L’Asilo Infantile oggi
Fiorenzo Bertoli
li obiettivi educativi
Ad un genitore, preoccupato di scegliere la scuola migliore per i propri figli, che ci chiedesse quali teorie, quali
scuole di pensiero hanno influenzato il nostro progetto educativo, dovremmo chiedere di avere la pazienza di
ascoltare non una semplice risposta, ma un discorso un poÊ più articolato.
Dichiarare di seguire una determinata teoria, o di applicare un metodo, che magari fa riferimento ad uno dei pilastri della Pe-
dagogia, come fanno purtroppo ancora molte scuole, quale garanzia di erogare un buon prodotto, ci sembra piuttosto riduttivo
ed anche anacronistico. Significa non aver ben compreso qualÊ è il compito della scuola dellÊinfanzia. Ma soprattutto significa
avere unÊidea del bambino piuttosto stereotipata.
Dal tempo in cui F. Aporti, come viene ben descritto nella prima parte di questo libro, iniziò le prime esperienze di Asili, molta
acqua è passata sotto i ponti, e molti pedagogisti si sono occupati della prima infanzia. Dichiarare quindi di fare riferimento
solo ad uno, o a qualcuno di essi, significherebbe rimanere ancorati ad unÊidea di società e di bambino immutabile, mentre la
psicologia, la sociologia, la storia infine, ci dimostrano con quale ritmo cambiano le abitudini, le opportunità di conoscenza,
la tecnologia.
Da questa breve introduzione, allora, si potrebbe quasi intendere che non esista un riferimento fisso, che aiuti a tenere la barra
dritta nel campo educativo. Al contrario. Un fattore importantissimo allÊorigine del processo educativo già lo aveva intuito
il pedagogista tedesco Fröbel. Egli riteneva che il gioco assumesse un ruolo fondamentale nellÊeducazione, tale da ritenersi
un diritto inalienabile dellÊinfanzia. QuellÊintuizione, lÊimportanza del gioco per lÊindividuo, non era tuttavia unÊidea nuova;
già in filosofia, Aristotele e Kant indicavano il gioco come fonte di gioia e di felicità che attraversa la vita dellÊuomo, è la sua
essenza, in particolare nel periodo dellÊinfanzia, che rappresenta il culmine di questÊesperienza.Da Fröbel in poi, dalle sorelle
Agazzi, a Maria Montessori, al Ferrièr, per citare solo alcuni dei più importanti esponenti della Pedagogia, il gioco diventa il
punto fermo dal quale partire per costruire il processo educativo. Il gioco è lÊattività propria del bambino, così come il lavoro
sta allÊadulto. Ma mentre nellÊadulto il lavoro è finalizzato, per il bambino il gioco è unÊattività spontanea, la manifestazione
della sua tendenza ad affermare la propria personalità, a realizzare il proprio io, a seguire la direzione del suo maggior inte-
resse. ˚ un bisogno fondamentale. Attraverso il gioco, il bambino esplora, sperimenta, trae soddisfazione e apprende.
Se dunque lÊapprendimento passa attraverso il gioco, è evidente che lÊobiettivo dellÊeducazione, nella scuola dellÊinfanzia, è
di accrescere le occasioni di gioco per dare la possibilità al bambino di inventare e di scoprire. Qual è dunque il Metodo, quali
sono i riferimenti pedagogici, tanto per tornare alla domanda iniziale del nostro genitore, perché si realizzi lÊapprendimento?
Possiamo affermare che il nostro modo di concepire lÊeducazione va oltre il metodo. Intendendo con questo, che attingiamo a
quelle intuizioni dei pedagogisti del passato che più sentiamo vicine alla nostra sensibilità e professionalità e le caliamo nella
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realtà attuale adattandole ai bambini che ci troviamo davanti ogni giorno. Bambini diversi da quelli del passato, per le loro
condizioni di vita, per gli stimoli offerti dalla società, ma uguali per quanto riguarda la curiosità e la voglia di apprendere.
