GIAN LUIGI
PICCHI
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SEMPRE IN PISTA
Di Eugenio Mosca
Foto Dario Pellizzoni e archivio Picchi
Gian Luigi Picchi è stato il primo pilota prove
niente dal Kart a vincere un campionato auto
mobilistico in Italia. A suon di risultati scala il
vertice dell’automobilismo, diventando pilota
ufficiale De Sanctis e Tecno, con cui vince ri
spettivamente i titoli tricolori F. 850 e F. 3. Poi
vince una selezione Alfa Romeo guada
gnandosi un posto nella squadra Autodelta
con cui conquista, al volante della GTA 1300, il
titolo Europeo 1971. Tornato saltuariamente
alle corse, a distanza di vent’anni non ha
perso l’abitudine alla vittoria, con Lancia Delta
e BMW M5. Ed ora è pronto a una nuova
avventura.
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Una calda domenica di luglio. A Vallelunga, infa , Picchi ha scri o
Sulla pista di Vallelunga, mescolata pagine importan della sua brillante
ad altre ve ure impegnate in un carriera.
track day gira una Alfa Romeo GT che Ma di questo parleremo più avan .
si fa notare sia per la colorazione Ora, quello che ci incuriosisce è que‐
azzurro vivo sia per il sound acuto. sto ennesimo ritorno al volante, a
Anche perché si percepisce che chi la se ant’anni suona .
sta guidando sa il fa o suo. Infa Tu o nasce da una affascinante sto‐
quando si ferma e il pilota toglie il ca‐ ria fa a, prima di tu o, di passione.
sco ne abbiamo la conferma: è Gian Leonardo Ma a, che nella vita fa il
Luigi Picchi, che oltre ad essere un tranviere a Roma ma è figlio di uno
tolato professionista del volante, degli storici meccanici della De
sulla pista romana si trova a girare Sanc s all’epoca in cui Picchi ci corre‐
come nel salo o di casa. va come pilota ufficiale, riceve in re‐
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galo il “rudere” di una Alfa GT 1600 Quasi come a chiudere un cerchio.
abbandonata da anni so o una te o‐ Con l’aiuto di un ex tecnico motorista
ia. Alfa Romeo (Alberto Ponno), tramite
“Leo”, che oltre ad essere un grande ore di telefonate, di un altro fedele
appassionato del Biscione, da buon amico appassionato ed esperto di
figlio d’arte si dile a a realizzare re‐ impian ele rici (Antonio Parisi) e
stauri nel garage di casa, non solo con qualche dri a degli esper pre‐
sceglie di salvare quel “rudere” dalla paratori Corrado e Franco Monguzzi,
ro amazione ma addiri ura decide dopo oltre due anni di gestazione, nei
di farne una macchina da corsa, pro‐ ritagli di tempo dal lavoro o dei wee‐
prio per Gian Luigi Picchi conosciuto kend, la GT Gr. 5 è finalmente pronta
nel fra empo ad una cena di ritrovo al debu o nell’Alfa Revival Cup sulla
tra ex De Sanc s. pista di casa.
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Bella storia, però passione a re una corre a le ura ed ergonomia.
parte, la domanda sorge sponta‐ Questo mi ha dato la conferma che
nea: dato il tuo palmarés, chi te aveva il metodo mentale corre o, co‐
lo fa fare di me er in gioco con sì come ho verificato la precisione
una ve ura, tu o sommato, co‐ maniacale per ogni po di lavorazio‐
struita nel garage di casa a ne. Perciò mi sono de o che questa
“tempo perso”? grande passione andava premiata.
Inoltre abbiamo creato una pagina
“Perchè chiacchierando con Leo‐ facebook per raccontare questa
nardo ho capito con quale metodo avventura, intorno alla quale si è
approccia ogni lavoro. Quando ci sia‐ creata grande aspe a va. Questa è
mo conosciu il motore era già stato anche la dimostrazione di ciò che
assemblato, ma ho assis to al ruota intorno alle auto storiche, che
montaggio di alcune componen del non è altro che applicazione di espe‐
motore che potrei definire innova ‐ rienze, di ingegno, per adeguarle ai
ve. E quando l’ho visto lavorare sulla meccanismi moderni, cercando la
macchina, ho notato che non lasciava perfezione del materiale a disposizio‐
nulla al caso. Infa quando ancora ne. E in termini pra ci il mondo delle
c’era solo lo scheletro, mi aveva storiche da’ lavoro a un sacco di
piazzato un sedile per prendere mi‐ gente. Quindi c’è la funzione sociale
sure. Poi mi avranno chiamato alme‐ oltre alla conservazione dell’espres‐
no una decina di volte per definire la sione massima di ciò che ha prodo o
posizione di guida e dove piazzare l’Italia nei tempi del boom. E’ storia”.
