Borghi medievali
Il Piemonte, entro i confini del suo meraviglioso tessuto territoriale, custodisce paesi e borghi di grande
impatto visivo, alcuni dei quali sono stati anche inseriti nella lista dei borghi più belli d’Italia.
CHIANALE, ad esempio, incastonato sulle Alpi a 1800 metri d’altezza, al confine con la Francia, di cultura
occitana è un pittoresco paesino di montagna con le case dai tetti di legno e pietra.
Le tradizionali feste di questo Borgo sono
La Festa di Sant’Antonio, 17 gennaio: è la festa invernale, dedicata secondo tradizione alla benedizione
degli animali, quando il borgo è sepolto dalla neve.
Carnevale festa pagana che vede il ritorno dei lupi, impersonati da uomini che seguono un cerimoniale
fissato dalla tradizione, in base al quale le donne devono rimanere chiuse in casa, pena il rischio di essere
sporcate in viso con la fuliggine. Ma la sera tutti si riuniscono a cantare e ballare.
Festa di San Lorenzo, 10 agosto: la processione con la statua del santo è l’occasione per l’intero paese di
indossare i costumi tradizionali e festeggiare con canti, danze e la mostra dei prodotti della valle,
dall’artigianato del legno al miele, le marmellate e i formaggi.
GARESSIO è un borgo medievale in provincia
di Cuneo, composto da un manipolo di case
tutte addossate ai piedi del Colle San
Bernardo.
A Garessio si svolge, con cadenza
quadriennale/quinquennale, la Sacra
Rappresentazione pasquale del Mortorio. Il
Mortorio è costituito da una recita a cui
partecipano vari personaggi evangelici in cui si
alternano parti recitate e parti cantate dagli
“angeli”.
MOMBARDORE è l’ultimo borgo medievale piemontese che conserva ancora le cinta murarie: passeggiare
nel suo intricato dedalo di vicoli e viuzze, tra gli edifici in pietra, porta indietro nel tempo.
In questo borgo si tiene la tradizionale Sagra delle Frittelle, nell’ultima domenica di maggio.
L’ultimo fine settimana d’agosto, figuranti in costume fanno rivivere le vicende antiche, rappresentando
episodi storici come il matrimonio della marchesina Ilaria Del Carretto, il processo dell’Inquisizione alle
streghe di Spigno del 1631, la rievocazione storica della battaglia del 1637 o il passaggio delle truppe di
Napoleone del 1799. Il borgo apre le porte ai turisti con taverne, botteghe, mostre e mercatino aleramico. Si
cena col menu del viandante o a lume di candela accompagnati da musiche celtiche e rinascimentali.
A fine agosto, inizio settembre c’è la rassegna di musica classica e popolare; i concerti si svolgono all’aperto
o nell’Oratorio di San Sebastiano.
Festa della Madonna del Tovetto e Feria Española si tiene l’8 settembre. È una festa patronale di antica
tradizione, che si svolge nel giorno della battaglia del 1637. Dopo la Santa Messa e la processione con la
statua della Madonna portata in spalla dai fedeli fino alla chiesa del Tovetto, inizia la parte profana con cena
spagnola a base di pesce, paella e sangria. Durante la battaglia gli spagnoli spararono alcuni colpi di
cannone contro il castello, che non andarono a segno: riconoscenti alla Madonna per lo scampato pericolo, i
mombaldonesi murarono due palle di cannone all’interno della chiesa del Tovetto, e da allora celebrano la
loro festa patronale.
ORTA SAN GIULIO Incantevole borgo situato sulla sponda orientale del Lago d’Orta, nel territorio della
provincia di Novara. Il centro abitativo, che si sviluppa in riva al lago, di fronte all’Isola di San Giulio, è ricco
di palazzi del ’600 e ’700, e giardini preziosi.
In antichità l'Isola di San Giulio, unica del lago d'Orta ed affacciata davanti al borgo di Orta San Giulio, era
poco più di uno scoglio abitato da serpenti e da un drago che si cibava di bestiame e talvolta di vite umane.
Oggi l'isola è chiamata l'Isola del Silenzio non solo per il limitatissimo numero di abitanti, in gran parte suore,
ma anche per il curioso cammino del "silenzio e della meditazione".
Ai tempi dell'Imperatore Teodosio, nella seconda metà del IV secolo, due fratelli religiosi andavano per l'Italia
con la missione di divulgare il cristianesimo e convertire le popolazioni pagane. Erano Giulio e Giuliano che,
con il benestare dell'Imperatore, partirono con l'intento di riuscire a evangelizzare le popolazioni pagane e
di edificare ben cento chiese.
Il cammino fu lungo e le disavventure con i pagani furono molte ma la fede che guidava i due era così forte
da riuscire nel loro intento, fino ad arrivare sulle rive del lago d'Orta.
