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Published by , 2017-03-25 16:21:43

DCM-201704-Media

DCM-201704-Media

da Casa Madre Istituto Missioni Consolata

Anno 98 - N. 04 / Aprile - 2017

Perstiterunt in Amore Fraternitatis

Safet Zec, Deposizione del corpo del Signore dalla croce, 2014
Chiesa del SS. Nome di Gesù all’Argentina, Roma



Il vangelo di Pasqua
è l'annuncio del trionfo della vita sulla morte,

della verità sulla menzogna,
della giustizia sull’ingiustizia e sulla violenza.

E’ il big bang di un mondo nuovo:
la vita del Risorto si diffonde nel cuore di ogni uomo!

(Walter Kasper)

FRAMMENTI DI LUCE

"UN’ACQUA VIVA MORMORA DENTRO DI ME"

P. Giuseppe Ronco, IMC

«Senza lo Spirito Santo Dio è lontano, il Cristo viva mormora dentro di me e mi dice: «Vieni
resta nel passato, il Vangelo è lettera morta, la al Padre»”. Sentiva lo Spirito del Cristo risorto
Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità presente e gorgogliante nel suo cuore, con
un dominio, la missione una propaganda, il culto l’invito alla testimonianza suprema.
un’evocazione e la Chiesa cristiana una morale Percepiva la verità delle parole di Paolo “L’amore
da schiavi. Ma nello Spirito il cosmo è sollevato di Dio è stato riversato nei nostri cuori per
e geme nel parto del Regno, il Cristo risorto è mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”
presente, il Vangelo una potenza divina, la Chiesa (Rom 5,5). Era cosciente di essere una dimora
è segno di comunione trinitaria, l’autorità è in cui abitava lo Spirito, dono dato, elargito,
servizio liberatore, la missione è una Pentecoste, versato dal Padre, effuso da Cristo sulla Croce e
la liturgia è memoriale e anticipazione, l’agire trasmessoci nel battesimo.
umano è deificato».

Sua Beatitudine Ignazio IV Hazim, patriarca
greco-ortodosso di Antiochia e di tutto
l’Oriente, pronunciò queste parole memorabili a
Uppsala durante la IV Assemblea del Consiglio
Ecumenico delle Chiese, quando era ancora
metropolita di Lattaqiya.

Sono parole mistiche che riassumono tutta
l’azione dello Spirito Santo lungo la storia
dell’umanità, ed esprimono la testimonianza
riconoscente di un cristiano, quando sperimenta
la potenza dello Spirito nella sua vita.

Molti secoli prima, verso l’anno 100, condannato
ad bestias dall’Imperatore Traiano, mentre era in
cammino verso il martirio, Ignazio di Antiochia
scrisse da Troade ai cristiani di Roma: “un’acqua

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MIRABILIA SPIRITUS DEI santo celebrata attraverso il Figlio (Ef 2,18).
Le opere mirabili che lo Spirito ha operato e Pregare nello Spirito santo come raccomanda
opera ancora nel cosmo e nella storia sono state l’apostolo Giuda (Gd 1,20), pregare senza
scritte nell’Antico Testamento, raccontate da interruzione come raccomanda Paolo (Ef 6,18
Gesù nei Vangeli e testimoniate dagli Apostoli e 1Ts 5,17), significa allora essere costantemente
nel Nuovo Testamento. in epiclesi, in invocazione dello Spirito e
Qui ci basta ricordarne qualcuna, con il preciso simultaneamente capaci, nello Spirito, di dire
scopo di rendere lode al Padre e chiedere per Amen a Dio.
mezzo del Figlio la continua effusione dello Così testimonia Isacco il Siro: “Quando lo
Spirito su di noi. Spirito stabilisce la sua dimora nell’uomo,
La nostra vita cristiana inizia con il battesimo, questi non può più smettere di pregare, perché
sacramento in cui lo Spirito ci rende figli adottivi lo Spirito non cessa di pregare in lui: dorma o
e creature nuove. Lo Spirito santo è “sperma di vegli, la preghiera non cessa in lui; mangi o beva,
vita” (Ireneo di Lione) che entrando nell’uomo, dorma o lavori, il profumo della preghiera esala
crescendo e sviluppandosi crea una nuova vita, spontaneamente dal suo cuore: ormai questo
quella filiale. Nasce un uomo nuovo, capace di cristiano non fa più preghiera in ore determinate,
chiamare Dio con il nome di “Abba, Padre” e ma prega in ogni momento”. (Isacco di Ninive,
riconoscere Gesù come un fratello. “Che voi Prima collezione 35)
siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato Agente trasformatore della nostra esistenza
nei nostri cuori lo Spirito del Figlio suo che terrena, lo Spirito che fu “compagno inseparabile
grida: “Abbà”, Padre!” (Rom 8,15). “Diventiamo di Gesù” (Basilio di Cesarea), diventa il maestro
una cosa sola con Cristo. Egli si è comunicato dei discepoli. “Vi insegnerà ogni cosa e vi
interamente a noi.Tutto ciò che egli è , è diventato ricorderà tutto ciò che vi ho detto” (Gv 14,26).
completamente nostro. Sotto ogni aspetto noi “Mi renderà testimonianza” (Gv 15,26) e “vi
siamo lui” (Gregorio Nazianzeno, Disc. 7 per il
fratello Cesare) .
Inabitando poi i nostri cuori (cfr Rom 8,9) fa
di noi “le membra di Cristo”, la dimora in cui
abita, il suo tempio vivo (cfr. 1 Cor 6). Siamo
pneumatofori, “Portatori dello Spirito Santo”
(Rm 8,9-11; 1 Cor 3,16)
Lo Spirito Santo è il Maestro interiore della
preghiera. Il primo frutto dell’inabitazione
dello Spirito nel cuore del cristiano è infatti la
preghiera. E’ lui che ci porta, a poco a poco, a
dire Amen al Padre e a fare della nostra vita un
culto a Dio gradito.
Così il cristiano cerca nello Spirito la sua pienezza
tessendo una liturgia interiore in cui la vita
diventa offerta gradita a Dio, e canta salmi, inni
e cantici spirituali ispirati dallo Spirito stesso (cf.
Ef 5,18-20; Col 3,16-17). Questo è il vero culto
cristiano in Spirito e verità (Gv 4,24) annunciato
da Gesù come autentica via d’accesso a Dio nei
tempi escatologici, liturgia al Padre nello Spirito

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guiderà alla verità tutta intera” (Gv 16,13). Ci pianto (cf. Is 66,12-133)” (Enzo Bianchi).
aiuterà a far trasparire in noi la divino-umanità E infine non può essere dimenticato il frutto
di Cristo. Sarà inoltre Paraclito, consolatore e decisivo: il martirio. Il martire è l’opera per
avvocato difensore. Si ergerà, cioè, in difesa della eccellenza dello Spirito santo, una vera epifania
comunità dei credenti nel processo che il mondo della sua vita e della sua potenza nel testimoniare
aprirà contro di loro. la realtà della resurrezione di Gesù.
Sostituisce Gesù nel tempo della sua assenza. Ci divinizza, facendo vivere Cristo in noi.
E porta con sé il dono pasquale del perdono: “C’è in noi il seme di Dio. Ora, il seme di un
“Ricevete lo Spirito Santo; a chi perdonerete i pero diventerà un pero, il seme di un nocciolo
peccati saranno rimessi, e a chi non li rimetterete, diventerà un nocciolo, e il seme di Dio diventerà
resteranno non rimessi” (Gv 20,22). Dio” (Meister Eckhart).
Lo Spirito Santo ci santifica e ci trasforma “La potenza di Dio ci ha fatto dono di ogni bene
in uomini nuovi (Ef 4,23-24). E’ il principio mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati
dinamico che anima l’agire morale, stimolando con la sua gloria e la sua potenza ci ha donato
il fedele a seguire “la legge dello Spirito”, a beni grandissimi e preziosi perché diventaste
vivere “nello Spirito”, a comportarsi “secondo partecipi della natura divina” (2Pt 1,3-4).
lo Spirito”, e spingendoci a produrre «il frutto
dello Spirito che è amore, gioia, pace, pazienza,
benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di
sé» (Galati 5,22).

Il nostro destino è pasquale e ci fa approdare
alla meta ultima, quella di rendere il nostro
corpo spirituale (cfr 1 Cor 15,44.46). Lo Spirito
è primizia (aparchè) e caparra (arrabòn) della
nostra vita futura. La stessa dinamica pasquale
dello Spirito santo che ha risuscitato Gesù,
risusciterà anche noi.

E’ “vita per la Chiesa”, la fa rivivere. Dice
Agostino: “ciò che è l’anima nel corpo dell’uomo,
lo stesso è lo Spirito per il Corpo di Cristo che
è la Chiesa”. Egli “è Signore e da’ la vita”. La
sua presenza unisce e trasforma la confusione in
comunione.

Lo Spirito è infatti la fonte dei carismi (cfr 1 Cor
12,4-7.11) e della profezia, effusi per la crescita
del corpo che è la Chiesa. Egli è “la forza della
Chiesa”, “fa’ la Chiesa”, “santifica la Chiesa”,
guidandola nella storia. E’ “il protagonista di
tutta la missione della Chiesa”.

E’ “uno Spirito materno, che gestisce la
conversione (gestazione, gravidanza), partorisce
la nuova vita battesimale (nascita), fa crescere
in grazia e santità (allattamento) e, come una
madre, consola sulle sue ginocchia chi è nel

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S. Atanasio ne era certo: «Per mezzo dello Esige la volontà di stare con lui, l’assunzione
Spirito santo noi tutti diventiamo partecipi di del suo modo di pensare, di agire, di essere
Dio, partecipiamo alla natura divina attraverso con la gente per annunciare il Regno di Dio. Il
la partecipazione allo Spirito santo, perché lo compito dello Spirito sarà quello di ricordare e
Spirito divinizza quelli in cui è presente» (Lettera far comprendere nel giusto modo le sue parole
a Serapione 1,24). di verità.
Il cristiano fatto figlio di Dio e dimora dello “O Spirito Santo, fonte di pace e di luce, che
Spirito santo appare ricolmo di Spirito santo cosa devo fare e in qual modo trovare Gesù? Ho
(pléres pneùmatos: Lc 4,1) e mosso, spinto da fame: vieni a nutrirmi. Ho sete: vieni a dissetarmi.
lui (Mc 1,12). Lo stesso suo nome, «cristiano» Sono cieca: vieni ad illuminarmi. Sono povera:
(At 12,26), derivato da Cristo, fa di lui un unto, vieni ad arricchirmi. Sono ignorante: vieni ad
un messianico, un «seguace della via» (At 9,2; istruirmi! Vieni, mia consolazione; vieni, mia
19,9.23; 24,14.22) perché «cammina secondo lo gioia, mia voce, mia forza, mia luce! Spirito
Spirito» (GaI 5,25). Santo, mi abbandono a te!”(Beata Maria di Gesù
Crocifisso, La piccola araba Miriam Baouardy).
CAMMINATE SECONDO LO SPIRITO Significa anche vivere nell’obbedienza a Dio e
(Gal 5,16) nell’amore verso il prossimo, contrapponendosi
Mi piace considerare questo invito di Paolo come al modo di pensare e di vivere del mondo, che
un invito a seguire con coraggio il cammino della coinvolge tutti gli ambiti dell’esistenza umana,
sequela di Cristo. Trasfigurata con il battesimo, tutte le dimensioni della persona e della vita
la nostra vita non deve degenerare in vita senza sociale. Mentre l’uomo carnale è chiuso in sé
senso, seguendo l’egoismo della carne, ma deve stesso, incapace di fare scelte controcorrente,
configurarsi in una vita cristiforme, vissuta l’uomo spirituale guarda e segue l’esempio di
secondo lo Spirito. Cristo, pur sapendosi debole e dominato dal
“La Chiesa professa la sua fede nello Spirito male.
Santo come in colui che è Signore e dà la Lo Spirito, che testimonia in Gesù il primato
vita. Sotto l’influsso dello Spirito Santo matura e dell’amore, di una vita donata e la libertà di
si rafforza quest’uomo interiore, cioè spirituale” abbandono al Padre, apre la strada a una vita che
(Dominum et vivificantem 1). dà pienezza e significato. Gesù resta il modello
Percorrere le vie dello Spirito è anzitutto essere e la via, lo Spirito è Colui che ci dà la forza per
discepoli fedeli al messaggio evangelico di Gesù. seguirlo ovunque egli vada. Solo così il mistero
della trasfigurazione prenderà forma in noi.

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Nell’uomo spirituale prevale la coscienza di giorno saremo gloriosi, trasformati dal suo
essere figlio di Dio, libero da ogni forma di amore.
schiavitù e assumendo le Beatitudini come stile Invocazione allo Spirito Santo
di vita. Si tratta di diventare veramente ciò che Vieni, consolazione della mia povera anima.
si è, uomini nuovi, su una strada non priva di Vieni, mia gioia, mia gloria,
difficoltà e di insidie. mia delizia senza fine.
Ora, non si diventa figli di Dio in maniera Vieni Signore, pianta oggi in me la tua tenda ;
automatica, ma per la fede. È la fede il potere dato costruisci la tua casa e rimani eternamente
per diventare figli di Dio: non una fede vaga e inseparabilmente in me, tuo servo, perché alla
anonima, ma la fede di chi “crede nel suo nome”, fine anch’io mi ritrovi in te e con te regni,
perché la vera fede consiste nel «credere nel Dio al di sopra di tutto.
nome del Figlio unigenito di Dio» (Gv 3, 18).

“Beati coloro che sono stati ritenuti degni Conservami incrollabile nella fede, e vedendoti,
di diventare figli di Dio, di rinascere nello io che son morto, vivrò ; e possedendoti,
Spirito Santo e di possedere in sé Cristo che li io il povero, sarò sempre ricco più di tutti i re ;
illumina e dona loro una vita nuova. Essi sono e mangiandoti e bevendoti, vestendomi di te,
guidati in diversi modi dallo Spirito, vengono vada di delizia in delizia :
invisibilmente accompagnati dalla grazia e tu sei il vero bene, la vera gloria, la vera gioia ;
ricevono grande pace nella loro anima” (Omelie a te appartiene la gloria,
di un Autore spirituale del secolo quarto , Om. o santa, consustanziale e vivificante Trinità,
18, 7-11; PG 34, 639-642) ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen

Vivere come figli di Dio comporta però percorrere (San Simone nuovo teologo, X-XI sec.)
come Gesù la via della croce, completando nella
nostra carne ciò che manca alla sua passione (Gal
2,19 e 6,17; Col 1,24) per la salvezza del mondo,
convinti che un giorno condivideremo anche
la sua risurrezione. Le sofferenze del tempo
presente non sono assolutamente paragonabili
alla gloria che Dio ci manifesterà. “Per la gioia
che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce,
disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra
del trono di Dio”(Ebrei 12,1-2).

Con noi, anche il cosmo vive nelle doglie del
parto di un mondo nuovo; ma Dio fa tendere
ogni cosa al bene di quelli che lo amano. Se Dio
è per noi chi sarà contro di noi? Chi ci separerà
dall’amore di Cristo? Niente e nessuno potrà
impedire a Dio di amarci e a noi di restare uniti a
lui. Fu l’esperienza di Madre Teresa di Calcutta,
quando chiedendo di lasciare la congregazione
delle Suore di Loreto, scrisse alla Madre Generale
Gertrude Kennedy il 10 gennaio 1948: “So che
nostro Signore non permetterà mai di essere
separato da me, né permetterà che nessuno mi
separi da Lui”.

