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Published by Pierluigi Monaco, 2017-05-18 06:12:46

programma 2017 definitivo

programma 2017 definitivo

ELEZIONI COMUNALI 11 GIUGNO 2017
PROGRAMMA DELLA LISTA
PROGETTIAMO CARNATE

CANDIDATO SINDACO
DANIELE NAVA

LA DENOMINAZIONE

Abbiamo scelto per la nostra lista una denominazione densa di significato, che sintetizza
concretamente quale vuole essere il nostro agire per Carnate.

Due sono i punti di vista che lo guidano: la competenza e quindi l'aspetto, per così dire,
tecnico/politico e l'emozione, il sentimento che ci lega al luogo in cui abitiamo.

Intanto parliamo di "Progetto", cioè di uno sguardo lungo, che prefigura quale paese
vogliamo, indicandoci un percorso che ci conduca agli obiettivi programmati, attraverso
azioni non improvvisate, ma valutate, calibrate sui bisogni dei cittadini, ma anche sulle
risorse (materiali e non) di cui disponiamo.

Il verbo "progettiamo" al plurale indica il "fare insieme", cioè il metodo, basato sulla
partecipazione, sull' ascolto e sulle decisioni condivise.

Un paese deve essere considerato alla luce di una pratica politica e culturale che ha
come orizzonte la convivenza pacifica, quindi il vivere insieme, curando i bisogni delle
persone, determinati non solo dall'avere, ma soprattutto dall'essere.

E in questo può molto aiutare anche il sentimento, l'amore per il paese, i suoi luoghi e la
sua memoria, le relazioni e tutto il tessuto sociale.

Amo Carnate, non è solo uno slogan o un modo di dire, ma un grido dell'anima, che
presuppone un punto di vista non usuale, una cura per il paese inteso come bene di
tutti, di cui tutti possano fruire e nello stesso tempo si sentano responsabili al punto di
prendersene cura.

IL LOGO

Il logo è giocato sul rosso e sull'arancione, due colori caldi come può esserlo un
sentimento forte quale la passione per il proprio territorio, per le proprie tradizioni
storiche.

Poi il disegno, semplice, essenziale: tre cuori tracciati con linea sottile, le cui punte si
intrecciano lievemente a significare la relazione empatica, profonda, ma non invadente.
Tre cuori come i tre ingredienti necessari per un buon governo e anch' essi in relazione:
il progetto, per cui sentimento, razionalità e competenza lavorano Insieme, la
partecipazione, per la quale si condividono idee, esperienze, problemi, ma anche sogni,
la passione, che, per non degenerare e diventare invece guida positiva, ha bisogno sia
del progetto sia della partecipazione e della condivisione.

LA SQUADRA

La squadra è formata da persone che prima di tutto si riconoscono nei valori che stanno
alla base del nostro programma. Persone di varia età, con più o meno esperienza, ma
tutte con una forte motivazione, dimostrata dal loro essere attive nella società civile
con l'obiettivo della crescita della comunità.

URBANISTICA – TERRITORIO

Preambolo d’inquadramento

Carnate non è un’isola, ma è saldamente ed indissolubilmente inserita in un territorio –
definibile “suburbano” -, in cui

1. Perdura, per quanto riguarda le trasformazioni urbane, una situazione negativa
sintetizzabile come segue:

- le politiche di espansione edilizia degli ultimi decenni (precrisi), hanno
accentuato il ruolo residenziale, con il rischio di un effetto “dormitorio”,
soprattutto in alcuni quartieri, come la Stazione;

- la crisi ha determinato molte chiusure di attività industriali e commerciali in
genere, accentuando tale rischio;

- non si mette in atto la riqualificazione dei nuclei di antica formazione (quelli che
sopravvivono alla demolizione indiscriminata e appartengono alla categoria
“minore”), con conseguente degrado sia fisico che sociale;

- aumentano gli episodi di inutilizzo/dismissioni di fabbricati residenziali,
industriali commerciali; d’altro canto vi è una sproporzione tra offerta e domanda
del “nuovo”, quindi diversi “scheletri” di interventi sono lasciati a metà, con
previsioni di trasformazione che rimangono sulla carta;

- la domanda abitativa - in continuo aumento - delle fasce più deboli, non trova
risposta né nel mercato immobiliare né nell’offerta pubblica.

2. La situazione demografica si caratterizza per il notevole allungamento della vita
media rispetto al passato: la dotazione di servizi per la terza età sarà sempre più
necessaria, sia in termini di offerta per anziani più istruiti e longevi - ricercatori di
svago, sport e cultura - sia per anziani in grave crisi economica e di salute. Tutto
questo in un quadro in cui vengono offerte ben poche occasioni ed opportunità per le
nuove generazioni.

Unendo tali condizioni al rischio “dormitorio”, si giunge inevitabilmente - a meno di
adeguate politiche correttive – ad un territorio sub urbano con popolazione sempre più
anziana, ma senza adeguati servizi e, per giunta, senza opportunità per le giovani
generazioni.

3. Per contro, in tale preoccupante situazione vi è - insperata fino a qualche tempo fa
ma ora indubbia - un’accresciuta attrattività di capoluoghi (Milano soprattutto) che
attirano insediamenti, sia di attività che di giovani. Tuttavia tale positività porta con
sé il rischio che siano sottratte opportunità ed occasioni ai territori suburbani: questi
devono perciò temere una considerevole e non breve, stagnazione insediativa.

