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Published by dspina72, 2019-12-05 16:11:14

Scuola Secondaria di primo gradi "Curzi"

50 annni insieme

Attività Musicale

L a musica, esperienza fondamentale ed universale per l’uomo, in am-
biente scolastico offre uno spazio simbolico e relazionale favorevole
all’attivazione di diversi processi che favoriscono la crescita personale
e sociale dell’alunno. Il far musica, con la voce, con gli strumenti, con i mezzi
a disposizione, permette agli adolescenti di esplorare la propria emotività e
quindi di sviluppare e affinare la dimensione affettiva ed inclusiva. Inoltre fa-
vorisce lo sviluppo della creatività di ogni singolo e la capacità di collaborare
in gruppo.
Nella nostra scuola, negli ultimi anni l’attività musicale si è aperta anche alle
altre culture, non trascurando, tuttavia, la tradizione musicale locale con la
formazione di un coro folkloristico, che ha riportato alla memoria anche delle
giovani generazioni le canzoni popolari della civiltà marinara.
A tal proposito si ricordano in particolare i concerti che sono stati organizzati
e diretti dai seguenti docenti: Pettini Salvatore (1969-1996), Palestini Giusep-
pina (1998-2018), Di Sante Stefania (1994).
Inoltre dal 2008 la scuola si è arricchita dell’istituzione dell’indirizzo musicale
che ha potenziato la pratica strumentale e della musica d’insieme.

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Indirizzo Musicale

L a scuola Statale Secondaria di primo grado “M. Curzi” di San Bene-
detto del Tronto, dall’anno scolastico 2008/2009, ai sensi del D.M. n°
201 del 06/08/99, si è arricchita del corso ad indirizzo musicale. Tale
corso viene attivato all’interno del normale curriculo della scuola secondaria
di primo grado e lo studio dello strumento musicale viene menzionato nel
diploma.
La Scuola Media ad indirizzo musicale, in accordo con le finalità generali,
svolge un percorso educativo e formativo attraverso la musica fornendo, al
tempo stesso, le competenze necessarie a chi intende continuare gli studi
musicali.
Gli studenti, accanto alle materie tradizionali ed alle 2 ore di Educazione mu-
sicale mattutine, frequentano due lezioni pomeridiane:

• Una individuale di strumento musicale
• Una di musica d’insieme.

La frequenza del corso è COMPLETAMENTE GRATUITA. L’ammissione al
corso consiste in una semplice prova orientativo-attitudinale per cui NON
OCCORRE SAPER GIÀ SUONARE. Vengono valutate attentamente le incli-
nazioni, le capacità ritmico-melodiche, l’idoneità fisica e la motivazione. Gli
insegnanti di strumento, tutti altamente qualificati e con vasta esperienza
di insegnamento, sono nominati attingendo da una specifica graduatoria
predisposta dall’USP di Ascoli Piceno.
La pratica della musica d’insieme si pone come strumento metodologico pri-
vilegiato. Fin dai primi tempi gli alunni svolgono attività di musica d’insieme
opportunamente progettate a prescindere dal livello di abilità personali rag-
giunte.
Suonare nelle formazioni da camera o in orchestra diventa comunicazione e
piacere di stare insieme oltre che mezzo di confronto e collaborazione.
L’orchestra della scuola statale “M. Curzi” è formata da oltre 65 elementi e si
rinnova annualmente.
Molto Apprezzati da alunni e famiglie i due appuntamenti annuali in cui l’or-
chestra si esibisce: il Concerto di Natale e il Gran Concerto di Fine Anno Sco-
lastico.

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Cinema

N egli ultimi anni, il linguaggio audiovisivo (film, documentari, tele-
giornali, cartoni animati, videogiochi…) ha raggiunto un ruolo predo-
minante nel campo della comunicazione. Ma a tale fruizione ormai
incontrollata di immagini non ha fatto riscontro una parallela informazione
mirata all’analisi delle tecniche e dei linguaggi che sottendono alla struttura
di questi importantissimi medium.Per questo motivo, un corso di cinema
indirizzato agli studenticostituisce un’esperienza preziosa, che può aprirli a
un rapporto razionale e non più acritico nei riguardi dell’immagine in movi-
mento.
Il Laboratorio “CurziCinema”, nato dalla collaborazione tra il docente esperto
esterno Dante Albanesi e il prof. Riccardo Massacci, che poi nel corso degli
anni si è arricchito della collaborazione a vario titolo di altri docenti: Gianfran-
co Galiè, Manuela Federici, Carla Barone, Gaspare Crescenzi, Luciano Liberati,
Claudia Torretta si è da sempre posto questo obiettivo educativo, coinvol-
gendo negli anni classi diverse e affrontando tematiche che di volta in volta
sono emerse dalla realtà che professori e alunni si sono trovati ad affrontare.
Lunga la lista delle attività laboratoriali cinematografiche che hanno riscon-
trato successi locali e nazionali. Ricordiamo alcuni cortometraggi degli ultimi
anni:

• Orlando Disertore • La Fontana
• Innocente Quando Sogni • Guàrdati
• La Gomma • Vi Comando Queste Parole
• Stella • Caro Prof
• La Scuola Di Daniele • Zafferano Olandese
• Il Primo Giorno Di Scuola Di Alessia • Foglie Fratelli
• Non Il Mio Nome • Succo Di Mela
• Contro I Compiti Per Casa • Biciclette e Bulloni - Ciak Junior
• Blu
• I Colori Che Siamo
• Tre Dita

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Attività Teatrale

I l Teatro permette agli alunni di esprimersi in modo libero e ludico-creati-
vo, sviluppa la capacità di collaborare con i compagni e con l’insegnante
per raggiungere un fine comune; si impara non solo ad accettare le di-
versità ma a valorizzarle; accresce lo sviluppo della coordinazione psico-mo-
toria e sviluppa le capacità critiche, logiche, espressive sperimentando tutti i
linguaggi diversi dal parlato.
Il Teatro fatto in età adolescenziale, e non solo, consente, infatti, lo sviluppo
armonioso della personalità dei ragazzi. Permette loro di esprimere le pro-
prie inclinazioni esperendo emozioni, in un percorso di scoperta di sé stessi e
del proprio rapporto con l’altro. Pertanto la nostra scuola da sempre si è orga-
nizzata per dare ai suoi studenti tali opportunità di crescita e di formazione.
Nell’ultimo periodo un’esperienza molto apprezzata è la collaborazione con
il Teatro Stabile di Grosseto.

LA BISBETICA DOMATA

Martedi 03 giugno 2014 alle ore 21.30 presso la sede della Scuola Marchegiani di S.
Benedetto del Tronto, si è tenuta la rappresentazione del musical “The Taming of the
shrew” (La bisbetica domata) tratto dall’omonima commedia di William Shakespeare.
Ideatrici dello spettacolo le insegnanti di lingua inglese e musica Prof. Ferri e Di Sante,
ma i veri protagonisti sono stati i bravissimi alunni delle classi 1D e 2D della scuola
media Curzi. Il musical era interamente recitato e cantato in inglese con scene e cos-
tumi caratteristici del XVII secolo.
Un grazie particolare al Dirigente scolastico Dott.ssa Marini per la sua disponibilità e
ai genitori degli alunni per la loro preziosa collaborazione.

B.U.M.
APRILE ‘16

L’I.S.C. centro al laboratorio del Teatro Stabile di Grosseto

Si è concluso venerdì 11 marzo, con una Negli stessi pomeriggi, fino alla conclusione grato in un’unica rappresentazione, con scene
dimostrazione pubblica presso l’auditorium della dell’11 marzo, un piccolo gruppo di bambini della che venivano create dai partecipanti sulla base
Scuola Primaria Don Bosco di Ascoli Piceno, il Scuola Primaria Marchegiani, seguiti dall’inse- di giochi, esercizi ed improvvisazioni teatrali.
laboratorio teatrale condotto dagli attori del gnante Angela Rossato, con la presenza attiva I temi affrontati nel laboratorio coglievano aspetti
Teatro Stabile di Grosseto. delle mamme, e un gruppo più numeroso di salienti delle diverse età rappresentate: i giochi
L’iniziativa è partita dall’Ente culturale toscano, alunni della Scuola Media Curzi, coordinati dal infantili, i desideri e le speranze dei bambini, le
titolare e capofila del Programma nazionale prof. Riccardo Massacci, hanno potuto fruire, in richieste di attenzione e di ascolto dei figli, la
"Circuito Teatrale Solidale" insieme ad "UNICEF maniera del tutto gratuita, del laboratorio teatrale distrazione degli adulti verso le parole e i com-
Italia", che (hvaedperorepoilsTtoeautnrop)riongseiettmoeedaudcuantivporod-i condotto da Sabrina Chiozzotto e Filippo Fossa, portamenti dei ragazzi, la libertà di espressione e
spettacolo attori del Teatro Stabile di Grosseto. Il lavoro, ini- la ricerca di identità degli adolescenti.
ggleietto(fadriefoilrmTeaaztiroon).e per docenti, studenti e fami- zialmente separato per fasce d’età, compresi gli Aspetto particolarmente importante del progetto
Nei giorni 8 e 9 marzo, più di 300 studenti dell’IC adulti, man mano che procedeva, è stato inte- è stata la convergenza tra i laboratori realizzati a
San Benedetto del Tronto ed Ascoli Piceno e
Centro hanno potuto assistere agli spettacoli “La condotti contemporaneamente da diversi opera-
gabbianella ed il gatto”- un racconto colmo di tori del Teatro Stabile di Grosseto. Nella dimo-
poetica dolcezza impostato sul tema della diver- strazione conclusiva, presso l’auditorium della
sità, dell'ascolto, della partecipazione e del Scuola Primaria Don Bosco di Ascoli, i nostri
sostegno - e “La ragazza di Bube”- trasposizio- alunni si sono incontrati con i bambini della scuo-
ne dell'opera di Cassola in un progetto pedago- la medesima e con i ragazzi dell’ITAS
gico incentrato sul tema della consapevolezza Mazzocchi, e tutti insieme, con la guida del regi-
delle proprie scelte e della capacità di soppesar- sta Alessandro Gatto, hanno vissuto “un’espe-
ne importanza, pericolosità e, soprattutto, riper- rienza divertente ma emotivamente densa, di
cussioni. grande apertura e coinvolgimento”.

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Attività Sportiva

L ’educazione fisica promuove la conoscenza di sé e delle proprie po-
tenzialità nella costante relazione con l’ambiente, gli altri, gli oggetti.
Contribuisce, inoltre, alla formazione della personalità dell’alunno at-
traverso la conoscenza e la consapevolezza della propria identità corporea,
nonché del continuo bisogno di movimento come cura. L’educazione moto-
ria è, quindi, l’occasione per promuovere esperienze cognitive, sociali, cultu-
rali e affettive. Nelle occasioni in cui fa sperimentare la vittoria o la sconfitta,
contribuisce all’apprendimento della capacità di modulare e controllare le
proprie emozioni.
Quindi far partecipare i nostri alunni alle attività motorie e sportive significa
dar loro la possibilità di condividere con le altre persone esperienze di grup-
po, promuovendo l’inserimento anche di alunni con varie forme di diversità
ed esaltando il valore della cooperazione e del lavoro di squadra. Il gioco e lo
sport sono, infatti, mediatori e facilitatori di relazioni e “incontri”.