Siamo sì figli di Dio fragili e crocifissi, ma un

8 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

PAOLO E BARNABA

IL CONCILIO DI GERUSALEMME

P. Giuseppe Ronco, IMC

Il contesto storico, le problematiche, lo della Chiesa, si discusse sui gentili: potevano
svolgimento e le decisioni del Concilio di o no appartenere al popolo eletto? Dovevano
Gerusalemme, tenuto nell’anno 49, sono note farsi circoncidere, visto che per un ebreo la
e ben raccontate nel capito 15 degli Atti degli circoncisione non era un rito come gli altri,
Apostoli. ma il sigillo dell’Alleanza con Dio, il rito di
appartenenza al popolo di Dio? Si poteva stabilire
Più che ripercorrere in dettaglio le vicende, mi una comunione di banchetto tra ebrei e pagani,
preme sottolineare alcuni elementi importanti e tra circoncisi e incirconcisi? In una parola, come
utili a un missionario, chiamato ad gentes per dovevano armonizzarsi fede in Cristo, salvezza e
vocazione. osservanza della legge mosaica?

Non è inutile ricordare che Antiochia e Dalla risposta positiva in favore dei gentili nacque
Gerusalemme sono contrassegnate dal una nuova definizione di “popolo di Dio” basata
pluralismo, che si manifesta non solo nei testi sulla fede cristiana piuttosto che sull’origine
scritturistici, ma anche nel modo di vedere la vita etnica o sull’osservanza rituale. E il concetto di
cristiana e le condizioni necessarie per aderirvi. fraternità arricchì la koinonia dei banchetti.

Non è scorretto pensare ad un vangelo di Marco «... fu stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni
adattato al mondo romano, a quello di Matteo altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli
come più congruente con il mondo antiocheno, e dagli anziani per tale questione».
a quello di Luca come al vangelo per i greci, e
al vangelo di Giovanni come al vangelo adatto La metodologia usata nel Concilio è
al complesso mondo culturale di Efeso e delle interessante. Comprende discussioni, discorsi di
province limitrofe. singoli, azioni comunitarie, decisioni, impegni
da assumere e l’invio di un documento a tutte le
In questo Concilio, infatti, primo della storia

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comunità con le conclusioni. provenienti dalla circoncisione e dalla Legge;

L’intervento di Pietro basato sul ricordo della quella libertà per la quale “Cristo ci ha liberati,
sua esperienza nella casa di Cornelio, richiama perché restassimo liberi” e non ci lasciassimo più
a tutti i presenti che l’apertura della fede ai imporre il giogo della schiavitù (cfr Gal 5,1). Le
pagani è voluta da Dio. Intervengono poi Paolo due modalità con cui Paolo e Luca descrivono
e Barnaba, che seguono l’esempio di Pietro l’assemblea di Gerusalemme sono accomunate
narrando gli eventi di chiesa di cui sono stati dall’azione liberante dello Spirito, poiché “dove
testimoni, cogliendovi l’agire di Dio. c’è lo Spirito del Signore c’è libertà”, dirà nella
seconda Lettera ai Corinzi (cfr 3,17)” (Benedetto

“Tutta l’assemblea tacque e stettero ad ascoltare XVI, 1 ottobre 2008).

Barnaba e Paolo che riferivano quanti miracoli L’intervento di Giacomo fu decisivo,
e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per aggiungendo alla parola di Pietro la prova delle
mezzo loro” (At 15, 12). Scritture, reinterpretate a attualizzate per il

Queste narrazioni di fede sono fondamentali e momento.

hanno il ruolo di offrire elementi di valutazione, Si trattava di cogliere quello che il Signore
sottoponendo l’esperienza dei singoli al voleva; e Giacomo capì che Dio “ha voluto
discernimento pubblico dell’assemblea, che le scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al
confermeranno come venienti dallo Spirito.
suo nome”. Giacomo vide la Chiesa composta da

Inoltre la convinzione di essere salvati per grazia due tronconi: quella l’ “ecclesia ex circumcisione”
e non per circoncisione, diedero conferma alla l’ “ecclesia ex gentium”. Colui che avrebbe dovuto
predicazione di Paolo che sosteneva la sufficienza rappresentare i sostenitori della circoncisione,
del mistero pasquale di Cristo per la salvezza. stupisce per la sua libertà di giudizio.

Null’altro era necessario. “Se, come abbiamo Sul problema della convivenza tra ebrei e
notato, per Luca il Concilio di Gerusalemme gentili, Giacomo propone una soluzione di
esprime l’azione dello Spirito Santo, per compromesso. Si tratta di osservare quattro
Paolo rappresenta il decisivo riconoscimento regole fondamentali di purità rituale, le uniche

della libertà condivisa fra tutti coloro che vi che i pagani devono assumere per diventare

parteciparono: una libertà dalle obbligazioni cristiani.

10 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

Astenersi dalle sozzure degli idoli. fare niente».
Astenersi dall’impudicizia.
Astenersi dagli animali soffocati. Ciò che è avvenuto a Gerusalemme è
Astenersi dal sangue cioè da tutti i cibi che sono l’illustrazione del metodo comu­nitario,
preparati col sangue. dove si cammina nella verità e nella carità,
ascoltando l’altro e le sue sofferenze, dandogli
Tutti aderirono alla proposta di Giacomo e la parola in pubblico, e ponendo tutto sotto lo
l’armonia fu piena. sguardo del Signore, del suo Spirito.

«Lo Spirito Santo e noi...» “Ogni Concilio nasce dalla Chiesa e alla

Scrissero poi una lettera di spiegazione per i fratelli Chiesa torna: in quell’occasione vi ritorna con
di Antiochia, di Siria e di Cilicia, riconoscendo la   l’attenzione per i poveri Così il Concilio di
Gerusalemme nasce per dirimere la questione
comunione di fede che unisce la Chiesa mista di sul come comportarsi con i pagani che
Antiochia alla Chiesa ebraica di Gerusalemme. giungevano alla fede, scegliendo per la libertà
L’esperienza di fede di Antiochia trovava la sua dalla circoncisione e dalle osservanze imposte
convalida. dalla Legge, e si risolve nell’istanza ecclesiale e

La lettera affermava che le decisioni comunicate pastorale che pone al centro la fede in Cristo
erano state prese di comune accordo: «È parso Gesù e l’amore per i poveri di Gerusalemme e
bene, allo Spirito Santo e a noi...» . Non noi di tutta la Chiesa” (Benedetto XVI, 1 ottobre
da soli, non lo Spirito Santo da solo: Lui ha 2008).
bisogno di noi e noi, senza di Lui, non possiamo

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L’ALLAMANO
NELLE TESTIMONIANZE

COME SE NULLA AVESSE DA FARE

P. Francesco Pavese, IMC

L’Allamano valorizzò spontaneamente avesse giammai niente da fare. Da noi occupava
l’accoglienza delle persone, creando un’atmosfera molto bene il suo tempo […]; mai che mostrasse
favorevole al contatto formativo in particolare avere impegni o urgenze, e più tardi soltanto
con i suoi giovani, non solo in occasione della abbiamo saputo che dirigeva mezza diocesi ed
prima accettazione, ma poi durante la loro era occupatissimo».
permanenza in Casa Madre. Ognuno si è sentito P. Domenico Ferrero, nei suoi ricordi, annotò
a suo agio con lui, accolto come figlio, anche di che l’Allamano accoglieva gli allievi sempre
ritorno dalle missioni, sicuro di non dargli fastidio volentieri: «E ci sentiva, ci interrogava, come se
con la sua presenza. Gli allievi, sia missionari non avesse avuto altro da fare».
che missionarie, ebbero tutti l’impressione che
l’Allamano non lesinasse il tempo per loro. C’è
una frase che si ripete spesse volte con le stesse P. Emilio Oggè sperimentò personalmente che il
parole nelle testimonianze, quasi che gli estensori Fondatore accoglieva molto volentieri gli allievi
si fossero messi d’accordo: “sembrava che non anche alla Consolata: «Dopo averci parlato per
avesse altro da fare”, in quanto l’Allamano dava un po’ di tempo, quasi avesse nulla da fare, ci
l’impressione, in quel momento, di essere tutto accompagnava alla porta, e poi ci indicava il
e solo per la persona con cui si intratteneva. Si coretto dove andava a pregare lui, ci indirizzava
noti che questa impressione non è stata solo dei alla Madonna e diceva: “Andate a pregare la
giovani missionari e missionarie, ma anche di Consolata che vi aspetta!”».

persone estranee all’Istituto. Ciò significa che Fr. Alfonso Caffo, siccome era incaricato di
l’Allamano agiva così con tutti, era fatto così, era sbrigare commissioni in Torino, era stato
per gli altri. invitato dall’Allamano a passare a trovarlo

Testimonianze di missionari. È piacevole quando si trovava dalle parti del santuario:
leggere quanto tramandarono i missionari. Il P. «Era suo ordine andare a trovarlo in camera,
Gaudenzio Panelatti, uno dei primi aspiranti alla bussare alla porta. Licenziato quello che aveva,
Consolatina: «A me dava l’impressione che egli ci riceveva. Ci salutava, ci accoglieva veramente
da padre amoroso, ci faceva sedere accanto a lui

12 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

e lì sembrava non avesse altro da fare. Dico che benevolenza e paterna bontà; mi faceva sedere
alle volte la seduta si protraeva a lungo e quasi vicino e mi ascoltava attentamente come se
vergognoso di fargli perdere tanto tempo per non avesse avuto altro da fare. […]. Per quanto
lui sì prezioso, perché a dire il vero alcune volte fosse occupatissimo, non lo vidi mai turbato
doveva sorpassare l’ora di molto certamente. né preoccupato, ma sempre sereno e tranquillo
Allora mi alzavo per licenziarmi e lasciarlo, lasciando ben vedere che con lui era il Signore
ma una volta mi prese la mano e forzandomi a per il quale solo operava».
sedere nuovamente mi disse: “Eh che, dove vuoi Analoga attestazione si trova nella deposizione
andare? Non stai bene qui?”. E tenendomi lì della stessa suora al processo, in risposta alla
fermo obbligato a star seduto, soggiungeva: “ti richiesta di esprimere un giudizio sull’Allamano
dirò io quando dovrai andare”. Sembrava che come Fondatore: «Quando mi recavo dal
godesse di averci vicino come una mamma un Servo di Dio alla Consolata, per i bisogni
suo figlioletto. Continuava nelle sue esortazione della Comunità, mi accadeva talora di dover
per un bel po’ di tempo e poi si alzava dicendo attendere qualche ora a causa del gran numero di
“ora ti do la mia benedizione”, mentre la sua persone che ricorrevano a lui per consiglio. […].
mano stringeva la mia e inginocchiato prendevo Giunto il mio turno, mi accoglieva con grande
la sa benedizione e uscivo contento e felice. benevolenza. Mi faceva sedere, e mi ascoltava
Questo accadde anche quando erano annunciate attentamente, come se non avesse altro da fare».
altre visite».

Testimonianze di missionarie. Anche le Sr. Ferdinanda Gatti: «Quando parlava non
missionarie manifestarono la stessa felice dimostrava mai fretta di finire, mai impazienza».
impressione. Sr. Giuseppina Emilia Tempo, «Anche dandoci dei consigli non rispondeva
durante il processo diocesano, rispose alla subito, ma si raccoglieva come per interrogare
domanda sulla carità dell’Allamano verso il il buon Dio, e poi dava la sua risposta sicura
prossimo con queste parole: «Con tutte le che lasciava l’anima tranquilla senza perdersi in
occupazioni che aveva, quando si andava da lui, molte parole».
si riportava l’impressione che egli si occupasse Testimonianze di altre persone. La sig.na Adele
soltanto di chi a lui si rivolgeva. Questo lo Ferrero, benefattrice della Consolata, raccontò
sperimentai io stessa, e lo sentii dire da molte che il giorno del funerale della mamma andò
persone che ricorrevano al Servo di Dio». con il babbo e una cugina dall’Allamano per
Sr. Chiara Strapazzon, che come superiora della ascoltare qualche parola di consolazione: «Mi
comunità era in confidenza con il Fondatore, sentii male, mi fece portare un caffè con un
mentre si trovava a Venaria, scrisse: «Quando mi cordiale e dedicò il suo tempo prezioso per noi
recavo a parlare al nostro Veneratissimo Padre, come se nulla avesse da fare».
alla Consolata, per i bisogni della Comunità,
accadeva talvolta di dover attendere in sala
d’aspetto per qualche ora, a causa del numero di
persone che andavano da lui per consiglio. Erano
prelati, persone distinte, povera gente: egli tutti
accoglieva con un tratto così amabile e buono che
gli era proprio e che lasciava l’impressione di aver
parlato con un Santo. (Così ho sentito ripetere
da altre persone che l’avevano avvicinato).
Giunto il mio turno, mi accoglieva con tanta

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Il can. Carlo Franco, convittore al tempo del profonda nella sua sintonia con lo zio Giuseppe
Fondatore e da lui proposto come segretario di Cafasso. Da lui, infatti, aveva appreso le famose
mons. Alessandro Riccardi di Netro, espresse quattro regole per passare bene la giornata.
così la sua impressione dei frequenti incontri Secondo una testimonianza di Don Bosco,
con l’Allamano: «Egli, sempre tanto occupato, riportata nella biografia del Cafasso scritta
ricevendomi pareva non doversi occupare che dall’Abate Luis Nicoli di Robilant, il Cafasso
di me: e così soleva fare con altri molti a lui proponeva questi quattro pensieri per passare
ricorrenti». bene la giornata. «Fare ogni cosa come la farebbe
Il can. Augusto Mecco che aveva scelto l’Allamano lo stesso Nostro Signore Gesù Cristo; in quel
come confessore, andando prima al confessionale modo in cui vorremmo averla fatta quando ce ne
nel santuario e poi in ufficio, attestò: «La quale sarà chiesto conto al tribunale di Dio; come se
santa opera seguitò sempre fare, ilare, cortese, fosse l’ultima di nostra vita, e come se non se ne
tranquillo e premuroso, come se non avesse avesse altra da compiere».
avuto altro a fare che dar udienza alla mia povera Il Fondatore, come si è visto dalle testimonianze,
persona, interrompendo le sue occupazioni, o se fecesuo il quarto suggerimento, e lo insegnò.
trattenuto da altri, appena fosse libero». Alle missionarie diceva: «Qual è il modo, i mezzi
Sr. Maria degli Angeli Candellero, monaca della per fare tutte le cose bene? Vediamo i pensieri del
Visitazione, che l’Allamano non poté più seguire Ven. Cafasso per passare bene la giornata. E se si
quando dovette rinunciare di essere direttore passa bene la giornata, si passano bene anche le
spirituale al Monastero, manifestò così la sua settimane, i mesi, gli anni…».
reazione: «Ne rimasi un po’ turbata; ad ogni In una lunga conferenza ai ragazzi, il 3 settembre
modo mi è cosa gradita ricordare come in quelle 1916, il Fondatore sviluppò un tema che gli stava
rarissime volte che avevo il bene d’intrattenermi a cuore, spiegando il commento della gente al
con lui, notavo come sembrava proprio che miracolo di Gesù della guarigione del sordo muto
non avesse altro a fare ed io sapevo com’era in Mc 7, 37: «Bene omnia fecit». Sviluppò uno
immensamente occupato» . per uno i quattro suggerimenti del Cafasso per
Il “perché” di tale atteggiamento. È lecito passare bene la giornata. Circa il quarto disse: «E
domandarsi perché il Fondatore si comportava adesso l’ultimo pensiero: Fare le cose in maniera,
così, accogliendo tutti con una calma e come se non ne avesse a far altra. Ecco, questo si.
un’attenzione sorprendenti da impressionare Quando facciamo una cosa non pensare ad altra:
quanti avevano la fortuna di avvicinarlo. disturbiamo solo la cosa che facciamo. Avviene
Probabilmente questo era il suo carattere sempre sovente che quando facciamo una cosa pensiamo
padrone di sé, ordinato, preciso, mai precipitoso. ad un’altra: quando siamo in Chiesa pensiamo
Tuttavia, si può anche trovare una ragione più allo studio, quando siamo in studio si pensa alla
ricreazione, e così disturbiamo sempre tutto.
Invece no: age quod agis: tieni la testa lì». Dopo

14 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

essersi dilungato portando esempi concreti nella del Fondatore non era solo un atteggiamento
giornate dei ragazzi, ha così concluso: «Bisogna esteriore studiato, quasi un metodo pedagogico
pensare a far bene a quel che faccio adesso hic per attirare la confidenza, ma era qualcosa ad un
et nunc, far ogni azione bene, per la gloria di altro livello. Per l’Allamano ogni persona era un
Dio. […]. Fate tutto alla presenza di Dio. Così valore da rispettare e curare, perché portava in sé
passerete bene la vostra giornata». la fisionomia nascosta del Signore e l’impronta
Non c’è dubbio che questo modo di comportarsi dello Spirito.

