Il placido tacere del nulla, Giuseppe Bearzi
La vicenda narrata in questo romanzo si snoda alla fine del secolo scorso tra Venezia e l’isola fronte mare del Lido in una fitta trama di dialoghi, ricordi, emozioni, circostanze e sentimenti, che s'intrecciano e sgrovigliano nell’ambito di un variegato confronto generazionale. È perciò percorsa da pensieri diversi - filosofia, politica, educazione, mitologia, storia, poesia - amori diversi - filiale, liberatorio, passionale, platonico - ed esperienze diverse, che offrono alla protagonista, una giovane e deliziosa creatura educata al passato, le basi su cui attuare, in luogo di una serena esistenza nella penombra di un pressoché nulla, la propria vita; e a suo padre, insegnante in pensione, il destro per esprimere le dolenze e i rimpianti di un tempo smarrito. Le cicatrici, i ricordi, le note ineludibili del passato alimentano quel processo evolutivo e lo accompagnano fino all'epilogo, che è espressione di almeno due fenomeni del nostro presente: la resurrezione della donna e il tramonto della democrazia.
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