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B.U.M.
OTTOBRE ‘16

PROGETTO “Acque sicure” all’ISC Centro

Il progetto "Acque sicure", avviato e da azioni di orientamento. in aula.
nell’anno scolastico 2015/16 presso l’Istituto Il tema delle norme sulla balneazione e rela- Gli alunni di alcune classi saranno impegna-
Comprensivo “Centro” nell’ambito delle ini- tiva Ordinanza e quello della sicurezza sul- ti nella pratica delle discipline natatorie (nuo-
ziative di educazione alla salute e di svilup- le spiagge verrà trattato da rappresentanti to e nuoto per salvamento) presso la pisci-
po delle competenze di cittadinanza colle- della Capitaneria di porto che interverranno na comunale, mentre altri saranno avviati
gate al territorio, vedrà durante quest’anno alla pratica di discipline sportive che hanno
scolastico un ulteriore sviluppo con il coin- come comune denominatore l'acqua ed il
volgimento di tutte le classi della scuola mare.
secondaria. Un ringraziamento sentito per questa bella
Il percorso didattico, già apprezzato da alun- esperienza offerta agli alunni, va ai docenti
ni e genitori, sarà caratterizzato da alcuni di ed. motoria, proff.ri Amato e Meschini,
momenti di approfondimento finalizzati ad sempre disponibili ad arricchire il curricolo
una migliore conoscenza dell'ambiente con proposte rispondenti ai bisogni e agli
marino, contesto molto familiare agli alunni, interessi degli alunni delle diverse classi.

UN DIARIO SCOLASTICO CON VALACCHI

Un diario scolastico social per vivere e
sostenere l’impresa di Davide Valacchi,
il giovane atleta non vedente partito
da Roma in tandem alla volta di Pechi-
no. E’ una delle idee emerse nel corso
dell’incontro tra gli alunni dell’Isc
Centro di San Benedetto del Tronto e i
protagonisti del progetto “I to eye” che
hanno fatto tappa in Riviera per illus-
trare ai ragazzi l’incredibile viaggio, il
cui messaggio di fondo è insegnare a
usare al meglio le proprie capacità, an-
che nelle situazioni più difficili. Davide
Valacchi, Michele Giuliano e Samuele
Spriano hanno risposto alle domande
degli alunni spiegando le motivazioni
ma anche gli aspetti organizzativi dell’iniziativa che li porterà nella capitale asiatica alla fine di
ottobre dopo aver percorso ben sedicimila chilometri. L’incontro è stato organizzato nell’ambito
dei progetti attivati dall’Isc Centro “Alla ricerca della bellezza nascosta” e “Lo sport per tutti” nati
per insegnare ai ragazzi come sia possibile utilizzare al meglio le proprie capacità, nell’attività
sportiva come nella vita di tutti i giorni.

Marzo 2019

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Eco-School

L ’educazione ambientale, attraverso il progetto ECO-SCHOOLS - FEE
ITALIA, qualifica da diversi anni l’impegno dell’Istituto che è stato rico-
nosciuto a livello europeo con la consegna della “Bandiera verde” FEE
Italia. Negli anni si è arricchito di contenuti e di esperienze significative, an-
che grazie alla collaborazione dell’Amministrazione locale, delle Associazioni
(Legambiente – Unicef …) e dei vari esperti che sono intervenuti per arricchire
l’offerta formativa della scuola. Le finalità che da sempre hanno caratteriz-
zato l’educazione ambientale sono la comprensione, la consapevolezza e la
riflessione sul valore, sulla tutela e sullo sviluppo degli elementi e delle risor-
se naturali (aria, acqua, terra) come beni comuni e come diritto universale
per rilanciare nella scuola, nella famiglia e nell’ extra scuola comportamenti
corretti di cittadinanza attiva. Tra i vari progetti si ricordano: Biomimesi, M’il-
lumino di meno, Giornata della Terra, Giornata sul risparmio idrico, Giornata
della raccolta differenziata….e tanti altri.

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FRIDAY FOR FUTURE !!...SALVIAMO IL PIANETA …CON GRETA!!!

Il 24 maggio 2019 è stato proclamato il secondo sciopero
mondiale per il futuro portato all’attenzione internazion-
ale da Greta Thunberg, attivista svedese 16 enne.
Nell’Istituto Comprensivo Centro di San Benedetto del
Tronto- Dirigente Prof.ssa Laura D’Ignazi- sono stati
proposti momenti di riflessione sull’argomento program-
matinell’ambito della Rete Schools Fee. In generale sono
stati organizzati flash mob, realizzati cartelloni, striscio-
ni, slogan vari sul CLIMA affissi all’esterno dei plessi per
darne visibilita’ alla comunita’ scolastica, famiglie, cittad-
inanza. Nello specifico nella mattinata del 24 maggio ogni
scuola ha aderito al secondo “sciopero Mondiale sul clima” attraverso le seguenti attivita’:
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO CURZI: Dopo aver assistito ad una lezione a cura della della
Responsabile di Scuola e Formazione della Legambiente- Kessili De Berardinis- sul cambiamento cli-
matico,alcune classi hanno dato vita ad una “scritta umana” nel piazzale antistante la scuola. La scritta
SAVE THE PLANET è stata fotografata dall’alto di un genitore professionista (Sig. Duilio Carboni)
utilizzando un drone! Successivamente con cartelloni, slogan e striscioni realizzati dai ragazzi è stata
fatta una marcia fuori dalla scuola al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema ambientale:
“Salviamo il nostro pianeta”. Striscioni e cartelloni sono poi rimasti all’ingresso della scuola per essere
visibile ai cittadini. Gli alunni hanno partecipato con molto entusiasmo, dimostrando una spiccata
attenzione per le problematiche ambientali. L’evento ha permesso loro di acquisire una maggiore cons-
apevolezza e sensibilità nei confronti di una cultura ecosostenibile che si sta sempre di più diffondendo
tra le varie generazioni.

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Lingue Straniere

D a diversi anni la scuola rivolge una grande attenzione e cura all’in-
segnamento delle lingue straniere, progettando percorsi che coin-
volgono tutti e tre i segmenti dell’istruzione scolastica. Nella scuola
secondaria di primo grado la competenza linguistica nelle lingue comunita-
rie cresce e si rafforza attraverso attività, sia curriculari che extracurriculari,
rivolte al potenziamento e al conseguimento delle certificazioni linguistiche
nell’ultimo anno del percorso di studi (Ket per la lingua inglese, Delf per la
lingua francese e il Fit in Deutsch per la lingua tedesca).
Grazie al progetto Madrelingua in classe gli alunni possono usufruire di mo-
duli di 20 ore di potenziamento con madrelingua inglese nelle classi seconde
con piccolo contributo delle famiglie, gratuiti per le classi terze in quanto a
carico della scuola. Analoga opportunità per il francese e il tedesco.

CERTIFICATO DI QUALITA’ Viaggio d’istruzione a Dobbiacco
DELL’INSEGNAMENTO DELLE
LINGUE STRANIERE PRESSO Dal 22 al 24 aprile 2015 gli alunni delle classi 3B e 3D
della Scuola “Curzi” hanno partecipato ad un viaggio
IL NOSTRO ISTITUTO d’istruzione un po’ speciale… hanno finalmente incon-
trato i loro “amici di mail” della Scuola Media in lingua
Anche nel 2019, per il 15° anno consecutivo, l’ISC tedesca di Dobbiaco. Durante l’anno scolastico, gli alun-
Centro (ex scuola media Curzi) ha organizzato ni dei due istituti si sono raccontati la loro vita e le loro
corsi di potenziamento nelle tre lingue studiate abitudini nelle due lingue madri: tedesco ed italiano e
(inglese, francese e tedesco) per permettere ai alla fine dell’anno hanno finalmente potuto conoscersi.
suoi alunni di sostenere con successo gli esami Gli alunni altoatesini hanno accolto gli amici sanbene-
di certificazione linguistica (il Ket dell’Esol Cam- dettesi con una piccola rappresentazione in lingua
bridge per inglese, il Delf 2 dell’Alliance Francaise italiana e delle canzoni in lingua tedesca e hanno fatto
per francese e il Fit 1 del Goethe Institute per te- insieme una bellissima passeggiata fino al lago accom-
desco). Grazie a un metodo tanto esclusivo quan- pagnati dalle spiegazioni sul territorio dalle due guide
to efficace e alla sinergia dell’intervento didatti- messe a disposizione dall’Istituto Comprensivo che col-
co dei docenti interni e di quelli esterni di madre labora nella gestione dell’ostello della gioventù di Dob-
lingua, 70 ragazzi hanno conseguito (spesso col biaco, dove gli alunni hanno soggiornato. L’esperienza
massimo dei voti) i prestigiosi diplomi nelle tre di soggiorno nell’Ostello ha inoltre educato i ragazzi
lingue straniere, sicuramente il modo più efficace all’autonomia e al rispetto degli spazi comuni, molto ben
per testare oggettivamente la loro preparazione organizzati con sale gioco e laboratori didattici a loro
linguistica in uscita dalla scuola secondaria di completa disposizione.
primo grado

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Didattica Innovativa

L e tecnologie dell’informazione e della comunicazione negli ultimi de-
cenni hanno aperto nuove frontiere. Il passaggio dal formato cartaceo
del testo a quello digitale, implica un radicale mutamento di prospet-
tiva, perciò si è sentita la necessità di pensare a strategie metodologiche e
tecnologiche innovative. La nostra scuola si è pertanto fatta carico di tale no-
vità potenziando diverse attività laboratoriali a carattere innovativo quali: co-
ding e robotica, Depit in collaborazione con UNIMC, flipped classroom, ECDL.
Grazie al finanziamento di due PON sono state arricchite le dotazioni tec-
nologiche del plesso, che conta un’aula di informatica con 30 postazioni e
un laboratorio mobile di circa 10 pc portatili, inoltre tutte le aule delle classi
seconde e terze sono dotate di Lavagne Interattive Multimediali.
Nell’anno scolastico 2017/18 la scuola ha inoltre attivato il progetto Stem, fi-
nanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero Pari Op-
portunità, e realizzato un campus estivo nei primo quindici giorni di settem-
bre sulle discipline: scienze, tecnologia, ingegneria e matematica.

