THE HOUSE
Il Risveglio
di Martina Angrisani
L'aria di quella mattinata era particolarmente fredda,
l'inverno non era ancora finito e la primavera era alle
porte.
Il cielo si incupì , e un vento freddo scuoteva le foglie
ancora rimaste attaccate sui rami degli alberi.
Passammo di li come ogni mattina, ma Rose stranamente
sembrava avere fretta di andare a scuola, percorreva più
velocemente i suoi passi, con sguardo fisso sul
marciapiede. Una volta aver incrociato lo sguardo di
quella casa rimasi ferma a osservarla bene, forse perchè
mi incuriosiva , e a quel punto mia sorella si fermò e con
una smorfia mi guardò incavolata perchè come diceva lei
ero rimasta a fissare quella casa come una “ebete”.
-Ma ti muovi!?
-Si, scusa arrivo- dico un po impacciata girandomi verso
di lei
- Saranno gia tutti arrivati!
-Dai non è una tragedia se qualcuno arriva prima.
Sbuffò alzando gli occhi al cielo e poi si avviò
velocemente più lontana da me verso scuola, la Jons
High School, finchè non vide i suoi amici e corse verso
di loro, io rimasi indietro sperando che non si
accorgessero anche di me.
Non mi erano mai tanto piaciuti, quei suoi amici che
aveva qui a Coldrif, alcuni di loro mia madre li definiva
come gentaglia, e non aveva tutti i torti.
Il mio desiderio però non fu esaudito e mi riconobbero,il
che iniziarono con delle battutine che dovevano essere
amichevoli ma sapevamo tutti noi che non era così.
All' inizio delle lezioni ero molto nervosa, dovevo ancora
sapere i risulti di una gara di letteratura, avevo scritto un
romanzo psyco e non sapevo come era andata viste le
basse possibilità di vincere.
In classe mancavano alcuni alunni tra cui la mia
compagna di banco, ma non ci feci tanto caso e stetti
attenta alla lezione per tutta l'ora.
Stavo per andare a lezione di chimica quando mi ritrovai
seduta sul pavimento vicino l'aula di scienze Sierra
Soinomed, era una strana, si vestiva e si truccava solo
con il nero, a scuola la chiamavano la strega, ma era solo
un nomignolo che davano i bulli e le ragazze perfettine.
Incrociai il suo sguardo, per poi fare un cenno di saluto,
ma lei non ci fece caso e continuò a giocherellare con
una spece di rana morta o almeno credo sia solo un
giocattolo.
Comunque le lezioni finirono e io mi stavo dirigendo
verso casa senza mia sorella che come al solito , non mi
aveva avvertito che era uscita con i suoi amici.
Mentre stavo arrivando vicino alla farmacia del centro
sentì una voce da dietro che mi chiamava.
-Raven aspetta!- Mi girai e mi trovai Jack Numals che
aveva corso per un isolato verso di me, al che risi, di
solito non sopportava le ripetizioni che faceva con me.
-Perchè ridi? Ti sembro buffo?
-Cosa? No per niente, ma perchè sei qui?
-Beh volevo congratularmi con te del mio voto di
chimica
-Ce l'hai fatta !?
-Si, guarda tu stessa, ho preso B+- mi porse il foglio
della verifica di chimica
-Ma è il tuo voto migliore, bravo!
-grazie...
-Ti sei impegnato, nonostante “delle complicazioni”
-Forse- fece lui con aria spavalda- ma ora devo andare, ci
si vede!
-Ci vediamo, ciao!-
Dopo averlo salutato mi incamminai verso casa, ma
questa volta passai per un'altra strada e mi fermai nel
negozio di antiquariato per consegnare al proprietario il
signor Ghinion, che era anche il nostro vicino, una lettera
da parte di mia madre sulle spese e bollette del vicinato
che doveva pagare. Gli tesi la mano con le lettere e lui le
afferò e si mise in un angolo a leggerle velocemente, io
intanto mi guardai intorno e non potevo smettere di
pensare che quel posto metteva i brividi, non c'era mai la
luce elettrica ed era pieno di animali impagliati, oggetti
strani e libri sporchi.
Appena finì di leggere le lettere alzò gli occhi per
guardarmi
-Grazie, di a tua madre che la pagherò presto
-Ok -stavo per andarmene quando il signor Ghinon prese
una scatoletta e si avvicinò
-Non vuoi delle caramelle- mi guardò con uno strano
sorriso mettendo in risalto la cicatrice che aveva in volto
-No, grazie
-Ragazza saggia, mai prendere delle caramelle da un tipo
stranbo giusto?
-Io...devo andare, arrivederci
Uscì fuori, e mi incamminai velocemente a casa, non che
non mi fidassi di lui, ma anche mamma diceva che era
meglio stargli alla larga.
Arrivata a casa mi buttai letteralmente sul divano e chiusi
gli occhi, cercavo di dormire ma non ci riuscì da tutto
quel rumore dei vicini che ristrutturavano casa, così
andai in camera in cerca di ispirazione per il mio nuovo
romanzo ma neanche li non la trovai e pensai allora di
andare in bibblioteca.
