LOTUS
ELAN +2 S
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COLPO
GROSSO!
di Eugenio Mosca
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La Elan incarna in pieno la filosofia che il suo creatore, Colin
Chapman, trasferiva dalle Lotus da corsa a quelle stradali,
perciò è stata una delle icone tra le sportive anni Settanta e oggi
tra le più amate dagli appassionati di auto d'epoca.
Ripercorriamo il restauro completo di un esemplare decisamente
particolare, non solo perché si tratta di una +2 S ma perché
questa vettura fu regalata, con la particolare colorazione, dal
patron Lotus a Emerson Fittipaldi.
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Colin Chapman ha lasciato un segno zioni tecniche che hanno via via
indelebile nella storia dell'automobi‐ cambiato l'aspe o e la tecnica delle
lismo, tanto da meritarsi ampia‐ ve ure da corsa, dalle piccole mono‐
mente l'appella vo di “genio” perché posto di F. 3 alle F. 1 fino alle F Indy,
in un'epoca in cui le conoscenze ma anche le barche e Sport. Innova‐
tecniche ed i sistemi di verifica erano zioni che hanno fa o di Chapman il
piu osto limita , mentre i sistemi genio incontrastato della sua epoca e
computerizza in voga oggi erano più in generale uno dei più grandi
ancora fantascienza, il tecnico inglese tecnici in assoluto dell'automobili‐
non ha mai rinunciato a sperimenta‐ smo. Una ricerca e sperimentazione
re le proprie intuizioni estrema che ha sempre fa o parte
all'avanguardia, con una buona dose del DNA Lotus contraddis nguendo,
di coraggio o, a seconda dei punto di nel bene e nel male, sia le ve ure da
vista, spregiudicatezza. Si devono a corsa che quelle stradali della Casa di
lui, infa , tu a una serie di innova‐ Norwick. Tra queste ul me, la Lotus
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Elan, auten ca icona tra le spor ve obliqua all'interno del parallelo‐
degli anni Se anta, incarna in pieno gramma, dire e discenden della
questa filosofia: telaio scatolato a pologia di schema allora in voga in
trave, quasi a simulare una mono‐ F. 1. Altro fiore all'occhiello, e vero
scocca, sul quale è applicata una pallino di Chapman che per primo
carrozzeria in vetroresina, così da costrinse i pilo della sue monopo‐
o enere la leggerezza necessaria a sto a guidare sdraia per abbassare
garan re sca o, pur avendo a dispo‐ la sagoma della ve ura e diminuire
sizione un propulsore dalla potenza l'impa o frontale, della Lotus Elan è
limitata, e agilità nella guida. A que‐ la cura aerodinamica grazie alla qua‐
sto proposito contribuisce certa‐ le può vantare, unica ve ura strada‐
mente anche l'asse o, con centro di le anni Se anta insieme alla Alpine
rollio basso e sospensioni a doppi A110, un coefficiente di penetrazio‐
triangoli sovrappos con gruppo ne di soli 0,3.
molla ammor zzatori in posizione
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queste ve ure. Poi i pressan
impegni di lavoro avevano
contribuito a rimandare questo
desiderio, ma una volta andato in
pensione Piantella ha finalmente
potuto col vare la sua passione per
le auto d’epoca. E naturalmente per
prima cosa si è messo alla ricerca di
una Elan, peraltro una + 2 che a suo
parere nonostante il passo più lungo
e il peso maggiore (890 kg) man ene
inta e le do di spor vità e
guidabilità della “piccolina”, oltre alla
piacevolezza delle linee, offrendo
però maggiore comfort. La fortuna ha
ampiamente premiato questa sua
scelta perché l’esemplare trovato,
tramite internet, in Svizzera
necessitava di parecchie cure ma,
oltre ad essere il modello più spinto S
130 che monta l’ul ma evoluzione
(“big valves”) del 4 cilindri twin cam
1.6 litri accoppiato ad un cambio a 5
rappor , poteva vantare un pedigree
Che colpo! di tu o rispe o. Infa , la Lotus Elan
+2 con lo chassis numero 50/0265M,
Insomma, un concentrato di fu realizzata nel 1973 appositamente
innovazione e tecnologia che, nei colori giallo con capo na argento
unitamente all'aspe o este co da – come cer fica il documento della
ba cuore, non poteva certo lasciare Casa inglese che mostriamo ‐ per il
indifferente un appassionato di campione brasiliano Emerson
automobili e allora studente in Fi paldi, allora prima guida Lotus in
ingegneria aerospaziale come Paolo F. 1, che la riceve e in dono dallo
Piantella (a destra nella foto insieme stesso Colin Chapman come premio
ad Alessandro Migliavacca di AM per il tolo iridato conquistato l’anno
Classic Garage), che perciò si era precedente.
