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Disegnare solidi e progettare una mensa scolastica con Python e Turtle: esempi di matematica e coding nella scuola secondaria di primo grado, di Alessia Longo e Davide Passaro

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Published by accxreg, 2019-05-24 08:11:58

LA LEVA DI ARCHIMEDE

Disegnare solidi e progettare una mensa scolastica con Python e Turtle: esempi di matematica e coding nella scuola secondaria di primo grado, di Alessia Longo e Davide Passaro

Keywords: scuola,roma,dante alighieri,istituto comprensivo

Dantino News

Scuola Media “Dante Alighieri” Numero IV—Anno IV - 13 gennaio 2019

L’editoriale
Ogni parte è necessaria e contribuisce al tutto

Tutti siamo importanti e necessari. indispensabilità per qualcuno e per la
Ognuno di noi è come il bullone di un società, ma fermandoci a riflettere
motore, che da solo non può arrivare un attimo possiamo pensare:
molto lontano, ma unito ad altri ingra- sono davvero indispensabile?
naggi è in grado di far funzionare Ebbene sì, anche tu singolo individuo
qualsiasi meccanismo. Durante il sei necessario a tutti gli altri, così co-
corso della vita ognuno di noi speri- me un solo granello di sabbia è essen-
menta l’indispensabilità degli altri, ziale per formare una spiaggia. Più
vicini o lontani che siano. cresciamo e più cresce con noi la no-
A livello di individuo singolo ci ren- stra essenzialità, soprattutto nell’am-
diamo conto ben poco della nostra bito lavorativo. Ogni lavoro è impor-

segue a pag. 2

SOMMARIO Una elegante signora dal cuore temerario
Scrivere per non dimenticare.....3 Incontro con Gianna Radiconcini
Attualità…………....…..............7
Cultura……………...…….....10 Volti assorti, volti terrorizzati, volti è sempre dichiarata, e si dichiara tut-
Il nostro pianeta .…..……...…12
Sport ………. ...…..……..….16 spenti e privi di colore, di vita; erano tora, accanita europeista. Ha sempre
Il mondo dei ragazzi .................20
questi i tratti caratteristici della gente svolto la sua professione di giornalista
RUBRICHE
Ti consiglio un libro ……...….6 che popolava la Roma degli anni dal nel migliore dei modi diventando la
Una riflessione……..………...9
Geni del passato………..…...13 1940 al 1945. prima donna corrispondente Rai a
Luoghi da visitare……….….18
Momenti di gloria ....................24 Centinaia di testimonianze sono arri- Bruxelles e Strasburgo.

vate a noi oggi: abiti, lettere, incisioni Ha collaborato come partigiana, por-

e luoghi comuni, ma nulla è alla por- tando a termine alcune missioni in

tata dei fatti, delle parole raccontate questo campo, non andando, tuttavia,

da una donna, Gianna Radiconcini, a a combattere sui fronti ma rimanendo,

quell’epoca ragazza, che ha provato invece, nelle retrovie.

sulla sua pelle ciò che noi possiamo I genitori sono sempre rimasti fuori

solo lontanamente immaginare. dall’ambito politico, ad occuparsene

Gianna Radiconcini è un’arzilla si- era il fratello maggiore che ogni do-

gnora ormai novantenne, con una bel- menica organizzava una raccolta di

la e folta chioma riccioluta bianca, tutti gli amici antifascisti con i quali

elegante nell’abbigliamento e nella discuteva di politica; Gianna sin dai

persona, e dotata di una mente lucida dodici, tredici anni ha partecipato ani-

e acuta. matamente a questi dibattiti, ed ha

Erede di una famiglia di cappellai, sempre vissuto in un clima ricco di

ultima arrivata di tre figli, Gianna non attenzione verso la politica.

ha avuto un’infanzia ed una giovinez- Nei suoi affascinanti racconti Gianna

za immerse nell’oro, ma nel corso menziona Altiero Spinelli, che descri-

degli anni successivi ha agito e lavo- ve come un uomo splendido, tenace,

rato, per la causa dell’antifascismo. Si

segue a pag. 2

tante, anche un impiego apparen- noi. Il grande problema della a migliorarsi, perché per cambia-
temente banale è necessario. nostra società è che tende a ren- re davvero il mondo in cui vivia-
Ognuno a sua volta ha bisogno di derci davvero ingranaggi, etichet- mo, i cui problemi sono causati
qualcuno che gli fornisca e gli tandoci solo come oggetti che dalla mancanza di umiltà e rispet-
fabbrichi gli attrezzi o i materiali hanno un compito preciso: com- to, dobbiamo partire da noi stessi
per lavorare. Ciò che intendo dire prare e acquistare. Tutto questo ci ed è tramite noi stessi che possia-
è che ogni nostra azione e in par- rende vittime del consumismo mo davvero spingere gli altri a
ticolare la nostra vita è intercon- che oltre a renderci tutti uguali e cambiare, a uscire dagli schemi, a
nessa con quella di qualcun altro, di conseguenza più influenzabili lottare per giustizia e equilibrio e
che a sua volta fa parte di un attribuisce troppa importanza a solo allora potremmo considerar-
enorme gruppo chiamato umani- valori di limitata rilevanza come ci parte di una società in cui ogni
tà, che in fondo non è altro che la quantità di vestiti che abbiamo ingranaggio è davvero legato agli
un motore costituito da miliardi nell’armadio oscurando ciò che è altri.
di ingranaggi. Siamo tutti parte di davvero importante nella vita. La
qualcosa che ci rende uguali al- nostra società sta cadendo lenta- Cecilia Rolandi
meno sotto un aspetto, ma nono- mente a pezzi e per far sì che un
stante ciò siamo tutti unici e non giorno possa avere un futuro mi-
esisterà mai qualcuno identico a gliore ognuno di noi deve iniziare

