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Published by associazione chiekete, 2021-01-16 10:37:56

Clemente Salsa a Borghetto

Clemente Salsa a Borghetto

col sopraggiungere dell’inverno e della brutta stagione, passasse molto tempo a
casa, magari in soffitta, a dipingere. Non era facile muoversi in questi territori,
con condizioni climatiche avverse e dotati solo di una bicicletta o di un mulo.
In un edificio in sassi a vista attiguo alla vecchia canonica, lungo la via che porta
alla chiesa, troviamo, vicino a un balcone, un affresco con la Madonna della
Guardia che, nonostante non appaia in ottimo stato conservativo, è ascrivibile a
Salsa.

.A

3*

Il Martirio di Santo Stefano

-49-

Liveto
ORATORIO
DI SANT’ANTONIO ABATE
Sec. XVI
Tra Castel Ratti e Cerreto Ratti, giunti sulla
sponda opposta del Borbera rispetto a
Borghetto, c’è un piccolo gruppo di case, di
cui si ha testimonianza già da fine
Cinquecento: Liveto. Da una nota di
Monsignor Pejretti del 24 agosto 1788 si
deduce che l'oratorio, a una sola navata,
fosse gestito nelle spese dagli abitanti stessi,
in particolare dai Ferrarazzo, che ancora
oggi se ne prendono cura. Ignoriamo, ad ora, resistenza di decorazioni pittoriche
antecedenti al XX secolo. Salsa operò qui nel 1955 e dipinse sia sulla facciata sia
all'interno della struttura. All’interno troviamo dipinti sulla volta e nella zona
presbiterale. Sulla facciata a tinta unica si stagliano, a destra e sinistra del
portone d’accesso, sormontato da una monofora, due tondi raffiguranti S.
Antonio Abate e San Luigi Gonzaga, che riceve la comunione da San Carlo
Borromeo.

Dettaglio della volta: in basso si intravede l'affresco di fondo con Sant'Antonio, la Vergine col
Bambino e San Carlo
~50~

i

Affresco sulla volta, Sant'Antonio e San Paolo

L’affresco della volta richiama molto quello di undici anni prima eseguito a
Roncoli sulla facciata (vedi p. 35). Qui è evidente una esecuzione speculare dello
stesso cartone e il differente impatto sul fruitore della croce, posta in evidenza a
Roncoli per le dovute ragioni, qui messa in secondo piano, alle spalle dei due
santi.

~51~

Monteggio
ORATORIO DI SANTA LUCIA
1934 ca.

Da Cerreto Ratti, dopo aver
attraversato il paese, si può salire a
Monteggio. Questo gruppo di case,
"guardiano" delle strette del
Borbera, è l'ultima frazione di
Borghetto verso l’alta Valle.
L’attuale oratorio è di recente
costruzione e ha sostituito quello antico del paese. La posizione è assolutamente
panoramica e dominante sia sul
piccolo borgo sia sulle strette.

La struttura è di piccole
dimensioni e presenta una sola
navata con abside e campanile
a vela. Cosa assai interessante è
che abbiamo in questo luogo
l'unica testimonianza, nel
territorio preso in esame, di
un’opera di Clemente Salsa
eseguita su tela: non più un
affresco, ma un vero e proprio
olio.
Il dipinto è datato 1935 e fu
forse commissionato per
adornare e celebrare il nuovo
tempio. Escluso il dipinto, il
resto dell'oratorio appare
spoglio di decorazioni
artistiche interne.

Santa Lucia, olio
su tela, 1935

Persi
CAPPELLETTA DELL’ANNUNCIAZIONE

Questa piccola cappella di proprietà privata appare oggi

profondamente mutata dal suo aspetto originario, sia

architettonico sia artistico.

In data 8 settembre 1972, l'allora vescovo ausiliare di

Tortona, Mons. Carlo Angeleri, con una lettera, conservata in archivio

parrocchiale a Persi e qui a riprodotta, indirizzata al parroco, Mons. Santo

Pulicini, all'Arc. Filippo Muzio e al proprietario,

consigliava di abbattere la "cappellina" poiché la

posizione e le dimensioni di questo edificio

mettevano in pericolo chi vi sostava in devozione

Jlav.do kona. 0. U1!O miCDTI davanti e pure chi viaggiava in auto sulla strada
Bar.do Are. S. JttU-W VJUQ antistante. Viene in oltre precisato, che "la