Da questi fenomeni è pertanto necessario definire una visione del futuro del proprio
territorio, considerato che sia le passate che le nuove previsioni “sono restate sulla

carta” - con piani incompiuti e non conclusi; in altre parole bisogna domandarsi: cosa
potrebbe realisticamente essere Carnate tra dieci – quindici anni?

La risposta a tale domanda è il programma politico delle attività urbanistico-territoriali
che possono essere messe in campo nel breve/medio periodo, ma con uno sguardo
strategico che guarda più lontano: e lo si fa cercando i punti di forza e le opportunità
che il territorio, pur in modo latente, offre senza sottovalutare i punti di debolezza ed i
rischi.

DATI GENERALI DI PARTENZA

Quanto segue è il quadro specifico di Carnate.

Nell’ultimo quinquennio non è peggiorata la drammatica condizione di occupazione del
suolo con quasi il 54% di urbanizzato, compreso un incremento di quasi il 7% nella prima
decade del nuovo secolo: facile insinuare che sia merito della crisi, ma così non è, in
quanto una politica di contenimento di consumo del suolo è stata messa in campo con
decisione dalla Giunta di Progettiamo Carnate – vedi, ad esempio

a) la cessazione dei diritti edificatori emanati nella variante PGT del 2010,

b) l’acquisto dell’area della COOPSI via Fornace, con intenzioni fortemente riduttive
riguardo alle costruzioni;

c) la riduzione di circa la metà dei piani attuativi a suo tempo approvati – G1 via
Dalla Chiesa, G2 e G3 via Piave, PII via Marconi e Barassi, PL via Villanova e ZR via
Fornace, il che ha permesso alcune revisioni e miglioramenti (Fornace, Borgo
Banfi, via Barassi, via Villanova) i cui frutti si vedranno in futuro.

L’attività edilizia dei cinque anni passati, oltre alla lentezza della sua attuazione si è
sostanzialmente concentrata su micro-interventi di adattamento e riqualificazione.

L’Amministrazione Nava non ha stravolto la pianificazione generale, ma è intervenuta
partendo da quanto ricevuto in consegna che aveva generato diritti, che non si
intendeva negare, ma ha preferito agire sull’aggiustamento dei piani, come già detto.
Solo alcune necessità dettate dalla presenza nel PGT di imprecisioni ed errori da
correggere e soprattutto l’intervenuto PTCP della Provincia di Monza e Brianza,
fortemente penalizzante con l’introduzione delle cosiddette “aree vallive”, hanno
richiesto l’apertura di una fase di variante tecnica del PGT, tuttora in corso, sperando
che proceda e si concluda come programmato

IL PROGRAMMA

Il programma del mandato 2017/2022, nasce dalle domande che scaturiscono dalla
situazione illustrata.

Come partecipare alla “Rinascita di Milano”?

Favorendo il collegamento e rispondendo alla sua attrattività, con il completamento del
progetto della “grande stazione”, ossia costruendo l’area d’interscambio ferro – gomma,
nell’area libera sul lato est della ferrovia.
La grande Milano è sempre stata attrattiva ed ha sicuramente influito sullo sviluppo di
Carnate degli anni cinquanta-sessanta, data la presenza della stazione, che serviva tutto
il territorio circostante e veniva per lo più raggiunta in bici.
Ora il contesto è molto diverso e richiede una dotazione adeguata alla contemporaneità.

In cosa consiste l’area d’interscambio? In una di dotazione plurima di infrastrutture al
servizio dello scambio, comodo e veloce, “dalla gomma al ferro”. Quindi:
• attestazione di tutte le linee automobilistiche (decongestionando il piazzale
Stazione), con percorsi pedonali coperti e protetti ai sottopassi per i binari; ossia una
vera stazione autobus;
• parcheggi custoditi a pagamento, circa 190 con accesso diretto sui binari e con
mitigazioni ambientali adeguate, cioè verde di confine e di stazionamento;
• nuovo deposito di biciclette, possibilmente sul modello del bike parking (accesso
con tessera magnetica ricaricabile, servizi, piccolo ristoro, ecc,);
• qualsiasi altra struttura da inserire in un’area tipicamente d’interscambio (o
Centro Intermodale come altrimenti definito).

Per la sua realizzazione, bisogna pensare a modalità semplici e per parti, anche in tempi
diversi, come:
• redazione del progetto di tutta l’area, concertata con RFI – proprietaria di parte

delle aree – fungente da documento direttore;
• incontri con Regione, sindaci dei comuni vicini intenzionati a tutelare i propri

cittadini pendolari, operatori interessati a cogliere le opportunità offerte dalle
strutture elencate e a contribuire perciò al finanziamento parziale;
• bandi per soggetti diversi (cooperative, imprese, ditte produttrici di infrastrutture
ferroviarie, ecc.) riguardanti le varie parti, utilizzando, ove esistano tariffe
riscuotibili, la procedura della finanza di progetto;
• attivazione per i posteggi e i parcheggi di tariffe agevolate per i Cittadini
Carnatesi; altrettanto per i pendolari dei comuni limitrofi, i cui sindaci abbiano
aderito al progetto;

• proposta alla Regione e ai gestori del trasporto, la dotazione di un unico biglietto
parcheggio-treno, acquistabile ed obliterabile nell’area di scambio.

Il progetto Stazione potrebbe infine inserirsi in un più ampio progetto all’interno di
un’unione di Enti locali, per infrastrutture territoriali comuni.

Conseguenza diretta della formazione di detto polo importante: il traffico! Come
intervenire?

