi agenti contattano Francesca e si accordano con le ragazze sul luogo dove incontrarsi.
Sara verrà accompagnata al Commissariato più vicino per poter raccontare tutta la storia
ed esprimerà il desiderio di essere ospitata da alcuni parenti, che verranno immediatamente
avvisati dalla Polizia”.


73

4.7 SALUTE MENTALE E SUICIDIO

storie “Voi aiutate anche i ragazzi che stanno pensando al suicidio?”. Giovanna, 14 anni, apre così il
ed contatto chat con Telefono Azzurro; la ragazza, in un profondo stato di sofferenza, racconta
“sto vivendo un periodo difficile a causa della scuola, dei miei genitori e mi sento un po' sola…
esperienze mi sento depressa, in passato ho anche tentato il suicidio”. L’operatrice di Telefono Azzurro
contiene i vissuti della ragazza, rassicurandola e rinforzando la sua difficile scelta di chiedere un
“Voi aiutate anche i ragazzi aiuto “l’anno scorso ho bevuto del detersivo, ma non ha funzionato…pensavo che non avesse
che stanno pensando più senso vivere, la tristezza era davvero troppa e non vedevo via d’uscita”. Giovanna racconta
al suicidio?” di aver scelto di chiamare dopo che il pensiero di togliersi la vita era diventato troppo invasivo
“volevo soffocarmi, impedirmi in qualche modo di respirare. Poi ho pensato di impiccarmi, ma
il timore di non essere neanche in grado di ammazzarmi è stato troppo forte…avrei dovuto
fare i conti per tutta la vita con un ulteriore fallimento”. Con l’obiettivo di valutare il pericolo
contestuale per il benessere psico-fisico di Giovanna, l’operatrice cerca di capire se la stessa sia
sola in casa “si, ho aspettato di essere sola. Mi sono svegliata con un unico pensiero: oggi doveva
essere il mio ultimo giorno. Ho bisogno di aiuto, sono una buona a nulla”. Giovanna racconta
di aver predisposto in casa quanto necessario per togliersi la vita “ho messo il bastone della
scopa tra le due porte e ci ho appeso una cintura, ho anche provato a salire, ma la paura di non
riuscire fino in fondo mi ha fermata”. L’operatrice sottolinea a Giovanna quanto sia stata brava
a contattare in un momento di così grande difficoltà, proponendole un aiuto nell’immediato.
Nello specifico, Telefono Azzurro propone alla ragazza l’intervento contestuale di professionisti
in grado di poter verificare le sue condizioni “grazie, è evidente che ho bisogno di un aiuto”,
condividendo con l’operatrice i propri dati identificativi e l’indirizzo di casa. L’operatrice informa
immediatamente della situazione la Squadra Mobile della città di Giovanna che interviene poco
dopo a casa della ragazza. L’operatrice attende l’arrivo della Squadra Mobile restando in chat
con Giovanna “grazie, io non so come ringraziarvi. Avevo deciso che se non aveste risposto mi
sarei uccisa”. Ad un successivo follow-up sul caso, l’Ispettore informa Telefono Azzurro di aver
trovato la ragazza in lacrime in camera sua, ove effettivamente, come dalla stessa raccontato,
aveva predisposto un mezzo per agire comportamenti anti-conservativi. L’Ispettore racconta
di aver a lungo parlato con Giovanna, rassicurandola e di aver atteso con lei l’arrivo dei genitori,
allertati dalle Forze dell’Ordine stesse. L’Ispettore condivide inoltre con Telefono Azzurro
di aver informato del caso la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni
territorialmente competente per l’adozione degli interventi più opportuni, a breve e lungo
termine, per la tutela del benessere psico-fisico della ragazza. Giovanna è attualmente seguita
dalla Neuropsichiatria Infantile.

74

TELEFONO AZZURRO e FACEBOOK:
nuovi strumenti per la prevenzione dei suicidi

Telefono Azzurro e Facebook insieme per prevenire i suicidi di bambini e
adolescenti. Nell’ambito di un programma globale Facebook ha scelto di
collaborare con Telefono azzurro in Italia per garantire e mettere a disposizione
di persone a rischio suicidio un immediato servizio di assistenza, grazie
all’attivazione di strumenti automatici qualora il motore di ricerca del social
network venga utilizzato con parole “a rischio”.
La partnership, avviata nel 2014, ha già consentito di gestire centinaia di casi,
attraverso il numero 1.96.96 e la Chat di Telefono Azzurro. Chi viene segnalato
può chiedere di essere contattato da Telefono Azzurro o da un amico.
Suicidi e adolescenza è un binomio che diventa sempre più frequente anche
nel nostro paese: nel periodo compreso tra 1 gennaio 2015 e 13 giugno 2016 il
Centro Nazionale di Ascolto 1.96.96 e chat di Telefono Azzurro hanno gestito
complessivamente 3806 casi. Di questi, 282 casi (il 7,4% del totale) riguardano
richieste di aiuto e intervento per tentativi di suicidio o ideazioni, e di atti auto
lesivi. Il 47% delle richieste di aiuto ricevute riguarda ideazioni suicidarie o, nel
45% dei casi atti autolesivi. Gli altri casi riguardano tentativi di suicidio.
Facebook sta inoltre implementando il servizio con nuove funzionalità: strumenti
per la prevenzione saranno attivi anche per i post live e verrà usata l’intelligenza
artificiale per facilitare l’individuazione di messaggi a rischio.

Per informazioni su come trovare supporto tutte le info sul Centro assistenza di Facebook: https://www.facebook.com/
help/594991777257121/

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4.8 DISAGIO E BISOGNO DI ASCOLTO

Cristina, 16 anni, contatta Telefono Azzurro manifestando un forte stress legato alla storie
conclusione della sua prima relazione sentimentale. Cristina è stata lasciata e si sente molto ed
sola, non riesce a studiare né a uscire per svolgere le normali attività della sua quotidianità.
Nel contempo, l’idea di rivolgersi agli amici o ai genitori per sfogarsi la imbarazza molto: esperienze
“vorrei parlare di questa situazione, ma sono cose personali e ho paura che mi giudichino
e che le raccontino in giro”. Parlando con l’operatrice, Cristina prende consapevolezza che “per me in questo momento
l’esperienza che le è accaduta è frequente fra i suoi coetanei “so che non è una tragedia, ma è tutto così difficile”
ho bisogno di buttare fuori un po’ di tristezza” e per questo motivo dice che non era sicura di
voler chiamare Telefono Azzurro in quanto “ci passano tutti e non voglio piangermi troppo
addosso per una rottura”; “lo so che non è una cosa grave, ma per me in questo momento lo è
… ed è tutto così difficile”. L’operatrice invita Cristina a parlare della sua esperienza, delle sue
emozioni e preoccupazioni. Cristina con l’aiuto dell’operatrice in questo spazio di ascolto riesce
a parlare della propria storia, ad elaborare il proprio malessere e a trovare altre prospettive per
valorizzare i suoi 16 anni. Cristina, una volta ottenuta la possibilità di dare sfogo alla propria
rabbia e delusione appare più forte e risoluta nell’affrontare il momento critico, e più motivata a
investire nelle persone e nelle attività che fanno parte della sua vita.

“a casa non abbiamo niente Alessia, 15 anni, chiama Telefono Azzurro e racconta “io sto malissimo, al di là del fatto che
da mangiare, soffro anche a casa non abbiamo niente da mangiare, soffro anche di depressione e sono andata da uno
di depressione” psicologo”. Alessia spiega che la sua famiglia in questo momento sta attraversando una grave
difficoltà economica, che comporta una situazione di profondo disagio personale e familiare.
Il papà ha perso il lavoro e fatica a trovare una nuova occupazione; nei momenti di
sconforto e discussione reagisce assumendo farmaci e bevendo alcolici. Alessia racconta
“da quando ho 10 anni ci siamo trasferiti lontano dalla famiglia di mamma, e lì sono iniziati
i nostri problemi … a casa mangio poco e niente, mangio quello che mi danno alla Caritas,
a anche i vestiti me li danno loro”. Dice “io cerco di cambiarli i vestiti e di metterli in modo
diverso, così sembra che ne ho molti e così sembra che a scuola non se ne accorgano”. Spiega
anche che è arrivata la seconda lettera di sfratto, e riporta la preoccupazione che lei e la sua
famiglia possano ritrovarsi senza casa, “ma anche questo succede spesso … quando riceviamo
lo sfratto cambiamo casa, poi la situazione si ripete”. Le difficoltà economiche familiari sono
aggravate, oltre che dalla disoccupazione di entrambi i genitori, anche dal fatto che tutti e
due hanno l’abitudine di giocare “ai gratta e vinci e alle macchinette”. La complessa situazione
familiare influisce sul benessere psicofisico di Alessia, “sono psicologicamente instabile, sono
confusa … soffro di autolesionismo, e quando ero in terza media ho tentato il suicidio”. Alessia
ha sostenuto dei colloqui con uno psicologo, che ha poi interrotto perché la famiglia non
era in grado di sostenere quella spesa; la famiglia non ha mai chiesto aiuto a nessuno, “sono
troppo orgogliosi”. L’operatrice Sofia ascolta Alessia e approfondisce le sue difficoltà personali
e familiari; concorda con la ragazza la necessità di coinvolgere i professionisti del territorio,
proprio perché sia possibile avviare un percorso di sostegno e di tutela del benessere di Alessia
e dell’intero nucleo familiare. Alessia si dice d’accordo e ringrazia Telefono Azzurro per averla
ascoltata e aiutata, accolta senza giudizio.

