Trimestre della Sezione del Club Alpino Italiano "Umberto Vivi" di Siena
Il Monte Amiata
Anno 47 N.1 Gennaio/Marzo 2017
SOMMARIO
3 2017: un anno di novità
Dario Bagnacci
4 Congresso Nazionale degli AE a Siena
Massimo Vegni
5 Raduno Nazionale di cicloescursionismo in
Valle D'Aosta
Antonio Burroni
6 Settimana Nazionale dell'escursionismo 2017
Massimo Vegni
7 La grande parete, un grande giornalista e il
confine con l'aldilà
Stefano Carli
9 Il giro del Zimon
Claudio Lucietto
12 Ottobre
Cosetta Marzini
13 Vacanze... senza Vacanza Alpina
Nino Cioni
14 La Sezione informa
DALLA REDAZIONE
Da qualche anno la redazione spedisce mensilmente a tutti i soci la Newsletter, per informarli sulle attività
sezionali del mese successivo: aperture di iscrizioni, iniziative per cui sono ancora disponibili posti, attività
sezionali varie e i dettagli organizzativi delle uscite del mese. Ci sembra un buon
modo per tenere aggiornati i soci e aiutare chi organizza le escursioni a informa‐
re i partecipanti su quei dettagli organizzativi (ritrovi, orari etc…) che di solito so‐
no disponibili solo in prossimità dell’uscita. A tale scopo, è necessario che gli
organizzatori facciano pervenire alla redazione ([email protected])
le informazioni che vogliono includere in tempo utile, cioè entro il 20/25 del
mese precedente, così da consentirci di spedire la Newsletter entro il primo
giorno del mese, o anche 1‐2 giorni prima, in modo da non penalizzare le uscite
previste nei primissimi giorni del mese. Normalmente, in assenza di comunica‐
zioni o di una locandina, contattiamo gli organizzatori telefonicamente o via mail
per sapere se vogliono inserire dettagli in Newsletter; continueremo a farlo, ma
invitiamo tutti coloro che organizzano uscite a ricordarsi che esiste questo mezzo
di comunicazione, in modo da non dover fare gli “stalker” e da evitare che, poiché non tutti guardano la
mail giornalmente, le comunicazioni giungano in ritardo impedendoci di fornirle tempestivamente ai soci.
Cogliamo l’occasione per informare i soci che nel mese di gennaio provvederemo ad una verifica genera-
le degli indirizzi e-mail inclusi nella mailing list; tutti quegli indirizzi che nel corso del 2016 siano risultati
non funzionanti (e-mail tornate ripetutamente indietro per indirizzo non esistente o casella di posta piena)
verranno cancellati. Se non ricevete più le mail sezionali e vorreste ricominciare a riceverle, vi chiediamo
quindi di inviare alla redazione ([email protected]) un indirizzo e-mail funzionante e provve-
deremo a reinserirvi; in alternativa, potete registrarvi direttamente sul sito della sezione
(http://www.caisiena.it/newsletter.py).
In copertina: con le ciaspole nella Foresta del Teso (foto di Stefano Viti)
Il Monte Amiata - 1 - 2017
Ultime dalla Sezione
Dario Bagnacci 2017: un anno di novità
Un paio di novità importanti attendono la L'altro Socio che voglio pubblicamente Nella pagina
Sezione nel nuovo anno. La prima è quella ringraziare è Gabriele Maccianti, curatore accanto, la parete
che avete tra le mani e state sfogliando, della mostra "Fotografi in trincea. La guerra Sud di Cima d’Asta
cioè la nuova veste grafica de “Il Monte vista con gli occhi dei soldati senesi". Lo
Amiata”. Ci stavamo lavorando senza cla‐ ringrazio a nome dell’Associazione perché si specchia
more da quasi un anno ed alla fine, dopo il CAI di Siena è stato coinvolto come nell’omonimo lago.
numerose e necessarie prove ed esperi‐ soggetto collaboratore e poi per la visita
menti, è nato il prodotto che state guidata che ci ha fatto fare il 16 dicembre. Sotto, la lettera di
leggendo. La grafica è più attuale, mo‐ Per chi non avesse ancora visto la mostra ringraziamento del
derna, più accattivante e soprattutto si pre‐ ricordo che rimarrà aperta al Santa Maria
senta più leggibile, permettendo di dare il della Scala fino al 15 gennaio. CAI di Amatrice.
giusto risalto alle tante belle foto che Il pensiero finale va ad Amatrice: per gli
scattiamo durante le nostre attività. Può amici della Sezione di quella cittadina
darsi che ci sia bisogno di qualche leggero abbiamo raccolto 1.200 euro, che sono
aggiustamento, ma il risultato sembra subi‐ stati già inviati e che abbiamo chiesto siano
to positivo e valido. Attendiamo il vostro destinati ad attività di alpinismo giovanile.
giudizio ed eventuali suggerimenti e consi‐ A tutti i soci un sincero augurio di un fanta‐
gli. stico 2017.
Da parte mia un doveroso ringraziamento
a tutta la Redazione ed in particolare a Ga‐
briele Clementi che è stato il perno di tutta
questa operazione e si è occupato della
realizzazione della grafica e della impagi‐
nazione.
L'altra novità che arriverà nel 2017 sarà
l'acquisizione della personalità giuridica.
Voglio ricordare la parole di Letizia Peri du‐
rante l'Assemblea di novembre: “È un mo‐
mento di crescita per una Associazione,
come un divenire adulti.” Quello che ci
accingiamo a fare deve essere valutato in
tal senso.
L’assemblea di marzo avrà un parte
straordinaria in cui formalizzeremo la ri‐
chiesta alla Regione Toscana votando un
nuovo Statuto aggiornato in base alle indi‐
cazioni avute dalla Sede Centrale. Questo
permetterà ai futuri dirigenti ed ai soci di
agire con tranquillità e di avere autonomia
patrimoniale, senza perdere però – ed è
ciò che conta ‐ lo spirito che ha animato e
che animerà sempre l’Associazione, che
continuerà ad essere un’associazione di vo‐
lontariato.
