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Published by Federico Fasser, 2020-09-01 21:48:52

l'uovo

Senza titolo-1

2

Fasser Federico | Mat. 892845

Design e Arti
Prof. Giuseppe Finessi | A.A. 2019/2020

3

Indice pag. 5
pag. 6
Introduzione pag. 8
Piero della Francesca pag. 12
Magritte pag. 16
Salvador Dalì pag. 18
Lucio Fontana pag. 20
Piero Manzoni pag. 22
Milo Moire pag. 24
Abraham Poincheval pag. 26
Costantin Brancuso pag. 28
Nanna Ditzel pag. 30
Rony Plesl
Claudio Silvestrin

Paolo Maldotti pag. 32
Gobino pag. 34

“L’uovo ha una forma perfetta benché sia fatto col culo”
Bruno Munari

6

Introduzione

Il suo uso iconografico è in tutte le culture: è la rappresentazione del seme
primordiale da cui tutto ha avuto inizio. Un’immagine che da sempre ha atti-
rato l’attenzione di moltissimi artisti indipendentemente dal periodo storico
o dal movimento artistico.
Questa famosa frase del designer Bruno Munari sottolinea una realtà indi-
scutibile. Come è indiscutibile che proprio la sua figura gli ha permesso di
essere uno dei simboli più diffusi da sempre. Effettivamente come si fa a non
rimanere stupefatti riflettendo sul suo candido guscio contemporaneamente
rigido e fragile che racchiude della vita?
Da bambini quante volte giocando avremo chiesto: “Ma è nato prima l’uo-
vo o la gallina?”, il paradosso per antonomasia su cui anche i filosofi greci
come Aristotele o Plutarco hanno dibattuto. La risposta più plausibile secon-
do molte credenze popolari e religiose è una sola: l’uovo. Per questo il suo
uso iconografico è in tutte le culture, l’uovo è la rappresentazione del seme
primordiale da cui tutto ha avuto inizio. Un’immagine talmente forte non
poteva non attirare l’attenzione degli artisti entrando a buon diritto in alcuni
capolavori della Storia dell’Arte indipendentemente dal periodo storico o
dal movimento artistico.

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PFRIEARNOCDESECLALA

Basta citare per cominciare la Pala L’uovo era anche inteso comunemen-
di Montefeltro realizzata, all’incirca te come simbolo di vita, della Crea-
nel 1472, da Piero della Francesca zione, come segno di vita, di nascita
ed ora conservata alla Pinacoteca di e rinascita. Proprio questa valenza
Brera di Milano. rimanderebbe alla nascita del figlio
del duca, tanto più che lo struzzo era
uno dei simboli della casata del com-
L’opera presenta al centro la Ma- mittente.
donna in trono in posizione di ado- Inoltre l’uovo, illuminato da una
razione, con le mani giunte verso luce uniforme, esprime l’idea di uno
Gesù Bambino addormentato sul suo spazio centralizzato, armonico e ge-
grembo. ometricamente equilibrato: “centro e
Attorno vi è una schiera di angeli e fulcro dell’Universo”.
santi. In basso a destra si trova ingi-
nocchiato e in armi, il duca Federi- Secondo altri la figura ovoidale sa-
co. Fa da sfondo alla composizione rebbe invece una perla, generata dal-
l’abside di una chiesa dalla struttura la conchiglia senza alcun intervento
architettonica classicheggiante. maschile.

Raffigurazione costruita su una pro-
spettiva centrale il cui fulcro è l’uo-
vo di struzzo che scende dalla volta a
forma di conchiglia e come una perla
rimane sospeso al di sopra del viso
della Sacra Maria.

8

Piero della francesca, Pala di Montefeltro, 1472 – 1474

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MAGRITTE

L’uovo si ricomporrà nella sua forma
ideale comparendo in alcuni dei qua-
dri del surrealista belga René Magrit-
te ad esempio nelle Affinità elettive,
del 1933, in cui un uovo gigantesco
riempie nella sua interezza una gab-
bia per uccelli.
Come ha fatto ad entrarci? Cosa ne
uscirà? Non ci è dato sapere, ma si-
curamente l’immagine stimola la no-
stra curiosità.