Luca compirà tra poco 16 anni e chiama Telefono Azzurro in uno stato di forte agitazione dopo
l’ennesima discussione avvenuta tra i genitori pochi minuti prima della sua telefonata.
Il papà di Luca ha perso da qualche mese il lavoro di operaio a causa del fallimento dell’azienda
e, nonostante si stia dando da fare, non sarebbe ancora riuscito a trovare un nuovo posto di
lavoro, né qualche lavoretto saltuario. Lo stipendio del padre è l’unico sostentamento della
famiglia che in questo momento sta attraversando un momento molto difficile attingendo ai
pochi risparmi e, a volte, anche ai prestiti della pensione della nonna pur di arrivare a fine mese;
ciò per garantire il fabbisogno minimo per vivere. In famiglia, con Luca c’è anche Roberto, il
fratellino di 8 anni, che da qualche tempo è diventato sempre più taciturno e, nonostante la
tenera età, comprende di non poter più chiedere come ricompensa il sacchetto di patatine

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per aver completato tutti i compiti in poche ore. Luca racconta di una situazione familiare “papà ha perso da qualche
molto tesa e pesante caratterizzata da un’elevata conflittualità tra i genitori che, esasperati e mese il lavoro di operaio
preoccupati per le condizioni economiche, continuerebbero a litigare incolpandosi a vicenda. a causa del fallimento
Ciò in un clima di forte tensione, silenzi, disperazione e rassegnazione. Luca tra la vergogna dell’azienda”
e la preoccupazione per il disagio e il malessere che sta vivendo insieme alla propria famiglia
“mio papà è sempre nervoso, irritabile e triste, mia mamma è sempre triste e piange spesso”,
dopo settimane di pensieri, di sofferenze ingigantite dalla solitudine e dal silenzio nel quale si
è chiuso, di incertezze e di preoccupazioni ha pensato di trovare da solo la soluzione per far
fronte alle problematiche della propria famiglia: lasciare l’istituto tecnico al quale si è iscritto
per “diventare da grande ingegnere” per cercarsi un lavoro che consenta di contribuire al
supporto economico della famiglia. Luca ha pensato di chiamare Telefono Azzurro per avere
un consiglio e per sapere se legalmente può lasciare la scuola senza creare ulteriori problemi
in famiglia. L’operatrice di Telefono Azzurro e Luca riflettono insieme su questa “soluzione” ma
anche su alternative possibili capaci di aiutare la sua famiglia senza costringerlo a rinunciare al
suo sogno di diventare ingegnere.

“suo padre picchia la mia Una sera d’estate chiama Telefono Azzurro Cristina di 16 anni in lacrime e molto spaventata
amica con i pugni…la e racconta la sua grande difficoltà vissuta nel rapporto con i genitori, legata perlopiù alla
cintura…è violento e lei ha loro estrema rigidità educativa: la ragazza non può uscire, non può frequentare le proprie
molta paura…” amiche o avere spazi personali differenti dal tempo trascorso all’interno del nucleo familiare:
“io non ce la faccio più…i miei non mi capiscono…hanno paura…non si fidano…non posso
uscire…neanche per andare a dormire da un’amica e con i genitori presenti…non ho neanche
mai partecipato ad un pigiama party a casa di una compagna…non ho il permesso di fare una
passeggiata fino al paese”.
L’operatrice Ilaria comprende che la ragazza ha sempre vissuto piuttosto isolata dai suoi
coetanei in ragione dei numerosi divieti e timori manifestati dai genitori: “sto in casa…non
posso andare da nessuna parte…mi dicono che non si sa mai cosa può succedere se vado fuori”.
Cristina viene aiutata ad esprimere le proprie emozioni e incoraggiata a raccontare ciò che
più la fa soffrire: “sono in difficoltà anche adesso…non sono abituata a parlare di me con gli
estranei”. L’unica compagnia di questa ragazza sola sono gli animali: “ne abbiamo tanti perché
viviamo in una fattoria…mi piacciono molto gli animali ma allo stesso tempo mi rattrista la vita
che faccio…quando non c’è la scuola passano anche giorni interi senza che io veda qualcuno
di diverso dai miei genitori”. Alla luce della forte insicurezza e tristezza di Cristina dovuta da
un lato all’isolamento e alla mancanza di momenti di socializzazione e dall’altro lato ai litigi
quotidiani in famiglia è stato proposto e realizzato un intervento di supporto per la ragazza
e per i suoi genitori; dopo le iniziali reticenze e paure del nucleo, grazie ai professionisti
coinvolti, è stato possibile aiutare i genitori a comprendere i bisogni e le necessità della figlia e a
rielaborare le loro profonde paure.

Lara, di 13 anni di nazionalità straniera chiama Telefono Azzurro per poter aiutare una sua “non abbiamo l’acqua
amica coetanea, Laura, arrivata in Italia alcuni mesi prima, costretta a lavorare duramente calda da un anno…non
nell’attività di famiglia e spesso anche picchiata dai genitori se non in grado di svolgere i abbiamo i soldi per le
lavori: “la mia amica non parla italiano perché è qui da un anno…non può studiare bene perché bollette…siamo in crisi”.
lavora al negozio…tra noi parliamo la lingua del nostro Paese…suo padre la picchia con i
pugni…la cintura…è violento e lei ha molta paura…non parla con nessuno…in Italia tutto le fa storie
paura perché non conosce le persone e non ci sono i suoi nonni”.Lara verbalizza timore per ed
l’incolumità fisica dell’amica, scappata da casa poco prima: “non so cosa succederà…mi ha
telefonato e mi ha detto che suo padre era arrabbiato e che lei andava via perché sicuramente esperienze
entro sera l’avrebbe picchiata di nuovo…poi ha riattaccato…adesso non risponde al telefono…la
prego la aiuti…non ha soldi e non si sa spiegare in italiano…da sola non riuscirà a chiedere aiuto”.
L’operatrice Ilaria accoglie Lara e la sostiene nel racconto; dopo aver compreso la gravità della
situazione e la necessità di un intervento immediato e tempestivo per rintracciare la ragazzina
e fare una prima valutazione delle sue condizioni psicofisiche, contatta le Forze dell’Ordine.
Laura viene trovata poco tempo dopo l’inizio delle ricerche: era denutrita e con varie cicatrici
e ferite recenti sul corpo. Accompagnata in ospedale e dopo aver ricevuto le cure mediche
necessarie è stata accolta in un luogo protetto e sicuro assistita da personale specializzato e
lontana dalle botte e le continue ore di lavoro.

77

storie Angela, 13 anni, ci contatta attraverso la chat di Telefono Azzurro per raccontarci la propria
ed situazione di grave indigenza economica anche motivo di forti tensioni in ambito familiare “in
questo periodo casa mia è un inferno…non abbiamo l'acqua calda da un anno e da due c'è tanto
esperienze nervosismo…non abbiamo i soldi per le bollette…siamo in crisi”.
L’operatrice di Telefono Azzurro Simona accoglie il disagio di Angela, chiedendole di raccontare
come stia vivendo la famiglia: “abbiamo riscaldato l'acqua nelle pentole e durante l'inverno
abbiamo scaldato solo due stanze…il resto della casa arrivava a 10 gradi…forse”. Angela
racconta le proprie preoccupazioni per il futuro “mamma fa lavoretti qua e là…papà è
scoraggiato, ha perso il lavoro da due anni e passa la giornata al computer o dormendo…
come sarà il mio futuro?”. La famiglia di Angela si trova in tali difficoltà economiche da dover
ricorrere alla vendita di oggetti, anche di grande voler affettivo, pur di guadagnarne un po’ di
sostentamento “abbiamo la casa e la macchina in vendita ma anche i quadri di mio nonno a cui
mio papà tiene tanto”.
Angela sceglie di confidarsi con Telefono Azzurro anche per condividere il proprio disagio
dovuto alle tensioni relazionali che le difficoltà economiche stanno generando in casa “mamma
insiste che papà dovrebbe reagire perché non è possibile andare avanti così…lei è stressata
e lui è sempre nervoso, litigano per questo ma so che si vogliono bene…io come posso fare?
Aiutatemi voi”.
Dopo aver ascoltato Angela, offrendole uno spazio di ascolto all’interno del quale esprimere le
proprie preoccupazioni, Simona le spiega come Telefono Azzurro potrebbe aiutare lei e la sua
famiglia in questo momento di grande difficoltà; in particolare le propone il coinvolgimento
di professionisti in grado offrire a lei e alla sua famiglia un aiuto concreto. Angela si mostra
fiduciosa e saluta dicendo “temevo che questa situazione rimanesse così per sempre….io ho
solo bisogno di riavere la mia famiglia di un tempo, bella…si viveva bene e non c'era questo
nervosismo”.

“Ciao, vorrei parlare delle mie giornate pesanti”. Tommaso, 11 anni, contatta Telefono Azzurro “Ciao, vorrei parlare delle
per chiedere un aiuto. Ci racconta le sue giornate, molto impegnate “faccio un sacco di sport, ho mie giornate pesanti”
tutti i giorni pieni e non ho mai tempo per giocare alla Playstation”; approfondendo la situazione,
Tommaso racconta di avere una settimana davvero impegnativa “il lunedì e il giovedì faccio
nuoto, il martedì ho il rientro a scuola e il mercoledì vado a Karate. Da qualche settimana ho
iniziato a fare lezioni di chitarra il venerdì…mi rimarrebbero il sabato e la domenica ma tra
il catechismo e la visita ai nonni…non mi rimane tempo per giocare”. I genitori di Tommaso
avrebbero scelto per lui tante attività “per farmi sperimentare tante cose e crescere bene…
sono tutte attività che mi piacciono ma quando arriva sabato sono stanco” e chiede a Telefono
Azzurro “non so come dirlo ai miei genitori, lo fanno per me e per il mio bene ed ho paura che si
offendano con me. Loro mi pagano tanti bei corsi ed io vorrei giocare alla Playstation o fare un
giro in bici spensierato con gli amici del quartiere ogni tanto!”. Per sollevare Tommaso dal peso di
parlarne con i genitori, nel timore di deluderli e rispondere alla sua richiesta di aiuto, l’operatrice
Simona gli propone di far chiamare Telefono Azzurro dalla mamma o dal papà. Tommaso accetta
molto sollevato e felice ed alcuni giorni dopo i suoi genitori – in un primo momento preoccupati
e disorientati da tale richiesta di chiamare Telefono Azzurro “ma perché? È successo qualcosa?”-
hanno chiamato Telefono Azzurro: dopo un confronto con l’operatrice hanno compreso che
la necessità del figlio era quella di poter fare anche attività ricreative spontanee e libere; sono
stati aiutati a bilanciare le attività da proporre al figlio con la sua esigenza di “libertà e non di
impegno”, esplicitando l’importanza che il gioco ha nella formazione e nella crescita dei bambini.

In Chat

… vorrei chiedervi aiuto... un "anonimo" scrive continuamente sul mio profilo Ask.