Congratulazioni a due Soci: a Carlo Cera‐
soli per la magnifica mostra di suoi dipinti
svoltasi a novembre a Palazzo Patrizi in cui
è stata esposta anche una serie di coperti‐
ne storiche degli anni '90 de “Il Monte
Amiata” da lui disegnate. Gli lancio subito
una proposta, in accordo anche questa
volta con la Redazione: un disegno a colori
per una prossima copertina di questo no‐
stro giornale.
3
Il Monte Amiata - 1 - 2017
Eventi Nazionali
Congresso Nazionale degli
Massimo Vegni AE a Siena
Sotto, la Siena 5 e 6 novembre 2016, ovvero la “L’Italia dei Sentieri Frassati”, l’intervento
commissione data dell’XI° Congresso Nazionale degli dei curatori del libro “Salaria”, i cui pro‐
escursionismo Accompagnatori di Escursionismo. Quando venti sono destinati alla popolazione delle
regionale con i mesi fa gli Organi Centrali del Sodalizio zone terremotate. I partecipanti hanno poi
vertici del CAI. comunicarono alla Commissione Regionale potuto conoscere ed apprezzare Siena in
che per ospitare l’evento era stata scelta la tutti i suoi aspetti: l’arte culinaria con la ce‐
Toscana e più precisamente Siena, una se‐ na alla quale hanno partecipato 200 Soci,
rie di stati d’animo diversi si impadronì di la cultura ed i valori delle Contrade con la
noi: stupore, orgoglio, preoccupazione ma visita ai musei di quattro Consorelle,
anche la ferma volontà di organizzare l’escursionismo nella nostra provincia con il
qualcosa che sarebbe rimasto nella mente libro pubblicato da Gianfranco, che ha ri‐
dei partecipanti. L’organizzazione è stata scosso grande successo. A conclusione dei
quanto mai impegnativa: in primis la ri‐ lavori, tantissimi sono stati i messaggi di
cerca di una struttura in grado di ospitare apprezzamento per l’organizzazione e per
3/400 partecipanti, convenzionare una se‐ la città giunti da ogni parte della penisola
rie di alberghi, preparare locandine, stu‐ ed anche dai vertici del CAI. L’obiettivo è
diare attività culturali per i familiari dei stato raggiunto. Per questo risultato è do‐
partecipanti ai lavori, ricevere le iscrizioni e veroso ringraziare tutti quei Soci che si so‐
tanto, anzi tantissimo, altro ancora. Più no prodigati per la buona riuscita
passavano i giorni e più cresceva la vo‐ dell’evento: i componenti di CRET e SRET
lontà da parte dei componenti della per le operazioni organizzative e di regi‐
Commissione Regionale Escursionismo di strazione, Giuliana e Gianfranco per aver
dimostrare che anche in Toscana non di‐ accolto i partecipanti; la socia ed assessore
fetta la capacità di organizzare eventi Francesca per aver aperto i lavori portando
importanti. Il sottoscritto era poi mosso i saluti dell’Amministrazione; i due France‐
anche dalla voglia di far conoscere una sco, Cristiana e Giacomo per essersi
Siena viva, accogliente, ricca di valori, di alternati allo stand del libro sui Sentieri
storia, di cultura, assai diversa da quella Frassati; Riccardo, Luca, Emmi e Dario per
ultimamente dipinta a tinte fosche dai me‐ aver composto la Commissione Elettorale
dia nazionali. Siamo riusciti in tutto questo? per il rinnovo della CCE; Rossella, Ilaria,
Penso proprio di sì! Due giorni di intensi la‐ Monica, Claudia ed Antonio per aver fatto
vori nella splendida location dell’Hotel conoscere e vivere la nostra città ai fami‐
Garden per parlare delle novità che ri‐ liari dei congressisti.
guarderanno gli Accompagnatori di Siena trionfa ancora una volta immortale!
Escursionismo, dibattiti, la presentazione in
anteprima nazionale da parte del Presi‐
dente Generale Vincenzo Torti del volume
4
Raduno Nazionale di
cicloescursionismo in
Valle D'Aosta
Antonio Burroni
Da dove si può cominciare per raccontare presenti in gran numero sui sentieri. Era un Sopra, il profilo del
un’esperienza del genere? Certamente po‐ piacere vedere applicate alla lettera le di‐ Monte Bianco visto
trei descrivere i panorami stupendi, le salite rettive della commissione nazionale: prece‐
che definire “importanti” è dire poco, il denza agli escursionisti, scendere dalla bici dalla Val Ferret.
caldo anomalo che ci ha accompagnato, i sui passaggi difficili, mai effettuare una
numeri incredibili che hanno visto oltre 100 “derapata”. Ho partecipato assieme a degli 5
partecipanti alle escursioni giornaliere... amici veri, conosciuti tramite il corso di
Ma vorrei cominciare dalla fine… l’ultimo accompagnatore ciclo, Stefano Landeschi
giorno, al pranzo preparato dagli alpini (sez. di Prato) e Massimo Tuccoli (sez. di Li‐
della sezione di Chatillon, mi guardo vorno) e altri soci da Firenze, Pistoia e
attorno e vedo oltre 50 amanti della ancora Livorno. Con loro ho diviso, oltre
montagna di tutte le età, dagli 11 anni fino alla camera, anche le considerevoli fatiche
agli anta molto avanzati, provenienti da per raggiungere i vari rifugi (in 4 giorni
almeno 8 regioni diverse e non so da abbiamo percorso oltre 80 km di sentieri e
quante sezioni, che sembra siano stati as‐ oltre 3000 mt di dislivello), le emozioni, i
sieme da una vita. Alla mia destra ho Anto‐ divertimenti. Tra i tanti momenti e luoghi
nio Montani, vicepresidente nazionale, che da ricordare c'è sicuramente il borgo di
ha voluto partecipare all’ultima escursione Chamois, comune di 101 abitanti non
assieme a noi. Ecco, anche questa pre‐ raggiungibile se non con la funivia, a piedi
senza, assieme a tanti altri piccoli segnali, o in mtb; il rifugio l’Ermitage da dove, do‐
testimonia un cambiamento nell’atteggia‐ po una “frugale” cena, siamo ripartiti alla
mento del sodalizio nei confronti della mtb, volta dell'hotel in notturna, adeguatamente
così come è cambiato l’atteggiamento del equipaggiati con luci; il rifugio Duca degli
cicloescursionista nella frequentazione della Abruzzi, con vista mozzafiato sul Cervino;
montagna. In 4 giorni e 6 escursioni, di cui la salita verso il Rifugio Elena, durante la
una per metà in notturna, non c'è stato quale abbiamo potuto vedere con i nostri
nessun problema grave sia meccanico che occhi di quanto si sono ritirati i ghiacciai
di cadute e, soprattutto, nessun problema del Monte Bianco; e infine il rifugio Bonatti,
con gli escursionisti a piedi che pure erano raggiunto con la vista costante del Monte
Il Monte Amiata - 1 - 2017
Eventi Nazionali
Bianco e del Grand Jorasse. Il raduno si è escursionismo. Capofila sarà la sezione di
concluso presso la sede degli Alpini della Livorno, ma saranno impegnate gran parte
sezione di Chatillon, a base di risotto con delle sezioni toscane. Molte hanno già dato
fontina e polenta con stracotto. In coda al la loro adesione e colgo l’occasione per
pranzo, l’annunciato passaggio di conse‐ invitare chi volesse dare una mano a farsi
gne… il prossimo anno spetterà alla Tosca‐ avanti da subito perché il lavoro non
na ospitare il raduno Nazionale, manca. Ma ne riparleremo presto!