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 15

MESSAGGI PAPALI AI CAPITOLI

INTRODUZIONE ALLA NUOVA RUBRICA
Nel mese di giugno l’Istituto, tramite i confratelli capitolari, visiterà Papa Francesco.
Pensiamo di fare opera gradita a tutti riproporre, in tre interventi, i vari messaggi che i Papi hanno
rivolto all’Istituto.
Vogliono essere un contributo alla preparazione spirituale alla visita con Papa Francesco, rivitalizzando
la memoria storica degli anni passati.

16 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

1969: LA VISITA DEL CAPITOLO
AL SANTO PADRE E A PROPAGANDA

P. Mario Bianchi, IMC

Torino, 10 novembre 1969 Festa di tutti i Santi alla fine dell’udienza.
a) Nel saluto ai Capitoli di Istituti religiosi e
Carissimi Confratelli, missionari, il Papa,
Lo scopo di questa Circolare è rendere partecipi dopo aver riaffermata la validità della vita religiosa
i membri dell’Istituto della « grazia spirituale » nella Chiesa e nel mondo di oggi, dichiarò che
della visita del Capitolo a Roma. i Capitoli nella vita degli Istituti sono un esame
La visita del Capitolo al Santo Padre e a di coscienza, che ha il compito di armonizzare
Propaganda lo spirito della fondazione e i valori tradizionali
11-22- ottobre, i partecipanti al nostro Capitolo trasmessi dal passato, con le novità e le riforme
si sono recati a Roma per essere ricevuti in necessarie alle situazioni che cambiano. Deve
udienza dal Santo Padre e dal Cardinale Prefetto essere una sintesi felice e feconda, ma, aggiunse
detta S. Congregazione per l’Evangelizzazione. il Papa, « se voi amate i valori della vostra
E’ stato senza dubbio uno dei momenti più belli tradizione, non vi sarà difficile trovare la giusta
e solenni del Capitolo, e coloro che vi hanno via del rinnovamento ».
preso parte ne conserveranno a lungo il sereno e
confortante ricordo.
Come Superiore, desidero comunicare a tutta
la nostra Famiglia la «grazia spirituale » —
se così posso esprimermi — di questa visita
romana, grazia che consiste sia nella affettuosa
benedizione che il Santo Padre e il Card. Prefetto
di Propaganda hanno dato ai missionari, ai
loro benefattori, alle loro opere e missioni,
sia nell’insegnamento e nell’incoraggiamento
rivoltici: vorrei che fossero accolti come un dono
prezioso che il Signore ha fatto all’Istituto.
La parola del Santo Padre. Durante l’udienza
generale in S. Pietro, alla quale i Capitolari presero
parte, la parola del Papa ci è stata indirizzata tre
volte; in forma e con sfumature diverse: come
saluto paterno ai membri dei Capitoli presenti
nella Basilica Vaticana (nell’annunciare noi, il
-Papa-. disse: « L’Istituto, così rinomato, -dei
Missionari della Consolata ») — nel discorso
rivolto a tutti i partecipanti all’udienza generale
e, infine, nella breve conversazione avuta con i
membri della Direzione Generale dell’Istituto,

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 17

b) Nella affabile conversazione con il o in determinato territorio; è un’espressione
Superiore e alcuni membri del Consiglio, il relativamente nuova della organizzazione della
Santo Padre ha dichiarato di nutrire per il nostro Chiesa, resa opportuna da necessità pratiche:
Istituto molto, molto affetto; ci ha ringraziati in etniche, geografiche, destinata a decentrare
nome del Signore per il bene che facciamo nel rispetto alla Sede Apostolica l’esercizio delle
servizio della Chiesa, e ha pregato di portare la potestà gerarchiche, e ad accentrarlo, o
Sua benedizione a tutti i missionari, alle loro coordinarlo localmente, regionalmente; è
cristianità e particolarmente ai giovani che si un segno di unità della Chiesa, riflessa nelle
preparano nei Seminari alla vita missionaria. legittime forme diverse della sua cattolicità; ed è
c) il discorso, indirizzato alla affollata perciò un tema importante e complesso. Come
udienza che gremiva la Basilica di S. Pietro, già dicevamo nell’udienza generale della scorsa
fu incentrato sulla fiducia nella Chiesa e sul settimana, noi non ne parleremo pubblicamente
senso giusto dell’aggiornamento e del dialogo per meglio lasciare alle discussioni sinodali
all’interno della comunità ecclesiale. Si tratta di completa libertà.
un discorso essenziale e chiaro riguardo ad aspetti Ma guardando ora anche noi, come spettatori,
importanti della vita della Chiesa, in cui anche questo avvenimento molto rilevante nella vita
il nostro Istituto è inserito; un discorso, quindi, presente della Chiesa, possiamo rispondere
che diventa illuminante e normativo per il lavoro al richiamo che esso ci offre alla fiducia che le
di rinnovamento che il Capitolo sta preparando. dobbiamo. Dobbiamo avere fiducia nella Chiesa;
A nome dei Padri Capitolari, presento il discorso sì, in questa Chiesa di Cristo, fondata in realtà
del S. Padre alla riflessione di tutti i missionari, da Lui sulla pietra, e, nell’apparenza storica,
come un dono provvidenziale e il ricordo della simile alla barca di Simone Pietro, sbattuta dalla
nostra visita al. Papa. tempesta. Fiducia nella Chiesa qual è. Questo
non è immobilismo; è realismo, è fedeltà. La
DOBBIAMO AVERE FIDUCIA NELLA Chiesa ci dà prova di vitalità; un carisma di
CHIESA indefettibile sopravvivenza vi si manifesta e
lo documenta, all’evidenza. Ella ci dà prova di
autenticità: la sua coerente fedeltà nella dottrina,

PAOLO VI

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 22 ottobre 1969

 

Fiducia nella Chiesa autentica, vitale,
dinamica

Diletti Figli e Figlie!

L’attenzione della Chiesa e del pubblico, anche la
vostra certamente, è rivolta in questi giorni verso
il Sinodo straordinario dei Vescovi, che è riunito
a Roma e che studia le relazioni del Papa con i
Vescovi raggruppati nelle Conferenze episcopali,
e delle Conferenze fra loro: il punto focale delle
discussioni si polarizza sopra questo organo
della gerarchia .ecclesiastica, ch’è appunto la
Conferenza episcopale in una data nazione,

18 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

nella linea morale, nelle istituzioni fondamentali,
nello sviluppo storico, insieme con la tensione
continua di riformarsi, di rinnovarsi, di
santificarsi, ce ne dà confortante assicurazione.
Ella è ferma e dinamica. Ella ci dà prova di
attualità: la sua presenza nel nostro tempo lo
dice, anzi lascia trasparire una sollecitudine
estremamente vigilante di interpretare i segni dei
tempi, di accogliere le esperienze del progresso,
di parlare il linguaggio degli uomini d’oggi, di
soccorrere i bisogni antichi e nuovi dell’umanità.
Ella crede, ella spera, ella ama. Cristo è con
lei. Ella è viva, ella è vera. Ella merita la nostra
fiducia.

Oggi come ieri, oggi più di ieri. Anche questo e particolare piano di riforma ecclesiastica,
fatto del Sinodo, che si sta celebrando, lo attesta, e ‘specialmente se questo si stacca arbitrariamente
conforta la nostra fiducia. E ne abbiamo bisogno. dalla norma comune e stabilita. Oggi è
Perché la crisi, che si manifesta in alcuni settori facile sottrarsi mentalmente, fantasticando e
della Chiesa e dell’opinione pubblica, - se pur di studiando, dalla regola vigente con un proprio
crisi, piuttosto che di travaglio, si può parlare -, sogno di riforma ideale; dal sogno si passa
tale ci sembra: un difetto di fiducia. Di fiducia all’ipotesi concreta; dalla ipotesi all’esigenza; e
nella Chiesa qual è. Forse questa parola magica dall’esigenza talora alla delusione, ovvero alla
di «aggiornamento» ha spinto alcuni oltre il protesta ed anche alla disobbedienza. La Chiesa
segno. Un frettoloso bisogno di revisione, onesta è una comunione di uomini, liberi, sì, ma viventi
e doverosa, s’è trasformato in una corrosiva in armonia, raggiunta con gioiosa e volonterosa
autocritica, e perfino in un autolesionismo, che adesione, ed anche con umile soggezione. Non
ha fatto perdere in alcuni il senso ed il gusto si può far dipendere l’adesione alla Chiesa
della milizia cristiana e dell’apostolato cattolico. dal compimento nella sua compagine d’un
Sono le «strutture» della Chiesa ufficiale, si è desiderio personale. La Chiesa oggi è sollecita
detto, che bisogna cambiare, ben più che le a considerare il dato psicologico e sociologico
idee deteriori ed i costumi decadenti del nostro della comunità (quello risultante dalle inchieste,
secolo; così che il tessuto connettivo, che fa della ad esempio): ma ella deve essere guidata da
Chiesa una comunione organica e responsabile, altri criteri prevalenti: quelli del dato teologico,
il tessuto della carità ecclesiale e dell’obbedienza cioè quelli di Dio, quelli del Vangelo, quelli di
gerarchica, si è qua e là non poco logorato. Cristo, ai quali ella deve la sua ragion d’essere, e
Di fiducia abbiamo bisogno; di mutua fiducia. ai quali deve informare la norma direttiva della
La Chiesa, si chiedono alcuni, saprà comprendere sua missione, ch’è missione pastorale, cioè di
le aspirazioni, le inquietudini, le attese, che sono guida, di educazione, di elevazione alla via ardua
negli animi della nostra generazione? Saprà della salvezza. La Chiesa non è un fenomeno
ascoltare? A noi pare che sì: ella saprà. dialogare, storico e sociale qualsiasi, che si possa modificare
come oggi si dice ; saprà anche assecondare. I
fatti e i propositi già lo dicono. Questo è il suo
voto. Ma bisogna subito fare attenzione. Non
sarebbe giustificato il senso di frustrazione in
coloro che non vedessero assecondato un proprio

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 19

a piacimento. È un fatto spirituale e religioso: All’incoraggiamento del venerato Prefetto seguì
una fede lo genera, un’autorità lo dirige, uno un amichevole e cordialissimo incontro con S.
Spirito lo vivifica. Merita la nostra fiducia, la Ecc. Mons. Pignedoli, Segretario di Propaganda,
nostra fedeltà, il nostro servizio, il nostro amore, il quale s’interessò ai problemi e al lavoro dei Padri
la Chiesa. Questo vi dice l’umile successore di Capitolari nei vari campi del loro apostolato.
Pietro, con la sua benedizione. Con tale incontro, si chiuse la intensa giornata
La fiducia nella Chiesa, che per noi è anche romana del nostro Capitolo.
fiducia nell’Istituto, ci è necessaria per realizzare
la nostra vocazione sia come individui, sia come
Comunità. Dalla fiducia nasce la pazienza, il
‘Sano ottimismo e persino l’entusiasmo per la
propria missione. Sono qualità e atteggiamenti
necessari per attuare il rinnovamento costruttivo
dell’Istituto che, come la Chiesa, « è una
comunione di uomini, liberi, sì, ma viventi in
armonia, raggiunta con gioiosa e volenterosa
adesione, ed anche con umile soggezione.

L’incoraggiamento del Card. Agagianian,
Prefetto della. S. C. per la Evangelizzazione.
— 11 pomeriggio dello stesso giorno, i Padri
Capitolari erano ricevuti anche da S. Em. il
Card. Agagianian, Prefetto di Propaganda. Fu un
incontro di famiglia, non solo perché Propaganda
per noi missionari è un po’ la comune madre, ma
soprattutto per lo spirito e il clima di famiglia
che vi regna.
Il Cardinale Prefetto ci ha accolti con squisita ed
effusa bontà, e ci ha parlato come un padre. La
sua esortazione si può compendiare in queste tre
idee:
— Voi missionari dovete essere non soltanto
esperti ed apportatori di assistenza e progresso
sociali, ma anzitutto ed essenzialmente
evangelizzatori, comunicatori del Vangelo e
ministri della Eucarestia. Questo è ciò che la
Chiesa e il Papa vogliono da voi.
— Per questo, occorre che ci sia in voi il fuoco
interiore, che siate missionari santi, uomini di
preghiera, come voleva il Fondatore.
— La « esperienza » del Fondatore, il suo spirito
e il suo insegna-mento debbono continuare
sempre a guidarvi nel vostro apostolato e nel
lavoro di rinnovamento.

20 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

ATTIVITÀ DELLA DIREZIONE GENERALE

VISITA A PAPA FRANCESCO

Sr. Simona, MC e P. Stefano, IMC

Missionarie e Missionari carissimi,

Durante il prossimo Capitolo Generale avremo
l’occasione di rendere visita a Papa Francesco.
Sarà un momento di grazia e di gioia, come fu
per Maria la visita a Elisabetta. Un’occasione
per cantare, davanti a chi presiede la Chiesa,
il nostro Magnificat a Dio per aver suscitato i
nostri Istituti e per i tanti benefici ricevuti.