… una ragazza più grande di me mi odia, mi contatta su WhatsApp e mi insulta perché io sono stata con il suo ex e dice che ci ho
fatto qualcosa

… scrivono sui loro profili Facebook o Twitter che io ho fatto sesso con delle persone e ho attaccato loro delle malattie... che ho
fatto sesso in cambio di soldi ma non è vero…

78

5.RicercaeSviluppo

I DIRITTI DEI MINORI OGGI E DOMANI

79

5.1 STUDI, RICERCA E FORMAZIONE

Telefono Azzurro è da sempre attento allo studio e alla ricerca sulle principali
problematiche che caratterizzano l’infanzia e l’adolescenza, nella consapevolezza
che alla base di ogni intervento efficace c’è sempre uno studio approfondito dei
fenomeni, un dialogo tra i processi di pensiero e l’azione ed uno scambio di buone
prassi sulle tematiche oggetto di indagine.
Per questo Telefono Azzurro si caratterizza non solo per un importante accento
sul piano dei contenuti, ma anche per un forte impegno progettuale e per la
partecipazione a tavoli di lavoro che richiedono una costante attenzione e una
specifica preparazione sulle tematiche che caratterizzano il mondo dell’infanzia e
dell’adolescenza.

Lo studio e la ricerca rappresentano uno dei punti di forza dell’Associazione. É
sulla ricerca e sugli studi che Telefono Azzurro basa l’azione e la strutturazione
di progetti, siano essi di prevenzione o di intervento. Le best practice e il sapere
condiviso guidano capillarmente tutto l’intervento sul territorio nazionale, basate
a loro volta su ricerche scientifiche e linee guida in ambito internazionale. I
modelli utilizzati da Telefono Azzurro derivano quindi da competenze evidence-
based e da dati validati e attendibili, che orientano poi la pratica.

In tal senso, Telefono Azzurro realizza annualmente ricerche, tramite questionari
somministrati, al fine di comprendere al meglio la condizione dei bambini e degli
adolescenti in Italia, approfondendo diversi ambiti tematici: le indagini annuali
sulla “Condizione dell’infanzia e dell’adolescenza”, sono state realizzate con
Eurispes fino al 2012 e, a partire dal 2014, con DoxaKids.
All’attività di ricerca negli anni sono seguite molte pubblicazioni, rivolte a
professionisti, insegnanti, genitori e ragazzi.
Telefono Azzurro, inoltre, aggiorna quotidianamente le sue piattaforme online.
Il sito internet www.azzurro.it, in particolare nella sezione “informazioni e
consigli” (http://www.azzurro.it/it/informazioni-e-consigli) viene aggiornato
costantemente dal Centro Studi, con notizie e approfondimenti sui fenomeni
di interesse dell’Associazione e sulle tematiche che riguardano bambini e
adolescenti.

Anche la partecipazione a progetti di rilevanza internazionale con altre
associazioni, istituzioni e servizi per la prevenzione delle situazioni di abuso
e la promozione dei diritti di bambini e ragazzi rappresenta un elemento
fondamentale per l’attività dell’Associazione. Infatti, è anche grazie al confronto
congiunto sul piano internazionale in merito alle tematiche di più stretta attualità
che Telefono Azzurro risponde in modo tempestivo ed adeguato alle istanze che i
ragazzi pongono quotidianamente.

L’anno 2017 è stato un anno importante per gli obiettivi raggiunti nell’area della
produzione di contenuti e materiali informativi, formativi e di ricerca, di cui di
seguito si illustrano i principali.

• Report, quantitativi e qualitativi sull’attività delle linee di ascolto

(1.96.96), del 114 Servizio Emergenza Infanzia, del 116 000 Linea per i
bambini scomparsi e della chat di Telefono Azzurro

Realizzazione di Dossier monotematici:

• Dossier Pedofilia 2017 “Abuso sessuale e pedofilia – storie,
contesti e nuove sfide”, contenente i dati dell’anno 2016 e con
confronti con l’anno 2015 (per la Giornata Nazionale contro la Pedofilia,
5 maggio 2017)

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• Dossier linea 116 000 e Minori Stranieri “L’aiuto per ogni bambino scomparso” (maggio 2009 –

giugno 2017), contenente i dati del servizio 116 000 e l’affondo sui progetti europei di cui Telefono Azzurro è parte con il
servizio 116 000 e il network Missing Children Europe (MCE) Dossier bullismo e cyberbullismo (dati 1 gennaio 2016 – 31
dicembre 2016)

Documenti tecnici per Ministeri/altre istituzioni/altri Enti:
• Audizione presso la Commissione Parlamentare di Inchiesta sul Femminicidio
• Prima Conferenza di Servizio referenti Regionali Bullismo e Cyberbullismo
• Aggiornamento Carta di Roma (febbraio 2017)
• Aggiornamento Carta di Milano (febbraio 2017)
• Partecipazione alla redazione della “Declaration of Rome”, presentata a Sua Santità Papa Francesco, nell’ambito del

Congresso “Child Dignity World Congress”
• Partecipazione alla stesura di documenti per il Dipartimento per le Pari Opportunità (Presidenza del Consiglio

dei Ministri), nell’ambito dell’Osservatorio contro la pedofilia e la pedopornografia online.

• Contribuzione alla stesura del Libro Bianco, elaborato nell’ambito del Gruppo di Lavoro Minori e Web (Garante

Nazionale Infanzia e Adolescenza)

Sono inoltre state realizzate le seguenti ricerche e
pubblicazioni:
• Indagine sull’adolescenza realizzata in collaborazione con

DoxaKids. La ricerca è stata condotta su un campione di 600 ragazzi dai
12 ai 18 anni e 600 genitori dai 25 ai 64 anni. Dalla ricerca è stata tratta la
pubblicazione “Il nostro post(o) nella rete”, presentata l’8 febbraio 2017 a
Milano.

• E-book in inglese “Our place in the e-space”, contenente i dati

della ricerca di Telefono Azzurro e DoxaKids 2017, diffuso in occasione del
Safer Internet Forum a Bruxelles (novembre 2017).

• Dossier “Abuso sessuale e pedofilia. Storie, contesti e nuove

sfide”, presentato il giorno 5 maggio 2017 a Roma, in occasione della
Giornata Nazionale contro la pedofilia, presso la Camera dei Deputati.

• Booklet “A prova di bullo. Guida per i genitori – informarsi

bene per agire al meglio”, in collaborazione con il network Enable.

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La pedofilia consiste in un fenomeno estremamente complesso e costantemente
in evoluzione che, sempre più di frequente, trova nella Rete nuove forme di
espressione.Il Dossier “Abuso sessuale e pedofilia. Storie, contesti
e nuove sfide” approfondisce il fenomeno analizzando le ultime evidenze
scientifiche della letteratura nazionale e internazionale integrando lo studio dei
casi giunti alle linee di ascolto 1.96.96 e 114 Emergenza Infanzia.
n occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia,
Telefono Azzurro con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Dipartimento per le Pari Opportunità ha realizzato il Dossier Abuso sessuale
e pedofilia. Storie, contesti e nuove sfide, che approfondisce il fenomeno
analizzando le ultime evidenze scientifiche della letteratura nazionale ed
internazionale e dando voce alle vittime, tramite stralci di casi giunti alle linee di
ascolto 1.96.96 e 114 Servizio Emergenza Infanzia.

PER I GENITORI
“Il nostro post(o) nella Rete. Quello che ogni genitore deve
sapere: prospettive, sfide, responsabilità”
Edizione aggiornata con i dati della ricerca Telefono Azzurro & DoxaKids 2017
La guida di Telefono Azzurro dedicata ai genitori per scrivere insieme una
grammatica delle relazioni all’interno di quello che gli adulti considerano un
“mondo altro” fatto di siti, chat, app e instant messaging.
Il digitale ha introdotto, con un’accelerazione che non ha precedenti rispetto a
questo tipo di processi, un cambiamento antropologico, psicologico e sociale per i
quali non ci sono strumenti e prassi consolidate. La Rete nasconde dei pericoli ma
è anche uno spazio di opportunità. La guida offre a tutti i genitori strumenti per
conoscere il mondo altro e per supportare bambini e adolescenti nell’utilizzare il
web e i social network come strumenti positivi di crescita, sviluppo e tutela.

PER I GENITORI
“A PROVA DI BULLO”
Guida per genitori, adulti, insegnanti ragazzi nata grazie al lavoro di ENABLE –
European network against bullying in learning and leisure environments per:
- comprendere meglio cos’è il bullismo e riconoscere i segnali
- permettere a genitori e figli di affrontare insieme le tematiche legate al bullismo
e al cyberbullismo
- sviluppare un approccio efficace per aiutare chi è vittima di bullismo
- garantire a bambini e ragazzi un web sicuro e la possibilità di sviluppare le
necessarie competenze sociali ed emotive
- lavorare con le scuole per creare un ambiente sicuro per i ragazzi

PER I GENITORI
Si intitola “Non Stiamo Zitti”, come la campagna di Telefono Azzurro
sull’utilizzo sicuro della Rete da parte di bambini e adolescenti. Ed è un manuale
dedicato ai docenti e agli operatori educativi che si trovano di fronte al compito
di accompagnare gli adolescenti a un uso consapevole del web. Ma rappresenta
uno strumento utile anche per i ragazzi stessi, grazie all’utilizzo di un linguaggio
coinvolgente pensato per “interagire” con la loro realtà quotidiana.
«Non Stiamo Zitti» è insomma una guida moderna per la conduzione di interventi
di prevenzione e sensibilizzazione sul tema del bullismo e cyberbullismo, ed è
frutto di una collaborazione diretta con una scuola, l’I.C.7 di Imola, dove Telefono
Azzurro ha sviluppato un progetto-laboratorio proprio su queste tematiche. Il
testo si compone di due parti: una teorica, in cui si descrivono le caratteristiche
del fenomeno e le strategie per riconoscerlo, e una parte dedicata ai programmi
di prevenzione, con le principali attività laboratoriali e il programma di Peer
Education che Telefono Azzurro utilizza nei propri interventi nelle scuole.
In aggiunta, ogni attività è accompagnata da schede su www.azzurro.it

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I convegni organizzati da Telefono Azzurro per il confronto, l’aggiornamento e la
condivisione con gli stakeholder:

• In occasione del Safer Internet Day 2017 “Il rapporto tra i giovani e Internet”, Nuova Aula Gruppi Parlamentari di Roma
• In occasione della Giornata Nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia: “Pedofilia, strumenti e soluzioni di

contrasto”, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roma
• Conferenza in collaborazione con l’Associazione Italiana Cultura e Sport (AICS) “#INSIEMESIPUO: AICS e Telefono