64

B.U.M.
Ago. Sett. ‘17

ISC Centro: campi estivi di scienze, matematica, informatica e coding

L’Istituto Comprensivo “Centro” di San Bene- dine verso le conoscenze scientifiche. classi 5a di Scuola Primaria e 1a della Secon-
detto del Tronto risulta vincitore del bando pro- Al bando pubblico hanno aderito 1067 istituzioni daria di Primo Grado. Le attività di Scienze e Ro-
mosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità scolastiche di tutta Italia e sono stati finanziati botica verranno realizzate da esperti esterni di
in accordo con il MIUR dal titolo “IN ESTATE SI 209 progetti. UNICAM e TALENT, secondo gli accordi di col-
IMPARANO LE STEM - Campi estivi di scienze, Il progetto presentato dalla nostra scuola si è in- laborazione previsti in seno al progetto stesso.
matematica, informatica e coding” con l’obiettivo serito tra i primi della graduatoria; il finanzia- Le attività, completamente gratuite, si svolge-
di contrastare gli stereotipi e i pregiudizi che ali- mento consente di attivare laboratori estivi di ranno dal 4 al 14 settembre 2017 presso la sede
mentano il gap di conoscenze tra le studentesse Robotica, Coding e musica, Scienze e Tecnolo- di Scuola Primaria “Ragnola” (Via Monte del-
e gli studenti rispetto alle materie STEM gia, Matematica, per gli alunni (con una percen- l’Ascensione, Porto d’Ascoli) e saranno struttu-
(Science, Technology, Engineering and Mathe- tuale di alunne almeno del 60%), delle future rate in laboratori.
matics), di stimolare l’apprendimento delle
materie STEM attraverso modalità inno- Un risultato più che lusinghiero per l’Isti-
vative di somministrazione dei percorsi di tuto, ma soprattutto un’importante oppor-
approfondimento e di favorire lo sviluppo tunità per gli alunni che lavoreranno con
di una maggiore consapevolezza tra le strumenti pratici e nuove tecnologie nella
giovani studentesse della propria attitu- didattiche in un clima partecipativo e coin-
volgente.

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Scuola e Solidarietà

T ra i progetti che arricchiscono l’offerta formativa della nostra scuo-
la sono presenti anche quelli che riguardano la solidarietà, tema af-
frontato da diverse prospettive: informativo, attraverso lezioni frontali
e pluridisciplinari, anche grazie alla partecipazione di testimoni di vita, ed
educativo, attraverso concrete azioni di solidarietà, favorendo così la crescita
umana e la formazione dei nostri alunni. L’obiettivo primario, infatti, è quello
di far compiere agli allievi un percorso formativo ed emotivo attraverso i valo-
ri dell’attenzione all’altro, del rispetto, dell’accoglienza, della generosità, del-
la disponibilità verso il prossimo, del senso di appartenenza alla collettività,
della solidarietà nei confronti di chi ha bisogno del nostro aiuto, sviluppando
anche la loro conoscenza del territorio e il loro senso critico sui problemi esi-
stenti nella loro realtà.
Tra i progetti realizzati possono essere citati:
l’adozione a distanza di tre ragazzi dell’Uganda in collaborazione con il SOS
Missionario, proposta che partì da una classe del corso E nel 2004 e portata
avanti fino al 2012 per coinvolgere poi tutta la scuola;
testimonianze di volontari in terre africane in collaborazioni con diverse asso-
ciazione: Croce del Sud nel 200, AKUNA Matata nel 2008, nel 2010 presenza
di una Suora dell’Istituto delle suore Concezioniste proveniente dal Madaga-
scar, Sos Missionario nel 2017;
raccolta di denaro per sostenere un orfanotrofio della città de L’Aquila, colpi-
to dal terremoto del 2009;
raccolta di generi alimentari: per le Caritas parrocchiali di S. Antonio di Pado-
va e di S. Pio X, in occasione delle celebrazioni pasquali dell’istituto (per quasi
20 anni, fino al 2013), nel 2016 per la casa di accoglienza realizzata a Porto
d’Ascoli da don Pio Costanzo e, nel 2018 per i bambini dell’Istituto s. Gemma
nella nostra città.

66

Contributi degli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado Curzi, sul tema
della Solidarietà, per il Campionato di Giornalismo de “Il Resto del Carlino”

67

Arte e conoscenza del territorio

C on la fine dell’anno scolastico 2017/2018 è terminato il progetto d’isti-
tuto “Adriatico ieri e oggi, armonie di colori, sapori e saperi”. Un viag-
gio, durato tre anni, nel territorio e nella storia locale che ha avuto
come protagonisti tutti gli alunni e i docenti dell’Istituto. Un filo invisibile ha
unito i tre gradi scolastici, che hanno dato vita ad esperienze uniche e ad atti-
vità mirate. Scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado hanno
organizzato incontri con esperti, passeggiate tra le bellezze del lungomare,
incontri con personaggi legati alla marineria e alla storia locale. Tutti hanno
contribuito a dare linfa e spunti ad un progetto ricco ed articolato che tanto
ha donato ad alunni e insegnanti. Per festeggiare la conclusione del trien-
nio,è stata allestita una mostra: ogni plesso con i lavori realizzati.

LA CLASSE 2a B PRESENTA AL SINDACO LA PIANTA TEMATICA

Gli studenti della classe 2aB della scuola Secondaria, il 7 giugno 2017,
hanno presentato al Sindaco Pasqualino Piunti il loro percorso di appro-
fondimento sulla geografia del territorio comunale; i ragazzi hanno ideato
un itinerario turistico rivolto ai loro coetanei, in formato cartaceo e digi-
tale, che si ispira alle origini della cittadina e alla sua cultura marinara e
nello stesso tempo è teso alla valorizzazione delle numerose ricchezze
artistiche e monumentali presenti. L’elaborato scaturito dall’impegno dei
ragazzi è una pregevole pianta tematica della cittadina, arricchita da in-
formazioni e approfondimenti. Il progetto, insieme a molte altre iniziative che riguardano la città, è finaliz-
zato alla conoscenza ed alla cura dell’ambiente circostante ed è importante perché promuove il senso di
appartenenza e l’identità nelle giovani generazioni, presupposti per un miglioramento della qualità della
vita di ciascuno. Il sindaco si è complimentato vivamente con la classe per l’accuratezza dell’itinerario
presentato che sarà valorizzato nella prossima stagione turistica grazie alla pubblicazione, come brochu-
re, finanziata dal Rotary Club Nord e Sud di San Benedetto del Tronto e dalla Fondazione Libero Bizzarri.

Inaugurato “Il sogno di Andrea”

Nell'ambito del festival dell'Arte sul tà e improvvisazione, regole e libertà
Mare, sabato 15 Giugno 2019 è sta- creativa, ed ha inteso anche favorire

to inaugurato un murale, omaggio al la conoscenza e il rispetto per i luo-
nostro concittadino Andrea Pazien- ghi in cui i ragazzi vivono, dando loro
za e liberamente ispirato a "Altroso- spazi e tempi ed educandoli a svi-
gno" del regista Dante Albanesi. Un luppare l’amore per il bello. Aprendo

gruppo di allievi delle classi seconde una parete ideale, dilatando lo spa-

e terze della scuola secondaria di primo grado "M. zio e avendo la possibilità di effettuare un arredo

Curzi", tra pittori e autori di sogni, coordinati dalle urbano, in uno spazio pubblico vicino agli allievi,

quattro insegnanti di arte e immagine, prof.sse Bar- lo stesso che Pazienza frequentava alla loro età, è
betta, Cichetti, Mazzocchi e Mercuri, hanno realiz- stata data l’occasione per vivere in prima persona
zato presso Il molo sud di San Benedetto del Tronto, un’esperienza di cittadinanza attiva, mettendosi da
un saggio di quanto ispirato dal progetto triennale protagonisti al servizio del territorio. L’immagine

d'Istituto “Alla ricerca della bellezza nascosta”. racconta di gioventù, libertà, ma anche di riflessioni

La realizzazione dell’opera è stata una interessante sul futuro: nei fogli galleggianti a fior d’acqua, che si

opportunità formativa ed educativa, un’importante liberano nel cielo in fattezze di gabbiani, è possibile

sfida di mediazione fra teoria e pratica, progettuali- leggere sogni e desideri, le speranze dell’avvenire.

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Ricordi di ex alunni e genitori



L’ultimo giorno della mia avventura alle scuole medie (oggi secondaria di
primo grado) risale all’estate del 2007 quando non avrei mai immaginato
di varcare nuovamente quel confine fisico che ogni studente con rigorosa
fermezza, al termine di qualsiasi percorso scolastico pur positivo, stabilisce tra
sé e quell’edificio grigio che lo ospita per gran parte della sua giovinezza.
Tuttavia le occasioni della vita stupiscono per frammentarietà e indetermina-
tezza e spesso, nonostante la precarietà dei nostri anni, la vita riannoda tutto e
rivela un senso che, improvvisamente, getta una luce chiara sul nostro percor-
so, fatto di sogni traditi, desideri nascosti e scelte complesse. Alla fine quindi
bisogna essere pazienti con se stessi e con il nostro tempo, ogni frutto ha la sua
stagione per maturare e talvolta il destino ci riporta, dopo lunghissimi tragitti,
in quel posto in cui semplicemente siamo stati bene e dove abbiamo vissuto i
momenti cruciali per costruire la nostra identità di uomini.
Descrivere il mio primo giorno di scuola da adulto non ha bisogno di tanti ag-
gettivi, èstata principalmente una rievocazione di momenti familiari che, in un
luogo recondito della mia memoria, albergavano sopiti ma pronti ad emergere
con violenza, come la lava di un vulcano per troppo tempo quiescente. È stato
emozionante ritrovare i volti di alcuni miei professori, respirare quell’aria incon-
fondibile che appartiene soltanto a corridoi e aule e che racconta un tempo
sospeso nella storia. La scuola forma le future generazioni ma soprattutto co-
struisce quell’immaginario collettivo che grandi registi, scrittori e poeti hanno
narrato sapientemente nelle loro opere più celebri.
D’altronde quasi tutti ricordano nitidamente alcune scene memorabili di
Amarcord di Fellini e de La scuola di Luchetti che ambientano le vicende tra
lavagne e gessetti. Credo inoltre che la scuola sia l’unica istituzione in Italia che,
malgrado i tempi, mantenga immutata la capacità di interpretare e racconta-
re, meglio di alcuni autorevoli studiosi, la società giovanile nelle sue molteplici
sfaccettature. A tal proposito, se vogliamo provare a comprendere l’ aggrovi-
gliato arduo mondo dei giovani, parliamo con chi ha frequentato la scuola gior-
no dopo giorno, abitando le aule con la testa e con il cuore.
Entrando di nuovo a scuola ho potuto constatare somiglianze e differenze ri-
spetto a quella dei primi anni Duemila. Oggi come ieri la scuola è viva prin-
cipalmente per merito dei suoi protagonisti principali, infatti sono gli alunni,
gli insegnanti, il personale vario, a colorare le lunghe giornate con sensazioni,
emozioni e sentimenti. Oggi più di ieri gli attori della “compagnia”sono forti,
vitali e coraggiosi, al cospetto di una società poco sensibile e lungimirante di
fronte a bisogni, richieste e necessità che la scuola, dagli studenti fino ai diri-
genti, chiede legittimamente a gran voce. Oggi come ieri il pubblico scolastico
è estremamente eterogeneo e pertanto non si presta a riduzioni e semplifica-
zioni che pretendano di restituire un scenario così complesso e stratificato. Non