- laaalnata attantauanta la Cappellina dalla Acsua- Cappelletto non ha nulla di pregevole dal lato
Hata in Farai 111 tropriau privata - architettonico e dal lato artistico". A distanza di
- Avuto presenta ac ha l'attuala utiaaaione dalla oltre quarantanni, si può ben vedere come ogni
Caip Ulna cuatltuiaca uun pencolo ;<r 1 corotl alterazione architettonica sia stata fatta
ohe guatano In pra«Alara ad ua roncolo por enl
risiila in auto nulla rl.iinda aatiatanta-
- Iroso atto chi la Ca; p•.aalllaotta non h» nulla di
pregevole esl lato areni tattionlco o tal lato ar-

11 Soxtoasntto soprattutto per permettere l'allargamento
constili* il prò, notano .4 a0cattare -'attuala dell'incrocio tra la SP140 e Via Provinciale. La
Cappelletto ad a coatrulrce un'altra in luo«o più cappelletto, originariamente molto più profonda, è

Xn tal --'.j ro-t ; . . -ra r. . aitata la vulontà
4L ohi rolla la oaora ...isola e la ; Lata dall'at-

stata accorciata notevolmente.

■ Riconosciamo la firma di Clemente Salsa, che nel

1951 affrescò questo luogo. Non sappiamo se

anche nella parte abbattuta vi fossero altri

affreschi dello stesso autore. A noi ora rimangono

tre piccoli affreschi quasi irriconoscibili dopo alcuni recenti restauri che li hanno

alterati profondamente nel tocco e nei colori.

L'annunciazione,
1951

affresco di fondo
(prima del restauro)

~ 53 ~

1

Albarasca
EDICOLA con la Vergine, San Martino e Santa Lucia
1963

Proprio all'imbocco della via che parte dalla celebre fontana si trova una edicola
con un affresco firmato Clemente Salsa. L’opera, soggetta per la sua posizione
agli agenti atmosferici, è stata ritoccata in questi anni e si vede chiaramente da
alcuni dettagli come la mano del nostro artista sia stata alterata. Non può, però,
passare inosservato un dettaglio. Nella parte centrale dell’affresco, in basso,
troviamo una visione in lontananza di un abitato, riconoscibile solo se a una

certa distanza dall’opera. Non è
cosa inconsueta per Salsa
inserire nei sui affreschi vedute
a grandi dettagli di borghi,
talvolta proprio quelli in cui è
l’opera. Un caso è, infatti, quello
nell'oratorio di San Rocco di
Torre Ratti (ved. pag. 47],

La Vergine coronata dagli
angeli con San Martino e
Santa Lucia

Albarasca
CAPPELLETTA DELLA
MADONNA DI CARAVAGGIO
1914

Sempre provenendo da Sorli, prima di
Albarasca, si incontra all'esterno di
una curva panoramica questa
cappelletta. È una struttura di
proprietà privata, eretta all’inizio
dello scorso secolo da alcuni abitanti
di Albarasca, che presero la decisione
di costruirla tornando in treno da un pellegrinaggio al Santuario di Caravaggio
[Bergamo]. Dopo circa ventanni venne aggiunto il portico antistante e Clemente
Salsa venne chiamato per eseguire alcuni lavori decorativi. Ad oggi, purtroppo,
non ce ne rimane più alcuna traccia.

~54~

Cimitero di Borghetto di Borbera
CAPPELLA GROSSI
Entrando nel cimitero si nota subito, in fondo a
sinistra, questa cappella, che si distingue non solo
architettonicamente, ma anche artisticamente. Sia
l’arco a sesto acuto, che sovrasta la porta d'accesso,
sia le pareti interne sia la piccola cupola sono state
affrescate da Salsa nel 1923.

Risurrezione di Cristo,
1923,

affresco di fondo

-55-

Borghetto di Borbera
COLONNINE PER BALAUSTRA
1975 ca.

"Modellò e dipinse". Così si firmava Salsa
dopo aver eseguito gli stucchi e gli affreschi
nell'oratorio di Torre Ratti. Le testimonianze
di come lavorasse, oltre che col pennello,
anche con stucco e gesso sono molteplici. È
molto particolare ed esemplificativo questo caso, di cui si hanno ancora
testimonianze visive e orali. Salsa lavora molto e collabora con chi conosce
durante la sua lunga esperienza in
giro per i paesi. A Borghetto conosce
e stringe amicizia con Luigi Allegro,
artigiano, che ha prodotto sul
territorio molte delle decorazioni in
stucco e cemento che troviamo
spesso a ornare i cornicioni degli
edifici, ma non solo. Di un progetto
di lavoro del 1975 circa, mai
terminato, ci restano alcune colonne
per una balaustra (poi completata
con una più "leggera'' ringhiera in La scala, poi completata con una ringhiera
ferro); sono ancora conservati tutti i
positivi e i negativi, in argilla e gesso, necessari per arrivare al prodotto finito. 11
lavoro non fu ultimato con stucco e marmo policromo come prevedeva il
progetto. L'argilla utilizzata non era una a caso, ma quella presa in via Premirino,
che porta al vecchio mulino a Borghetto, nella ripa di sopra, perché
particolarmente adatta alla lavorazione. I discendenti, tra cui il figlio
Piergiuseppe, conservano accuratamente questi elaborati e il ricordo di Luigi e
di Clemente Salsa.