Azzurro uniti contro il disagio giovanile nello sport”, Camera dei Deputati, Roma
• Convengo internazionale sullo sfruttamento sessuale dei minori "Per un impegno globale contro ogni forma di

sfruttamento e abuso sessuale sui minori", organizzato in collaborazione con il Governo inglese
• Convegno in occasione del Missing Children’s Day 2017: “Scomparsi, sottratti, stranieri non accompagnati: i minori

persi verso la meta)
• Convegno “Child Dignity in the Digital World”, organizzato dall’Università Pontificia Gregoriana, in collaborazione con

WeProtect e Telefono Azzurro
• Conferenza “Empathy Neuroscience Conference: Translational Relevance to Conflict Transformation”, con la

Fondazione Child. Istituto Superiore di Sanità, Roma
• Plenaria tavolo di lavoro presso la Prefettura di Treviso, nell’ambito del progetto Just
• Convegno “Ascoltare per Agire”, Camera dei Deputati. Organizzato da Telefono Azzurro in occasione della Giornata

Internazionale per i Diritti dei Bambini, Roma
• Plenaria Tavolo di lavoro presso la Prefettura di Milano, nell’ambito del progetto Just
• lenaria tavolo di lavoro presso la Prefettura di Ragusa, nell’ambito del progetto Just

Partecipazione a convegni, in qualità di relatori:

• Partecipazione alla conferenza organizzata da Missing Children Europe (MCE) “Lost in Migration – Working Together
in Protecting Children from Disappearence”, nella workshop session “Setting minimum standards for the interagency
cooperation to better protect children in migration from harm (coordinated by the Smile of the Child), Malta

• Partecipazione all’evento “Un Bacio Experience”, Giffoni (SA)
• In occasione del Safer Internet Day 2017 convegno "Be the change: unite for a better internet", Roma, negli spazi

espositivi dell’ex Caserma Guido Reni. In tale occasione, Telefono Azzurro firma il Protocollo di Intesa con Miur (2017-
2020)
• Intervento al XXI Congresso Nazionale della Società Italiana di Psicopatologia (SOPSI), Roma. Il benessere in salute
mentale in campo educativo e dei giovani. Intervento su “E-Mental Health & Millennials”
• Partecipazione al convegno “L’accoglienza, la tutela e il controllo dei minori stranieri non accompagnati” organizzato
dall’Ordine degli Avvocati di Milano, Tribunale di Milano
• Partecipazione al convegno internazionale “Personalità: l’individuo nella società, con l’intervento “Bullying e
Cyberbullying: prevention and policies in Italy”, Università La Sapienza, Roma
• P artecipazione alla conferenza organizzata dal Rotaract Milano Sforza e dal Rotaract Settimo: "La realtà carceraria e la
funzione rieducativa della pena. Milano
• Partecipazione al Symposium of the Contribution of Psychology to Peace, Università La Sapienza. Roma e Firenze.
• Partecipazione in occasione del convegno organizzato da Telefono Amico Italia “Il valore delle helpline nell’era digitale”,
Roma
• Partecipazione al 60esimo Congresso distrettuale Rotary 2080, con l’intervento “L’intervento di Telefono Azzurro nelle
zone del centro Italia colpite dal terremoto), Roma
• Partecipazione alla Giornata Scientifica Nazionale “Chi ha tempo non aspetti tempo: interventi precoci in salute
mentale”, intervento del Professor Caffo sull’utilizzo delle nuove tecnologie come strumento di cura. L’Aquila
• Partecipazione al Festival “Tra terra e cielo. Festival della vita in ricerca”, con un intervento del Professor Caffo “I
bambini capiscono Dio
• La fede come strumento di costruzione dell’identità individuale e di gruppo”, Bertinoro
• Partecipazione in qualità di docenti alla VIII edizione della Summer School “Mobilità Umana e Giustizia Globale –
Bambini e adolescenti nei processi migratori”. Università Cattolica del Sacro Cuore, Montepaone Lido (CZ)
• Partecipazione all’iniziativa “Teen Parade”, Bologna Fiere
• Partecipazione al convegno “In principio era la rete”, organizzato dall’Università Auxilium, Roma
• Partecipazione al convegno “Diritti verso il futuro”, organizzato da Istituto degli Innocenti e Dipartimento per le Pari
Opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Firenze
• Partecipazione al convegno “Bullismo e cyberbullismo. Conoscere il fenomeno per riconoscerlo, prevenirlo e
contrastarlo”, organizzato da Soroptimist International Club di Lecco, presso Palazzo del Commercio, Lecco
• Partecipazione al “Safer Internet Forum”, Bruxelles
• Partecipazione al Tavolo di discussione su Carcere e Attività di accoglienza organizzato dal Centro Sociale Evangelico
presso l'Istituto Gould di Firenze.

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5.2 PROGETTI E AREE DI SVILUPPO
INTERNAZIONALE

Un elemento di centrale importanza per l’attività di Telefono Azzurro
è rappresentato dalla costante partecipazione a progetti di rilevanza
internazionale insieme ad altre Associazioni, Istituzioni e servizi per la
prevenzione e l’intervento in situazioni di abuso all’infanzia e all’adolescenza
e la promozione dei diritti di bambini e ragazzi. Quanti si occupano di tutela
dell’infanzia e dell’adolescenza, infatti, non possono esimersi dal ragionare in
termini internazionali. Internet, che permea oggi la vita di bambini e adolescenti,
ha abbattuto ogni confine nazionale ed impone una riflessione ed un confronto,
nonché strategie di intervento, di più ampio respiro. Fenomeni come la pedo-
pornografia on-line sono, infatti, di rilevanza globale.
Il dialogo sulle best practice presenti in Europa e a livello Internazionale permette
di promuoverne la loro implementazione a livello nazionale. La costituzione di
network operativi consente, al tempo stesso, di offrire servizi di aiuto efficaci e
di qualità, nonché la promozione di una cultura dell’infanzia più attenta ai diritti
dei bambini, finalizzata non solo alla prevenzione delle situazioni di disagio, ma
soprattutto alla promozione del benessere dei minori.
Alle attivitàà svolte da Telefono Azzurro nell’ambito dei progetti europei si
aggiunge dunque l’attivitàà connessa alla partecipazione dell’Associazione ai più
importanti network internazionali in materia di protezione dei minori.

I NETWORK INTERNAZIONALI

Di seguito i principali network europei e internazionali con i quali Telefono
Azzurro collabora costantemente:

INHOPE

Associazione internazionale di 51 hotline in 45 paesi del mondo, riunite nella
lotta alla pedopornografia on-line ed ai contenuti illegali e dannosi del web.

INSAFE

È un network promosso dalla Commissione EU nell’ambito del Safer Internet
Programme; riunisce le diverse realtà che si occupano di comprendere le
problematiche legate alla vita online di bambini e ragazzi, promuovendo un uso
responsabile e sicuro della rete e delle nuove tecnologie ed azioni congiunte da
parte di istituzioni, aziende ed associazioni.

CHILD HELPLINE INTERNATIONAL (CHI)

Network internazionale nato nel 2003 che riunisce 181 linee di ascolto
(helpline) a sostegno di bambini e adolescenti in 139 paesi. In occasione di un
Peer Exchange promosso da CHI sulla tematica del Child Impact Assessment,
Telefono Azzurro ha preso parte al progetto cross europeo di Child Impact
Assessment; attraverso tale progetto di ricerca si monitora l’efficacia dell’attività
svolta dalla helpline. Nel contesto di CHI, l’Associazione collabora ad attività
di data publication ed annual reports, consultabili al seguente link http://www.
childhelplineinternational.org/resources/

INTERNATIONAL CENTRE OF MISSING
AND EXPLOITED CHILDREN (ICMEC)

È leader internazionale nella protezione dei bambini e delle famiglie di tutto il
mondo attraverso lo sviluppo di azioni mirate volte a prevenire lo sfruttamento
sessuale dei bambini, promuovere la creazione di una rete internazionale

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per diffondere le informazioni sui bambini scomparsi e sfruttati, fornire una
formazione adeguata a tutte quelle figure professionali impegnate nella lotta allo
sfruttamento sessuale di minori e nelle ricerche di bambini scomparsi, sradicare
il commercio di materiale pedopornografico infantile su internet, promuovere
attività di sensibilizzazione e favorire la collaborazione tra i differenti Stati.

ENABLE

Network europeo ENABLE (European Network Against Bullying in Learning
and Leisure Environments). Tale network, coordinato da European Schoolnet,
coinvolge diversi paesi tra cui Belgio, Croazia, Danimarca, Grecia e Regno Unito.
Esso si pone l’obiettivo principale di contrastare il bullismo secondo un approccio
olistico, grazie al quale i ragazzi sono stimolati a esercitare attivamente i propri
diritti a casa, scuola, in classe e nei gruppi dei pari. Il suo scopo è combattere
il bullismo, sostenere e informare i giovani, migliorare i rapporti tra studenti,
genitori e insegnanti e promuovere un clima positivo e sereno nelle scuole. Il
piano operativo del network prevede il coinvolgimento attivo degli studenti,
in qualità di peer supporter, nell’organizzazione di attivitàà ed iniziative per la
prevenzione del bullismo e la promozione della prosocialità. Il network monitora
inoltre che le politiche volte a disciplinare il bullismo riflettano l’interesse dello
studente, assicurandosi che le stesse siano recepite ed applicate dalla comunità
scolastica. Telefono Azzurro partecipa attivamente alle occasioni di confronto
promosse dal network, contribuendo alle riflessioni anche attraverso la
condivisione di case study e ricerche condotte sul proprio territorio nazionale in
tema di bullismo e cyberbullismo. Il modello di Enable è stato applicato in alcuni
interventi peer to peer rivolti agli studenti di alcune scuole secondarie di secondo
grado, integrandolo al format laboratoriale già proposto dall’Associazione.

EENA

È un organismo indipendente Italiano che dal 2002 si adopera per la conoscenza
e l’implementazione del 112 nel nostro paese.

MISSING CHILDREN EUROPE (MCE)

È la federazione europea per i bambini scomparsi e sessualmente sfruttati, che
rappresenta 30 organizzazioni non governative (ONG) attive in 25 Stati membri
dell’Unione europea e in Svizzera. Al fine di tenere il servizio costantemente
aggiornato rispetto agli standard stabiliti dalla Commissione Europea, Telefono
Azzurro è partner di diversi progetti in collaborazione con il network di Missing
Children Europe (MCE).

