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Published by lapazienzadiercolino, 2019-06-25 06:16:14

Memoir Arte

Memoir Scarsi

Eleonora Scarsi
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Dopo il tragico episodio dell'automutilazione
dell'orecchio van Gogh, attraversò varie
delusioni ed episodi poco gradevoli alla fine
accettò di farsi ricoverare nella clinica per malati
mentali di Saint - Rémy de Provence. Durante
l'internamento, van Gogh fece davvero tanti
dipinti, nei quali c’è anche il mio preferito,
ovvero “ La notte stellata” . A parer mio questo
quadro non è più un quadro impressionista ma
inizia ad aprire le porte all’espressionismo,
grazie all’uso del colore associato allo stato

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d’animo e alla percezione soggettiva della
realtà.
“La Notte stellata” è stata dipinta il 19 Giugno
1889, durante l'anno di permanenza nella clinica
psichiatrica di Saint – Rémy de Provence.
In questo dipinto, Van Gogh esprime la sua
angoscia e la sua depressione durante quel
periodo: rappresenta esattamente cosa vedeva
fuori dalla finestra dell’ospedale psichiatrico.
Possiamo notare anche dalle forti e decise
pennellate che gli astri sembrano turbinare...
da questo si può capire che lui stava vivendo un
brutto momento, nessuno lo poteva capire;
l’arte era l’unico mezzo per poter scappare da
tutte le sue angosce e le sue più grandi
insicurezze.

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MEMOIR

Sono seduta qui, sopra una panca, una delle
panche all’interno della Pinacoteca di Brera…sto
ammirando un meraviglioso quadro, esposto in
una delle sale, forse quella più bella a parer
mio, questa sala è così colorata e piena di vita
che mi fa venir voglia di prendere un bel gelato
alla frutta. Anche se è una delle sale più piccole,
dietro il suo piccolo si nasconde qualcosa di
veramente grande; il quadro che sto osservando
si chiama “La pala di Monte di Montefeltro”, di
Piero della Francesca. I colori, sono per la
maggior parte colori freddi…la scena
rappresenta sei santi che circondano la vergine;
mentre il bimbo che dorme, indossa un corallo
rosso intorno al collo, del colore del sangue, che
rappresenta il suo futuro sacrificio. L’opera è
stata commissionata da Federico da Montefeltro,
il quale si è fatto ritrarre di profilo, come
sempre dalla parte migliore, per non mostrare
la mancanza dell’occhio destro perso durante un
torneo. Questo confronto, ovvero il confronto
che ho avuto con questo quadro, mi ha fatto
capire quanto l’arte sia importante per me,

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quanto mi piaccia, ma soprattutto quanto mi
abbia stravolto la vita in poco tempo.

Non so proprio come spiegarla questa cosa, ma
l’arte in un modo o nell’altro ha sempre fatto
parte della mia vita, fin da quando ero piccola.

Quando inizio a disegnare sento qualcosa dentro
di me, una sensazione bella, una sensazione
liberatoria, per me è uno sfogo…tanti usano
come sfogo uno sport, piuttosto che un’oggetto.
Beh io uso l’arte o meglio il disegno: quando
sono triste, quando sono felice, anche quando
sto male, il disegno è l’unica e sola via d’uscita
dai miei problemi. L’arte mi fa essere una
persona di migliore. Mi fa essere una persona
più aperta con il mondo e con le nuove
esperienze che ci regala la vita.

Per me tutto può essere arte, basta che ci sia
l’incantesimo del trasporto. L’arte è la parola
che più mi descrive, perché ovunque si guarda
l’arte ci perseguita, è sempre presente, in ogni
momento della nostra vita.

Un artista ci consente di andare alla scoperta
nelle profondità del mondo e lo fa in un modo
tutto suo, in un modo davvero originale, senza

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vincoli di nessun genere. L’arte serve ad

esprimerci comeLm’AeRgTlEioècMi pAiaGcIAe, invia messaggi

ELEONORA SCARSI 3D
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ben precisi alle persone ma soprattutto è un
modo per parlare, difatti gli artisti esprimono i
loro sentimenti attraverso le opere…usano i
quadri come mezzo di comunicazione con il
mondo esterno. L’arte è qualsiasi forma di
espressione di un’emozione, è il plasmare di
ogni cosa che vediamo, pensiamo o tanto
meglio viviamo. Infatti, tutti noi siamo artisti
solo che in pochi riescono a sviluppare la propria
creatività, a portarla avanti…nonostante la
società impedisca il sorgere delle personalità.
Per questo spesso l’artista rimane incompreso e
emarginato dal resto del mondo.

Questi, sono tanti dei motivi principali, per cui
ho scelto di fare il liceo artistico. Dopo il liceo
non so esattamente cosa farò, ma qualche idea
mi frulla già nella testa, sarebbe davvero
fantastico diventare architetto o scenografa,
magari anche in teatri importanti come la Scala
di Milano. Non vedo l’ora di andare al liceo
anche perché lì, in quel luogo, sono sicura che
potrò essere me stessa al cento per cento,
senza timore di essere giudicata. Al liceo potrò
fare quello che voglio davvero, potrò disegnare,
potrò pitturare, potrò creare, insomma lasciare

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spazio alla mia immaginazione. L’arte è un
linguaggio che non è parlato, infatti è per quello
che mi piace così tanto, non devi per forza
esprimerti a parole.