ripromesso di possedere una di
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Da spyder a 2+2 motore che, sviluppato dalla
Cosworth, rappresentava solo un
La Lotus Elan prima generazione, lontano parente del “popolare” Ford
lanciata nel 1962, era una spyder Kent dal quale derivava. Infa , grazie
compa a che riassumeva la filosofia alla distribuzione con due alberi a
con la quale Colin Chapman camme in testa, a un diverso albero
realizzava le proprie automobili da motore, nuovi pistoni e alla testata in
corsa: telaio scatolato e carrozzeria in alluminio con valvole modificate, il
vetroresina per contenere il peso e qua ro cilindri inglese di 1.6 litri era
avere l’agilità di una ve ura da corsa, arrivato a sviluppare una potenza di
unitamente a soluzioni evolute quali 108 cv, che a fronte di un peso di soli
le sospensioni a qua ro ruote 585 kg lanciava la piccola Elan fino a
indipenden con schema a doppi 185 km/h. Nel ’64 la versione spyder
triangoli, qua ro freni a disco e un venne affiancata dalla Fixed Head
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Coupè, che pur mantenendo bialbero 1.6 potenziato a 126 cv e
inalterate linee e meccanica aveva il accoppiato ad un cambio a 5 marce,
te o metallico fisso invece della come la ve ura del nostro servizio.
capote in tela. Nel 1967 la gamma Quando nel ’75 cessò la produzione
venne ampliata con l’introduzione della Elan prima serie, la seconda
della versione Elan +2, che aveva il sarebbe arrivata nel 1989 ma si
passo allungato per inserire i due tra ava di ve ure accomunate solo
pos posteriori e la carrozzeria dal nome e dalla carrozzeria in
ridisegnata per offrire un abitacolo vetroresina, di Elan R26 ne erano
più spazioso, mentre la meccanica state prodo e 6.050 in versione
era iden ca alle altre versioni. Nel spyder, 4.000 FHC e 5.168 +2 S.
1971 arrivò l’ul ma evoluzione della
gamma Elan, la Sprint e la +2 S,
equipaggiate con una versione del
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Telaio recuperato
L’essenzialità costru va e delle finiture
pica delle ve ure inglesi, spesso
talmente spartane da far apparire il
termine un eufemismo, è “sopportata”
dagli appassiona delle stesse in nome
del fascino e della par colarità che
indubbiamente possono vantare, ma in
fase di restauro queste lacune molto
spesso si traducono in un intervento
impegna vo, compensato solo dalla
facile reperibilità ed economicità dei
ricambi. Alla regola non è sfuggita la
Lotus Elan del nostro servizio, che ha
richiesto un lavoro radicale sia per
rime ere in sesto la parte telais ca sia
per riportare la ve ura nella sua
par colare colorazione originale, mentre
la meccanica ha fortunatamente
richiesto un intervento meno
impegna vo. Del restauro completo
della ve ura si sono occupate due
differen stru ure: la AM Classic
(www.amclassic.it) di San Mar no
Siccomario (PV), per telaio e carrozzeria,
e la Evo Motors di Castelle o di
Branduzzo (PV), per la meccanica. Una
volta “sollevata” la scocca, fissata al
telaio tramite 16 bulloni, era risultata
evidente una corrosione piu osto
avanzata dello stesso, sopra u o nella
parte anteriore: in par colare l’ordinata
orizzontale, saldata alla trave centrale,
dove vi sono i pun di a acco delle
sospensioni e della scatola guida. Per
verificare fino a che punto la corrosione
avesse intaccato la stru ura del telaio
questo è stato sabbiato, evidenziando
che la parte posteriore poteva essere
ripris nata mentre l’ordinata anteriore
era irrimediabilmente compromessa.