CHILD & YOUTH FINANCE INTERNATIONAL (CYFI)

È un’organizzazione che si occupa del tema di bambini e giovani e delle loro
capacità finanziarie.

I PROGETTI INTERNAZIONALI

Progetto “Amina”

L’Associazione Telefono Azzurro, unico partner italiano della federazione
Missing Children Europe (MCE) che rappresenta 31 organizzazioni non
governative attive in 27 Paesi dell’Unione Europea, è impegnato da anni a
difesa dei minori scomparsi e contro il loro sfruttamento, attraverso la gestione
della linea telefonica europea 116 000, l’analisi e lo studio dei dati raccolti, la
sensibilizzazione e la formazione dei professionisti coinvolti nel fenomeno.
In base ai dati forniti da Europol, ogni anno almeno 10.000 minori stranieri non
accompagnati (MSNA) scompaiono in Europa a poche ore dal loro arrivo nel
territorio, di questi sono davvero pochi quelli che vengono ritrovati. I bambini
scompaiono durante la migrazione per vari motivi interconnessi tra loro: le
carenti condizioni in cui versa il sistema di accoglienza, la scarsità di informazioni
reperibili, le procedure lente e complesse per ottenere la protezione, la

85

mancanza di formazione dei professionisti che operano in prima linea o di un
coordinamento a livello nazionale e transfrontaliero.
Da qui è nata l’idea di realizzare un progetto europeo multi-agency chiamato
“Amina”, finanziato dalla H&M Foundation, guidato a livello europeo da Missing
Children Europe e coordinato nel territorio italiano da Telefono Azzurro.
Il Progetto Amina, avviato nel maggio del 2017 in 8 paesi considerati strategici,
tra cui l’Italia, si pone quindi l’obiettivo di colmare le lacune strutturali ed
operative di un sistema che, ad oggi, non riesce pienamente né a prevenire
la scomparsa, né contrastare lo sfruttamento dei MSNA e di promuovere le
politiche, i processi legislativi affinché mettano al primo posto gli interessi dei
minori scomparsi.

L’Associazione Telefono Azzurro partecipa come coordinatore nazionale alla
realizzazione di:

• Creazione di una app per dispositivi mobili chiamata “Miniila”, che ha

l’obiettivo di fornire ai minori stranieri presenti sul territorio nazionale le
principali informazioni riguardanti i servizi di assistenza a loro disposizione,
attraverso strumenti anonimi di geolocalizzazione ed un’interfaccia child-
friendly. Nell’ambito delle attività funzionali alla creazione della app,
l’Associazione Telefono Azzurro ha effettuato la mappatura dei principali
servizi nazionali di prima e seconda assistenza (circa 150 organizzazioni) e dei
principali stakeholder a livello nazionale.

• Implementazione di attività finalizzate a una migliore cooperazione

transnazionale in materia di MSNA. Le azioni di questa fase del progetto
sono rivolte allo sviluppo di un network europeo di professionisti che si
occupino di protezione di minori ed alla condivisione di procedure operative
standardizzate che permettano una maggiore cooperazione a livello
nazionale e transnazionale. Per raggiungere questo obiettivo, il Progetto
prevede che i Paesi partner collaborino nel simulare la gestione di casi di
sparizione di minori migranti. L’Italia lavorerà su questo filone progettuale
insieme a Francia e Svezia.

• L’Associazione Telefono Azzurro ha partecipato a Bruxelles, nelle giornate del
14 e 15 dicembre, presso la sede di Missing Children Europe, al primo meeting
del Task Force Group, composto da Italia, Francia, Belgio, Svezia, Gran
Bretagna e Grecia. Nell’occasione è stato avviato il percorso per migliorare il
dialogo e la cooperazione tra varie agenzie a livello europeo ed è stata definita
la pianificazione dei successi step operativi del Progetto.

• L’Associazione Telefono Azzurro, ha inoltre realizzato per MCE una “Country
Fiche” nella quale ha raccolto i dati relativi al fenomeno dei minori stranieri
scomparsi in Italia ed individuato i casi da discutere durante le simulazioni che
si svolgeranno insieme a Francia e Svezia e finalizzate a sviluppare linee guida
condivise, realizzare training e proporre raccomandazioni.

Progetto Migranti Minori non Accompagnati

Safeguarding Unaccompanied Migrant Children by reinforcing the integration
of the 116 000 hotline for Missing Children within the Italian Child Protection
System (Tutela dei Minori Stranieri Non accompagnati, MSNA, grazie al
rafforzamento dell’integrazione della hotline 116 000 - Numero Unico Europeo
per Minori Scomparsi all’interno del sistema italiano di tutela dell’infanzia).
Progetto Pilota con 5 Prefetture in Italia.
Il progetto, co-finanziato dalla Commissione Europea, si è sviluppato sulla base
dei seguenti obiettivi:
• creare un network di stakeholder al fine di prevenire e rispondere al

fenomeno della scomparsa dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA).
Ciò è possibile mediante il rafforzamento delle relazioni e del lavoro tra le
prefetture, 5 come previsto da progetto, e la linea hotline italiana (116 000);
• formare professionisti della hotline su specifici argomenti affinché possano

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supportare il processo di capacity building ed essere individuati come attori
chiave per prevenire e rispondere al fenomeno della scomparsa degli MSNA.
Rispetto all’obiettivo principale, i soggetti interessati e i servizi pertinenti
(ad esempio servizi sociali, servizi sanitari, forze dell’ordine, ecc.) identificati
come protagonisti nella prevenzione e risposta alla scomparsa dei MSNA
all’interno delle 5 Prefetture, sono stati individuati e contattati attraverso il
sostegno dell’Ufficio Nazionale del Governo per le persone scomparse, al fine
di presentare loro il progetto e di invitarli a partecipare all’agenda di lavoro
proposta (5 tavole rotonde tematiche).

Client Relationship Management (CRM)

Il progetto prevede lo sviluppo di un “Client Relationship Management (CRM)”,
uno strumento di raccolta dati informatizzata, che permetterà a tutti i servizi
116 000, che fanno parte del network di MCE, di registrare i dati relativi ai casi
di bambini utilizzando gli stessi tools. Telefono Azzurro fa parte dei 5 Paesi
che stanno realizzando la fase pilota del progetto stesso (Croazia, Francia,
Italia, Polonia e Portogallo). Lo strumento è stato concepito per garantire la
standardizzazione della metodologia di raccolta dati e la facilitazione del lavoro
dei case-manager e degli operatori di servizio.

Minimising violence through quality control:
Monitoring and evaluating 116 000 hotlines to
prevent, support and protect missing children

Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma
Daphne, si propone di sviluppare una serie di standard e indicatori di qualità in
base ai quali è stato costruito un meccanismo di accreditation al quale verranno
sottoposte tutte le hotline per minori scomparsi.

SUMMIT: Safeguarding Unaccompanied Migrant
Minors from going missing by Identifying Best
Practice and Training Actors on Interagency
Cooperation (Settembre 2014 - Aprile 2016)

Il progetto si è sviluppato sulla base dei seguenti obiettivi:
1-Identificazione delle best practice per la prevenzione e la risposta ai bisogni del
target dei Minori Stranieri non Accompagnati (MSNA) che scompaiono dai centri
di accoglienza
2-sviluppo di linee guida per migliorare la collaborazione tra le agenzie coinvolte
a vario titolo nella prevenzione della scomparsa dei MSNA
3-attuazione delle linee guida stabilite attraverso percorsi di formazione rivolti
agli enti coinvolti nel fenomeno.

Not - Found page Project

Il progetto prevede l’utilizzo delle “not - found pages 404” dei siti web (pagine
rese non più disponibili/accessibili) per la diffusione delle immagini di bambini
scomparsi.

Progetto “SIC – Safer Internet Centre III”

Il Progetto Safer Internet Centre III (SIC III - Generazioni Connesse), co-
finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Connecting
Europe Facility (CEF), prevede la creazione di un centro nazionale per la
promozione di un uso più sicuro di Internet e dei nuovi media, attraverso la
diffusione di una cultura della consapevolezza e dunque della prevenzione del
rischio.

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Il Progetto, coordinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca (MIUR), prevede la seguente organizzazione:
• un Comitato Esecutivo (EB) rappresentato dallo stesso MIUR, Telefono

Azzurro e Save the Children Italia
• un Partenariato composto dagli stessi membri dell’EB, dalla Polizia Postale

e delle Comunicazioni, dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza,
dall’Università degli Studi di Firenze, dall’Università degli studi di Roma “La
Sapienza”, da Skuola.net, dalla Cooperativa E.D.I., dal Movimento Difesa del
Cittadino e dall’agenzia Dire Comunicazione
• un Advisory Board (AB) composto da esperti del settore privato e pubblico
nel campo delle nuove tecnologie.
Un ulteriore segno dell’importanza del progetto è dato dalla stretta
collaborazione con i Network Internazionali (INHOPE ed InSafe) per promuovere
strategie di intervento coordinate e sinergiche, approfondire i temi emergenti e
condividere i dati e i trend dei diversi Paesi coinvolti.

Nel 2017 Telefono Azzurro ha contribuito al Progetto attraverso le seguenti
azioni:

• Child Helpline 1.96.96, un servizio disponibile via telefono, chat e app, in
grado di fornire uno spazio di ascolto e confronto a bambini, adolescenti
e genitori, per affrontare il rapporto con le nuove tecnologie, per gestire
esperienze negative ed eventuali problematiche inerenti l’utilizzo dei Nuovi
Media, offrendo loro strumenti informativi utili a promuovere un uso positivo
della rete e a prevenire possibili situazioni di pericolo.

• Hotline “Clicca e Segnala”, riservata agli utenti della Rete per segnalare la
presenza online di materiale pedopornografico.

• Percorsi di formazione, rivolti alle comunità scolastiche (insegnanti,
bambini/e, ragazzi/e, genitori).

• Safer Internet Day 2017, giornata di sensibilizzazione internazionale
promossa in contemporanea in molteplici città italiane,.

• Campagne di comunicazione e sensibilizzazione ad ampio raggio, attraverso la
creazione di diversi video story-telling specifici per il tipo di target - bambini,
adolescenti e pubblico in generale - e diffusi dai canali media tradizionali,
media online e social media.