Arrivata, però non riuscì a non fare caso alla tristezza che
regnava in quella stanza. Ero sicura di aver salutato con
un sorriso, il che sembrava in quel momento come una
cosa inopportuna, mi avviai verso la sezione romanzi
horror ma nulla, non c'era niente che mi colpiva o che
non avessi letto, poi però sentì una voce strana che
sembrava più un sussuro inquietante
-2 gatti...
in quel momento mi girai ma non c'era nessuno,
sembrava che le voci fossero solo nella mia testa poi vidi
un libro dove sopra c'era scritto 2 gatti e una strega.
Stavo per prenderlo quando una voce femminile si
avvicinò al che decisi di nascondermi visto che quella
sezione era vietata ai minori di 18 anni. Io a mala pena ne
avrei compiuti 15 fra un mese a ottobre il 13. Comunque
quella donna era la nostra vicina di casa la signora Grace
una donna di 50 anni vestita con abiti rosa ed eleganti, la
tipica donna che ama i gatti e che fa la collezione di tazze
da tè dell'ottocento.
Mi chiesi cosa faceva lì, poi prese quel libro e si guardò
attorno come per vedere se c'era qualcuno e con aria fiera
si avviò dalla bibliotecaria. Per fortuna che una delle
pagine di quel libro probabilmente già staccate era
caduta, la raccolsi velocemente e mi diressi verso l'uscita,
una voce nella mia testa diceva che non mi sarei dovuta
intromettere ma l'altra diceva “wauu”! la signora Grace
era in quel reparto di libri?!
Arrivata a casa mi trovai i calzini inzuppati d'acqua.
Quella tempesta aveva fatto volare via il mio ombrello e
per arrivare a casa dovetti correre con solo il cappuccio
della felpa che mi copriva a mala pena la nuca.
Andai in cucina e mi ritrovai mia madra nel ben mezzo di
una ramanzina a Rose perchè non l'aveva avvertita che
non sarebbe tornata per pranzo. Raccolsi una mela e con
uno sguardo pieno d'odio mia sorella mi fissò per mezzo
secondo per poi tornare ad ascoltare mamma.
Era mattina mi alzai dal letto e arrivata in bagno aprì il
rubinetto dell'acqua, mi guardai allo specchio e per poco
non scivolai sul pavimento, avevo visto il mio riflesso e
per un secondo sembrava che avessi gli occhi cuciti. Ad
un tratto mi sentìì girare la testa e pochi secondi dopo il
buio più totale.
Appena riaprii gli occhi sentii subito la testa che mi
pulsava e avevo la vista sfocata, cinque secondi dopo
aver messo a fuoco, notai di essere in soggiorno sul
divano e che davanti a me c'era mia madre e un signore
con in mano un termometro, un dottore molto
probabilmente.
Rose si avvicinò a me preoccupata
-Bene, ti sei svegliata, ma che ti è successo?
-Non me lo ricordo- risposi per poi osservare il dottore
che stava ancora guardando il termometro
-Niente febbre, probabilmente un calo di zuccheri.
Mia madre mi guardò come per chiedere se fosse
successo qualcosa di particolare, ma non avevo voglia di
far preoccupare mia madre per un' allucinazione.
-Si forse avrò avuto solo un calo di zuccheri, ehi mamma
sto bene nulla di che.
Lei sembrò tranquillizzarsi ma vedevo che mi osservava
perplessa.
Appena il dottore uscii feci un respiro di sollievo e
guardai l'orologio non potevo crederci erano le 10, di
sicuro avevo fatto un favore a mia sorella facendole
saltare la scuola,io sarei voluta andarci ma mamma era
troppo preoccupata e decise di farmi stare a casa.
Finita quella lunga e noiosa giornata il giorno seguente
notai che metà della classe era interessata a me,
probabilmente perchè non ero riuscita con la mia assenza
a far copiare i miei compagni, per il test di matematica
un altra cosa da aggiungere al mio promemoria di cose
da fare.
-Ehi Raven sei sicura che non sei svenuta apposta per
saltare il test?
-Cosa!?
Ero incavolata avevo gia troppi titoli a scuola, la
secchiona, l'asociale, quella strana e non volevo avere
ora anche il titolo di quella che salta le lezioni per non
fare una verifica. Piper mi aveva sempre dato fastidio fin
dal primo giorno di scuola e non le importava che ero la
sorella della sua migliore amica.
-Non te la prendere, testa di pigne, sai servi solo per
copiare, la vita sarebbe la stessa se tu non ci fossi. Dopo
di chè si mise a ridere e a quel punto non seppi più stare
ferma e corsi fuori dall'aula con le lacrime agli occhi e la
risatina di Piper e altri sui amici.
Arrivai più velocemente in bagno e li mi chiusi dentro,
ero troppo triste per ritornare in classe dopo tutte quelle
sue cattiverie questa era per me l'ultima goccia, non ce la
facevo più e capivo anche di stare antipatica alle persone
solo perchè sono secchiona e sfigata.
Quando vieni deriso una parte del tuo cuore si disprezza
e inizi a pensare che forse sarebbe meglio essere diversa,
ovvero uguale a tutti gli altri che restare così come si è,
che nel mio caso equivale a dire un' asociale sfigata.
-Sarebbe meglio essere mangiati da un demone che
subire altre umiliazioni da quella perfida di Isley.