nell’ambito della settimana nazionale
SETTIMANA NAZIONALE DELL'ESCURSIONISMO 2017
Dopo un bel po’ di anni torna in Toscana la Settimana Nazionale dell’escursionismo, l’evento che
concentra nella stessa zona appassionati dell’andar lenti provenienti da ogni parte d’Italia. Dopo i Monti
Sibillini, le cime dell’Emilia Romagna, il Cadore
e la Valle d’Aosta, nel 2017 la settimana
approda, dal 22 aprile al 1 maggio, lungo le
coste della nostra regione e soprattutto nelle
celeberrime isole dell’Arcipelago Toscano. Sotto
la guida e la supervisione del Gruppo regionale
un buon numero di Sezioni toscane hanno pro‐
gettato e programmato escursioni lungo la co‐
sta grossetana, livornese e pisana, nella zona
delle Colline Metallifere, nell’Isola d’Elba, nella
Capraia, nella Gorgona e a Montecristo. Al
momento di andare in stampa sono state inse‐
rite a programma 42 giornate di escursione e
già stanno arrivando le prime prenotazioni da
parte di gruppi di escursionisti provenienti dalle
Sezioni del nord Italia. La nostra Sezione si è
impegnata nell’organizzazione di due iniziative:
il 23 aprile con l’Anello delle Cornate ed il 30
aprile con il Parco Archeo‐minerario di San
Silvestro. I nostri Soci potranno comunque
partecipare alle altre iniziative della Settimana,
anzi ci auguriamo che vorranno, da soli o in
gruppo, camminare lungo i sentieri delle coste
e delle isole affiancati ad escursionisti prove‐
nienti da altre regioni per scoprire panorami e
profumi irripetibili. Il programma completo della
Settimana Nazionale dell’Escursionismo è
consultabile sul sito www.settimanaescursioni‐
smo.it.
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Il Monte Amiata - 1 - 2017
Storie
La grande parete, un grande giornalista
Stefano Carli e il confine con l'aldilà
Giorno di San Valentino 2009. Assoluta‐ stosa e inquietante parete est del Corno sa‐ Sopra, Corno alle
mente niente dei canonici atteggiamenti le vertiginosamente di mille metri tra fitte Scale in
dettati dalla ricorrenza. Serata precedente a faggete che presto lasciano il posto a
ripassare su libri e manuali per non grandi gradoni di arenarie, area mai potuta un'illustrazione di
incappare in brutte figure. Massima sfruttare per pascoli di alta quota e dove la Carlo Cerasoli dalla
attenzione per l'abbigliamento e l'equi‐ neve rimane fino a tarda primavera per la
paggiamento dello zaino. Ciaspole rosse e totale assenza di irraggiamento solare mostra "Qui e
vissute regolate alla perfezione, ramponi nell'inverno. Osservando la cresta alla sini‐ altrove" (vedi pag.
nuovi che dovranno attendere ancora molto stra dalla punta del Corno verso lo Strofi‐
per conoscere un filo di ruggine, una pala natoio, Cancellino, la Malacarne e Monte 15).
appena scartata e tremendamente maleo‐ Gennaio, resti in vista del crinale appenni‐
dorante di petrolio. Fine settimana di fuoco nico che divide, dal punto di vista climatico, 7
per l'impegno, di ghiaccio per la situazione l'Europa continentale da quella mediterra‐
ambientale. Uno dei tanti spesi sul lungo nea, quel piccolo tratto della spina dorsale
percorso di formazione per AE, questa volta italiana che segna oggi il confine fra Emilia
con il tema dell’ambiente innevato: lezioni e Toscana e un tempo, non tanto remoto,
di meteorologia, nivologia, bollettini va‐ fra stato Pontificio e Granducato, ma che
langhe, soccorso, cenni su ARTVA... e tutti ha significato molto di più per gli abitanti di
quegli argomenti legati al mondo della Pianaccio e di tutta l'alta valle del Silla. Sì,
montagna in presenza di acqua allo stato perché Enzo Biagi non solo ci racconta la
solido. Esercitazioni pratiche e osservazioni sua vita di bambino e ragazzo in un paese
sul campo, abbondantemente innevato sperduto di montagna, ma anche la cultura
quasi fino alla nausea (...e se lo dico io !!!), e la religione di una piccola comunità di un
nella valle dei Silenzi, anfiteatro naturale di secolo fa, indissolubilmente legata con la
origine glaciale alle pendici dei Balzi Grande Parete, quando c'era ancora tanto
dell'Ora sul versante nord del Corno alle analfabetismo, non si aveva una cono‐
Scale. Qui il sole non batte da almeno un scenza geografica, con vie di comunicazio‐
paio di mesi, fa un freddo indescrivibile, ne assai limitate e di telecomunicazioni
tanto che le punte dei piedi torneranno a inesistenti. Fra i suoi racconti è impossibile
riacquistare una normale sensibilità a fine dimenticare il ricordo dei momenti di lutto
viaggio di ritorno verso casa con il condi‐ che colpivano Pianaccio. Quando arrivava,
zionatore caldo a “tutto busso”. Tardo po‐ al momento dell'estrema unzione, per tutta
meriggio di San Valentino 2009. Lezioni una comunità rassegnata a una mancanza,
teoriche ultimate. Quasi tutti maschi, oltre il prete era uso dire: “...ormai si trova già in
una ventina, e se ricordo bene appena due Toscana”: quel mondo incognito che per
ragazze. E così anche per quest'anno la ri‐ tanto tempo si è immaginato al di là della
correnza è andata. In attesa della cena in Grande Parete.
