Cultura Navale Architettura Navale Tecniche Modellistiche Attrezzature Modellistiche Le Pagine Disegnate Recensioni all’interno all’interno
2 In viaggio con Magellano E’ una testata di intrattenimento e di informazioni di MODELLISMO NAVALE che accompagna nel suo viaggio l’evoluzione dell’Associazione Modellisti Navali “Magellano” e ne traccia il percorso attraverso articoli di vario genere inerenti l’attività modellistica indirizzata al navale con l’inevitabile conseguenza di divulgare anche argomenti utili alla costruzione modellistica in genere, nonché argomenti storici o di cultura navale legati alla vita sui mari. La nostra rivista nasce nel 2008 per iniziativa di alcuni soci amanti del nostro meraviglioso hobby e desiderosi di divulgarlo anche a mezzo stampa oltre alle forme che vedremo più avanti. Gli scarsi mezzi di una associazione senza scopo di lucro, quale è “Magellano”, ci permettono di mantenere il dominio di un portale internet su cui è possibile pubblicare tutta una serie di informazioni utili al modellista oltre il notiziario, che con il tempo si è trasformato in RIVISTA, e di permettere ai soci di consultarla e scaricarla con accessi riservati. La rivista è nata in modo spartano, elaborata con mezzi casalinghi, ma con il passar del tempo e grazie all’apporto di alcuni soci volonterosi si è trasformata in una gradevole pubblicazione, piena di contenuti che divulgano cultura marinara e raccolgono consigli e aiuti ai modellisti con interventi di grandi “professionisti” che mettono a disposizione di tutti il proprio sapere e la propria esperienza. L’attività editoriale non si ferma alla sola rivista, ma si espande anche alla stampa di libri realizzati sempre con l’aiuto e la collaborazione di soci che permettono di ottenere pubblicazioni di grande livello degne di stare nelle librerie di tutti i modellisti. La pubblicazione di un libro richiede tempi lunghi e grande lavoro che non sempre soddisfa la richiesta di una cadenza annuale; la rivista invece riesce a mantenere la periodicità trimestrale, anche se con grande difficoltà. La terza attività editoriale della nostra associazione si manifesta nella pubblicazione di articoli sul portale, che costituisce l’asse portante della divulgazione del modellismo. L’associazione “Magellano” nasce ufficialmente nel 2005, ma già da alcuni anni un gruppo di amici modellisti si ritrovava per parlare dei propri progetti e lavorare assieme nella loro realizzazione pratica. Il sentiero tracciato ci portava a realizzare modelli basati sullo studio e sulla ricerca storica, anche con l’apporto delle conoscenze di grandi nomi noti per le loro attività di divulgazione, tra i quali ci permettiamo di ricordare lo scomparso Giovanni Santi Mazzini. Il primo anno di attività “Magellano” si presenta al pubblico con una grande mostra di Modellismo a Santo Stefano al mare, in cui viene esposto il meglio dei primi soci che costituiranno l’attuale associazione. Visto il successo della prima mostra, altre ne sono susseguite, tra cui ricordiamo una mostra a Genova in occasione delle “Tall Ship”, due mostre a Bardolino, una a San Bonifacio e altre minori presso comuni e parrocchie della Lombardia o come collaborazione con altri Club o Associazioni. La presenza fisica sul territorio ci ha portati ad essere sempre presenti alle fiere dedicate al modellismo, quali possono essere le fiere di Novegro, Verona e ultimamente anche Malpensa Fiere. La presenza di Magellano nel mondo modellistico non sarebbe quella attuale senza il grande aiuto ricevuto dal Web. La Storia e la vita di Magellano si sviluppa innanzitutto grazie al portale, che è stato il fondamento sul quale si è basata l’attività principale (www.magellano.org). Agli inizi, a fianco del portale, viveva un gruppo di discussione che ha permesso di allargare i contatti e le conoscenze. Un bel giorno il gruppo di discussione non ha più permesso la condivisione delle foto, che sono una parte fondamentale nella divulgazione telematica, costringendo l’associazione ad adottare un sistema di comunicazione basato su un forum (forum. magellano.org); con il forum la comunicazione non è la stessa del gruppo di discussione, ma le recenti tecnologie ci porteranno ad adottare sistemi interattivi per scambiare le nostre opinioni. In Viaggio con Magellano