Alcune colonnine, 1975 ca

Borghetto di Borbera
MADONNA DI LORETO

Risalendo Via Roma (la principale del paese), poco prima dell’incrocio con via 111

Novembre, si può imboccare una piccola via sulla destra, Vicolo Chiuso:

propriamente un vero e proprio vicolo e, come dice il suo nome, cieco. Sulla

parete esterna di una delle case che rimangono, quindi, alla nostra destra si può

notare un affresco in discrete condizioni che ci rimanda all’ancona dell'altare

della Madonna della Neve, sita in località Ca' del Bello (ved. pag. 25). La Vergine

Lauretana è raffigurata con i santi Martino e Cipriano e la firma è quella di Salsa.

Probabilmente, ma non ne abbiamo testimonianza, Salsa ripropose questa scena

dopo essersi

fortemente ispirato

all'ancona

settecentesca del

santuario. Difatti,

sono moltissime le

analogie e pochi i

tratti differenti.

Perfino i colori

sembrano molto

vicini nei toni e le

forme appaiono

quasi identiche.

Cambiano, invece,

un po' di più e di

fisionomia e di toni

gli angioletti,

caratteristici del

nostro pittore.

L'affresco è ad

alcuni metri di

La Vergine lauretana con i santi Martino e Cipriano, 1948 altezza ed eseguito

senza tener conto

del punto di vista di chi può ammirare l’opera da terra. Come è solito per

l’artista, a fianco della firma, in basso a destra, compare la data di esecuzione,

1948.

— 57 —

Cerreto Ratti
NATURA MORTA su cartone

Siamo negli anni ’60-'70, forse nel 1965. Sandra, attuale proprietaria dell’opera,
a quel tempo fanciulla, girava presso i resti dell'antica città romana di Libarna.

Natura morta
su cartone,
1965 ca

Quel giorno, e forse non solo quello, si trovava in quel luogo anche Salsa, intento
a elaborare una sua opera. Sandra, dopo aver insistito, convinse l’artista a
dipingerle qualcosa. Presa la prima cosa a portata di mano, Salsa eseguì
velocemente questo acquerello: una natura morta su un coperchio di scatola da
scarpe in cartone. Qui compaiono tutti gli elementi che probabilmente
caratterizzano questa fase matura dell’artista: i fiori, l'elemento classicheggiante
decorativo, e una firma più curata.

-58-

Borghetto di Borbera
FONDALI
del Nuovo Cinema Teatro

Quella del Nuovo Cinema Teatro

potrebbe essere una storia tutta a sé, per

cui forse non basterebbe un libro. Questo

luogo divenne per molti anni un locale

ambito e tra i più frequentati del

circondario. La sua duplice funzione lo

metteva all’avanguardia con il cinema, rispettando la tradizione, col teatro. Nel

Nuovo Cinema Teatro il tempo sembra essersi fermato ben prima del finire dello

scorso secolo. Superati i vecchi campi da bocce, superato il ristorante-bar, il

vecchio ingresso, passando sotto la tribuna, si accede alla platea. Oltre i posti a

sedere si alza il palco, sovrastato dallo stemma, che attualmente è utilizzato

come vessillo dal Comune di Borghetto (che si riporta in quarta pagina). Il tempo

si è fermato, e ci ha conservato sullo sfondo una serie di fondali, dagli argomenti

più vari, che narravano e ambientavano le commedie del Dottor Arrighetti, e non

solo. Le dimensioni di questi dipinti sono impressionanti e una pagina di libro

non può rendere l'effetto reale. Come detto, i fondali sono molti, ed eseguiti,

almeno in parte, per quanto ne sappiamo, da Clemente Salsa. Per anni Salsa gestì

il lato scenografico della struttura, già dalla sua inaugurazione ufficiale il 19

settembre 1920, dedicandosi anche ai costumi. Per due diversi problemi pratici,

sia nel poterli documentare, sia nel poterli riproporre su carta, tra i fondali qui di

seguito, se ne riporta uno solo, che è quello che si può ammirare ancora

montato sulla scena. Viene raffigurata una media Val Borbera dominata da un

grande lago, che avrebbe sommerso molti paesi prima delle strette di Pertuso,

salvando però

Rocchetta ligure.