un modesto quanto grazioso alberghetto di
Vidiciatico, per ingannare quel poco tempo
a disposizione, mi cade l'occhio su una rivi‐
sta ormai datata sul periodico locale del
parco regionale del Corno alle Scale. Qui
ho il piacere e la fortuna di leggere
un’intervista rilasciata dal più grande – a
mio personale parere – giornalista del '900,
originario di questa zona: Enzo Biagi, nato
nel 1920 a Pianaccio, l'ultimo centro abi‐
tato che si incontra salendo la valle del
torrente Silla. Da qui puoi proseguire appe‐
na un paio di chilometri fino il rifugio Sega‐
vecchia, per una strada forestale oggi
asfaltata, ma ancora talmente stretta che un
serpente di razza autoctona ben disteso
verrebbe a occuparne tutta la carreggiata.
Poi rimani solo sotto di lei: la grande, mae‐
Il Monte Amiata - 1 - 2017
Escursionismo
Claudio Lucietto Il giro del Zimon
«C’è un’importante novità quest’anno in Ci‐ sarà una delle mie prossime mete estive. Nella pagina
ma d’Asta! Un’ennesima, affascinante pro‐ L’idea divenne presto realtà: qualche anno accanto, Col del
posta escursionistica di grande valenza dopo organizzai assieme a Riccardo un Coronon (m 2671).
paesaggistica e ambientale che, collegando trekking di tre giorni sull’Alta Via del Grani‐ Sotto, il Rifugio
tra loro antiche tracce esistenti, permette di to, bell’itinerario a tappe che si sviluppa nel
“circumnavigare” l’intero nodo centrale ad settore sud‐occidentale del massiccio, inte‐ Cima d’Asta
una quota media di 2500 metri…». Iniziava ressante sia dal punto di vista naturalistico‐ “Ottone Brentari”
così l’articolo di Franco Ciappi dal titolo “Il ambientale che da quello storico, viste le
Giro del Zimon”, pubblicato nel numero di numerose opere risalenti alla Grande (m 2476).
novembre 2015 della rivista del Club Alpi‐ Guerra che s’incontrano lungo il percorso.
no Italiano “Montagne360”. “Zimon” è il Le condizioni atmosferiche non furono però
toponimo attribuito dagli abitanti della delle migliori e qualche nostro socio si ri‐
Valsugana alla Cima d’Asta, vetta principa‐ corderà del forte temporale (con chicchi di
le dell’omonimo massiccio granitico del grandine grossi come noci!) che si scatenò
Trentino orientale. Ebbi occasione di os‐ il secondo giorno, fortunatamente poco
servare per la prima volta il Zimon nel cuo‐ dopo il nostro arrivo al rifugio (ecco a cosa
re dell’inverno dall’Altipiano di Asiago, serve partire all’alba…). Il terzo giorno era
quando, in una gelida mattina di gennaio, prevista la salita alla vetta, ma il tempo
giunsi con gli sci da fondo nell’incantevole incerto e la sommità immersa nelle nuvole
Piana di Marcesina. La montagna si staglia‐ non invogliavano più di tanto ad intra‐
va netta sull’azzurro sfondo settentrionale; prendere l’ascensione. Tuttavia, visto che le
grazie all’atmosfera limpida e alla radente previsioni meteo escludevano, almeno al
luce solare, si distinguevano nitidamente mattino, piogge e temporali, decidemmo di
pieghe ed anfratti. Nonostante che fra me e salire lo stesso, ma del famoso panorama a
la Cima d’Asta si frapponesse il profondo trecentosessanta gradi nessuna traccia: a
solco della Valsugana, sembrava così vicina malapena si riusciva a distinguere chi ci
da poterla quasi toccare! Quella – pensai – precedeva e chi ci seguiva. Mentre scende‐
Il Monte Amiata - 1 - 2017
Escursionismo
vo dalla vetta rimuginavo già su una futura racconti degli altri è molto meglio prepara‐
rivincita: tornare a Cima d’Asta in una bella re zaino e scarponi e mettersi in cammino...
giornata di sole per poter finalmente Per tutti coloro che in futuro avessero
apprezzare ciò che nella Guida dei Monti intenzione di ripercorrere le nostre orme, ho
d’Italia viene definito come «…punto pano‐ riportato qui di seguito la descrizione detta‐
ramico di eccezionale pregio sulle Dolomiti gliata del Giro del Zimon, corredata di tutti
e su buona parte dell’arco alpino centro‐ i dati necessari; potrete così verificare di
orientale; nelle giornate più limpide la vista persona la bellezza e la grandiosità di que‐
si spinge fino alla Laguna Veneta». Quando sto itinerario. Destinato ad escursionisti
lessi l’articolo del “Giro del Zimon” su esperti, ben allenati e senza problemi di
“Montagne360” mi tornò subito alla mente vertigini e contrassegnato con il segnavia
quella vecchia promessa: perché non fare SAT n. 392, il percorso scavalca la se‐
nello stesso giorno sia il giro che la salita quenza di forcelle e di selvaggi anfiteatri del
alla cima? Ed è così che la scorsa estate, versante nord‐occidentale del massiccio,
approfittando di un periodo di bel tempo, per poi collegarsi al sentiero militare italia‐
sono partito con Elena alla volta della no del Col del Vento (segnavia SAT n. 363),
Valsugana. Non sto qui a dirvi come è lungo e magnifico itinerario di cresta che
andata e come non è andata: chi frequenta permette di far ritorno al Rifugio Brentari e
la montagna sa bene che per raccontare le di chiudere l’anello.