Come devÊessere dunque questa scuola, che pone i bambini in condizioni di sviluppare le proprie potenzialità e renderli pro-
tagonisti del proprio processo educativo? Sicuramente una scuola, che un noto pedagogista, pochi decenni or sono, definiva
amabile „⁄operosa, inventosa, vivibile, documentabile e comunicabile, luogo di ricerca, ricognizione e riflessione, dove
stiano bene bambini, insegnanti e famiglie⁄‰. Una definizione, con tutte le declinazioni che seguono, che ci trova perfetta-
mente in sintonia. Una scuola che è un laboratorio, una fucina di idee, dove cÊè un gran fermento con bambini attivi e inse-
gnanti che ascoltano, propongono, sollecitano. Va da sé che una scuola come questa, ha necessità anche di ambienti adeguati:
spaziosi, luminosi, colorati, con spazi verdi esterni. Ambienti dei quali già allÊinizio della storia della nostra scuola qualcuno
ritenne necessari, come emerge dalla relazione del 1889 di C. Gioda per il progetto della nuova sede dellÊAsilo „⁄Perché
questÊedificio si possa dire ben adatto allÊuso cui è destinato, conviene che abbia ampie aule, bene illuminate e ventilate, puli-
Suor Isa Pedraglio coi bambini, 31 maggio 1996
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In processione, 31 maggio 1996
tissime sempre [⁄] Di questa ampia casa pulita e allegra hanno bisogno grande i più dei bambini⁄‰. Una cura riservata alla
progettazione degli ambienti „⁄che era certamente in sintonia con il gusto e lo spirito delle Suore Marcelline⁄‰ E sempre
il Gioda denunciava come un „⁄male grave assai⁄‰ lÊabitudine di tenere i bambini lungamente occupati in esercizi di let-
tura e scrittura, diffusa presso gli „Asili foggiati ad uso scuola‰. Per contro, egli sottolineava come negli Istituti retti secondo
buoni metodi educativi, lÊoccupazione sedentaria durava molto poco, e la ginnastica e i giochi servivano allo sviluppo del
corpo e dellÊintelligenza. Una visione potremmo dire piuttosto moderna dellÊeducazione, se consideriamo che ciò accadeva
in unÊepoca in cui gli Asili avevano una finalità di mera assistenza, e le classi erano sovraffollate, tanto da accogliere in certi
casi anche 130 alunni per classe.
Addirittura la Madre Generale delle Suore Marcelline, suor Marina Videmari, riteneva necessario avere più di unÊinsegnante
per sezione „Ho dovuto aumentare a quattro il numero del personale perché mi sono persuasa che due sole non potevano
rimanere occupate per unÊintera giornata⁄‰
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Programmazione o progettazione?
Parlando di una scuola a misura di bambino abbiamo utilizzato espressioni quali: amabile, operosa, ecc.
Ma se volessimo scegliere quali ci possono maggiormente rappresentare, sicuramente amabile e luogo di ricerca potrebbero
essere le più appropriate.
Per commentare la prima, un saluto che un papà rivolge ogni mattina alle sue due gemelline, ci sembra un esempio più che
adatto: „Ciao, divertitevi oggi!‰, dice accompagnandole sulla soglia dellÊaula. Una frase semplice, ma che sintetizza ciò che
desideriamo venga colto dai genitori. Accompagnano i loro bambini in un luogo sicuro, dove stanno bene insieme agli altri
bambini e agli adulti.
Per raccontare invece cosa
intendiamo per luogo di ricer-
ca, dobbiamo fare riferimen-
to a termini come program-
mazione o progettazione.
Normalmente, quando una
scuola presenta il quadro an-
nuale delle attività parla di
programmazione, magari
scandita in periodi, con unità
di apprendimento ben definite
nei contenuti, obiettivi e tem-
pi di svolgimento. Noi invece
preferiamo parlare di proget-
tazione. Sicuramente pro-
grammiamo i vari impegni,
le date delle assemblee, delle
feste. Ma per quanto riguarda
lÊattività didattica preferiamo
parlare di progettazione o di
post-programmazione, facendo
riferimento ad una corrente di
pensiero pedagogico svilup- Monica Casati e Cinzia Giannini coi bambini
patosi intorno agli anni ottan-
ta, di cui si fecero promotori alcuni pedagogisti italiani (Scurati, Ravaglioli, Bertolini, ecc.).
La post-programmazione, riprendendo in forma più articolata alcuni aspetti dellÊidealismo, si oppone al modello classico e
istituzionalizzato di programmazione. Il rifiuto è prevalentemente rivolto alla burocratizzazione della pratica educativa, al
tecnicismo, alla segmentazione della cultura.