Questo progetto,

motivato da una

forte

predisposizione

morfologica

geologica, era

nell'aria già da

anni e ritornerà

ancora nei tempi

successivi,

principalmente

con l’idea di una

produzione

energetica. Foto, 1921: il Nuovo Cinema Teatro visto da Via Roma con la coda di

Borghettesi dentro e fuori i cancelli

-59-

Il fondale: visione futuristica della media Val Berbera con l'abitato di Rocchetta

.■• 1

■ -,

Persi
ALBERGO RIBELLA

Risalendo la Val Borbera,
non appena giunti in
Persi percorrendo la
SP140, poco prima che la
strada scenda stretta e
ripida, possiamo notare
alla nostra sinistra questo
edificio. A distanza di
oltre un secolo l’allora
albergo ha cambiato
aspetto e allestimento: è
ora balconato e ospita al piano terra un bar-pizzeria.

Serravalle Scrivici 12-12-69

Reverendo Arciprete, -J'wUutftf'Cc t4- ti- trf

Era mia intenzione fare una

scorribanda con gli alpini ma quella (j"4j mia r”A
domenica ero stremato, così Le |
Con a A'

mando la negativa a tre copie della

facciata dell’Albergo Ridella, da me

dipinta nel 1913.

Se crede, approfittare del caso,

facendo stampare dal fotografo

Tornielli di Serravalle - che abita

vicino alla bellissima statua di S.

Giovanni Nepomuceno - trovando gli

acquirenti, il ricavato andrebbe a

beneficio della Parrocchia.

Stiamo avviandoci alle feste di Natale 77Jum -znti,
e Capodanno, così Le mando i

migliori auguri di Buone feste a Lei e

Sig.a Mamma.

Con deferente ossequio,

Pittore Clemente Salsa

-61 ~

La lettera qui riportata è stata inviata da Salsa all’allora parroco di Persi, Mons.
Santo Pulicini, ed è conservata in archivio parrocchiale: ci consente di datare i
dipinti andati perduti sul celebre albergo Ridella al 1913. Sempre in archivi,o è
custodita la foto (sotto riportata) sviluppata dal negativo di cui si parla nella
lettera. Questa testimonianza fotografica è una delle poche, l’unica a nostra
conoscenza, che ci permetta di ammirare, seppur in parte, quella che fu la
grande opera pittorica di Salsa in questo edificio, andata del tutto perduta.

f

Albergo Ridella,
Persi, 1913

3



-62-

MATERNITÀ
Questa immagine, su cartone, è stata eseguita numerose volte da Clemente Salsa
e donata dall’artista a giovani coppie di sposi. Nel comune di Borghetto ne
rimangono due testimonianze, appartenenti alle famiglie Salvarello e Bisio,
risalenti entrambe agli anni '60 e di piccole dimensioni. Quella sotto riportata in
foto risale al 1966.

Maternità
Bisio,
olio su

cartone,
1966

-63-

LE STANZE

La grande dote di decoratore, manifestata soprattutto in chiese ed oratori, si
ritrova ancora anche nei soffitti di alcune abitazioni, in cui Salsa ebbe modo di
entrare per diversi motivi. Per amicizia, per compenso o dietro commissione,
eseguì, lungo tutta la sua vita, diverse di queste affrescature nel nostro comune.
Abbiamo testimonianza di alcuni lavori andati perduti, come un'intera stanza a
Torre Ratti, ove erano raffigurate le quattro stagioni. Si può dedurre, grazie alle
testimonianze raccolte, che Salsa affrescò sia le pareti sia il soffitto delle stanze
in questione. Tuttavia, a causa dei vari interventi di ristrutturazione nei distinti
edifici, non ci è pervenuta alcuna stanza ancora completamente affrescata. Così
ci rimangono alcuni soffitti, affrontati in questo volume in ordine cronologico di
esecuzione, concentrati soprattutto in Borghetto.

Borghetto di Borbera
SOFFITTO
PERASSOLO
1913 ca.