strumen e comandi in modo da ave‐
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Genovese e quindi De Sanc s mi ha
chiamato come pilota ufficiale. Fui il primo
ragazzo che veniva dal kar ng a vincere in
auto. Poi la Tecno e la selezione Alfa
Romeo, dove c’erano 25 pilo a giocarsi un
posto da pilota ufficiale, di cui almeno una
ven na che già correvano con le GTA, ma
incredibilmente i primi tre pilo classifica
Avevi già corso con le Autostori‐ venivano invece dalle formule.
che, tra le altre con una GTAm A pensarci bene non fu nemmeno tanto
della Scuderia del Portello, quali strano, perché pilotando le monoposto, e
differenze hai trovato tra questa ancora di più provenendo dal kart, si
ve ura che avevi pilotato all’e‐ acquisisce una sensibilità maggiore.
poca e nella versione storica Anche perché all’epoca la differenza tra
“a uale”? Formula e Turismo era ancora più
accentuata rispe o ad ora, quando le
Turismo sono molto più evolute.
“Nei freni ma sopra u o nel cambio, Nel libro è proprio espresso questo
molto più manovrabile e dove è quasi conce o: io dove rinunciare alla purezza
impossibile gra are. Anche le della guida delle monoposto per
mescole delle gomme sono più assuefarmi alle cara eris che della
performan : i 210 cv delle GTAm macchina.
erano veramente impegna vi da Quindi dove ado are una sorta di
ges re con le gomme di allora, compromesso nel pilotaggio. Comunque,
mentre quelle a uali garan scono venendo dalla Formula stressavo meno le
una tenuta e una frenata gomme e anche la meccanica, e nelle gare
decisamente migliori. Però, il bello è di durata questa tecnica aveva la sua
che la sensazione generale che importanza.
trasme e la ve ura è ancora quella Mentre per il libro “Alfa Romeo GTA” ho
di allora”. collaborato con l’amico Vladimir Pajevic
Negli ul mi anni hai scri o e che ha illustrato tu a la parte tecnica,
collaborato alla stesura di alcuni mentre io ho “fa o parlare” dire amente
libri dove hai raccontato le tue la GTA trasferendo in parole quello che
esperienze da pilota ufficiale in aveva cercato di farmi capire negli anni.
Autodelta, in par colare la Due libri diversi tra loro ma ugualmente
conquista del tolo Europeo emozionan da leggere”.
1971, e la GTA, una macchina
che conosci profondamente e
alla quale sei molto legato...
“Si. “I miei anni in Autodelta” è un po’ la
storia irripe bile di un ragazzo che veniva
dal kart e, pur senza basi economiche
importan , è diventato pilota ufficiale
passando da una squadra ufficiale all’altra.
L’inizio è stato quasi incredibile: dopo le
prime vi orie in kart ho fa o parte della
nazionale italiana nel 1965, poi Salvatore
Genovese mi ha fa o salire sulla Lucky
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In effe , a raccontarla oggi, per scorrere il suo palmarès per averne
come funziona nell'automobili‐ conferma: nel 1963 è Campione
smo, la tua pare davvero una fa‐ Italiano Kar ng a Squadre; nel 1965
vola. Allora era diverso? Campione Europeo Kar ng a Squadre
“Diciamo che, per cer versi, era più con la nazionale; nel 1966 debu a
facile. Perchè chi andava veramente con le “ruote medie” nella K250, è in
forte riusciva a fare la differenza e, testa al campionato ma deve
magari, veniva aiutato. Quando vinsi abbandonare per il servizio militare,
le prime gare, i fratelli Pederzani risultando a fine stagione vice
della Tecno mi notarono e mi Campione Italiano; nel 1968
assegnarono uno dei loro nuovi telai, conquista il tolo tricolore F. 850 con
i famosi “Piuma”, mentre la BM la De Sanc s ufficiale; nel 1969 è
(Bertuzzi Motori) di Piacenza mi Campione Italiano di F. 3 con la Tecno
passava i motori. Perciò, di fa o, ufficiale.