Dopo un po venne una mia compagna dicendo che la
prof voleva che tornassi in classe ma io non avevo
intenzione di tornare lì e quindi passai la giornata chiusa
in bagno beccandomi anche una nota.
Durante il tragitto per casa notai che Rose era
imbarazzata per non aver reagito o per avermi difesa
contro Piper, ma era troppo orgogliosa per guardarmi in
faccia che preferì girarsi sul lato dove si trovava quella
villa piuttosto che girarsi verso di me, e ora che ci penso
non avevo ancora letto ciò che c'era scritto su quella
pagina che avevo preso in bibbioteca.
Arrivate a casa posai la cartella e il diario con la nota,
mia madre la guardò e disse cos'era , ma io non la risposi
e salì le scale per arrivare in camere mia, sapendo che ci
avrebbe pensato Rose a spiegare i fatti.
Presi il foglietto e li però c'erano solo consigli su come
diventare una strega e già non è una cosa utile però notai
l'ultimo verso che diceva che una strega doveva cucirsi
gli occhi e donarli al diavolo per essere immortale, però
la cosa era stata anche definita non consigliabile perchè
non se n'è sicuri ed è rischioso, meglio sperimentarlo su
un essere puro per avere la certezza.
Ok sono un po' terrorizzata dall' immagine che ho nella
testa di una strega che fa questa cosa e anche ripensando
a quell' allucinazione.
-Hey Raven c'è qualcuno che ti ha mandato qualcosa
disse Rose dal piano di sotto, scesi per andare a
controllare e trovai un pacco con un biglietto dove c'era
scritto
Non tutti i ragazzacci sono così come Piper
Nella mia testa pensai subito a Jack visto che faceva
parte di quel gruppetto e che voleva anche ringrazziarmi
del voto preso in chimica.
Aprì velocementer la carta e trovai un quaderno viola con
su scritto
“i pensieri di un innovatrice”, lo guardai attentamente e
mi accorsi che profumava di fragole , di sicuro avrei
conservato al lungo quel quaderno.
Mia madre alla 17:30 andò a lavoro e lasciò me e mia
sorella a casa da sole
Dopo un oretta qualcuno suonò al campanello e quando
apriì insieme a Rose ci trovammo la signora Gace
davanti casa con delle buste in mano
-Salve ragazze, vostra madre è in casa?
-No mi spiace è a lavoro- risposi
-Beh potreste darle queste- ci porse le buste colorate che
aveva in mano. Sono per una colletta di cui ho già parlato
con vostra madre e che ha già contribuito tutto il
vicinato.
-Ok ..- risposimo come dei pappagalli sincronizzati
-Ah e non parlate di questo al signor Ghinion in questo
periodo è impegnato su delle faccende con me, quindi
non troverebbe il tempo- e in quel momemto feci una
cosa stupida di cui mi sono pentita subito dopo aver
finito di parlare
-Per caso i vostri affari c'entrano con dei libri?- Chiesi e
subito Rose mi guardò incuriosita per capire di cosa
stessi parlando, la voce della signora Grace sembrò
cambiare tonazione e con sguardo fisso nei miei occhi
rispose
-Ecco una ficcanaso che si fa gli affari della gente, sai
questa citta nasconde tante cose quindi invece di spiare le
persone perbene cerca di capire quali sono i veri
problemi a cui dovresti stare attenta – poi con aria fiera si
incamminò fuori dal vialetto verso casa sua con lo
sguardo orgoglioso.
Chiusi la porta, e ancora non riuscivo a crederci
-Perchè non ti impicci dei tuoi affarri che quelli degli
altri?
-Ma se non sai neanche di cosa si parla.
-No e non lo voglio neanche sapere, ma poi è solo la
nostra vicina, non credo che spiare la sua vita sia così
emozionante.
-Quella donna non è come sembra
-Davvero? È solo una signora di 50 anni che porta
biscotti e biglietti di auguri a natale per tutto il vicinato-
mi guardò con fare superiore.
-E' inutile, vado in camera- e così mi avviai sempre più
convinta che quella donna era una bugiarda che
nascondeva qualcosa e poi non mi stavo facendo gli
affari degli altri, tutto quello che era successo ero sicura
che c'entrasse qualcosa anche con me e il primo pensiero
fu quella casa. Ero così ossessionata che sognai la villa di
notte e non fu un sogno molto chiaro ma lo aggiunsi
comunque a un nuovo indizio detto in termini da film
polizziesco.
La sera non tardò ad arrivare così come mia madre che
era riuscita anche a comprare il cibo per la cena, mia
sorella era stesa come un bradipo sul divano a controllare
i messaggi, e capì che non avrebbe di certo mosso un
dito per preparare la tavola, corsi lungo le scale e andai
incontro a mamma prendendole le pesanti buste del
supermercato che più che portare le stava trascinado per
quanto erano pesanti. Una volta essersi levata il cappotto
notò le buste per la colletta che ci aveva dato la nostra
vicina.
-E' queste cosa sono?- disse togliendosi per ultimo la
sciarpa, stavo per parlarle (naturalmente tralasciando la
parte in cui la signora Grace si incavola) ma Rose mi
precede e scende dal divano con molta naturalezza,
posando il cellulare sul tavolo.