• Telefono Azzurro ha inoltre partecipato come membro del Comitato
Esecutivo a Tavoli Tecnici di lavoro, composti da rappresentanti istituzionali
ed esperti di settore, al fine di condividere i casi più rilevanti e critici
individuati dagli operatori della helpline ed hotline e promuovere meccanismi
che portino all’aggiornamento della legislazione italiana ed europea, con
riferimento alle tematiche relative alla sicurezza in rete. In questo contesto
grande attenzione è stata rivolta al fenomeno del Cyberbullismo, portando
all’adozione di una normativa nazionale nel maggio del 2017.

Tutto il materiale, approfondimenti ed eventi son scaricabili al seguente link:
http://www.generazioniconnesse.it

88

Child Dignity, la dignità del minore

Papa Francesco: “Da come sono trattati i bambini si può giudicare una società”.
La vita di ogni bambino è unica, importante e preziosa, e ogni bambino ha diritto alla dignità
e alla sicurezza. Oggi, però, la società globale sta mancando profondamente nel proteggere i
suoi bambini.
Milioni di minori sono abusati e sfruttati nei modi più tragici e indescrivibili, in una misura
senza precedenti, in tutto il mondo.
I progressi tecnologici esponenziali e la loro integrazione nella nostra vita quotidiana non
stanno cambiando solo quello che facciamo e come lo facciamo, ma stanno cambiando chi
siamo. Gran parte dell’impatto di questi cambiamenti è stato decisamente positivo. Tuttavia,
dobbiamo affrontare il lato oscuro di questo nuovo mondo, un mondo che sta rendendo
possibile un gran numero di mali sociali capaci di ferire i membri più vulnerabili della società.
Mentre è fuor di dubbio che internet crei numerosi benefici e molteplici opportunità in
termini di inclusione sociale e livello di istruzione, oggigiorno contenuti sempre più estremi
e disumanizzanti sono letteralmente a portata di mano dei bambini. La proliferazione dei
social media comporta che atti insidiosi come cyberbullismo, molestie e sextortion stiano
diventando sempre più comuni.
Nello specifico, l’ampiezza e la portata
dell’abuso sessuale di minori e dello
sfruttamento online è sconvolgente. Un
grandissimo numero di immagini di abuso
sessuale di bambini e giovani è disponibile
online e cresce senza sosta.
Il deleterio impatto della pornografia
sulla mente malleabile dei bambini è
un ulteriore grave danno a cui la rete li
espone.
Noi condividiamo la visione di un internet
che sia accessibile a tutti. Tuttavia
crediamo che essa debba comprendere
anche il riconoscimento del valore non
negoziabile della protezione di tutti i
minori.
Si tratta di sfide enormi, ma non possiamo
abbatterci né reagire con sconforto.
Dobbiamo lavorare insieme per cercare
soluzioni positive per tutti in grado di
promuovere la responsabilità di ciascuno.
Dobbiamo assicurarci che tutti i minori
abbiano un accesso a internet sicuro,
per arricchire la loro formazione, le loro
comunicazioni e i loro rapporti.
Le imprese che lavorano nell’ambito nelle nuove tecnologie e i governi hanno assunto un
ruolo guida in questa battaglia e devono compiere continue innovazioni per garantire una
migliore protezione dei minori. Dobbiamo anche sollecitare le famiglie, i vicinati, le comunità
di ogni parte del mondo e gli stessi bambini perché siano più consapevoli dell’impatto
esercitato da internet sui minori.
Disponiamo già di piattaforme potenti e di leader importanti a livello globale che stanno
compiendo progressi significativi per la realizzazione di queste aspirazioni. Il Centre for
Child Protection della Pontificia Università Gregoriana porta avanti un lavoro internazionale
in favore della protezione in 30 paesi e 4 continenti. WePROTECT Global Alliance, fondata
nel Regno Unito, in collaborazione con l’Unione Europea e gli Stati Uniti, riunisce in questa
battaglia 70 nazioni, 23 compagnie tecnologiche e molte organizzazioni internazionali.
Le Nazioni Unite sono alla guida di uno sforzo globale per raggiungere l’Obiettivo per
lo Sviluppo Sostenibile 16.2, per sradicare la violenza contro i bambini entro il 2030, in
particolare attraverso la partnership globale “End Violence Against Children”.
Si tratta di un problema che non può essere risolto da una nazione, un’impresa o una
religione da sola, è un problema globale che richiede soluzioni globali. Richiede che
costruiamo una consapevolezza diffusa e mobilitiamo azioni da parte di tutti i governi, tutte
le fedi religiose, tutte le imprese e istituzioni.

89

Child Dignity in the Digital World Congress

Non solo la violenza, il trauma, la sofferenza. I bambini e adolescenti rischiano
di perdere, esposti come sono a un utilizzo del web sostanzialmente senza
controllo e con pochi strumenti-guida culturali, quel che hanno di più grande e
più prezioso: la dignità.
Che significa tutto: è quella radice dalla quale cresce la persona.
Ecco perché è stata messa proprio questa parola, forte e quasi ormai in disuso,
DIGNITÀ, al centro del Congresso mondiale Child Dignity in the Digital World,
dal 3 al 6 ottobre presso la Pontificia Università Gregoriana.
Si è trattato di un importante spunto di riflessione, promosso dal Vaticano, sul
tema degli usi distorti della Rete che vanno a colpire bambini e adolescenti.
Soprattutto, l’evento ha mosso passi concreti, entrando nel merito delle
questioni a partire da una solida base scientifica, chiamando a raccolta tanti e
diversi soggetti e decision maker e proponendo una road map di attività per il
futuro. Percorso sintetizzato nella Dichiarazione di Roma, documento conclusivo
del convegno.
Obiettivo dichiarato dei lavori, elaborare soluzioni su scala globale per la tutela
e la protezione di quella fascia di bambini e adolescenti, quasi 800 milioni nel
mondo, esposta al rischio di divenire vittima di sextortion, sexting, cyberbullismo
e molestie on-line. «È il risultato di quasi due anni di lavoro, compiuto al fianco
della Pontificia Università Gregoriana, di WeProtect e con i membri del Comitato
direttivo» spiega Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro e coordinatore
scientifico del Congresso. «Si tratta di un punto di partenza, naturalmente:
l’obiettivo è aprire una discussione costruttiva in merito a un’area non ancora
troppo sviluppata in termini di percezione e approcci da adottare. La grande sfida
del prossimo futuro è tradurre la ricerca e la multidisciplinarietà dei contributi in
materia in azioni e in politiche concrete».
Di seguito il testo della Dichiarazione di Roma rilanciata in occasione del Congresso Globale:
“Child Dignity, La dignità del minore nel mondo digitale”, svoltosi il 3-6 ottobre 2017.

90

Dichiarazione di Roma

La Dichiarazione di Roma lancia un appello ad agire:
1. Alle autorità mondiali, perché intraprendano campagne globali di sensibilizzazione per educare e informare le

persone nel mondo rispetto alla gravità e all’estensione dell’abuso e dello sfruttamento dei bambini di tutto il
mondo, e per spingerle a richiedere interventi da parte dei leader nazionali.
2. Alle autorità delle grandi religioni del mondo, perché informino e mobilitino gli appartenenti a ogni fede
religiosa affinché si uniscano in un movimento globale per proteggere i bambini del mondo.
3. Ai parlamenti di tutto il mondo, perché migliorino la legislazione per una più efficace protezione dei minori e
chiamino a render conto dei loro crimini coloro che si rendono responsabili dell’abuso e dello sfruttamento dei
bambini.
4. Ai leader delle compagnie tecnologiche, perché si impegnino a sviluppare e implementare nuovi strumenti
e tecnologie per contrastare la proliferazione delle immagini di abuso sessuale in internet e impedire la
ridistribuzione delle immagini dei minori identificati come vittime.
5. Ai ministeri mondiali della sanità pubblica e ai leader delle organizzazioni non governative, perché accrescano
le azioni per salvare le vittime di minore età e migliorino i programmi di cura per le vittime di abuso e di
sfruttamento sessuale.
6. Alle agenzie governative, alla società civile e le forze dell’ordine, perché lavorino per migliorare il
riconoscimento e l’identificazione delle vittime, e assicurino il loro aiuto per l’enorme numero di vittime di
abuso e sfruttamento sessuale minorile ancora nascoste.
7. Alle forze dell’ordine nel mondo, perché accrescano la cooperazione locale e globale, al fine di migliorare lo
scambio di informazioni in ambito investigativo e accrescano gli sforzi di collaborazione rispetto ai crimini
contro i minori che travalicano i confini nazionali.
8. Alle istituzioni mediche del mondo, perché incrementino la formazione dei professionisti sanitari per
l’identificazione degli indicatori di abuso e sfruttamento sessuale e migliorino le modalità di segnalazione e di
cura.
9. Alle istituzioni private e governative, perché accrescano le risorse per i professionisti in ambito psichiatrico
e gli esperti di altre forme di cura, in modo da incrementare i servizi di cura e riabilitazione per i bambini che
sono stati abusati e sfruttati.
10. Per le autorità con responsabilità nell’ambito della pubblica sanità, perché promuovano la ricerca sull’impatto
che l’esposizione alla esplicita ed estrema pornografia online esercita sulla salute dei bambini e degli
adolescenti.
11. Ai leader dei governi di tutto il mondo, ai corpi legislativi, alle industrie private e alle istituzioni religiose,
perché promuovano e realizzino tecniche per impedire ai bambini e ai giovani di avere accesso a contenuti
internet a cui deve poter accedere solo pubblico adulto.
12. Ai governi, alle industrie private e alle istituzioni religiose, perché intraprendano campagne globali di
sensibilizzazione rivolte ai bambini e ai giovani, per formarli e fornir loro gli strumenti necessari per un uso
sicuro e responsabile di internet e per evitare che sia fatto del male a tanti loro coetanei.
13. Ai governi, alle industrie private e alle istituzioni religiose, perché intraprendano iniziative globali di
sensibilizzazione per rendere i cittadini di ogni paese più attenti e consapevoli rispetto all’abuso e allo
sfruttamento sessuale dei minori, e perché li incoraggino a segnalare casi di abuso e sfruttamento alle autorità
competenti, qualora li vedano, ne vengano a conoscenza o abbiano il sospetto che stiano avvenendo. In questa
era di internet, il mondo affronta sfide senza precedenti per poter tutelare i diritti e la dignità dei bambini
e proteggerli dall’abuso e dallo sfruttamento. Queste sfide richiedono un nuovo modo di pensare e nuovi
approcci, una più elevata consapevolezza a livello globale e una leadership ispirata. Per questa ragione questa
Dichiarazione di Roma fa appello a tutti, perché tutti si ergano a difesa della dignità dei minori.