segue da pag. 1

"...siamo frutto di ciò che è stato prima..."

intelligente e versatile; Ferruccio vicino; una tragedia che al solo do noi è giusto che nessuno dimen-

Parri coraggioso e straordinario. pronunciarla fa venire i brividi. tichi.

Racconta anche che un giorno una Dopo questo episodio, Gianna E’ giusto che tutto ciò non venga

sua amica, sorella di un noto gior- decise di seguire una strada diver- seppellito, scartato nel vuoto, sa-

nalista, anche lui prigioniero di sa, e così facendo, tutto ciò a cui rebbe da vigliacchi.

Regina Coeli, le chiese se le sareb- lavorava per il suo antifascismo E’ giusto che rimanga impresso

be piaciuto partecipare alla Resi- era animato da una grande motiva- nelle nostre menti, sempre.

stenza e Gianna entusiasta accettò zione, si potrebbe dire “vendetta”; E’ giusto che tutti si fermino e la

la proposta. infatti ormai Gianna non provava finiscano di pensare di essere supe-

In seguito le venne assegnato l’in- più tristezza, era sopraffatta dalla riori o privilegiati rispetto agli

carico di trovare una casa disabita- rabbia. altri, perché come queste disgrazie

ta, procurarsene le chiavi e portarci La mattina seguente all’omicidio sono capitate a ragazzi nostri coe-

più ragazzi possibili: Gianna ne della Gullace, ci racconta che andò tanei a quei tempi, circa settant’an-

trovò cinque, sei. a far visita alla famiglia addolorata ni fa, potrebbero succedere anche a

La settimana dopo si diedero ap- della vittima, sei figli soli, un ra- noi, che molto spesso chiusi e volti

puntamento davanti alla casa, en- gazzo da poco diciottenne e cinque solo ai nostri pensieri, non riuscia-

trarono e increduli i ragazzi si tro- bambini piccoli di cui prendersi mo a comprendere la fortuna che

varono faccia a faccia con la loro cura. manteniamo nelle nostre mani.

ex professoressa di latino e greco Quel momento Gianna non lo di- E’ bene che il passato non venga

che rimasta a bocca aperta dall’ac- menticherà mai; non scorderà mai i distrutto, perché come ci ha detto

caduto esclamò: volti pallidi e rigati dalle lacrime Gianna “siamo frutto di ciò che è

“Ma tu guarda! Avevo una classe salate dei giovani orfani; non di- stato prima”.

di rivoluzionari e non lo sapevo!”. menticherà mai il silenzio che re-

Con questo, Gianna ci fa capire gnava nelle cose tutt’intorno; non Marta Romualdi

che il tutto era decisamente im- scorderà mai cosa vuol dire “avere Flaminia Agelao

provvisato, clandestino e segreto. paura di poter perdere la vita, e

Si trattava, come ci racconta lei, di tutto ciò che

una “guerra di bambini, militari di la sostiene in

diciotto anni e prigionieri di dicias- qualsiasi mo-

sette”. mento della

L’evento che ha più scosso psico- giornata”;

logicamente Gianna fu quello ri- non dimenti-

guardante la morte di Teresa Gul- cherà e secon-

lace, evento efferato vissuto da

segue da pag. 1

2

Scrivere per non dimenticare

La storia tra i nostri banchi

“Eccomi lì, in un’aula deserta, geli- tanta fretta e di tanto spavento, ma Riusciamo solo ad immaginare situa-

da, spoglia di qualsiasi decorazione, eseguiamo ciò che ci viene chiesto di zioni a noi tanto lontane, i ricordi di

cartelloni e cartine geografiche acca- fare. guerra di povera gente che ha subito

tastati uno sopra l’altro in un angolo Ritorniamo dopo qualche ora in clas- le conseguenze del conflitto.

della classe, tutti rovinati, spiegazzati se, scossi. Da qualche settimana sia- La maggior parte dei docenti che

… mi trovo nell’istituto A. Cadlolo, mo in tre, e la maestra è così triste e avevano ancora il coraggio di inse-

e guardo tristemente dalla finestra. preoccupata che farei di tutto pur di gnare annotavano tutto ciò che acca-