-E' una colletta a cui partecipa tutto il vicinato, c'è le ha
date la signora Grace , naturalmente vuole che tu riesca a
creare un file su internet-
-Bene...- disse mia madre guardando incerta i foglietti.
-Ah ha detto- poi si girò e mi guardò in faccia quasi
soddisfatta-che non devi consegnarle al signor Ghinion è
impegnato ultimamente- io la fissai e speravo tanto di
trovare il tempo per chiarire con lei e spiegarle bene i
fatti.
Erano le 9:05 e ormai avevamo finito di mangiare già da
un pezzo ed ora ero in camera mia sul balcone con il
telescopio per riuscire magari a guardare qualche stella,
mentre osservavo anche un po dappertutto la città,
abbassai lo sguardo sul giardino di casa notando una
busta gialla sul viale, nella mia testa cercai di ricordare se
c'era già ma ero sicura di non averla vista prima. Scesi
goffamente le scale cercando di non fare troppo rumore,
aprì la porta e mi trovai quella busta un po rovinata dal
vento ma ancora decente e leggibile, sul retro non c'era
scritto niente se non una x rossa molto evidente.
Mi rigirai per chiudere la porta e salì le scale verso la mia
camera, sobbalzai letteralmente sul letto e aprì quella
busta, trovandoci all'interno una fotografia era un
giardino e c'era una donna girata di spalle , provai a
pensare a fare più collegamenti possibili su chi fosse ma
niente, era ora di dormire e magari i miei sogni mi
avrebbero potuto aiutare.
-Driin!1 driin!1
-cavolo dov'è quella sveglia?
-Raven scendi è ora di andare a scuola!
-Si mamma arrivo!- scendo e mi infilo le ciabatte, dopo
pochi minuti sono già lavata e vestita e mi reco in cucina
per fare colazione, ho notato fin da subito che qualcosa
non andava, Rose era silenziosa il che non era da lei, poi
fissava distrattamente la tazza di latte e il suo volto non
esprimeva nessuna sensazazione, come se avesse il vuoto
dentro gli occhi.
-Tutto bene..?
-Cosa?.. oh si sto bene Raven
-Il tuo viso dice altro
-La smetti?.. sto bene!- naturalmente quei suoi modi duri
non mi hanno fatto cambiare idea che lei abbia qualcosa
che non va, ma è meglio lasciarla stare perchè tanto non
parlerà dei suoi problemi.
Mentre passammo davanti la casa,Rose la guardò come ,
strinse le mani attorno al cancello, e poi la cosa che fece
mi sconvolse stava cercando di entrare scavalcandolo,
ma non ci riuscì era troppo grande.
-Ma cosa fai!?
-Stai zitta, devo riuscire ad entrare
-Ma perchè??
-Senti...l'ho visto, se non lo faccio....
-Torniamo a casa tanto non c'è la farai, ti devo far vedere
una cosa- mi guardò con aria incerta ma poi si decise a
mollare e a tornare a casa, probabilmente incuriosita su
che cosa le dovevo mostrare.
Presi quella busta con l'immagine e gliela porsi davanti.
-E' una foto?- mi chiese lei sospettando qualcosa tra se
stessa
-Si- e poi le raccontai tutto su come l'avevo trovata e
anche di quello che mi era successo in questi ultimi
giorni, a risentirlo dire mi veniva la pelle d'oca perchè
non avevo considerato che questo era un peso di troppo
per me.
-Sai questi vestiti li ho già visti.
-Davvero! E dove?
-Aspe, devo pensarci... ah si li indossava Sierra
Soinomed alla festa della fine della scuola l'anno scorso,
ora che ci penso erano le uniche cose decenti che si sia
mai messa, quel vestito nero pur macabro aveva un taglio
lungo fantastico!
-Rose..! Comunque domani dobbiamo parlarle e si
gentile non credo che si confiderà tanto con noi dopo che
tu e il tuo gruppetto di amici la prendavate in giro per il
suo look.
-Ok! Non la chiamerò strega- la guardai con una faccia
tra un misto che non saprei descrivere, dopo le cose
successe non mi sorprenderebbe che fosse veramente una
strega.
Oramai la scuola era chiusa ma sapevo che sua nonna
faceva la bibbliotecaria quindi decisi di provare lì. All'
inizio non sapevo se dovevo portare Rose, ma poi le si
alzò , mi precedette e uscì prima e mi guardò come per
dire “Vieni?”, la raggiunsi e poi insieme percoremmo la
strada per la bibblioteca.
Una volta arrivata non ci misi tanto a riconoscere dov'era
Sierrra e la raggiungemmo, naturalmente Rose si trovava
a un passo dietro di me, subito ci guardò male se ne stava
anche per andare ma io la fermai e le porsi la foto, che
all'inizio guardò come schifata per poi capirci qualcosa.
-Cosa?
-Sai chi è la donna di spalle nella foto?- risposi con voce
ferma e sicura
-Beh sembrerebbe che indossa un mio stesso abito, anche
lei un'appasionata di moda punk- la guardai male prima
di risponderle e lei sembrava ancora divertita dalla mia
espressione.
-Davvero!? Dicci cosa sai su di lei, è importante.
-Non la conosco, voi volete entrare nella villa!?