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appaiono credibili quindi formule magiche o etichette stereotipate che, come
fotografie, rappresentino icasticamente il mondo dei giovani che attualmen-
te frequentano la scuola. Oggi come ieri, ragazzi e ragazze, seppur con divise
bianche (che noi non indossavamo), sono molto diversi fra di loro. Tutti hanno
una storia da raccontare che occhi assonnati, felici, malinconici e talvolta tristi,
tradiscono. Sono senz’altro più disillusi, alcuni cresciuti troppo in fretta, e tutti
in costante contatto con la tecnologia che però non cancella, fortunatamente,
la dolcezza e la fragilità della prima adolescenza. Cercano sistematicamente
un contatto con l’altro nei modi che più ritengono opportuni e iniziano ad ali-
mentare i sentimenti più nobili dell’animo umano quali l’amicizia e l’amore.
Tutto ciò c’era ieri e c’è oggi e non penso che possa mutare nei prossimi decen-
ni. Camminando per i lunghi corridoi ho incrociato lo sguardo di molti giovani
adolescenti e ho recuperato, attraverso la memoria, la mia storia scolastica e
quella di tanti miei coetanei con i quali, senza quei banchi, non avrei scritto le
pagine più belle della mia vita.

alunno Stefano Catasta
laureato in lettere ed ora tirocinante presso l’ISC Sede Curzi

E ra un giorno di settembre del 2015 quando mio figlio Kevin fece il suo
primo ingresso alla scuola Curzi, una giornata emozionante e ansiosa
per le incognite che ci attendevano….ma che col tempo sono diventa-
te certezze e successi, grazie ala professionalità ealla competenza di tutti gli
insegnanti, in particolar modo le professoresse di sostegno: Lara Di Sante e
Roberta Cantalamessa che hanno seguito mio figlio aiutandolo nei momenti
di crisi e incoraggiandolo nel raggiungimento degli obiettivi! Un punto di rife-
rimento costante, frutto di collaborazioni che avevano come scopo la comple-
ta integrazione di Kevin all’interno della scuola e della classe! Sono stati 4 anni
indimenticabili, maturati in un ambiente sereno e ricco di stimoli, nel quale-
mio figlio ha potuto sviluppare autonomie personali, migliorare grazie ai suoi
compagnila vita di relazione ed acquisire una sicurezza che per me era im-
pensabile fino ad allora! Non dimenticherò la consapevolezza di Kevin nell’af-
frontare gli esami finali, il coinvolgimento, l’emozione e le mie lacrimedi gioia
per il traguardo raggiunto! Una grande soddisfazione per tutti, merito di una
scuolache ha come priorità, oltre l’educazione e la preparazione, l’inclusione
di chi ha bisogni educativi speciali….colmando quel vuoto che la società impe-
gnata spesso ignora…ma che più di un genitore ha definito “valore aggiunto”
parlando di Kevin come compagno del proprio figlio.

Congratulazioni per i tuoi primi 50 anni di Scuola Curzi!!

Genitore Maria Rita Fabioneri

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S ono trascorsi ventitrè anni da quando, in un giorno di settembre, mi ac-
cingevo ad entrare in un nuovo cortile e in un nuovo edificio scolastico.

Ero in procinto di iniziare il primo dei tre anni alle Scuole Medie “M. Curzi”.
L’odore delle pizze appena sfornate dal panificio di fronte, le auto parcheg-
giate in modo disordinato e confuso in via Golgi, intorno a me poche facce
conosciute, tante mai viste. Sono stati tre anni di passaggio difficili sotto mol-
ti punti di vista ma altrettanto belle e importanti.
Ricordo che la paura che avevano tutti il primo giorno è stata trasformata in
risate dal professor Pettini. Ha portato a suon di note un po’ di leggerezza,
mai superficialità, nelle nostre giornate scandite da continue esercitazioni su
equazioni e problemi di geometria della professoressa Fausti (a cui chiedo
ancora scusa per non essere mai riuscita ad andare oltre la sufficienza, ma
io e la matematica siamo come due rette parallele che non si incontreranno
mai), da disegni e tentativi, spesso vani, di ricordare i nomi di tutte le compo-
nenti architettoniche di una chiesa elencati fino allo sfinimento dal professor
Ubaldi, senza dimenticare poi le lezioni di grammatica inglese e francese.
Tra tutti loro, due insegnanti hanno lasciato un segno profondo, senza che
me ne accorgessi. Ho ritrovato, nella mia vita, mentre svolgo ogni compito
della mia giornata usando pazienza, metodo e disciplina e mentre ogni do-
menica mi accingo a svolgere il mio servizio di catechista.
La professoressa Spina ci ha trasmesso l’amore per i libri e la letteratura. Io
non so stare senza un libro in borsa o sul comodino. Lei non ci ha mai lasciati
in pace. Ci ha strigliato, parlato con dolcezza, preteso sempre il massimo da
ognuno di noi. I lavori superficiali non erano ammessi. Non voleva la perfe-
zione nel risultato, voleva il massimo impegno nel cercare di raggiungerlo.
Ho capito, crescendo, che il suo metodo ha funzionato. Non si lascia mai in
pace chi ha importanza per noi.
Infine c’è stata la nostra prof di religione, la professoressa Amabilli. Le sue paro-
le, le sue lezioni, ma anche i suoi rimproveri, sono state come le gocce d’acqua
che scavano la roccia. Mi hanno guidata ma, soprattutto, modellata.
La famiglia è e rimarrà sempre il nostro nucleo originario, ma gli insegnanti
hanno un ruolo altrettanto importante. I suoi insegnamenti sono stati prima di
tutto una via maestra, alla quale sono tornata dopo gli errori che umanamente
ho commesso, ed ora invece rappresentano un cassetto di valori e principi dai
quali attingere ogni volta ho da spiegare qualcosa di importante ai miei bambi-
ni del catechismo. La scuola Curzi ha lasciato un’impronta importante. Ne sono
entrata bambina e ne sono uscita adolescente, con tante insicurezze sì, ma con
altrettanti e più valori che ho usato per gestire e per poi superare quelle.

alunna Laura Cannella
impiegata alla ASL

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I n queste poche righe vorrei raccontare e far capire ciò che è stata per
me questa scuola e come mi ha aiutato a crescere.
Ho molti bei ricordi legati alla Curzi: le gite, le lezioni, le passeggiate nei
corridoi, le chiacchiere con le bidelle…. Non ci si crede, ma anche gli esami
sono stati un ricordo piacevole!
Sono profondamente attaccato a questa scuola e ai valori che trasmette.
E’ una scuola che se tu le dai tutto, lei ti dà ancora di più. Ma non inten-
do tutto come voti, bensì come dare l’anima, emozioni, valori, appunto, ed
esperienze.
Sono stati 3 anni intensi, non sempre belli, perché nella classe spesso ci sono
stati litigi, divisioni o esclusioni, ma sono queste le esperienze che ti fanno
crescere e che hanno reso il gruppo della mia classe ancora più unito.
In più sono stato fortunato ad avere dei professori fantastici che, oltre a farmi
migliorare e ad insegnare bene, erano esseri umani prima che professori.
Devo ammettere che, anche se adesso mi trovo bene e sono felice al liceo
classico, scelta di cui sono soddisfatto, le Curzi mi mancano e mi manche-
ranno. Poi durante i tre anni delle medie sono stato operato al cuore e, grazie
all’ambiente, ai prof e ad i miei compagni, sono riuscito a trasformare que-
sto fatto a mio favore e sono maturato molto. Oltre a questi ricordi, la cosa
che devo di più alla scuola è sicuramente la musica. Infatti ho frequentato
la sezione musicale, suonavo il pianoforte (e lo studio tutt’ora) e quindi ero
nell’orchestra della scuola. Grazie alla musica abbiamo fatto gite importanti,
come a Milano e a Monaco.
Personalmente ritengo che la musica sia la forma d’arte più alta che esiste e
crea unione. L’indirizzo musicale permette di fare delle esperienze come l’or-
chestra, di fare amicizie con tutti e di aver costruito le basi di un mio sogno e
delle mie ambizioni.

Lorenzo Fino
alunno Indirizzo Musicale

aa.ss. 2016-2019

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Q uante emozioni e sensazioni riaffiorano ogni volta che sento nomi-
nare la Scuola Media “Curzi”!!! I pensieri ritornano velocemente al
triennio 2014 -17 quando iniziò la mia indimenticabile esperienza nel
Corso E.
Non potrò mai dimenticare l’ansia del primo giorno e la malinconia dell’ulti-
mo. Vogliamo parlare degli esami?!
Pochi giorni, ma intensissimi. Quei tre anni sono stati veramente importan-
ti, mi hanno aiutato a crescere con esperienze fortunatamente più positive
che negative. Sono cresciuto, ho imparato tante cose, ho stretto rapporti che
continuano ancora in terzo liceo. Nella mia classe ho incontrato compagni
che mi hanno permesso di conoscere il vero senso dell’amicizia e di capire
che quest’ultima è una cosa rara e preziosa. La mia era una classe abbastan-
za unita e solo adesso mi rendo conto che per questo meritano un grazie
anche tutti i miei professori.
Così come nel corso di quei tre anni si è rafforzato il rapporto con i miei com-
pagni, lo stesso è accaduto con gli insegnanti. Di solito tutti tendono a giu-
dicarli in base alle conoscenze che riescono a trasmetterci. Adesso invece ho
capito quanto, attraverso il loro esempio, ci abbiano aiutato a diventare ciò
che siamo. Nonostante il loro compito di educatori, talvolta severi ed esigen-
ti, si sono dimostrati delle persone premurose e sensibili, che hanno dato il
massimo per renderci delle persone colte e pronte ad affrontare il futuro.
Come dimenticare le uscite didattiche e il viaggio d’istruzione del secondo
e terzo anno! I professori continuavano a ricordarci l’enorme responsabilità
che si stavano assumendo, ma vorrei che potessero provare anche solo una
minima parte della felicità che ci hanno regalato. L’insegnante che non di-
menticherò mai è la professoressa Palestini, la più temuta, che però è riuscita
a far crescere in me l’amore per la musica.
Con dispiacere ho lasciato tutti i miei compagni e professori, ma il ricordo
che ho di loro è felice ed indelebile. La Scuola Media è un impegno davvero
importante e non sempre si ha la consapevolezza di stare crescendo. Ad un
tratto però ci si ritrova adolescenti, con tanti pensieri in più e tante esperien-
ze nuove da vivere. I tre anni passati a scuola però vale la pena ricordarli per
sempre, perché dopo le cose si complicano e forse si abbandona la spensie-
ratezza di quegli anni.

alunno 3^E

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I l mio percorso alla scuola media è stato un periodo di alti e bassi, ma
nonostante ciò, tornerei mille volte indietro.
Sono stati 3 anni pieni di emozioni e dove si sono create molte amicizie.
Un triennio molto bello quanto impegnativo, i professori erano sempre pron-
ti ad interrogare e, anche se delle volte potevano andare male le interroga-
zioni stesse o i compiti in classe, gli insegnanti erano sempre disponibili per
aiutarti.