Nella post-programmazione non si prevedono quindi obiettivi gerarchicamente e sequenzialmente organizzati, né rigorose
strategie esecutive, né rigorosa lettura e interpretazione degli esiti in quanto lÊinsegnamento e lÊapprendimento non pog-
giano su dati oggettivabili, accertabili sperimentalmente e traducibili matematicamente, data la mutevolezza dei contesti.
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LÊattenzione si deve invece spostare verso i fini e le relazioni, i contesti, la qualità e il vissuto dellÊesperienza educativa,
privilegiando il processo di apprendimento piuttosto che il suo prodotto finale, non prevedibile e non controllabile.
Parlando quindi di scuola come luogo di ricerca, significa che noi proponiamo ai bambini un canovaccio, unÊipotesi di lavoro,
che si svilupperà man mano, e di cui non sappiamo né se arriveremo alla fine dellÊanno concludendo il percorso, né quali
saranno le variabili che ne scaturiranno durante il tragitto.
Questo, che ad una lettura superficiale può sembrare un modo di lavorare piuttosto spontaneistico, in realtà è un procedere
rispettando le proposte dei bambini, sollecitate dalla situazione iniziale creata dagli adulti.
Per esemplificare. Pensiamo di intraprendere un viaggio fantastico, magari con un personaggio guida, e di immaginare, con
la nostra logica di adulti, un
determinato percorso con una
determinata conclusione. Eb-
bene, se noi fossimo coerenti
con lÊintento di ascoltare ve-
ramente il bambino e renderlo
protagonista del processo
educativo, definire in anticipo
lÊapprodo finale sarebbe
improponibile. Ne consegue
quindi che ogni giorno è una
sorpresa, una ricerca e una
sperimentazione continua.
I bambini sono sollecitati a
fare delle ipotesi ed a verifi-
carne i risultati.
Come tanti piccoli ricercatori.
Questo accresce nei bambini
la fiducia nelle proprie capaci-
tà, accresce la loro autostima
e li aiuta a diventare sempre
più autonomi.
Suor Erminia e Maria Grazia Caremi coi bambini Infine il lavoro a gruppi, il
confronto, i piccoli conflitti,
aiutano ad uscire dal naturale egocentrismo ed a scoprire gli altri. Per un verso è faticoso lavorare in questo modo, ma infini-
tamente gratificante, perché metterci alla loro altezza ci fa crescere ogni giorno.
Siamo arrivati alla conclusione del nostro lavoro, ma prima di chiudere vogliamo prendere spunto da queste ultime righe,
per ricordare una poesia che è diventata il Manifesto dei diritti dellÊinfanzia. La poesia è „Dite:‰ del medico polacco Janusz
Korczak morto in un campo di sterminio durante la seconda guerra mondiale con i suoi duecento allievi, con la quale ci piace
concludere la nostra presentazione.
Una poesia ci dice lÊimportanza dei bambini che ci vengono affidati e verso i quali abbiamo una grande responsabilità.
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L’Organico dell’Ente Morale nel 2011
Cariche Sociali
Consiglio di Amministrazione
Elisabetta Ferrario (Presidente e membro di diritto in rappresentanza dei Soci fondatori)
Don Ettore Colombo (membro di diritto in rappresentanza dei Soci fondatori)
Suor. Maria Teresa Gualandris (membro di diritto in rappresentanza dei Soci fondatori)
Carlo Assi (Consigliere eletto in rappresentanza dei Soci)
Pierluigi Assi (Consigliere eletto in rappresentanza dei Soci)
Silvia Calori (Consigliere eletto in rappresentanza dei Soci)
Daniela Catoio (Consigliere eletto in rappresentanza dei Soci)
Carla Rescia (Consigliere eletto in rappresentanza dei Soci)
Claudia Galimberti (Consigliere eletto in rappresentanza dei genitori)
Collegio Sindacale
Luigi Monti (Revisore dei Conti)
Auro Rigoldi (Revisore dei Conti)
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Personale dipendente
Direzione e Segreteria
Fiorenzo Bertoli (Coordinatore)
Enrica Pozzi (Segretaria)
Insegnanti della Scuola Materna
Alessandra Airoldi, Danila Baronchelli, Maria Berrettino, Anna Brambilla, Mariangela Carminati, Cristina Cavalletti, Maria