L’adesione al Papa voluta dal P. Fondatore e presenza e la loro consolazione.
ribadita dalle Costituzioni, rimane sempre Il prossimo Capitolo Generale vorrebbe, infatti,
una caratteristica per noi fondamentale: segnare una tappa importante nel cammino dei
“Il missionario si vincola all’opera nostri Istituti, focalizzandosi sulla rivitalizzazione
dell’evangelizzazione nella Chiesa, della cui e sulla riorganizzazione come percorsi per una
missione diventa più strettamente partecipe. sempre migliore qualità di vita vocazionale, per
L’Istituto e ogni suo membro si distinguono per dare nuovo respiro al dinamismo del carisma,
l’amore, la fedeltà, l’adesione al Papa, ai Vescovi, per il bene di ciascuno/a di noi, delle nostre
e nel seguire le direttive della Santa Sede” (Cost famiglie missionarie e della missione.
IMC, 13). “Inserite nella Chiesa Cattolica, Non avrà come finalità quella di redigere un
in comunione con essa e da essa inviate, bel documento da allineare ai tanti altri che
testimoniamo e annunciamo Cristo secondo già possediamo, ma di discernere insieme il
il nostro Carisma.” “L’obbedienza religiosa ci movimento dello Spirito e elaborare orientamenti
impegna a servire la Chiesa, ad aderire ai suoi e proposte che ci aiutino a essere missionari e
insegnamenti e a obbedire, anche in forza del missionarie rinati nell’entusiasmo, capaci di
voto, al Sommo Pontefice al quale, come figlie vivere insieme con più amore e di qualificare in
dell’Allamano, siamo particolarmente unite e modo concreto la nostra missione ad gentes.
fedeli” (Cost MC, 6, 23). Al Papa chiederemo di accompagnarci nel nostro
Per renderlo efficace e fonte di novità, questo
incontro va preparato con la preghiera, con la
riflessione personale e comunitaria, chiedendo
allo Spirito Santo e alla Madre Consolata la loro

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 21

L’approfondimento conciliare del tema lo
troviamo nei primi due capitoli della Lumen
Gentium, che siamo invitati a rileggere, meditare
e trasformare in preghiera, per dare una base
teologica salda alla nostra missione.

È un mistero che s’incarna in tutte le nazioni
della terra, proponendo il Cristo Risorto e
dialogando con tutti senza paura, nella ricerca
del Regno basato sulle beatitudini.

servizio alla Chiesa, di illuminarci con i suoi È un popolo che ha trovato nel Signore
consigli pieni di esperienza, e chiederemo anche misericordia, e che è continuamente rigenerato
un messaggio che orienti la nostra missione. dal perdono di Dio; è il popolo dei redenti che
A tutte le comunità chiediamo di preparare questo ascolta l’invito del Signore a essere “misericordiosi
evento meditando con apposite lectio divine il come il Padre”.
mistero della visitazione di Maria ad Elisabetta Noi, missionarie e missionari, saremo all’altezza
(Lc 1, 39-56), e di interiorizzare attentamente i della nostra missione nella misura in cui noi stessi
contenuti dell’Evangelii Gaudium. ci lasceremo trasformare in sale che dà sapore
alla massa, in lievito che fa fermentare, in luce
che illumina chi vacilla. Siamo chiamati a vivere
con gioia nel mondo in cui Dio ci ha seminato,
sorelle e fratelli vicini alla gente, soprattutto ai
più poveri, fino al dono della nostra vita.

In questa lettera, al termine di ogni tema che “Essi (i poveri) hanno molto da insegnarci. È
presentiamo, abbiamo suggerito delle domande necessario che tutti ci lasciamo evangelizzare da
per facilitare la traduzione nel contesto vitale del loro. La nuova evangelizzazione è un invito a
cammino della “Chiesa in uscita” che testimonia riconoscere la forza che salva delle loro esistenze e
la gioia del Vangelo al mondo d’oggi. Ognuno/a a porle al centro del cammino della Chiesa. Siamo
potrà scegliere di rispondere alla domanda o alle chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare a
domande che più gli/le sono utili nel cammino. essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche a
Ogni risposta sarà un segno del nostro impegno. essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli
I. LE NOSTRE FAMIGLIE e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio
MISSIONARIE PORZIONE DELLA vuole comunicarci attraverso di loro” (EG 198).
CHIESA, POPOLO DI DIO

La visita a Papa Francesco è una grande occasione,
un kairos, per approfondire la nostra fede e
rinnovare la nostra missione. È un richiamo a
continuare ad amare e servire la Chiesa nella
costruzione del Regno. Rileggere alcuni scritti
del P. Fondatore sull’argomento rinnoverebbe la
comunione profonda con il carisma originario e
la tradizione successiva.

La Chiesa è mistero, popolo di Dio, dono per
tutti.

22 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

DOMANDE PER FAVORIRE Maria del Fiore, 10 novembre 2015) .
LA RIFLESSIONE E IL CONFRONTO È necessario moltiplicare gli sforzi, valorizzare
In che modo la tua comunità si sente popolo di gli esempi positivi già esistenti, perché nel lavoro
Dio e soggetto di evangelizzazione (EG 111)? “libero, creativo, partecipativo e solidale” ogni
Si possono riconoscere segni di una conversione persona possa “esprimere e accrescere la dignità
pastorale e missionaria delle nostre comunità della propria vita” (EG 192). È un nuovo modo
ecclesiali e missionarie? di lasciarci coinvolgere nella missione, dando
Quali gesti, iniziative e opere trovi più efficaci testimonianza dei valori in cui si crede.
per esprimere l’attenzione alle questioni più
cruciali del tempo che viviamo e che interrogano Intendiamo perciò dare il nostro contributo
più da vicino il nostro carisma ad gentes? come famiglie missionarie perché tutti, cristiani
Quale percorso è proposto perché il richiamo e non, credenti e non, si possa diventare un
all’essenzialità della fede diventi vita e nuovo popolo, consapevoli che ciò “richiede un costante
umanesimo capace di incontrare chiunque? processo nel quale ogni nuova generazione si vede
Quali i nuovi processi che Evangelii Gaudium ci coinvolta. È un lavoro lento e arduo che esige di
invita a far succedere per favorire l’avvento di un volersi integrare e di imparare a sviluppare una
nuovo umanesimo? cultura dell’incontro in una pluriforme armonia”
(EG 220).
2. ISTITUTI CHE VOGLIONO Le numerose sfide contemporanee della
RISPONDERE ALLE SFIDE missione esigono capacità di testimoniare Cristo
DELL’OGGI e il Vangelo là dove siamo chiamati a vivere
Per ben progettare il futuro e rispondere alle sfide e lavorare, siano città o periferie urbane ed
che l’oggi ci presenta, bisogna saper guardarsi esistenziali, minoranze etniche o culturali, nuovi
attorno e avere coscienza che tanto bene già areopaghi e migranti.
esiste, e che Dio opera e abita nelle nostre case, La testimonianza, infatti, sia personale sia
nelle nostre strade, nelle nostre piazze, e “vive comunitaria, resta il modo più convincente per
tra i cittadini promuovendo la solidarietà, la evangelizzare.
fraternità, il desiderio di bene, di verità, di DOMANDE PER FAVORIRE
giustizia” (cfr. EG 71-75). LA RIFLESSIONE E IL CONFRONTO
Il lavoro missionario si fa insieme, gente e Quali sono le priorità che l’esperienza ci consegna
missionari/e, non con metodi autoreferenziali, e come l’Evangelii Gaudium ci può aiutare ad
ma innescando processi che facilitino una affrontarle in un’ottica di comunità missionaria?
convivenza costruttiva. I nostri Istituti hanno Quale spazio occupano i giovani nella
una storia e un presente ricco di esempi in questo tua esperienza personale e comunitaria di
senso. Tali gesti e opere non di rado hanno
prodotto frutti inaspettati e risultati di ottima
qualità. Anche il Papa, a Firenze, aveva rilevato
questo modo di agire: “Ricordatevi inoltre che
il modo migliore per dialogare non è quello di
parlare e discutere, ma quello di fare qualcosa
insieme, di costruire insieme, di fare progetti:
non da soli, tra cattolici ma insieme a tutti coloro
che hanno buona volontà” (Cattedrale di Santa

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 23

evangelizzazione? d’innovazione, ma allo stesso tempo attente a
La provocazione di Evangelii Gaudium a essere che l’evoluzione non generi divari e squilibri;
comunità missionaria, fermento di una rinnovata capaci di mettere al servizio della missione
vita sociale, uno spazio di fraternità, di giustizia, risorse ed energie; Famiglie Missionarie che
di pace, di dignità per tutti come ci interpella? sappiano abitare il mondo con dignità, rispetto
Ci può aiutare a innescare processi per rompere e in comunione, celebrando le differenze e
l’autoreferenzialità dei nostri gruppi e/o delle armonizzandole al servizio dell’unità.
nostre iniziative? “Nuove culture continuano a generarsi in queste
Quali sono gli esempi più efficaci di dialogo e di enormi geografie umane, dove il cristiano non
processi inclusivi che hai vissuto, e perché? suole più essere promotore o generatore di
senso, ma che riceve da esse altri linguaggi,
3.ISTITUTICAPACIDITESTIMONIARE simboli, messaggi… Si rende necessaria
La testimonianza è il cuore che fa di noi una un’evangelizzazione che illumini i nuovi modi
comunità missionaria capace di abbracciare tutti di relazionarsi con Dio, con gli altri e con
i popoli. È il principio evangelico che garantisce l’ambiente, e che susciti i valori fondamentali.
autenticità e spessore alla Parola che annunciamo. È necessario arrivare là dove si formano i nuovi
Prima di noi, altre missionarie e missionari racconti e paradigmi, raggiungere con la Parola
che ci hanno preceduto, hanno vissuto la fede di Gesù i nuclei più profondi dell’anima” (EG
in una simile prospettiva. Essi hanno saputo 73-74).
essere autentiche Missionarie e Missionari della I luoghi dove vivere la sfida e la bellezza della
Consolata, dove l’aggettivo “della Consolata” missione sono le tante periferie cui abbiamo
suona come sinonimo di accoglienza, già accennato, prima di tutte la periferia dell’ad
riconoscimento, rispetto, apertura a Dio, luogo gentes, altre che già s’intravvedono all’orizzonte,
in cui il Vangelo ha saputo produrre grandi luoghi dove si concentra ciò che il mondo
frutti, anche nel campo sociale. considera “scarto”.
Essere comunità missionaria per tutti i popoli Gli strumenti per rispondere validamente a tali
chiede di sapere assumere e dare futuro a sfide sono quelli che la tradizione dei nostri
quest’attitudine “della Consolata”: continuare Istituti ci consegna: la vita religiosa da vivere nel
cioè a costruire delle Famiglie Missionarie capaci quotidiano come sorgente di energie e di senso,
l’impegno nella missione che oggi diventa sempre

24 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

più multiculturale e inter gentes, la condivisione CONCLUSIONE
della vita che dà valore alla festa e alla relazione Visitando il Papa, non andiamo a mani vuote.
profonda. In una parola sintetica, la carità, che Gli portiamo la nostra storia, tessuta da santi
non è soltanto aiuto al bisognoso e al povero, e ricca di opere buone. Gli portiamo anche le
ma tessuto di fondo della nostra vita e del nostro nostre debolezze e i limiti che a volte sono stati
operare. occasione di male. Gli portiamo i nostri progetti
Maria, la Madre del Signore, la Consolata, è missionari, il nostro desiderio di rinnovamento,
il faro che illumina e l’esempio da imitare. È di qualificazione, di vita più fraterna e solidale.
guardando a Lei che possiamo dispiegare il Gli portiamo le speranze, la voce, le aspirazioni
nostro impegno per essere popolo di Dio nella dei nostri popoli, della gente che umilmente
città, tra e per i popoli, convinti del sostegno serviamo.
solido e ricco di fantasia dello Spirito Santo. E gli regaliamo un’icona della Consolata, segno
“Maria è colei che sa trasformare una grotta per della nostra missione e della nostra preghiera per
animali nella casa di Gesù, con alcune povere lui. È un’icona scritta nel 2015 da Caterina Shim
fasce e una montagna di tenerezza. È l’amica Sun-hwa, artista coreana conosciuta nel paese e
sempre attenta perché non venga a mancare il apprezzata dalla Chiesa cattolica.
vino nella nostra vita. È colei che ha il cuore tratto Infine, gli chiederemo umilmente di benedire
dalla spada, che comprende tutte le pene. Quale noi e il mondo intero.
madre di tutti, è segno di speranza per i popoli che Grazie a tutti/e e a ognuno/a, buon cammino,
soffrono i dolori del parto finché non germogli coraggio e avanti in Domino!
la giustizia. È la missionaria che si avvicina a noi Nepi – Roma, 19 marzo 2017
per accompagnarci nella vita, aprendo i cuori alla Festa di San Giuseppe
fede con il suo affetto materno. Come una vera
madre, cammina con noi, combatte con noi, ed
effonde incessantemente la vicinanza dell’amore
di Dio” (EG 286).

DOMANDE PER FAVORIRE
LA RIFLESSIONE E IL CONFRONTO
Che cosa significa, nella tua esperienza, “arrivare
là dove si formano i nuovi racconti e paradigmi,
raggiungere con la Parola di Gesù i nuclei più
profondi dell’anima”?
Quali esempi di testimonianza sono particolarmente
da evidenziare come innovativi e contemporanei
per noi (EG71)?
L’Evangelii Gaudium ci ricorda che il Suo Popolo
s’incarna nei popoli della terra, ciascuno con una
propria cultura (EG 115). Come essere pertanto
capaci di riconoscere la dignità di ogni cultura nella
società multiculturale, oltre ogni paura dell’altro,
del diverso?

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 25

Preghiera per il Capitolo IMC

Dio, Padre di Misericordia manda su tutti noi
il tuo Spirito mentre ci prepariamo al prossimo
Capitolo Generale.

Dona ai delegati lo stello zelo e lo stesso amore alla
missione che animò il Beato Giuseppe Allamano
nel fondare il nostro Istituto missionario.

Dona a tutti noi lo stesso coraggio dei tuoi
Apostoli Barnaba e Paolo di salpare e fare vela
verso Antiochia verso il nuovo della missione
nella fedeltà al nostro carisma Ad Gentes.

Maria Consolata, nostra Madre, ci accompagni
mentre cerchiamo di seguire il Signore nostro
Gesù Cristo, e mentre camminiamo verso di Te,
Padre che vivi e regni nella Trinità perfetta Dio
Onnipotente, per tutti i secoli dei secoli. Amen

Preghiera per il Capitolo MC

Ave Consolata, Madre Tenerissima, ti diciamo
beata perché hai creduto e hai saputo riconoscere
le orme dello Spirito di Dio nei grandi avvenimenti
ed anche in quelli che sembrano impercettibili!
Aiutaci a confessare la fecondità dello Spirito nel
segno dell’essenziale e del piccolo.

Concedici di compiere l’atto coraggioso
dell’umile a cui Dio volge lo sguardo e a cui
sono svelati i segreti del Regno.

Avvolgi col tuo manto ciascuna di noi e in
particolare le sorelle capitolari affinché, protette
e guidate da te, nostra Fondatrice, possiamo
discernere e seguire le orme dello Spirito nell’oggi
della nostra storia. Amen!

