redazione
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Concerto furioso andante, Ignazio Basile
All’inizio del XVI secolo Matteo da Scandiano, un letterato idealista e coraggioso, accetta di svolgere una missione per conto del duca Ferrante d’Este. Viene così inviato come governatore a Castelnuovo di Garfagnana, una terra aspra e inospitale dove vige ancora la legge del più forte e tutti, persino i rappresentanti del clero, agiscono al di fuori di ogni regola, spinti soltanto dal desiderio di prevalere sugli altri, al soldo di chi può pagare meglio i loro servizi. Presto si pente di avere accettato quell’ingrato compito, anche perché ha dovuto lasciare in città la sua innamorata, la bella Lucrezia, che in sua assenza viene insidiata da un lussurioso e feroce cardinale, fratello del duca d’Este, che cercherà di vendicarsi per essere stato respinto dalla donna. Sullo sfondo della vicenda si muovono non soltanto i grandi personaggi dell’epoca, da papa Leone X all’imperatore Carlo V d’Asburgo, passando per il Doge di Venezia e il Granduca di Toscana, ma anche le idee che sconvolgono, in quel frangente storico, le fondamenta stesse su cui la società si è fino ad allora basata, dalle 99 tesi di Martin Lutero, alla visione copernicana del mondo che si allarga a dismisura oltre l’oceano, grazie alle recenti scoperte dei grandi navigatori europei.
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