È una parte che amo della mia vita, forse quella
che amo di più

Perché alla fine si sa, tutti noi abbiamo
un’anima artistica all’interno del nostro corpo e
nella nostra mente

Un po’ tutti nel loro piccolo sono degli artisti,
perché tutti vogliono esporre al mondo al
mondo le proprie idee che siano banali o geniali
sono comunque idee di un’ essere umano e
vanno rispettate.

Diverse volte, con la classe, sono andata in gita

nei musei di quadri… certamente mi sono

piaciuti tutti ma fino ad ora, quello che mi ha

colpito di più, di sicuro, è stata la pinacoteca di

Brera…trovavo emozionante soltanto

pronunciarne il nome, tant’è che non c’ero mai

stata. Davvero tante persone me ne avevano

parlato, me l’avevano descritto come un posto

magico.

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Quella mattina non stavo più nella pelle, ero
davvero troppo agitata, felice, euforica

Al pian terreno le
colonne tuscaniche poggiavano in terra, mentre
al piano superiore le colonne di ordine ionico
poggiavano su piedistalli.

Sempre al piano di sopra, erano presenti delle
statue di persone importanti, che erano:
Tommaso Grossi, Bonaventura Cavalieri, Carlo
Ottavio Castiglione, Luigi Cagnola, Pietro Verri e
Gabrio Piola. Devo dire che erano una più
meravigliosa dell’altra, avevano talmente tanti
particolari, ben definiti e talmente precisi, anche
l’uso dei colori nei dipinti mi ha lasciato davvero
a bocca aperta, il contrasto che c’era in alcuni
quadri era davvero magnifico, davvero una
giornata esaltante, ma soprattutto gioiosa ed
emozionante

La rifarei altre mille volte.
Sono davvero molto fortunata a vivere in Italia,
perché ha circa il cinquanta percento del
patrimonio artistico mondiale

Noi sottovalutiamo l’importanza storica che il
nostro paese ha avuto e ha ancora, perché

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siamo talmente abituati a tutto questo che non
ce ne rendiamo conto che stiamo vivendo in
mezzo ad un patrimonio artistico che
corrisponde a 219 miliardi di euro.

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Questo è un dipinto di Sandro Botticelli,
s’intintola “La nascita della Venere”. Il quadro
rappresenta il mito della nascita della dea
Venere dalla spuma del mare. Una frase
davvero famosa che rappresenta questo quadro
è la seguente: Per la città in diverse case fece
tondi di sua mano e femmine ignude assai, delle
quali oggi ancora a Castello, villa del duca
Cosimo, sono due quadri figurati: l’uno Venere
che nasce, e quelle aure e venti, che la fanno
venire in terra con gli amori, e così un’altra

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Venere che le grazie la fioriscono, denotando la
Primavera; le quali da lui con grazia si vengono
espresse» di Giorgio Vasari. Questo dipinto ci
porta un messaggio ben chiaro che esalta
l’amore e la bellezza suprema concepite come
vie per raggiungere Dio.
Questo dipinto non mi suscita l’emozione e non
mi potrà mai regalare l’emozioni che mi ha
regalato il compianto sul cristo morto, ma penso
comunque che sia spettacolare.

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Ho scelto di parlare di questo quadro perché mi
suscita davvero tante emozioni-

Mi ricorda quella brutta mattina del 17 Febbraio
2014…quella data mi ha segnato
particolarmente. Quel giorno è morta la mia
bisnonna, si chiamava Iolanda, e aveva
novantacinque anni. È stato uno dei giorni più

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brutti della mia vita. Mi son sentita cadere il

mondo sulle spalle.

Era una mattinata come tutte le altre, ma ad un

certo punto sento il telefono squillare, vado a

vedere chi è, era mio nonno, e fino a qui tutto

normale. Però appena rispondo sento la sua

voce immersa nelle lacrime. Penso al peggio.

Difatti dopo alcuni secondi, nei quali mi aveva

dato la tragica notizia, non fui capace di

realizzare quello che era appena successo anzi

non ero in grado, non ero lucida. Io non ci

volevo credere. Avevo un rapporto a dir poco

speciale con lei, è stata sempre presente nella

mia vita, dalla mia nascita fino all’ultimo istante

in cui mi ha potuto stringere tra le sue braccia,

mi ricordo ancora quando mi cantava la sua

dolcissima ninna nanna.

Devo dire che mi ha scosso negativamente
questo evento, perché un rapporto così, come lo
avevo con lei, non lo avrò mai con nessun altro.
Questo quadro a parer mio rappresenta l’esatta
scena del momento in cui sono entrata nella sua
stanza e ho visto il suo corpo spoglio. Era
avvolto da un lenzuolo bianco.

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Per me questo quadro è sintomo di tristezza
eterna perché nel quadro è morto Gesù e dalla
mia vita è andata via una persona a me molto
cara…non riuscirò mai a colmare questo enorme
vuoto. Non riuscirò mai a sostituirla con un’altra
persona. La signora anziana che si vede in
secondo piano, nel dipinto, mi rappresenta.
Incarna esattamente la mia tristezza, in quel
giorno.

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