26 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

“SÍ A LAS RELACIONES NUEVAS
QUE GENERA JESUCRISTO”

P. Salvador Medina, IMC

Les propongo, amigos/as lectores que oremos, es el primero, me dije. Desnudo como estoy, no
revisemos y proyectemos nuestra vida voy a salir. Sentado, con miedo de caer, alce mis
inspirados en el “Sí a las relaciones nuevas que manos a lo alto y exclamé: en tus manos estoy,
genera Jesucristo”, guiados por una reflexión y espero en ti, buen Dios! Un suspiro con pregunta
comentario desde mi experiencia de Consagrado exhalé: por qué tiemblas “madre tierra”?
para la Misión ad gentes e el Instituto Misionero Una respuesta a mi pregunta llegó al instante
de la Consolata - IMC y la propuesta que aparece por Internet. El Corriere della Sera informaba de
en el No. 87 de la Evangelii Gaudium, del Papa un terremoto de magnitud 5.4, a las 19.11 de la
Francisco: tarde, con epicentro en la provincia de Macerata,
“Hoy... sentimos el desafío de descubrir y transmitir al centro de Italia, cuya réplica de magnitud 6.2
la mística de vivir juntos, de mezclarnos, de sentí yo, dos horas más tarde, a las 21.18.
encontrarnos, de tomarnos de los brazos, de Esta respuesta informativa, que casi culpaba la
apoyarnos, de participar de esa marea algo caótica tierra del atropello a la población y al patrimonio
que puede convertirse en una verdadera experiencia cultural de una linda y antigua región, en nada
de fraternidad … Si pudiéramos seguir ese camino, se refirió al “gemido”, al dolor de la tierra, ni al
¡sería algo tan bueno, tan sanador, tan liberador, aullido lastimero y alertador de los perros, que
tan esperanzador! Salir de sí mismo para unirse a también sufren, mientras esperan la liberación,
otros hace bien...”. como nos lo recuerda San Pablo en la Carta a los
Romanos 8,13-23.

Un hecho de vida (cada uno puede pensar en un Las redes de la comunión se activaron
hecho de la vida personal) inmediatamente desde las Filipinas, Corea del
Eran las 21.18 del Miércoles 26, en la intimidad Sur, el Kenya, Angola, Mozambique, Colombia,
de mi cuarto, en Roma, dialogaba con migo Brasil, México, Estados Unidos, Sydney, España,
mismo y me aplicaba gel de sábila en todo el Portugal y otros lugares más: cómo estas? era la
cuerpo, mientras le agradecía a la misma planta pregunta general; Bien! me venia espontáneo;
el alivio que me deparaba. Gracias a Dios! fue el coro final. Continuaron los
La soledad me envolvía en un silencio intercambios de palabras, videos y fotos, hasta
dialogante entre el Creador que me regalaba que el sueño me arrulló en la noche, a la espera
la sábila, cultivada en el jardín de mi casa por del nuevo sol.
Cris, emigrante filipino que vino en Europa Nosotros los humanos somos “terrano” (nuestra
buscando una vida mejor, la sábila y yo que identidad)
interactuábamos, amándonos, en el sueño Cada uno/a de nosotros habita el presente en
común de la salud integral. diferentes lugares, ahora aquí en Bogotá, como
De pronto un movimiento nos interrumpió. persona hecha de tierra, “terrano” (Faustino
La cama se conmovió, los cuadros de la pared Teixeira), impulsado o frenado por su pasado
comenzaron a temblar. Terremoto, pensé. No que lo debemos asumir con gratitud y atraídos

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 27

u ofuscado por su futuro que lo debemos abrazar nuestro Dios, (…) para iluminar a los que viven en
con esperanza, si no queremos sucumbir. tinieblas y en sombra de muerte, para guiar nuestros
Nuestra existencia personal, como la de Jesús y la pasos por el camino de la paz” (Lc 1, 78-79).
de María, está preñada de soledad (identidad) y a la Les propongo que tejamos las “nuevas relaciones”
vez de compañía (relacionalidad), culturalmente en la tela de cada cultura, con la guía de la maestra
tejida, tal y como lo entiende el magisterio de la Consolata, que nos remite siempre a Jesús, ese
Iglesia en AmerIndiaAfroLatina, apoyada en el Sol que está en sus brazos y en su nombre de
Concilio Vaticano II y la Exhortación apostólica ConSOLata. Ella, la madre de la ConSOLación,
Evangelii nuntiandi nn. 18 y 20: “Con la palabra nos indica con su mano el Hijo, Sol generado
‘cultura’ se indica el modo particular como, en en su vientre para iluminar, calentar, energizar
un pueblo, los hombres cultivan su relación y purificar las relaciones nuevas, en éste “hoy”
con la naturaleza, entre sí mismos y con Dios” planetario, que re-liga lo personal, lo social, lo
(GS 53b) de modo que puedan llegar a “un ecológico y lo espiritual.
nivel verdadera y plenamente humano” (GS Reflexionando la teología de la ConSolación,
53a). Es ‘el estilo de vida común’ (GS 53c) que mientras contemplamos el cuadro de la
caracteriza a los diversos pueblos, por ello habla ConSolata, podemos alimentar nuestra
de ‘pluralidad de culturas’ (GS 53c) y no de ‘la espiritualidad misionera para seguir tejiendo las
cultura’ (cfr. DP 386). nuevas relaciones, al servicio de una vida integral
La cultura, entonces, como estilo y proyecto digna y de calidad.
de vida de pueblos o grupos sociales, remite
siempre a identidades especificas, humanamente
construidas y constructoras a su vez de humanidad.
No se pueden diluir en una pretendida cultura
universal, impuesta por la globalización de
capitales, tecnologías y comunicaciónes, sin
sujeto ni corazón. La “comunidad de vida” (cfr.
Carta de la tierra) necesita de las culturas para
no morir y de la interculturalidad para el “buen
vivir” o “Sumak kawsay”, que en Quechua significa “la
plenitud de vida en comunidad, junto con otras
personas y la naturaleza”.

Culturas tejidas por “terranos” La ConSolata, un SI a las nuevas
Personalmente me gusta la tarea y la técnica del relaciones
tejer, aunque en mi mundo cultural (Aguadas) no El mismo nombre ya nos las sugiere, pues tanto la
la pude aprender porque era cosa de mujer. No se expresión dialectal piamontesa “Consolà”, como
conversaba entonces sobre relaciones de genero. su correspondiente italiana “Consolata”, como
El tejer, que puede ser manual o industrial, es participio pasado, de genero femenino, del verbo
siempre tarea delicada, artística, estética y ética. latino consolor, consolar, contiene en sí misma
Más aún el arte de tejer relaciones vitales para la significado pasivo, “aquella que es consolada” y
vida. activo “que consuela”. Esto por la transitividad
El Papa Francisco, artista de relaciones, nos activa, pasiva y refleja del verbo consolar y
propone la luz del Señor Jesús para esa misión porque su sustantivo consolación indica, al mismo
de tejer nuevas relaciones, Sol naciente que nos tiempo, el efecto de consolar y el estado de quien
viene a visitar: “por la entrañable misericordia de es consolado y de quien consuela. Se trata pues
de un movimiento personal (yo consuelo y me

28 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

consuelo) y al mismo tiempo social, recíproco, presencia (compañía) del Dios de sus antepasados
de ida (yo consuelo) y vuelta (soy consolado), (el Otro, trascendente), atenta, humilde,
de intercambio. Cum-solus, “estar con”, es creyente, abierta a la vocación, dispuesta a la
exactamente la función de la consolación, ser misión, feliz: “Te saludo, llena de gracia, el Señor
compañía del otro en su soledad, sin dejar de está contigo… Dichosa tu que has creído” (Lc 1,
acompañar la propia soledad: amar a Dios y al 28. 45).
prójimo como a sí mismo (Mt 22,39, Lc 10,27), Para vivir esta dimensión religiosa y espiritual de
como lo ha hecho Jesús (cfr Jn 13,34). nuestra identidad relacionada, en el día a día, nos
apoyamos en el Voto de Obediencia, entendido
María ConSolata en sus relaciones: como disponibilidad para escuchar la voluntad
Con sigo misma: permanece sola, pero con, de Dios, discernimiento personal y comunitario,
en la presencia (compañía) de sí misma, en su con actitud de fe orante, para clarificarla, libertad
identidad personal y cultural de mujer judía, en para vivirla y testimoniarla.
honesta relación con José: “mi espíritu se alegra Con los otros: permanece sola, pero con, en la
en Dios mi Salvador, porque ha puesto los ojos en la presencia (compañía) de los “otros” (diferentes
humildad de su esclava. Por eso desde ahora todas e iguales), pronta a salir e ir al encuentro de
las generaciones me llamaran bienaventurada (Lc personas individuales que buscan generar vida en
1, 47-48). medio a las dificultades: “en aquellos días María
Se trata de la propria identidad identificada, que se puso en viaje hacia montaña… entrando en
nos habilita, en autónoma libertad, para entrar en la casa de... permaneció con ella cerca de tres
el dinamismo de la relacionalidad meses...” (Lc 1, 39); de familias o grupos en
Con el Otro: permanece sola, pero con, en la fiesta: “se hicieron unas bodas en Caná de Galilea
y estaba allí la madre de Jesús...” (Jn 2, 1); de
personas, comunidades o pueblos martirizados,
crucificados, victimas de las diferentes violencia:
“estaban junto a la cruz de Jesús, su madre...”
(Jn 19, 25); de comunidades de fe, atemorizadas
ante los peligros de las persecuciones religiosas:
“Regresaron a Jerusalén... Estaban Pedro... junto
con… María, la madre de Jesús...” (Hech 1,12-
14).
Para vivir esta dimensión social de nuestra
identidad relacionada, en el día a día, nos
apoyamos en el Voto de Castidad, entendido
como disponibilidad para salir de nosotros
mismos e ir al encuentro de los otros o para
dejarnos encontrar, revisión permanente de
nuestra dinámica afectiva y libertad para amar,
para crear fraternidad local y universal.
Con el mundo-ambiente: los cristianos han
identificado a María con esa Mujer “vestida de
sol, con la luna bajo sus pies y una corona de
doce estrellas sobre la cabeza”, que en Ap 12
viene presentada como “signo” del pueblo de
Dios que, confiado en la providencia divina,
sufre y padece los dolores de parto de cada día,

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 29

en la dura tarea de dar a luz un mundo en el Conclusión
cual reine el amor. Los cristianos amerindios
han percibido en ella la dimensión femenina María, bajo el nombre de Consolata, inspira la
de la divinidad y la han identificado con la vida y, de manera especial, la vida consagrada para
Pachamama, expresión aymara y quechua de la misión de Dios entre los pueblos de la tierra.
la fuerza vivificante de Dios madre, que cuida Nos ofrece elementos para vivir como testigos
de sus hijos y sufre cuando es maltratada y del Dios Trinidad, para ser “sacramento”, señal e
explotada. Así viene venerada como la Virgen instrumento, de las relaciones nuevas que brotan
del Cerro en Potosi – Bolivia, como la Morenita del Evangelio. Gracias María por tu testimonio
del Tepeyac mejicano, Virgen de Guadalupe que inspirador.
visitó la Patria Grande latinoamericana, con el
Sol de la conSOLación en su vientre: “¿Por qué SI de María a la relacionalidad
tienes miedo, acaso no estoy yo aquí que soy tu
Madre?” (Nican Mopohua). Mujer de Nazaret, tu nombre es María:
Para vivir esta dimensión económica y laboral de ¡Bendita tú eres entre todas las mujeres!
nuestra identidad relacionada, en el día a día, El Espíritu de Dios habita y obra en ti,
nos apoyamos en el Voto de Pobreza, entendido mujer amada, joven amable: María Consolada.
como “cuidado” de toda la creación, laboriosidad
con los “dones” que el Padre Dios nos ofrece Aprendemos de ti el don de la armonía y la
a través de la Madre tierra, administración integridad personal
trasparente de los bienes y del dinero, libertad
para el uso y la solidaridad con los más pobre y Hija de Sión, integrante activa del resto fiel
necesitados. Virgen preparada para la nueva creación:
¡Hágase en mí tu divina acción!
El Dios de la vida asumió tu carne: María
Consolada.

Aprendemos de ti la obediencia libre para la obra
de Dios

Esposa del Dios bueno y del justo José:
vuestro Hijo es el Emmanuel.
Madre del discípulo amado al pie de la cruz,
animadora del diaconado en la boda de Caná.

Aprendemos de ti la presencia en la vía de la cruz
y en la fiesta de la humanidad

Discípula orante en el cenáculo de Jerusalén:
animada por el fuego y llevada por el viento.
Fuiste al mundo y viniste a América
¡Gracias por el SOL de Consolación-Liberación!

Aprendemos de ti, oh María la santidad y la
misión.

Amén

30 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

CASA GENERALIZIA 31

MARZO 2017

P. Renzo Marcolongo, IMC
Il mese di marzo è iniziato con il mercoledì delle
ceneri che ha aperto il tempo di Quaresima. In
comunità e nelle varie cappellanie la cerimonia
delle imposizione delle ceneri è stata vissuta
con fede e come segno di conversione. In
casa generalizia abbiamo voluto esprimere
comunitariamente questa conversione
astenendoci nei venerdì di Quaresima dal
mangiare carne, frutta e bere vino. Il frutto
‘finanziario’ di questa astinenza sarà poi offerto
ai bisognosi.
Abbiamo dato anche il benvenuto alla nostra
comunità ai padri Safato Tamene Asaro e Minora
Alberto. Il primo si impegna ad imparare un
po’ di italiano per poter partecipare al prossimo
capitolo generale senza bisogno di traduttori.
Il secondo sta facendo un periodo sabbatico
partecipando a vari corsi biblici e teologici offerti
dalle varie istituzioni accademiche presenti in
Roma.
Il consiglio generale è stato impegnato
costantemente in riunioni, sia del consiglio stesso
che di altro genere, come quelle dell’incontro dei
missionari giovani operanti in Europa.
Si è svolto infatti dal 21 al 23 febbraio scorso un
incontro di riflessione sulla realtà del continente
europeo organizzato dal Consiglio Continentale
dell’Europa. Hanno partecipato i missionari
“giovani”, con meno di dieci anni di ordinazione
sacerdotale, attualmente impegnati in varie

da Casa Madre 04 / Aprile 2017

attività in Italia, Spagna, Portogallo e Polonia. comunità che ha fatto sentire tutti a casa.
Insieme a loro hanno preso parte all’iniziativa Il padre Renzo, superiore di casa generalizia, è
alcuni confratelli più “maturi” – il gruppo dei tornato a Roma dopo 4 settimane di assenza.
saggi, così è stato definito – con il compito di Infatti è stato operato al Koelliker di una ernia
dare alla riflessione anche il peso dell’esperienza laparocele mediana nello stomaco. L’operazione
vissuta in vari campi della missione. e la convalescenza sono state positive, e anche se
Il tema del meeting è stato tenuto volutamente deve limitarsi nel fare sforzi per diversi mesi, la
ampio, per dare uno sguardo generale all’orizzonte sua salute è buona.
del continente: I primi due giorni sono stati
caratterizzati da quattro conferenze. Martedì
21, don Armando Matteo, professore di teologia
dogmatica dell’Università Urbaniana, ha fatto
una presentazione sui modelli culturali che si
impongono al giorno d’oggi e su che spiritualità
adottare per poter dialogare, confrontarci ed
eventualmente evangelizzare. Padre Trevisiol,
ha ripercorso i paradigmi religioso-culturali che
si sono imposti nella cristianità dai primi secoli
fino ad oggi.
Il giorno seguente è toccato al Senatore Gabaglio,
uomo di lunga esperienza e militanza come
esponente politico e sindacale, dare un quadro
dell’Europa dal punto di vista sociale, politico ed
economico, mentre al pomeriggio, l’inviato di
RAI 1 Marco Clementi ha offerto alcuni sguardi
sull’Europa, presentando delle video clip, tratte
da altrettanti servizi giornalistici e concentrando
il suo interesse su due dei fenomeni di maggior
interesse oggi: quello migratorio e quello del
terrorismo.
Il programma è stato molto pieno, anche perché
un ampio spazio è stato lasciato all’incontro con
tutta la Direzione Generale, presente in casa
perché riunita in Consiglio. Il Superiore ha dato
il via all’incontro offrendo una sua meditazione
sulla rivitalizzazione delle persona del missionario;
padre Pendawazima ha parlato della formazione
nell’Istituto oggi, presentando problemi e
prospettive; i tre consiglieri hanno invece parlato
dei Progetti missionari continentali, alla luce
delle Assemblee pre-capitolari appena concluse.
La qualità delle relazioni, il momento di insieme
e la possibilità di incontro con la Direzione
Generale sono stati i punti maggiormente
apprezzati, senza contare un sentito grazie
espresso per l’accoglienza offerta dalla nostra

