ALFA ROMEO
6C 2500
"Villa d'Este"
Gli anni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale segnano il
passaggio dal culmine dell’artigianalità a un’organizzazione
produttiva più moderna e industriale, con le Alfa Romeo
che restano punti di riferimento. La 6C “Villa d’Este” fa
scuola sia in termini di eleganza e prestigio, con storie di
personaggi celebri dell’epoca che si intrecciano intorno a
questa automobile, sia a livello di novità tecniche e
prestazioni.
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REGINA
D'ELEGANZA
di Eugenio Mosca– Foto Alfa Romeo Heritage
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Quando la 6C 2500 carrozzata da uomo d’officina, è facile vederlo
Touring sfila sulla passerella di passare nei repar , parlare con i suoi
Cernobbio, nella primavera del 1949, uomini, cercare di capire se il lavoro
è subito chiaro a tu chi vincerà la è ges to con efficienza. Inoltre, al suo
Coppa d’Oro. L’unicità e la classe arrivo al Portello, la sua prima
delle sue linee sono tali che viene preoccupazione era stata quella di
naturale conferirle “ad honorem” il censire tu o quello che non
nome del Concorso d’Eleganza più funzionava: macchinari scaden ,
importante del mondo. Ma la 6C pianta non armonica, “falsi
2500 Villa d’Este non è solo un movimen ” di materiale. Partendo
lampante simbolo di bellezza da questa analisi Gobbato avvia la
s lis ca, perché al tempo stesso sua opera di svolta
rappresenta un punto di arrivo del dell’organizzazione di metodo
modo ar gianale di fare auto e il industriale riassunta in due manuali
punto di svolta che annuncia una pubblica nel 1932: “Organizzazione
organizzazione produ va più dei fa ori di produzione”, dove
moderna. teorizza e a ua una vera e propria
sintesi tra le esigenze di un moderno
sistema industriale e la tradizione di
precisione ar gianale che ha dis nto
l’azienda fino a quel momento, e
“Razionalità produ va non di serie”,
che si concre zza nell’inserimento di
una leva di giovani ingegneri e con
loro nuove norme e regole moderne
per la fabbrica, così da o enere una
gerarchia più definita, mansioni
precise accompagnate da retribuzioni
proporzionate. Nell’ambito di questa
profonda revisione del Portello, in
un’area adiacente viene anche
alles to un campo da calcio con
tanto di pista di atle ca e tribune a.
Nel 1938 la squadra del dopolavoro
aziendale, il Gruppo Calcio Alfa
Squadra e schemi vincen Romeo, passa in serie C. Per
l’occasione viene ingaggiato un
Quando nel 1939 nasce la 6C 2500 giovane prome ente calciatore,
sono già sei anni che alla… guida de a rato dalla prospe va di
Portello c’è l’ingegner Ugo Gobbato, un’occupazione stabile come
che ha portato un importante meccanico in fabbrica: “tale”
bagaglio di esperienza industriale. Valen no Mazzola, des nato a
Dopo la laurea in Germania diventare futuro capitano della
l’ingegnere trevigiano ha dire o le Nazionale e del “Grande Torino”.
officine Marelli e il Lingo o a Torino, Ufficialmente non è certo se Mazzola
oltre ad essere stato tra i principali prestò mai la sua opera di meccanico
artefici della realizzazione “da prato su una 6C 2500, quello che è certo è
verde” della prima gigantesca la presenza al Portello del futuro
fabbrica di cuscine a sfera campione quando venne prodo a la
dell’Unione Sovie ca. Gobbato è prima ve ura della nuova serie.
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Evoluzione della specie che integra i paraur nella scocca,
vincendo la Tobruk‐Tripoli del 1939.
La 6C 2500 rappresenta la dire a Eleganza e tecnologia che diventano
evoluzione delle 6C 2300 e 2300 B la migliore chiave d’accesso ad una
che l’hanno preceduta, ma introduce clientela di élite. La produzione parte
importan novità tecniche, come le spedita con le versioni Turismo da
sospensioni posteriori a barre di cinque o se e pos , Sport e Super
torsione con ammor zzatori Sport con passo corto, da affidare ai
telescopici ed i freni idraulici invece Carrozzieri esterni. Nonostante il
che meccanici. Le prestazioni prezzo elevato, da 62.000 a 95.000
diventano più brillan , con la Lire, è un grande successo sul
potenza che sale fino ai 110 CV della mercato che, sopra u o, vale un alto
Super Sport, in grado di raggiungere i fa urato: bas pensare che le 159
170 km/h. L’auto debu a nelle corse, unità vendute valgono quanto 1.200
con una carrozzeria “ad ala spessa” Fiat 508 Balilla.