Grazia Comi, Chiara Grandi, Amelia Mariano, Sabrina Marulli, Stefania Mirandoli, Roberta Pennati, Patrizia Perego, Lorena
Reggio, Celeste Signorelli, Sr. Teresa Specolizzi, Cinzia Urban, Anna Velati, Alessia Vicari, Patrizia Zanini
Insegnanti del Nido
Lucia Barlassina, Chiara Brambilla, Mariangela Ghioni, Monica Lambricciosa, Greta Rita Pinto, Sara Zucchetti
Supporto Psicologico
Arianna Sala (Psicologa)
Personale volontario
Luisella Casiraghi
Cucina
Mariella Civardi (cuoca), Debora Pandolfi (aiuto cuoca)
Personale ausiliario
Elena Rubinacci, Isa Bukurije, Mara Brugalini, Alessandra Alvarez Asia
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Il Piano dellÊOfferta Formativa
ANNO SCOLASTICO 2011/12
IDENTIT¤ DELLA SCUOLA
Fondata da Don Giovanni Tizzoni, fu organizzata pedagogi- - una relazione educativa col bambino improntata al
camente dalle Suore Marcelline che posero alla base „la cre- rispetto dellÊidentità individuale, affinché si senta valoriz-
azione di un ambiente scolastico comunitario permeato dallo zato, amato, accolto, sostenuto nel suo cammino verso lo
spirito evangelico‰. sviluppo armonioso e completo della sua personalità.
LÊattuale istituzione mantiene la stessa identità e promuove
lÊeducazione dei bambini che la frequentano nella condivi- - un ambiente in cui il bambino possa apprezzare la vita vis-
sione e nel rispetto dei principi pedagogici ed evangelici che suta come dono di Dio, instaurando con il bambino un rap-
ne hanno ispirato la fondazione. porto costruttivo e di arricchimento vicendevole.
La comunità educativa è impegnata nellÊeducazione secondo
lo spirito di famiglia che impronta i rapporti interpersonali - un clima di serena familiarità orientato ai principi cristiani,
a semplicità, libertà,verità e amore. Attraverso una presenza valorizzando le diverse culture e religioni come elemento
vigile ed affettuosa, una preparazione qualificata, lÊinsegna- arricchente nella formazione di tutta la comunità educante.
mento e lÊesempio, il personale tutto accompagna la crescita
del bambino verso la sua piena realizzazione. - un attento dialogo con la famiglia nel corso dellÊintervento
Il metodo educativo vede una stretta collaborazione con la fami- educativo, elemento portante per lÊattuazione del progetto
glia che riveste un ruolo primario nella formazione dellÊalunno. formativo, in continuità con le scelte operate in campo
Aperta alla realtà culturale e storica del proprio tempo, la scuo- scolastico.
la accoglie anche bambini di nazionalità e culture differenti.
Attenta ai mutamenti sociali ed economici, la Scuola dellÊIn- - metodologie didattiche flessibili ed adeguate alle esigenze
fanzia ha istituito un Nido per i bambini di più tenera età. ed ai bisogni del bambino, strutturando la progettazione in
ottica formativa, con elementi innovativi.
MISSION
FINALIT¤ EDUCATIVE
In un clima di costruttiva collegialità, la Scuola Materna Sr.
M. A. Sorre propone: Le finalità derivano da una visione concreta e dinamica del
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bambino come soggetto attivo, impegnato in una rete di in- luppo del senso estetico e del pensiero scientifico e narrativo.
terazioni con i compagni, gli adulti, lÊambiente e la cultura.
Da queste finalità di carattere generale vengono ricavati gli
La scuola si pone traguardi nelle seguenti dimensioni del obiettivi ed il percorso annuale.
bambino: Questi tengono sempre in considerazione i seguenti livelli
educativi:
Dimensione Religiosa
- livello affettivo-emotivo
Intesa come ricerca da parte del bambino del senso della vita - livello cognitivo-creativo
nellÊapertura a Dio, essa è finalizzata a dare risposte signifi- - livello etico-sociale.
cative per la crescita della persona e si rende comprensibile
nella capacità di meraviglia, gioia, perdono, accoglienza del „...Ogni giorno una scoperta,
diverso: invita ed insegna ad accogliere Gesù come lÊamore ogni attimo una conquista,
più grande e ad esprimere, attraverso gesti personali, i primi insegnare
sentimenti religiosi.
