I 60 ANNI
DI CITROEN
AMI 6
Il 24 aprile 1961, Citroën presenta alla stampa AMI 6, prodotta nel nuovo sta
bilimento di Rennes, in Francia. Inizialmente lanciata come berlina, è la
versione Break ad avere più successo, con 550.000 vetture vendute su un to
tale di un milione di AMI 6 prodotte fino al 1971. Questo modello era stato
pensato da Citroën per completare la sua gamma, che comprendeva la 2CV,
la ID e la DS. Il suo progettista Flaminio Bertoni, che aveva disegnato anche
la Traction Avant, la considerava il suo capolavoro! Grazie all’indimenticabile
lunotto inclinato all’indietro, AMI 6 ha segnato gli anni ‘60 con la sua si
lhouette denominata “Linea Z”.
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IL SEGNO DI…
BERTONI
Di Eugenio Mosca – Foto Archivio Citroen
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Pur avendo firmato le linee di vetture iconiche della storia
Citreon, come la Traction Avant, la 2CV e la DS, Flaminio
Bertoni considerava la AMI 6 il suo capolavoro. Un progetto
al quale aveva potuto lavorare senza vincoli, esprimendo
così tutta la sua vena creativa per lasciare una firma indele
bile con la inconfondibile “Linea Z”.
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Chissà se nel concepire il proge o Ami 6 Flaminio
Bertoni si sia ispirato a Zorro, il famoso gius ziere
nero “nato” nel 1919 dal romanzo “The curse of
Capistrano” di Johnston McCulley e diventato famoso
sul grande e piccolo schermo a fine anni ‘50, che
firmava ogni sua impresa con una grande Z. Fa o sta
che anche il celebre designer italiano, che considera
la AMI 6 il suo capolavoro come confidò al suo
entourage, si può dire che abbia lasciato la sua firma
con una Z: la par colare silhoue e del montante
posteriore della ve ura media del Double Chevron,
denominata appunto “Linea” Z. Ma forse l’impronta
di Bertoni va anche oltre le linee. Infa il nome AMI
6 deriva da un mix fone co che gioca con la
denominazione data al proge o dal Centro Studi
Citroen, veicolo AM, la parola miss, “signorina” in
inglese, e la parola ami, “amico” in italiano,
verosimilmente ispirata al suo s lista che era
italiano.
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“Questo modello non è in alcun modo des nato a sos tuire la 2CV, rispe o a
cui è completamente diverso (…)”. La frase, ben evidenziata con una so oli‐
neatura nel comunicato stampa Citroën al momento di presentazione della
ve ura, del 1961, può aver sorpreso tanto quanto la forma della AMI 6!
Tu avia, questa "grande piccola ve ura", con il suo ingombro rido o e una
grande abitabilità, avrebbe avuto successo, al di là della sua esclusiva si‐
lhoue e, con più di un milione di unità prodo e, oltre la metà delle quali
nella versione Break (giardine a), presentata nel 1964.
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Dopo aver disegnato, con l’equipe del perme eva di mantenere una buona
Centro S le Citroën, la Trac on capacità del bagagliaio posteriore,
Avant, la 2CV e la DS, Flaminio con apertura tradizionale, e nel
Bertoni viene incaricato di tracciare contempo di offrire sedili posteriori
le linee di una ve ura di fascia media spaziosi, il tu o con dimensioni
denominata Proge o AM. Il risultato rido e. Il frontale mostrava linee
è AMI 6, che lui considera il suo elaborate e grandi fari re angolari,
capolavoro, come confiderà al suo una novità per quell'epoca, un
entourage. Forse perché, per la cofano con una parte centrale
prima volta, potè esprimersi concava, il te o a pagoda e fiancate
pienamente e da solo, senza che so olineate da linee sagomate. Ma
nessun altro imponesse, o sopra u o, come de o, spiccava il
intervenisse per mediare, lo s le di padiglione a Z, che dava alla AMI 6 un
questa ve ura. Sulla AMI 6 Bertoni look unico e una forte personalità.
osò proporre un luno o inver to che Uno "s le barocco", come dicono
oltre a rimanere pulito quando piove alcuni osservatori!
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La AMI 6 non fu sorprendete solo dal punto di vista este co ma
fu innova va anche in termini di marke ng.
Il materiale pubblicitario dell’epoca la presentava come “la deu‐
xième voiture idéale pour Madame”: “la seconda auto di fami‐
glia, ideale per le signore”. Non a caso Yvonne de Gaulle, moglie
del generale de Gaulle che nel 1960 aveva inaugurato lo stabili‐
mento Citroën di Rennes‐La‐Janais un anno prima che iniziasse
la produzione, guidava una AMI 6. Fin dall'inizio, in linea con lo
spirito Citroën, AMI 6 era una ve ura originale e innova va. I
suoi fan erano par colarmente interessa alle versioni Club con
qua ro fari e la modanatura sulla fiancata in gomma bianca,
commercializzate a par re dal se embre 1967. Lo slogan
pubblicitario emblema co di AMI 6 rimane "il rapporto chilo‐
metri‐comfort meno caro del mondo".
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Gli interni della AMI 6 si ispiravano
dire amente a quelli della DS, un
vero punto di riferimento. Il volante
monorazza, le maniglie delle porte, i
comandi e perfino i sedili, tu o
ricordava il modello alto di gamma di
Citroën.
Quanto al comportamento su strada,
tu lodarono la tenuta di strada e la
versa lità della berlina, che ereditò
le famose sospensioni della 2CV,
oltre al motore bicilindrico di 602 cc
che erogava 22 CV a 4.500 giri/min.
E per dimostrare la resistenza
meccanica, oltre alle qualità
dinamiche, Citroen organizzò un raid
denominato “Le Tour de Gaule
d'Amisix”, con partenza da Rennes‐
La‐Janais il 19 gennaio 1966: due
AMI 6 Break di serie giunsero al
traguardo dopo aver percorso, in 23
ore e 11 minu , 2.077 km a una
velocità media di 89,6 km/h.
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La svolta essenziale avvenne alla fine vendite e soppianterà la berlina.
del 1964 con l'arrivo della AMI 6 Questo è un caso rarissimo nella
Break, una piccola autove ura storia dell'automobile. Oltre ad
giardine a con 320 kg di carico u le, essere più convenzionale, la sua linea
proge ata da Henri Dargent e Robert offriva anche un grande volume di
Opron, rispe vamente assistente e carico per un'autove ura di questa
successore di Flaminio Bertoni, categoria e un accesso facile e
morto proprio in quell’anno. Una pra co. La versa lità di questa
sta on wagon che aumenterà le versione perme eva a una famiglia di
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viaggiare con un comfort apprezzabi‐ favore della nuova AMI 8, meno a pi‐
le, ma consen va anche un uso pro‐ ca e con il luno o posteriore nella di‐
fessionale per un agente di rezione "giusta". Quest'ul ma lascerà
commercio o per un ar giano. Un il posto alla Visa nel 1978.
successo in con nua ascesa, che A ualmente una versione stradale
tocca l’apice nel 1966 quando la AMI della AMI 6 in buone condizioni può
6 si guadagnò il tolo di auto preferi‐ raggiungere una quotazione che
ta dai francesi. La produzione della parte da 5.000 euro.
berlina terminò nel marzo 1969, in
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realizzato da : Gianluca Mazzu o
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