Presentata il giorno 6 di ottobre 2017


91


92

5.3 I PROGETTI NAZIONALI

Progetto Bullismo in collaborazione con il MIUR

Nell’ambito della Convenzione tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca e Telefono Azzurro, siglata a Roma in data 18 dicembre 2014,
nel 2015 è stato dato avvio al primo progetto di sinergie tra MIUR e Telefono
Azzurro “Il Bullismo: proposta integrata di ascolto e intervento attraverso una
linea telefonica e una chat dedicate”.
Obiettivo del Progetto è la promozione del benessere dell’infanzia e
dell’adolescenza nel nostro Paese grazie all’offerta di un servizio telefonico e
chat accessibile da parte di chiunque intendesse segnalare situazioni di bullismo e
cyberbullismo che coinvolgono l’Istituzione Scolastica.

Successivamente, nel quadro della Convenzione Linea Antibullismo, è stato
approvato un nuovo piano di attività “Rispetto a te” con lo scopo di dare
continuità alle azioni già avviate, rispondendo all’esigenza di offrire al personale
della scuola, agli studenti e alle famiglie strumenti adeguati per intervenire nelle
situazioni di bullismo scolastico, anche alla luce del sempre crescente utilizzo di
internet da parte di bambini e adolescenti.

Nell’ambito della Convenzione stipulata nel mese di luglio 2017 si è dato avvio
al progetto "Non stiamo zitti: proposta integrata tra ascolto e azione contro il
bullismo", nel periodo 01/09/2017-31/08/2018.

AMBITI DI INTERVENTO

Linea Antibullismo 1.96.96

Il progetto è finalizzato alla promozione del benessere dell’infanzia e
dell’adolescenza nel nostro Paese grazie primariamente all’offerta di un servizio
telefonico e chat accessibile da parte di chiunque intenda segnalare situazioni di
bullismo che coinvolgono l’Istituzione Scolastica.
La consulenza viene erogata secondo una procedura elaborata e condivisa con il
MIUR che prevede una stretta collaborazione tra gli operatori dell’associazione
e gli operatori del MIUR. L’esito dell’intervento congiuntamente realizzato da
Telefono Azzurro e dal MIUR è oggetto di follow up e di una valutazione con
l’obiettivo di determinarne la ricaduta e l’efficacia.

In pratica:
• implementazione della linea di ascolto “Anti-bullismo” 1.96.96 accessibile

via telefono e via chat e disponibile 24/24, tutti i giorni; offerta di ascolto
immediato e qualificato, assistenza e consulenza psico-pedagogica a bambini
e adolescenti in situazione di bullismo; offerta di consulenza qualificata
agli adulti che si vogliono confrontare in merito a specifiche situazioni di
bullismo; i casi di bullismo in ambito scolastico vengono gestiti in accordo
con le procedure operative concordate con il MIUR utilizzando piattaforme
operative personalizzate per la raccolta delle informazioni relative
• realizzazione di percorsi di formazione per gli operatori del servizio di helpline
e per i nuovi operatori in ingresso
• mantenimento di una banca dati evoluta per la storicizzazione dei contatti,
per l’analisi dei flussi e l’elaborazione di report di sintesi sui casi di bullismo
• realizzazione di percorsi di formazione nelle scuole rivolte a studenti e
personale docente; realizzazione di attività di sensibilizzazione rivolte a
studenti in altri contesti

93

• realizzazione di attività di comunicazione online e offline finalizzate a
sensibilizzare sul tema bullismo e ad aumentare la visibilità della Linea
Antibullismo 1.96.96 presso gli stakeholder e gli utenti stessi.

Il Progetto prevede inoltre che l’Associazione Telefono Azzurro effettui attività
di formazione e prevenzione specifiche sui temi del bullismo e cyberbullismo,
realizzate all’interno di un network di 30 scuole, rappresentanti 6 regioni italiane
(Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia) e definito dal MIUR
sulla base dell’analisi dei dati registrati dall’helpline 1.96.96 nelle precedenti
annualità e dalle richieste prevenute dagli Uffici Scolastici Regionali.

RISULTATI RAGGIUNTI

Linea “antibullismo” 1.96.96

Nel corso del 2017 sono stati accolti e gestiti 477 casi di bullismo e cyberbullismo

dagli operatori del Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro (linea

telefonica 1.96.96 e chat).

In particolare i casi di bullismo sono stati 374; quelli di cyberbullismo 103.

Cyberbullismo 21,59% In 337 casi bauiulltiosmCoyobseoersbctuyellbgisnemroob(2ut1rl,la5ism9m%itoeclionsetaituteislecofonnoiclaa motivazione principale di
richiesta di o chat); in 140 casi invece

bambini e ragazzi, pur chiamando principalmente per altre motivazioni,

presentano situazioni di bullismo e cyberbullismo come elementi secondari che

concorrono al disagio provato ma non ne sono la causa prevalente.

Bullismo 78,41% Bullismo 78,41% Per la maggior parte dei casi gestiti in questa annualità del progetto non si è
reso necessario un intervento diretto, in 37 casi i consulenti di Telefono Azzurro
Cyberbullismo Bullismo hanno attivato attraverso il MIUR l’Istituzione scolastica, oltre ad altri servizi
del territorio (ad esempio Polizia Postale, servizi di Neuropsichiatria infantile
o servizi sociali comunali). In questi casi, la sinergia permessa dal Protocollo
di Intesa ha permesso non solo di attivare le risorse presenti, personali e
familiari, per promuovere un processo di risoluzione della situazione di bullismo
pCyrbeerbsuellisnmtoatBaulldismaol chiamante, ma anche di elaborare un intervento più ampio di
coinvolgimento del contesto scolastico nella sua interezza.

Formazione e sensibilizzazione nelle scuole

La finalità degli interventi a scuola è quella di promuovere nei ragazzi e negli
insegnanti coinvolti in classe la consapevolezza delle problematiche connesse
al bullismo, favorendo lo sviluppo di comportamenti prosociali e modalità
relazionali basate su collaborazione ed empatia. L’attività svolta non si è posta
come obiettivo quello di valutare la classe o le sue dinamiche bensì quello di
favorire il coinvolgimento, la motivazione dei ragazzi, la comprensione del
fenomeno del bullismo, la conoscenza di strategie funzionali alla risoluzione di
situazioni conflittuali o difficili tra pari e di monitorare la loro partecipazione.

Progetto Nazionale “Non Stiamo Zitti” in
collaborazione con il MIUR (a.s. 2017/2018)

Il progetto “Non stiamo zitti: proposta integrata tra ascolto e azione contro il
bullismo” si propone come obiettivo generale di offrire al personale della scuola,
agli studenti e alle famiglie strumenti adeguati ad intervenire nelle situazioni di
bullismo scolastico, anche alla luce del sempre crescente utilizzo di internet da
parte di bambini e adolescenti.
Il focus tematico del progetto, rappresentato dal contrasto al bullismo e al
cyber-bullismo, si colloca all’interno del quadro del Protocollo d’Intesa stipulato
tra Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e SOS - Il Telefono
Azzurro Onlus (8 febbraio 2017), che rinnova l’impegno di Telefono Azzurro

94

a collaborare con il sistema educativo e formativo per lo studio e l’attuazione
di metodologie e buone pratiche finalizzate alla prevenzione, alla riduzione e
al contrasto della dispersione scolastica, della discriminazione ed esclusione,
del disagio giovanile nelle diverse forme in cui si manifesta, sviluppando anche
servizi di consulenza e sostegno psicopedagogico alle famiglie e promuovendo
azioni di sensibilizzazione nelle comunità locali e nei luoghi di aggregazione.

Per il progetto “Non Stiamo Zitti”, l’Associazione ha previsto un mix di interventi
integrati e articolati su alcuni assi tematici portanti:

• il rafforzamento della Child Helpline 1.96.96 (disponibile via telefono, via chat
e via app). In particolare, gli operatori specialisti dedicati ai servizi di ascolto e
consulenza, analizzano ciascun caso seguendo il “Modello di presa in carico di
Telefono Azzurro”, e le specifiche procedure operative condivise con il MIUR
per gestire i casi di bullismo.

• l’attività continuativa di raccolta, analisi e sintesi dei dati, fondamentali per il
monitoraggio, la migliore conoscenza e comprensione del fenomeno bullismo.

• intervento di emergenza sul campo
• formazione e prevenzione: Peer Education e E-Learning in 30 scuole delle

Regioni scelte congiuntamente con il MIUR: Piemonte, Lombardia, Toscana,
Lazio, Campania e Sicilia
• comunicazione e promozione delle azioni “Non stiamo zitti” e diffusione di
contenuti
• la partecipazione a 2 eventi promozionali.

Nei primi mesi di avvio dell’anno scolastico, in dettaglio, sono state realizzate le
seguenti azioni:

• attività di ascolto e consulenza da parte della linea 1.96.96, segnalazione dei
casi al MIUR, formazione continua agli operatori della linea, raccolta, analisi e
sintesi dei dati

• identificazione dei docenti e dei
peer-educator, referenti per la
formazione in presenza ed analisi
del loro fabbisogno

• progettazione dei percorsi
specialistici per la formazione in
presenza dei docenti e dei peer-
educator

• sviluppo dell’infrastruttura e
dell’ambiente di apprendimento
per la Formazione a Distanza
(FAD)

• progettazione del materiale di
comunicazione da distribuire,
delle attività di promozione,
ufficio e stampa e comunicazione
e delle campagne social/web.