La veduta è semi vuota, così malin- strapparle un sorriso e vederla felice. deva sui registri di classe, trattandoli

conica, mi immergo nei miei pensieri Mi manca tutto, mi mancano i miei più come diari personali. Li abbiamo

dei bei vecchi tempi, quei momenti compagni, mi manca la ricreazione ritrovati a scuola così tanti anni dopo

nei quali la mia classe era affollata, i più lunga di quel che dovrebbe esse- e li abbiamo letti con la nostra inse-

miei compagni sorridenti, un po’ re, mi manca giocare, divertirmi, gnante, uno per uno, venendo a cono-

sfacciati, e si rideva forte, e smettere tutte cose delle quali ci siamo dovuti scenza di emozioni, sensazioni e pre-

era difficile. Durante la ricreazione la privare dopo il fatidico giorno, dopo sentimenti che ogni insegnante pro-

nostra euforia si diffondeva per tutto il primo allarme.” vava e che difficilmente poteva

il cortile e le urla di gioia rimbomba- esprimere. È da questi documenti

vano da una parte all’altra. Oggi proprio in quelle aule ci siamo ufficiali che abbiamo avuto il privile-

Poi tutto ad un tratto i miei sogni seduti noi, che diventiamo grandi gio di seguire da più vicino la storia

sono interrotti. A rimbombare sono giorno per giorno e non all’improvvi- della seconda guerra mondiale. Ab-

quei suoni striduli, aspri e freddi che so, che impariamo sempre qualcosa biamo analizzato i contenuti di quei

la mia maestra chiama allarmi e che di nuovo, che giochiamo e ridiamo registri, di quei toccanti documenti

risuonano costantemente nella mia forte, fortissimo e alle volte è diffici- che tanto ci hanno colpito, e tutto si è

testa. Siamo costretti a scendere, le smettere. E che scopriamo che fatto all’improvviso vero e reale.

gradino dopo gradino, passo dopo circa 80 anni fa in quei banchi, dei Immaginiamo i genitori che manda-

passo, fin nei sotterranei. Posti gelidi, ragazzi non diversi da noi erano lì a vano i propri figli a scuola con la

direi addirittura spaventosi. Nessuno subire le conseguenze della guerra. paura che magari non sarebbero più

di noi ragazzi conosce il motivo di tornati, altri che aspettavano speran-

zosi il loro ritorno dalla guerra e per-

sone che facevano lunghe file per un

pezzetto di pane che per loro non era

di certo scontato. Pensiamo quanto

sia cambiata la vita dei bambini di

ieri rispetto a noi ragazzi di oggi che

siamo abituati ad uscire con gli ami-

ci, a divertirci, mangiare insieme

dopo scuola, quando a loro non era

garantito neanche un buon pasto cal-

do. E ci rendiamo conto che scene di

vita a noi apparentemente banali, per

i loro anni erano addirittura impossi-

bili.

Caterina Panarelli

Matilde Calabresi

Giornale della classe

8 novembre 1943 non intendono mandarli in un altro numero. Gli alunni Da Fano, Fortu-

Oggi è stato il primo giorno di quartiere, lontano dalle abitazioni. na, Minetti non frequentano più. Mi
scuola. Un'altra ragione delle scarsissime è penoso dover avere una scolaresca
iscrizioni bisogna ricercarla nell’o- così ridotta: vivo in un perpetuo

La scuola Umberto I è stata occupa- rario pomeridiano dalle 14 alle stato di attesa. Mi sembra che i

ta dalla clinica ortopedica e la scuo- 16:30. Io ho una classe di venti bambini debbano sempre venire e

la è stata trasferita alla Cadlolo in iscritti. Vediamo quanti frequente- non so rassegnarmi ad andare avanti

via di Tor di Nona. Inutile dire che ranno. col programma. Preferisco mille

è stato l’esodo della scolaresca. 10 dicembre 1943 volte avere una classe numerosa.
Moltissimi bambini hanno abbando- Tanti bravi alunnetti miei dello

nato la scuola perché le famiglie Gli alunni sono ancora ridotti di scorso anno si sono dispersi. È un

3

vero peccato. scano gli alunni. Il Signor Diret- 5 aprile 1944
tore fa l’impossibile per curare Vacanze pasquali che durano fino
21 dicembre 1943 l’andamento della scuola che al giorno 11.
prima era perfetto, ma deve lotta-
Inizio delle vacanze natalizie che re contro troppe difficoltà 11 aprile 1944
dureranno fino al giorno 11. Ritorno a scuola. Nuovo orario
28 gennaio 1944 15.30-17.30 tutti i giorni.
13 gennaio 1944
Altro cambiamento d’orario. Ab- 14 aprile 1944
Per l’anticipo del coprifuoco l’o- biamo lezione il lunedì, il merco- Qualche bambino si è ripresenta-
rario è stato cambiato. 12.00 - ledì, e il venerdì dalle 9.00 alle to dopo il nuovo orario. Meno
16.00. 12.00. male!