sensazioni vissute ad alta quota le parole
non sono sufficienti! Invece di ascoltare i
GIRO DI CIMA D’ASTA (ZIMON)
Accesso: lasciata la Valsugana all’uscita di Grigno, si sale con secchi tornanti verso il verde Altopiano del Tesino; supe‐
rato l’abitato di Castello Tesino, si giunge a Pieve di Tesino, dove s’imbocca a destra (nord) la strada asfaltata piuttosto
stretta che, lungo la boscosa Val Maléne, conduce dopo 9 Km alla Malga Sorgazza (m 1451, posto di ristoro; 22 Km da
Grigno); ampio parcheggio nei pressi dell’edificio.
Pernottamenti: due notti al Rifugio Cima d’Asta “Ottone Brentari”, tel. 0461 594100.
Periodo consigliato: dai primi di luglio a metà settembre (ad inizio estate possibilità d’incontrare neve residua nei
versanti esposti a nord; chiedere informazioni al gestore del rifugio sulle condizioni della montagna).
Equipaggiamento e attrezzatura: scarponi con suola ben marcata, abbigliamento da alta montagna e sacco‐
lenzuolo per i pernottamenti in rifugio; per i meno esperti è consigliata l’auto‐assicurazione (imbracatura e kit da ferrata)
nel tratto attrezzato del sentiero del Col del Vento.
Cartografia consigliata: carta escursionistica Tabacco scala 1:25.000, foglio 058 (Valsugana ‐ Tesino ‐ Lagorai ‐ Ci‐
ma d’Asta).
Primo giorno: da Malga Sorgazza a Rifugio Cima d’Asta “O. Brentari”
Sentieri: segnavia SAT n. 327, 327B
Dislivello: m 1025 ↑
Tempo di percorrenza: ore 3
Quota massima: Rifugio Cima d’Asta “Ottone Brentari”, m 2476
Difficoltà: E (EE la variante dei “Lastè”)
Dal parcheggio di Malga Sorgazza (m 1451) s’inizia a camminare lungo la strada forestale di fondovalle (segnavia 327)
che s’inoltra in leggera salita lungo la Val Sorgazza e la si percorre fino al suo termine, nei pressi della stazione a valle
della teleferica di servizio del Rifugio Brentari (m 1674, 30 minuti). Davanti a noi appare il vasto catino denominato “Bua‐
lon di Cima d’Asta”, che va risalito interamente. Più avanti si lascia la mulattiera che continua verso Forcella Magna, per
seguire sulla destra il sentiero SAT n. 327 che s’inoltra nel bosco. Oltrepassato il torrente su un ponticello, si attraversa una
vasta zona umida e pianeggiante, dopodiché il nostro itinerario prende a salire decisamente sulla destra orografica della
valle (secondo bivio a sinistra per Forcella Magna). Raggiunta la zona superiore del circo, il sentiero compie un ampio giro
a mezza costa, per portarsi su un ampio zoccolo erboso in posizione dominante la vallata, che da qui si può ammirare
nella sua interezza. A questo punto occorre decidere se proseguire sui cosiddetti “Lastè” (segnavia 327), oppure lungo il
sentiero denominato “Trodo dei Aseni” (segnavia 327B). I Lastè sono lisce lastronate di granito assai ripide, la cui
percorrenza viene indicata sul posto come difficile (piede fermo e sicurezza nel procedere sono le uniche abilità richieste).
Chi non intendesse affrontare i Lastè può proseguire sul Trodo dei Aseni, comodo sentiero che, percorrendo lo zoccolo
prativo, va ad aggirare da est le lastronate; raggiunto il lato opposto del catino, si deve affrontare un facile passaggio che
permette di superare la fascia rocciosa, dopodiché si ritrova il sentiero proveniente dai Lastè. Dal bivio si prosegue senza
altri ostacoli fino al Lago di Cima d’Asta (m 2451) e al sovrastante Rifugio Cima d’Asta “Ottone Brentari” (m 2476), ai
quali si giunge con un ultimo strappo. Dal piazzale del rifugio magnifico colpo d’occhio verso la valle ed ancor più verso
la Cima d’Asta, che mostra la sua verticale ed articolata parete meridionale che si specchia nel lago.