-Come hai fat...-poi mi interruppe
-Lo hai pensato, giusto? Senti non pensate che risolverete
le cose, so solo che era una strega- poi guardò Rose- di
quelle vere però, non vorrei fare la guastafeste ma è
morta ormai o almeno così dicono, e sembra che abbia
provveduto in qualche modo a difendere la sua casa da
estranei- mi guardò- li dentrò c'è qualcosa è come tutti i
problemi è meglio lasciarli infastiditi e sperare che si
risolvano- lei però sembrava aver letto qualcosa nella
mia mente e non capisco ancora come faccia, mi
continuò a guardare e poi disse- Peggio per voi- e se ne
andò aveva capito che io ci sarei entrata lo stesso in
quella casa, ed era meglio dirlo anche a Rose o si sarebbe
incavolata pensando che avrei voluto andarci senza di lei,
era un po pericoloso, ma come me anche lei c'entrava in
questo circolo.
Stavamo uscendo e lungo il ritorno verso casa,
incontrammo Jack che ci saluta venendoci incontro,
l'espressione sul volto di Rose cambiò e sembrò un po
infastidita, capisco subito che era un momento delicato e
Rose sperava di tornare a casa quanto prima.
Notai che nelle mani stringeva una piccola scatoletta
impacchettata con della carta da pacchi e con sopra un
fiocco di spago blu', ci avvicinammo e lui sembrava
imbarazzato e non so se fosse perchè era venuto vestito
come se fosse al mare mentre facevano 8° o perchè non
era nel suo genere fare regali e anche impacchettarli così.
Poi però pensai a ciò che mi aveva detto mamma sulla
signora Numals, nonché sua nonna, che voleva
ringrazziarla con un regalo, però perchè mandare Jack?
Nella mia mente pensai che forse stavo sbagliando di
grosso ma mi dovetti ricredre perchè una volta raggiunto
mi porse davanti quel suo regalo e sembrava anche
imbarazzato, una volta preso, lui però ritrovò il coraggio
di guardarci in faccia e guardare anche quella bizzarra
ma carina scatoletta blu.
-E' un regalo di mia nonna
-Si immaginavo ,lo darò a mia madre- intanto aprì il
regalo e mi ritrovai una collana fatta a mano con un
ciondolo non tanto grande di ametista color viola, aveva
un buco sopra come se bisognasse incastrarre un' altra
pietra -Wau bello- risposi fissando quella collana.
-In realtà sia io che mia nonna pensiamo che starebbe
meglio a te visto che a tua madre non piacciono le
collane, e poi io ti devo ancora ringraziare per quel
voto,si ma tranquilla mia nonna porterà comunque dei
suoi browns per lei.
-Si molto bello, ma ora dobbiamo andare Jack- rispose
Rose fredda
-Si, ok ,ma prima mia nonna ha detto di dirti una cosa
importante
-Si?- risposi io ancora incredula di quel regalo.
-La pietra ametista aiuta a percepire l'aspetto spirituale
che si cela dietro agli eventi.
-Una frase di tua nonna ?
-Beh certo, mi ha detto che sa che ti sarà utile. Rose a
quel punto era stufa e mi prese per un polso
trascinandomi via pur di tornare a casa.
-Bello, grazie!- dissi mentre mi allontanavo trascinata da
Rose, sempre più vicine verso casa.
Una volta arrivate sentimmo subito delle chiacchiere ,
erano della signora Grace che stava parlando con nostra
madre davanti a del tè e dei biscotti, sul tavolo c'erano
sparsi dei fogli e probabilmente stavano parlando di
affari che riguardavano il quartiere.
-Oh ragazze, siete tornate- mia madre si alzò e lo fece
anche la signora Grace che continuava a fissarmi con
quello sguardo irritato per poi dire
-Beh io vado si è fatto tardi, si ci vede domani alla festa
del vicinato, ciao Sally e ciao ragazze..
-Oh si certo, a domani- rispose mia madre affrettandosi
ad accompagnarla verso l'atrio e sventolando la sua mano
con un sorriso stampato sul volto, sapevo che ci teneva
davvero tanto a farle buona impressione essendo lei a
capo di tutto nel quartiere.
Stavamo per affrettarci a salire in camera quando notai
che sul tavolo oltre a quei fogli scritti a computer, ce
n'era uno pieno di appunti scritto a mano, la curiosità in
quel momento mi superò e afferai scaltra quel foglietto.
Salì lungo le scale e chiusi in fretta la porta della camera
seguita da Rose.
Lei vide cosa avevo in mano e subito lo afferò dalle mie
mane e iniziò a leggerlo il che mi fece un pò incavolare e
cercai anche io di leggerci qualcosa.
-Mi ridai il foglio!?- risposi cercando in tutti i modi di
riafferarlo
-Aspe, forse ho capito qualcosa
-Ovvero?
-Cerca su internet, famiglia Wacky
-Perchè?- dissi non capendoci nulla
-Forse sappiamo a che famiglia apparteneva la villa e
anche quella stramba strega- Appena finì di parlare,
credendosi anche molto importante per la scoperta fatta,
io mi fiondai sul cellulare e iniziai a cercare quel
maledetto nome.
Ed ecco sembrava che questa storia avesse trovata un filo
di senso.