Il traffico sarà decisamente in aumento e non potrà più essere procrastinato un
intervento in proposito.
Occorre quindi:

• razionalizzare la viabilità – scorrevole e senza conflitti – nelle zone
immediatamente prossime all’interscambio;

• distinguere, per il resto, tra traffico interessato agli obiettivi interni e traffico di
attraversamento che utilizza le nostre strade come scorciatoia: quest’ultimo va
contrastato e dissuaso!

• migliorare le vie di ingresso al paese, che creano un'istantanea dello stesso (vie di
accesso mal tenute = immagine di paese negativa)

In altre parole una “Rivoluzione traffico” che, avvalendosi di diversi mezzi – rivisitazione
sensi unici, tecnologie avanzate, ecc. –, scoraggi il traffico di attraversamento e che
“protegga” i residenti, come già attuato, per altri versi, con la “pratica del bollino”.

Come favorire insediamenti e i servizi per la terza età?

Oltre all’offerta di opportunità già presenti per la fascia interessata allo svago, sport e
cultura, è opportuno favorire insediamenti di “case protette” o housing sociale
specifico: in particolare, si proseguirà con la seconda fase del grande piano di recupero
degl’immobili della Parrocchia, che già costituirono il caseificio Garancini, nel quartiere
Stazione.

La prima fase, interamente di recupero, è già avviata e, per vivere appieno tutti i
benefici dell’insediamento, abbisogna del completamento dell’intero comparto; ciò sarà
interamente possibile dopo l’accordo con la Provincia di Monza e Brianza, sulla
ridefinizione delle “aree vallive”, in sede di variante tecnica del PGT (Piano di Governo
del Territorio).

Come evitare il negativo effetto “dormitorio”?

Rendendo Carnate riconoscibile ed attraente!

Ciò si ottiene con diverse azioni, tutte ugualmente importanti.

La prima: con la formazione di un asse pubblico centrale, ossia con il completamento
della dorsale verde.
Nata con lo scopo di tracciare il filo connettore di un’urbanistica sfilacciata, essa
congiunge diversi poli importantissimi per la qualità territoriale: dapprima la Fornace
(quartiere residenziale unitario con - quello che potrà essere in futuro – la memoria
storica del luogo), quindi il “bosco dei Bambini” ed il CTL3; segue l’area centrale dello
sport, poi della cultura, istruzione e svago, quindi la piazza della Chiesa ed il giardino
“della memoria di Carnate” o “dei Carmelitani”.
Il suo completamento presuppone la prosecuzione a sud, verso Passirano ed il
miglioramento/evidenziazione del tratto est-ovest congiungente i quartieri di edilizia
popolare cooperativa, con l’Asilo Pierluigi, la Villa Fornari Prinetti Banfi, l’area
interscambio ed il sistema “stazione”.
L’area centrale dovrà, sempre più, essere caratterizzata da mobilità veicolare assente
e, come lo stesso termine “dorsale” indica, avrà sulla destra e sulla sinistra occasioni
attrattive di sport, svago, cultura e intrattenimento: se si desidera, può anche essere
definita “unione di piazze” e, in alcuni punti, “piazza” essa stessa.

La seconda: con il completamento del reinsediamento del Comune in Villa Fornari
Prinetti Banfi, oltre che con altre funzioni che la contemporaneità impone.

Interrotto l’iter di completamento lavori dal “Decreto del Fare”, tutto a favore della
ditta consegnataria, non è mai venuta meno l’esigenza di dare completezza ai lavori e di
rioccupare la Villa con il Comune; alle molte e fantasiose soluzioni e ai dubbi che da più
parti, più o meno velatamente, vengono posti, l’Amministrazione uscente ha sempre
risposto che:
• di ville come questa ad uso pubblico e per gli eventi, è pieno il circondario;
• Villa e Parco sono un binomio indissolubile, con l’esigenza che sul parco pubblico,
si debba fare “presidio”: per questo non c’è niente di meglio di un’attività pubblica;
• da qualche parte il Comune deve stare, e non certo nella sede in cui è adesso,
completamente inadeguata;
• il fatto di occupare il luogo degli antichi padroni, che è oltretutto una sede
prestigiosa, assume un forte significato simbolico e politico, come conquista della
democrazia.

A margine si noti che il tempo trascorso, non è avvenuto invano: ora, nell’attualità post-
crisi, il Comune ha bisogno di molto meno spazi, occorre dosare la sostenibilità dei costi
di gestione, vi sono nel circondario nuovi Enti nascenti, non si può più pensare a spazi
monofunzionali! La risposta è data da:

1. Comune negli spazi strettamente necessari.
2. Eventi culturali (mostre, rappresentazioni, performances, ecc.).
3. Sede di enti territoriali sovracomunali (Parchi, P.A.N.E., Polizia sovraccomunale…).
4. Sedi altri enti e società operanti nel sociale – terzo settore.
5. Sede permanente a basso costo della collezione d’arte di proprietà del Comune,

attraverso una Fondazione o un’Associazione che si occupi anche di san Probo.
6. Sede di convegni, congressi, riunioni.
7. Location per eventi privati (raduni, incontri, matrimoni, ecc.), catering compreso.
8. Inserimento nei circuiti culturali Provinciali /Regionali.

Occorre quindi eseguire i restanti lavori cui la ditta è obbligata per 2,6 milioni di euro –
facendoli bastare -, completando anche i lavori del secondo lotto del Parco (viali,
piantumazioni sostitutive, nuovi giochi e ripristino del percorso vita): la tecnologia dovrà
venire in soccorso per il contenimento delle spese di gestione a regime (luci led,
riscaldamento a zone, energie alternative, destratificatori, ecc.), tutto questo
comunque entro il 2019, anno di scadenza delle proroghe concesse dal “Decreto del
Fare”.