25 gennaio 1944 3 febbraio 1944 15 maggio 1944
Oggi ultimo giorno di scuola.
Ancora un cambiamento d’orario I continui allarmi ci rendono an-
14.00-15.00. gosciosamente impossibile far Trascrizione e scelta dei testi di
scuola. Il tempo migliore si perde Alessandro Accorso Caroli
27 gennaio 1944 nel ricovero. Io ammiro questi
miei pochi, fedeli, alunni. Mi
Far lezione in queste aule così commuove la loro tenacia nel
nude e malconce è una vera sof- venire nonostante gli allarmi, il
ferenza. Manca tutto. I calamai freddo e i disagi. Li chiamo i miei
spariscono regolarmente. E pen- fedelissimi. Poveri piccoli cari!
sare che la nostra sede in via Cas-
siodoro era così bella. Quella 21 marzo 1944
scuola sembrava una reggia. Qui
la cosa più frequente che ti può Altro cambiamento d’orario 8,00-
capitare è che arrivi un sasso con- 10.00.
tro i vetri e che le schegge colpi-

La storia di Teresa Gullace

Pensare che, fino a non molto fa, non essere poi inviato nei campi di lavoro

l’avevo mai sentita neanche nomina- forzato in Germania. Così, il 3 marzo

re, oggi mi chiedo come sia possibile 1944, Teresa Gullace, insieme ad un

non conoscere la sua storia. Questa è altro gruppo di donne, tentò di scor-

la storia di Teresa Gullace, simbolo gere il marito dalla finestra, per par-

della Resistenza romana, morta du- largli o per passargli del cibo. Quan-

rante l’epoca dell’occupazione nazi- do finalmente dalla finestra si affac-

sta a Roma. Teresa Gullace era una ciò il marito e lei si alzò per parlargli

casalinga dell’età di trentasei anni, ecco che passarono a bordo di una

con cinque figli e incinta del sesto. motocicletta due sottoufficiali tede-

Erano una bellissima e felice fami- schi di cui uno, senza neanche pen- come finisce, spero sempre che il

glia, se non fosse che, il 26 febbraio sarci due volte, le sparò e Teresa tedesco non le spari. Ho conosciuto

1944, suo marito Girolamo Gullace Gullace cadde in una pozza di san- la sua storia qualche mese fa, quando

venne arrestato dai nazisti durante un gue davanti agli occhi del marito. io e i miei compagni di classe con la

rastrellamento e portato nella caser- Una scena che solo a pensarci fa professoressa di italiano leggemmo

ma in Viale Giulio Cesare 54, per rabbrividire, perché ci sembra im- dei registri di classe di quell’epoca lì.

possibile che possa essere successo E proprio in uno di questi registri era

davvero. Come si fa ad uccidere così citata, così, la professoressa, ci rac-

una vita umana, senza neanche un contò la sua storia ed io decisi di

minimo di pietà, tra l’altro in eviden- condividerla perché deve essere co-

te stato avanzato di gravidanza? Og- nosciuta per non ripetersi mai più.

gi lì, proprio nel luogo dove morì, Giulia Chignoli
c’è una targa in suo onore e nel film

“Roma città aperta”, Rossellini ha

voluto rappresentare anche la sua

storia sotto il nome di Sora Pina.

Guardando quella scena, anche se so

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Visita al Museo Storico della Liberazione

Il 12 dicembre abbiamo visitato il per isolare il più possibile i prigio- finì la guerra e vennero affittati gli

Museo Storico della Liberazione di nieri, infatti quasi nessuno sapeva appartamenti, di cui alcuni, donati

Roma. Inizialmente non avremmo dell’esistenza di questa prigione a allo Stato dai proprietari, vennero

mai pensato che ci affascinasse così parte i parenti dei reclusi. Le condi- utilizzati come museo.

tanto ma alla fine siamo usciti da lì zioni dei prigionieri del carcere di La visita con la classe al museo ci
profondamente commossi per aver via Tasso erano senz'altro peggiori ha affascinato moltissimo perché

constatato ciò di cui è capace l’esse- di quelle dei detenuti nei Bracci 3 e abbiamo visto cose a cui non po-
re umano. 4 del carcere romano di Regina Coe-
li, anch'essi gestiti dai tedeschi, do- tremmo credere se non ci fossero
Il Museo Storico della Liberazione ve, seppur rigide, esistevano delle tante prove materiali tra cui, in par-
di Roma raccoglie documenti origi- ticolare, le celle di isolamento dove
regole. A via Tasso i detenuti non
nali, cimeli, giornali e manifesti, vedevano mai la luce del sole perché i carcerati scolpivano messaggi sui
volantini, scritti e materiali icono- le finestre erano murate e soprattutto muri come nei film.
grafici relativi all'occupazione nazi- venivano torturati e seviziati.
fascista di Roma. Dopo esserci stati possiamo consi-
gliare a tutti una visita al Museo
Nel museo ora si trovano dei vecchi
Il museo ha sede in via Tasso 145 effetti personali dei detenuti dove Storico Della Liberazione per la
dove, oltre al museo, si trovano an- traccia profonda che ha lasciato in
molte volte le famiglie scrivevano noi come importante resoconto sto-
che appartamenti condominiali. messaggi di conforto visto che pote- rico della nostra cultura italiana.