32 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

VITA NELLE CIRCOSCRIZIONI

TANZANIA: INAUGURATO IL CENTENARIO Tanzania
DELL’EVANGELIZZAZIONE IMC
33
P. Godfrey Msumange, IMC

Si conoscono bene l’ora e la data. Era esattamente
le ore 21 dell’aprile del 1919 quando i primi
missionari della Consolata toccavano per la prima
volta la terra tanzaniana, l’allora Tanganyika.
Erano in quattro, prestati dal vicariato apostolico
del Kenya per subentrare alle iniziative di
evangelizzazione dei Missionari Benedettini
tedeschi che, come altri tedeschi, furono espulsi
dalla Tanganyika essendo stati sconfitti nella
prima guerra mondiale. Così dovette partire.
Il vicario di Dar Es Salaam, mons. Thomas
Spreiter, si diede da fare, e ottenne dal Kenya
quattro missionari della Consolata: erano i
padri Gaudenzio Panelatti, Domenico Vignoli,
Giacomo Cavallo e Giovanni Ciravegna.
Lo scorso 16 febbraio, proprio nella festa del
fondatore Beato Giuseppe Allamano, nella
chiesa parrocchiale della Consolata, Iringa, si
è inaugurato il centenario della presenza dei
missionari della Consolata in Tanzania, che avrà
come tema “consolate consolate il mio popolo”
(Is 40:1). È un centenario preceduto da una
preparazione di tre anni. Presenti alla cerimonia
tanti missionari e missionarie della Consolata,
numerose parroci tanzaniani, rappresentanti di
vari istituti e numerosi fedeli.
“Grazie al Signore per il dono del Fondatore
e del carisma che ha piantato nel suo cuore;

da Casa Madre 04 / Aprile 2017

grazie ai missionari che hanno sudato in questa Wenyeheri Yoseph Allamano na Irene Stefani
terra; grazie all’ispirazione di mons. Thomas mtuombee!
Spreiter di chiedere un “prestito” dal Kenya.
Tanzania La chiesa missionaria del Kenya, pur povera,
condivise il poco che aveva. Grazie ai laici,
catechisti, consacrati, clero, autorità civili... che
collaborarono in tutti questi anni” ha sottolineato
il superiore dei missionari della Consolata in
Tanzania, baba Godfrey Msumange.
Il superiore ha invitato i presenti ad imitare gli
“eroi” di ieri, il loro zelo missionario, la laboriosità,
la pazienza, l’umiltà, la grinta per il vangelo. I
missionari apriranno ovunque missioni - ha
detto padre Msumange – e seguiranno le orme
del fondatore che diceva: “prima fateli uomini,
poi cristiani”. È su questa scia che si sono mossi.
In ogni missione che si apriva si costruivano
ospedali, scuole, chiese, officine per la salute,
educazione, evangelizzazione e promozione
umana degli abitanti.
“Questo giubileo sia veramente un tempo
di ricarica per tutti per vivere il presente con
passione e preparare il futuro con speranza”.
Al termine il superiore ha messo in evidenza
come i missionari siano uomini. Non sono santi.
Ha chiesto, quindi, perdono per i fatti spiacevoli
avvenuti nell’arco di questi 100 anni.
Il giubileo sarà un’occasione per tutti i missionari
della Consolata in Tanzania per approfondire
alcune argomenti. Ogni anno ci sarà un tema da
studiare e vivere. Anno 2017: studiare e vivere
lo spirito di famiglia, tipico dell’Istituto; 2018:
verificare la missionarietà del lavoro apostolico,
2019: vivere la santità sull’orme dei beati
Giuseppe Allamano e Irene Stefani.
Vi saranno due segni importanti: una fiaccola
e una icona del giubileo. I due simboli
raggiungeranno tutte le comunità che abbiamo
evangelizzato e quelle dove lavoriamo tutt’ora.
Questi segni-simboli serviranno a rafforzare la
fede e suscitare spirito missionario nella chiesa
locale.
Il giubileo avrà il suo culmine nell’estate del
2019.

34 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

ABERTURA DO PROCESSO DE CANONIZAÇÃO DOS Mozambico
MÁRTIRES DE GUIÚA

P. Diamantino Antunes, IMC

1 - No próximo dia 25 de Março, por ocasião cargo de Postulador da Causa. O Postulador tem a
da celebração do 25º aniversário do massacre do responsabilidade de coordenar e animar o processo
Guiúa (1992-2017) terá lugar a abertura oficial que leva ao reconhecimento das virtudes heroicas ou
do Processo da Causa de Canonização de Luisa martírio dos candidatos a santos.
Mafu e Companheiros, Mártires de Guiúa.
Neste processo estão implicadas todas as Segundo carta escrita pelo Bispo de Inhambane,
instâncias da Diocese de Inhambane desde dirigida ao nosso Superior Geral, a motivação que
logo, o seu Bispo, passando pelos sacerdotes o levou a nomear um Misionário da Consolata
diocesanos, congregações religiosas, as paróquias postulador da causa de beatificação dos Mártires do
e as comunidades cristãs. Todos estão implicados Guiúa reside no seguinte facto: os Missionários da
neste processo, ele é de todos e para todos. Consolata, desde o início estão ligados aos Mártires
do Guiúa. De facto, foram os Missionários da
O envolvimento dos Missionários da Consolata os co-fundadores do Centro Catequético
Consolata do Guiúa (1972), os Missionários da Consolata que
foram testemunhas do massacre (Padres André Brevi,
2 - O primeiro acto formal de preparação para Luís Ferraz e John Peter Njoroge). Nestes anos,
o Processo da Causa dos Mártires do Guiúa foi foram sobretudo os Missionários da Consolata que
a nomeação do Postulador da Causa. O Bispo deram a conhecer à Igreja este evento (foi notável o
de Inhambane, D. Adriano Langa, depois de ter trabalho realizado pelo P. Francisco Lerma enquanto
pedido a autorização aos nossos superiores maiores, director do Centro do Guiúa).
no dia 23 de Março de 2014, nomeou-me para o
De Janeiro a Abril de 2015, frequentei em Roma um
curso de formação para postuladores, organizado pela

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 35

Congregação da Causa dos Santos, com o objectivo
de conhecer a legislação e o processo de uma causa de
canonização. Em Junho de 2015, D. Adriano Langa,
nomeou vice-postulador da causa o P. Sandro Faedi.

O que foi feito até ao momento?

3 - O Bispo de Inhambane, depois de nomear O que é pedido a nós e às nossas
o Postulador (2014), e de este ter preparado a comunidades?
documentação necessária (biografia dos Servos de 8 - A parte canónico-jurídica desta Causa tem
Deus, elenco das testemunhas, e a petição para a os seus caminhos e teremos de os seguir sob a
introdução da Causa); pediu o parecer dos Bispos de orientação da Igreja. Há todavia um caminho
Moçambique sobre a oportunidade de iniciar a causa que é de todos e sem o qual o processo ficaria
de canonização dos Catequistas Mártires de Guiúa. debilitado na base: a Fé no martírio, entendido
Os Bispos da CEM deram um parecer favorável como testemunho dado pelo derramamento
(Novembro 2015). Em seguida, D. Adriano Langa do sangue numa oferta da vida ao Senhor. È
pediu à Santa Sé o Nihil Obstat (uma declaração em necessário continuar a animar os cristãos para
que se diz que não existe nada contrário ao início um espírito de oração fervorosa a Deus por meio
da Causa) para a abertura efetiva do processo, após de Jesus Cristo, pedindo que nos mostre a Sua
haver comprovado que a fama de martírio é sólida e vontade para a realização deste objectivo que visa
baseada em fundamento real, está difundida e não glorificar a Deus nos Seus Santos.
foi provocada artificialmente. Feito isso, a Diocese de
Inhambane recebeu o Nihil Obstat da Congregação
da Causa dos Santos para iniciar e instruir o processo
(Outubro 2016).
Entretanto, a Postulação contactou e identificou todas
as pessoas que estão dispostas a dar o seu testemunho
sobre os catequistas mártires e foi recolhida toda a
documentação escrita sobre o martírio e os mártires
(Janeiro-Fevereiro 2017)

Quanto tempo levará o processo de
canonização dos Martires de Guiúa?

Mozambico 7 - Cada caso é um caso. Cada processo tem suas Moçambique: 25 anos do massacre dos
peculiaridades e, por isso, não podemos afirmar Catequistas Mártires de Guiúa
com precisão quanto tempo vai demorar. A Santa Faz hoje 25 anos que se verificou o massacre dos
Sé não facilita no reconhecimento da santidade, catequistas Mártires de Guiúa, cujo processo
mas olha com muito carinho para a Igreja em canónico de Beatificação e Canonização terá
África. início neste sábado em Moçambique.
Para se chegar à canonização dos catequistas Quem são os catequistas Mártires do Guiúa? São
mártires do Guiúa há um longo e trabalhoso 23 moçambicanos, homens, mulheres e crianças,
caminho. É esse caminho que estamos agora a que foram mortos quando se encontravam no
iniciar percorrer. Pode demorar poucos anos se Centro Catequético do Guiúa, na Diocese de
trabalharmos bem e colaborarmos com a nossa
oração e a nossa ajuda.

36 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

Inhambane, para participarem num curso de nem como beatos. A Diocese de Inhambane Mozambico
formação de longa duração para famílias de está a organizar-se para alcançar este objetivo,
catequistas. iniciado no próximo dia 25 de Março o processo
Foi no dia 22 de março de 1992 que foram canónico para o reconhecimento do seu martírio
mortos. Decorriam os últimos meses de uma e santidade por parte da Santa Sé.
guerra fratricida que devastava Moçambique.
Esboçavam-se os primeiros sinais da vontade de Catequistas Mártires de Guiúa e Missão
reconciliação nacional. de proveniência
O país tentava emergir de um longo período 1. Ivone Faustino - Inhambane
de conflito, de trevas e provações. Confiante 2. Cecília Jamisse - Inhambane
de que as conversações em curso em Roma 3. Faustino Cuamba - Inhambane
para alcançar a paz iriam pôr fim à guerra, a 4. Catarina Murrombe - Vilankulo
diocese de Inhambane decidiu reabrir o Centro 5. Isabel Foloco - Morrumbene
Catequético do Guiúa para a formação de 6. Benedito Penicela - Morrumbene
famílias de catequistas. 7. Joaquim Marrumula - Jangamo
Três dezenas de pessoas escolhidas em diferentes 8. Verónica Sambula - Mapinhane
missões acabavam de chegar, quando na 9. Madalena Mbeu - Guiúa
madrugada de 22 de março de 1992 um grupo de 10. Deolinda Gungave Sevene - Maxixe
homens armados atacou o Centro Catequético e 11. Gina Fernando - Maxixe
raptou a maior parte das famílias. Em marcha, 12. Peres Manuel - Beira
carregando os bens saqueados pelos atacantes, 13. Maria Titosse . Guiúa
foram conduzidos à força para a base de onde 14. Rita Leonardo - Guiúa
vinham os invasores. Pelo caminho, um grupo 15. Arlindo Leonardo - Guiúa
de 23 catequistas e familiares foram brutalmente 16. Leonardo Joel - Guiúa
chacinados à baioneta. Testemunharam a sua fé 17. Arnaldo Adolfo - Massinga
com o sangue. Os seus corpos foram transportados 18. Zito Adolfo - Massinga
e sepultados no Centro Catequético, no local 19. Luisa Mafu - Massinga
onde está atualmente o Santuário diocesano de 20. Juvêncio Carlos - Funhalouro
Inhambane. 21. Fátima Valente - Funhalouro
A missão dos catequistas mártires do Guiúa, 22. Carlos Mukuanane - Funhalouro
abruptamente interrompida em 22 de março 23. Susana Carlos - Funhalouro
de 1992, continua viva. A sua memória e o seu
exemplo ecoam ainda e sempre no silêncio da
brisa eterna da colina do Guiúa.
A morte destes homens e mulheres dá-se no
preciso dia em que iniciavam um caminho de
fé comprometida. É assim que serão lembrados
para sempre.
O cemitério onde estão sepultados é um lugar
de romagem de centenas de cristãos ao longo do
ano.
Os católicos têm grande veneração por estes
seus irmãos e os consideram “mártires”. Ainda
não são reconhecidos pela Igreja como santos

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 37

APRESENTAÇÃO DA OBRA HISTÓRICA SOBRE A
EVANGELIZAÇÃO DA CONSOLATA NO NIASSA

P. Diamantino Guapo Antunes, IMC

Ontem à tarde. Às 17.30, no Centro Cultural O estudo está estruturado em dois capítulos,
Português em Maputo, foi feito o lançamento sendo o primeiro dedicado ao acto fundacional
e a apresentação pública de duas importantes da Diocese e o segundo apresenta o processo de
obras sobre a evangelização católica no Niassa, crescimento da Diocese, nos diversos âmbitos de
protagonizada pelos Missionários e pelas acção pastoral e organizacional.
missionárias da Consolata: A política religioso- Em seguida, foi dada a palavra aos autores dos livros
missionária do Estado Novo em Portugal e que explicaram as motivações do seu trabalho e
a evangelização do Niassa: 1926-1962, da o método seguido. Estes dois livros, separados
responsabilidade do Padre Alvaro López; e mas interrelacionados, tiveram a sua génese no
a Diocese de Lichinga: Passos proféticos de contexto da celebração do Cinquentenário da
crescimento: 1963-2013, da responsabilidade da criação da Diocese de Lichinga (1963-2013). A
Irmã Dalmazia Colombo. Comissão Diocesana do Jubileu decidiu preparar
A sessão de apresentação contou com a um estudo sobre o processo de evangelização do
participação de uma vasta plateia de missionários Niassa, desde os inícios até aos nossos dias. O
e missionárias, pessoas naturais do Niassa, trabalho foi confiado a dois missionários que
alunos e estudiosos. Fez a abertura da sessão a trabalhavam então no Niassa: o Padre Alvaro
embaixadora de Portugal em Moçambique, Lopez, IMC e a Ir. Dalmazia Colombo, MC. Os
Dra. Maria Amélia Paiva, que manifestou a dois missionários assumiram o compromisso e
satisfação por acolher naquele espaço tal evento. depois de um tempo de investigação e recolha de
A apresentação das duas obras ficou a cargo do dados iniciaram a escrever esta obra em conjunto
padre Rafael Sapato, vice-reitor da Universidade apresentada em dois volumes.
Católica de Moçambique, do clero da diocese Por fim, tomou a palavra o Bispo de Lichinga,
de Lichinga, que apresentou as característica de D. Atanásio Canira, que louvou os autores
cada uma das duas obras históricas:. A pesquisa pelo trabalho realizado, o qual mantém viva a
efectuada pelo P. Alvaro Lopez procura identificar memória da acção missionária no Niassa. A
a política religiosa-missionária do Estado Novo diocese de Lichinga é o fruto maduro deste longo
português e a evangelização do Niassa, entre os processo de evangelização iniciado em 1926
anos 1926-1962. O autor procura mostrar até pelos Missionários e Missionárias da Consolata.
que ponto a política religioso-missionária do
Mozambico governo português condicionou ou favoreceu a
evangelização católica do Niassa. Se este primeiro
livro tem um carácter mais académico e científico,
o livro da Irmã Dalmacia Colombo - Diocese
de Lichinga: Passos proféticos de crescimento:
1963-2013 - tem um caracter mais divulgativo.
A obra, sob o ponto de vista metodológico, é
sobretudo o testemunho de uma protagonista
directa, a Ir. Dalmazia, que no início de 1965
chegou pela primeira vez ao Niassa e na Diocese
de Lichinga trabalhou durante muitos anos.