In viaggio con Magellano 3 L ‘iscrizione all’Associazione Modellisti Navali permette di entrare in tutte le sezioni del portale accedendo così a numerosi servizi quali: - La lettura di tutti gli articoli che, con uscita quindicinale, formano un archivio di circa 20 articoli per ogni anno a partire dall’anno 2003. - La ricezione periodica delle news più interessanti dal mondo del modellismo navale, della marineria e dai musei navali, per essere costantemente aggiornati sull’universo del nostro hobby. - La possibilità di scaricare trimestralmente la rivista “VM - In Viaggio con Magellano”, unica nel settore in Italia ed ormai arrivata al settimo anno. In questa rivista trovano spazio numerosi articoli di tecnica modellistica, cultura navale, curiosità e notizie dal mondo della marineria. - Una galleria fotografica in cui sono presenti più di 16.000 immagini dei lavori dei vari modellisti. Il forum di Magellano, raggiungibile attraverso il portale e accessibile a tutti tramite una semplice iscrizione gratuita, permette agli utenti di creare nuove discussioni, di inserire le fotografie dei propri lavori e di interagire così con tutti gli altri frequentatori del forum Attualmente il forum supera abbondantemente il migliaio di utenti, con decine di migliaia di messaggi relativi agli oltre millecinquecento argomenti tra i quali figurano molti “work in progress”, corredati di numerose foto che illustrano i lavori dei modellisti che partecipano al forum. L’associazione Modellisti Navali “Magellano” offre la possibilità ai soli soci di poter entrare in possesso alcune opere librarie uniche che, assieme alla rivista, caratterizzano la parte bibliografica dell’Associazione. L’avventura editoriale di AMN MAGELLANO è iniziata con la pubblicazione del libro TRATTATO ELEMENTARE DELL’ALBERATURA DELLE NAVI, testo sacro di Pierre Alexandre Laurent FORFAIT, la cui seconda edizione francese del 1815 è stata mirabilmente tradotta e rivista per AMN Magellano da Giovanni Santi Mazzini. La seconda opera pubblicata da AMN MAGELLANO è il frutto del lavoro di Roberto Venturin che, avvalendosi dell’aiuto di Antonio Uboldi e le conoscenze e ricerche di Giovanni Santi Mazzini, è riuscito a produrre la monografia: pirobarca (Steam Cutter) da 10 metri della U.S. Navy, anno 1900 - 40 pagine contenenti la storia, i disegni, l’anatomia, le tavole costruttive e le foto del modello di uno steam cutter americano, realizzato dall’autore. Completano l’opera 14 tavole, disegnate al CAD da Antonio Uboldi, che presentano tutti i dettagli per la costruzione del modello in scala 1:20. Grazie al brillante lavoro di alcuni soci abbiamo avuto il piacere di mettere a disposizione degli iscritti di AMN MAGELLANO anche il terzo progetto editoriale dell’Associazione: LA VELA QUADRA un’opera che raccoglie le conoscenze di una figura imponente del panorama modellistico navale, non solo italiano: SERGIO BELLABARBA. Il volume è arricchito dai bellissimi disegni di Giorgio Osculati e da un glossario dei termini marinareschi redatto da Luciano Bragonzi autore anche di alcuni disegni presenti nel libro. Il progetto grafico e la conseguente impaginazione vede la collaborazione di Adriano Antonini, il cui intervento è stato indispensabile anche per le altre opere. Assieme alla presente brochure è stata pubblicata anche l’ultima opera editoriale che consiste nella raccolta di MODELLI DI BARCHE VENEZIANE descritti da Graziano Gozzo e pubblicati da Magellano per la conoscenza di tutti i soci; questo libro oltre ad essere scritto in italiano, contiene la traduzione in Inglese e Tedesco. AMN Magellano Via Paravisi, 2 20092 CINIELLO BALSAMO (MI) staff@magellano.org In Viaggio con Magellano