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Secondo giorno: giro del Zimon e salita alla cima
Sentieri: segnavia SAT n. 375, 392, 363, 364
Dislivello: m 900 ↑, m 900 ↓
Tempo di percorrenza: ore 7
Quota massima: Cima d’Asta, m 2847
Difficoltà: EE con un tratto EEA
Escursione da intraprendere solo con garanzia di tempo stabile. Dal rifugio si scende al lago di Cima d’Asta e si percorre a
sinistra il sentiero n. 375 che in breve sale al Passo Socede (m 2518). Qui si abbandona il segnavia che prosegue a sini‐
stra per la Ferrata Gabrielli e si lascia anche il segnavia 380B che scende nel Vallone Occidentale, per imboccare a destra
il nuovo sentiero SAT n. 392, con il quale si cala di circa 20 m di quota. Procedendo quindi in direzione nord, si attraversa
orizzontalmente l’immensa pietraia che forma la testata dell’ampio vallone. Mantenendosi a poche decine di metri dalle
rocce del Torrion della Corona e passando sotto lo strapiombante ed elegante Campaniletto, con un ultimo tratto in salita
si arriva alla Forcella Coronon (m 2537). Ci si abbassa ora di molto sugli sfasciumi dell’opposto versante, per poi attra‐
versare la testata del Vallone del Coronon, che rimane innevato per quasi tutta l’estate. La conca è racchiusa fra la Cima
d’Asta e la duplice elevazione della Corma, mentre ad est è sbarrata dall’imponente Spigolo del Coronon e dal contiguo
Col del Vento. Il misterioso anfiteatro poggia su una possente massa di granito, dove si trova il recondito Lago del Bus (m
2283), un vero e proprio gioiello della natura. Di fronte, in alto, si può osservare la meta successiva: la Forcella de Meso
(m 2533). Portandosi fin sotto le rocce e poi svoltando a destra (est), si risale la valletta alla base delle pareti fino a
raggiungere la stessa quota della forcella. Con un’inversione di direzione e camminando orizzontalmente sulle rocce obli‐
que laterali alla forcella, la si raggiunge. Si scende sul versante opposto per pietrame e lastronate, sempre più in vista del
Lago del Bus, che si aggira sulla sponda nord‐ovest. Il lago è raggiunto anche da un tracciato segnato che parte da Pra
Bastian (indicazioni). Per completare il giro si seguono ancora i segnavia del nuovo tracciato n. 392 e ci si porta nel vallo‐
ne a fianco (est). Si risale la conca ricolma di pietre e grossi macigni dove la neve in estate persiste a lungo, dirigendosi
verso sud‐est puntando alla ben evidente Forcella del Col del Vento (m 2496), chiusa tra il colle omonimo (a sinistra) e le
propaggini settentrionali del Col della Gropa (a destra). Proprio sulla forcella si incontra il segnavia SAT n. 363 che marca
il lungo sentiero militare italiano del Col del Vento, costruito con grande perizia negli anni della Grande Guerra e ancor
oggi aggrappato al ripido versante sinistro della Val Regana. Prima di dirigersi verso il Rifugio Brentari merita riprendere
fiato, soprattutto per volgere lo sguardo a ritroso, verso la catena del Lagorài centro‐orientale e le Pale di San Martino,
nonché, più in lontananza, verso l’incomparabile scenario offerto da questo segmento di catena alpina: dal Carè Alto al
Gruppo di Brenta, dalle Alpi Atesine alle Dolomiti trentine, bellunesi e friulane. Ripreso il cammino in direzione sud (de‐
stra), si segue l’ardita opera bellica che, con tratti molto esposti in parte attrezzati con cavo metallico (prestare attenzione),
si alza sul costone che sovrasta la forcella, fino a dove la traccia ricomincia a traversare in costa (tratti stretti ed esposti),
per portarsi verso i circhi rocciosi che precedono la Cima d’Asta. Si raggiungono così le Laste Alte (m 2660 circa), poi il
piccolo catino denominato “Lastè dei Fiori” e la deviazione a destra del sentiero n. 364, che in breve ci accompagna fino
al successivo bivio per la Cima d’Asta (m 2680, tabelle). Attenzione: ad inizio estate la zona è quasi sempre innevata, di
conseguenza i segnavia possono essere non visibili e l’orientamento in caso di nebbia problematico. Volendo raggiungere
la vetta, ci si dirige a destra (ovest) seguendo i segnavia bianco‐rossi sui sassi: con gradinate ricavate a tratti nella roccia e
con qualche traccia di sentiero si prende quota lungo una valletta; infine, per un’ultima ripida pietraia, si guadagna la
sommità del “Zimon” (m 2847, mezz’ora circa dal bivio), dalla quale, con il bel tempo, si gode di un panorama immenso.
Poco sotto la cima si trova il piccolo Bivacco Cavinato, che in caso di necessità può offrire ricovero per 6 persone.
Percorrendo a ritroso la via di salita si torna al bivio e si segue a destra il segnavia 364, dirigendosi per pietraie verso il vi‐
cino intaglio della Forzeleta (m 2680, tratto ripido attrezzato con cavo metallico). Dal valico già si domina il poderoso
circo meridionale, il bellissimo lago di Cima d’Asta, nonché l’omonimo rifugio. Seguendo ancora i segnali del sentiero n.
364 si perde rapidamente quota per le lastronate dell’opposto versante, facendo così ritorno al punto di partenza. È
sconsigliato percorrere il giro del Zimon in senso inverso (antiorario), visto che si dovrebbero affrontare i tratti esposti del
sentiero del Col del Vento in discesa.
Terzo giorno: rientro a Malga Sorgazza per il sentiero della Campagnassa
Sentieri: segnavia SAT n. 386, 327
Dislivello: m 125 ↑, m 1160 ↓
Tempo di percorrenza: ore 3,30
Quota massima: Forcella del Passetto, m 2489
Difficoltà: E
Dal Rifugio Brentari (m 2476) ci si avvia verso est seguendo le indicazioni del sentiero SAT n. 386. L’itinerario attraversa
con numerosi saliscendi le lastronate granitiche della zona denominata “La Banca”, conducendo in poco meno di
mezz’ora alla Forcella del Passetto (m 2489, tabelle). Qui si lascia a sinistra il “Sentiero Negrelli” e si prosegue in costa in
direzione sud (segnavia 386) scendendo gradualmente, per poi volgere a destra nella conca prativa che forma la testata
della Valle del Passetto. A quota 2320 m circa si cala sul fianco orientale della Campagnassa, salendo poi, dopo un breve
passaggio tra grandi massi, su una verde rampa che porta in cresta (m 2220 circa). La Campagnassa è una splendida e
panoramica dorsale a cavallo tra la Val Tolvà e la Val Sorgazza, che si segue docilmente fin presso l’indefinibile Monte
Costòn (m 2017). Poco prima di quest’ultima elevazione, il sentiero n. 386 inizia a scendere rapidamente ad ovest con
una serie di serpentine, fino a raggiungere il limite superiore della vegetazione arborea. Addentratisi nel bosco di abeti, si
piega a destra e si continua a calare con il comodo sentiero, caratterizzato in questo tratto da lunghi traversi. Giunti sul
fondo della Val Sorgazza (quota 1500 m circa), si attraversa su un ponte di legno il torrente Grigno e ci si immette nella
strada forestale già percorsa il primo giorno in salita. Seguendo la carrareccia verso sinistra, si giunge in 10 minuti a
Malga Sorgazza e al sottostante parcheggio (ore 3,30 dal Rifugio Brentari).