Proprio nel centro storico

di Borghetto, in una delle

tante corti nascoste al

viaggiatore, si trova il più

antico soffitto

pervenutoci. La datazione

è approssimativa e non vi

è scritta alcuna data di

realizzazione in alcun

affresco né in alcun documento. Gli affreschi parietali a marmorino sono andati

perduti. Il soffitto invece è ben conservato. Questa è una delle prime opere che

esegue nella sua vita da decoratore e pittore e ce ne accorgiamo subito per la

scarsità di dettagli decorativi e per la presenza di un bianco dominante, che non

ritroviamo più al clou della sua produzione, qualche decennio dopo. Il tema sono

le quattro stagioni. A metà di ogni lato del soffitto quadrangolare ve ne è una

raffigurata e identificata da simboli della tradizione quali dei fiori (primavera),

una spiga (estate), dei grappoli d'uva (autunno) e dei fiocchi di neve (inverno).

Per meglio conservare questi affreschi, in tempi più recenti, i proprietari hanno

ricorso a un trattamento protettivo che rende tutto quasi lucido. In questo caso è

da ricercarsi nell'amicizia di questa famiglia col pittore il motivo apparente per

cui andò a eseguire l'opera in quell'abitazione.

~64~

Torre Ratti
SOFFITTO GRASSO
1930 ca.

Quest’opera, in una
camera da letto,
conservata perfettamente,
insieme alle decorazioni
sull'esterno della stessa
casa (andate perdute), si
lega a un aneddoto.
Salsa, scendendo da
Dovanelli, aveva portato
con sé e regalato alla
famiglia Grasso un'arancia. Il frutto, che raramente
era conosciuto sulle tavole di questi paesi, fu
esibito in una credenza, dove rimase e marcì, senza
che nessuno lo avesse potuto gustare. I colori sono
pacati, lo stile semplice, ma non mancano l'eleganza
e la raffinatezza di alcuni particolari.

L’esterno decorato in una foto
d’epoca

Borghetto di Borbera
SOFFITTO SALMINI
Anni ‘20

Questo soffitto si trova in
una stanza dell'allora
hotel annesso al Nuovo
Cinema Teatro (vedi p.
57). Possiamo dedurre
che questi affreschi siano
stati realizzati o per
ringraziamento del vitto e
alloggio o per amicizia con la famiglia Salmini, che gestisce da sempre la
struttura. Forse le pareti sono ancora quelle di un tempo. In ogni caso il tutto
appare povero e lo stile è assai lontano da quello pregno di dettagli e toni di
qualche decennio dopo. Sono per lo più semplici decorazioni con piccoli dettagli
floreali che fanno da cornice all'intera stanza e, al centro, sopra il lampadario, un
tondo un poco più elaborato con una natura morta.

~ 65-

Fontana di Molo
SOFFITTO
TOSONOTTO

1944

In un edificio poco

distante dall’oratorio di

San Fermo, di cui si è

parlato a pagina 36,

troviamo un soffitto e

parte di pareti affrescate e

decorate proprio da Salsa.

Forse per ringraziamento

a chi lo ospitava, forse come "pagamento" del vitto e alloggio, dipinse questo

soffitto nel 1944, anno in cui eseguì anche gli affreschi .

nell'oratorio. Purtroppo, troviamo l’opera in pessime

condizioni, a causa di recenti infiltrazioni di acqua dal

piano sovrastante, che hanno fatto gonfiare l’intonaco.

Soffitto affrescato, dettaglio * '• 'W il

Borghetto di Borbera
SOFFITTO
BELFIORE
1954

Giuseppe Belfiore, già
proprietario
dell’abitazione, aveva
conosciuto Salsa forse
mentre intonacava parte
della canonica della
chiesa parrocchiale nel
1931. Ventitré anni
dopo, per amicizia o su
commissione, eseguì questi affreschi che coprivano tutte le pareti e il soffitto
della stanza. Possiamo ancora ammirare l'intero soffitto in ottime condizioni
conservative, che mostra molti di quei tratti caratteristici della pittura del nostro

— 66 —

artista Serravallese. L'atmosfera, a parte per la luce decisamente più intensa e
profana, è la stessa che c’è alzando la testa in quei templi che sono stati trattati
in questo volume, dove gli affreschi hanno mantenuto il loro aspetto originale.
L’occhio è assolutamente appagato e guarda l'armonia delle linee curve e dei
toni pacati, mai troppo accesi, ma sufficientemente intensi da stupire. Nel soffitto
viene rappresentata una scena angelica, all’interno di un grande tondo. È come
se il fruitore potesse, attraverso questa apertura ideale del soffitto, guardare a
un cielo azzuro nuvolate. Cinque figure angeliche volteggiano, quindi, nell’aria.
Tre a semicerchio stringono un tralcio di vite, da cui pendono grappoli d’uva
matura e dietro il quale compaiono altri frutti, come alcune mele. Dall’altra
parte, a bilanciare la scena, e a proseguire idealmente il pasto, ci sono altri due
angioletti che sorreggono un dolce gustoso. Siamo nella sala da pranzo e forse il
dolce, uno in particolare, così messo in evidenza, era un piatto forte dell’allora
padrona di casa, la signora Belfiore. È l’unica stanza in cui Salsa pose firma e
data.