diventai un pilota ufficiale. Oggi è Insomma, un avvio di carriera
molto più difficile emergere: il livello fulminante....
dei mezzi e delle gomme causano un “Credo di avere vissuto un'esperienza
certo plafonamento delle prestazioni, irripe bile – raccontare il pilota di
perciò conta mol ssimo la forza Tivoli ‐. Ho iniziato a 16 anni con un
mentale. Comunque è indispensabile kart usato comperato a 70.000 Lire,
iniziare con il kart, il problema è il quindi sono diventato pilota ufficiale
passaggio successivo nelle formule nel kart, poi ho vinto dei toli
propedeu che, perchè i risulta nazionali con le monoposto e sono
spesso dipendono dalle squadre in entrato nella squadra ufficiale Alfa
cui si corre, che ragionando come Romeo, coronando un sogno”.
delle aziende non di rado privilegiano Tu fos uno dei primi pilo a
pilo con con la valigia o importan passare alle auto avendo prima
sponsor alle spalle. Con questo maturato esperienza nel
meccanismo perverso vengono kar ng, rappresentò un
brucia mol ssimi talen . Per contro, vantaggio?
quelli che riescono ad emergere sono “Certamente. Fui il primo ragazzo
veramente for ”. proveniente dal kart a vincere un
E Gian Luigi Picchi era forte davvero. campionato con le auto, ma tu gli
Nel suo caso il termine “ragazzo ex kar s che passarono alle auto in
prodigio”, spesso troppo abusato, quegli anni dimostrarono di andare
calza invece a pennello. Basta molto forte”.
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Come avvenne il passaggio alle vammo all'ul ma gara a Vallelunga
auto? dove per il tolo oltre a me c'erano in
“Grazie a una grande intuizione dei lizza Brambilla e Francisci. Per la gara,
fratelli Pederzani, che pensarono ad sul “corto” in senso an orario, feci
una categoria come il K250, una sorta montare una 2^ e una 3^ marcia
di collegamento naturale tra kart e ravvicinate per avere maggiore
automobili. Nel 1966 ero in testa al spunto in uscita dalla curva Roma in
campionato ma dove abbandonare caso di bagarre, come di fa o
per il servizio militare e a fine stagio‐ avvenne. In finale par vo a fianco di
ne fui vice campione alle spalle di Brambilla, ma con 60 giri da
Naddeo. Poi, in una gara sul bagnato percorrere temevo per la tenuta fisi‐
a Imola uscii di pista distruggendo il ca, perchè la Tecno era molto fa cosa
mezzo. Quell'incidente, però, fu una da guidare e l'abitacolo molto caldo.
sorta di colpo di fortuna, perchè In partenza sca ai bene, d'altronde –
Salvatore Genovese mi affidò il suo mi dice di non ridere... ‐ io mi allena‐
mezzo per correre l'ul ma gara a vo ai semafori, perciò avevo un
Vallelunga. Vinsi stabilendo il record perfe o tempismo.
della pista. L'anno successivo Geno‐ A metà gara commisi un errore e
vese mi affidò la sua F. 850: alla pri‐ Brambilla mi superò, ma a 12 giri dal
ma gara arrivai secondo dietro la termine forzai la staccata alla Roma,
macchina ufficiale di De Sanc s, ma arrivammo entrambi un po' lunghi
vinsi le due gare successive. ma io grazie al maggiore spunto in
Quindi De Sanc s mi offrì una uscita ripresi la testa della gara. Furo‐
macchina ufficiale per il 1968 con cui no i 12 giri più lunghi della mia vita,
vinsi il tolo tricolore di F. 850. poi ero sfinito e pensavo di non farcela,
arrivò di nuovo la chiamata Tecno per ma la mente prevalse sul corpo:
la F. 3”. d'altronde non potevo mollare pro‐
prio quando stavo coronando il mio
E la F. 3 di allora era bella tosta, sogno”.
vero?