˚ fenomeno che si sviluppa gradualmente, con lÊapporto ma- senza accorgersi di imparare...‰
turativo delle diverse componenti emotive, cognitive, com-
portamentali, sociali ambientali e motivazionali, nelle quali
essa stessa ne è presenza operante.
Maturazione dellÊidentità LINEAMENTI
E SCELTE METODOLOGICHE
Favorisce atteggiamenti di sicurezza e di autostima; orienta
il bambino a riconoscere ed apprezzare lÊidentità personale La metodologia della scuola dellÊinfanzia riconosce come
in quanto connessa alle differenze dei sessi,stimola la consa- suoi connotati essenziali:
pevolezza dei propri stati emotivi e la sensibilità ed apertura
verso gli altri, nel riconoscimento della propria identità cul-
turale.
Conquista dellÊautonomia - Valorizzazione del gioco intesa come risorsa primaria per
Favorisce nel bambino lo sviluppo della capacità di orientarsi lÊapprendimento e la socializzazione.
e di compiere scelte consapevoli, attraverso lÊinterazione co-
struttiva con il diverso da sè e nel rispetto pratico dei valori - Esplorazione e ricerca si innestano sulla naturale curio-
della libertà, della solidarietà, della giustizia, del rispetto di sità del bambino, stimolando la scoperta dei problemi e
sè, degli altri e dellÊambiente. lÊelaborazione di adeguate strategie di pensiero.
Sviluppo della competenza - Vita di relazione favorisce scambi e confronti fra coeta-
La scuola dellÊinfanzia consolida le capacità sensoriali, moto- nei e sviluppa strategie di risoluzione dei problemi.
rie, linguistiche ed intellettive presenti nel bambino e stimola
la ricerca di nuove possibilità interpretative e comunicative - Flessibilità progettuale si realizza attraverso lÊutilizzo di
delle proprie esperienze, attraverso la valorizzazione dellÊim- strumentazioni diversificate, accompagnando i bambini
maginazione e dellÊintelligenza creativa, per un graduale svi- nel loro processo di crescita e di apprendimento.
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Scelte specifiche della S.M. Sorre sono:
- con titolarità espressione di una sintonia educativa ed - progetto educazione alla salute: A scuola di sicurezza
educante, realizzata mediante la quotidiana corresponsa- „Le insegnanti svolgono un programma di prevenzione e
bilità tra le Insegnanti. di educazione alla salute, in collaborazione con il Servizio
di Medicina Preventiva nelle Comunità (ASL 2)‰.
- sezioni bigruppo per responsabilizzare i più grandi verso i
più piccoli favorendo la socializzazione e la collaborazione. - progetto educazione stradale viene svolta in collabo-
razione con i Vigili di Cernusco, il progetto si prefigge
- attività didattiche in sezione ed in laboratorio per di condurre i bambini a riconoscere cartelli stradali e a
favorire il raggiungimento delle tappe evolutive comprendere come ci si comporta in strada.
specifiche per ogni età.
- progetto biblioteca in sezione e nello spazio biblioteca,
- progettazione annuale esposta nella bacheca di ogni per condurre il bambino alla scoperta della biblioteca
sezione per esplicitare il lavoro didattico, lÊorganizzazione come fonte di cultura di divertimento e immaginazione.
e lÊattività laboratoriale nel rispetto della flessibilità,
della trasparenza e per mantenere vivo il dialogo - progetto uscite didattiche il progetto si prefigge di appro-
scuola-famiglia allÊinterno del percorso formativo. fondire lÊargomento trattato durante lÊanno e di far vivere ai
bambini nuove modalità di relazione e socializzazione con
- progetto educazione religiosa svolto dalle Insegnanti di le Insegnanti, gli altri bambini e lÊambiente. Le mete scelte
sezione, il progetto tiene presente i momenti forti della sono inerenti alla progettazione annuale.
liturgia e gli obiettivi specifici di apprendimento
propri dellÊinsegnamento della religione cattolica, al fine - progetto continuità svolto in collaborazione con i nidi e
di condurre i bambini a riconoscere il mondo come dono le Scuole Primarie presenti sul territorio, il progetto si
di Dio e di scoprire la persona di Gesù. prefigge di agevolare il passaggio dei bambini da un
ordine di scuola allÊaltro.