Dettaglio: i due angioletti che elevano il dolce

~67~

Borghetto di Borbera
SOFFITTO GALLO

Ci rimane solo memoria fotografica di
questo soffitto. Attualmente l’intera
stanza è imbiancata e non si scorge più
l’affresco con dettagli floreali realizzato
da Clemente Salsa. Il colore dominante
era un rosa antico, con un sottotono di
beige e, come testimoniano alcune foto,
si trattava di un affresco semplice nel
suo stile, ma ben curato nei dettagli.
Questa sala era il luogo dei pranzi e delle
cene più importanti, soprattutto in
occasione di battesimi, comunioni e
matrimoni, come è rimasto impresso nei
I ricordi di chi allora ci ha vissuto.

Borghetto di Borbera
CREDENZA GALLO
1955 circa

Oltre agli angioletti e alla firma, un altro
segno caratteristico, di Salsa, non certo di
minor rilevanza, sono sicuramente i fiori.
Chiunque l'abbia conosciuto ricorda come
sia stato da sempre appassionato alla
natura floreale, e come da sempre l’abbia
rappresentata. Troviamo e in luoghi di
culto e in ambienti privati moltissime
riproduzioni di composizioni di fiori e vasi,
che contribuiscono alla creazione di
quell'atmosfera unica, di cui si è già parlato
in questo volume, che fonde dettagli della
natura circostante, della tradizione e di
tutti i giorni. Salsa non è assolutamente un
paesaggista, e questo pure ci viene
riconfermato oralmente dalla figlia Anna Maria. Nonostante ciò, la natura invade
le sue opere, soprattutto con i fiori. Pure in questa credenza la sua mano è presto
visibile. Sulle vetrate appaiono tre diverse specie floreali, tra le più riprodotte in
diversi affreschi, eseguite intorno a metà degli anni Cinquanta.

-68-

I TERRITORI DI CLEMENTE SALSA

L'opera di Salsa in questi territori e in altri della Diocesi di Tortona, sparsi tra
la Val Curone, la Val Grue, il tortonese e la Valle Scrivia e una parte di pianura,
è capillare e, di fatto, ininterrotta poiché abbraccia un lasso cronologico che
va dal secondo decennio del Novecento fino alla morte. Tale fitto lavoro è
intervallato soltanto dalle trasferte a Bellinzago, dove l'artista mantiene
contatti e dove opera in due fasi: dal 1939 al 1942 e all'inizio degli anni
Cinquanta, almeno fino al 1952.
L'attività nel territorio di Borghetto Berbera è, comunque, la più consistente
per numero di commesse e per complessità dei lavori, compresa nella quasi
totalità in un lasso cronologico che va dalla fine degli anni Venti (il bozzetto
per la facciata della chiesa di Molo è del '28), agli anni Sessanta (l'ultimo
intervento nell'oratorio di Torre Ratti è del 1961). Salsa dipinge negli edifici
più importanti, come la parrocchiale di San Vittore, e in Sant'Antonino, nelle
chiese delle frazioni di Persi, di Molo, di Cerreto Ratti e di Sorli, ma anche
negli oratori e nei santuari e nei cimiteri di Borghetto e di Persi. Si muove
generalmente pochissimo dai confini provinciali e diocesani, sforando,
talvolta, nei limitrofi territori della diocesi di Bobbio o di Genova. Di seguito si
riporta l’elenco dei siti in cui Salsa operò durante tutta la sua vita, stilato in
riferimento a un appunto dello stesso pittore e grazie a visite mirate o fortuite
e alle segnalazioni pervenuteci finora.