Sofia Paradisi
3 C Musicale

S ono trascorsi 18 anni da quando ho iniziato la scuola media Curzi e
i miei ricordi sono vividi come se non fosse trascorso poi così tanto
tempo. Dopo la scuola media ho frequentato il liceo scientifico con in-
dirizzo linguistico per poi intraprendere all’università la triennale di infermie-
ristica.. Ora ho 29 anni, lavoro come infermiera presso una struttura locale e
sono in attesa della mia prima figlia.
L’insegnamento che mi ha lasciato la scuola media è stato significativo per
il mio percorso di vita e di studi e questo l’ho applicato anche nella vita. Ho
imparato che l’impegno è fondamentale in ogni situazione della vita parten-
do da quello scolastico. Ho avuto insegnanti che ricordo con molto affetto.
Ricordo con piacere gli anni delle medie, nonostante siano gli anni dell’a-
dolescenza, anni un po’ burrascosi e di formazione per la personalità. Sono
stata fortunata perché le basi che dà la scuola servono anche a temprare il
carattere.
A mia figlia insegnerò a rispettare l’impegno scolastico e soprattutto a rispet-
tare i suoi professori che, almeno nel mio caso, sono stati fondamentali, dopo
la mia famiglia, nel costruire il mio carattere, mi hanno sempre spronato a
dare il meglio a scuola e questo l’ho applicato anche nella vita.
A voi ragazzi auguro di far tesoro di ciò che imparate a scuola, che siano no-
zioni o che siano temi trattati insieme ai vostri compagni e insegnanti. Sap-
piate che ogni cosa servirà a formare il vostro domani. Siate entusiasti di ap-
prendere perché questo vi renderà consapevoli e liberi di scegliere.
Buona fortuna a tutti voi e un caloroso abbraccio a tutti i miei professori.

Gloria Fratini Sez. C

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Premiazioni



Il corto “La fontana” premiato al Sottodiciotto Film Festival di Torino

Prodotto dal laboratorio di cinema della Scuola
Media Curzi, ISC San Benedetto del Tronto Centro
- alunni 2C e 2D anno 2012/13 guidati dal prof. Ric-
cardo Massacci e dal regista Dante Albanesi - il cor-
tometraggio La fontana, recentemente premiato
in presenza di Napolitano nel concorso “Immagini
per la Terra”, ha ottenuto un nuovo riconoscimento
ricevendo il Premio “Coordinamento Comuni per la
Pace” tra i 215 film selezionati nel Concorso Nazion-
ale prodotti audiovisivi delle scuole del Sottodiciotto
Film Festival di Torino. Manifestazione unica e originale, dedicata al cinema fatto da e
per i più giovani e ai film che raccontano le nuove generazioni di ieri e di oggi, Sottodi-
ciotto Filmfestival Torino è un appuntamento cinematografico di riconosciuta qualità
nel quadro delle proposte culturali nazionali ed internazionali.
Come ogni anno, la rassegna, giunta alla XIV edizione, ha dato ampio spazio alla cre-
atività e alla partecipazione di bambini e ragazzi, con i concorsi per le scuole e altre
iniziative. La giuria ha così motivato il riconoscimento: “Per come è stato affrontato il
tema del diritto all’acqua sfruttando al meglio il mezzo cinematografico.”

1° PREMIO NAZIONALE del Concorso Indicibili(in)canti

Il CORO POLIFONICO FOLKLORISTICO SAMBENE-
DETTESE dell’ISC-CENTRO, il 1 Giugno 2017 ha rice-
vuto, nel cortile d’onore del Ministero dell’Istruzi-
one dell’Università e della Ricerca, dalle mani del
Ministro Valeria Fedeli, il 1° PREMIO NAZIONALE
del Concorso Indicibili(in)canti, la più importante
competizione musicale nazionale, riservata a tutte
le scuole di ogni ordine e grado. Il Premio conferito
alla piccola delegazione di coristi, accompagnati dalla Dirigente prof.ssa Laura D’Ignazi
e dalla prof.ssa Giuseppina Palestini, rappresenta il meritato riconoscimento dell’ opera
di recupero e salvaguardia delle tradizioni musicali cittadine promossa dalla scuola an-
che al fine di creare un canale di feconda comunicazione tra l’esperienza scolastica del
”far-musica-insieme” e il tessuto storico-culturale del territorio. Il repertorio, partendo
da una canzone molto amata e conosciuta dal popolo Sambenedettese, “Nuttate de
Lune”, sta gradualmente riportando alla luce i brani della tradizione locale legati alla
“FESTA DELLA CANZONE SAMBENEDETTESE” del 1931 con l’intento di trasmetterli alle
nuove generazioni. Sia il Ministro sia il prof. Luigi Berlinguer, già Ministro dell’Istruzi-
one e Presidente della Commissione che ha assegnato il prestigioso riconoscimento, si
sono intrattenuti con la delegazione del Coro Polifonico Folkloristico Sambenedettese
complimentandosi per l’eccellente risultato.

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Biomimesi: ispiriamoci dalla natura

Piccoli scienziati cercasi: questo è il tema del progetto Biomimesi. Quando la natura
diventa musa ispiratrice dell’innovazioni tecnologica. Questo l’obiettivo del progetto
Biomimesi che ha coinvolto quattro classi prime della Curzi. A conclusione del percor-
so didattico, si è tenuta una mostra espositiva al parco Wojtyla dei tre ISC cittadini. Tra
i lavori presentati, la commissione, composta da membri del CEA, ha premiato il lavoro
svolto da Beatrice Basili e Anna Catasta.

All’EXPO il video “Zafferano Olandese”
dell’ISC CENTRO

è stato proiettato sul Digital Wall del Padiglione Zero
dell’Expo di Milano, dal 1° maggio al 31 ottobre 2015,
il video Zafferano olandese, prodotto dal Laboratorio
CurziCinema e dai docenti Riccardo Massacci e Dante
Albanesi, insieme agli alunni della classe 3°B della Scuola Media Curzi di San Benedet-
to del Tronto (AP). Il trailer del video è inoltre visibile sul sito del concorso “Short Food
Movie“, ideato dall’EXPO. http://shortfoodmovie.expo2015.org/it/contest/expo-short-
food-movie/video/AeTlLOHI/24862/title/zafferano-olandese-24862
Rotella, Ascoli Piceno, Marche. Una famiglia olandese si è trasferita in questo paese
per coltivare lo zafferano. Nelle aree interne delle Marche, terra di recente vocata ad
un’agricoltura di qualità, lo zafferano ha trovato un suo habitat ideale. Accanto alle
aziende familiari che da generazioni si dedicano allo zafferano, molti giovani, in parti-
colare donne, riscoprono la coltivazione di questo fiore. Zafferano olandese racconta
una storia di agricoltura familiare che fa affidamento su questo prodotto tradizionale,
ma allo stesso tempo speciale come lo zafferano, un esempio di come si possa rafforza-
re l’economia locale, valorizzare e tutelare il territorio con un sistema di produzione che
sostiene la salute del suolo, dell’ecosistema e delle persone. Il video parte dall’adesione
al bando del MIUR “La Scuola per EXPO 2015” e rappresenta l’esito di un percorso in-
terdisciplinare sul tema guida dell’Expo “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Tra i
temi sviluppati: ricerca e valorizzazione delle tradizioni agroalimentari dei territori di
riferimento, educazione al consumo consapevole e sostenibile.

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Concorso Musicale

Dal 14 al 20 Maggio 2018 si è svolta a Martinsicuro la Sesta edizione del Concorso Mu-
sicale “Al Chiaro di Luna”; la sezione C ad Indirizzo Musicale del nostro IC Centro ha
partecipato con le classi di Chitarra e Clarinetto classificandosi ai primissimi posti. “Un
grandissimo APPLAUSO ai nostri Ragazzi” !!! …e ad i nostri Insegnanti Zeppilli Serena
e Travaglia Marco.
Sez. Prima Media:
Travaglini Martina 90/100 (2° Premio)
Amadio Filippo 95/100 (1° Premio)
Sez.Seconda Media:
Anzivino Chiara 90/100 (2° Premio)
Sez.Terza Media:
Gasparrini Stefano 94/100(2° Premio)
Simonella Lorenzo 95/100(1° Premio)
Mosca Leonardo 96/100(1° Premio)

l’isc-centro celebra s.cecilia con i “talenti” del 7° festival del canto

In occasione della Festa di S. Cecilia, Patrona della Musica e dei Musicisti, il 22 novembre
si è aperta la Stagione Concertistica 2018/2019 dell’ISC-CENTRO di S. Benedetto del Tron-
to con il 7° FESTIVAL DEL CANTO. Nella Chiesa di S. Antonio il numerosissimo pubblico ha
accolto, con grande entusiasmo e stupore, le splendide esecuzioni dei giovani talentuosi
cantanti e del grande coro di 120 voci della SCUOLA PRIMARIA dei plessi Piacentini, Mar-
chegiani e Ragnola e della SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “M. CURZI”.
Il Festival rappresenta il momento conclusivo del Progetto ”Talenti”, un’esclusiva
dell’ISC-CENTRO, che, da 7 anni, mette in luce le notevoli capacità vocali di tanti suoi al-
lievi, alcuni dei quali si stanno facendo notare anche a livello Nazionale nei più prestigiosi
Concorsi canori. Una per tutti, Elisa Luciani che, dopo le semifinali di Castrocaro e del Can-
tagiro, ha vinto una Borsa di Studio alla finalissima del Music Gallery assegnata da Mogol,
presidente di giuria. Le attività strumentali, la musica d’insieme, la grande Orchestra, il
canto solistico dei Talenti, il coro polifonico Folkloristico Sambenedettese e ” l’inclusività”
unitamente alla ricerca dell’eccellenza sono il biglietto da visita dell’ISC-CENTRO, unico
Istituto a Indirizzo Musicale di San Benedetto e dintorni.

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Campionato di Giornalismo 1° Premio all’ISC Centro

Il 1° giugno 2016 ad Ascoli Piceno, pres-
so il Palazzo dei Capitani, si è svolta la
cerimonia di premiazione di “CRONISTI
IN CLASSE”, il Campionato di Giornal-
ismo de “Il Resto del Carlino”. Il primo
premio è stato assegnato alla classe II D
della scuola “Curzi” per la realizzazione
dell’articolo “Un soffio di Senegal” ded-
icato al tema: “Migranti, fisionomia di
un’emergenza epocale”.

Per “capire” il viaggio, bisogna “viaggiare”

Il 27 gennaio 2016, in occasione della Giornata della Memoria, le classi 3^B e 3^C la della
Scuola Secondaria di 1° grado “Mario Curzi” nel nuovo plesso di piazza C.A. dalla Chiesa
hanno presentato la performance musical-teatrale “In viaggio verso il nulla” per ricor-
dare lo sterminio degli ebrei ad opera dei nazifascisti. L’originalità della rappresentazi-
one, mesi dopo, non è sfuggita alla giuria del concorso “Filmare la storia” che, a Torino,
ha premiato, con una menzione speciale, l’opera dei ragazzi delle Curzi. Questa è la
motivazione: “il video offre il risultato di un’esperienza performativa che ha coinvolto gli
studenti nell’ambito delle celebrazioni per il Giorno della Memoria. Si sottolineano l’as-
petto sperimentale e il tentativo di coin-
volgimento e partecipazione anche emo-
tiva che caratterizzano il percorso svolto
dalle classi. Inoltre appare significativo il
lavoro di documentazione e approfondi-
mento storiografico alla base della rap-
presentazione oggetto del video”.