Negli anni della guerra i tedeschi vano lavare e riportare gli indumenti

comprarono gli appartamenti dell’e- ai carcerati. Nelle celle di isolamen- Martino M. Sciaudone

dificio e li utilizzarono inizialmente to i detenuti scolpivano sulle pareti Giorgio Izzo

come base operativa, poi la ristruttu- poesie d’amore oppure bandiere del

rarono e la fecero diventare un luo- proprio paese, infatti non venivano

go di tortura per gli antinazisti, che rapiti e imprigionati solo italiani, ma

in tutto furono più di 2000. anche inglesi.

I tedeschi murarono tutte le finestre Il palazzo poi venne liberato quando

Gli alunni della III A ascoltano la professoressa Giovanna Valori, volontaria al Museo Storico della liberazione, prima
di iniziare la visita nelle sale interne.

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Ti consiglio un libro

“Il dono della rabbia” di Arun Gandhi

e altre lezioni di mio nonno Mahatma Gandhi

Mahatma Gandhi fu un uomo libe- una dimostrazione d'indifferenza dell’impegno, non nella vittoria in
ro con un modo tutto suo di vedere nei confronti del mondo ed è un sé. Io penso che Gandhi abbia por-
la vita. Questo libro scritto dal ni- atto violento ai danni della natura. tato un cambiamento in meglio in
pote, Arun Gandhi, racconta degli Gandhi ci insegna anche che “la tutte le persone e che abbia inse-
insegnamenti del nonno e spiega violenza passiva è la radice di gnato che cos'è il rispetto, l’amore,
come la rabbia, se gestita con intel- quella fisica che affligge il mondo. l’onore, la lealtà, il coraggio e la
ligenza può diventare un dono, se Se vogliamo spegnere il fuoco stima per se stessi... A me questo
invece usata male può infliggere dobbiamo smettere di alimentarlo”. libro ha lasciato il coraggio di far
ferite incurabili o danneggiare noi Per Gandhi ogni persona è impor- rispettare le proprie idee in modo
stessi, ecco perché bisogna avere il tante e contribuisce al tutto, io pacifico.
controllo della mente invece di sono pienamente d’accordo, ad
seguire l’istinto. esempio per far funzionare un oro- Michelangelo Malinici
È un libro che parla del rispetto tra logio serve anche quel minuscolo
gli uomini, ma soprattutto, come ingranaggio, anche una persona
prima cosa, del rispetto verso noi che fa un lavoro di poco valore è
stessi; una frase molto interessante importante per la società. Bisogna
è “la tua mente dovrebbe essere saper amare, amarsi, comprendere,
come una stanza con molte fine- rispettare, avere gratitudine e desi-
stre. Permetti alla brezza di entrare derare la pace “il perdono è più
da ogni direzione, ma senza mai virile della punizione”, se voglia-
lasciarti trascinare da una parte o mo trasformare il mondo possiamo
dall'altra”, è fondamentale far en- farlo, ma dobbiamo prima cambia-
trare nella nostra vita tante infor- re noi stessi, inoltre se vogliamo la
mazioni e diversi punti di vista pace dobbiamo prima trovarla den-
senza che questi ci travolgano, tro di noi, come dice Gandhi oc-
dobbiamo essere aperti al mondo, chio per occhio il mondo diventa
meditare sulle idee per rendere il cieco. La gioia risiede nella lotta,
mondo migliore, anche lo spreco è nello sforzo e nella sofferenza

“Wonder”

Riflessioni in margine al libro

con il suo aspetto esteriore. Pensiamo La gentilezza, tuttavia, aiuta anche

ad August, il protagonista dei molte- noi a “smaltire” il senso di colpa.

plici libri di Wonder, che ha dovuto Ma torniamo al nostro caro amico

affrontare mille difficoltà per questo August. Egli è riuscito, malgrado ciò,

motivo. Il prof. Browne suggerisce di a darsi forza e ad andare avanti. Tutti

riflettere su una frase che cambiereb- coloro che sono stati attorno a lui non

be molto il nostro mondo se fosse sempre lo hanno capito e sono riusciti

attuata: “se devi scegliere tra avere a non ferirlo, immedesimandosi in

ragione e essere gentile, scegli di es- lui.

sere gentile. Ma come sarebbe il Il ragazzo, dentro di sé, si sente nor-

mondo se tutti, proprio tutti, fossero male, ma a volte la nostra normalità

gentili? Non sempre è facile esserlo. dipende proprio dalle opinioni altrui.