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Si riparte dalla 6C a costruire automobili. Fuori dal
Portello, Milano come tante altre ci à
Al termine della Seconda Guerra è semidistru a e l’economia è in gi‐
Mondiale è necessario riconver re gli nocchio, tanto che persino le aziende
stabilimen dalla produzione bellica, a devono ricorrere al mercato nero per
cui sopra u o quelli meccanici erano procurarsi i materiali ed i combus bili
sta adibi durante il confli o per rea‐ necessari al funzionamento degli
lizzare armamen , alla produzione civi‐ impian . Ma la rinascita del Paese era
le. Ma sopra u o la maggior parte di legata anche alla ripresa dell’a vità
ques , come il Portello che nel 1943 e produ va a tu i livelli. Per l’Alfa Ro‐
1944 aveva pagato un caro prezzo a se‐ meo fu giocoforza ripar re dall’ul mo
guito dei bombardamen , dovevano modello della Casa, quella 6C 2500 di
essere proprio ricostrui . E in quel duro cui si era riusci a salvare alcuni stock
periodo, dove ovviamente le priorità di par meccaniche. Nel 1945 vengono
erano altre, non era semplice pensare assembla pochissimi esemplari della
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6C 2500, ma tecnici e operai le Nello stesso anno al Portello nasce, su
guardano come si guarda un sogno. telaio Sport, l’originale Freccia d’Oro,
Nel 1946 sale già a 146 unità, tra con coda arrotondata che interpreta
ve ure complete e chassis consegna gli ul mi sviluppi in tema aerodinami‐
a Carrozzieri esterni. Uno di ques co. A questa fanno seguito realizzazio‐
viene alles to in versione cabriolet da ni di grande rilievo, con Pinin Farina
Ba sta “Pinin” Farina e portato al Sa‐ che firma una elegante coupè e una
lone dell’Auto di Parigi, ma essendo berline a premiata a Cernobbio,
l’Italia Paese sconfi o è esclusa dalla mentre il motonauta Achille Castoldi
manifestazione. All’ora l’intra‐ compra una coupè Touring e ripete al
prendente Carrozziere decide di Salone di Ginevra quanto messo in
piazzare le sue ve ure di fronte a o da Farina a Parigi.
all’ingresso del Gran Palais per spo‐
starle alla sera a Place de l’Opéra, do‐
ve o engono un grande successo.
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Successo globale
Il successo della 6C 2500, nelle varie
versioni e “abi ”, è travolgente tanto
da diventare l’auto preferita dal “bel
mondo”: personaggi del jet set, divi
dello spe acolo e teste coronate.
Tyrone Power gira per Roma con la sua
6C 2500, Juan Peron e la moglie Evita
la vogliono per sfilare a Milano, Re
Farouk d’Egi o e Ranieri III di Monaco
ne vogliono una nel loro garage e
quando i 27 maggio 1949 Rita
Hayworth raggiunge il Principe Ali
Khan al municipio di Cannes per
convolare a nozze, lo fa a bordo della
6C cabriolet Pinin Farina che ha
appena ricevuto come regalo di
matrimonio. La ve ura ha un’elegante
carrozzeria grigia, con capote e interni
blu perfe amente intona all’abito da
sposa. La 6c 2500 SS “Villa d’Este” è
uno degli ul mi modelli Alfa Romeo
realizzato con telaio portante separato
dalla carrozzeria. Viene prodo a in soli
36 esemplari, uno diverso dall’altro a
seconda dei desideri dei clien e
dell’estro dei carrozzieri. Partendo
dalla 6C 2500 SS Coupé realizzata dalla
sua stessa Touring, Banchi Anderloni
introduce importan modifiche: il
frontale viene ridisegnato con i qua ro
fari meglio integra nella carrozzeria,
mentre nella parte inferiore
compaiono due prese d’aria di
raffreddamento allungate e
sovrapposte. I parafanghi sono
integra nella fiancata ma ben
eviden , il parabrezza è sdoppiato e
inclinato e nella parte posteriore,
molto bassa e pronunciata, spiccano
due piccoli ed elegan fanali rotondi.
Insomma, un auten co capolavoro
d’arte automobilis ca del ventesimo
secolo, che al Concorso d’Eleganza di
Villa d’Este 1949 si aggiudica il “Gran
Premio Referendum”, il premio
a ribuito dal pubblico, facendo suo
per sempre il nome dell’evento che la
consacra.
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