Riconoscimenti per “Circolando
nell’IC Centro n° 4”

Ottimo risultato conseguito da studenti e docenti dell’I.C.
Centro, con la testata “Circolando nell’IC Centro n°4” (a.s.
2015/2016), premiato dall’Ordine dei Giornalisti delle Marche
e da UBI Banca, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Re-
gionale delle Marche. Il nostro Giornale di Istituto si è clas-
sificato al secondo posto ottenendo un premio economico di 500 euro, una coppa “Per
aver realizzato una pubblicazione scolastica innovativa che utilizza la realtà aumentata.
Numerosi gli articoli corredati di QR tra i quali si segnala il video “Il cuore del Mandracchio”
che racconta la trasformazione del primo nucleo della marina sanbenedettese”. La testata
ha ricevuto anche riconoscimenti da parte dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti e dell’As-
sociazione Nazionale del Giornalismo Scolastico.

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Cronaca eccentrica di un viaggio di istruzione

13 maggio 18**

Mio catatonico amico,
è con febbrile sollecitudine che mi appresto a raccontarvi il mio ultimo viaggio
in quella Val Venosta di cui vi segnalai la singolare costumanza a proposito dei
nomi battesimali e ove ho accompagnato, assieme a dei miei colleghi, un gruppo
di baldi giovini a sperimentare la loro prima iniziatica lontananza da casa.
Essendo la partenza prevista anzi che il sole s’alzasse all’orizzonte, ne abbiamo
approfittato – io e i miei assistenti di viaggio – per visitare alcune locande ancora
aperte alla ricerca d’un buon vinello benaugurante, sicché piuttosto allegri e ru-
bizzi ci presentammo al luogo di partenza ove tuttavia dovemmo aspettare un’ul-
teriore oretta prima di vedere arrivare la carrozza che ci avrebbe portato in terra
altoatesina. Congedati gli assillanti parenti che non la smettevano di lagrimare
e colmare i giovani virgulti di calde raccomandazioni, prendemmo la strada del
nord. Arrivammo a Bozen che il sole era già alto sulle Alpi Sarentine e, assieme a
due guida di rara bruttezza, visitammo la città.
Gli altoatesini sono gente rude che ama la puntualità e i velocipedi, così li ab-
biamo potuti ammirare mentre sbattevano l’un l’altro agli incroci con invidiabile
tempismo e rialzarsi subito dopo come se nulla fosse accaduto. Nel pomeriggio,
dopo un frugale pasto in una affollata locanda vicina alla stazione, ci trasferim-
mo a Merano, famosa per le sue acque termali, lo speck, i wurstel, i cavalli e i sog-
giorni della principessa Sissi. Fosse che la guida era un po’ confusa nell’esposizio-
ne di queste meraviglie o che i nostri giovani educandi fossero un po’ stanchi per il
lungo viaggio, fatto è che, a precisa indagine esplorativa delle conoscenze acqui-
site, qualcuno di loro blaterò che Speck e Wurstel fossero gli zii di Sissi che amava
portare i cavalli ad abbeverarsi alle acque delle terme. Ci volle un po’ di tempo per
rimettere ogni cosa al posto giusto ma ciò non ci impedì di arrivare alla locanda
Tyrol di Malles con teutonica puntualità, tanto che la proprietaria svenne al solo
vederci nell’ora convenuta anziché parecchie ore più tardi come da lei paventato
ritenendoci i soliti fottuti terroni adusi allo sbrago. Per fortuna la cuoca aveva già
preparato tutto, così potemmo cenare regolarmente con un leggero pasto a base
di canederli raffermi e rape viola, molto apprezzato dai piccioni sul davanzale a
cui molti dei nostri ragazzi dal cuore d’oro passarono i piatti.
Decidemmo, dopo un breve conciliabolo, di portare gli iniziandi in giro per il
paesello onde favorire il loro recalcitrante sonno, ma non solo non si vide anima
viva ma neanche anima morta sicché, dopo un vuoto girovagare, decidemmo
che gli indigeni vivessero in un altro paese e che Gogol non ebbe a passare da
queste parti. Ce ne tornammo alla locanda dubbiosi sulla possibilità dei ragazzi

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di prendere tosto sonno ma dove non riuscì lo sfiancamento fisico riuscì il lungo
discorso che improvvisai ritto sul muretto dell’aiuola davanti all’ingresso, discorso
così denso di concetti filosofici e richiami all’onor patrio che i ragazzi implorarono
di andare a dormire senza ulteriori indugi.

(fine della prima giornata)

La prima notte trascorse tranquilla e soltanto i passi insonni del ciambellano
Laudadieu sopra la mia camera costituirono un leggero fastidio che si protrasse
fino alle sei del mattino quando lo stesso venne a bussare alla mia porta con lar-
go anticipo sull’ora stabilita per la sveglia. Solo grazie ai suoi pronti riflessi, riuscì
a schivare il lume a petrolio che pur assonnato riuscii a lanciargli. La colazione fu
a buffet e lo vidi precipitarsi su salumi e crauti verdognoli con la stessa agilità con
cui era sfuggito al lume e ingurgitarne una notevole quantità, il che contribuì a
recuperargli il solito ben noto colorito rubizzo. La contessina Tuttisanti appariva,
al contrario, piuttosto bianca in volto essendo – come ci confidò sottovoce e soffe-
rente - piuttosto costipata. Poiché il problema attanagliava anche il sottoscritto,
ci sentimmo avviluppati da un turbinio di amorosi per quanto stitici sensi e ci
gettammo a capofitto sulla varietà di yoghurt e cereali integrali che avrebbero
dovuto - secondo la vulgata popolare – aiutare a liberarci. Nel frattempo, il ca-
merlengo Meschito era l’unico che assolveva pienamente al suo ruolo di educa-
tore, girando fra i ragazzi della truppa e assicurandosi che non si ammazzassero
anzitempo nel tentativo di arrivare primi allo strudel. Dopo la tribolata colazione
e ferrata la carrozza, partimmo per le terre d’Austria attraversando la Svizzera.
Il viaggio fu lungo e tortuoso. Sospettai che l’autista avesse poca dimestichezza
non solo con il mezzo, ma anche con i luoghi. Infatti, poco ci mancò che dovessi-
mo toccare pure la Francia per arrivare a destinazione e ancor meno ci mancò
che il conducente mettesse in atto il suo proposito di incrociare le braccia per pro-
testa contro quelle che lui definì le nostre inopportune intromissioni. Ci salvò dalla
sua malaugurata intenzione solo il fatto che avesse un braccio solo con il quale,
bisogna riconoscerlo, guidava tuttavia benissimo pur non conoscendo la strada
per arrivare a Innsbruck. Qualche problema sorgeva quando doveva mettere la
freccia, ma in quelle occasioni, interveniva prontamente l’accorto camerlengo
Meschito che afferrava d’istinto il volante. Scarrozzando su e giù per i passi alpini,
la contessina divenne ancor più pallida e poco mancò che si liberasse sì, ma dalla
parte sbagliata. La mia calda vicinanza la rincuorò e per tutto il viaggio il suo pur
emaciato viso emanò una profonda riconoscenza di cui serbo ancora il ricordo.

Innsbruck ci accolse con un freddo sole che esaltava ancor più il bianco delle
montagne circostanti. Il nostro cuore tornò a ossigenarsi e solo la bruttezza par-
ticolarmente accentuata delle guide austriache che ci si presentarono ne ridusse
un po’ il vigore. Visitammo il Palazzo Imperiale di Hofburg che una di loro, la più

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svagata, ci illustrò come fosse casa sua al punto tale che, passando accanto alle
cucine, ordinò al fantasma del domestico di buttare la pasta. “Fra poco ho finito” –
aggiunse, fra la descrizione di un quadro e quella di una stanza. Un po’ delusi per
non essere stati invitati a pranzo, lasciammo il Palazzo per dirigerci verso la taver-
na presso cui era previsto il desinare. In realtà scoprimmo che non di taverna trat-
tavasi, ma di un bunker della prima Guerra Mondiale. Mangiammo una zuppa
dentro gli elmetti dei soldati asburgici e la cosa – lungi dallo schifarci – ci riempì
di nostalgia per quei tempi così eroici in cui bastava morire a migliaia per conqui-
stare gloria perenne. Nel pomeriggio, assieme al fido ciambellano Laudadieu e
a due impavidi ragazzi, mi staccai dalla truppa per sperimentare alcune usanze
locali come quella di mangiare uno strudel imbottito di wurstel. Buono, ma un po’
pesante per tutti tranne che per il ciambellano il quale, non soddisfatto di quella
che definì robetta per damigelle esangui, lo arricchì con un purè di cipolle dorate.

Sul far della sera, intraprendemmo il lungo viaggio di ritorno a Malles con la
contessina sempre sul punto di esalare l’ultimo respiro. La salvò il mio sguardo
caritatevole e la sveltezza con la quale il camerlengo Meschito agguantò il vo-
lante in un tratto di strada a ridosso di uno strapiombo in prossimità del quale
al conducente venne in mente di rispondere al saluto di uno svizzero sull’uscio di
casa. Arrivati alla locanda e considerata la buona riuscita dello stratagemma del-
la sera prima per mettere a letto i ragazzi senza problemi, mi drizzai sul muretto
antistante e cominciai a declamare in versi, questa volta, dettagli della mia vita
virtuosa da giovinetto. Non ero ancora arrivato al periodo della prima comunione
che l’intera truppa s’era già volatilizzata lasciandomi solo con una gallinella ve-
nostiana che mi guardava perplessa.

(fine della seconda giornata)

Anche la seconda notte passò tranquilla. All’ora di colazione si presentò il
ciambellano Laudadieu più arzillo che mai, ma con un fiato che quasi tramortì la
sempre più costipata e smunta contessina sedutagli accanto. Le feci preparare
una pozione doppia di tisana all’ortica che - sempre nella vulgata popolare – ave-
va contribuito due secoli addietro a smuovere la stitichezza della principessa Sissi
in un periodo particolarmente duro della sua vita. Poi aiutai il sempre accorto
camerlengo Meschito a sequestrare le frecce con arco che i ragazzi avevano com-
prato a Innsbruck da venditori ambulanti austriaci – pitturatisi per l’occasione il
viso di nero d’Africa.

Fuori pioveva che Dio la mandava tanto da sembrare un idraulico impazzito e
ciò ci turbò assai non solo per le bizzarre implicazioni religiose, ma anche perché
il programma prevedeva un giro all’aperto per la cittadina medievale di Glorenza.
Arrivati in loco, mi misi a cercare un venditore d’ombrelli in quanto coloro che non
erano dotati d’incerate e ombrellini da passeggio erano già zuppi da far pietà.

85

Ne trovai uno, anzi una dalla ormai ben nota bruttezza ma almeno provvista di
nove parapioggia che mi vendette senza fare un scudo di sconto. Dopo averla
ben bene maledetta e pagata, distribuii gli attrezzi agli inzuppati. Proprio in quel
momento però smise di piovere e s’affacciò un sole beffardo. Maledissi pure lui e
mi chiesi che eravamo andati a fare in quel villaggio che non mostrava nulla di
speciale.