4 In viaggio con Magellano Cultura Navale Soluzioni di Continuità dello Scafo Giovanni Santi Mazzini Soluzioni di Continuità dello Scafo «Vaisseau percé par X sabords» è una legenda che si trova spesso sotto vecchie stampe, e dimostra quanto ho già avuto occasione di dire a proposito dei concetti costruttivi fino a tutto il 17° secolo. Infatti, parlare di uno scafo bucato da X portelli presuppone un guscio a sostegno e protezione dei cannoni, le cui volate devono pur sporgere per poter sparare, e sottintende anche il desiderio del marinaio di poter disporre di uno scafo il più possibile impermeabile. La realtà, sottomarini esclusi, è sempre stata molto diversa, perché una comunicazione con l’esterno attraverso le fiancate (almeno sui legni maggiori) è indispensabile per i seguenti motivi: 1) permettere il passaggio della gomena o della catena; 2) evacuare liquami; 3) far sporgere armi da fuoco; 4) far passare remi; 5) dare luce e aria; 6) permettere lo sbarco o l’imbarco di persone e animali; 7) governare. Le navi dei secoli 14°, 15°, 16° non erano certo esempi di salubrità, e l’aria penetrava a malapena attraverso il boccaporto, mentre i servizi igienici, quando pure esistevano, erano meno che rudimentali. Quanto ai portelli potevano essere molto numerosi sui grandi galeoni e sulle caracche maggiori, o assenti del tutto perché i pochi pezzi trasportati erano sistemati in coperta. Quindi le uniche soluzioni di continuo nello scafo quasi sempre presenti in quell’epoca erano gli occhi di cubia e i grandi portelli di carico per materiale e bestiame. Poiché il carico e lo scarico di questi ultimi veniva effettuato agli estremi del viaggio, questi grandi portelli potevano trovarsi anche sotto il galleggiamento; in ogni caso il mantelletto per la chiusura era guarnito di tela catramata, e calafatato. Ciò rende ragione dell’apparente assurdità di tante stampe e dipinti rappresentanti navi con aperture così vicine alla superficie del mare da mandare in rovina tutti gli assicuratori del tempo. Per ritrovare tutti i varchi prima descritti, occorre prendere in considerazione grandi navi del 17°, 18° e 19° secolo. Partendo da prua, si trovano per primi gli occhi di cubia, cioè due o quattro fori circolari, praticati attraverso gli apostoli e il fasciame. Il bordo esterno del foro è svasato nella parte inferiore per diminuire l’attrito della gomena; al di sotto di esso (o di essi) si trova un blocco di............Segue
In viaggio con Magellano 5 Nel 1924 il Sig Rómulo Ayerza ha acquistato e consegnato al Padre Isola, missionario nel Delta del Rio Paranà, una barca per le missioni in segno di gratitudine per essere stato guarito da una grave malattia, con l’aiuto di Padre Isola; in quell’anno si dichiarò ufficialmente aperta la Missione del Delta. Alla barca è stato messo il nome di “El Salvador”, e attraverso di essa Padre Isola potè estendere la fede alle isole, accompagnato da altri padri, percorrendo tutto il Delta porteño e Entrerriano da San Nicolas de los Arroyos a Rio de Plata. I tempi di viaggio si allungarono ad un mese e oltre, visitando i fiumi quel tempo erano veri deserti d’acqua, dove i villaggi erano molto distanti, le isole, paludose e dove le acque subivano aumenti fino a 10 e 12 metri e rendevano impossibile l’installazione di un cappella. Ma ci sono stati migliaia di isolani che poteva sentire messa solo nelle cappelle galleggianti. Ciò ha indotto Padre Isola a realizzare il suo progetto di chiesa galleggiante, che ha risolto la difficoltà di evangelizzazione del Delta, dal momento che avendo una cappella galleggiante era come avere un gran numero di cappelle quanti erano i punti in cui calare l’ancora. Fu così che Luis Dodero, direttore della Compagnia di Navigazione Nicolas Mihanovich, regalò a padre Isola lo scafo di una nave a vapore (vedi costruzione). Il presidente Justo, su richiesta del padre, ha dato l’ordine di costruire con quello scafo la Cappella galleggiante Cristo Rey, nel Cantiere delle Opere pubbliche della Nazione. La cappella ha una capacità di 150 persone, oltre alla sacrestia, l’ufficio parrocchiale, la cucina, tre cabine e un bagno per i sacerdoti, due cabine e servizi per l’equipaggio. Davanti al tetto di tegole rosse della cappella si erge imponente un campanile di forme gotiche meravigliosamente lavorato. ............Segue La cappella galleggiante “Cristo Rey” Cultura Navale Carlo Cavaletto (Artigliere)