95

Non stiamo zitti Parole e idee contro il bullismo – Lazio

L’ Istituto Comprensivo 7 Orsini di L’Istituto Comprensivo “Alfieri-Lante della Rovere” di Roma si è aggiudicato come
Imola si è aggiudicato come Ente Ente capofila il finanziamento tramite bando MIUR del progetto “Parole e idee
Capofila il finanziamento tramite contro il bullismo” per la prevenzione al bullismo. Il progetto si è posta la finalità
bando MIUR del progetto “NON di offrire ai docenti, ai ragazzi e alle famiglie una serie di strumenti formativi e
STIAMO ZITTI” per la prevenzione spazi di confronto e di collaborazione.
al bullismo. Gli Istituti coinvolti tra Obiettivo ultimo del progetto è coinvolgere attivamente i ragazzi in quanto
Parma e Imola hanno condiviso protagonisti di attività di Peer Education nelle scuole e di una grande Online
percorsi di formazione e prevenzione Community.
al bullismo diversificati per fasce Il progetto ha previsto una serie di attività:
d’età come stabilito da progetto • creazione di un sito web del progetto
attraverso l’impegno di esperti di • creazione di una rete regionale dei docenti referenti sul tema
Telefono Azzurro e dell’Università • piano di interventi di sensibilizzazione nelle scuole
di Bologna. Il progetto ha coinvolto Il ruolo di Telefono Azzurro, in quanto Associazione partner nel progetto, è stato
39 Istituti tra Imola e Parma in quello di offrire ai docenti delle scuole afferenti alla rete sia un programma di
una serie di eventi formativi sia in formazione a distanza, resa accessibile attraverso la piattaforma FAD, sia una
presenza che ha distanza. L’obiettivo formazione in presenza su: teoria ed epidemiologia del fenomeno del bullismo,
era la creazione di una rete di metodologie efficaci di prevenzione, analisi e gestione dei casi e strumenti di
docenti competenti sul fenomeno intervento.
del bullismo che possano diventare Inoltre Telefono Azzurro ha accompagnato gli alunni e il corpo docente referente
referenti e promotori di attività nel percorso di Peer Education, realizzando un incontro di informazione sulla
all’interno delle proprie scuole e nel tematica e di preparazione con i ragazzi del team di peer educator e un’attività di
territorio. monitoraggio del materiale da loro di volta in volta prodotto con il supporto dei
Il lavoro di Telefono Azzurro, docenti referenti.
come partner di progetto, è stato Infine Telefono Azzurro ha messo a disposizione materiale informativo sul tema
diversificato e si è concretizzato nelle da destinare alle famiglie e ai docenti.
seguenti attività: La formazione in presenza ha coinvolto 26 ragazzi peer educator e 58 docenti.
• implementazione di uno corso di
Progetto “Billy non è bullo”
formazione ad hoc in modalità
e-learning Finalizzato alla prevenzione del fenomeno del bullismo e il cyberbullismo
• realizzazione e conduzione di attraverso attività, convergenza di sforzi, strategie ed iniziative contro tali
una serie di eventi formativi in fenomeni.
presenza Il Progetto si propone di realizzare un approccio ecosistemico, complesso e
• produzione di un Handbook reticolare al problema, coinvolgendo e formando gli attori chiave del processo
dedicato ai docenti educativo, ma anche mobilitando la società civile.

96 Progetto “116 000 – Poste Insieme Onlus”

Collaborazione tra Telefono Azzurro - Hotline 116 000 & Fondazione Poste
Insieme Onlus (Aprile 2016 – 31 Marzo 2017) - Il progetto si è sviluppato
con l’obiettivo di sostenere l’operatività della hotline 116 000, rafforzando le
capacità di risposta rispetto ai bisogni, rischi e vulnerabilità specifici dei MSNA,

e promuovendo la hotline 116 000 attraverso materiali multilingua (e non).
Sono state realizzate giornate di formazione e sensibilizzazione sulle tematiche
riguardanti i MSNA ed associate condizioni di rischio nonché opportunità di
tutela, protezione e/o inserimento.

Obiettivo del progetto
• SOSTENERE l’operatività della hotline 116 000, rafforzando le capacità di

risposta rispetto a bisogni, rischi e vulnerabilità specifici dei MSNA
• REALIZZARE giornate di formazione e sensibilizzazione sulle tematiche

riguardanti i MSNA ed associate condizioni di rischio nonché opportunità di
tutela, protezione e/o inserimento
• PROMUOVERE la hotline 116 000 attraverso materiali multilingua (e non)
• CREARE ED INCORAGGIARE una rete competente di promozione e
sostegno consapevoli, per favorire interventi di tutela ed integrazione dei
MSNA sul territorio

Alternanza Scuola Lavoro

Telefono Azzurro ritiene che svolgere attività pratiche all’interno di
un’organizzazione del Terzo settore rappresenti per i giovani una fondamentale
opportunità per la crescita personale e professionale. In un mondo del lavoro
sempre più competitivo e globale, l'esposizione pratica alle esigenze dei
luoghi di lavoro e lo sviluppo di competenze professionali rappresenta una
preziosa aggiunta all'apprendimento in classe. Entrare in contatto con una
realtà del terzo settore, e in particolare con un’organizzazione inserita in una
rete di rapporti internazionali, consente di comprendere i nuovi modi di farsi
carico dei bisogni dell’altro e della comunità e le modalità di collaborazione e
cooperazione nei progetti internazionali. I percorsi di alternanza sono finalizzati
anche ad incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento
degli studenti per la scelta di studio una volta che avranno terminato le scuole
superiori.
Risultati attesi
• Acquisizione di competenze verticali e trasversali
• Sviluppo capacità di gestione dei tempi e delle attività in base agli obiettivi

prefissati
• Acquisizione di strumenti per lavorare in gruppo e collaborare in modo

efficace e soddisfacente
• Sviluppo di capacità comunicative
Destinatari Istituti scolastici superiori, studenti del triennio
Fasi e attività
• Accoglienza dello studente nella Sede di Treviso di Telefono Azzurro;

formazione generale sulla storia e sulle attività di Telefono Azzurro e
formazione specifica sulle tematiche: Bullismo e Sicurezza in internet
• Ideazione e realizzazione di una presentazione per una campagna di
sensibilizzazione riguardante i temi studiati, da condividere con il gruppo
classe.
• Monitoraggio in itinere e verifica del lavoro al termine del progetto da parte
dei volontari del Servizio Civile Nazionale.
Risorse umane
1 psicologa, 6 volontarie del Servizio Civile Nazionale, tirocinanti in psicologia

Alternanza Scuola Lavoro - Treviso

Giugno-luglio 2017 – 8 studenti
Durante l’anno scolastico 2016/2017 è stata stipulata la convenzione con il
Liceo delle Scienze Umane Duca degli Abruzzi di Treviso, e sono stati attivati due
percorsi del progetto, entrambi con le classi IV (16-17 anni) che hanno coinvolto 8
studentesse.
Le studentesse hanno potuto contare anche sulla supervisione e sul supporto
delle volontarie del Servizio Civile Nazionale (Progetto “Con le maglie nella rete”)

97

e delle tirocinanti psicologhe.
Sono stati valutati nel corso del progetto da parte della tutor le competenze
relazionali, comunicative ed operative di ciascuna studentessa attraverso una
scheda di valutazione di cui il seguente grafico riporta la media dei dati:

Alternanza Scuola Lavoro - Milano

Maggio 2017 – 4 studenti
Si sono organizzate 3 giornate (23/05/2017, 25/05/2017, 31/05/2017) per un
totale di 21 ore di formazione teorica e attività pratica.
Programma delle giornate
23/05/2017 conoscere la storia e le attività di Telefono Azzurro
25/05/2017 incrementare le abilità di lavoro autonomo e in gruppo
MEDIE DI VALUTAZIONI COMPENTENZE ACQUISITE DALLA PARTECIPAZIONE DEL PROGETTO
DI ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO DI TELEFONO AZZURRO

31/05/2017 approfondire le tematiche del disagio scolastico giovanile, del
bullismo e della sicurezza in rete, ed integrarle con le conoscenze delle proprie
materie di studio
Destinatari
Sono stati gli studenti del IV anno, Liceo scientifico opzione Scienze applicate, a
curvatura sportiva
Istituto d'Istruzione Superiore "R. Pandini" Viale Europa - 26866 Sant' Angelo
Lodigiano (Lodi).
98

Risultati raggiunti:
• Rafforzamento di competenze verticali (legate alle materie disciplinari) e

trasversali (gestionali-organizzative, informatiche e digitali)
• Sviluppo capacità di gestione dei tempi e delle attività in base agli obiettivi

prefissati
• Acquisizione di strumenti per elaborare progetti e lavorare in gruppo,

collaborare in modo efficace e soddisfacente
• Sviluppo di capacità comunicative.

Alternanza Scuola Lavoro - Roma

Aprile-maggio 2017 – 23 studenti
Sull’analogo progetto delle alter sedi si sono coinvolti presso la sede
dell’associazione a Roma 23 studenti dell'ITC Meucci.

Progetto Parent Training - Unicredit

Aree di azione e attività

Il progetto Parent Training di Telefono Azzurro per UniCredit è stato rinnovato
a novembre 2017 con ricadute operative nell’anno a seguire (2018) per il terzo
anno consecutivo.
Nel gennaio 2017, quale conseguenza ulteriore degli interventi formativi del
2016, si sono collegati alla FAD ulteriori 29 dipendenti di Unicredit, per poter
scaricare materiali e video formativi ed informativi.
Il progetto Parent Training nasce dall’esigenza della Corporate Welfare Area
famiglia di UniCredit di offrire ai genitori di bambini e adolescenti un’offerta
di sostegno che copra anche la vicinanza di UniCredit ai propri dipendenti che
hanno figli.

99

Il progetto si articola in 2 aree di intervento di Telefono Azzurro:
a. incontri di formazione su tematiche legate all’infanzia e all’adolescenza nelle
sedi italiane UniCredit
b. offerta di contenuti formativi e di approfondimento in uno spazio online nella
piattaforma di Telefono Azzurro (FAD) dedicato ad UniCredit
Il progetto nasce con diversi obiettivi:
a. Area del sé:

1. Offrire ai dipendenti UniCredit uno spazio di sostegno alla genitorialità
2. Far crescere il benessere personale
b. Area della famiglia:
1. Offrire un sostegno competente per prevenire la fragilità adolescenziale
La FAD è stata articolata in Moduli differenti:
1. Adolescenza
2. Bambini, Adolescenti e alimentazione
3. Non basta ascoltarli bisogna capirli
4. Bambini e Adolescenti si (ci) raccontano
5. Adolescenti e Web
6. Bullismo non sono bravate tra ragazzi
7. Educare: e poi cosa rimane?


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