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Il Monte Amiata - 1 - 2017 La voce dei soci
Cosetta Marzini Ottobre
Sotto, tramonto Ottobre è il mese più bello dell’anno, campi a scivolo sui pendii, i campanili
sopra le nubi sui quello delle sere dorate, dei tramonti rossi, svettanti dai paesi sui cocuzzoli, le vigne
tetti di Siena. dei soli teneri dopo le notti cristalline, ma spoglie, i filari di cipressi, San Gimignano
anche quello delle piogge a volte di‐ tutto raccolto attorno alle sue torri, e
rompenti e disastrose. Neppure l’ottobre all’orizzonte l’incatenarsi degli Appennini
appena trascorso si è sottratto alla regola e che andava a perdersi nel profilo tagliente
si è dipanato tra giornate piovose e se‐ delle Apuane. Una lunga discesa su sentie‐
quenze di temperature quasi estive per ri, ora duri di sassi, ora soffici d’erba ba‐
andarsene poi in bellezza con mattini e po‐ gnata dalla rugiada, ci ha condotto,
meriggi tiepidi sotto cieli squillanti di luce, attraverso una campagna solitaria e si‐
creando così un’atmosfera positiva e propi‐ lenziosa, sul fondo valle dove gli uomini di
zia a vivere ore di serenità. Prima ci ha ieri nel corso dei secoli hanno contenuto
gratificati e stupiti Carlo con la delicatezza negli argini e indirizzato con opere idrauli‐
e l’eleganza della sua arte. Confesso che che, le cosiddette “briglie” che interessaro‐
dai rapidi abbozzi che gli vedevo buttare no anche Leonardo Da Vinci, le acque del
giù durante le soste delle nostre camminate torrente Agliena, e dove un uomo di oggi,
non avrei mai immaginato quello che ho singolare romantico poeta, ha costruito un
visto poi. Nelle quiete salette del Palazzo teatro. Una volta ripreso il cammino, già
Patrizi dove era allestita la mostra di pittura sull’altro versante spuntava da un tondo di
ci siamo mossi e commossi tra i suoi colori, cipressi la sommità della cupola di una
quelli smaglianti dei campi e dei giardini e cappella ottagonale che riproduce in di‐
gli altri più stemperati e morbidi degli mensioni assai ridotte quella del Brunelle‐
acquarelli usati per raccontarci le tracce la‐ schi sulla cattedrale fiorentina. Costruita
sciate dal tempo sulla faccia di un vecchio solo alla fine del 1500, ci piace pensarla
o sulle assi logore e sconnesse della porta come il segno di una vittoria, di un domi‐
di una stalla. E intanto fuori Siena aspetta‐ nio assoluto, come un avvertimento
va la notte coi palazzi severi, gli archi, le mandato al mondo da Firenze che, quattro
vie strette dove una folla sciamava, usciva secoli prima, aveva distrutto, in maniera
dai vicoli, si espandeva nel respiro della così violenta e totale da non poter essere
grande piazza di mattoni rossi, rumorosa e mai più ricostruito, il castello di Semifonte
festante come se fosse ancora estate. Poi è poiché minacciava la sua potenza e il suo
toccato alla natura e alla storia. Il mattino prestigio. Dell’antico insediamento non re‐
seguente dalle alture di Barberino il Chianti stano che alcune fonti ricostruite più tardi,
fiorentino si mostrava nell’aria tersa in tutta oggi nascoste nella vegetazione, testimo‐
la sua bellezza: le colline di boschi e di nianza di una vita agricola e urbana ormai
Il Monte Amiata - 1 - 2017
La voce dei soci
scomparsa, alle cui acque la credenza po‐ rire nei giorni lontani della sua potenza e
polare ha attribuito qualità terapeutiche. Le del suo splendore. Ma rimangono pur
abbiamo ritrovate con l’aiuto di una guida sempre la bellezza e il fascino dei luoghi
esperta. Oggi non esiste più niente del ca‐ che con fatica, entusiasmo e impegno
stello. Solo la ricostruzione immaginaria su (anche culinario) ci hanno guidato a cono‐
una piantina di una mitica città a forma di scere le nostre quattro amiche.
stella tenta di mostrarci come poteva appa‐
Nino Cioni Vacanze... senza Vacanza Alpina
Dopo oltre un decennio di “vacanze dolo‐ steria e dello Zoldano, alternando piacevo‐
mitiche familiari”, dal lontano 1981 avevo li, lunghe passeggiate ad escursioni di
iniziato e lungamente proseguito con quelle vario impegno, famose ferrate a sentieri
proposte dalla nostra Sezione, che ho quasi “storici”, con una straordinaria varietà di
sempre organizzato personalmente, per le Soci, dai giovani e/o giovanissimi, ai primi,
quali ho costantemente allestito i pro‐ ma già bravi MTBikers, dagli escursionisti
grammi escursionistici e che ho senza più esperti ed arditi a qualche scalatore.
interruzioni frequentato, con la sola esclu‐ Per anni tutto è stato possibile e la grande
sione del 1990 a S. Vito di Cadore, cui la partecipazione lo ha confermato: prima e
vecchia Sclavo, appena passata al gruppo dopo le riunioni serali ci scambiavamo le
Marcucci, mi aveva impedito (“senza nostre esperienze appena vissute e aspetta‐
discussioni”) di partecipare. Siamo così vamo quelle dell’indomani. Ma il tempo
arrivati all'ultima Vacanza, da poco conclu‐ passa, e per tutti! Il vecchio spirito comu‐
sa: dopo 5 soggiorni a Campitello e 20 in nitario si è ormai differenziato e “le strade”
Val di Fassa (considerando che a partire si sono talora divise: comunque durante la
dal 1965 Luisa ed io iniziammo a mia bella vacanza appena trascorsa ho
soggiornare a Moena) ho deciso di sentito ancora la mancanza delle Vacanze
cambiare: avrei preferito una località di‐ Alpine, dalle più vecchie, modeste e
versa, possibilmente montana, anche spartane come logistica e programmi, a
perché a 80 anni le alternative non sono quelle più recenti, varie, ambiziose, in cui
poi tante (!!!), ma da oltre un anno la lo spirito comunitario del CAI cementava
scelta era già stata fatta e codificata e gli interessi e faceva superare facilmente
quindi è stato giocoforza trovare un’altra certe naturali difficoltà organizzative o esi‐
soluzione. Cosa ho combinato allora? Belle genze personali.