“Una notte, mi sono svegliato in
una stanza in cui era stata messa
una gabbia con un sonno uccello in
esso. Un magnifico errore mi ha fat-
to vedere un uovo nella gabbia, in-
vece che l’uccello scomparso. Poi
ho afferrato un nuovo e sorprenden-
te segreto poetico, per lo shock che
ho sperimentato era stato provocato
proprio dalla affinità di due ogget-
ti-gabbia e l’uovo-gli uni agli altri,
mentre in precedenza questo shock
era stato causato dalla mia riunendo
due oggetti che erano estranei.”

10

Rene Magritte, Affinità elettive, 1933

11

Rene Magritte, La chiaroveggenza, 1472 – 1474

12

Di tre anni successivi La chiaroveg-
genza. Il dipinto presenta lui, proprio
lui, il pittore, Magritte, intento a di-
pingere una tela. Un quadro nel qua-
dro.
Il pittore osserva, sopra un tavolo,
un uovo, ma la mano che regge il
pennello sta dando alla tela gli ulti-
mi tocchi per realizzare un uccello,
adulto, nero, con le ali spiegate. Ecco
la chiaroveggenza: Magritte guarda
un uovo, ma già vede in divenire il
frutto e il destino ultimo di quell’uo-
vo.

13

SALVADOR DALÌ

Per Salvador Dalì l’uovo assume
un’importanza tale da adornarne i
tetti del suo studio a Port LLigat, pa-
esino di pescatori sulla costa brava
della Spagna, qui uova gigantesche
si stagliano contro il cielo simili a
sentinelle della sua mente sfrenata.

Nella Metamorfosi di Narciso, del L’uovo è invece il simbolo universale
1937, Salvador Dalí, seguendo il me- della rinascita, è qui infatti elemento
todo critico-paranoico, rappresenta chiaro del passaggio di Narciso da
Narciso prima e dopo la sua meta- uomo a fiore, quest’ultimo sboccia
morfosi. A sinistra vediamo Narci- appunto dall’uovo. Da notare il parti-
so nella sua forma umana, qui qua- colare della crepa dell’uovo che può
si astratta, seduta sopra lo specchio anche sembrare l’ombra del fiore.
d’acqua.

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Salvador Dalì, studio a Port LLigat

Salvador Dalì, Metamorfosi di Narciso, 1937

15

Salvador Dalì, Venus Spatiale, 1977-84

16

La Vénus Spatiale, è una scultu-
ra in bronzo patinato in cui l’artista
recupera, a “modo suo”, la classica
iconografia dei torsi di Venere tra-
mandatici dalla tradizione scultorea
greca e romana. Sezionato all’altez-
za del torso, l’artista vi poggia un
uovo simbolo della creazione e fer-
tilità, sul collo un orologio si scio-
glie, il tempo si ferma, si annulla in
un’eternità., rappresentazione della
fecondità senza tempo.

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LUCIO FONTANA

Fertilità è anche il tema della scul-
tura Concetto Spaziale – Natura, del
1967, di Lucio Fontana in ottone lu-
cidato.

In quest’opera il maestro dei tagli
trasporta le sue ricerche nelle tre di-
mensioni, una forma ovale primor-
diale solcata nella sua perfezione da
due semplici segni esprime una forza
inaudita. Il divenire e mutare della
materia e della sua “natura” e di tut-
te le percezioni fisiche ad essa legate
sono la perfetta rappresentazione del
fluire della vita e del pensiero.
Come afferma il primo principio del-
la termodinamica: l’energia non si
crea né si distrugge ma si trasforma,
proprio come fa Lucio Fontana nelle
sue opere.

18

Lucio Fontana, Concetto Spaziale – Natura, 1967

19

PIERO MANZONI

Chi invece distrugge qualcosa (il guscio), è Piero Manzoni, in quello che
sicuramente è il miglior omaggio mai fatto all’uovo da un’artista.
L’artista milanese, il 21 luglio 1960, presso la galleria Azimuth realizza la
sua performance Consumazione dell’arte dinamica del pubblico invitando
i presenti a mangiare delle uova sode da lui cucinate e innalzate al grado di
opera d’arte, riportando sul guscio l’impronta del suo pollice.
L’artista consapevolmente invita alla distruzione della sua creazione, a ci-
barsene contribuendo così alla rigenerazione del corpo. Un’opera sicura-
mente ironica che però riflette profondamente sul tema dell’eucaristia e del-
la risurrezione.