1. Agneto (restauro)
2. Albarasca - Edicola
3. Albarasca - Madonna di Caravaggio (perduto)
4. Albarasca - Oratorio di San Pietro
5. Avolasca
6. Bellinzago - Cappella alla Canova
7. Bellinzago - Cappella di S. Clemente
8. Bellinzago - Cappella di S. Giorgio
9. Bellinzago - Cappella di S. Grato
10. Bellinzago - Cappella di S. Stefano
11. Bellinzago - Crocifìsso in via Crocetta
12. Bellinzago - Oratorio dei Bianchi
13. Bellinzago - Regina Pacis - Santa Maria
14. Berga - Parrocchia
15. Bettole di Villalvernia
16. Sognassi di Varzi - Parrocchia
17. Borghetto di Borbera - Parrocchia
18. Borghetto di Borbera - S. Antonino
19. Borghetto di Borbera - Santuario Madonna della Neve (con la via crucis perduta)
20. Camogli - Madonna del Boschetto

-69-

21. Campassi - Parrocchia
22. Cantalupo
23. Carrega Ligure - Parrocchia
24. Casalnoceto
25. Casella
26. Castellania
27. Castello di Molo - Cappelletto SS. ma Trinità
28. Castello di Molo - Santuario Madonna di Lourdes
29. Cella di Varzi
30. Cerreto di Molo - Oratorio di San Michele
31. Cerreto Ratti - Parrocchia
32. Connio di Carrega
33. Costa Vescovato - Parrocchia
34. Crocefieschi (restauro)
35. Cuquello - Parrocchia
36. Dernice
37. Dova Inferiore - Parrocchia S. Antonio Abate
38. Pigino - Parrocchia
39. Fontana di Molo - Oratorio di S. Fermo
40. Fontanachiusa
41. Garbagna - Santuario Madonna del Lago
42. Liveto - Oratorio Sant’Antonio Abate
43. Madonna della Villa - Chiesa
44. Magrassi -Parrocchia
45. Malvino - Parrocchia
46. Molo Berbera - Parrocchia
47. Montale Celli
48. Monteggio - S. Lucia
49. Montemanno - Monastero
50. Montò Beccaria - Parrocchia
51. Pagliaro - Madonna della Guardia
52. Palenzona - Parrocchia
53. Parodi Ligure - Cappella Immacolata
54. Pei di Zerba
55. Persi - Cappelletto Annunziata
56. Persi - Parrocchia
57. Podigliano - Fraz. Sant'Agata
58. Prarolo
59. Prato di Sorli - Parrocchia
60. Pratolungo - Madonna delle Grazie
61. Robecco Pavese
62. Rocchetta Ligure - Parrocchia
63. Roncoli - Oratorio Sant'Antonio Abate
64. S. Martino di Sorli - Oratorio
65. Santa Maria del Porto di Tortiglia
66.Sarizzola
67. Sasso - Parrocchia
68. Semega - Parrocchia

— 70 —

69. Serravalle - Cimitero
70. Serravalle - Parrocchia
71. Serravalle - S. Defendente
72. Stazzano - Cappelletta "Tragetta"
ZS.Tagliolo Monferrato
74. Torre Ratti - Oratorio S. Rocco
75. Vargo - Cappella S. Rocco
76. Vargo - Parrocchia
77. Variana - Santuario Madonna della Guardia
78. Variano - S. Paolo
79. Vegni
80. Vergagni - Parrocchia
81. Vho - Parrocchia
82. Vigoponzo - Madonna di Caravaggio

in collezioni private:

1. Alessandria - Maternità Ottonelli
2. Bellinzago - Affreschi alla Badia
3. Bellinzago - Affresco a Cavagliano (Mulino)
4. Bellinzago - Affresco via Vescovo Bovio
5. Bellinzago - Apostoli
6. Bellinzago - Via Santo Stefano
7. Borghetto di Borbera - Cimitero - Cappella Grossi - decorazione completa 1923
8. Borghetto di Borbera - Colonnine, 1975 ca
9. Borghetto di Borbera - Madonna di Loreto in Vicolo Chiuso 1948
10. Borghetto di Borbera - Soffitto Belfiore, 1954
11. Borghetto di Borbera - Credenza Gallo 1950-55 ca.
12. Borghetto di Borbera - Fondali, manifesti e costumi del Nuovo Cinema Teatro
13. Borghetto di Borbera - Maternità Bisio, 1966
14. Borghetto di Borbera - Soffitto Gallo (perduto, solo foto)
15. Borghetto di Borbera - Soffitto Perassolo - Le quattro Stagioni. 1913 ca. (pareti

perdute)
16-Borghetto di Borbera - Soffitto Salmini, anni '20
1 /.Cerreto Ratti- Natura morta 1965 ca
18. Fontana di Molo - Soffitto Tosonotto, 1944
l 19. Persi - Maternità Salvarello
20. Persi - Albergo Ridella 1913 (perduto, solo foto)
21.Torre Ratti - Le quattro stagioni - Soffitto (perduto)
22. Torre Ratti - Soffitto Grasso e decorazioni abitazione (perdute), 1930 ca.