È necessario, inoltre, favorire e concordare con la nuova proprietà delle scuderie
“vendute”, un riutilizzo soft – residenze per studenti in accordo con università
(Bergamo, Bicocca) o, ancora, residenza protetta per anziani, comunque compatibili con
l’uso pubblico del complesso/parco.

La terza: con la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente

In questo ambito servono vari interventi e/o strategie, quali, ad esempio, quelli sotto
elencati.

• Il mantenimento e la valorizzazione degli elementi della nostra cultura materiale
– monumenti, reperti, antichi insediamenti - soprattutto riguardo a Passirano.
Quest’ultimo è un luogo unico, non ancora del tutto rovinato dagli interventi
scoordinati, che merita un’attenzione particolare, con lo studio di un progetto
pilota per la riconversione compatibile con la sua origine storica, eventualmente
fondando una “sezione speciale” in Ufficio Tecnico, che accompagni i proprietari
nel corretto riuso.

• Interventi volti al decoro urbano tramite creazione di un fondo incentivi,
derivante dagli oneri di urbanizzazione per chi metta mano alle facciate dei
propri edifici, o agli spazi esterni in vista. Gli stessi, incentivi possono essere
destinati a interventi che mettano in atto processi particolarmente innovativi di
risparmio energetico.

• La previsione di un efficace combinato disposto, tra Piano delle Regole e
Regolamento Edilizio in materia di cambi delle destinazioni d’uso: purché
compatibile con le leggi di settore, ogni attività deve essere facile e veloce da
realizzare.

Infine, occorre favorire il recupero con la restrizione del consumo di suolo: è auspicabile
una strategia – tutta nel PGT, quindi di competenza comunale - che alla fine permetta di
intervenire solo sul corpo già edificato del nostro paese. Sia a quest’ultimo punto che al
precedente, appartiene la questione della dismissione dello Scatolificio Ambrosiano, ora
Mauro Benedetti. Il riuso non potrà che fare i conti con:

• l’inutilità di nuove residenze e, al contrario la necessità di mantenere un tessuto
produttivo, anche se minuto, direzionale, artigianale e, meglio ancora, per le
start up: con un’attività concertata si potrebbe creare all’interno un piccolo polo
a costi minimi di impresa, in un numero adeguato (tale impostazione vale anche
per tutti i comparti industriali dismessi, come ex Mellin, e ditte varie);

• La necessità di riconnettere in modo sicuro la Frazione Camperia o Pirola, al resto
del paese;

• La valutazione reale sulla necessità di una struttura di media vendita, che non sia
rivolta per lo più agli esterni, nella “guerra di territorio” in atto tra i vari gestori
della zona.

La quarta: con la riqualificazione delle strade e dei marciapiedi

È indispensabile, risanato il bilancio e pagati i numerosi debiti, che ogni anno una risorsa
adeguata venga destinata alla riparazione delle strade e dei marciapiedi per giungere a
una situazione “normalizzata” o in via di normalizzazione nel prossimo quinquennio.
Oltre al rifacimento con le medesime caratteristiche, occorre procedere ad alcune
modificazioni dello stato attuale: è il caso della via Galilei - tratto tra via Da Vinci e via
Fermi - dove l’ipotesi è completare la ciclabile, che si saldi con quella di via Fermi e

prosegua con il senso unico; oppure quello dell’ultimo tratto della via Banfi: il tutto però
con la consultazione preventiva dei residenti.
Discorso a parte merita il cavalcavia: con un progetto specifico, si consolidino i
terrapieni che, pur in modo non pericoloso, sono in continuo assestamento, per poi
procedere a una nuova livellazione della pavimentazione stradale e dei parapetti.
Si deve prevedere anche l’implementazione delle piste ciclabili: una su tutte, quella che
permetta a sud ovest – in un accordo intercomunale con Usmate – di connettere,
scavalcando il Molgora, la frazione Corrada con una pista protetta a lato della
provinciale 177; ciò con eventuali contributi operatori economici coinvolti nel progetto.
Il passo successivo dovrà essere un accordo con Vimercate per un ulteriore
collegamento.

La quinta: con la preservazione dell’ambiente e del paesaggio

Ogni sforzo in tale direzione non solo è auspicabile ma è soprattutto doveroso. Oltre alla
riduzione del consumo del suolo, devono corrispondere azioni precise, magari anche
utilizzando finanziamenti pubblici provenienti da enti territoriali. Tali azioni possono
essere dirette al CTL3, che l’Amministrazione uscente ha trasformato da Consorzio a
Convenzione tra comuni e al Parco del Molgora – che confluirà nel più grande P.A.N.E.
(parco agricolo nord est). Si tratta del ripristino di filari sulle vicinali, della formazione
di aree pic-nic attrezzate, di luoghi di sosta e punti informativi, di un piccolo ristoro e di
ogni attività purché in stretta connessione con la fruizione e la frequenza di questi
luoghi.
Per il verde in genere si proseguirà con il provvedimento già varato dall’Amministrazione
Nava, ossia il Project Financing, che coinvolge anche il cimitero dove verranno restaurati
i fabbricati dei colombari.