Guardando il lago, Giulio ebbe l'ispirazione di costruire la centesima chiesa su quell'unica isola ma venne
sconsigliato dalla popolazione del posto, la quale disse che quello scoglio era abitato da terribili rettili e da un
temibile drago. Nessun barcaiolo volle accompagnare i due missionari in quel posto maledetto da Dio. A
quel punto Giulio, sulle rive del lago, pregò il Signore e la sua preghiera rese il suo mantello solido e
impermeabile in modo da permettergli di attraversare le acque. Arrivato sull'isola il missionario sconfisse i
rettili e il drago il tutto sotto gli occhi attoniti dei contadini e dei barcaioli che osservavano dalle sponde del
lago. Visti tali prodigi: un mantello trasformato in barca e la caccia dei mostri; i paesani si affrettarono
sull'isola per implorare Giulio di convertirli e di aiutarlo a costruire quell'ultima chiesa della sua missione.
All'isola venne dato il nome del santo che sconfisse i mostri, isola dove ancora oggi egli riposa.
"Una leggenda di conversione come tante se ne leggono" se non fosse che oggi, nella sacrestia della
Basilica in stile romanico dell'Isola di San Giulio, vi sia conservata una vertebra di un grande animale. C'è chi
dice che questo grande osso sia appartenuto a un dinosauro lacustre ma secondo le suore del convento,
quella è la vertebra del drago che fu sconfitto proprio da San Giulio.
OSTANA è un comune italiano di 81 abitanti della provincia di Cuneo, in Piemonte. Si trova in Valle Po ed è
inserito nell'elenco de I borghi più belli d'Italia Ostana faceva parte della Comunità montana Valli del
Monviso.
RICETTO DI CANDELO In provincia di Biella, un luogo dalla duplice funzionalità per gli abitanti di Candelo:
magazzino dei beni primari in tempo di pace e rifugio durante la guerra.
La matrice contadina del complesso di Candelo - e la testimonianza diretta del fatto come esso fosse stato
destinato nell'antichità a deposito collettivo di prodotti agricoli, in particolare vinicoli (stante la particolare
vocazione della zona). In una delle cantine è presente un enorme torchio per la pigiatura delle uve. Le
dimensioni di tale torchio suggeriscono chiaramente trattarsi di uno strumento utilizzato da tutta la comunità
per far fronte a necessità evidentemente anche lunghe nel corso del tempo.
USSEAUX borgo in provincia di Torino ricco di murales che ritraggono scene di vita quotidiana.
VOGOGNA Nel cuore della Val D’Ossola è ricco di case dai tetti in pietra, il Castello Visconteo e le rovine
dell’antica rocca.
MACUGNAGA un piccolo borgo (600 abitanti) che sorge ai piedi del Monte Rosa: qui potrete ammirare
le Walser, tradizionali abitazioni realizzate con basamenti in pietra, interni in legno e balconi e tetti in pietra.
Macugnaga è una splendida località alpina situata ai piedi dell'imponente parete est del Monte Rosa, a 1327
m s.l.m.
La storia di Macugnaga, località spesso descritta come la "perla del Rosa", ebbe inizio nel XII secolo,
quando i Walser, popolo di origine alemanna proveniente dal Vallese, occuparono questa amena conca
dell'alta Valle Anzasca, iniziando così la colonizzazione Walser attorno al Monte Rosa.
Quelle antiche genti seppero sfruttare al meglio quanto offerto loro dagli alpeggi d'alta quota e con la loro
capacità di adattamento diedero origine ad una tra le più caratteristiche comunità alpine, tramandando, di
generazione in generazione, lingua, usanze e cultura.
Oggi la tradizione Walser è testimoniata dall’architettura delle abitazioni di Macugnaga, dai costumi che le
donne del paese indossano in particolari occasioni, dalla lingua Titsch ancor oggi parlata dagli anziani, e dal
Dorf piccolo nucleo abitativo del 1200 con la chiesa coeva, il cimitero e l’antico tiglio secolare.
Le danze occitaniche, le danze tradizionali in uso nelle valli occitaniche d'Italia, sono, insieme alla lingua e
alla religione, un elemento fondamentale d'aggregazione per la comunità locale. Vengono ballate tuttora,
prevalentemente nei territorî occitanici del Piemonte, in quasi tutte le occasioni festive, e sono ben
conosciute anche fuori dai confini delle valli occitaniche italiane.
Il territorio impervio e le difficoltà di spostamento dei tempi andati hanno fatto sí che ogni valle abbia
conservato le proprie melodie ed i propri balli, differenti per passi e per schemi da quelli delle vallate
contigue.
Gli strumenti usati sono quelli tradizionali, come la fisarmonica cromatica a bottoni, il clarinetto, il violino,
l'organetto, la ghironda, la strumenti a fiato vari e l'armonica a bocca .
Gabriele e Matteo
Ricerca di geografia
I monumenti
In questa ricerca vi parleremo di alcuni dei monumenti di Torino.
La Mole Antonelliana
La Mole è il simbolo di Torino ed è anche il più
alto palazzo torinese.
All’interno ha sede il museo del Cinema.
L’edificio fu costruito da Alessandro Antonelli
nel diciottesimo secolo.
E’ alta 167,5 metri e grazie all’ ascensore
panoramico si può vedere Torino da un punto
di vista unico: dal balcone a 85 metri da terra.
Palazzo Madama
Il Palazzo Madama si trova al centro
di Piazza Castello.