38 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

ASSEMBLEE DE LA DELEGATION Costa d'Avorio
DE COTE D’IVOIRE

P. Boniface SAMBU-SAMBU, IMC

Depuis le soir du samedi 21 Janvier 2017, les la première évangélisation et la promotion
missionnaires commençaient à arriver à San humaine, cette deuxième partie nécessite des
Pedro. Le Père Pendawazima venait d’arriver moyens pour aider l’homme à évangéliser ou à
d’Abidjan avec le Père Daniel, pendant que être évangélisé dans la paix et dans la joie. Cela
Chiara était à Sago avec le Père Ramon. étant dit, voici en bref ce que nous avons reçu de
Finalement le lundi 23 c’était l’arrivée de Chiara la formation de Chiara chargée du Bureau des
et le Père Ramon à San Pedro dans la matinée. Projets ONLUS de notre Institut Consolata.

Le soir de ce même lundi, finalement tous les D’abord elle a commencé par nous donner la
missionnaires sont arrivés, les uns de Dianra, les définition du projet en disant que :
autres de Marandallah, de Grand Zattry et de
Sago… Joie des retrouvailles ! «  Un projet est une série d’activités visant à
Tout a commencé par la prière du soir (Vêpres) réaliser des objectifs déterminés dans une
dirigée par le supérieur de la délégation (P. Ramon) période établie et avec un budget précis ».
pour aussi dire « AKWABA » (Bienvenue) à tous
les missionnaires ; il s’en est suivi le repas du soir. Ainsi les différentes phases d’un projet sont :
Les uns sont restés à la maison de la délégation
et les autres, par insuffisance des chambres, ont - Programmation qui est l’identification les
été logés au Centre d’accueil diocésain ‘’Cosé-à- objectifs principaux et les priorités de secteur où
Dio’’. le missionnaire travaille.
Mardi 24 Janvier, la journée a commencé avec la
messe à 6 h30 ici à la communauté de San Pedro, - Identification c’est identification des idées du
suivie du petit déjeuner. projet en ligne avec les priorités et l’évaluation

A 8h30 la formation proprement dite a
commencé avec Chiara sur comment élaborer un
projet et les différents éléments auxquels on doit
tenir compte pour que le projet soit digne. De
prime abord, avant d’entrer dans le vif du sujet,
elle nous a fait voir que le monde a besoin d’une
certaine coopération ou une collaboration pour
pouvoir être en mesure de résoudre quelques
problèmes de la vie. Ainsi donc nos différentes
missions ont aussi besoin de d’élaborer quelques
projets pour pouvoir obtenir des moyens pouvant
les aider à subvenir aux besoins du peuple et
par conséquent les aidant à mieux réaliser leur
mission. Etant donné que notre charisme est

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 39

de sa faisabilité. Funding Guide, etc...
- Formulation c’est l’étape du design du projet Avant de terminer avec sa formation, elle nous a
c’est-à-dire de l’écriture du projet. divisé en groupe pour faire quelques exercices sur
- Mise en œuvre c’est la réalisation des activités l’élaboration d’un projet et sur la comptabilité
jusqu’aux résultats attendus, y compris le c’est-à-dire comment calculer le cout et mettre
monitorage et les rapports sur les progrès du les factures en ordre.
projet. Bref cette formation a été d’une importance
- Evaluation et révision (audit) c’est l’évaluation très capitale car cela a ouvert l’esprit à chaque
de l’efficacité, de la relevance et développement missionnaire de savoir réaliser un projet sans trop
aussi bien que (audit) de la légalité des dépenses de difficultés par rapport aux multiples besoins
du projet et de la correcte gestion financière. des peuples avec qui nous vivons et travaillons.
Elle nous a parlé aussi de la partie narrative du Merci encore à mademoiselle Chiara et que le
projet et comment structurer le projet. Parmi les Bon Dieu continue à te bénir.
nombreux éléments du projet énumérés, mais il Après la formation de Chiara, le vice général, le
y a quelques éléments qui font partie du cœur du Père Pendawazima nous a pris pour nous parler
projet notamment: l’objectif principal, l’objectif de l’Institut en général et surtout des différents
spécifique, le résultat attendus et les activités projets pré-capitulaires qui se sont déroulés en
prévues qui vont de pair avec le budget. Amérique, en Asie, en Europe et en Afrique. Mais
Chiara nous a ensuite instruits sur comment avant de commencer avec les différents projets,
choisir les donateurs soit sur base des données il nous a édifiés sur Paul et Barnabé comme
sur place ou à l’internet ou encore par les protecteurs de nos Instituts pour cette année;
guides comme Catholic Aid Directory, Catholic mais surtout sur Barnabé le grand visionnaire,
le modèle et l’enseignant. A ce sujet, les grands

Costa d'Avorio

40 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

points de réflexion étaient : qui il a travaillé... quelle joie! Costa d'Avorio

- Fondation: Quelles sont les fondations pour Finalement le soir, nous avons fêté cet événement
notre mission aujourd’hui? Continuent-elles à dans notre communauté de San Pedro en
être Christo-centriques? partageant un bon repas fraternel, en chantant
- Motivation: Aujourd’hui quelles sont les “Joyeux anniversaire” et en jubilant tous de joie.
motivations pour réaliser une bonne mission? Tout est bien qui finit bien. Après cette
- Manière: Comment pouvons-nous réfléchir fructueuse rencontre d’une semaine à San Pedro,
dans la mission notre engagement selon la vision les confrères ont demandé la route pour regagner
de Barnabé autrement quelle manière à adopter leurs communautés respectives. Dieu aidant,
pour une mission dynamique? tous sont bien arrivés le même jour les uns à
Après le partage du Père vice général, nous Grand Zattry, les autres à Marandallah, les autres
avons profité pour partager sur nos différentes encore à Dianra et d’autres encore à Sago.
communautés, nos différentes missions et sur nos Que le Bon Dieu continue à nous bénir et à nous
différentes œuvres de consolation notamment assister afin que notre mission en Côte d’Ivoire
nos centres de santé, notre école et nos classes soit toujours significative et produise du fruit en
d’alphabétisation. Ce partage nous a aidés à avoir abondance!!!
une idée précise sur nos réalités, nos défis, nos
difficultés, nos différentes visions futures, etc...
Ces échanges nous aident toujours à nous donner
des idées nouvelles dans nos travaux, mais aussi
des encouragements des uns et des autres pour ce
qui ne marche pas bien ou pour ce qui pose un
peu de difficultés dans notre mission.

Finalement, ça coïncide bien avec le dimanche,
c’est le 29 janvier, anniversaire de la fondation
de notre Institut religieux des Missionnaires
de la Consolata. Le Père Ramon, supérieur de
notre délégation, a contacté en avance le curé de
la cathédrale de San Pedro pour nous permettre
de célébrer cette grande fête dans ce cadre.
Cela, pour commémorer aussi le passage des
premiers missionnaires de la Consolata en Côte
d’Ivoire qui ont beaucoup contribué pour le
commencement de cette cathédrale.

La messe était brillamment présidée par le
père Pendawazima et concélébrée par tous
les missionnaires travaillant en Côte d’Ivoire.
Beaucoup de chrétiens qui étaient depuis le début
de cette paroisse ont reconnu les Missionnaires
de la Consolata et de façon particulière le Père
Manolo qui était dans ce premier groupe. A la
fin de la messe, ils demandaient les autres avec

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 41

LA CASA MADRE

P. Michelangelo Piovano, IMC

la Casa Madre è in piena fase di ristrutturazione dei posti disponibili.
in vista dell’alienazione di tutta l’Ala Naturalmente per una visita in giornata in
Bruino. Recentemente con gli acquirenti si Casa Madre sarete, come sempre, i benvenuti,
è concordato la data del 30 giugno per la previo avviso, ma non sarà possibile il
conclusione delle procedure di acquisto e per pernottamento.
lasciare libero quella parte dello stabile. In questa situazione, capite bene, diventa
In questi poco tempo a nostra disposizione, difficile accogliere confratelli che solitamente
stiamo facendo un grande lavoro per svuotare vengono per cure mediche prolungate. I
appunto tutta l’Ala Bruino, uffici, stanze e casi urgenti e particolari verranno presi
ambienti vari, di mobili e di tutto ciò che vi in considerazione insieme con la casa di
è dentro. Alpignano Anziani.
Nell stesso tempo si sono iniziati i lavori di Ci dispiace per questa situazione di precarietà
ristrutturazione del secondo piano, sopra ed emergenza, dovuta ai lavori in corso
la chiesa del Fondatore, per preparare una per una ristrutturazione in sintonia con il
quindicina di stanze che però verranno cammino di tutto l’Istituto.
pronte non prima di Natale Stiamo lavorando , comunque, affinché
Per questi motivi e in questa situazione la Casa Madre mantenga la sua tradizione
di cambiamento e transizione, da Maggio di ospitalità fraterna e premurosa che sarà
a Dicembre, la Casa Madre non sarà in realizzata in ambienti più ridotti e quindi
grado di offrire ospitalità ai missionari, con anche con costi inferiori di gestione.
i quali però, ben volentieri, concorderemo Un caro saluto e grazie per la vostra
l’accoglienza in altre comunità della Regione comprensione.
che potranno fare questo servizio nella misura

Italia

42 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

VITA NELLE COMUNITÀ

FÁTIMA Fátima

Pe. Serafim Marques, IMC

Fevereiro é o mês do ano mais curto, mas repartições da Consolata. Tudo estava previsto
também o mais rico de acontecimentos. Quero nos menores detalhes graças ao padre Elísio
salientar a festa do Beato Allamano no dia 16 e e seus auxiliares. Todos comeram e ficaram
a Peregrinação da Família Consolata a Fátima, saciados. Seguiu- se um período de tempo livre
no dia 18. A Comunidade preparou-se mediante até às 15horas.
uma novena. O padre Aventino presidiu a Liturgia Eucarística na Basílica da Santíssima
oração do terço na capelinha das aparições e Trindade às 15 horas. Presidiu D. Élio
aproveitou para falar do nosso Fundador. No Rama e todos os Missionários da Consolata
dia da festa, o padre Albino, Diretor da revista concelebraram. O templo ficou repleto de
Fátima Missionária presidiu a celebração da peregrinos e simpatizantes . A orquestra animou
Eucaristia. Todos os padres da comunidade de os cantos e grupos folclóricos abrilhantaram
Fátima concelebraram. a celebração. Foram momentos intensos de
No dia 17, chegou do Brasil o Bispo da oração. para toda a família da Consolata.
Consolata, D. Élio Rama, responsável pela Terminada a cerimónia religiosa, todos seguiram
diocese de Pinheiro, no Maranhão. Este nosso em procissão para a Capelinha das Aparições.
Bispo foi convidado para presidir à Peregrinação Houve momentos de oração durante os quais, o
A 25ª Peregrinação realizou- se no dia 18. padre Norberto orientou a consagração a Nossa
Compareceram cerca de 7000 pessoas. O padre senhora. Terminada a concentração, os acólitos e
Simão Pedro e sua equipa desdobraram-se para os Celebrantes voltaram à Basílica da Sntíssima
fazer as reuniões preparatórias. Pelas 9 horas, Trinda-
as pessoas começaram a reunir-se à frente do Fevereiro foi um mês de muitos anivesários
seminário. O padre Eugenio, Superior Regional, de para deixar os paramentos religiosos e retirar
deu as boas vindas a todos. A multidão foi dividida seus pertenses. A partir deste momento começou
em 3 grupos, para a via sacra aos Valinhos. Até a a dispersão dos peregrinos. Cada um partiu
GNR de Fátima colaborou para que tudo saisse saudoso, mas feliz com as Bênçãos da mãe do
bem, sobretudo na travessia das estradas, rumo Céu. Ó Fátima adeus, Virgem Mãe adeus...
ao calvário Hungaro. Os 3 grupos encontraram- Acontecimentos Aniversários: Fevereiro foi um
se em frente do monumento. Após momentos mês de muitos anivesários na nossa comunidade.
de oração, os peregrinos começaram a dispersar- Todos foram lembrados e festejados. O mês foi
se e a dirigir-se para o seminário . Haviam sido muito frio e pouco chuvoso. Recebemos bom
todos divididos por grupos para o almoço nas número de visitas, inclusive a da Comunidade

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 43

de formação do Cacém. No dia 13 esteve banho, que o levou ao hospital. Graças a Deus
conosco Dom Inácio Saure IMC, Bispo de Téte vai-se recuperando aos poucos. O irmão João
em Moçambique. tem problemas numa das pernas que lhe causam
Semana da Vida Consagrada. De 25 a 28 bastantes incómodos. Apesar disso corre à direita
celebrou-se em Fátima a XXXII semana da e á esquerda para “apagar bom número de fogos”.
Vida Consagrada. Infelizmente, do Instituto, só O irmão Afonso lá vai levando sua cruz sempre
participaram o padre Jaime e o irmão Albino. em silêncio e na sua pontualidade cronométrica.
Avenida da Irmã Lúcia. No dia 12, foi O padre Aventino tem bastantes problemas de
inaugurada em Fátima uma avenida com o nome saúde, mas apesar disso, no hotel dá um gande
de Irmã LÚCIA. A cerimónia foi presidida pelo apoio aos hóspedes, atende a muitas confissões e
Presidente do Município, pelo Presidente da direção espiritual. O padre Jaime também tem
Junta e outras Autoridades representantes de os seus achaques, mas passa por cima deles e vai
Instituições Civis e Religiosas. O padre Jaime correndo á direita e á esquerda. O padre Brito
representou a Consolata. A nova avenida vai da com a saúde debilitada tem que se apresentar de
rotunda norte até à igreja paroquial de Fátima, vez em quando nos hospitais para controlar os
ficando ligada a rua de Francisco Marto e a de tratamentos. O padre Serafim com o seu bom
Jacinta Marto. número de anos vai colaborando no Seminário e
no Santuário, segundo suas possibilidades.