Bene, Auggie non avrebbe affrontato Non è facile riuscire a far prevalere i

tanti problemi. Ma è difficile… ci nostri pensieri su quelli degli altri.

sarà riuscito Julian, il suo compagno Io stesso so che gli altri hanno opinio-

di classe? ni diverse da me sulla mia persona,

Noi tutti, talvolta, seguiamo sempre ma bisogna darsi forza, come ha fatto

la strada più corta e seguiamo uno il protagonista di un bellissimo libro,

schema preciso: quanto è più facile e anche di un bellissimo film.

scegliere di aver ragione, quando se

ne ha la possibilità, e non lasciare

Tutti noi siamo diversi dagli altri. C’è spazio agli altri? Quanto è più diffici- Riccardo Di Giulio II H

chi, però, nasconde il suo lato di di- le scegliere il giusto percorso in certe

versità, o chi, al contrario, lo mostra situazioni?

6

At t u a l i t à

Sicurezza: prevenire per la nostra vita

Nove lettere, una semplice parola, sono sempre più frequenti causando re sull’importanza del tema della

ma che spesso vale una vita. La numerose tragedie. sicurezza, che se non applicata può

sicurezza è un punto fermo ed indi- Per prevenire tutto ciò esistono dei avere conseguenze disastrose. Ma
spensabile della nostra vita, un tema garanti della sicurezza che assumo- alla fine non saremo mai abbastanza
che incontriamo spesso nel nostro no la completa gestione della sicu- contenti del nostro livello di sicu-
vivere quotidiano. Sicurezza nei rezza dei lavoratori diventando rezza perché questa è un’aspirazio-
trasporti pubblici, sicurezza per quindi responsabili di qualsiasi epi- ne continua che non si fermerà mai.
strada, sicurezza su internet, sicu- sodio compromettente la salute del
rezza nei rapporti… lavoratore cercando di preservarli Fabio M. Malena
Andrea Cammisecra

Potremmo stare per ore a parlare dei da ogni tipo di rischio. Ma come Carlo E. Coronas

mille modi usati per definire la pa- possiamo sentirci sicuri, nonostante

rola sicurezza. Ma cos’è veramente? queste figure che ci trasmettono

È una prevenzione utile ad evitare i sicurezza, se ogni giorno capitano

possibili pericoli cioè una protezio- numerosi disastri che non fanno

ne che ci mette al sicuro da qualsia- altro che impaurirci? Nessuno di noi

si rischio. Ma la sicurezza funziona si sente completamente al sicuro, fin

davvero nel modo corretto? Analiz- quando questa sicurezza entra in

ziamo ad esempio la sicurezza nel gioco a volte anche salvando delle

mondo lavorativo. Quest’ultima vite. Purtroppo però non è andata

riguarda l’insieme delle misure pro- così il 14 agosto 2018 a Genova che

tettive da usare per gestire al meglio ha vissuto il dramma del crollo del

la salute, la sicurezza, la tranquillità ponte Morandi. Una tragedia che ha

e il benessere per prevenire l’espo- provocato 26 vittime e 14 feriti.

sizione dei lavoratori ai rischi che Questo episodio ci deve far riflette-

Distrazioni al volante

C’è stato un tempo in cui le distra- trasmetteva una canzone che non alla guida causati dalle distrazioni è

zioni alla guida potevano essere rientrava nei propri gusti e si stato di circa 37mila casi, pari circa

causate solo da ciò che era analogi- andava alla ricerca di un’altra il 17% degli incidenti stradali con

co, e quindi non digitale. frequenza radiofonica mediante feriti

Oggi invece disponiamo di la rotazione della manopola. Sono diversi gli studi che hanno
Oggi invece con i cambiamenti com-
smartphone, mp3, navigatori e altri portamentali legati alle innumerevoli esaminato gli effetti dell’utilizzo del
strumenti tecnologici che aumentano innovazioni tecnologiche intervenu- cellulare durante la guida.
la probabilità di distrazioni. Poteva Ciò che è emerso è che il rischio di
essere motivo di distrazione l’uso te nella nostra vita quotidiana, anche incidente, per chi utilizza tale dispo-
dell’accendi sigari e quindi per tale le distrazioni sono cambiate.
sitivo alla guida, è fino a quattro

ragione si distoglieva lo sguardo Le principali distrazioni sono: par- volte superiore rispetto a chi non

dalla strada; oppure perché la radio lare al telefono; usare lo smartpho- commette tale distrazione. L’ invito,

ne; mangiare e bere; usare il dettato dal buon senso, è che è me-
navigatore e discutere con glio interrompere la guida, ferman-
qualcuno; ma non sono esclu- dosi per usare il cellulare, anche se
sivamente queste le distrazio- le motivazioni della chiamata sono
ni alla guida. importanti, per scongiurare il rischio
La distrazione alla guida co- di un grave danno per la propria
stituisce una delle principali incolumità e per quella altrui.

cause degli incidenti stradali. Francesco A. Piro
In base ai dati ISTAT, nel

2014 il numero di incidenti

7

Poche regole per navigare in sicurezza

Internet offre tante opportunità di parola 'password' ed evitate di usare mail non è consigliabile aprire l’alle-

esplorazione e collaborazione. informazioni pubbliche come il vo- gato, potrebbe contenere malware e

Per sfruttare al meglio le potenzialità stro numero di telefono. non solo!