Le sale del palazzo hanno visto un
difficile progetto di restauro per la
riapertura al pubblico del museo
Civico di Arte Antica che
comprende ricche collezioni:
dipinti, mobili, sculture,
ceramiche,ecc.
In passato Palazzo Madama ha ospitato molte “Madame reali” come la moglie di Re Carlo
Emanuele II.
La Gran Madre di Dio
Questa chiesa è sortanel diciottesimo secolo sulle rive del Po, per celebrare il ritorno di
Vittorio Emanuele I.
Il mito vuole che nei sotterranei della chiesa si trovi il Sacro Graal.
La Reggia di Venaria Reale Il Palazzo Reale
Gabriele e Matteo
Fu la Madama Cristina di Francia ad iniziare la
costruzionedel Palazzo Reale di Torino, che poi
divenne la sede ufficiale dei duchi. In seguito
divenne sede dei re sabaudi e lo rimase per
oltre due secoli.
Conserva ancora il gusto del ‘600-‘800.
La Reggia è la residenza estiva di re Carlo
Emanuele II, dove lui cacciava.
Essa ha un grande parco, il Parco Nazionale
della Mandria (480.000 mq).
Al suo interno si trovano: la Galleria di Diana,
la Citroniera, le scuderie e la cappella di
Sant’Uberto.
Il Po
Il Po è il fiume più lungo d’Italia con i suoi 652 km. Nel suo corso attraversa il Piemonte, la
Valle d’Aosta, la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto.
La sorgente del Po si trova sulle Alpi Cozie, in Piemonte, nella provincia di Cuneo e
precisamente in località Pian del Re, alle pendici del Monviso (3.841 m).
Grazie all'apporto di molte altre sorgenti, il fiume scorre nella valle, che da esso prende il
nome di “Valle Po” e dopo appena una ventina di chilometri, sbocca nella Pianura
Padana.
In questo tratto vari affluenti arricchiscono la portata del fiume, il quale entra poi
nella provincia di Torino attraversandone la città.
A questa altezza il fiume, nonostante abbia percorso solo un centinaio di chilometri dalla
sorgente, è già un corso d'acqua notevole con un letto ampio 200 metri e una portata
media di circa 100 m³/s.
All'interno della città di Torino, vi si getta la Dora Riparia.
Oltre Torino il Po, con andamento verso est, costeggia le colline
del Monferrato giungendo nella piana di Vercelli dove incontra affluenti come la Dora
Baltea e il Sesia.
Piegando verso sud, continua poi a fronteggiare la sponda destra
il Monferrato in provincia di Alessandria, bagnando le città di Casale
Monferrato e Valenza.
Qui fa anche da confine regionale tra Piemonte e Lombardia.
La sua foce a delta è molto ampia e termina nel mare Adriatico.
Il Po ha molti affluenti: quelli di sinistra nascono tutti dalle Alpi. Tra questi il più lungo è
l'Adda, mentre quello con una maggiore portata è il Ticino.
Gli affluenti di destra nascono, prevalentemente dagli Appennini. Tra quelli che nascono
dalle Alpi, il principale è il Tanaro.
Dora Baltea
Fiume dell'Italia settentrionale (Valle d'Aosta/Piemonte)
Lunghezza 160 Km.
Detta anche “Dora Maior”, affluente di sinistra del Po, nasce dalle Alpi Graie (massiccio
del Monte Bianco), percorre la Valle d'Aosta bagnando la città di Aosta, quindi si piega
verso sud tra la Serra e il Canavese orientale, poi sfocia nel Po a valle di Chivasso.
Dora Riparia
Fiume dell'Italia settentrionale (Piemonte)
Lunghezza: 125 Km.
Affluente di sinistra del Po nasce dalle Alpi Cozie presso il valico del Monginevro con il
nome di “Piccola Dora” e dopo aver attraversato Susa percorre la valle omonima e
attraversata la storica Chiusa di San Michele sfocia nel Po a Torino.
Ticino
Fiume Italo-Svizzero/Lombardia
Lunghezza: 248 Km.
Nasce dal San Gottardo (nel Canton Ticino).
Nel tratto svizzero attraversa la Val Bedretto e dopo Airolo la Val Leventina. A Biasca da
sinistra riceve il Brenno, dopo la Val Riviera giunge ad Arbedo.
Attraverso la Val Mesoncina riceve da sinistra la Moesa e dopo aver incrociato Bellinzona
giunge al Lago Maggiore dove entra presso Magadino uscendone in territorio italiano a
Sesto Calende.
Mincio
Fiume dell'Italia settentrionale (Veneto/Lombardia).
Lunghezza: 75 Km.
Ha origine come emissario del Lago di Garda a Peschiera.
Confluisce nel Po a Governolo.
Sesia
Fiume del Piemonte
Lunghezza = 138 Km
Bacino = 2.920 Kmq
Ha origine sul versante Sud-orientale del Monte Rosa.
Scorre in direzione Sud-Est nella Valgrande (tratto superiore della Valsesia), quindi nella
Valsesia vera e propria; piega poi verso Sud, sfiorando Vercelli e sfocia nel Po.