- progetto laboratorio creativo svolto con bambini della
stessa età appartenenti a sezioni diverse, aiuta i bambini - progetto sostegno alla genitorialità la Scuola, in collabo-
a stimolare la creatività e la curiosità attraverso la razione con pedagogisti e/o psicologi, organizza incontri
manipolazione di vari materiali e la sperimentazione di formativi per i genitori su argomenti di interesse comune.
diverse tecniche espressive.
PATTO FORMATIVO
- progetto inglese il progetto è realizzato dalle insegnanti
in sezione e in laboratorio con il modello del format narrativo. ˚ lÊimpegno da parte di tutta la comunità educante allo svi-
Il metodo utilizzato per ogni fascia di età è basato luppo di unÊetica scolastica fondata sul rispetto reciproco,
sullÊattività ludica come forma di apprendimento. sulla costruzione di un clima di trasparenza, fiducia, di col-
laborazione tra le componenti che interagiscono nella scuola
- progetto educazione motoria pensato con lo scopo di faci- allÊinterno di una chiara individuazione dei rispettivi ruoli
litare il vissuto del proprio corpo esprimendo la propria specifici.
unicità, personalità ed emotività. Il patto formativo propone unÊonesta disponibilità al dialogo
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costruttivo, finalizzato ad una serena crescita umana, civile e zione delle attività gioco/esplorative e delle attività legate alle
culturale ed al costante miglioramento della vita della comu- Indicazioni ministeriali per il Curricolo.
nità scolastica.
Il patto formativo ufficializza lÊimpegno di tutti a rispettare le Spazi
norme di convivenza contenute nel Regolamento della Scuola,
i criteri di lavoro, definiti rispettivamente nel Progetto La S.M. Sorre è costituita da otto sezioni di Scuola dellÊIn-
Educativo, nelle linee programmatiche e nelle indicazioni fanzia e due sezioni di Nido.
ministeriali. Tali norme di convivenza e criteri di lavoro de- La struttura è stata progettata per rispondere alle esigenze
vono essere conosciuti, consapevolmente accettati e respon- socio-psico-pedagogiche dei bambini che la frequentano e
sabilmente attivati nella quotidianità scolastica. dispone dei seguenti spazi comuni:
Strumenti del patto formativo: salone
spazio per il doposcuola
• incontri scuola-famiglia per presentare il Progetto Educativo;
• incontri di sezione con le famiglie per presentare la proposta salone
teatro Biraghi / laboratorio creativo
formativa della scuola e la programmazione scolastica.
spazio biblioteca
Presidente, coordinatore ed insegnanti sono a disposizione saletta proiezioni
delle famiglie, nei tempi e nelle modalità previste dalla
normativa scolastica, per ogni tipo di chiarimento inerente atelier
allÊazione educativa e allÊattività didattica (colloqui indivi- palestra
duali ed assemblee) nella piena attuazione della trasparenza sala mensa
scolastica. cucina
studio della psicologa
LA GIORNATA SCOLASTICA segreteria
direzione
I tempi della S.M. Sorre giardino
Il tempo di scuola si articola su cinque giorni: Ogni sezione è strutturata al suo interno in 3 angoli:
angolo morbido nel quale i bambini hanno la possibilità di
riposarsi, rilassarsi oppure sfogliare alcuni libri;
- pre-scuola 7,45/8,15 (facoltativo) angolo del gioco simbolico nel quale i bambini hanno la pos-
sibilità di imitare gli adulti immedesimandosi in diversi ruoli;
- ingresso 8,15/9,00
angolo del gioco strutturato nel quale sono disposti vari tipi
- uscita intermedia 13.45 (solo in caso di bisogno) di costruzioni che aiutano il bambino a sviluppare la fantasia
e la creatività.
- uscita 15,30/15,40
- post-scuola 15,30/17,40 (facoltativo)
- uscita post-scuola dalle ore 16,20
La giornata scolastica viene suddivisa in momenti educativi- La scuola dispone di spazi per la pittura, la manipolazione e
didattici nel rispetto dei tempi dei bambini. la drammatizzazione che vengono utilizzati dai bambini per
svolgere le attività.
Criteri di articolazione del tempo scuola: equa distribu- Ogni sezione dispone dei propri servizi igienici.
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71
Finito di stampare
nel mese di novembre 2011
da AGC
Arti Grafiche Colombo
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c
d