Decisi di leggere ciò che avevo trovato su di loro ad alta
voce in modo che Rose non mi potesse strappare il
cellulare
“La famiglia Wacky è stata durante gli anni di fine 800
una delle maggiori famiglie borghesi e imprenditoriali di
tutto il Texas, si trasferirono nella cittadina di Coldrif
durante il 1900. Fecero costruire una villa ad oggi
conosciuta come uno dei luoghi più rovinati di tutta la
cittadina dopo l'incendio che uccise tutti gli abitanti
compresi loro. Alcuni credevano che durante l'incendio
la figlia minore della famigia Lisa Airam Wacky si sia
salvata infatti fu trovato un anno dopo il suo corpo
carbonizato in una foresta si suppone trattasi di suicidio,
per essere venuta a conoscenza della morta dei suoi cari
che l' avrà portata a una depressione psicologica. Ad
oggi il fatto di questa famiglia è dimenticato perchè non
vi è associata la loro morte in un incendio, ma anni
prima della loro morte erano stati accusati di omicidio
dal personale che lavorava in casa trovati sensa occhi .
Si pensava anche che fossero malati di mente in un certo
senso e che il padre della famiglia usava talvolta della
violenza, i fatti non son certi ma sono solo delle
testimonianze di persone che erano riusciti a conoscere
da vicino questa famiglia. Lisa Wacky si sa che scrisse
un libro non noto bene il nome, ma con un codice
segreto”.
-Cosa!?, e noi dovremmo avere il coraggio di entrare in
quella casa maledtta dopo aver saputo questo?- esclamò
Rose anche lei come me incredula, ammetto che tutta la
voglia di entrare lì dentro mi sia passata e che anzi spero
di non farlo mai!
-Su qusto foglietto c'è una spece di codice, proviamo a
cercare?
-No Rose, sono davvero stanca e credo che per oggi
abbiamo già scoperto abbastanza.
-Okay come vuoi, notte ci vediamo domani mattina, ah e
se puoi svegliati presto
-Va bene Rose.., ciao!
-Ciao!
La notte ero sicura che sarei riuscita a dormire tranquilla
o almeno ad non essere perseguitata da qualche sogno
strano ma ahimè il mio desiderio non fu per niente
avverato e si aprì ad una nuova pista.
Nel mio sogno, ero stesa per terra, mi sembra che avessi
8 anni e chiaramente non ero nella mia casa o “nella mia
epoca”, indossavo un vestito giallo a pois semplice ma
carino, di fronte a me c'era un albero con un altalena, non
feci tanto caso al bambino che c'era sopra, ma bensì a
Rose che anche lei aveva la mia età e stava spingendo
l'altalena ridendo insieme a quel bambino.
-Raven, Rose e Tommy tornate qui, i padroni si
arrabbieranno, su venite
-Ma mamma!!- rispose la Rose bambina
-Su non fate storie!- rispose quella donna che aveva i
capelli legati in uno scignon e indossava un abito sobrio
color turchese, sembrava una donna che vivesse
felicemente la sua vita, ma in quel momento era tutt'altro
che tranquilla o felice sembrava infatti molto
preoccupata.
Si sentì una voce -“cuci via veloce quei bottoni”- era la
stessa che avevo sentito quel giorno in bibblioteca , era
un ricordo? Ma come era possibile. Sono certa di essere
nata da mia madre e poi quegli abiti, non erano della
nostra epoca e sembravano più dell'800, a quel pensiero
qualcosa in me si suggestionò ed ecco che mi svegliai di
colpo.
Avevo la testa bagnata dal sudore ed ero accaldata così
come il cuscino, mi alzai dal letto e cercai nel buio di
accendere la luce e poi mi avviai verso la camera di
Rose.
Dopo essere inciapata un paio di volte per arrivare
all'interruttore della luce, riuscì a trovare Rose che
dormiva beata in un sonno profondo, cercai più volte di
farla svegliare finchè non ci riuscì e la sua espressione
era decisamente incavolata per averla svegliata nel cuore
della notte.
-Ahh, che sonno! come mai mi hai svegliato?, sono le 2
di mattina!.
-Dobbiamo vedere ora quel codice!-mi aspettai una sua
reazione esagerata dandomi della pazza a svegliarla a
quell''ora, ma per un paio di secondi non si sentì nulla se
non il rumore di qualche gufo e nel silenzio della notte,
aveva capito che anche io avevo fatto qualche sogno
strano.
-Va bene- rispose ma intuì che non gli avrebbe fatto tanto
piacere.
Appena digitato il codice c'era un diario con scritta una
password per accedervi, ma noi non la sapevamo su quel
foglietto non c'era scritto più nulla, fu allora che mi
accorsi di un particolare il codice era 451113125 che
secondo l'ordine del alfabeto
d=4 e=5 m=11 o=13 n=12 e=5
-Demone!- esclamai a mia sorella dopo che avevo scritto
questo ragionamento
-Ma troppo facile, è il diario di una strega che venerano il
diavolo ,demoni e robe varie-Aveva ragione,anche io non
credevo che fosse quello ma ero sicura che in quel codice
c'era la password, sommai i numeri e mi trovai 50,
pensai fino a rendermi conto che 50 erano sia gli anni
della morte di Lisa Wacky, che probabilmete sapeva la
sua morte, ma anche l'anno in cui bruciò Coldrif. Tentai
con quel numero ed ammetto che ero molto incerta, ma
mi dovetti ricredere era quella la password!