del web, è importante proteg- 3. Utilizzare un Pin per l'ac-

gersi e preservare la propria cesso a ogni device, così da

sicurezza, ecco alcuni punti mettere al riparo le informa-

per navigare online con mag- zioni private contenute nella

giore protezione: memoria. Altrimenti sarebbe

1. Le password sono la prima come lasciare la porta di casa
linea di difesa contro i crimi- aperta.

nali informatici. E’ fondamen- 4. Infine, se ci sono bambini

tale scegliere password sicure che utilizzano i dispositivi, è

e non dirle a nessuno, inoltre è possibile attivare un filtro di

consigliabile non usare la Google che elimina la maggior

stessa password per più siti. parte dei contenuti inappro-

Altrimenti sarebbe come usare priati dai risultati della ricerca.

la stessa chiave per chiudere I contenuti per adulti vengono

la porta di casa, dell'auto e oscurati su tutti i risultati di

dell'ufficio: se un criminale riesce ad 2. Non accettare documenti dagli sco- ricerca di qualsiasi browser e compu-
accedere a una, sono tutte compro- nosciuti, spesso via e-mail si ricevono ter sui quali si fa l'accesso all'account.
messe! Più lunga è la password e più link e documenti sconosciuti. Se non
è difficile da indovinare, consiglio si conosce il mittente e l’indirizzo e- Nicolò Galassi
banale: non utilizzate '123456' o la Giulio R. Coronati

Il punto di vista dei ragazzi: immigrazione

Noi siamo abituati a sentire questo “Io penso che se un immigrato viene Ci piacerebbe che le nazioni più ric-

argomento dagli adulti ma cosa ne in Italia con la voglia di cercare lavo- che spendessero soldi in quei Paesi

pensano i ragazzi? ro può continuare la sua vita in que- dove c’è necessità di investimenti

sto Paese”; per creare lavoro e benessere, invece

che spenderli in armi.

Oggi in Italia è pieno di persone pro- “Per me, tutte le persone hanno dirit-

venienti da altri Paesi, soprattutto to di esprimere liberamente la pro- Giordano Ciogli

poveri o da paesi dove sono in atto pria idea, dove ciò non è permesso Roberto D’Anna

guerre molto violente. allora si deve avere il diritto di trova- Edoardo Peruch

Queste persone vengono in Italia con re un posto dove rifugiarsi”; Niccolò Tranelli - I A

la speranza di iniziare una nuova

vita; scesi dal loro barcone si adden- “Sarebbe bello poter aiutare le popo-

trano nelle metropoli italiane pensan- lazioni che hanno problemi economi-

do di trovare un lavoro, una casa ed ci direttamente nei loro Paesi” .

una famiglia, ma non trovando tutto

ciò, si riducono ad abitare nelle stra- Questo tema è molto complesso ed è

de chiedendo elemosine. difficile esprimere una opinione defi-

nitiva. Ognuno di noi vorrebbe poter

Abbiamo intervistato dei ragazzi per ospitare e dare accoglienza a persone

sapere le loro opinioni: più sfortunate di noi che hanno biso-

gno di aiuto, ma è anche vero che

“Cosa ne pensi degli immigrati in non abbiamo le forze per poter aiuta-

Italia? “: re tutti.

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I have a dream Una riflessione

“Abbiamo imparato a volare come dobbiamo farci tutti per migliorare La magia
della parola
gli uccelli, a nuotare come i pesci noi stessi e la nostra civiltà.
Che cos’è la parola? La parola è il
ma non abbiamo imparato l'arte di modo con il quale gli esseri umani
comunicano tra di loro; prima l’es-
vivere come fratelli”. Innanzitutto dobbiamo imparare sere umano comunicava con gesti e
versi, man mano che l’uomo si è
Era Martin Luther King a dirlo, "I a relazionarci con tutti, senza avere evoluto ha sviluppato la parola.
Agli inizi veniva usata per concetti
have a dream", lui aveva un sogno, pregiudizi verso chi a prima semplici, poi via via sempre più
complessi, fino ad arrivare ai gran-
eliminare il razzismo ed ha combat- vista sembra diverso da noi. di filosofi e scrittori che attraverso
la parola hanno trasformato idee e
tuto tutta la vita per questo.... Erano Se ci impegnamo a conoscere vera- pensieri in fantasia e concetti com-
plessi.
gli anni sessanta ma ancora oggi mente una persona capiamo che Un verso di una poesia può farti
immaginare o sentire qualcosa co-
non siamo riusciti a sconfiggerlo. non è l’aspetto o il colore della me se la stessi vivendo; quando un
bambino dice alla mamma: “Ti
Il razzismo è sempre esistito e deri- pelle quello che conta. voglio bene” è magia.
La parola permette di comunicare,
va dalla convinzione di alcuni uo- la comunicazione può essere tra
due persone o tra milioni; oggi at-
mini dell'esistenza di razze inferiori Dobbiamo anche imparare dalla traverso i social network si scam-
biano milioni di parole e pensieri in
e superiori. storia e ricordare quali tragedie può tutto il mondo.
Le parole possono essere profonde,
Esistono tantissime forme di razzi- provocare il razzismo, ci sono stati istruttive, emozionanti o lasciare
smo, da quelle più estreme come milioni di vittime tra diverse etnie, una scia di ignoranza.
l'Olocausto di Hiltler a quelle meno ebrei, armeni, afroamericani. Comunque sia, le parole dette o
scritte rimangono per sempre, le
violente ma molto diffuse anche Ma soprattutto, come diceva Martin parole sono come pietre.