6 In viaggio con Magellano Trasformazione artiglierie ad avancarica in retrocarica Il problema dell’obsolescenza dei vecchi cannoni a canna liscia e con caricamento dalla bocca, denominati anche SBML, acronimo derivato dalle iniziali delle parole inglesi “Smooth Bore Muzzle Loading”, si era presentato nella sua totale importanza ed evidenza a partire dai primi anni del 1860. In questo periodo molti cannoni furono trasformati per migliorare l’efficacia penetrativa del proietto introducendo una canna rigata, che ne riduceva però il calibro, ma mantenendo sempre il caricamento dalla bocca. Queste artiglierie erano identificati dalla sigla RML, cioè “Rifled Muzzle Loading”. Siccome esistevano moltissimi cannoni ad avancarica che non potevano essere sostituiti, se non a costi proibitivi, si tentò la strada della loro modifica per adeguarli alle nuove esigenze. Nell’arsenale inglese di Woolwich alcuni cannoni ad avancarica da 42 cwt (centum weight, antica misura di peso inglese equivalente a circa 4200 libbre) furono trasformati a retrocarica nel seguente modo: la culatta venne segata dietro l’anello del focone e la canna, in quella zona chiusa, venne forata facendola diventare un tubo aperto alle due estremità. Vedi la figura 1 qui sotto per maggiore chiarezza. Il foro alla culatta fu poi allargato per introdurvi un anello con 3 settori filettati alternati a 3 settori lisci, ed all’estremità del filetto veniva installato un anello di rame. Questo anello accoglieva l’otturatore, anch’esso a settori alternati filettati e lisci e dotato anteriormente di un disco bordato chiamato Elswick Cup che la pressione dell’esplosione faceva aderire all’anello di rame in precedenza descritto. La figura 2 mostra in sezione l’otturatore con l’ Elswick Cup “C” e l’anello di rame “R”. Sul retro, l’otturatore era dotato di un braccio manovella per la manovra. Supportato da un robusto sostegno, incernierato alla culatta l’otturatore veniva a presentarsi davanti al foro della culatta, facendo combinare i settori lisci dell’otturatore con quelli filettati della culatta. Vedi figura 3 per esempio. Spinto in avanti nella culatta l’otturatore veniva ruotato tramite il braccio manovella di 60°; i suoi settori filettati si impegnavano con quelli della culatta bloccandolo. In questo modo ora il cannone era modificato a retrocarica e la sua nuova sigla era RBL, cioè “Rifled Breech Loading”. Rimarchiati sull’orecchione, queste artiglierie furono destinate ad operare in caponiere a difesa delle fortificazioni con munizioni a grappolo o mitraglia. Nell’architettura militare, la caponiera, o capponiera, è un’opera fortificata.........segue Cultura Navale Trasformazione delle artiglierie Cesani Carlo
In viaggio con Magellano 7 Fredrik Henrik af Chapman Fredrik Henrik af Chapman (9 Settembre 1721, Goteborg, 19 Agosto 1808) fu un costruttore navale svedese, scienziato e ufficiale della Marina Svedese. E’ stato direttore del cantiere navale di Karlskrona dal 1782 al 1793. Chapman è universalmente considerato come il primo costruttore navale che utilizzò metodi scientifici nella costruzione di navi di quel tempo ed uno dei migliori progettisti navali. Chapman è l’autore di “Architectura Navalis Mercatoria” (1768) e di diverse altre opere relative all’architettura e la costruzione navale. Il suo “Traktat om Skepps-Byggeriet” (“A Treatise on Shipbuilding”), pubblicato nel 1775, è un lavoro pionieristico della moderna scienza dell’architettura navale. Egli è stato il primo costruttore in Nord Europa a introdurre la prefabbricazione e la standardizzazione nei cantieri navali ed è riuscito a produrre diverse classi di navi in tempi da record. Nel 1772 è stato insignito del titolo nobiliare “af Chapman”, dopo il “coup d’etat” del re svedese Gustavo III. Gioventù e carriera iniziale Chapman nacque a Nya Varvet, i cantieri navali reali di Goteborg, il 9 settembre 1721. Era figlio di Thomas Chapman, un ufficiale della marina inglese, nato nel 1679 nello Yorkshire, che si era trasferito in Svezia nel 1715 e si arruolò nella marina svedese nel 1716. Sua madre era Susanna Colson, la figlia del maestro d’ascia londinese William Colson. Fin da giovane mise in evidenza un talento particolare per la