Così ci avviammo senza indugio verso Castel Coira a Sluderno, anch’esso noto
per la leggendaria bruttezza dei suoi proprietari, risalente ai rami più rinsecchiti
del casato. Sebbene li avessimo messi in guardia, i ragazzi furono egualmente
attraversati da un fremito di orrore quando videro il dipinto della Contessa Ma-
gdalena Von Trapp in cui la peluria del viso faceva un tutt’uno con l’abito fune-
reo indossato. Ancor più turbati rimasero i discepoli allor quando appresero dalla
guida che Magdalena aveva figliato ben sedici volte. Uno di essi, il più insolente,
non si vergognò di chiedere chi fosse il temerario impollinatore (proprio così lo
definì!), scatenando le risate dei disgraziati compagni. Scapezzàtolo, ripresi to-
sto in pugno la situazione scusandomi con la guida, con la buon’anima – seppur
anch’essa pelosa – della contessa e con gli antenati tutti, ingrugniti più che mai
nelle loro polverose cornici.

Nel prosieguo della visita i ragazzi si divertirono a indossare le armature per
le quali il castello è famoso nel mondo e, vedendoli così mascherati e irriconosci-
bili, mi venne il sospetto che le stesse fossero state inventate proprio allo scopo di
non far vedere la straordinaria bruttezza dei conti Trapp. Ma, ragionandoci sopra,
congetturai che questi avrebbero vinto molte più battaglie se si fossero fatti vede-
re come Madre Natura li aveva creati perché gli avversari, alla subitanea visione
di cotanta sgraziataggine, non avrebbero potuto far altro che svenire o scappare.

Dopo Castel Coira, visitammo la vicina Chiesetta di San Procolo che non lasciò
traccia culturale alcuna nei discenti salvo la sfrontata osservazione linguistica
di uno di essi che, ascoltando la gutturale pronuncia del nome da parte del sa-
grestano, adombrò la possibile discendenza del Santo dal ben noto vegetale che
adorna le orecchiette fattegli dalla nonna. Scapezzato pure lui, tornammo esau-
sti alla locanda di Malles non sapendo quello che il destino - acquattato dietro
l’angolo - ci avrebbe riservato per l’ultima notte del soggiorno in Val Venosta.

La cameriera che ci servì la cena, si mostrò tanto scialba nelle sembianze
quanto ottusa nelle prestazioni. A me, alla contessina e al cocchiere - che soffria-
mo di allergia al latte vaccino e caprino - fu portata, in alternativa ai pizzoccheri
cosparsi di quattro formaggi, un’anemica pasta al pomodoro in porzione peral-
tro così ridotta che financo un’otarda di larghi costumi l’avrebbe scansata offe-
sa. Passi per noi stagionati maestri – cui l’attività cerebrale non richiede oramai
soverchio consumo – ma il robusto cocchiere avrebbe necessitato di ben altre e
sostanziose porzioni per poter adempiere compiutamente ai suoi faticosi dove-

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ri. Comunque, l’estremo sberleffo l’infingarda ce lo fece diminuendoci le caraffe
d’acqua che, da due belle panciute che erano la sera innanzi, si ridussero a due
filiformi calici di Boemia non sufficienti a saziar la sete nemmeno di un cardellino
ottomano di cui sono ben note le parche abitudini. Rinunciammo per avvilimen-
to alla passeggiatina serale e prendemmo tutte le misure utili a fronteggiare la
consueta eccitazione ormonale degli adolescenti i quali – come suole in occasio-
ne dell’ultima notte di questi soggiorni – avevano preso accordi sottobanco per
trasmigrazioni notturne da una camera all’altra. Fortunatamente la loro implu-
me età a malapena contempla l’uso - seppur rudimentale e autodidatta - degli
attrezzi adibiti all’abuso. Ciò nonostante e seguendo con scrupolo le indicazioni
della Direttrice, ci adoperammo, con i più astuti stratagemmi, ad impedire finan-
co il pur minimo rischio che un qualsivoglia misfatto accadesse. L’applicazione
integrale del protocollo di sicurezza ci impegnò per qualche ora. Fu in una delle
ronde effettuate nelle varie stanze che – alla visione dei balconi, oh i balconi! – mi
rammentai di aver tralasciato una raccomandazione della massima importanza
fattami dalla Direttrice al momento della partenza ovvero la misurazione – pri-
ma di far prendere alloggio alla comitiva in locanda – della loro altezza. Sicché
ottemperai, seppur tardivamente, alla consegna affidatami e – nel tentativo di
riguadagnare la stima persa – mi misi a verificare anche la pendenza dei coppi
del tetto nonché a far controllare al camerlengo Meschito che i comignoli fossero
a norma. Il camerlengo fu così zelante nell’eseguire il mio ordine che rimase in-
castrato a testa in giù in uno di essi – il più affumicato – sicché passammo il resto
della notte a tirarlo fuori tutto annerito. Solo all’alba ci potemmo coricare per quel
poco di dormiveglia che non partorisce sogno alcuno tanto è arido. Si può im-
maginare in che condizioni, quindi, affrontammo l’ultimo giorno del soggiorno.
Vagammo come anime perse - noi vigilanti maestri – di nuovo per le vie di Malles
mentre i ragazzi si davano alla pazza gioia e al di fuori di ogni governo.

Fortuna vuole che il tempo – di cui noi umani crediamo di avere il control-
lo – in realtà s’avanzi inesorabile a prescindere da ogni nostra percezione che
s’allunga o s’accorcia, alla bisogna. Sicché non tardò a venire l’auspicato mo-
mento in cui la sbilenca carrozza ci avrebbe riportato a casa, non senza il pro-
ponimento – tanto usuale quanto disatteso in passato – di non prestarci più a
questi disdicevoli viaggi iniziatici che qualche moderno pedagogo s’ostina a
definire educativi. Ci rimaneva solo il pranzo prima del lungo viaggio di ritorno.
I piccioni di due giorni prima ci festeggiarono con una certa tristezza quando
i ragazzi porsero loro gran parte del cibo che avevano disdegnato. Appollaia-
ti sul davanzale, i macilenti pennuti locali intuirono dai bagagli depositati ai
piedi della carrozza che sarebbe stato il loro ultimo lauto pranzo perché giam-
mai la burbera locandiera avrebbe offerto loro dei canederli, seppur raffermi.

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S’erano intanto palesati i primi effetti della tisana all’ortica sull’intestino della
contessina Tuttisanti. Lo capimmo tanto dal colorito tornato rosa fucsia quanto
dalla loquacità ritrovata. Salutati i gestori della locanda, feci cenno imperioso al
cocchiere - nel mio ruolo di capogruppo - di avviare la carrozza verso meridio-
ne. Il tempo scorreva lento. Provammo ad ingannarlo investigando gli allievi su
quanto avessero appreso dal viaggio d’istruzione ma, considerate le strampalate
risposte, ripiegammo su qualche estemporanea domanda a proposito delle loro
prime esperienze amorose. Ci si spalancò un mondo tanto sconosciuto quanto
inaspettato, fatto di baci a soffio e a caduta libera, di pratiche ardite e furtivi in-
contri. Solo gli sguardi allarmati dell’accorto camerlengo Meschito mi ingiunsero
di sospendere l’investigazione e ripiegare sulla declamazione di qualche verso in
onore della rinsavita contessina che, presa dalla recitazione di salmi di ringrazia-
mento, nulla – per fortuna – aveva sentito delle audaci confessioni. La luna piena
che c’illuminava la via e il core mi fu fonte d’ispirazione. Nel fondo della carrozza il
ciambellano intanto, ben mimetizzato fra gli scalmanati giovinetti, trangugiava
avidamente da una fiaschetta uno strano intruglio a base di mirtilli wurstellati
trovato - chissà come - girovagando per le vie di Glorenza.

Mio caro Barone, so che anche voi siete in partenza, per il lago di Ginevra mi
pare, e immagino le ambasce nelle quali già vi macerate, abituato come siete
alla sedentarietà non tanto dello spirito quanto delle stanche membra. Non du-
bitate della vostra buona sorte. Vedrete che ritornerete tonico e per intero. Atten-
do con ansia vostre nuove.

Con stima adamantina,
Il prof. Gianfranco De Topis

Viaggio di istruzione
A.S. 2010 / 2011 sezione E

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Docenti e
personale amministrativo

anno scolastico 2019/2020



Docenti

Adami Grazia De Blasio Raffaele Mazzotto Screm Silvia
Addarii Massimo De Fazi Maria Perla Meco Manuela
Agostini Daniela De Sio Graziana Mercuri Patrizia
Amabilli Paola Di Gabriele Bruna Paoletti Lina
Amoruso Gaetano Di Pasquale Antonella Perozzi Clementina
Antimiani Sandra Di Sante Maria Stefania Piermartiri Laura
Assenti Debora Federici Manuela Proietto Luca
Bagalini Sabina Ferri Giuseppina Rodilossi Roberto
Barone Carla Granno’ Isabella Scartozzi Filippo
Basetti Isabella Grespan Rita Scorrano Maria Cristina
Basti Maria Teresa Guerrieri Rosalba Sestili Giuseppina
Camarri Sara Iommi Simona Spacca Stefania
Cantalamessa Roberta Latini Maria Elena Straccia Brunilde
Capocasa Loriana Lauretani Gianluca Tallarini Fabrizia
Carella Carmela Laversa Rachele Testa Daniela
Carosi Elisetta Lucidi Antonella Torretta Claudia
Caruso Erika Malavolta Anna Rita Tozzi Rossella
Caucci Chiara Maranesi Emanuela Travaglia Marco
Cichetti Catia Marcaccio Lucia Trevisan Raika
Ciciliani Agnese Marchegiani Vincenza Trippetta Andrea
Cinquepalmi Speranza Martoni Aurora Vaglio Paola
Compagnoni Maria Massacci Riccardo Zeppilli Serena
Crucitti Francesco Mazzocchi Alessandra

91

Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi

Anna Spaccasassi

Assistenti Amministrativi

Ciabattoni Alberta, Clementi Loredana, Clementi Maria Rita
Crescenzi Brunilde, Del Castello Maria Grazia, Firmani Lucia Rosa,

Iorio Ilaria, Milano Sandra

Collaboratori Scolastici

Arragoni Vincenza, Fiore Rosa,
Merlini Patrizia, Pasqualicchio Flora,

Ricci Ida, Riga Marinella

92

Inno della scuola

N asce più di 20 fa dalla mano preziosa di un grande insegnante, scom-
parso pochi anni fa, che ha svolto la sua carriera professionale total-
mente all’interno nella nostra scuola: Salvatore Pettini. Il prof. Pettini,
pioniere, nonché innovatore delle didattica musicale per la scuola media, ha
vissuto in pieno il magico periodo in cui l’Educazione musicale, da materia
facoltativa che era, è divenuta gradualmente parte essenziale del curricolo
formativo, dapprima con un’ora settimanale obbligatoria e, successivamen-
te, con due ore com’è attualmente strutturata.
E’ in questa progressione positiva che Pettini ha potuto esprimersi, dando
sfogo alla sua creatività, curando la preparazione degli alunni con estrema
sensibilità e modernità, producendo indimenticabili manifestazioni musicali.
Intere generazioni di ragazzi devono proprio alla passione e al contagioso en-
tusiasmo del prof. Pettini se si sono accostati alla musica con piacere, mentre
numerosi musicisti della nostra città sono a lui riconoscenti per essere riusci-
sti a completare gli studi musicali, sostenuti dal suo incoraggiamento e dai
suoi preziosi consigli.
L’Inno viene oggi riproposto in una nuova versione, curata dalla prof.ssa Au-
rora Martoni, con la revisione del testo originale e l’aggiunta di una seconda
voce alla melodia principale, che conserva intatta la caratteristica di marcet-
ta dolce e gioiosa. L’esecuzione è affidata al CORO dell’ISC CENTRO, realtà
creata alcuni anni fa dalla prof.ssa Giuseppina Palestini. Il gruppo è quest’an-
no costituito dagli alunni delle classi quinte della Scuola primaria e dalle tre
classi della Secondaria che hanno aderito alla proposta di un percorso forma-
tivo corale di durata annuale, dal carattere laboratoriale.
Il progetto prevede un incontro settimanale extracurriculare ed è attualmen-
te curato dalle docenti della Scuola secondaria Maria Stefania Di Sante e Au-
rora Martoni.