La sesta: con il recupero dell’Asilo Pierluigi

L’ex Asilo rappresenta un nodo del sistema Dorsale Verde e diventerà la sede principale
del Centro Anziani e delle associazioni di volontariato, che si occupano del sociale,
inclusa l’assistenza anziani.
Il progetto del recupero, da approntarsi entro il 2018, deve fare i conti con l’attuale
realtà ossia deve essere multifunzionale e non assegnata in modo esclusivo ad una sola
Associazione.
In un angolo, per esempio, con opportuno progetto, potrebbe trovare sede la Farmacia
Comunale.
La sistemazione del Centro Anziani, con la cessazione del comodato d’uso ottenuto fino
al 2018, potrebbe far accelerare il progetto, che potrebbe avvalersi anche di contributi
intercettabili con l’Ars Bonus, il Decreto che prevede l’incentivazione del mecenatismo
privato.

Infine: con varie azioni di miglioramento

Per lo sport: occorre insistere nel rilancio del centro sportivo Stazione, con
l’assegnazione definitiva a operatori obbligati a proseguire gli investimenti di

adeguamento; concordare con le società sportive alcune implementazioni di attività,
quali beach volley strutturato e protetto, formazione di campi all’aperto di volley e
basket.

Per gli amici dei cani, è necessario assegnare spazi da autogestire, in più punti del
paese, mentre per i parcheggi bisogna riqualificare le superfici.

Per il quartiere stazione bisogna provvedere, oltre alla sistemazione delle strade e dei
marciapiedi ed all’incentivo per la manutenzione delle facciate, ad agire sull’uso del
patrimonio immobiliare. Progettiamo Carnate da tempo sta prospettando, visti i
numerosi alloggi sfitti per timore di non ricevere canone adeguato o dover far cause, di
stipulare un accordo, recante precise garanzie per i proprietari, a fronte di un canone
concordato e periodo locativo minore, con il sindacato piccoli proprietari, inquilini,
Confabitare e Confedilizia (compresi gli amministratori condominiali). È un minimo
intervento, che tuttavia agirebbe sulla composizione sociale e sulle regole, cosa che
serve più che mai in un quartiere come la Stazione. Altrettanto naturale è che tali prassi
possa essere adottata in tutto il paese.

ECOLOGIA (risparmio energetico - qualità ambientale)

Particolare cura sarà posta in campo energetico, dotando gli uffici pubblici di sistemi di
produzione di energia da fonte rinnovabile ed attuando gli interventi necessari per la
riduzione del consumo e del risparmio energetico. Quando cesserà il contratto
pluridecennale attualmente in essere, il nuovo sistema di gestione del calore sarà
attuato con un progetto che preveda da subito l’introduzione del risparmio energetico e
delle energie alternative.

Si continuerà il progetto PAES, cercando però di adeguare maggiormente le schede delle
azioni al contesto del nostro territorio, coinvolgendo anche i cittadini e le imprese, in
modo da far sentire un’opportunità per tutti il contribuire in prima persona al risparmio
energetico e alla sostenibilità.

PARTECIPAZIONE

Ci proponiamo di promuovere la cittadinanza attiva, attraverso la partecipazione nelle
Consulte/Commissioni; di istituire forme dirette di partecipazione attraverso il Web, i
sondaggi, i concorsi di idee, i gruppi di ascolto, i momenti istituzionali aperti. Inoltre
istituiremo l’Ufficio Relazioni Pubbliche per migliorare l’informazione al cittadino e un
punto segnalazioni/proposte per migliorare il servizio amministrativo comunale,
doteremo la sala riunioni del Consiglio Comunale di strumenti audio-video più moderni.

Un capitolo a parte va sicuramente dedicato al volontariato. Il tessuto sociale dei
comuni si fonda sempre più sull’opera instancabile dei volontari, un lavoro non sempre
percepibile che però in questi anni ha reso possibile la realizzazione di molte piccole

opere che altrimenti non sarebbero state possibili. È inutile spiegare il valore del lavoro
volontario che a Carnate ha sicuramente contribuito a rafforzare la rete di conoscenze e
amicizie; ha contribuito ad integrare e a creare un paese più coeso e attento alle
esigenze dell’altro. Va rafforzata nei prossimi anni questa tendenza, più relazioni si
intessono e più la comunità ne trae giovamento promuovendo la cura del “bene
comune” scegliendo di unire la comunità e non di dividere, superando paure e resistenze
culturali.

INFORMAZIONE

La questione dell’informazione è piuttosto articolata. A fianco ai tradizionali mezzi
cartacei, che però hanno subito un ridimensionamento dopo il “Decreto taglia carta”, è
necessario ripensare in continuazione all’online. Il sito rifatto quattro anni fa è già da
adeguare alle normative vigenti, i social networks e le nuove forme di fruizione delle
notizie e dei documenti, quali per esempio le App, seppure appena introdotti hanno
bisogno di revisioni continue. Poiché il mondo viaggia ad una velocità maggiore rispetto
agli enti locali la rincorsa continua è inevitabile. Uno e l’altro devono coesistere, con il
rischio di vedere stampate notizie già vecchie. “Il Gelso” che pure è uno strumento
prezioso per notizie di ampio respiro, ha invece il fiato corto sulle notizie più
interessanti per i cittadini. Per migliorare la diffusione delle notizie è necessario
organizzare un gruppo che lavori su aggiornamento di tutti i mezzi di comunicazione e lo
faccia in maniera costante e tempestiva, studiare un piano di comunicazione mirato e
più calzante rispetto alle esigenze del paese e costituire uno staff del Sindaco che si
occupi delle comunicazioni interne, esterne e con i media.