costruzione navale, quando fece il suo primo progetto sulla base del disegno di un veliero corsaro di Ostenda fornitogli da un carpentiere fiammingo. Chapman iniziò ad andar per mare nel 1736, all’età di quindici anni, e trascorse la sua tarda adolescenza a lavorare sia in cantieri privati che statali. Nel 1741 partecipò alla costruzione di un veliero mercantile spagnolo, un lavoro che gli fornì soldi a sufficienza per permettersi di lavorare come carpentiere navale a Londra nel 1741-1744. Dopo il suo soggiorno in Inghilterra, Chapman fece ritorno a Göteborg e impostò un cantiere navale insieme a un mercante svedese di nome Bagge. Costruirono un paio di piccoli velieri e prestarono attività di manutenzione per conto della Compagnia Svedese delle Indie Orientali. Formazione professionale Sebbene avesse ricevuto una buona istruzione, sia di base che pratica, nella costruzione navale, Chapman riconobbe di non possedere l’adeguata conoscenza della matematica necessaria per stendere il progetto di una nave. Nel 1748, Chapman decise così di vendere la sua quota di proprietà del cantiere e di trasferirsi a Stoccolma, dove studia per due anni sotto Baron Palmqvist. Prosegue poi gli studi con un professore di matematica, l’inglese Thomas Simpson, che aveva elaborato i metodi di calcolo del volume di superfici e corpi di forma irregolare. Dopo un anno di studi a Londra, prosegue gli studi di costruzione navale presso i “royal shipyard” britannici di Woolwich, Chatham e Deptford. Qui Chapman raccoglie la sua vasta ricerca ed esperienza sulla costruzione navale in Gran Bretagna in diversi documenti, tra cui un documento di otto pagine scritte a mano dal titolo “Directions for Building of a Ship of 50 Guns”, dove descrisse i metodi di costruzione britannici, incluso il loro modo di varare le navi. Le sue attività attirarono l’attenzione delle autorità navali britanniche e, dopo aver lasciato Deptfort nel 1753, venne arrestato, i suoi documenti confiscati ............segue Architettura Navale Fredrik Henrik af Chapman Sergio Galli (Jack Aubrey)
8 In viaggio con Magellano Realizzazione di modellini a Sandwich Oggi vi proponiamo un articolo del nostro amico modellista Fernando Beretta che ha postato sul forum Scuoladimodellismo.net un po’ di tempo fa, felice di poter divulgare questa fantastica tecnica per inserire uno dei nostri modelli in una bottiglia Questo sistema serve per inserire oggetti molto alti. Vi illustrerò con delle foto la realizzazione di una nave. La prima cosa è che i listelli passino dal foro. I primi 4 listelli vanno affiancati senza essere incollati. Sopra al primo strato di 4 listelli si incolla una carta da imballaggio, e sopra questa carta si incollano altri 4 listelli in modo sfasato rispetto al primo e sempre nel modo longitudinale. Si prosegue cosi per 6 strati (ecco da dove viene il nome di “Sandwich “) ecco le prime 5 foto. I listelli sono incollati ............segue Modellini a Sandwich Navi in Bottiglia Fernando Beretta
In viaggio con Magellano 9 Come e perché usare il CAD 3D nel Modellismo Navale Capitolo 1° Ci sono vari buoni motivi per utilizzare un CAD 3D nel modellismo, in particolare quello navale. Un modellista si trova quasi sempre a dover fare i conti con una serie di problemi inevitabili, che spesso fanno perdere tempo e causano frustrazioni a volte fatali per il completamento del modello. Il galeone rimane lì con il fasciame appena iniziato. Il motoscafo presenta bozze e rigonfiamenti sulla curvatura dello scafo che fanno passare la voglia di rimetterci le mani per “raddrizzarne” il profilo. Non parliamo poi del particolare costruttivo che dai disegni non si riesce mai a capire come va montato e ci costringe ad improvvisare, così che ci si accorge di un inevitabile errore solo quando è troppo tardi per rimediare senza dover rismontare mezzo modello (ma sì, lo lascio così, tanto chi vuoi che se ne accorga? Tira verso destra ma trimmando opportunamente...). Vi/mi risparmio altre amenità del genere. Come nascono queste problematiche e può davvero il CAD aiutarci a superarle? Vediamole un po’ da vicino, cominciando dalle più ovvie e note a tutti per arrivare a quelle meno conosciute dai neofiti ma non per questo meno subdole. I piani costruttivi di qualsiasi modello vengono di solito venduti su supporto cartaceo (grandi fogli di dimensioni A2, A1............segue Tecniche Modellistiche CAD 3D e Modellismo Navale Piero Chiavaroli