“Molto. Anche se quando ci arrivai io Chi erano i pilo più for
era più tranquilla, perchè tra anni pri‐ dell'epoca?
ma il grave incidente di Caserta aveva “Francisci era for ssimo, credo più di
segnato una certa svolta. Però c'era‐ Vi orio Brambilla. Anche Salva era
no pilo molto for , come Vi orio forte: aveva un talento naturale, alla
Brambilla e Claudio Francisci, e altri Villeneuve, ma come lui non aveva li‐
che avevano già vinto a livello mi e forse proprio questo gli è co‐
internazionale, come Peterson e Ce‐ stato caro. Ma il più forte in assoluto
vert con i quali mi è capitato di era Peterson: pilotava in modo strano
confrontarmi. Inoltre, a inizio stagio‐ ma era velocissimo. Anche Cevert era
ne i nostri motori fa in casa pagava‐ forte, ma stressava troppo la macchi‐
no un bel gap rispe o ai Novamotor na, sopra u o le trasmissioni. Un
(112‐115 cv contro 123‐124 cv). Poi altro molto forte era Pino Pica, ma
lo sviluppo fu affidato ad Armaroli e non si è mai espresso piena‐
Negrini, che provenendo dalle moto mente”.
realizzarono il carburatore orizzonta‐
le in linea con i condo arrivando E Picchi?
anche a 127 cv. Però alcuni ri ri per “Se proprio devo esprimermi – si
problemi meccanici mi fecero perde‐ prende una pausa ‐, un decimo meno
re il vantaggio in classifica, così arri‐ di Peterson”.
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Torniamo alla storia; nonostante problemi meccanici. L'anno
il tolo di F. 3 ci fu la ro ura con successivo vinsi ancora tre gare con
la Tecno, come mai? la 1300, ma nel fra empo ero
“Luciano Pederzani mi disse che entrato nella squadra proto pi perciò
avevo avuto vita facile grazie alla loro Chi mi fece allenare prima con il
macchina. Così l'anno dopo tornai a proto po 2000 e poi con la TT 3.0 V8.
guidare la vecchia Brabham di Purtroppo nel '73 l'Alfa decise di non
Genovese, vincendo la seconda e la correre nel Mondiale Marche e io
terza gara e passando in testa al non avevo più s moli per fare il
campionato. Poi arrivò la chiamata “tassista” con la GTA, perciò anche
dell'Alfa Romeo”. per la nascita del mio primogenito
decisi di abbandonare il
Come avvenne? professionismo. Magari fu un errore,
“L'alfa Romeo organizzò una ma fui confortato dalle parole di
selezione a Monza, con la GTA Junior, Chi : con la sua tradizionale
invitando 25 pilo . Io risultai il più schie ezza mi disse che facevo bene,
veloce, davan a Salva e Brambilla, perché eravamo carne da macello.
così entrai in Autodelta nell'estate Fortunatamente non ho mai avuto
del 1970”.. inciden gravi, tranne con una F. 3
con cui mi ribaltai alla Rie ‐
E con l'Alfa toglies delle belle Terminillo”.
soddisfazioni...
“Debu ai a Silverstone, arrivando Com'era l'ambiente Autodelta?
quinto assoluto sul bagnato. La gara “Bello, anche se c'era una rivalità
successiva, la 6 Ore al Nurburgring, incredibile tra i pilo , più o meno
vinsi l'assoluta in coppia con De velata. Ricordo bene Bussinello, un
Adamich. Prima del via mi grande dire ore spor vo, in grado di
raccomandarono di non fare inciden prendere importan decisioni in
per evitare polemiche circa l'ingaggio tempo reale senza disporre di tu gli
di un pilota così giovane. In gara, strumen a uali. Ma tu a la
dopo un dosso trovai una BMW che squadra, dai tecnici ai meccanici, era
andava lentamente, non avendo il di una efficienza e rapidità
tempo di frenare per riuscire a fare la incredibile. Ecco, credo che al di là
curva successiva dove della genialità dell'ing. Chi e della
“appoggiarmi” alla sua fiancata. proge ualità in fabbrica la vera forza
Ricordo ancora la faccia di De fosse quella di uno squadrone che ci
Adamich e Bussinello quando passai invidiavano tu ”.
davan ai box in testa alla corsa ma
con i segni del conta o sulla Si narra addiri ura di meccanici
macchina. Per fortuna andò tu o pron a rime ere in sesto la tua
liscio, se mi fossi schiantato GTA stradale un po' strapazzata
probabilmente la mia carriera in Alfa nei trasferimen da Roma a
sarebbe finita lì. Poi vinsi ancora a Balocco per i test, è vero?