passeggiate nell’alto Casentino (il Parco
Nazionale delle Foreste Casentinesi offre
quasi di tutto!) e un lungo ritorno nel Sa‐
lento, dalle rocciose, frastagliate coste
adriatiche, alle dolci, talora solitarie dune
del versante ionico, alla riscoperta di gio‐
ielli come Lecce, Otranto e Gallipoli,
sempre in compagnia di pochi, vecchi ami‐
ci espertissimi di quei luoghi. Tutto bello,
dalle rivisitazioni a qualche sorprendente
nuova scoperta, ma... mi sono mancate le
Dolomiti, e soprattutto ho ricordato con
sincera nostalgia certe “Vacanze”, non poi
così datate, quando, in oltre 100 per molte
edizioni, abbiamo scorrazzato per valli, ci‐
me, passi, rifugi: di Gardena e Fassa,
dell’Alta Badia e delle Tofane, delle Pale di
S. Martino e delle Dolomiti di Brenta, del
Gruppo Adamello‐Presanella, della Val Pu‐
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Il Monte Amiata - 1 - 2017
La Sezione informa
Sabato 20 Novembre 2016, nei locali della “Corte delle Fanciulle” del Santa Maria
della Scala, è stata posta, alla presenza del Sindaco di Siena Valentini e di altre au-
torità comunali, una targa in segno di riconoscimento nei confronti di Vieri Mascioli
che ha destinato un consistente lascito al complesso museale.
“Amante della natura e delle arti, riservato studioso della storia senese e del Santa Maria della Scala, bene‐
fattore che con il suo gesto ha saputo rinnovare il valore del lascito così profondamente intrinseco alla tradi‐
zione civica senese ed alla storia ospedaliera”.
Questa la dicitura riportata nella targa che è stata posta nei locali prospicienti la “Corte delle Fanciulle” del
Santa Maria della Scala in segno del profondo riconoscimento che l’Amministrazione comunale esprime nei
confronti di Vieri Mascioli, appassionato studioso della storia senese che ha compiuto un nobile gesto di
mecenatismo disponendo, nel proprio testamento, un consistente lascito da destinare al complesso musea‐
le. La “Corte delle Fanciulle” è stata individuata come lo spazio più consono all’installazione della targa
per il proprio carattere di monumentalità.
Il Presidente della Sezione di Siena del Club Alpino Italiano e tutto il Consiglio esprimono, anche a nome di
tutti i Soci, grande soddisfazione per questo riconoscimento in quanto Vieri Mascioli è stato uno dei Soci
Fondatori della nostra Sezione e, grande appassionato del mondo sotterraneo, ha messo, nei primi anni
’60, le basi della speleologia senese.
QUANDO GLI SCARPONI NON GLI STANNO PIÙ...
Da questo mese la nostra sezione di Siena sarà dotata di un servizio in più a disposizione di tutti i soci: il
riciclo del vestiario per bambini. L'idea è nata guardando con quanta facilità sfuggano vestiti e scarpe a
mio figlio, per cui spesso gli compro abbigliamento tecnico per il trekking e sono costretta a dismetterglielo
quando è ancora nuovo. È vero che tutti, più o meno, abbiamo cuginetti o nipoti a cui passare le cose che
i nostri figli non mettono più, ma è anche vero che, trattandosi di abbigliamento tecnico, è uno spreco che
questo venga utilizzato per andare a giocare al parco o in campagna; ai nostri piccoli parenti possiamo
sempre continuare a passare il resto dell'abbigliamento! Per cui, guardando quanto sia cresciuto il gruppo
degli aquilotti, durante l'uscita ai Diacci nel Mugello mi si è accesa una lampadina: perché non organizzare
un servizio riciclo in sezione di cui tutti possano beneficiare? La vita di un capo di abbigliamento non si
esaurisce in pochi mesi, per cui tutto ciò che non va più bene per i bimbi più grandicelli potrà passare a
quelli più piccoli e così via. Un modo per limitare gli sprechi e le spese, in questa nostra società sempre più
consumistica e poco attenta all'ambiente, in linea con il principio della condivisione dei beni e dell'aiuto
reciproco. A me sembra che tutto questo sia un buon punto di partenza per il futuro!
Manola Terzani
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QUI E ALTROVE
Dal 29 ottobre al 13 novembre si è la sua attività grafico‐pittorica alla per la copertina della rivista sezio‐
tenuta nella sede espositiva di Pa‐ vita della nostra associazione. Oltre nale “Il Monte Amiata”: spiritose
lazzo Patrizi a Siena la mostra “Qui e ad acquerelli, oli e disegni, sono immagini dedicate all'escursionismo,
altrove” di Carlo Cerasoli. L'artista state esposte alcune vignette rea‐ all'alpinismo, alla speleologia, alla
ha in varie occasioni collaborato con lizzate da Carlo negli anni Novanta tutela ambientale.
CLUB ALPINO ITALIANO ‐ SEZIONE DI SIENA S TA M P E
Piazza Calabria, 25/A ‐ 53100 Siena
Telefono e Fax 0577 270666
www.caisiena.it ‐ E‐mail: [email protected]
DIRETTORE RESPONSABILE: Augusto Mattioli
REDAZIONE: Dario Bagnacci, Costantino Cioni, Gabriele Clementi, Monica
Folchi, Antonella Gozzoli, Claudio Lucietto, Ilaria Meloni
Sped.A.P.Art. 2 ‐ Comma 20/d ‐ Legge 662/96 ‐ Siena
Stampa: Torchio srl Via delle Nazioni Unite, 16/18 ‐ 53035 Monteriggioni (SI)
distribuzione gratuita ‐ riservato ai soci
Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 436 del 13 Gennaio 1983