-Fantastico, brava!- disse Rose mentre ci battemmo il
cinque.
Quel diario oltre a una riga di riflessione della strega
“Ormai il vuoto colma l'interno della mia anima, il
silenzio mi tormenta come un fastidioso rumore, ed io
sono su questa poltrona a scrivere pagine, sapendo che
le stai leggendo, ma so il tuo nome perciò non esitare
perchè tanto i tuoi occhi c'è l'hanno scritto, ma per
trovare il rubino delle anime immortali dovrai faticare
-Quella pazza crede di sapere di tutto e tutti, ma per
favore!- disse Rose in tono sarcastico-e poi cos'è questo
rubino?
-Io credo che sia la stessa cosa che la signora Grace e il
signor Ghinon stanno cercando, insomma i rubini hanno
un bel valore se poi si parla di anime immortali la cosa si
fa più interessante.-lei annui e afferrò il cellulare e sotto
leggemmo un altro rigo che non avevo notato.
Questa pazza vi invita a fare un gioco, potreste liberarvi
del mio eterno tormento, ormai neanche l'inferno può
trattenermi, ma un piccolo consiglio non fate mai patti
con il demonio, l'anima non c'è l'ha e vi ritroversete qui
a tormentare delle fanciulle per poi vederle morire
mentre il loro cuore è immerso in una pura paura buia.
Rose mi fece cadere il cellulare da mano, stava tremando
ma poi smise e fece un respiro, sembrò riprendersi.
-Rose tutto bene?
-La pazzia? sii quella donna ne sarà stata colma per
scrivere ste cose!- Guardai i suoi occhi e da un lato
quella strega aveva ragione, gli occhi di una persona
possono rivelarti molte cose e lei anche se dal di fuori
non lo voleva dimostrare ,dentro era colma di paura. Così
decidemmo di fare quel gioco sperando di toglierci
questo peso.
Passo 1, disegnate la vostra morte come ve la
immaginereste
-Ma cosa?- risposi incerta
-Su non importa facciamolo- disse Rose, speranzosa di
finire al più presto questo gioco.
Io disegnai di morire di vecchiaia, mentre mia sorella
però non voleva mostrarmi ciò che aveva disegnato.
Passo 2, chi di voi 2 ha il coraggio legga ad alta voce
questo incantesimo
Io e Rose ci guardammo, stavo per dire che l'avrei fatto
io ma poi mi precedette e inizio a leggere le prime righe
Ho l'abbandono impresso nel cuore, mi sento pesante,
ormai è nero il mio sangue ma la mia anima giace
ancora tranquilla nel mio petto anche se ora sono
marchiata col simbolo dello spettro.
Lei sembrava bene e si chiedeva cosa fosse cambiato,
dopo un po si sentirono dei strani rumori che
provenivano dalla finestra andai a controllare, ma non
cera nessuno, poi sentì Rose con il fiatone mi avvicinai e
la sua pelle era letteralmente bianca, la sentì sussurare
qualcosa ma aveva la voce strillante nonostane il volume
basso, poi cercò di sputare qualcosa ma non si capiva
bene se dovesse sputare un pelo rimasto in gola o
rigettare sangue che non riusciva a sputare,poi sembrò
tranquillizzarsi forse stava bene.
Abbassai lo sguardo verso il cellulare finchè non toccai
qualcosa di strano mi sentì improvvisamente fredda come
se tutta la mia felicità fosse sparita, alzai la mano e mi
ritrovai il pollice e l'indice sporchi di rosso. Vicino a me
c'era la mano di Rose, guardai meglio e vidi la sua mano
con un taglio che sgocciolava sangue.
-Rose!la tua mano..,
-Che c'è?- rispose lei osservandomi perplessa poi
abbasso lo sguardo, e ci mancò poco che non urlasse,
-Il marchio!?- rispose lei guardando fissa ancora la mano.
Stavo per consolarla ma lei prese il cellulare pronta per la
fase 3, era decisa perciò capì che era inutile cercare di
fermarla.
Passo 4, chiudete gli occhi e quando li aprirete senza
farvi prendere dal panico leggete in fondo alla pagina
Facemmo così come ci aveva chiesto nonostante non
volessi per niente farlo.
Chiudemmo gli occhi e al mio segnale li aprimmo e vi
giuro che per poco non siamo svenute! Era tutto buio
intorno a noi ma sapevamo dove ci trovavamo , strinsi
l'ametista che mi aveva regalato Jack come per darci
forza, dopo aver passato ogni mattina lungo quella strada
per guardarla, mi bastava ormai per riconoscerla. Era la
villa, non negherò di aver provato paura, ma per ora
sembrava tutto così surreale.
-Siamo nellla..-
-villa- conclusi io, ci guardammo in faccia e poi
iniziammo a leggere l'ultimo rigo
Ora trovate il rubino e troverete voi stessi o morirete!
-Ma cosa vuol dire troverete voi stesse?, siamo già qui!-
rispose incavolata mia sorella e come darle torto, cosa
voleva dire trovarci? Forse riguardava quel sogno magari
in questa enorme casa avremmo trovato noi da bambine,
ma per quanto era successo di tutto ,questa idea non mi
sembrava aver tanto senso, e come si vede nei film horror
decidemmo di dividerci per trovare qualcosa o come
diceva quella strega per trovarci.