Fátima A saúde. A nossa Comunidade de Fátima Movimento na Consolata. Por ocasião do
compõe-se de 8 membros. Tirando o irmão carnaval. as nossas instalações em Fátima
Carlos Margato, os outros estão todos entre os foram muito solicitadas por grupos espanhóis
70 e os 92 anos; daí haver bastantes problemas e portugueses. Somente espanhóis estiveram
de saúde. O irmão Carlos é de uma dedicação cerca de 700 pessoas que vieram para fazer
a toda a prova. Está à disposição de todos. retiro e ficar longe do barulho. Muitas crianças
Acompanha aos centros de saúde, aos médicos, acompanharam seus pais. O nosso hotel ficou
aos hospitais e vai ás farmácias. Tem uma vida lotado. Todas essas pessoas deram muita vida ao
bem cheia, além da assistência que dá a seus Santuário e à Consolata nesta altura do ano
pais. O padre Frazão teve uma queda na casa de

44 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

SVILUPPI Kwaluseni

P. Rocco Marra, IMC

Dopo aver consegnato alla Diocesi e al clero saranno sufficienti a far maturare i vari prodotti,
locale le parrocchie di Madadeni, KZN e le previsioni sono che la gente non avrà dei
(Sudafrica), evangelizzate e sostenute per 25 anni raccolti buoni e quindi un periodo di carestia.
dai missionari della Consolata, ci siamo trasferiti Staremo al fianco delle famiglie e con loro
in Swaziland. condivideremo il poco che abbiamo.
La nostra comunità è composta da  P. Francis Il Vescovo di Manzini, Monsignor Jose` Luis
Onyango, P. Peterson Muriithi e dal sottoscritto. Ponce de Leon, anch’egli Missionario della
Dopo essere stati ospitati in alcune parrocchie Consolata, è una persona affabile, molto
per lo studio della lingua Siswati, strumento premurosa e sempre accanto alla gente.
indispensabile per il nostro servizio missionario, Nel mese di gennaio 2017 il Vescovo ci ha
ci siamo trasferiti in un ex- convento a Manzini, consegnato ufficialmente la nuova parrocchia
dove attualmente risiediamo. dei “Santi Pietro e Paolo” di Kwaluseni, in una
Lo Swaziland è un piccolissimo stato dentro zona densamente popolata, a circa una decina di
il territorio del grande Sud Africa, ed è una chilometri dalla città di Manzini.
monarchia assoluta. La parrocchia include tre comunità (chiesa
La regione è reduce da un periodo di siccità che principale e due cappelle), l’Università nazionale
ha causato disagi fra la povera gente che vive e un grande carcere.   Inoltre da qualche mese,
dei prodotti della terra. Le recenti piogge non io sto visitando e collaborando in un campo di

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 45

accoglienza profughi a Km. 40 da Manzini,  nella di avere un ufficio parrocchiale per attendere la
regione di Siteki, territorio al confine con il gente. Mancano i paramenti, i vasi sacri, tovaglie
Mozambico. e libri liturgici nella lingua locale.
In questo periodo ci siamo ripromessi di visitare Certamente i cristiani faranno la loro parte, ma
le famiglie e le comunità per conoscere la realtà, non sarà senz’altro sufficiente.
capire la situazione delle famiglie; il dialogo Anche la nostra abitazione è molto precaria e
e l’ascolto nella umiltà ci permetteranno di riesce a malapena ad ospitarci e permetterci di
definire insieme alla gente le priorità del nostro preparare le varie attività che svolgiamo in sede e
servizio missionario in questa nazione. anche nelle cappelle.
Mi sono impegnato con il Vescovo a promuovere Pensate che quando vado a celebrare la messa
la solidarietà attraverso il coordinamento della in chiesa o a visitare le comunità utilizzo ancora
Caritas nelle parrocchie e anche iniziarne l’altarino portatile che mi è stato donato per la
le attività: attualmente   abbiamo la Caritas mia ordinazione sacerdotale 28 anni fa…
diocesana, ma desideriamo avere anche le Caritas Faccio il possibile per trovare un modo per
parrocchiali. coinvolgere la comunità perché sia al servizio dei
Sto cercando di rendermi conto delle varie poveri e sia solidare con i carcerati e i profughi
necessità sia per la pastorale che per promuovere che visito regolarmente. Ma i bisogni sono tanti e
la situazione della gente. a volte devo disattendere le speranze della  gente
Avremmo bisogno di arredare la sacrestia e anche perché mi mancano i mezzi.

Kwaluseni

46 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

CASA REGIONAL Lisboa

P.e Manuel Magalhães, IMC

Apenas celebrados os 116 anos do nosso estando a preparar-se para a sua nova Missão de
Instituto, o mês de Fevereiro iniciou, como é Massangulo, ficou connosco alguns dias. A nossa
próprio do seu tempo, com chuva e frio mas paróquia vizinha de S. António de Moscavide
nem por isso deixou de ter os seus momentos organizou no dia Mundial do Doente (11),
quentes e festivos. No dia 2 o Papa Francisco, uma celebração do sacramento da Penitência e
na sua Mensagem para o Dia do Consagrado da Santa Unção para os doentes da comunidade
recordou-nos que em vez de sermos vencidos pela paroquial, embora tenham participado também
tentação da sobrevivência, “Somos herdeiros dos doentes de outras paróquias. Assim nessa manhã
sonhos dos nossos pais, herdeiros da esperança o padre Manuel e o padre Darci estiveram a
que não decepcionou as nossas mães e os nossos confessar enquanto que na parte de tarde o
pais fundadores, os nossos irmãos mais velhos. padre Darci participou na santa Unção presidida
Somos herdeiros dos nossos anciãos que tiveram pelo Bispo Dom Joaquim Mendes. Falando em
a coragem de sonhar…” doentes, para o padre Darci o mês foi ainda
Por alguma razão a nossa região é premiada marcado por alguns cuidados de saúde: a dieta,
neste mês de Fevereiro com a quantidade de a fisioterapia, algumas consultas e exames.
aniversariantes. Assim no dia 5, tivemos aqui em Também o padre Adelino e o padre Luís Ferraz,
casa uma eucaristia presidida pelo padre Elísio que passou uns dias por cá, tiveram as suas
que celebrava os seus 75 anos. Agradecemos a consultas e exames médicos já habituais.
vida dos outros aniversariantes aqui da zona sul: No dia 12 tivemos aqui na nossa capela a
padre António, padre Ermanno, padre Joaquim celebração das Bodas de Ouro de matrimónio do
Gonçalves e padre Norberto. Concluímos com antigo aluno José Adelino Brites com sua esposa
um almoço no qual estiveram também presentes Maria, presidida pelo padre António. Uma
os pais do padre Ermanno. festa muito bonita de uma família igualmente
O padre Joaquim Gonçalves tem estado estes bonita. É um grande amigo da Consolata e
tempos aqui connosco. A intervenção cirúrgica das suas Missões. Dom Inácio Saure, regressa
às cordas vocais correu bem e no dia 13 chegou de Itália para depois no dia 15 partir para a
o tempo de voltar à sua missão no Brasil. sua diocese de Tete. Desejamos-lhe um alegre
Agradecemos-lhe por todos os serviços prestados e intenso apostolado numa diocese cheia de
à comunidade durante estes meses. tantos desafios pastorais. Ainda nesse dia chega
No dia 7 o padre Darci vai ao funeral do padre do Brasil Dom Élio Rama que vem para presidir
Alegria que durante vários anos ajudou na pastoral
da paróquia da Portela. Estiveram também
presentes algumas Mulheres Missionárias da
Portela. Habitualmente este grupo faz as suas
reuniões aqui em casa, acompanhado pelo padre
Darci. O encontro do dia 8 foi presidido pelo
próprio padre Darci pois a Dona Filomena
estava com uma pneumonia. A eucaristia foi
presidida pelo padre João Nascimento que

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 47

à nossa Peregrinação Anual. Élio aproveita para conhecer algumas belezas de
Dia 16 celebramos o nosso fundador com a Lisboa e no dia seguinte também ele parte para a
Eucaristia e depois com um almoço melhorado. sua Diocese de Pinheiro no Maranhão.
Dom Élio está presente e de tarde com o De Águas Santas no dia 23 chega a notícia
padre Eugénio vai visitar as comunidades de da hospitalização do padre Ramón que nos
S. Marcos e do Cacém. Chega o grande dia da deixa a todos preocupados, tratando-se de um
peregrinação. Pelas 7h30 partem os 4 autocarros enfarte. padre Eugénio logo parte para o norte
com peregrinos da paróquia da Portela, de S. e, felizmente, tudo correu bem, voltando no
Eugénio e de S. Maria dos Olivais. Ao todo dia seguinte já com as boas notícias. Na última
cerca de 190 peregrinos. Tudo correu bastante semana do mês realizou-se em Fátima a Semana
bem e apesar das ameaças de chuva os peregrinos da Vida Consagrada na qual participou o Ir.
ficaram bastante contentes. Já no dia 20 passam Albino, enquanto também por lá, o P. Eugénio
aqui por casa os missionários jovens que até ao deu uma mão na celebração das missas. O mês
dia 27 vão participar num encontro de formação dos gatos termina com o dia de Carnaval mas
permanente em Roma: os padres Ermanno, aqui em casa nada de anormal!
Bernard, Geoffrey e Albino Brás. Entretanto Dom

Lisboa

48 da Casa Madre 04 / Aprile 2017

FESTA DEL 16 FEBBRAIO Martina Franca

P. Angelo Baruffi, IMC

Lo abbiamo fatto secondo una tradizione inciso nella tua vita?” Sono stati momenti di
ormai consolidata da anni. Il giorno della festa intensa spiritualità allamaniana: abbiamo sentito
abbiamo concelebrato nella Chiesa Parrocchiale. il nostro Beato parlare al cuore di ognuno di
Erano presenti tutte le componenti della nostra noi, dal quadro che avevamo davanti, attraverso
comunità: i Missionari e le Missionarie della la loro storia. Questo il clima che si respirava
Consolata, i Laici Missionari della Consolata che ascoltando le testimonianze di quei giorni.
sono anche gli animatori dei vari gruppi giovanili Il 13 si è presentata una famiglia, mamma,
del nostro Centro; i parrocchiani di San Francesco papà e la bimba di quattro anni e mezzo. Ha
e i familiari e gli amici della Consolata di Martina parlato solo Piero, il papà, animatore di Arco 2.
Franca. Durante la Concelebrazione abbiamo La bambina Letizia e la mamma Mariantonietta
ascoltato con molto interesse la testimonianza sono rimaste nei banchi. Ci hanno garantito che
di P. Bienvenu Kasuba, missionario al Catrimani
in Amazzonia, di il Padre Allamano
passaggio per alcune mantiene veramente
settimane nella la promessa di
nostra Casa. Dopo seguirci dal balcone
la celebrazione del cielo per
dell’Eucarestia ci indicarci la strada
siamo trovati nel giusta da seguire.
salone del CAM Così hanno vissuto
per lo scambio di quei giorni terribili
saluti ed auguri, quando i medici
come si fa in ogni avevano sentenziato
casa quando c’è una della loro bimba
festa di famiglia, appena nata con
condividendo grave sofferenza
quello che ognuno respiratoria: “per ora
aveva portato. È stato veramente bello! Anche dobbiamo cercare di garantirle la vita” … Loro
perché quella Messa era la conclusione di hanno invocato la protezione del Beato con la
un triduo di preparazione. Infatti lunedì 13, preghiera della novena, al termine della quale, la
martedì 14 e mercoledì 15 avevamo celebrato – bimba ha iniziato a respirare da sola.
sempre nella chiesa parrocchiale, il triduo con Il 14 ci è stato raccontato che quando Dio decise
il Rosario animato dalle Dame Missionarie, di creare il padre, cominciò con una struttura
con apposite citazioni del nostro Padre ad ogni piuttosto alta e robusta. Allora un angelo che
mistero e la Messa votiva, salvo il 14 che era festa era lì vicino gli chiese: “Ma che razza di padre
dei patroni d’Europa, i Santi Cirillo e Metodio. è questo? Così grande non potrà avvicinare
Al momento dell’omelia il Celebrante ha i piccoli e giocare con loro…” Dio sorrise e
introdotto la testimonianza di vita di un laico, rispose: “È vero, ma se lo faccio piccolo come
di una suora e di uno studente missionario della un bambino, i bambini non avranno nessuno su
nostra comunità. Avevamo chiesto ad ognuno cui alzare lo sguardo”. La suora missionaria ci ha
di comunicarci: “come il Padre Allamano ha

da Casa Madre 04 / Aprile 2017 49

fatto capire quella sera che questa è la storia della ha potuto semplicemente dire: ci siamo trovati
propria vita, nei momenti più difficili guardando assieme “A CASA NOSTRA”.
in alto ha potuto contemplare questo gigante
Martina Franca che è il nostro Padre Fondatore e ha concluso
“GRAZIE PADRE ALLAMANO, tu ci riveli la
tenerezza della paternità di Dio. Sii benedetto
per intercessione di Maria Consolata, si riveli la
tua gloria che hai presso Dio Padre. A te posso
alzare lo sguardo, tu che mi sei Padre ed io la tua
piccola figlia, Suor Mariangela Mesina m.c.
La sera del 15 c’è stata la testimonianza di un
giovane missionario della Consolata che ha
già terminato gli studi di Filosofia e Teologia
e sta facendo l’anno di servizio qui a Martina,
mozambicano di origine, Fumo Célio Joao.
Secondo la sua cultura, chiaramente diversa
dalla nostra, partendo dal principio ubuntu “Io
sono perché Noi siamo” ci ha ricordato che la
sua identità sta nell’essere in comunità con altri,
presenti, passati e futuri. Con questa espressione,
culturalmente africana, ci ha richiamato i valori
fondamentali della vita, della fratellanza, della
solidarietà e dell’ospitalità. Ci ha confidato che
per la sua vita il beato Allamano è il proprio
“Antenato”, come esistenza storica nel passato e
misticamente presente oggi nei suoi figli. Oggi
io sono “della Consolata” - ha detto - perché la
presenza di ognuno di voi “della Consolata” mi
arricchisce e dà veramente senso alla mia scelta.
L’Allamano si definisce oggi in noi e noi siamo
l’espressione concreta della sua ispirazione!
Questo il proposito: cercare solo Dio e fare la
Sua Volontà.  
Il Beato Allamano è Padre di Famiglie Missionarie,
senza rinunciare ad essere Formatore e Guida di
sacerdoti diocesani. Questa caratteristica dà a
noi, suoi figli, una dimensione particolare del
rapporto tra noi, religiosi, e i preti diocesani.
Per questo da anni la festa del nostro Fondatore
diventa un momento privilegiato per esprimere
questa intimità. Lo possono testimoniare tutti i
preti, religiosi e diocesani, della Vicaria di Martina
Franca che ogni anno, assieme all’arcivescovo
di Taranto, si ritrovano in “casa nostra” per
un “convivio sacerdotale”. Anche quest’anno,
nella mattinata del 16 febbraio, ognuno dei 45
partecipanti all’incontro, l’Ora Media e il pranzo

50 da Casa Madre 04 / Aprile 2017


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