LAVORO

Porteremo avanti iniziative volte a favorire l’incontro tra domanda e offerta nel mercato
del lavoro, aggiornando anche il sito del comune con informazioni relative ai corsi
finanziati da Regione Lombardia e Camera di Commercio di Monza e Brianza per
disoccupati, inoccupati e persone in mobilità. L’intenzione è quella di favorire la
formazione continua degli adulti in ambito informatico, in modo da permettere a tutti i
nostri concittadini di sviluppare le competenze necessarie per ricollocarsi nel mercato
del lavoro.

PUBBLICA ISTRUZIONE

In questi primi 5 anni di amministrazione si è cercato di presentare in modo puntuale il
piano per il diritto allo studio come previsto dalle nostre linee di mandato. Tale piano
continuerà quindi ad essere approvato a luglio, cioè nei tempi necessari affinché i
docenti ne possano tener conto nella predisposizione della loro programmazione
annuale.

Si è inoltre ufficializzato il consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, esperienza
che s’intende proseguire in una direzione di sempre maggior coinvolgimento degli
studenti stessi nelle attività di cittadinanza attiva nel paese.

Si proseguiranno iniziative già attuate, che nel corso del mandato hanno favorito la
razionalizzazione delle risorse:

• il piedibus, che ha favorito e favorirà l’educazione ambientale dei bambini e la
loro abitudine al movimento lento e ecosostenibile; l’intenzione è di aumentare
le linee e di coinvolgere nonni e genitori;

• l’aggiornamento tecnologico che sarà ulteriormente incrementato con il passaggio
a fibra ottica di tutte le linee delle nostre scuole per favorire le attività
informatiche dei ragazzi;

• la collaborazione delle associazioni del paese e dei richiedenti asilo per piccoli
interventi di manutenzione o di allestimento, senza costi per il comune, che ha
avuto esiti molto positivi.

La politica dell’Amministrazione, anche nel prossimo mandato, sarà tesa a moltiplicare
le occasioni di incontro e di confronto con le famiglie e con tutti gli operatori della
scuola, poiché ritiene importante la collaborazione di tutti quanti sono implicati
nell’educazione dei bambini/ragazzi.

È certamente da riprendere il discorso sul protocollo tra scuola e comune. Ora che il
bilancio è stato messo in sicurezza si spera che sia possibile rivedere i contributi per la
mensa, tenendo conto della situazione delle famiglie, per esempio reintroducendo le
riduzioni per i fratelli.

Per l’educazione permanente e per l’alfabetizzazione linguistica e tecnologica di
adulti/anziani, si continuerà nelle iniziative già collaudate con CPIA (Centro Provinciali
per l’Istruzione degli Adulti), Associazioni e singoli volontari.

Come in passato, si vuole favorire la partecipazione a bandi per progetti da realizzare
insieme alle scuole. Si insisterà soprattutto nella ricerca di contributi per l’edilizia
scolastica, in quanto si ritiene la manutenzione delle scuole di fondamentale importanza
per il buon funzionamento di tutto il sistema di istruzione. Tra l’altro progetti di
manutenzione straordinaria sono già stati redatti per la presentazione in eventuali
bandi, senza peraltro ricorrere a costose collaborazione esterne.

POLITICHE SOCIALI

Purtroppo la spesa corrente relativa alla funzione “servizi sociali” si sta riducendo di
anno in anno per l’impatto dei tagli contenuti negli ultimi provvedimenti governativi,
mentre sono aumentati i bisogni di una popolazione che invecchia sempre di più con le
conseguenti necessità di assistenza, i problemi connessi con l’immigrazione, la perdita
del lavoro, gli sfratti. Per questo durante il mandato scorso si è cercato di razionalizzare
i servizi, mettendo ordine nei vari interventi per i cittadini appartenenti alle cosiddette
“fasce deboli” (assegnazioni abitazioni, morosità, assistenza domiciliare ecc.). Si è

insomma intervenuti verificando diritti e doveri e chiamando tutti ad una maggiore
corresponsabilità per garantire la sostenibilità dei costi con una compartecipazione
economica, ove possibile. Si è comunque riusciti a migliorare il servizio di assistenza
domiciliare per gli anziani con un ampliamento di orario, aderendo a quello organizzato
da Offerta Sociale.

Nel prossimo mandato si prevede

• di riprendere il discorso sulla nuova farmacia, che non si è concluso;
• di lavorare per progetti sistematici e globali sul sociale, in modo da non dover

ricorrere sempre a provvedimenti “tampone”;
• di rivedere, se possibile, ora che il bilancio è stato messo in sicurezza, i contributi

per la mensa, tenendo conto della situazione delle famiglie (ad esempio si
potrebbero reintrodurre le riduzioni per i fratelli);
• di elaborare una carta dei servizi e di proporne di nuovi per rispondere ai bisogni
di una società in continua evoluzione;
• di continuare il lavoro con Offerta Sociale per l’unificazione delle tariffe e dei
regolamenti a livello territoriale;
• di proseguire l’attività del Fondo Comunità Solidale, istituito nel 2012 grazie al
supporto di Parrocchia, associazioni e privati;
• di continuare con la buona gestione dell’asilo nido, che ha riscosso soddisfazione
piena degli utenti negli anni scorsi, proponendo un bando quadriennale in modo
da garantire la continuità del servizio;
• di mantenere l’organizzazione del Centro estivo per i bambini della scuola
dell’infanzia e primaria, curando la qualità e l’economicità del servizio, e
prevedendo dei contributi comunali anche per l’inserimento dei bambini disabili.
• Di puntare sempre di più all’integrazione dei stranieri sia di quelli residenti
stabilmente a Carnate sia dei richiedenti asilo, continuando la collaborazione con
le varie associazioni e cooperative. In questo campo non si vuole “subire”
semplicemente il fenomeno immigratorio, ma contribuire ad una sua gestione
positiva, introducendo e/o proponendo anche iniziative inedite.