20

Piero Manzoni, Consumazione dell’arte dinamica del pubblico, 1960

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MILO MOIRE

Una performance altrettanto singolare è anche quella della svizzera Milo
Moirè, nota per le sue trovate dissacranti ed alquanto interrogative.
Nel 2014 ha presentato per la fiera internazionale d’arte di Colonia l’azione
pittorica PloppEgg#1, delle uova ripiene di colore infilate direttamente nel-
la sua vagina venivano covate e gettate su una tela bianca, ottenendo in tal
modo una pittura scaturita dalla forza primigenia dell’organo riproduttivo
femminile.

22

Ciò che gli spettatori sono in grado di aspettarsi è la nascita di un pezzo
d’arte. L’uovo lentamente lascia il canale natale dell’artista e si sfascia sulla
tela, esce il colore rosso. Il prossimo uovo contiene un altro colore e così
gradualmente, accompagnato dal suono “plops”, un estratto d’arte originato
arcaicamente, in modo incontrollato e intuitivo. Alla fine di questo medi-
tativo parto artistico la tela viene piegata, premuta e spiegata a formare un
disegno simmetrico, straordinariamente colorato e pieno di forza essendo un
simbolo universale.

Milo Moirè, PlopEgg#1, 2014

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APOBRINACHHAEMVAL

Un’altra bizzarra cova è quella per- Sono state studiate e create le con-
petrata dal francese Abraham Poin- dizioni migliori per favorire l’incu-
cheval.Questa impresa è appunto il bazione delle uova. Chi entrerà nel-
tentativo dell’artista di covare lette- la sala del Palais de Tokyo di Parigi
ralmente delle vere uova, svolgendo dedicata all’artista, lo troverà così
per un massimo di quattro settimane seduto su una sedia provvista di un
il ruolo della gallina, al fine di rime- contenitore con le uova, per evitare
scolare e confondere le distinzioni che il suo peso possa schiacciarle.
del mondo animale. Rinchiuso in questa sorta di vetrina
e avvolto in un’enorme coperta per
mantenere il calore corporeo, Poin-
cheval può alzarsi dalla sua sedia
solo per mezz’ora al giorno, deve
seguire una dieta che favorisce l’au-
mento della temperatura.

Si tratta di un esperimento, per cui
non si sapeva se i pulcini sarebbero
nati davvero e sopravvissuti.

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Costantin Brancuso, L’inizio del mondo, 2014

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BCORASTNACNUTSION

L’ultima parentesi riguarda la scultu-
ra, una forma primaria come quella
dell’uovo la cui perfetta geometria
rivela le trame ordinate della natura
creatrice non poteva infatti non ri-
svegliare l’interesse di molti. È pro-
prio il lavoro sulle forme archetipe
che condusse ad esempio lo scultore
rumeno Costantin Brancusi, uno tra i
padri della scultura contemporanea,
a riprodurre questa fisionomia nel-
la raffinatissima L’inizio del mondo,
una scultura bronzea levigata in ma-
niera tale da trasformarne la superfi-
cie in uno specchio riflettente, dove
il rapporto tra l’oggetto e lo spazio
circostante si risolve in un costante
ed accidentale scambio osmotico che
ne concretizza l’essenza, come acca-
de anche per l’uovo stesso impernia-
to però su una simultanea dialettica
fatta di interno ed esterno.

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NANNA DITZEL

Pezzo di Design tra i più conosciuti,
la Egg Chair o Poltrona a Uovo so-
spesa di Nanna Ditzel, si impone da
sempre come una icona del Design
Internazionale.