Quindi, per rime ere in a vità la
ve ura garantendo i necessari requisi
di sicurezza si potevano percorrere due
strade: sos tuire in toto il telaio, che
viene realizzato dalla Spyder
Engineering, dovendo però cambiare la
numerazione e quindi perdendo
l’originalità del mezzo, oppure far
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realizzare dalla stessa azienda inglese la stru ura
anteriore da saldare alla trave centrale nel fra empo
ricondizionata. Anche in questo secondo caso c’era
l’ulteriore possibilità di far realizzare una stru ura
leggermente modificata per garan re maggiore rigidità,
ma si è preferito salvaguardare l’originalità richiedendo la
stru ura esa amente come da disegno originale e
acce ando solo due leggere modifiche volte a migliorare
le cara eris che meccaniche e la protezione dagli agen
atmosferici: i pun di ancoraggio dei triangoli della
sospensione, in origine dei bulloni semplicemente salda
sulla stru ura, ora sono passan all’interno di un’apposita
sede che a raversa lo scatolato. Inoltre, la stru ura
scatolata in prossimità dell’a acco superiore
dell’ammor zzatore è stata chiusa, così da evitare che
l’acqua possa penetrare all’interno dello scatolato.
L’ordinata anteriore nuova è stata quindi saldata alla trave
centrale, nel fra empo ripris nata tramite saldature e
rinforzi nei pun più compromessi, tu o l’insieme
riverniciato. Infine, sono sta sos tui i due brancardi
so oporta, nella versione originale cos tui da due travi
in lamiera scatolata, dire amente fissate alla scocca in
resina e sulle quali vi sono anche i pun di ancoraggio
delle cinture di sicurezza e di sollevamento con il crick. Da
ques e dalla parte iniziale dei longheroni, aper in
origine, penetrava l’acqua che poi ristagnando all’interno
aveva causato l’inevitabile corrosione. I par colari nuovi,
anch’essi realizza dalla Spyder Engineering, sono invece
cos tui da una stru ura tubolare chiusa alle estremità.
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Polverina magica
Anche il restauro della carrozzeria ha
richiesto un lavoro impegna vo, sia
per ripris nare i fascioni so oporta,
in acciaio scatolato anch'essi
irrimediabilmente corrosi dall'acqua
penetrata a raverso i fori di
posizionamento del crick, sia per
tornare alla par colare colorazione
originale. Infa , durante la fase di
rimozione dello strato di vernice
rossa, con la quale era stata ridipinta
la macchina dal secondo
proprietario, è riapparso il colore
giallo e l’argento brillantato della
capote, o enuto tramite un
tra amento par colare che
consisteva nel mischiare nel gelcoat
una speciale polverina composta da
una sorta di piccolissimi coriandoli di
alluminio. Questo tra amento, però,
era sogge o ad ingiallimento e
perdita di brillantezza nel tempo,
quindi si è optato per un sistema più
classico, come consigliato da una
coppia di specialis inglesi: dopo la
preparazione classica del fondo
dipinto con vernice di colore “Silver ”,
la “polverina magica” prodo a
dall'azienda statunitense Metalflake
è stata miscelata con una lacca
trasparente stesa in diversi stra (7)
fino ad o enere una distribuzione
uniforme dei “brillan ni”. Il resto
della carrozzeria è stato invece
dipinto del colore giallo ufficiale,
denominato Lotus n. 7.