Io controllai il piano superiore, e mi bastava salire le
scale per avere come dei flash back, ma capì subito che
facevano parte di quel maledittissimo gioco. Controllare
le stanze una a uno mi metteva i brividi perchè mi
sentivo osservata e seguita, dovetti però reprimere il mio
isinto che mi diceva di scappare via insieme a Rose.
Mi toccava solo contollare l'ultima stanza in fondo e
fidatevi ho pssato ore e ore a controllare qualsiasi indizio
e pur avendo un grande intuito e una vista da falco non
ero riuscita a trovare nulla.
In quella stanza fu però diverso, sentì subito che c'era
qualcosa e così iniziai a ispezionarla, controllai infine
sotto al letto e niente non c'era nulla ero sicura di aver
visto tutto se non nell' armadio chiuso a chiave. Mi venne
un pensiero ed avevo ragione, controllando anche dentro
l'imbottitura dei cuscini avevo trovato una piccola chiave
e speravo davvero che fosse quella giusta.
Lo fu per fortuna, e dentro ci trovai vari oggetti e una
foto che mi lasciò senza fiato per la seconda volta, un
altro flesh back prevalse nella mia mente e mi risuonò
questo nome Mary Lunchester madre di Raven e Rosel
Lunchester a capo della servitù in casa Wacky, morta
con le sue figlie nell'incendio di Coldrif anno 1950.
Quando mi risvegliai da quel flesh back sentì che una
lacrima fredda e amara mi stava scendendo lungo il viso
per poi cadere a terra.
Questo voleva dire che eravamo morte e rinate 50 anni
dopo.
Mentre cercavo di riprendermi un urlo distolse la mia
attenzione era la voce di Rose. Corsi giù in una delle
stanze più in fondo da dove proveniva quell'urlo ed ecco
che arrivata al lato della porta spalancata c'era Rose che
gridava mentre stringeva la mano ad una bambola, la
aiutai a liberarsi e poi lei schifata cercò con la maglietta
di pulirsi la mano.
Lei mi guardò negli occhi ancora impaurita e corse verso
di me e mi abbracciò, ricambiai il suo abbraccio e le
misi una ciocca di capelli che si trovava davanti al viso
dietro l'orecchio.
-Per fortuna sei arrivata!
-Già- risposi cercando di fingere un sorriso.
-Ma dov'eri?- disse guardandomi preoccuata, fu così che
non seppi trattenermi e le rivelai tutto ciò che avevo
scoperto e che noi avevamo avuto una vita precedente.
Lei non sembrò tanto stupita o affascinata da questa
scoperte si grattò la nuca come per capirci qualcosa per
poi dire
-Quindi si parla di rincarnazione, io e te abbiamo gia
conosciuto questo casa- le stavo per spiegare altre cose
quando si sentì un rumore dall'altra stanza dov'ero prima.
-Rose io vado a controllare tu resta qui.
-Non vorrai lasciarmi morire qui dentro- disse lei
guardandosi attorno.
Poi si sentì un altro rumore,più precisamente un pianto di
un neonato, ci incamminammo tutte e due da dove
proveniva quel grido finchè non arrivammo in una
stanza, dentro c'era una culla ci avvicinammo incerte e
dentro c'era un corpo di una bambina che aveva gli occhi
cuciti ed era morta. C'era scritto “Lisa Airam Wacky”
non ci potevamo credere non era mai cresciuta Lisa ma
come aveva fatto a fare tutto questo? Incredule una voce
che credo sia stata nelle nostre menti disse -Invece di
rincarnazione io parlerei per voi di dono, mai vendere la
propria anima! Ah e comunque tempo scaduto!
Qualcosa di forte mi colpì la schiena facendomi cadere a
terra anche se non vedevo nessuno poi di colpo ero
immobile stesa sul pavimento senza muovere neanche un
muscolo, potevo solo osservare la scena di come Rose
stesse letteralmente morendo ma perche non anche io?
Poi il suo graffio si illuminò e fu risucchiata in un buco
che non riuscirei a descrivere. Vicino a me apparve il
rubino lo guardai e per un attimo vidi i suoi occhi riflessi
ma poi subitò tornò normale e io svenni
20 anni dopo
-Beh signora Raven Numals il suo racconto
autobiografico per una parte come dice lei è stupendo,
ma cosa successe a sua sorella?- Quella domanda mi
spiazzò forse perchè non ero preparata, ripensai a Rose,
e mi rigirai la collana con l'ametista e il rubino ben
nascosti dalla giacca, poi guardai i giornalisti e con
fermezza riuscì a rispondere.
-Lunga storia e forse troppo personale
-Ma qual'era il Passo 5 del gioco nel libro- io li guardai
con un mezzo sorriso, quante cose erano cambiate.
-Come direbbe la “strega” nel libro mai fare un patto con
il Diavolo.- li lasciai appesi per poi andarmene, una
sorriso si fece spazio nel mio volto, e i miei occhi
luccicarono di nuovo.
E resterete con questo maledetto dubbio fino alla fine
dei vostri giorni.
Lisa Airam Wacky