10 In viaggio con Magellano Come Trasformare i Piani In Disegni Esecutivi Le foto qui riprodotte sono state recuperate da dalla rete. Ci sono alcuni siti internet che trattano di questa imbarcazione e dopo una lunga ricerca per trovare quelle con la migliore risoluzione grafica si è provveduto a realizzare i disegni esecutivi per costruire il modello attraverso l’impiego di un programma di grafica vettoriale abilmente usato da Antonio Uboldi. Tecniche modellistiche Antonio Uboldi Nell’articolo che segue cercheremo di spiegare come si sia potuto realizzare la trasformazione di quei piccoli disegni in tavole contenenti tutti i particolari per la costruzione del modello, comprese tutte le ordinate e relativa chiglia. Segue Piano Generale – Profilo Piano di calcolo della galleggiabilità
In viaggio con Magellano 11 Come Realizzare Cannoni Senza un Tornio Per mantenere ad una promessa fatta sul nostro forum nel post del mio Requin, tento con questo scritto la spiegazione di come ho fatto i cannoni con della semplice carta per fotocopie Costruzione dell’anima del cannone Con l’aiuto di carta millimetrata trasparente ho potuto disegnare la giusta conicità del cannone da costruire, usando un legnetto tondo/conico come dal disegno ricavato (vedi foto 1) Con il mio semplice trapanino bloccato in morsa ed il tondino ivi inserito ho sopperito al tornio che non ho. Con una tavoletta di compensato, poco più larga del cannone e lunga quanto basta per poterla impugnare comodamente, vi ho incollato ad una estremità della tela abrasiva di grana grossa e sulla faccia opposta una a grana fine (vedi foto 2 e 3) Con questo semplice attrezzo mi è stato abbastanza semplice dare la giusta conicità al legnetto; ed ho così costruito l’anima del cannone su cui arrotolerò la carta . Presupposto indispensabile per rendere possibile e facile il tutto: bisogna che la conicità di questa anima debba essere perfettamente rettilinea e per niente bombata. Sull’’anima ho evidenziato, con la lunghezza del cannone aumentata di 1 o 2 millimetri, la giusta posizione dove dovrò arrotolare la carta. Ho anche disegnato il suo asse longitudinale. Costruzione dima per la carta Su un foglio di semplice carta per fotocopie ho fatto una riga più lunga del legnetto/anima e l’ho fatta combaciare con l’asse dell’anima. Adagio adagio e molta attenzione ho fatto rotolare l’anima, aderendolo al foglio, segnando con trattini a matita sul foglio le varie posizioni delle estremità indicate sul legnetto. Dopo alcuni giri dell’anima ho unito i vari trattini fatti con la matita, ottenendo due linee curve e continue (vedi foto 4 e 5 ). Ho tagliato il foglio seguendo le linee segnate andando un po’ oltre il necessario onde poter verificare quanta carta è necessaria per ottenere la giusta circonferenza del mio cannone. Ho poi arrotolato strettamente la carta ottenuta, curando che il lato combaci perfettamente allineato all’asse dell’anima e nella posizione dovuta. Segue Tecniche modellistiche Non ho un Tornio Luciano Bragonzi (Lubra) Foto 1 - Disegno ricavato per rilevare la conicità che avrà il cannone Foto 2 - Utensile con il lato con grana grossa per la sgrossatura
12 In viaggio con Magellano La cappella galleggiante “Cristo Rey” Il modello dalla A alla Z nella ricostruzione di Alessandro Sala Tecniche modellistiche Alessandro Sala