-71-

BIBLIOGRAFIA

o Bovio C., Mingozzi F., Musetta G., Zanetta M., Clemente Salsa: il
pittore, Novara, I quaderni del gallo, 2002

o Goggi C., Storia dei Comuni e delle Parrocchie della diocesi di
Tortona, Terza edizione aggiornata, 1973

o Lions Club Valli Burbera e Spinti, / segni del tempo. Tracce di
storia e arte nelle valli Borbera e Spinti, voi I., 2003

o Rossi G., Brevi cenni storici sulla vita del Santuario della Madonna
della Neve di Ca' de Bello di Borghetto di Borbera, Borghetto di
Borbera, 1977

o Rotary Club Gavi-Libarna, Architettura sacra e devozione nella
provincia di Alessandria, 2008

o Procicchiani C., La Madonna Lauretana del Santuario della
Madonna della Neve di Borghetto Borbera: indagine iconografica,
tesi di laurea discussa alla facoltà di Lettere e Filosofia,
Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, A.A. 2014/2015

FONTI INEDITE

Archivio storico Diocesano
Archivio Parrocchiale di Borghetto di Borbera
Archivio Parrocchiale di Cerreto Ratti
Archivio Parrocchiale di Molo Borbera
Archivio Parrocchiale di Persi
Archivio Parrocchiale di Sorli
Testimonianza diretta della figlia Anna Maria

-72-

!

È doveroso un particolare ringraziamento alla figlia di Clemente Salsa,
signora Anna Maria, per la disponibilità, l'attenzione e l'accoglienza
dimostrate durante tutto questo periodo di ricerca; più volte è stato
necessario disturbarla per avere informazioni e per chiarire diversi dubbi
sulla biografia e sull'opera del padre.
Si ringraziano, altresì, per la disponibilità e la collaborazione, Don Pierangelo
Pietracatella, già parroco di Vignole Borbera, la Dott.ssa Silvia Malaspina,
archivista della Diocesi di Tortona, la Dott.ssa Manuela Bonadeo, storico
dell’arte, gli amici di Bellinzago, Silvano Roncoli, Paola Demicheli, Maria Luisa
Alice, Pietro Cesarini, Franco Ferrarazzo, Marta Bisio, Giuseppe Roncoli,
Alberto Poggio e tutti i proprietari delle opere private.

Questo volume è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Borghetto di
Borbera, il contributo della Società Ricreativa Persi e di:

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INDICE

Prefazione del sindaco Enrico Bussalino
Prefazione di don Fulvio Berti
Prefazione degli "Amici del caffè"
Premessa
I luoghi di Clemente Salsa
Biografia
Un’analisi dell’opera di Clemente Salsa
Le opere

- Chiesa Parrocchiale di San Vittore Martire
- Oratorio di Sant'Antonino
- Cappelletta dei Santi Sebastiano e Rocco
- Santuario della Madonna della Neve
- Chiesa Parrocchiale di San Pietro in Vincoli
- Cappelletta della Santissima Trinità
- Santuario della Madonna di Lourdes
- Oratorio di San Michele
- Oratorio di Sant’Antonio Abate
- Oratorio di San Fermo
- Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo
- Oratorio di San Martino
- Oratorio di San Pietro
- Chiesa Parrocchiale di Nostra Signora Assunta
- Oratorio di San Rocco
- Chiesa di Santo Stefano Protomartire
- Oratorio di Sant’Antonio Abate
- Oratorio di Santa Lucia
- Cappelletta dell’Annunciazione
- Edicola
- Cappelletta della Madonna di Caravaggio
- Cappella Grossi
- Colonnine per balaustra
- Madonna di Loreto
- Natura morta su cartone
- Fondali del Nuovo Cinema-Teatro
- L'albergo Ridetta
- Maternità
- Le Stanze

- Soffitto Perassolo
- Soffitto Grasso
- Soffitto Salmini
- Soffitto Tosonotto
- Soffitto Belfiore
- Soffitto Gallo
- Credenza Gallo
I territori di Clemente Salsa
Bibliografia

Stampa: Tipografia Frustatolo - Senavallc Scrivìa (2016)

sul retro:
stemma del Comune di Borghetto
riprodotto sull’architrave del palco
del Nuovo Cinema Teatro

"É una chiave di lettura di un territorio, per tanti aspettifrastagliato,
ma che possiede una sua unitarietà e, con questa, un'ulteriore unicità."


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