93

Inno

Quando batte sul torrione l’ora esatta
mamma ciao, mamma ciao, mamma ciao,
con un bacio e con la tua benedizione
vado a scuola, vado a scuola ad imparar!

Vado lieto alla mia scuola
media Curzi in piazza Dalla Chiesa

con lo studio il tempo vola
mi preparo un buon doman.
L’età nostraè la più pura, la più bella
la più fresca la più limpida e sincera
brilla in noi più che una stella grande e bella
una eterna, una eterna primavera.
Ma la vita è anche dovere

e più costa più ha valore
ché la strada del sapere
è cosparsa anche di spin.
Benedetto, o nostro santo Benedetto
che proteggi, che proteggi questa terra;
bell’Italia nostra patria, nostro vanto
mai tradirti, mai tradirti noi potrem.
Questi monti, questo mare,
porterem sempre nel cuore
e giammai saprem scordare
chi lavora al nostro ben.
Quando batte sul torrione l’ora esatta
mamma ciao, mamma ciao, mamma ciao;
con un bacio e con la tua benedizione
vado a scuola, vado a scuola ad imparar!
Vado a scuola, vado a scuola ad imparar!

94

95

Inno Scuola Secondaria Curzi 2019

Voce 1 Voce 2

Quando batte sul torrione l’ora esatta, Quando batte sul torrione l’ora esatta,
mi preparo, via di corsa: a tutti CIAO! mi preparo: a tutti CIAO! A tutti CIAO!
Zaino in spalla, esco con la mia divisa, Zaino in spalla, esco con la mia divisa,
vado a scuola ad imparare: a tutti CIAO! vado a scuola: a tutti CIAO!
Vado lieto alla mia scuola Oh, vado alla mia scuola.
titolata “Mario Curzi”, Oh, vado lieto a scuola
con lo studio il tempo vola e il tempo vola
ed avvio quel che sarò. e avvio quel che sarò.

L’età nostra è la più pura, la più bella, L’età nostra è la più pura, la più bella,
la più fresca, la più limpida e sincera. la più limpida e sincera.
Brilla in noi più che una gemma e una stella, Brilla in noi più che una gemma e una stella,
una eterna, una preziosa primavera. una eterna primavera.

Ma la vita è anche impegno Oh, vita è anche impegno
e più costa, più ha valore: Oh, ma la via grande
la via grande del sapere del sapere
dona a tutti libertà! dona a tutti libertà!

Un pensiero al nostro Santo Benedetto Un pensiero al nostro Santo Benedetto
che assicura a questa terra protezione. che assicura protezione da lassù.
La città in cui noi siamo è il nostro vanto, La città in cui noi siamo è il nostro vanto,
rigogliosa di bellezze e di virtù. rigogliosa di virtù.
Questi monti, questo mare Oh, questi monti!
porteremo noi nel cuore Oh, questo nostro mare!
per mai più dimenticare Mai più dimenticare
chi lavora qui per noi. chi lavora qui per noi.

Quando batte sul torrione l’ora esatta, Quando batte sul torrione l’ora esatta,
mi preparo, via di corsa: a tutti CIAO! mi preparo: a tutti CIAO! A tutti CIAO!
Zaino in spalla, esco con la mia divisa, Zaino in spalla, esco con la mia divisa,
vado a scuola ad imparare: a tutti CIAO! vado a scuola: a tutti CIAO!
Vado a scuola ad imparare: a tutti CIAO! Vado a scuola: a tutti CIAO!

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INNOI NICNCOENTRO

Voce 1 & bb 44 SÓI.b œ œ .. œ œ œ œ MIb œ œ SIb SOŒL7 œ œ
Voce 2 & bb 44 Ó.
œœ œœ

1.Quan do bat - te sul tor - rio - ne l'o - ra/e - sat - ta mi pre -
no - stra/è la più pu - ra, la più bel - la, la più

sie - ro/al no - stro San - to Be - ne - det - to, che/as - si -

œœ .. œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ n˙ -

1.Quan -do bat - te sul tor - rio - ne l'o - ra/e - sat - ta
no - stra/è la più pu - ra, la più bel - la,

sie - ro/al no - stro San - to Be - ne - det - to,

v1 4 bb DO - œ œ FA7 œ œ SIb Œ œœ

& œœ œœ œœ Zai - no/in
Bril - la/in
pa - ro, via di cor - sa/a tut - ti ciao! La cit -
fre - sca, la più
lim - pi - da/e sin - ce - ra. œœ
cu - ra/a que - sta
ter - ra pro - te - zio - ne. Zai - no/in
Bril - la/in
v 2 & bb Œ œ œ œ œ œ œ œ˙ œœœ La cit -

- - mi pre - pa - ro/a tut - ti ciao/a tut - ti ciao!
- ra.
la più lim - pi - da/e sin - ce
da las - sù.
che/as - si - cu - ra pro - te - zio/ne

6 bb MIb SIb SOL7 DO - FA7

v1 & œ œ œ œ œœ œœ œœ Œœœ œ œ œ œ œ œ œœ

spal - la, e - sco con la mia di vi - sa, va-do/a scuo-la/ad im - pa - ra - re/a tut - ti
noi più che/u - na gem - ma/e u - na stel - la, u - na/e - ter - na/u - na pre - zio - sa pri-ma-

tà in cui noi sia - mo/è/il no - stro van - to: ri - go - glio - sa di bel - lez - ze/e di vir -

v 2 & bb œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ n˙ Œ
œ œ œ œ œœ
spal - la, e - sco con la mia di - vi - sa
noi più che/u - na gem - ma/e u - na stel - la, Va - do/a scuo-la/a tut - ti
u - na/e - ter - na pri-ma-
tà in cui noi sia - mo/è/il no - stro van - to:
ri - go - glio - sa di vir -

9 SIb % Œ RE - SOL - RE - ŒSOL - œ n œ RE - SOL -

v1 & bb œ nœ œœ œ nœ œœ œ œ œ nœ
œ
œ

ciao! Va - do lie - to/al la mia scuo - la ti - to - la - ta Ma - rio

ve - ra. Ma la vi - ta/è an-che/im - pe - gno e più co - sta più/ha va -

tù. Que-sti mon - ti, que - sto ma - re, por - te - re - mo noi nel

v2 & bb % Œ Œ Œ Œ Œ œœ œ œ œ œ œ œ œ œ Œ œœ

œ œ

ciao! Oh va - do/al - la mia scuo - la Oh
ve - ra.
vi - ta/è an-che/im - pe - gno

tù. Que - sti no - stri mon - ti,

97

2 INNO IC CENTRO

213 RE - FINANO IC CENTRSIOb FA SIb -

& bbv 1 RE - Œ œœ œ œ œ œ œ œ Œ œœ
œ œ13 Œ FA SIb FA SIb -
Cur - zi;
& bb œ œv 1 lo - re: œ œ œ œcon lo stu - dio/il œ œ œ œ Œ œ œtem - po
cuo - re vo - la e av -
la via gran - de do - na/a
del sa - pe - re

per mai più di - men - ti - ca - re chi la -

& bb œ œ œ œ œ nœ œ œ œ œ œ nœ œ œ bœ. nœjv 2Cur - zi; vo - la
con lo stu - dio/il tem - po e av -

lo - re: la via gran - de del sa - pe - re do - na/a
cuo - re chi la -
per mai più di - men - ti - ca - re

b va - do lie - to/a scuo - la e/il tem - po
& b jv 2 av
vo - la e
œ œ œ œ œ n œ œ œ œ œ œ n œ œ œ b œ . n œque - sto no - stro ma - re, mai più/di - men - ti - ca - re chi
ma la vi - a gran - de del sa - pe - re do - na/a

la -

va - do lie - to/a scuo - la e/il tem - po vo - la e av

%16

& bb œ œ œ Œv 1

nœ ˙ œ œ %16

& bb œ œ œ nœ ˙ Œ œ œv 1
FA ma la vi - a gran - de del smaenp4^o-itviF-oIltN-aA(pc1Lae^Est--rofrraee): dacdchoaipo a-l segnnlaao/a-
que - sto - re,
no -DstrOo 7 ma mai più/dFi A-

FA quel DO7 sa - FA 4^ volta (1^ strofa): da capo al segno
ti poi FINALE
vio che rò
tut - ra
vo - li - ber - tà. 2.L'e - tà

qui per noi. 3.Un pen

& bb œ œ œ nœ œ œv 2
vio quel che sa - rò Œ œ œ2.L'e - tà
tà. 3.Un pen
tut - ti li - ber -
vo - ra qui per ˙noi.

& bv 2 b vi - o quel che sa - rò Œ œ œ2.L'e - tà
œ œ œ n œ œ œvo - ra tà. 3.Un pen
tut - ti li - ber -
˙noi.
qui per %
rò %
vi - o quel che sa - tà. 4^ volta (1^ strofa): da capo al segno
-
tut - ti li - ber noi. poi FINALE 2.L'e - tà

vo - ra qui per 3.Un pen

4^ volta (1^ strofa): da capo al segno
poi FINALE

18 FINALE DO - FA7 SIb

v1 & bb Ó FINALŒE œ œ œDO -œ œ œ œœ œœ œŒ Ó
v1 œ œ œ œVa- do/a scuo - la, œ œtut - ti Ó
18 bb FA7 SIb Ó
Ó
& Ó Œ va - do/a scuo - la/a œ Œciao!

œœœœ œ Œciao!
œ Œciao!
v 2 & bb ∑ ŒVa - do/a scuo - la, va - do/a scuo - la/a tut - ti
v 2 & bb œœœœœœ ciao!

∑ Œ Va - do/a scuo - la/a tut - ti
œœœœœœ

Va - do/a scuo - la/a tut - ti

98

Iniziative
per Il Cinquantesimo

a.s. 2018-2019 n.7

Cinquant'anni insieme

99

100


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