Per questo riguarda l’ambito sanitario, s’intende

- istituire e promuovere servizi per la sanità (collaborazione con Asst Servizi, ecc.);
collaborare con le associazioni che si occupano di contrastare la solitudine dei più
anziani (Auser con “Basta un filo”);

- comunicare con campagne su temi sanitari, come già fatto nello scorso mandato;

- partecipare ad assemblee di distretto Asst;

- contrastare e prevenire la violenza sulle donne e proteggere coloro che la denunciano,
aderendo ad eventuali progetti sovracomunali, collaborando con l’Auser MB, con le forze
dell’ordine, stipulando eventuali convenzioni con strutture di accoglienza per donne
maltrattate e proponendo iniziative di sensibilizzazione al problema.

Per quanto riguarda il lavoro si porteranno avanti iniziative volte a favorire l’incontro tra
domanda e offerta nel mercato del lavoro, aggiornando anche il sito del comune con
informazioni relative ai corsi finanziati da Regione Lombardia e Camera di Commercio di
Monza e Brianza per disoccupati, inoccupati e persone in mobilità. L’intenzione è quella
di favorire la formazione continua degli adulti, in modo da permettere a tutti i nostri
concittadini di sviluppare le competenze necessarie per ricollocarsi nel mercato del
lavoro.

CULTURA

Finalmente la biblioteca è diventata il posto che sognavamo, è il salotto dove ci si
incontra, si discute, si impara e si fa Cultura. Bisogna continuare a progettare eventi per
incrementare la fruizione anche in orari di chiusura della biblioteca, creando la “piazza
del sapere”, ampliando il ventaglio delle possibilità per fruitori di tutte le età.
Consapevoli del fatto che la vicinanza con Milano e la sua offerta culturale a 360°non
possa essere uguagliata, ci poniamo l’obbiettivo minimo di avvicinare chi non è uso a
frequentare teatri e musei, con incontri più modesti ma ugualmente formativi.
Intendiamo proporre interessanti e virtuose attività sulla lettura per i bambini, condotte
da adulti che nello stesso posto abbiano seguito incontri preparatori alla lettura ad alta
voce, alla recitazione, alla scrittura creativa…; continuare ed affinare la proposta di
attività che incontrino l’interesse del pubblico carnatese; incrementeremo la proposta
tecnica e scientifica con due iniziative che furono di successo, quali Liberamente e Co-
scienza, cercando fondi e partecipando a bandi per renderle autosufficienti dal punto di
vista economico.

Abbiamo intrapreso un bel percorso di collaborazione con l’Istituto Comprensivo che va
consolidato. Pensiamo che il giardino debba essere parte integrante dello spazio
biblioteca, un bel posto dove stare a leggere e a studiare. Interessante sarebbe poter
affiancare alle iniziative per i bambini, iniziative che addestrino gli adulti nella
conduzione delle stesse.

SPORT TEMPO LIBERO

Intendiamo vigilare sulle modalità di utilizzo e di gestione degli impianti del Centro
sportivo della stazione. Formare all’interno dei Giardinetti della Stazione di un campo di
beach volley, per permettere ai giovani carnatesi, di giocare senza andare fuori paese.
La palestra di via Italia, sarà dotata di tutte le misure di sicurezza sia per gli sportivi che
per il settore del pubblico/spettatori. Pensiamo, proprio per l’importanza che diamo
alla pratica sportiva, di sostenere l’incontro delle società con la scuola, in modo che i
ragazzi imparino a conoscere il mondo dello sport che, quando non è solo competizione
sfrenata, ha alla base valori educativi importanti come la lealtà e l’accettazione della
eventuale sconfitta, il riconoscimento del valore degli avversari, l’impegno personale
per il miglioramento di sé e della propria squadra. Creeremo, per giovani adulti e per

tutti gli sportivi, luoghi di allenamento all’aperto con attrezzi adatti al workout.
Restituiremo funzionalità al percorso vita del Parco di Villa Banfi, così da incentivare la
pratica di sport in totale libertà all’aria aperta. Dopo l’esperienza positiva della nascita
della Pro Loco riteniamo che nell’ambito sportivo possa nascere una modalità di
coordinamento di tutte le associazioni sportive carnatesi per un miglior utilizzo e
gestione delle strutture comunali.

CTL3

Riteniamo il CTL3 un importante polmone verde da salvaguardare, un punto strategico
per vivere ancora nel verde, passeggiare, incontrarsi, fare sport. Per renderlo più
fruibile, a nostro parere, non servono grandi strutture e ulteriore cementificazione, ma
opere e interventi che rendano il luogo piacevole, con aree per la sosta, per il picnic,
spazi per il gioco, per l’educazione ambientale, per le feste associative, un percorso vita
o per workout, sentieri per passeggiate, a piedi e in bicicletta, possibilmente collegati
con gli altri parchi del Vimercatese, per favorire un turismo responsabile. A questo
proposito cercheremo la collaborazione dei comuni limitrofi e della provincia per trovare
le soluzioni migliori alle problematiche sovra comunali. La conversione a convenzione tra
comuni della forma Consortile e lo studio degli accatastamenti sta portando alla
definizione più precisa ed economica del territorio, avendo già risparmiato
40.000€/anno per le spese amministrative. Con la formazione del Plis P.A.N.E (nato
dall’unione del Parco del Molgora con quello del Rio Vallone) l’intero territorio del CTL3
potrà fruire di maggiore visibilità poiché è il punto di raccordo tra i due parchi e, grazie
alla vicinanza con la ferrovia, il punto di partenza per i percorsi ciclabili del fiume Adda
e dei sentieri ciclo-pedonali naturalistici. Il Parco è meta ambita di molte associazioni di
fotografia soprattutto per la sua flora e la sua fauna.

