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Tesi di laurea magistrale in Design Navale e Nautico, Università degli studi di Genova A.A. 2021/2022<br>Studenti: Ludovico Ruggiero e Massimo Piccioni<br>Relatore: Arianna Bionda<br>Correlatore: Andrea Ratti

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Published by Ludovico Ruggiero, 2023-06-06 08:01:36

Integrated Yacht Design - Il BIM per la transizione digitale nel settore nautico

Tesi di laurea magistrale in Design Navale e Nautico, Università degli studi di Genova A.A. 2021/2022<br>Studenti: Ludovico Ruggiero e Massimo Piccioni<br>Relatore: Arianna Bionda<br>Correlatore: Andrea Ratti

Keywords: yacht,integrated,design,iyd,unige,spiral

97 Parte VI CAPITOLO 6.1 Secondariamente, va sottolineato che i risultati ottenuti sono specifici per il caso studio considerato, per cui la metodologia sviluppata è complessa da trasportare su progetti di entità totalmente diversa, come ad esempio i superyacht. Questo dimostra come sia difficile ottenere un approccio BIM pienamente applicabile a tutti i possibili scenari, data la molteplicità e varietà di prodotti presenti nel settore della nautica. Su progetti molto diversi possiamo affermare che la metodologia integrata permetta di ottenere sicuramente dei vantaggi, ma probabilmente la strada per la sua implementazione sarà ben diversa rispetto al contesto analizzato nella tesi. In aggiunta, la ricerca si è focalizzata esclusivamente sulla parte progettuale, mentre l’approccio BIM potrebbe essere impiegato con benefici anche nelle fasi successive come la costruzione e la manutenzione. Per questi ambiti, tuttavia, non è stato possibile sviluppare nel dettaglio alcun metodo applicativo, concentrandosi unicamente sul dettaglio progettuale per limiti di tempo ed estensione della tesi. Rimane comunque una linea di ricerca promettente da approfondire in ulteriori studi futuri. Infine, un aspetto critico da considerare è rappresentato dalla difficoltà di apprendimento delle nuove metodologie digitali da parte dei professionisti tradizionali del settore nautico. I processi innovativi richiedono un notevole investimento in termini di formazione e adattamento, rappresentando quindi un ostacolo alla piena adozione dell’approccio BIM. Sia per le considerazioni tecniche che per quelle legate al fattore umano, i limiti emersi mostrano come sia complesso sviluppare un approccio pienamente generalizzabile a tutte le tipologie di progetti e realtà esistenti nel mondo della nautica. Ciò non toglie il valore dimostrato dai benefici ottenuti nel caso studio specifico, che lascia spazio a ulteriori ricerche per estendere questi risultati ad ambiti più vasti.


98 I limiti riscontrati nella presente ricerca possono essere considerati come spunti di riflessione per futuri approfondimenti nel settore della progettazione integrata nautica. Un primo percorso da seguire potrebbe riguardare l’abbattimento delle barriere di un sistema closed BIM, proiettando così il settore verso l’open BIM. L’adozione di formati aperti come l’Industry Foundation Classes (IFC), approfondito nel paragrafo 3.4.3, favorirebbe l’integrazione di dati tra diversi software, promuovendo la comunicazione fluida tra gli attori coinvolti. 6.2 PROSPETTIVE FUTURE 6.2.1 NUOVI AMBITI DI RICERCA Grazie a questa apertura, le aziende del settore potrebbero beneficiare dell’expertise e delle competenze di nuove collaborazioni, non rimanendo più vincolate ai partner che utilizzano le stesse piattaforme software. Inoltre, la libertà nella scelta dei software permetterebbe ai professionisti di sfruttare strumenti altamente specializzati per ciascun aspetto del progetto. Questa flessibilità ottimizzerebbe il processo di progettazione Uno yacht digitale che solca mari virtuali inesplorati diretto verso orizzonti di innovazione


99 Parte VI CAPITOLO 6.2 nautica e garantirebbe la continuità di lavoro su un modello digitale unificato. Affinché una transizione verso l’open BIM sia possibile, sarebbe necessario un impegno comune da parte degli attori del settore per definire e adottare standard e protocolli aperti, in linea con l’operato dell’organizzazione buildingSMART International, descritta nel paragrafo 3.4.2, nel settore AEC. Un’integrazione dei linguaggi aprirebbe quindi le porte a un’interoperabilità completa e a una collaborazione ancora più proficua nell’Integrated Yacht Design. Una seconda area di indagine potrebbe esplorare l’implementazione di un approccio integrato in nuovi contesti di progettazione nautica, estendendo la ricerca al di fuori del caso studio Rover 50. Per unità di diversa categoria, i requisiti saranno drasticamente differenti a causa di caratteristiche peculiari come la lunghezza, il livello di lusso, le prestazioni richieste, la conformazione degli ambienti interni e la necessità di particolari tecnologie ingegneristiche e funzionali. Anche gli strumenti software da impiegare nell’ambito di una piattaforma integrata saranno probabilmente differenti, comportando quindi un approccio BIM personalizzato per scenari progettuali così distanti tra loro. Si può quindi affermare che un approccio capace di adattarsi automaticamente a qualunque tipologia di progetto nautico sia irrealistico, richiedendo invece un adattamento personalizzato alle esigenze specifiche. Come citato nel paragrafo precedente, gli studi futuri potrebbero indagare inoltre come l’adozione del BIM possa ottimizzare anche le fasi successive a quella progettuale. In fase di produzione, la metodologia BIM può assistere notevolmente il cantiere, indirizzando la ricerca a temi come il monitoraggio degli approvvigionamenti, il controllo costante dei processi di lavoro e la gestione della sicurezza. Per quanto riguarda la gestione e manutenzione del prodotto nautico, il modello BIM può gettare le basi per la creazione di un digital twin, un modello dinamico dello yacht che permette il monitoraggio in tempo reale delle prestazioni e degli impianti installati. La ricerca effettuata, unitamente alle prospettive future derivate, lascia intravedere come l’implementazione di approcci progettuali integrati basati sulla metodologia BIM possa rappresentare una chiave di volta per il futuro dello yacht design, promuovendo innovazione, aumento dell’efficienza e miglioramento continuo della qualità nel settore nautico. Tuttavia, per tradurre questo grande potenziale in benefici concreti sarà necessario un significativo sforzo collettivo da parte di professionisti e aziende volto a superare gli ostacoli tecnologici, culturali e organizzativi che ancora si frappongono alla piena transizione digitale dell’industria nautica.


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105 Desideriamo ringraziare la nostra relatrice, Professoressa Arianna Bionda, per la sua preziosa guida e il suo sostegno nella stesura di questa tesi. La sua competenza e la sua dedizione alla ricerca sono state una grande fonte di ispirazione durante questo percorso. Vorremmo ringraziare inoltre i Professori Andrea Ratti, Paolo Schito, Luca Angelo Di Landro, Giuseppe Sala e Mauro Sculli per averci seguito durante lo sviluppo del progetto Rover 50. Grazie alla loro dedizione e impegno nell’insegnamento, abbiamo acquisito una valida preparazione nell’ambito navale e nautico, consolidando la nostra conoscenza in un campo che ci appassiona profondamente. Ludovico e Massimo RINGRAZIAMENTI


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