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Revisione conserva va
La parte meccanica godeva a livello generale di migliore
salute. Tu e le componen sono state smontate, sia per
arrivare al telaio nudo da ricondizionare sia per valutare
l'effe vo stato dei vari par colari con l'obbie vo di
recuperarne la maggior parte così da mantenere il più
possibile l'originalità. Infa , almeno l'80% della bulloneria
originale è stato recuperato, so oponendola ai rela vi
tra amen , così come i bracce delle sospensioni,
sabbia e vernicia a polvere, mentre tu i silent block
sono sta sos tui con snodi elas ci in vulcolan, così come
i qua ro ammor zzatori con dei Pro‐Grip a gas disponibili
con un apposito kit facilmente reperibile in Inghilterra. I
tube metallici dell'impianto frenante sono sta
accuratamente puli , così come le pinze freno revisionate
e riverniciate, mentre i tubicini in gomma sono sta
sos tui , così come il doppio servofreno. Questa ve ura,
infa , essendo des nata all’omologazione in Svizzera che
già negli anni ’70 al pari di USA e Svezia richiedeva l’obbligo
del doppio circuito frenante, montava un doppio
servofreno Girling.
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guarnizioni. Più laboriosa la revisione
della parte alta del motore. Oltre ai
prigionieri, disponibili in apposito kit,
sono state sos tuite le guide valvola
effe uando anche la modifica che
prevede gommini paraolio di tenuta
in luogo di quelli in teflon, così come
sono state sos tuite le valvole di
aspirazione, di po “Big”, mentre
quelle di scarico sono state
ricondizionate. Tu i passaggi interni
della testata sono sta
“Big” sorpresa accuratamente puli , rifa i piani e
re ficate le sedi valvola. Ripris na
Il motore qua ro cilindri twin‐cam da anche i piani e puli accuratamente i
1.6 litri, seppur funzionante, è stato passaggi olio e acqua, togliendo gli
completamente smontato per apposi tappi, anche su monoblocco
verificare l'effe va usura di tu gli e albero motore. Infine, prima
organi. Peraltro, la fase di pulizia e dell'assemblaggio finale è stata
smontaggio ha riservato diverse sos tuita la pompa dell’acqua, più
piacevoli sorprese. Il coperchio delle che altro in via preven va poiché la
valvole si presentava di colore nero, sos tuzione di questo par colare
mentre da varie pubblicazioni che richiede l'asportazione del motore. I
tra ano questo modello di ve ura due carburatori doppio corpo Weber
risultava che il motore 130 twin‐cam da 40 mm, precedentemente
dovesse avere il coperchio valvole di revisiona , sono sta controlla . Il
colore rosso. Ma è stato sufficiente cambio non è stato aperto, dato che
sfregarne la superficie con un funzionava bene e non presentava
cacciavite, giusto per verificare la perdite di olio né residui metallici nel
consistenza della verniciatura, per lubrificante, limitandosi alla
vedere “magicamente” ricomparire il sos tuzione della guarnizione della
colore rosso originale, poi cula a. Sos tuito invece il blocco
naturalmente ripris nato. Un’altra frizione, disco e spingidisco, oltre a
chicca è stata scoperta durante lo cuscine o e pompa. Il differenziale è
smontaggio del manovellismo: i stato interamente smontato e oltre
bulloni di biella erano del par colare alla scatola sabbiata e riverniciata
po u lizzato dalla Cosworth per i sono sta sos tui cuscine e
motori 8 cilindri DFV della F. 1, paraoli, mentre gli ingranaggi della
asso glia nella parte centrale, coppia conica sono sta mantenu
u lizza su un numero limitato di rivedendo la taratura di
qua ro cilindri 1.6 che accoppiamento. I pali dei semiassi e
equipaggiavano le Lotus Elan. I colli l'albero di trasmissione sono sta
dell'albero motore, sia di banco sia di mantenu , sos tuendo i giun
biella, sono sta solo lucida perché parastrappi in gomma così come i
in buone condizioni, così come sono cuscine ruota. Infine, tu a la
state mantenute bielle e pistoni in meccanica è stata montata sul telaio
o mo stato e tolleranze, mentre e quindi si è proceduto
sono state sos tuite bronzine, all'accoppiamento con la scocca in
boccole di biella e segmen , vetroresina.
rasamen di spallamento e serie
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