oggi. Luther King “dobbiamo imparare Emiliano Capparoni

l'arte di vivere insieme come fratel-

Negli ultimi anni stanno nascendo li”.

nuovi movimenti razzisti, popolari Arianna Scatolini
anche tra i giovani qui in Italia. Il Sofia Picchio
rifiuto degli immigrati che a volte

si percepisce ne è un esempio.

Cosa possiamo fare noi contro il
razzismo? Questa è la domanda che

“Dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli o
periremo insieme come stolti.” Martin Luther King

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cultura

Il mondo del cinema: Dimitri Capuani

Scenografo Italiano (Roma 1970) molti posti del mondo, persone, quin- Cosa direbbe il Dimitri di oggi al

vincitore del David di Donatello per di fai molte esperienze anche dal pun- Dimitri dodicenne?

il miglior scenografo nel 2016 e del to di vista umano. I contro sono al-

Nastro d’ argento nella medesima trettanti, ovvero ti portano via dalla

categoria nel 2015 e 2018. famiglia, dalla tua casa, dagli affetti Il Dimitri di oggi direbbe al Dimitri

Si laurea in scenografia all’Accade- per molto tempo. dodicenne innanzitutto di non perdere
mia di Belle Arti di Roma nel 1991, tanto tempo a trastullarsi e di studiare

conseguendo successivamente il di- Hai sempre voluto lavorare nel
ploma in scenografia cinematografica mondo del cinema come scenografo
al Centro Sperimentale di Cinemato- o avevi altri sogni?
grafia.

Citiamo solo alcuni film di successo

in cui ha lavorato Volevo fare il musicista una volta,

-Il Racconto dei Racconti – Tale of solo che poi un giorno un professore
Tales mi ha detto che per fare il musicista
avrei dovuto studiare il pianoforte

-I figli della notte almeno 18 ore al giorno e allora ho

-Dogman fatto lo scenografo!!!!

Come è nata questa passione?
Noi giovani leve del mondo nuovo,

viviamo immersi da continui stimoli

esterni quali internet, cellulari, Wha- Questa passione è nata prima di tutto
tsApp, videogames che spesse volte dall’amore per il disegno e poi dal
vanno in contrasto con i modi di co- disegno sono passato al teatro, mi
municare del vecchio mondo: libri, sono appassionato dell’opera lirica e
musica, lirica ecc…Esiste una linea poi dal teatro ho capito in un secondo
di mezzo che ancora come un ponte momento che mi piaceva la scenogra-
unisce il vecchio mondo al nuovo fia cinematografica e quindi pian
mondo: il cinema. piano ho iniziato ad appassionarmi di

Il cinema non è solo composto dagli cinema.

attori e dal regista ma esiste un Qual è stata la tua prima esperien- molto bene l’inglese perché è fonda-
“dietro le quinte” costituito da una mentale nel nostro lavoro.
serie di tecnici, artigiani e scenografi

che hanno il compito di ricreare i za nel cinema?

mondi che sono nella testa del regi-
sta. A che cosa stai lavorando attual-
E’ così che possiamo rivivere come La mia prima esperienza nel cinema è mente?
stata nel film Artemisia Gentileschi
con una macchina del tempo luoghi e diretto da Agnès Merlet dove lo sce- Sto lavorando a questo grande pro-
tempi passati oppure immergerci in nografo era Antonello Geleng. Ho getto diretto dal regista Matteo Gar-
dimensioni che non esistono nella imparato molte cose ed era un film in rone che si chiama Pinocchio e chia-
realtà. costume ambientato nel 1600 e già da

Ho avuto la fortuna di incontrare ed lì ho potuto capire l’impegno e gli ramente tratterà della favola di Pinoc-
intervistare uno dei migliori sceno- studi che bisognava affrontare in un chio. Un film molto ambizioso, com-
grafi italiani: Dimitri Capuani. film in costume. pletamente italiano.

Com’è lavorare nel mondo del ci- Hai qualche rito prima di iniziare Un film che io amo e che rivedo
spesso è il Racconto dei Racconti,
nema? un film?
di Matteo Garrone. Trovo una sce-

nografia molto impegnativa e delle

Come tutti i lavori ha i suoi pro e i Non precisamente, però compro sem- location splendide, quanta passio-
suoi contro. I pro possono essere che pre un block notes che poi non utiliz- ne, energia e preparazione per que-
è un lavoro che ti fa conoscere zo mai. sto capolavoro?

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