Disegnata alla fine degli Anni Cin-
quanta da un architetto Danese, vie-
ne ancora oggi prodotta con enorme
successo da Pierantonio Bonacina, in
più versioni.
Con la sua forma a uovo, in cui si
integrano estetica e funzione, la pol-
trona Egg è un oggetto rappresenta-
tivo del gusto distintivo nordico che,
dagli Anni cinquanta, conquista le
regioni Europee. Come altri architet-
ti e design nordici, esportatori di un
certo gusto naturalistico ed armoniz-
zato con l’ambiente, Nanna Ditzel,
amava i mobili realizzati in materiali
naturali e se possibile, senza piedi; a
fronte di ciò nel 1957, disegna una
poltrona sospesa da appendere ai sof-
fitti, in midollino.

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Nanna Ditzel, Egg Chair, Bonacina

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Rony Plesl, chandelier 30

RONY PLESL Rony Plesl con Lasvit determina la
distribuzione delle sorgenti sul gran-
de rosone a soffitto e definisce le due
temperature colore necessarie al fun-
zionamento estetico di Uovo. Il vetro
Tutto nasce da una forma apparente- soffiato e argentato risplende dall’in-
mente elementare come l’uovo. terno, l’ambiente si specchia e s’il-
Due diametri diversi, uno superiore lumina. La combinazione di due di-
e uno inferiore, raccordati da archi verse temperature colore, abbinate ai
di cerchio. La semplice complessità vetri riflettenti trasformano Uovo in
della natura, la sua funzionalità in- un’imponente scultura luminosa, un
transigente. uovo supernova.

Rony Plesl studia la forma, ne com-
prende le geometrie e compone due
chandelier, rispettivamente alti 120
e 167 cm, come altrettante cascate
in vetro d’oro, d’argento e nero. La
massa vetrosa, trasparente o ambra-
ta, viene soffiata e modellata a mano,
con la delicatezza del gesto e del
fuoco. Poi in gran segreto gli ovoli
vengono argentati all’interno. E qui
nasce la magia del vetro soffiato e
riflesso all’infinito. La luce è come
deve essere, calda e delicata.

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SCILLAVUEDSTIORIN

Design sinuoso, austero, contempo-
raneo ed elegante queste sono le li-
nee guida che rispecchiano la colle-
zione le Giare disegnata dal Claudio
Silvestrin per Cielo.
Linee sinuose disegnano perfette
forme circolari che si intersecano nei
contorni esterni ovali dando forma
ad una vera e propria scultura e ce-
ramica dalla geometria essenziale.
La collezione è composta da lavabo
e sospesi e freestanding, disponibili
in diverse dimensioni e da sanitari
sospesi e a terra. La collezione è di-
sponibile in varie tonalità di colore
bianco lucido, nero lucido, stone e
antracite.

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Claudio Silvestrin, Le Giare, Cielo 33

PMAAOLLDOOTTI

L’idea innovativa è proposta da ti- La struttura ad otto spicchi, protezio-
settanta: nu-ovo, la cellula abitativa ne del corpo funzionale in esso con-
polifunzionale progettata dall’Archi- tenuto, è realizzata in legno compen-
tetto Paolo Maldotti, da attrezzare sato marino laccato o trattato ad olio
a piacimento, pensata per la dimen- impregnante e cera per un utilizzo sia
sione pubblica e privata. Lo spazio outdoor sia indoor. E’ possibile sce-
è suddiviso in otto spicchi, di cui sei gliere varie rifiniture, per raggiunge-
fissi e due mobili, che possono aprir- re il proprio personale ambiente da
si completamente. vivere. Attento alle risorse energeti-
che è in grado di creare e mantenere
un controllo personalizzato del mi-
croclima interno.

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Paolo Maldotti, Nu-ovo

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Daniela Cavalcabò, N’uovo, Gobino

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GOBINO

N’Uovo, questo il nome, è un mix
di food-design, arte del cioccolato e
storia del design. Sono infatti tre le
figure professionali che hanno con-
cepito N’uovo. La parte più golosa
è stata curata dal maestro Guido Go-
bino, marchio storico del cioccolato
torinese.
La forma insolita, più affusolata e
tronca alla base, è invece opera della
designer Daniela Cavalcabò.
Ciliegina sulla torta la sorpresa fir-
mata Pininfarina. Un elegante porta
matite realizzato in alluminio emble-
ma di tutti i designer.

L’uovo, come si nota a primo sguar-
do, ha una forma rivisitata, molto più
affusolata e aerodinamica, un vero e
proprio progetto di design.

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