Zandvoort e a fine anno fui vice “Beh, diverse volte riuscii a
campione europeo. Nel 1971 con la percorrere quel tra o in tre ore e
GTA Junior 1300 “muso giallo”, come mezza e un paio di volte arrivai con
la chiamavo io per la colorazione la guarnizione della testata bruciata.
anteriore, conquistai il tolo europeo Allora un meccanico si mise al lavoro
1^ Divisione vincendo sei gare su e il giorno successivo mi riconsegnò
o o: in due ci dovemmo ri rare per la ve ura perfe amente in ordine
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per tornare a Roma. Anche questo quello di li gare con la Tecno per
faceva parte dell'efficienza della quella frase dopo la vi oria a
squadra Autodelta”. Vallelunga. Avevo già provato la loro
F. 2 andando benissimo, perciò con la
Hai avuto anche l'occasione di Tecno avrei potuto andare avan . Fu
correre anche in F. 2 ma non uno sca o d'orgoglio, ma avevo 23
andò bene, come mai? anni”.
“Per il 1971 la Csai mi assegnò una
March F. 2, ges ta dalla scuderia Ala è un po' di rammarico?
d'Oro con i motori di Brambilla, ma V“Certamente. Perchè così non ho
dopo tre gare costellate da problemi potuto dimostrare il mio valore.
tecnici decisi di abbandonare quel Anche perchè, come scrisse all'epoca
programma. In realtà la mia un giornale spor vo, pare fossi so o
intenzione era quella di fare una osservazione di Frank Williams che
squadra di F. 2 con Salvatore essendo molto amico di Genovese si
Genovese, e sono certo che con lui fidava dei suoi giudizi, tanto da
avremmo potuto fare molto bene volerlo nella sua squadra di F. 1”.
perchè aveva la capacità di rare
fuori il massimo da quello che c'era. Poi a distanza di anni sei tornato
La nostra filosofia era quella di a calcare le piste, perciò la voglia
o enere il massimo dei risulta con il di correre non era passata del
minor rischio possibile. Purtroppo tu o?
non trovammo gli appoggi necessari, “In modo saltuario. Ma più che
altrimen sono convinto che la storia l'atmosfera delle gare mi mancava
sarebbe stata diversa”. proprio il pilotaggio. Inserire in curva
una macchina da corsa è una sorta di
Così tramontò defini vamente danza, la simbiosi tra pilota, pista e
la possibilità di proseguire la macchina. Una cosa meravigliosa,
carriera in monoposto? che solo chi ha pilotato può
“Purtroppo si. Il mio grande errore fu comprendere. Così come mi è
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sempre piaciuto provare piste con nue evoluzioni e omologazioni
sconosciute”. necessarie per una ve ura da corsa
moderna. Quindi può essere anche
Come andò? una sorta di inves mento. E con
“Al rientro, con le storiche, vinsi in queste macchine si pilota ancora nel
coppia con Peroni su un'Alfa 2600 vero senso della parola.
Sprint. Poi Viola mi invitò a correre Probabilmente, però, bisognerebbe
con una Ferrari GTO: una ve ura verificare con maggiore a enzione
fantas ca e facilissima da guidare. che la preparazione delle macchine
Nel '90 a Magione portai la Lancia sia in linea con la filosofia delle stesse
Delta Integrale di Vaccari alla prima all'epoca, evitando eccessive
vi oria in pista e nel 2004 al Mugello esasperazioni e contaminazioni. Così
vinsi con una BMW M5 la prima gara come ci sono pilo che corrono nelle
della storia della Superstars”. storiche con eccessi nella condo a di
gara che non dovrebbero essere nello
spirito di queste gare”.
Più di recente hai disputato
diverse gare con le autostoriche,
come trovi l’ambiente?
D“Molto interessante, perchè l’auto
storica una volta acquistata può
essere usata nel tempo senza le
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realizzato da : Gianluca Mazzu o
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