In viaggio con Magellano 13 Costruzione di un Diorama Oceanico Parte Prima Costruito il modello di un veliero, in un eccesso di passione, ho voluto sostituire la classica esposizione su colonnine con una superficie che riproducesse il più fedelmente possibile il mare aperto attorno allo scafo. Utilizzando Internet, ho trovato alcune pregevoli realizzazioni di altri modellisti e questo mi ha dato il coraggio e le idee per provare ad arricchire il modello con questo dettaglio. Rappresentare il mare non è così semplice, ma nemmeno difficile: come tutte le cose che si intraprendono la preparazione è essenziale. Io ho voluto rappresentare una superficie agitata e, sempre in Internet, ho trovato alcune foto attinenti da considerare: mare calmo, in tempesta, il moto ondoso, il colore e l’aspetto superficiale delle onde, la scia delle navi ecc..Le due immagini (Fig. 1, 2) rappresentano un moto ondoso molto simile, ma la riflessione della luce ed elementi contenuti nell’acqua, conferiscono alla superficie colori decisamente diversi. Non meno importante è ricordare che le onde sono generate dal vento: questo elemento esercita, prima di tutto, un attrito e poi una pressione che aggiungono due caratteristiche importanti alla superficie del mare (Fig. 3, 4). Quando il vento si alza, l’attrito dell’aria crea piccole increspature, dei “capillari” e, successivamente, la pressione esercitata crea delle gole e delle creste, cioè le normali onde di gravità. Considerando questo, ho potuto identificare la “texture” del diorama. Per fare la lista della spesa è importante considerare la colorazione delle onde. A scelta possono essere utilizzati i colori primari opportunamente mescolati, oppure tinte adatte allo scopo come il “verde smeraldo”, “il blu navy”, “il blu oltremare”, per citarne alcuni tra quelli disponibili. Segue Tecniche modellistiche Diorama Oceanico Maurizio Marzola Foto 1 Foto 2 Foto 3 Foto 4
14 In viaggio con Magellano Archetto e Traforo Oggi vorrei prendere in esame uno degli strumenti basilari che il nostro amatissimo hobby richiede assolutamente! Analizziamo l'Archetto ed il Traforo. Entrambe questi strumenti sono assolutamente necessari per i nostri primi passi verso la realizzazione di un bel modello in legno: il taglio delle ordinate e della falsa carena! Una volta, almeno a mia conoscenza, le uniche seghe per legno erano costituite da un telaio in legno che comprendeva una grossa lama che veniva messa in tensione attorcigliano una corda di canapa alle estremità del telaio: ... e ve ne erano altre molto più grandi per tagliare i tronchi delle piante abbattute. Ma non divaghiamo troppo sulla storia e concentriamoci sui nostri attrezzi. Oggigiorno ci sono decine di tipologie di seghe per legno, con diverse forme, e le più utilizzate e frequenti (siano esse a nastro o a lama) sono elettriche. Le seghe per noi modellisti, quindi per tagliare e/o rifinire piccoli pezzi di legno vengono definiti Trafori e anch'essi per la maggior parte sono elettrici. Ve ne sono di diverse misure e marche, con bracci più o meno lunghi di lavorazione e piani più o meno inclinati. .........Segue Andrea Moia (Ordigno) Attrezzature Modellistiche Archetto e Traforo
In viaggio con Magellano 15 Museo Navale Internazionale di Imperia Il Museo Navale Internazionale di Imperia è un’ istituzione recente: nato soltanto nel 1980, in pochissimi anni si è imposto all’attenzione mondiale per la rapidità e la concretezza del suo continuo sviluppo, la metodicità della ricerca e la competente valorizzazione dei reperti. Il Comandante Flavio Serafini, fondatore e primo conservatore è riuscito infatti a catalizzare attorno alla singolare e pregevole iniziativa, non solo i più autorevoli tecnici/collaboratori, ma anche l’entusiasmo di tanti appassionati cultori, collezionisti e ricercatori di argomenti e storia rnarinara, con l’incredibile risultato di salvaguardare un patrimonio unico e vasto di testimonianze delle tradizioni marinare liguri e nazionali che, altrimenti, sarebbe stato inesorabilmente disperso nel volgere di pochissimi anni. In una Nazione che ha sommerso le proprie vestigia navali nell’incuria e nell’indifferenza e che non è riuscita, unica in Europa, a mantenere una “nave museo”, il consolidarsi quotidiano di questa originale struttura è una riprova palese di quanto possa ancora essere realizzato in questo particolare settore di storia, cultura, tradizioni. Museo Navale Internazionale di Imperia Piazza Duomo, 11 - 18100 IMPERIA - tel. 0183/651541 Cod. Fisc.: 91005290084 Orario di apertura: invernale: martedì 09.00-11.00 (per le scuole) - mercoledì 15.30 -19.30 - sabato 16.30 -19.30 estivo: mercoledì 21.00-23.00 - sabato 21.00-23.00 Recensioni