PRODUZIONE COMMERCIO

Da parte nostra ci proponiamo di sostenere, con altre amministrazioni locali, ogni
iniziativa che contribuisca ad aggiornare culturalmente e professionalmente chi lavora o
è in cerca di occupazione e di promuovere la costituzione di cooperative di servizi, di
individuare e selezionare possibili aree da destinare a funzione produttive e/o di
insediamento occupazionale, nell’ambito di processi di revisione delle destinazioni d’uso
del territorio. Ci auspichiamo che il distretto del commercio, già costituito con Usmate e
Camparada, cresca e raccolga attorno a se quanti più aderenti possibili così da sostenere
i commercianti dei tre comuni, nella partecipazione ai bandi.

SICUREZZA

Proponiamo di proseguire nel percorso di sicurezza partecipata già cominciata, in
un’ottica di condivisione dei diritti e delle responsabilità: il miglior antifurto è il tuo

vicino di casa. L’iniziativa pubblica dello scorso mese d’aprile con l’associazione del
controllo del vicinato ha riscosso una discreta partecipazione dei cittadini, ai quali
daremo tutto il nostro appoggio affinché anche a Carnate, si possa ripetere l’esperienza
positiva del comune di Usmate.

Con il consenso dei Cittadini costituiremo un più stretto raccordo tra le forze dell’ordine
e la polizia locale, usando forme di convenzioni e/o associazioni, per una gestione
associata della sicurezza, problema che riguarda tutta la realtà della nostra provincia,
utilizzando anche strumenti di videosorveglianza nei luoghi ritenuti più a rischio.

ORARI E TEMPI

Proponiamo di armonizzare orari tra lavoro, scuola, trasporti e fruizione dei servizi,
rivedendo l’orario di apertura al pubblico degli uffici comunali come già sperimentato in
questi anni; di decentrare alcuni servizi comunali e/o per stranieri anche al quartiere
stazione; di coordinare tempi e orari in un ambito territoriale più allargato, in
collaborazione con altre istituzioni del territorio.

INCLUSIONE E ACCOGLIENZA

Nel 2012 i migranti a Carnate erano una dozzina, in questi cinque anni il numero è
cresciuto fino a quadruplicare. A fianco alla Cooperativa AERIS abbiamo collaborato alla
gestione dei richiedenti asilo, cercando di includere in un progetto di volontariato
diffuso, ed aperto a tutte le associazioni del territorio, quante più persone possibile così
da qualificare il tempo dei ragazzi e contemporaneamente procedere a piccoli passi
verso la conoscenza reciproca col fine dell’integrazione. I numeri ci dicono che non è
pensabile che l’esodo africano finisca improvvisamente, è quindi necessario pensare a
piccoli interventi che intreccino nativi e migranti. Molti buoni esempi vengono dalle
grandi città: esperienze di accoglienza direttamente nelle case private, con un bando
come a Milano; progetti SPRAR gestiti direttamente dal Comune in alternativa alle
assegnazioni Prefettizie; intendiamo sicuramente intensificare i progetti di
apprendimento ed educazione di educazione civica e lingua italiana.

UNIONE

Continuiamo a pensare che gli enti locali non siano autosufficienti. C’è bisogno di
trovare un accordo con altri comuni ed entrare nell’ottica di una progressiva
integrazione amministrativa, sia sotto forma di convenzioni fra Comuni che nella
prospettiva di vera e propria Unione, puntando a creare una profonda riorganizzazione
degli apparati amministrativi volta alla creazione di servizi ai cittadini e al territorio
recuperando livelli elevati di efficienza ed efficacia. È chiaro che in questa prospettiva
diviene evidente anche la necessità di ripensare al ruolo di Carnate nel territorio più

vasto e rileggendo in questo i nostri punti di forza e di debolezza. In particolare ad
esempio va riletto il ruolo che la Stazione ferroviaria può giocare nel più generale
quadro della mobilità: tangenziale, viabilità secondaria, servizi di autobus tra Comuni e
tra comuni e ferrovia. La stessa ristrutturazione della nostra Villa Banfi va ripensata non
guardando ad essa solo come sede della Amministrazione comunale di Carnate, ma
pensando ad una visione policentrica dell’amministrazione dell’Unione che preveda la
possibilità di decentrare alcune funzioni amministrative che servano l’intero territorio.
Potrebbe essere utile anche a pensare a Villa Banfi come punto di riferimento per la
realtà del terzo settore e come luogo di promozione di attività culturali naturalmente
non limitate alla sola nostra realtà comunale. In entrambi i casi diventa essenziale la
ricerca di economie di scala economiche ed organizzative individuando il modello
normativo più efficace. Occorre una forte progettualità su cui costruire il modello
organizzativo adeguato per raggiungere gli obiettivi che ci proponiamo. Nel nostro
territorio occorre individuare progetti ed iniziative che rilancino in termini di
appetibilità il vivere nel nostro territorio. Questo può avvenire solamente partendo da
un’analisi realistica dei punti di forza e di debolezza del nostro territorio ed
individuando, come già detto, la dimensione amministrativa ottimale per definire
obiettivi credibili di rilancio.

Daniele Nava


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